Il tempo scorre...

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    Il profumo del latte schiumato di Starbucks non era mai cambiato. Per me il loro caffè lungo sembrava più una zuppa sporca. Eppure era il più bevuto, perfino dagli studenti. Litri e litri di caffeina, per studiare meglio o forse dormire meglio! Avevo accennato a Miley che mi sarei fatto trovare da Starbucks. Giustamente doveva finire il suo turno, ma non mi piaceva aspettare. Non di certo doveva permettersi questo lusso con me. Prima di entrare nel bar riflettei con precisione. Il mio autocontrollo diventava un disastro, assieme lei. Perché allora non gli stavo lontano?! Questa forza invece si ostinava a spingermi o forse ad attrarmi a lei, quanto una calamita. C'era qualcosa sotto... qualcosa che probabilmente secoli or-sono venne scritto. Il destino era sicuramente potente, ma in tutto esisteva un rimedio. Eh se questo filo magicamente si potesse spezzare?! Finalmente tornerei ad essere libero... o forse lo sono adesso?! Confusione... confusione... confusione! Bisognava che facessi chiarezza in tutta questa storia. Controllai velocemente il telefono, trovando tre chiamate perse di Madoka. Dannazione! Dissi piano e sottovoce, mentre premevo il tasso per chiamarla. La ascoltai a lungo, dandole la mia completa disponibilità nel assumere il miglior Wedding Planner di tutta Vancouver. Basta che non mi stressasse l'anima! La salutai educato chiudendo la telefonata. Di seguito entrai, sedendomi poi nel primo tavolino libero. Mi parve educato aspettare Miley, prima di ordinare qualcosa.

    Erik Brown
     
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    Miley era come la maggior parte degli americani, ovvero trovava buono il caffè. Era inglese lei, ma del resto anche lì il caffè era servito alla stessa maniera! Probabilmente se lo avesse ordinato in Italia, patria del caffè, lo avrebbe trovato disgustoso. Allungato invece come chiunque nel mondo lo sapevano fare, lo trovava delizioso, specie se poi sporcato di panna sopra. Anche il suo profumo lo trovava adorabile e sicuramente al mattino era la bevanda che più preferiva per dare inizio alla giornata che di lì a poco sarebbe cominciata. Ora la giornata era già bella che iniziata ma si era data ugualmente appuntamento allo Starbucks con il suo professore, non per discutere di libri o simili, ma semplicemente per bere qualcosa, magari offrendoglielo lei, dal momento che le aveva rifilato un sacco di banconote per acquistare due biglietti aerei. Ma perché l’insegnante aveva avuto tutta questa premura nei suoi confronti? No, questa non fu una domanda che si pose, trovando quasi normale il gesto improvviso. In quel momento fu come se Erik Brown fosse un suo amico più stretto, un parente forse, o un fidanzato. Era una cosa strana, se ne rendeva conto anche lei, eppure era questo che le sue sensazioni esprimevano...
    Finito il suo turno corse subito verso lo Starbucks desiderosa di vedere Erik. Ma perché? All’entrata non lo vide, aspettó dunque qualche minuto e non vedendolo arrivare pensò che forse, da maleducato, si era già accomodato dentro. E lei, come diamine avrebbe fatto a trovarlo dentro il locale colmo di gente? Sbuffando varcò la soglia e fu subito accolta da un caloroso <b>buongiorno di almeno tre cameriere, seguito dal frastuono di voci.
    Si guardò spaesata intorno, il locale era gremito, come diamine faceva a sapere dove fosse Erik? Guardandosi di qua e di là il suo sguardo andò a poggiarsi verso quello di una ragazza dai capelli corvini dipinta su di un poster appeso alla parete. Essa alzò il suo braccio e con il dito indicò un tavolo. Miley si strabuzzò gli occhi incredula su quanto visto e quando li riapri li portò immediatamente al dipinto che era ritornato nella sua posizione normale. Fermo immobile. Deglutì perplessa e poi si voltò verso la direzione che le aveva indicato (?) e si ritrovò a guardare Erik. Riguardò il dipinto. Immobile. Si era sognata tutto?
    Ah qui sei!!! Ti stavo aspettando fuori! esclamò una volta giunta al tavolino in cui il professore si era già accomodato. Giusto per fargli capire che magari avrebbe dovuto avvertirla. Ma come? E senza rendersene conto stava parlando con lui con un tono confidenziale, come se fossero degli amici... ma lui era solo il suo nuovo professore!

