My life will never be the same.

Phoebe & Nathan

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    Dolore fu la prima sensazione che percepì, non era come il dolore del morso che Nathan le aveva dato alla spalla, quella ferita le faceva male ma tutto sommato era più che sopportabile. Quello che stava provando ora era un dolore ben diverso, era inteso, arrivava ad ondate, lo poteva sentire arrivare lentamente, diventare sempre più forte e poi svanire ma solo per ricominciare nuovamente qualche secondo dopo. Sollevò lo sguardo sulla luna piena che risplendeva nel cielo scuro, chiaramente visibile anche attraverso le fronde degli alberi che avrebbero dovuto nasconderne la vista. Urlò, non aveva mai sentito così tanto dolore in vita sua, ma non si pentì nemmeno per un'istante della scelta che aveva fatto, della richiesta di Nathan aveva accontentato, sapeva bene che quella era solo una fase, poi sarebbe tutto finito, avrebbe imparato a controllarsi e trasformarsi non avrebbe più fatto così male. Quella però era la sua prima trasformazione e le sembrava che non avesse mai fine, anche se era solo appena cominciata. Nathan l'aveva portata nella foresta, lontano dal ballo, lontano da tutte quelle persone che partecipavano ancora ignare alla festa, lo aveva fatto perché sapeva bene, meglio di chiunque altro cosa sarebbe successo di lì a poco dopo che l'aveva morsa e l'aveva portata lontano per precauzione. Poco dopo, fu come se tutte le sue ossa si rompessero nello stesso momento, Phoebe urlò di nuovo mentre il suo corpo prendeva una forma totalmente nuova per lei, completamente sconosciuta, eppure non le sembrava di essere così diversa, non le sembrava affatto di non essere più se stessa. Saltò fuori dalla sua pelle umana, non avrebbe saputo descrivere in altro modo quello che era appena successo, i suoi abiti strappati giacevano sul terreno e si ritrovò a quattro zampe. Inspirò profondamente e una moltitudine di odori, alcuni completamente nuovi raggiunsero le sue narici, aprì gli occhi e si rese conto che anche la sua visione era diversa, ma nonostante il buio riusciva a distinguere tutto quello che le era attorno perfettamente, voltò la testa e vide Nathan che la guardava, ma davanti a lui non c'era più Phoebe, c'era un lupo dal pelo grigio e bianco con gli stessi occhi della ragazza con cui aveva ballato solo qualche tempo prima.

    Phoebe Kenner
     
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    Nathan ormai non si ricordava più cosa volesse dire essere trasformato in un Licantropo, ma aveva sempre assistito alle trasformazioni che esso stesso provocava. Dolore era la prima parola che al meglio descriveva quello che i suoi occhi vedevano ogni volta nelle sue vittime, e forse questa volta avrebbe dovuto dirlo a Phoebe, a cosa inizialmente stesse andando incontro. Ma forse non ci pensó nemmeno, più preoccupato a capire perché quella ragazza volesse diventare una Creatura maledetta come lui.
    Era da moltissimo tempo che Nathan non affondava le sue fauci sul corpo di una qualche vittima, forse per quello non si ricordava del buon sapore che esso emanava, oppure era proprio lei a dargli quell’effetto...?!
    La ragazza un po’ per volta si stava trasformando in un lupo, per questo motivo egli volse per un’attimo il suo sguardo fra gli alberi in alto, dove si poteva intravedere la luna piena, per poi assumere le fattezze di un lupo dalla pelliccia rossiccia, di rimando ai suoi capelli. Essa però pareva più lucente, ma forse erano solamente i raggi lunari a farla risplendere così.
    Phoebe urlò dal dolore e Nathan se ne rimase in disparte aspettando che il tutto finisse. Sapeva che ci sarebbero voluti che pochi minuti, poi il dolore sarebbe sparito così come era arrivato. Urlava, eppure in quelle urla si poteva scorgere solamente grida liberatorie e gli occhi non mostravano alcun segno di pentimento. Le persone a volte erano davvero strane, particolari. Insomma, ambire all’immortalità...che senso poteva mai avere?
    Phoebe ora era divenuta uno splendido esemplare di lupo e come prima cosa odorò ogni odore e profumo che la foresta le offriva. Poi si voltò verso Nate con uno sguardo fiero e trovó uno sguardo sereno e deciso. *Hai fame vero? Ti insegnerò a cacciare*. Con lei era tutto diverso. Le avrebbe insegnato tutto quanto, l’avrebbe portata al suo branco.., ma poi..lei avrebbe voluto fare parte del suo branco? E se invece preferiva un’altra strada? Beh, lo avrebbe scoperto poi. Intanto la precedenza era farla nutrire. E di animali. Già, a Nathan sfioró il pensiero che non ci fossero umani nelle vicinanze. Ma a quell’ora di notte chi mai ci sarebbe stato nel bel mezzo di una foresta? Se non degli animali...*annusa l’aria. Che odori senti...?* ovviamente puntava alla carne...
    Nathan Woodstock


