Life in plastic... It's fantastic!

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    Un periodo di tranquillità, finalmente la sua vita aveva iniziato ad essere lineare, senza troppe cose burrascose, aveva già dato l'incontro con Ezio e la sua relazione, stava andando bene, sua madre non si impicciava più molto dei suoi affari personali, forse un po' quando aveva scoperto che aveva un ragazzo, ma attenti a ciò che si desidera, perché dietro l'angolo c'è una sorpresa e non sempre gradita. Un giorno, dopo stranamente a Vancouver c'era il sole e già lì doveva dedurre di chi era il merito, ricevette una chiamata da suo zio, Apollo, cosa voleva da lei? Aveva sempre avuto un bel rapporto con lui, non l'aveva mai vista come mezza umana ma una nipote divina, senza nulla di diverso dagli altri bambini dell'Olimpo, la richiesta era semplice, voleva mandare a Vancouver sua cugina per farle cambiare aria, non gli credette un istante e difatti fra le righe leggeva: non ce la faccio più, dammi una mano e lei chi era per dire di no, ovviamente volle qualcosa in cambio, visto che aveva una bomba fra le mani, doveva proteggersi nel caso di scoppio. Moonsun era sua cugina, erano cresciute insieme, già dal nome si capiva chi erano i genitori ed anche il suo carattere, solare e lunatica allo stesso tempo, era una tipetta bionda con occni da cerbiatto, peccato che non ascoltasse nessuno e si ficcava spesso nei guai, per evitare che usasse i suoi poteri, avevano dovuto darle un bracciale, una vera e propria mina vagante ed ora la stavano dando a lei, perché era la loro ultima spiaggia, allontanarla per un po', sperando che così si calmasse, mai cosa più sbagliata. Non potè dire di no a suo zio, le aveva promesso un giro sul suo carro! Ed ecco arrivato al giorno fatidico attendeva Moonsun al Donuts Bakery Cafe, un luogo tranquillo, dove parlare liberamente, prima di iniziare la sua vita fra gli umani, era meglio darle qualche dritta, ci voleva solo che desse spettacolo appena arrivata, ed aveva anche pensato ad un nome fittizio, visto che tendenzialmente sua cugina era bionda ed una volta aveva un top fucsia, l'avrebbe chiamata Barbie. Intanto sorseggiava il suo caffè, pensando che sarebbe stata un'estate tutt'altro che tranquilla.
    DaphneAdler


    Edited by woozy. - 27/5/2020, 15:46
     
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    MoonSun era la figlia di due Dei dell’Olimpo, e come il nome poteva suggerire, indovinate un po’ chi erano i suoi genitori se non Selena la Dea della Luna e Apollo il Dio del Sole!?
    MoonSun era sempre stata una ragazza abbastanza tranquilla, dal momento poi che viveva sotto una specie di campana di vetro, ma ultimamente da qualche anno a quella parte ella si stava rivelando essere una ribelle, stufa marcia delle regole e restrizioni che le avevano dato la sua famiglia. E l’ultima volta ne aveva combinata una piuttosto grossa, dal momento che aveva fatto sì che il sole non sorgesse. Vi risparmio le sgridate e le lavate di capo che si prese da suo padre Apollo, il quale, stufo della piega che MoonSun stava avendo, andò dritto da Zeus, il Dio del tuono, chiedendogli se poteva punire sua figlia spedendola dritta dritta sulla Terra. Ed egli acconsentì. Del resto era abbastanza adirato anch’egli per quello che quella stolta ragazzina aveva combinato. Insomma, il sole non sorto -anche se per pochi minuti- non era passato inosservato al grande capo. Che fece di più. Donò ad Apollo un braccialetto che serviva a bloccare i poteri di MoonSun, cosicché non potesse usarli sulla Terra.
    Apollo vittorioso ne parlò subito con sua moglie Selena che acconsentì l’allontanamento dal regno da parte di MoonSun e in più propose a Daphne, una delle figlie di sua sorella Artemide, di accompagnarla. MoonSun sulla Terra da sola non avrebbe combinato niente di buono e si sarebbe fatta scoprire subito come ragazza bizzarra anche senza i suoi poteri.
    Così fu coinvolta Daphne che già viveva a Vancouver, essendo una mezza dea non viveva nell’Olimpo. Figlia mia, troverai tua cugina al Donuts Backery Cafè, a due vie sulla sinistra da dove ora io ti accompagnerò le disse il padre dopo averle messo il braccialetto che le calzava a pennello e che ella non riusciva a sfilare. Fu tutto così improvviso che MoonSun non ebbe neppure tempo di replica che si ritrovò sola, spaesata in una città, in un mondo, non suo; e totalmente differente dal suo!
    Alzò lo sguardo per vedere la fine di quegli enormi palazzoni che aveva di fianco mente un cane, abbaiandole, la spaventò. Che cos era quella cosa pelosa e bianca alta nemmeno mezzo metro e che camminava con quattro “gambe”? MoonSun rimase alquanto sconvolta e spaesata, mentre una signora di mezza età si scusò con ella se si fosse spaventata dalla sua Britney. Quindi quel coso peloso aveva un nome! MoonSun accennò ad un sorriso e cercando di non guardare da nessun altra parte, partì in quarta verso la sua destinazione. Ed eccolo lì il pub, come descritto. Entrò dopo aver preso un grosso respiro e per fortuna il suo occhio cadde subito sulla cugina, che con un gesto rapido, la salutó. La biondina che vestiva di fucsia e portava una treccia laterale, si avviò verso di lei e si sedette nella sedia di fronte alla sua (e tra di loro vi era un tavolino). Chissà a cosa servisse...? Beh, a quanto pare a sorreggere la tazzina che Daphne aveva. MoonSun ci guardò dentro aggrottando lo sguardo, quello che vi conteneva la tazzina non sembrava proprio vino...Che cos è quella cosa nera lì dentro!? chiese curiosa senza distaccare lo sguardo dal caffè quasi finito.
    MoonSun