    Miley Demon
     
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    Ah qui sei!!! Ti stavo aspettando fuori! Alzai leggermente un sopracciglio, restando alquanto stupito di tale confidenza. Forse pensava di ritenermi di più un suo amico, invece che il suo professore. Diciamo che questo nuovo ruolo non mi dispiaceva, anzi potevo giocare la partita a mio favore. Visto che già dal primo momento, avevo tentato un simile rapporto... con scarsi risultati. Ma sapevo che era solo questione di tempo!
    La cameriera non tardò nell'arrivare al nostro tavolo. Educatamente feci ordinare prima la signorina Demon. Lasciandogli tutto il tempo per scegliere ciò che preferisse. Per me invece ordinai un semplice cappuccino con doppia schiuma, con cacao amaro a parte. Ringraziai la cameriera con un mezzo sorriso. Non ero il tipo da sorridere molto, mantenevo sempre un'aria per lo più tetra e cupa. Sapevo che oggi giorno, nei locali pubblici era vietato fumare. Quindi rammaricato non accesi nessuna sigaretta. Allora signorina Miley non mi feci alcun problema nell'usare il suo nome. Spero che ritagli del tempo per lo studio durante queste vacanze dissi da professore incrociando il suo sguardo. Avevo ancora quel suo dolce sapore tra le mie labbra. Comunque avevo alte aspettative su di lei, aveva talento. Anche dopo tutto quello successo al museo, non potevo mentire a me stesso. Da un lato mi aveva leggermente deluso, dall'altro dovevo ammettere sinceramente che fosse una delle studenti migliori. Noto il suo sguardo quando osserva determinate opere. A pochi viene concesso l'onore di guardarle come le vede lei mi complimentai sinceramente. Era un dono e avrebbe dovuto coltivarlo e non averne paura! Ovviamente ero all'oscuro dei suoi poteri, ma dall'inizio che avevo percepito qualcosa di straordinario in Miley.

    Erik Brown
     
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    Forse Miley non avrebbe dovuto rivolgersi a lui con tutto questo tono amichevole, ma vuoi che erano fuori orario scolastico, vuoi che con lui si sentiva strana, come se lo conoscesse da una vita, che le venne naturale rivolgersi a lui in questa maniera. Lui invece alzò un sopracciglio in senso di disapprovo probabilmente. Forse voleva mantenere un ruolo autoritario o forse non sentiva le stesse sensazioni che percepiva la ragazza.
    La cameriera nel frattempo non perse tempo ad arrivare al loro tavolino, appena quando Miley si era tolta sciarpa e cappotto. Fortunatamente sapeva già cosa volere e ordinò un frappé di fragola, mentre Erik richiese un cappuccino con doppia schiuma, con cacao, per poi ringraziare la cameriera con un sorriso quasi sforzato, al contrario della Demon che ne aveva uno a trentadue denti.
    Allora signorina Miley. Spero che ritagli del tempo per lo studio durante queste vacanze disse il professore. Alla ragazza fece strano sentirsi dare da lui della “signorina”, mentre quando la chiamò per nome trovò la cosa molto familiare. Ma perché ultimamente quando lo guardava, come ad esempio ora, gli evocava una sorta di dejavu? Durante le vacanze solo shopping, divertimento e relax! esclamò lei ilare. Era un ottima studentessa ma quando si trattava di vacanze, vacanze erano! Noto il suo sguardo quando osserva determinate opere. A pochi viene concesso l'onore di guardarle come le vede lei disse improvvisamente Erik con un complimento sincero, mentre la cameriera portò loro le ordinazioni. Miley ovviamente fraintese quelle parole Adoro le opere d’arte. Mi piacciono i quadri, le tele...Quando mi trovo a guardarne uno mi piace guardare oltre all’apparenza...a immaginarmi tutto il mondo che ci sta dietro... fece la ragazza parlando con naturalezza. Non sapeva ancora dei suoi poteri anche se da quando aveva conosciuto Erik Brown questi poteri avevano iniziato a manifestarsi un pochino. Miley sapeva solo che le piaceva osservare con attenzione i quadri e a fantasticare sulla storia che esso poteva avere. E ultimamente era vero, i personaggi dipinti parevano come volessero comunicare con lei, ma probabilmente questo era solo perché si suggestionava da sola, immaginando ora di poter “parlare” con loro, oltre che a immaginarmi della loro ipotetica vita. Lei ha un pittore o quadro preferito? chiese prendendo il suo frappé e dando un leggero sorso. Era tornata a parlargli dandogli del “lei”, come giustamente avrebbe dovuto fare dal momento che lui restava comunque un suo insegnante. Poi però si sentì strana perché nuovamente fu investita da una sensazione di dejavu. Prima o poi gli avrebbe chiesto se si erano già visti da qualche parte...a Londra forse? Di dov è? chiese dando un altro sorso al suo frappé.