    Edited by -Michelle - 17/3/2018, 17:35
     
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    Il dolore era stato forte, intenso, Phoebe era sicura di non aver mai provato un dolore così grande in tutta la sua vita. La trasformazione era stata terribile, era persino arrivata a pensare che sarebbe morta, però era durata solo qualche minuto e quando era rinata nella pelle del lupo tutto il dolore era sparito, dimenticato ed era rimasta soltanto la sua nuova forma. Una nuova forma, una nuova vita, nuove sensazioni. Ora riusciva a percepire tutto quello che succedeva attorno a lei, il suo udito riusciva a sentire i più piccoli rumori della foresta, i suoi occhi vedevano benissimo anche nell'oscurità della notte e alle sue narici arrivavano odori e profumi che non aveva mai nemmeno saputo esistessero. Era un mondo completamente nuovo per lei, una dimensione completamente diversa, ma non le faceva paura, al contrario, si sentiva elettrizzata! Voleva scoprire tutto, tutto quello che aveva attorno, voleva esplorare, correre e spingersi al massimo. Prima però c'era qualcosa di molto più urgente da soddisfare, un'istinto che non le era mai sembrato così forte fino a quel momento: cacciare. Aveva fame, non sapeva perché, Nathan magari glielo avrebbe spiegato, forse la trasformazione era talmente estenuante e si perdevano così tante energie che subito dopo si avvertiva il bisogno impellente di nutrirsi, o forse era solo perché era la sua prima volta. La voce di Nathan riusuonò nella sua mente come se lui le avesse effettivamente parlato, in risposta ai suoi pensieri e lo osservò inclinando leggermente la testa di lato. Anche quello era un modo di comunicare del tutto nuovo al quale avrebbe dovuto abituarsi. *Ho fame!* gli rispose in modo affermativo a quello che lui già sapeva. Non aveva idea di come fare per nutrirsi, era un bene che non ci fossero esseri umani nelle vicinanze, perché probabilmente seguendo il suo istinto di lupo si sarebbe gettata su di loro senza nessuna pietà, sarebbero stati solo carne, solo un modo per saziare il suo appetito ma una volta tornata umana non se lo sarebbe mai perdonata. *annusa l’aria. Che odori senti...?* Phoebe socchiuse appena gli occhi e si concentrò sull'olfatto, annusò l'aria per un po', cercando di distinguere tra i vari odori quello che di più assomigliava a del cibo. *Ce ne sono troppi... * Le sembrava quasi impossibile distinguere tutto quello che sentiva, era tutto confuso, troppi odori tutti in una sola volta. Dopo qualche momento individuò quello che stava cercando, o almeno così le sembrava e puntò in quella direzione. Era odore di selvaggina, più semplicemente era odore di carne, di cibo, poteva sentire quasi il battito del cuore di quell'animale e il sangue che gli scorreva nelle vene. *Di là!* e prese a correre in quella direzione.