    Edited by -Michelle - 6/6/2020, 15:26
     
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    Si stava iniziando a preoccupare, Moonsun era in ritardo e si stava chiedendo se non si era persa, cosa che poteva anche essere visto che non era mai uscita dall'Olimpo e non sapeva nemmeno cosa fossero le città, di certo l'aveva fatta bella grossa, non far sorgere il sole, era stata una bella grana, seppure per pochi attimi, ma aveva sentito Apollo, era ancora arrabbiato con lei, per non parlare di Zeus che aveva perso le staffe, già di suo il sovrano del Monte Olimpo, non era un tipo molto mite, poi con una piantagrane del genere, ovvio che non poteva spedirla nell'Ade, cosa a cui probabilmente aveva pensato, ma poi aveva optato per la terra, ed ora la patata bollente era sua, sperava che almeno, quando fosse morta, si sarebbero ricordati di questo. Sua madre le aveva detto che Moonsun sarebbe arrivata lì, forse non doveva prendersi un caffè, ma direttamente una camomilla, non sapeva da che parte iniziare con lei e poi doveva istruirla su tutte le leggi e le usanze, si stava maledendo di aver accettato. Sentì la porta aprirsi ed alzò lo sguardo, eccola sulla porta, tutta trafelata, sembrava aver visto cerbero, vista la sua faccia; aspettò che si accomodasse davanti a lei, vedendo come fissava con intensità il tavolino, giusto, doveva anche spiegarle tutto l'arredamento, ma per quello sarebbe bastata una rivista.
    Questo?
    Se Moonsun non sapeva nemmeno cos'era il caffè, erano davvero messe male, ma doveva continuare a ricordarsi che sull'Olimpo esistevano praticamente solo vino ed acqua.
    E' caffè, vuoi assaggiarlo?
    Le disse gentilmente, come ad una bambina piccola, a cui si iniziavano ad insegnare le cose, pian piano, un passo alla volta e poi anche per vedere la faccia di Moonsun, appena l'avrebbe bevuto.
    DaphneAdler
     