    Miley Demon
     
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    Sorseggiai piano il mio cappuccino senza zucchero, adoravo il sapore che il cacao amaro mi lasciava. Restai ad ascoltarla quasi affascinato. Era ammirevole con quale entusiasmo e semplicità Miley parlava del suo modo di interpretare e osservare l'arte e la pittura.
    Lei ha un pittore o quadro preferito?
    Sarebbe una vera impresa scegliere il migliore tra tanti risposi educato non potrei visto che amo l'arte in tutte le sue forme iniziai a spiegare resto piacevolmente affascinato dai misteri che legano gli artisti, purtroppo molti ancora irrisolti abbozzai un sorriso. Bastava vedere "La Gioconda" il suo sorriso era ancora oggi un mistero, il povero Da Vinci era riuscito a carpire solo alcuni dei suoi segreti. Molti però sono rimasti ancora nascosti lontani dalla sua meravigliosa tela. Invece lei? Ha qualche pittore o scultore che ama particolarmente? Chiesi a mia volta guardandola intensamente.
    Di dov è?
    Seattle è la mia città risposi senza problemi ma Vancouver è qualcosa di molto meglio aggiunsi sinceramente. Visto come sorseggiava il suo frappè, dovevo dedurre che amava le cose dolci e alla fragola. Amaro e Dolce... illegale! Devo dedurre che lei invece è londinese, giusto? Chiesi educatamente.

    Erik Brown
     
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    Sarebbe una vera impresa scegliere il migliore tra tanti non potrei visto che amo l'arte in tutte le sue forme resto piacevolmente affascinato dai misteri che legano gli artisti, purtroppo molti ancora irrisolti rispose il professore trovando pieno accorto in Miley, che seguì ogni parola con molta attenzione e annuendo di tanto in tanto. Era difficile stabilire un artista preferito, così come un opera. A parte il fatto che ce ne erano a bizzeffe, per la Demon scegliere un artista preferito era come dover scegliere un figlio preferito. Non ne sapesse cosa voleva dire avere un figlio o che i quadri fossero stati realizzati da lei, però quello era il punto. Invece lei? Ha qualche pittore o scultore che ama particolarmente? chiese di rimando, dandole del lei. [cokor=lightblue]A parte che potrebbe darmi del tu...[/color] fece sorseggiando un altro pó del suo frappé, facendogli notare che fosse stato più consono usare, ameno da parte sua, un tono più confidenziale, ...La penso come lei. Non ho un artista preferito. Potrei andare a momenti...Ad esempio da qualche mese a questa parte trovo molto affascinanti le ballerina di Degas fece tirandosi indietro un ciuffo di capelli che le stava scivolando sul volto. Ecco, Miley non avrebbe mai saputo dire quale fosse il suo pittore preferito, ma la corrente artistica quella magari si! Adoro l’impressionismo. Degas, Monet, Manet, Cezanne, Matisse, Pissarro... fece solo alcuni esempi.
    E mentre la conversazione proseguiva Miley scoprì che il ragazzo era di Seattle, una città che lei non aveva mai visto. Dunque perché Erik le sembrava così familiare? Devo dedurre che lei invece è londinese, giusto? chiese lui infine con un modo molto educato che piacque molto alla ragazza. Miley come risposa annuii con il capo, mentre continuava a bere il suo frappè dalla cannuccia multicolor.
    E il pensiero di averlo già visto da qualche parte ormai le martellava troppo nella mente. Poggiò il bicchiere sul tavolo nello stesso istante in cui anche lui mollò la presa dalla sua tazza e le loro mani si andarono così a toccare, e anche se solamente in un piccolo frangente, a Miley si palesò come una sorta di immagine di lei seduta su di un tavolo lunghissimo accanto a delle amiche vestite come lei (in una sorta di divisa scolastica) e di un ragazzo che pareva Erik però un poco più giovane che passando per di là aveva gettato sul tavolo un qualcosa, andando a sfiorare la sua mano. La scena durò che pochi istanti, era anche un poco sfuocata, però questa volta a Miley parve finalmente ovvio che quel ragazzo che di tanto in tanto vedeva, doveva trattarsi di Erik. Ma che cosa significavano tutte quelle specie di dejavu? E quel dipinto che aveva comunicato con lei, poc’anzi, indicandole dove fosse seduto il professore? Che diamine stava succedendo...? E chissà se anche Erik aveva visto la sua stessa immagine... doveva approfondire tutto ciò, doveva indagare...Si, sono di Londra. C’è mai stato? domandò guardandolo dritto negli occhi profondi. Chissà. Forse si erano davvero incontrati nella capitale inglese...Ma quella divisa scolastica? Quella lunga tavolata...? Da dove venivano fuori...?