    Phoebe Kenner
     
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    Nathan vide le orecchie di Phoebe muoversi a seguire i rumori e il naso che annusava i profumi e gli odori che la foresta emanava, in pratica aveva già iniziato a comportarsi come un lupo. Il suo sguardo era vispo e attento e non mostrava alcun segno di pentimento e di ciò il ragazzo ne fu altamente sollevato. Anche se sapeva bene che i problemi e gli eventuali ripensamenti sarebbero avvenuti in seguito negli anni...al momento poteva sembrare tutto molto bello ed interessante ma poi...Ma del resto non era un problema di Nathan e fra le altre cose lui non era neanche tipo da porsi questi problemi, queste domande, per gli altri. Phoebe era grande abbastanza da poter decidere della sua vita e cosa più importante l’aveva scelta proprio lei! Non era stato un momento di cattiveria di Nathan che l’aveva morsa di sua spontanea volontà. No.
    *Ho fame!* fece la lupa trovando accordo negli occhi del ragazzo che sapeva benissimo cosa comportava la trasformazione appena avvenuta. Per questo motivo ora erano nel bel mezzo della foresta, lontano soprattutto dagli esseri umani. Forse per Nathan non sarebbe stato un problema cibarsi di carne umana, ma Phoebe probabilmente non avrebbe mai voluto uccidere un umano. Almeno questo era quello che si immaginava lui. Se poi invece quella ragazza avesse voluto cibarsi di carne umana, piuttosto che animale, lui glielo avrebbe lasciato fare. Ma era una cosa che spettava a lei scegliere. Al momento, con l’enorme fame che aveva in corpo, Phoebe non sarebbe stata capace di fermare il suo attacco contro nessuno, per questo motivo Nate l’aveva portata distante dalla civiltà.
    *Ce ne sono troppi... * fece lei cercando di annusare l’aria per distinguere i vari odori. *Concentrati* le disse lui annusando a sua volta l’aria fresca, captando già poco più avanti uno dei vini più prelibati e facili da cacciare, anche per un novellino, ovvero una lepre. Tutto quello che occorreva però era avere una grande agilità e velocità, dal momento che i conigli erano agili prede.
    *Di là!* esclamò correndo puntando verso una direzione. Sbagliata fra l’alto. Ma per fortuna Nathan fu pronto a fermarla e con un’enorme balzo si portò davanti a lei, ringhiandole contro per intimarla a fermarsi. *Devi concentrarti sugli odori non sui battiti del cuore!* le disse una volta che la lupa arrestò i suoi passi. Phoebe aveva sicuramente captato un cuore nelle vicinanze ma ciò non le faceva sapere di che bestia fosse, e poteva fra l’altro essere pure un cuore umano. *Non devi concentrarti sul cuore, bensì sull’odore...Quello a cui stavi dando la caccia era un bufalo. E credo sia un tantino fuori dalla tua portata, Phoebe...Avanti, prova a concentrarti di nuovo..* le spiegó con una certa gentilezza e tranquillità, camminando su e giù intorno a lei. Con il muso poi puntò verso sinistra, in maniera da aiutarla.
    Nathan Woodstock
     
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    Quello in cui si era appena tuffata era un mondo del tutto nuovo, pieno di colori, suoni e soprattutto di odori che da umana non aveva mai notato. Tenere a freno l'istinto per Phoebe era decisamente molto difficile in quel momento, alle sue narici arrivavano un'infinità di odori diversi, molti dei quali sembravano "cibo", non sapeva ancora come distinguerli gli uni dagli altri, non aveva idea di come capire qualche animale poteva essere o meno alla sua portata, quindi alla fine quando si era ritrovata a dover decidere che traccia seguire aveva optato per quella che gli sembrava la piu appetitosa. Per questo motivo credeva proprio che Nathan avesse fatto bene a portarla nel bel mezzo della foresta per la sua prima trasformazione, non era in grado ancora di dare un nome ai vari odori, non era in grado di distinguere se si trattava di animali o di esseri umani, sapeva solo che erano "cibi" più o meno appetitosi. Se ci fosse stato un umano nei paraggi, il suo odore sarebbe potuto sembrarle buonissimo e avrebbe scelto di attaccarlo. Phoebe non avrebbe mai fatto niente di male ad un essere umano, non lo avrebbe mai attaccato, non avrebbe mai potuto cibarsi di carne umana. L'unico caso in cui avrebbe potuto fare un'eccezione era forse, se qualcun iavesse minacciato di farle di nuovo del male. Non era forse questo il motivo per cui aveva scelto di essere morsa da Nathan? Per essere in grado di difendersi in caso di qualcuno avesse cercato di farle del male e anche, forse, per vendicarsi di chi gliene aveva fatto in passato. La giovane lupa aveva cominciato a correre verso quella che credeva essere la sua preda quando Nathan le sbarrò la strada e per poco non lo travolse nella foga della corsa. Lui le spiegò che stava puntando ad una preda troppo grossa ed in effetti si rese conto solo in quel momento che più che dall'oltretomba si era lasciata guidare dal battito del cuore di quell'animale, un battito lento e molto forte che poteva stare a significare solo una cosa; la prenda era di grandi dimensioni e lei era ancora troppo inesperta per poter riuscire a cacciarla. Istintivamente abbassò le orecchie sentendosi rimproverata dalle parole di Nathan ma poi le risollevò subito per concentrarsi di nuovo e seguire i consigli del suo maestro. Si guardò attorno mentre annusava ancora l'aria cercando di scovare una preda che fosse alla sua portata, non le ci volle molto prima di riuscire a trovare qualcos'altro di interessante oltre al bufalo! In odore selvatico ma più dolce, mischiato a quello del sottobosco e delle felci dove probabilmente l'animaletto si stava nascondendo. Puntò il muso in quella direzione scoprendo che era la stessa che le stava indicando Nathan. *Da quella parte? Mi sembra un animale più picolo... * gli chiese per avere la conferma di non essere di nuovo sulla pista sbagliata.