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    Già, almeno qualcuno l'avesse accompagnata dall'Olimpo fino alla Terra e invece no; MoonSun doveva raggiungere il luogo di incontro da sola. Probabilmente anche quello faceva parte del castigo che i suoi genitori le avevano voluto dare. Per lo meno nel locale che finalmente vi era entrata, avrebbe trovato una facci nota pronta ad aiutarla. SI sedette così nel suo stesso tavolo. Questo? fece Daphne quando la biondina le chiese cosa fosse quello che stava per bere. E' caffè, vuoi assaggiarlo? le rispose poi proponendole di assaggiarlo.
    La dea rimase per un attimo a fissare il bicchierone con il liquido nero al suo interno; non era proprio curiosa di sapere che gusto avesse perché aveva davvero un brutto colore, per niente invitante, però una parte di lei aveva tutta l'intenzione di scoprirne il sapore, visto che le sue mani si stavano avvicinando al bicchiere. Scotta!!! esclamò perplessa quando le sue mani ne vennero a contatto, catturando l'attenzione dei tavoli vicini. Probabilmente in quel momento Daphne si stava chiedendo perché i "capi" non vollero iniziare dal Coffee Bar degli Dei, ma da un locale degli umani...Insomma, qualche quartiere più in la vi era questo locale aperto solo ed esclusivamente agli Dei dove MoonSun sarebbe stata più a suo agio, e invece no, in un locale degli umani dovevano mandarla!!
    MoonSun notò lo sguardo della cugina che aspettava che ella assaporasse la calda bevanda, e ora la biondina ne aveva ancora meno voglia di prima. Ma si fece coraggio e a piccoli sorsi ne assaggiò una piccola quantità. Blah! E' amaro!!! fece lei schifata, mentre un cameriere si stava avvicinando al loro tavolino. La signorina vuole ordinare!? domandò guardando la ragazza bionda che portò il suo sguardò su di lui senza riuscire a spiccicare parola. Che ne sapeva lei cosa c'era da bere...Vino forse? Si dai, sicuramente dovevano avercelo...sperava almeno...Vi- disse ma fu subito bloccata dalla cugina che si immaginava che ella stesse per ordinare l'unica bevanda conosciuta nel loro mondo, e che qui, da minorenne, non avrebbe di certo potuta ordinare...Ci avrebbe quindi pensato Daphne...
    MoonSun
     
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    Sapeva che non doveva prendere in giro MoonSun, per lei era la prima volta sulla terra, non conosceva gli usi e i costumi, non sapeva come interagire, ma non riusciva a rimanere seria a vedere quella Barbie, fissare il suo caffè, come se fosse chissà quale intruglio, l'aveva avvicinato a lei, toccandolo sul cartone apposta per non scottarsi le mani e le venne da ridire quando la biondina scattò subito dopo essersi scottata, sì anche quello era un castigo da parte sua, per farle capire che doveva imparare in fretta come comportarsi. Ignorò le occhiate dei tavoli vicini, ed avrebbe fatto immediatamente pratica fra gli umani, se voleva stare lì con lei, doveva imparare molto in fretta, soprattutto perchè, più si sarebbe comportata bene, prima sarebbe tornata a casa sull'Olimpo. Quando finalmente MoonSun bevve il caffè, che da come si era preparata sembrava Ercole con le 12 fatiche, se ne uscì che era amaro, scoppiò a ridere riprendendo il caffè, mentre una cameriera veniva a prendere l'ordinazione; bloccò immediatamente Barbie, lì non avevano vino e poi la mattina non si poteva iniziare a bere alcol, non era una buona cosa, avrebbe dovuto spiegarle anche quello ed era anche minorenne, subito ebbe un brivido, spiegare ad Apollo che tua figlia è finita in prigione, era uno scenario a cui non voleva pensare.
    Un latte macchiato con doppio caramello, grazie
    Lasciò che il ragazzo andasse via, per tornare sulla biondina seduta davanti a lei.
    Allora inizia con le domande, so che ne hai tante
    Doveva spiegarle un sacco di cose ed era meglio iniziare, almeno da qualche parte e di certo a MoonSun la parlantina non mancava.
    DaphneAdler
     
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    Daphne ordinò un latte macchiato con doppio caramello per MoonSun che lei annuì con la testa quando il cameriere si voltò verso di lei, cercando di sorridergli tranquillamente. Sono nuova... disse facendo una strana pronuncia, come a voler mostrare che era una straniera e che non conosceva quella lingua, per cui non poteva ordinare per sè. Oh, meno male che nell’Olimpo sapevano parlare correttamente l’inglese, a proposito!! Sai che trauma! Già la dea non sapeva nulla del mondo terreno, figuriamoci se non conosceva neppure la lingua!!
    Allora inizia con le domande, so che ne hai tante le disse la cugina e ciò facendo riportò l’attenzione della biondina su di lei.
    Effettivamente di domande ne aveva a milioni ma in quel momento non sapeva proprio da dove iniziare; era peggio di un pesce fuor d’acqua e non sapeva quale domanda fosse la più importante da fare. Nel frattempo il cameriere tornó con il latte macchiato e appena si allontanò dal loro tavolo, MoonSun si rivolse alla cugina cosa avrei ordinato?. Toccò poi la tazza fumante. E ora? Avrebbe dovuto aspettare che si raffreddasse da sola? Si guardò intorno e vide due tizi (di tavoli diversi) soffiare sulla propria tazza. Oh, forse sì doveva fare così; per cui lo fece anche lei. Soffiò e vide nella bevanda che si stavano formando delle piccole ondine e rimase affascinata a guardare l’effetto che il suo soffio creava. Poco dopo provò ad assaggiare. Era dolce e aveva un buon sapore, tutto il contrario di quello assaggiato prima. Questo posto cos è? domandò tornando a guardarsi intorno. Vedeva tutta quella gente seduta al propio tavolo che parlava insieme bevendo e mangiando diverse cose. E perché lei non aveva nulla da mangiare? Pensò che forse era meglio così, era già troppo che stava provando a bere questa novità, però doveva ammettere che molte cose che stava guardando le facevano una strana voglia. Perché il tipo che prima mi ha portato questa cosa disse indicando la tazza, continua a guardarmi!?. Che stava forse facendo qualcosa di sbagliato? Casa da qui quanto dista? domandò infine poi bevendo la sua bevanda e privandoci sempre più gusto. Notò poi che la maggior parte delle persone lì dentro andavano di fretta. Bevevano, mangiavano e scappavano via. Dove vanno tutti?. Ecco un’altra domanda.
    MoonSun
     