    Miley Demon
     
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    A parte che potrebbe darmi del tu... Alzai leggermente un sopracciglio questo vale anche per te Miley aggiunsi subito dopo con tono pacato. Entrambi avevamo rispetto reciproco, per i ruoli che ci legavano ma questo non valeva a dire che non potevamo entrare in una sorta di circolo un po più confidenziale. Ero interessato a conoscerla più affondo. Quando elogiava Degans, mi parve che i suoi occhi vennero avvolti da una luce intensa quasi magica. Miley esternava quella sua passione, forse senza rendersene conto... ma un occhio più accurato poteva notarlo. La ascoltai con attenzione e piacere. Con le sue parole mi sembrò di viaggiare nel tempo... durante il novecento. Un momento molto marcato per l'impressionismo. Arte dedicata per lo più a ciò che si vedeva ma soprattutto a l'emozione che un certo luogo trasmetteva al pittore. Me la immaginai li, seduta ad un tipico tavolino francese ad osservare il paesaggio come Monet. Il tocco della sua tiepida mano mi trasportò lontano da quei miei pensieri. Di nuovo vidi il volto di quel giovane che mi perseguitava nei miei sogni, ma questa volta l'intero strabucks era scomparso. La sala mi pareva per lo più barocca e la ragazza di fronte a me assomigliava tutta a Miley, solo con i capelli leggermente ricci. Che diamine stava succedendo?! Dove mi trovavo?! Soprattutto in che epoca?! Quel ragazzo così simile a me, ma molto più giovane sfiorò accidentalmente la mano della ragazza simile a Miley... riportandomi alla realtà! Percepì un forte mal di testa che passò dopo poco. Questi deejavu erano confusi, ma credevo fortemente che avessero un senso in qualche modo. Lei poteva essere la scintilla o meglio entrambi! Ma la domanda fondamentale era... perché?!
    Si, sono di Londra. C’è mai stato? Mi passai con classe una mano tra i capelli una volta soltanto risposi semplicemente purtroppo non ho avuto l'occasione di osservare il bello che Londra a da offrire aggiunsi sinceramente.
    Invece tu Miley pronunciai caldo il suo nome hai un posto speciale, o che ami particolarmente nella bella Inghilterra? Chiesi cortese oppure senti di appartenere più alla fredda e meravigliosa Vancouver? Entrambe le città o gli stati non si potevano paragonare, ma magari ognuno di noi sentiva più "casa" un'altro luogo dove in realtà non era nato. Ma forse percepiva di appartenere più dell'altro.

    Erik Brown
     
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    questo vale anche per te Miley fece il ragazzo alzando un sopracciglio, riferendosi al fatto che si potevano dare benissimo del tu, cosa che la rese felice, perché nonostante fosse il suo nuovo insegnante, si sentiva stranamente in sintonia con lui, nonostante continuasse però a pensare che c’era qualcosa in lui che non le piacesse...Ma forse ciò dipendeva dal fatto che non poteva permettersi di essere come tutte quelle studentesse che gli sbavavano dietro!
    A quanto pareva il ricordo di una vita passata riaffiorò nelle loro menti quando si toccarono accidentalmente. Entrambi ebbero le stesse visioni ma entrambi decisero di tenersele per sè. Le espressioni dei due erano però abbastanza comprensibili agli occhi dell’altro. Insomma, Miley si accorse della perplessità che il volto di Erik aveva assunto dopo il loro contatto, stessa espressione che aveva avuto lei.
    una volta soltanto rispose alla domanda se fosse mai stato a Londra. Entrambi cercavano di portare la conversazione altrove in maniera da non chiedersi se avevano avuto la stessa visione, in modo da non pensare più a quei dejavu. Invece tu Miley hai un posto speciale, o che ami particolarmente nella bella Inghilterra? oppure senti di appartenere più alla fredda e meravigliosa Vancouver? gli chiese improvvisamente pronunciando il suo nome in maniera piuttosto calorosa. Miley si strinse nelle spalle e alzò gli occhi al soffitto in cerca di dare una risposta a quella domanda cui non si era mai posta. Posto speciale...Lei amava la sua città natale, ma aveva scoperto che anche Vancouver non era niente male, anzi. Ma nessuna delle due pareva essere il suo posto speciale...Quando riportò il suo sguardo al ragazzo fu investita da un’altra immagine. Era una stanza vuota con solamente un camino acceso eppure misteriosamente Miley stava ritenendo quello come suo posto speciale. E poi vi era una pantera. Che diamine ci faceva una pantera dentro una stanza chiusa? E perché la ragazza si sentiva quasi attratta da quell’animale? Se ci penso vedo una stanza vuota con un camino acceso con una pantera... rispose con poca convinzione. Che significava tutto ciò?
    Erik! Che diamine!! Perché non rispondi alle mie chiamate, Cristo! improvvisamente si avvicinò al loro tavolo una ragazza dai capelli lisci e biondi, con espressione adirata che puntava la sua ira verso il ragazzo, senza badare di uno sguardo alla persona seduta di fronte a lui. Così facendo mise fine allo strano discorso che probabilmente di lì a poco sarebbe nato fa i due...
    Miley Demon


    Edited by woozy. - 25/1/2018, 00:58
     
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    Sintonia?! Forse era la parola più adatta. Restai alquanto sorpreso di come quella tranquillità avvolgeva la nostra conversazione. Il suo sguardo era identico al mio, la perplessità ci avvolgeva quasi vorace. Quel deejavu ci aveva colpito intensamente. Parevano ricordi di una vita ormai passata... il punto era di chi appartenevano?! Molto tempo fa avevo letto delle storie sui potenti incantesimi e sull'amore...dio che termini che mi tocca usare. Nei casi più rari quando era immensamente forte quell'amore viveva per sempre, quasi rincarandosi. Dannazione! Non poteva essere il nostro caso! Ero la persona che distruggeva, incuteva timore ma soprattutto assorbiva le paure altrui... usandole poi contro di loro come arma. Stranamente non percepivo grandi paure in Miley, almeno per il momento. Ma poi lei non valeva la pena, non valeva hai miei scopi... sarebbe stato solo tempo perso inutilmente. La spazzatura preferivo lasciarla dov'era!
    Se ci penso vedo una stanza vuota con un camino acceso con una pantera... A quelle parole un ruggito possente mi risuonò in profondità... molto in profondità. In un'istante l'occhio della pantera prese possesso del mio sguardo, scomparendo subito dopo. Percepivo magia oscura nell'aria e una presenza insolita. Prima che la Demon potesse continuare venimmo interrotti da un voce che talvolta non sopportavo.
    Erik! Che diamine!! Perché non rispondi alle mie chiamate, Cristo! Inconfondibile Madoka! Che iena delle volte! Mi alzai respirando piano intanto calmati dissi serio non mi pare il caso adesso la guardai gelido. Non era il momento di una delle sue scenate. Strinsi appena i denti, lasciando scorrere il sangue lentamente. Detestavo quando mi si rivolgeva in quel modo, ma glie l'avrei fatta pagare... per avermi mancato di rispetto! Perché non ti accomodi qui con noi dissi educato sposandogli con classe la sedia affinché si sedesse vicino a me. Posso presentarti una delle mie studentesse migliori indicai Miley con professionalità la signorina Demon le presentai lei è la mia futura moglie Madoka Hargreaves il mio tono era dei più orgogliosi. Non ero tipo da matrimonio... forse più da adulterio! Lasciai che si accomodasse, prima di sedermi a mia volta. Sperando che si fosse calmata. Ordinai velocemente un'infuso dai sapori tropicali, come era lei. Sapevo quanto gli piacesse.
    Mi rivolsi educato a Madoka mi rendo conto di quanto ami la perfezione infatti lei lo era ma il matrimonio è una cosa per lo più da donne conclusi cercando di sbolognarmi i miei doveri. Non ero il tipo da mettermi a scegliere fiori e quant'altro. Aveva la disponibilità della mia carta di credito e la libera scelta su ogni cosa... cosa voleva di più?! Amava stressami l'anima?! In compenso la sua bellezza non aveva eguali, ma era di un'energia instancabile.