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    Avrebbe dovuto spiegarle tante cose, tra cui il fatto che data la sua età, quella della cugina non poteva bere alcolici, quello probabilmente, sarebbe stato il più grande ostacolo. Le venne da ridere alla faccia di Moonsun, che era talmente spaesata che sembrava un cervo davanti i fanali di un auto, con quegli occhioni che continuavano a muoversi di qua e di là, per assimilare più informazioni possibili in poco tempo, ed intanto arrivò anche ciò che aveva ordinato.
    E' latte con caramello, è molto dolce, ma attenta che è bollente prendilo dove vedi il cartoncino attorno al bicchiere
    Almeno la cugina imparava in fretta, anche se le mancava vedere prestare così tanta attenzione ad un latte con caramello, ma non doveva prenderla in giro, anche se la tentazione c'era, ma un po' di divertimento se lo sarebbe preso, visto il tiro del suo caro zietta di mollare la patata bollente di Moonsun a lei.
    Questa è una caffetteria, ce ne sono varie in città, ma questa è quella migliore, poi ti farò vedere gli altri negozi dove comprare vestiti, cibo ecc...
    La guardò, spiegandole con calma.
    Probabilmente si chiede da dove vieni e ti trova carina
    Lo chiamò visto che le era venuta un po' di fame ed ordinò delle ciambelle, una alla crema ed una al cioccolato, entrambe con una glassa allo zucchero, aveva bisogno di energie per scorazzare per la città sua cugina.
    Casa da qui è molto lontana e vanno a lavorare
    Le anticipò la domanda successiva
    Per guadagnare soldi e pagare le cose che servono, come quello che stiamo bevendo
    Le sorrise e pensò che sarebbe stata una missione impossibile.
    DaphneAdler
     
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    Questa è una caffetteria, ce ne sono varie in città, ma questa è quella migliore, poi ti farò vedere gli altri negozi dove comprare vestiti, cibo ecc... iniziò a spiegarle Daphne mentre la biondina appoggiava le labbra alla tazza, non prima di aver annusato il profumo dolciastro di quello che avrebbe bevuto. Aveva un buon profumo...
    Probabilmente si chiede da dove vieni e ti trova carina disse Daphne suscitando in MoonSun un lieve alzamento di spalle; probabilmente non era esattamente la risposta che la figlia di Artemide si sarebbe aspettata di ricevere. Insomma, chiunque sarebbe stata felice o lusingata di sentire parole simili a quelle da lei dette, ma a MoonSun pareva non importare granché.
    Subito dopo arrivarono anche delle ciambelle profumate di dolce, molto di più rispetto alla bevanda, che finalmente assaggiò mhhhh esclamò ilare mentre poi passò ad addentare un pezzo della ciambella, trovando anche in essa un gusto pazzescamente buono. Le sue labbra erano ora buffamente ricoperte di briciole e di latte. Sembrava quasi una bambina che mangiava, e probabilmente non sarebbe stato uno spettacolo interessante per il cameriere che la trovava carina (almeno secondo Daphne).
    Casa da qui è molto lontana e vanno a lavorare continuava a parlare tranquillamente Daphne, come se le stesse dicendo che il sole nell’Olimpo stava per sorgere, o tramontare, insomma, come se le stesse parlando di normalità per delle dee. Ma non era così, MoonSun non riusciva a capire ancora cosa stesse facendo (però era davvero buona quella cosa che stava mangiando) e dove fosse. Per guadagnare soldi e pagare le cose che servono, come quello che stiamo bevendo le disse con la stessa semplicità di poc’anzi.
    La dea spaesata si concentrò sul finire il suo spuntino e poi tornò a guardare la cugina, chiedendole la cosa che più le fremeva capire ma quindi, ora dove andiamo? Che facciamo? le chiese. Se “casa” era così distante, dove sarebbero rientrate?
    Poi uscirono dal pub dove MoonSun rimase completamente immobilizzata e spaventata a vedere il frenetico giorno di una normale giornata di Vancouver. I rumori forse erano le cose che la terrorizzavano di più. Si portò quindi le mani alle orecchie e poi si inginocchiò a se. Dove diamine era finita? Dov era l’Olimpo?!
    MoonSun
     