    Erik Brown
     
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    Chissà se Erik aveva compreso quello che la Demon aveva visto socchiudendo gli occhi ripensando al suo posto speciale. Quella pantera soprattutto, gli aveva forse detto qualcosa? Peccato però che non ebbe tempo di pensarci, dal momento che furono interrotti da una seccatura, una ragazza -per carità, bellissima- che gli stava puntando il dito. Miley si voltò a guardarla con perplessità ma soprattutto irritazione, mentre lui deciso, si alzò in piedi. intanto calmati non mi pare il caso adesso disse serio e con un’espressione glaciale, che fece innervosire la biondina. Calmarmi? Lo sai che ore sono, eh, Erik? Lo sai? disse incrociando le braccia, sotto ad uno sguardo sempre più perplesso della ragazza mora. Chi diamine era costei? E cosa voleva da Erik?
    Perché non ti accomodi qui con noi fece il ragazzo educatamente spostando con classe la sedia rimasta vuota. La bionda non prestò minimamente attenzione alla sedia, ma seccata continuava a guardare storto il ragazzo. Posso presentarti una delle mie studentesse migliori la signorina Demon imperterrito Erik continuò a parlare come se niente fosse, facendo risalire a Madoka i nervi a fior di pelle. Che per la prima volta si concentrò sulla ragazzetta seduta al tavolino con lui. Ovviamente non era gelosa, la gelosia non era di certo un sentimento che conosceva, e la guardò arricciando il sopracciglio.lei è la mia futura moglie Madoka Hargreaves. Presentò così le due ragazze che ebbero una reazione totalmente differente. Madoka si passò leggiadra una mano fra i capelli, per sistemarseli, e tornò immediatamente a concentrarsi su di Erik, senza prestare minimamente attenzione a Miley, la quale aveva assunto un’espressione più perplessa che mai, ma soprattutto la sua smorfia si era aperta in una delusione, senza saperlo. E il suo sguardo aveva una sorta di malinconia, mentre dentro di sè una voce chiamò inspiegabilmente Avril.... Miley la sentì ma non riuscì a capacitarsene del motivo. Avril. Chi diamine era questa Avril? Senza contare che la bionda difronte a lei si chiamava Madoka...*...Avril...?* pensò fra se stupita la Demon aggrottando lo sguardo. P-Piacere... cercò di dire restando più calma e gentile possibile, ma Madoka non la degnò minimamente di uno sguardo.
    mi rendo conto di quanto ami la perfezione ma il matrimonio è una cosa per lo più da donne disse dopo aver ordinato un infuso per la sua futura moglie, la quale non accennava a sedersi ne a calmarsi. Ti avevo chiesto solamente una cosa, la scelte delle bomboniere...Dovevano essere al negozio ormai due ore fa...e tu invece che fai? Te ne stai qui pacifico e beato al tavolino a berti il tuo stupido caffè! Ma ti rendi conto? Una stupidissima e semplicissima cosa ti avevo chiesto di fare!!! disse con un tono di voce piuttosto alterato. Nuovamente non fece caso a Miley. Una qualsiasi ragazza avrebbe di sicuro fatto una scenata di gelosia, nel trovare il futuro marito al tavolino con un’altra, invece che recarsi all’appuntamento con la fidanzata. Madoka non stava facendo nulla di tutto ciò.
    Miley capì che era meglio starmene in silenzio, primo perché tanto quella bellissima ragazza non l’avrebbe minimamente dato attenzione, e secondo perché non voleva intromettersi in una faccenda che non la riguardava. Era piuttosto intenzionata ad alzarsi e andare via, educatamente. Cercò dunque lo sguardo di Erik per vedere una qualsiasi sua reazione, mentre cercava di fargli capire appunto se era meglio che li lascasse da soli...
    Miley Demon
     
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    Una stupidissima e semplicissima cosa ti avevo chiesto di fare!!! Detestavo quando usava quel tono con me. Madoka era incontenibile quando ci si metteva. Se ve lo dico io credetemi! Poteva veramente non darmi pace. Tutto poi per delle stupide bomboniere. Questo io proprio non lo comprendevo. Che ci voleva a sceglierle?! Ne vedi una e prendi quella... bho finito! Aveva il Wedding Planer, perché non si portava dietro lui, con quello che mi costava. Doveva per forza farmi salire i nervi, oggi che tral'altro è anche il mio giorno libero! Un giorno in cui vorrei rilassarmi e non stressarmi. Ascolta... stavo per pronunciare inconsciamente la parola Avril. Perché mai poi?! Cosa centrava il nome Avril con Madoka?? Stavano succedendo troppe cose strane, e gli unici che potevano viverle eravamo io e Miley. Io non credo sia una tragedia, visto che una vera e propria risposta certa... riguardo la mia collaborazione per questo appuntamento, non te lo data puntualizzai deciso. Non avevo assolutamente mentito. Le ossa del collo mi scrocchiarono rumorosamente, senza che facessi nessun tipo di movimento. Quindi se ci tieni tanto, vedrò di accontentarti un'altro giorno aggiunsi educato, mantenendo ancora la calma. Sapevo che non avrebbe mai mandato a monte le nozze, per una simile stupidaggine. Questo vantaggio poteva essermi molto utile. Se invece preferisci urlarmi contro per tutto il tempo... mi troverai a sorseggiare "quello stupido caffè" lo sottolinea come lei lo aveva appena detto poco prima con molta nonchalance conclusi sedendomi con totale menefreghismo nei suoi confronti. Era una vera iena quando ci si metteva! Osservai lo sguardo di Miley alquanto perplesso. Con un gesto piano della mano gli feci intuire che non era affatto di disturbo la sua magnifica presenza. Soprattutto avrebbe fatto bene a rimanere li.

    Erik Brown
     
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    Effettivamente anche per Madoka quel matrimonio non era idilliaco come lo poteva essere per ogni coppia di sposini, ma lo faceva solo per interesse personale, qualsiasi esso fosse. Però alla fine era una ragazza e almeno le bomboniere di teneva a sceglierle con il suo futuro marito. Nonostante tutto gli voleva bene a Erik. Non poteva di certo considerarlo amore, ma comunque per arrivare a sposarlo non è che avesse scelto uno a caso così. Solo perché fosse ricco.
    Ascolta...Io non credo sia una tragedia, visto che una vera e propria risposta certa... riguardo la mia collaborazione per questo appuntamento, non te lo data fece lui rimanendosene sempre pacato. Madoka sbuffò facendo alzare la frangetta ben tenuta, e Miley non poté di certo fare a meno di notare quanto fosse bella. Però al contempo stesso provava un certo fastidio nel guardarla. Perché proprio non lo capiva però. Provava una strana sensazione...quasi di gelosia forse? No, non era possibile!
    Quindi se ci tieni tanto, vedrò di accontentarti un'altro giorno. Se invece preferisci urlarmi contro per tutto il tempo... mi troverai a sorseggiare "quello stupido caffè" concluse con la sua solita calma e tranquillità. E pure gentilezza.
    Madoka lo guardava fisso. Facciamo lunedì pomeriggio, va bene? esclamò allora lei tirando un grosso sospiro per calmarsi e tranquillizzarsi.
    Nel mentre Erik fece cenno all’altra ragazza che poteva rimanersene li, che in caso quella di troppo era la sua fidanzata non lei. Quindi Miley non si mosse.
    Madoka prese nuovamente a fissare intensamente il ragazzo e a sbuffare di nuovo, ma comunque abbastanza tranquilla. Allora ci sentiamo sta sera, ok. Ti aggiornerò sul le ultime cose fatte fece poi voltandosi verso la moretta. Arrivederci... fece con voce atona per poi uscire dal locale.
    Segui un lieve silenzio e forse anche imbarazzo. E così si sta per sposare...? interruppe quel silenzio Miley facendogli quella domanda, con voce un poco tremolante. Non sapeva che sentimenti stava provando in quel frangente..
    Miley Demon
     