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    Quando le avevano chiesto di istruire Moonsun sul mondo degli umani, sapeva che non sarebbe stato un compito facile, ma nemmeno alla stregua di dover insegnare ad una bambina ad allacciarsi le scarpe, le avevano reso il compito ancora più ostico. La Dea, sembrava annoiata da tutto ciò che la circondava, si limitava ad alzare le spalle e dovette far fede a tutta la sua pazienza per non rinfacciarle il perchè era lì e che sull'Olimpo combinava solo disastri.
    Almeno le ciambelle sortirono qualche effetto, almeno così stava in silenzio e l'ascoltava e soprattutto scoppiò a ridere, nel vedere come si era ridotta; le passò un tovagliolo per ripulirsi mentre le continuava a spiegare; di certo, per sua cugina acquisita tutto ciò era nuovo e doveva conoscere le regole se non voleva finire nei guai; chi avrebbe spiegato alla polizia una ragazza, senza documenti, che sparava fasci di luce dalle mani; la cosa poteva essere leggermente complicata.
    Ora andiamo a casa mia, così che ti sistemi
    Le sorrise e lasciò sul tavolo i soldi con la mancia.
    Appena uscirono si voltò verso Moon che era completamente paralizzata, i suoi occhi seguivano la gente che andava e veniva e stava per avere un attacco di panico, andò subito ad aiutarla, facendola alzare in piedi e sostenendola, ed intanto chiamò Ezio, forse la sua presenza poteva aiutare a calmarla.
    La guardò e dolcemente la portò verso casa sua, dall'Olimpo a Vancouver era un bel cambiamento, ma era certa che l'avrebbe aiutata a crescere, sperando di non sclerare lei prima.
    DaphneAdler
     
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    Già, probabilmente Daphne non avrebbe mai creduto che badare a MoonSun sarebbe stato come badare ad una bambina piccola. Tranne per la parola; ecco forse l’unica cosa che la differenziava da un poco più che neonato, era che la biondina sapeva parlare, conoscendo l’uso della parola. Ma non era di certo colpa sua se l’Olimpo e la terra erano così distanti anni luce in tutto!
    Ora andiamo a casa mia, così che ti sistemi le disse la cugina sorridendo, per poi pagare.
    Uscirono dunque dal locale ed era tutto così strano, così orribile, così...sgrunt!!, si lasció scappare questa esclamazione mentre Daphne era impegnata in qualcosa che la ragazza non comprese minimamente. Stava telefonando a qualcuno, che non rispose. La dea allora ripose il cellulare in tasca e si apprestò a fare strada verso la sua casa.
    MoonSun camminava per le vie della città tappandosi le orecchie, il caos era davvero assordante, e probabilmente come punizione Zeus aveva strafatto troppo. Per una Dea inesperta come lei, sarebbe stato molto meglio spedirla in una zona come la campagna ad esempio, perché li c’erano poche persone e non c’era tutto quel traffico o quelle luci. In realtà le luci però le piacquero subito, si ricordava un po’ se stessa.
    Guarda, quella cosa laggiù fa una luce forte!! esclamò poi un misto fra eccitata e spaventata. Quella cosa laggiù altri non era una macchina che aveva appena messo la freccia per svoltare strada.
    La cugina le prese la mano dicendole che le avrebbe spiegato ogni cosa una volta a casa; e che quindi era il caso di muoversi. Così le due alla fine arrivarono ai piedi dell’appartamento di Daphne, la quale ricevette un messaggio di Ezio, che ella rispose con un “ti spiegherò”...
    MoonSun prima di salire sospiró molto profondamente...in che razza di posto era mai finita...e l’Olimpo..., quanto distante era da lì...?
    MoonSun



    ROLE CONCLUSA
     
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