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    Finalmente si era data una calmata. Con il suo tono di voce, aveva attirato l'attenzione di mezzo Starbucks più o meno. Avevo rivolto uno sguardo gelido ad ognuno di loro, affinché tornassero a fare quello che stavano facendo poco prima. Facciamo lunedì pomeriggio, va bene? Annuì pensando velocemente a quale appuntamento spostare. Ma perché poi lo stavo facendo?! Vi sembro tipo da matrimonio, infondo?! Alla fine per me era solo una questione di interesse... interesse forse demoniaco! Ultimamente stava prevalendo troppo quella parte di Angelo Nero che possedevo, oscura si ma tecnicamente più docile del demone. Che le volessi bene?! Mah non saprei... preferivo di gran lunga tradirla, dopo essere convogliato a nozze. Salutai Madoka educato, mentre usciva dal locale dove un suo ultimo sbuffo si dissolse seguendola. E così si sta per sposare...? Ecco un'altra che me lo ricordava. A quanto pare risposi freddamente finendo di bere il mio cappuccio amaro. Controllai velocemente la tasca della giacca, notando la nostra partecipazione di nozze. Chissà com'era finita li?! La estrassi scrivendo "X Miley" visto che sei l'unica della scuola a saperlo gliela porsi guardandola se vorrai venire sei invitata conclusi quasi gentile. Cosa mi stava prendendo?! Volevo davvero che la Demon venisse?! Forse in un certo senso si... ma non era da me! Presi il telefono scrivendo velocemente un messaggio a Madoka "passa da me stasera... ti preparerò qualcosa di speciale!"

    Erik Brown
     
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    A quanto pare fu la fredda risposta che Erik diede a Miley quando gli chiese se si stava per sposare. E la cosa le fece parecchio male, stando al possente tonfo che percepì il suo cuore. Non seppe però se il motivo era tale risposta frettolosa, o perché c’era dell’altro...dei sentimenti che stava forse iniziando a provare per quel ragazzo...? Scosse la testa a quel pensiero, non le sembrava affatto plausibile, neanche lo conosceva poi, e fu poi distratta da Erik che dopo aver scritto qualcosa su di una busta, gliela porse in avanti, e lei poté leggere la scritta X Miley con una calligrafia alquanto bruttina.
    visto che sei l'unica della scuola a saperlo oddio non la stava mica inviando al suo matrimonio?...]se vorrai venire sei invitata disse con naturalezza e una tale gentilezza che pareva contraddistinguerlo un po’ troppo. Ma davvero la stava invitando al suo matrimonio? Ma che...era forse Pazzo?...Ma è impazzito!! si sorprese corrucciando lo sguardo e alzandosi dal suo posto. Il tono di voce nonostante fosse alquanto “adirato” non era alto, ma nella norma. Ora, se non le dispiace, devo tornare al mio lavoretto! esclamò sempre pacata, riferita allo stand dei baci.
    Ma perché se l’era presa così tanto? E la cosa era piuttosto palese. Perché trovava strano che un suo insegnante visto a malapena tre volte l’aveva invitata ad una cosa così importante per lui?...O forse c’era gelosia in Miley...?

    Il ragazzo nel frattempo aveva mandato un messaggio a Madoka passa da me stasera... ti preparerò qualcosa di speciale!" al quale lei rispose con l’emoticon del bacio con il cuore.

    Miley Demon


    Role conclusa.


    Edited by woozy. - 4/2/2018, 19:27
     
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13 replies since 4/1/2018, 17:46   158 views
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