    Phoebe Kenner
     
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    Era impossibile per Nathan ricordarsi la sua prima volta visto che di secoli ne erano passati un’infinità. Ma c’era una cosa che ricordava come se la sua trasformazione fosse successa ieri, ovvero la grandissima fame con cui ti ritrovavi e a cui dovevi velocemente appagare, prima di sbranare quello a cui non avresti mai voluto avere come pranzo. In poche parole Nathan poteva anche essere in pericolo se entro breve Phoebe non avesse trovato la sua preda, e il ragazzo non aveva nessuna intenzione di divenire il suo cibo, perché non avrebbe mai voluto farle del male. Per cui, se entro pochi minuti la ragazza non avesse trovato il suo coniglietto, glielo avrebbe procurato lui, e già lo aveva adocchiato.
    *Lo so la carne di bufalo è più appetitosa di quella di una lepre; ma ora ti dovrai accontentare...* fece lui notando che la nuova Licantropa avrebbe voluto assaggiare il bufalo, e come darle torto del resto.
    Nate trovó carino il fatto che la lupa abbassó le orecchie nel sentirsi “rimproverata”, segno molto maturo che le fece accettare le parole del suo mentore; e poi apprezzó ancora di più il fatto che l’attimo successivo ella si rimise all’opera, cercando subito di rimediare al suo errore. E così con le narici belle all’aria, Phoebe pare captare qualcos altro, lo stesso che il ragazzo le stava indicando. *Da quella parte? Mi sembra un animale più picolo... * gli domandò per avere una conferma.
    Il lupo rossiccio fece di sì con il capo, e poi si allontanò da lei lentamente e senza provocare rumore alcuno si mescolò fra i cespugli bassi che stavano fra Phoebe e la sua preda. Così era pronto a darle una mano. Questo era quello che faceva un branco, si aiutavano l’un con l’altro, e questo era quello che faceva Nathan, perché lui viveva con il suo branco, non era un tipo solitario. Chissà se anche Phoebe avrebbe preferito stare con altri suoi simili piuttosto che in solitudine. Anche se a dire la verità Nate supponeva che quella ragazza fosse più un tipo solitario; ma chissà, da Licantropa poteva anche cambiare idea...
    Nathan Woodstock
     
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    La ragazza stava lentamente cominciando a capire come funzionava il suo corpo e soprattutto la sua mente in forma di lupo. Tutto era dominato dall'istinto e dai sensi, tutte le percezioni erano più intense, come se qualcuno avesse improvvisamente alzato il volume delle cose. Le piacevano quelle sensazioni del tutto nuove che stava provando, l'ebbrezza della corsa attraverso il bosco, il morbido della terra sotto i piedi, ops... Sotto le zampe! Lo strano modo in cui riusciva a sentire la voce di Nathan anche se lui non stava veramente pronunciando alcun suono. Era tutto nuovo e tutto molto affascinante, sicurmanete Phoebe era anche presa dalla novità e dalla scoperta della sua nuova forma. C'era ancora molto che doveva imparare ma aveva scelto di fidarsi di Nathan, di lasciarmi mordere da lui, era stata una sua decisione e quindi confidava anche nel fatto che lui l'avrebbe guidata nel modo migliore. In appena qualche ora quel ragazzo era passato dall'essere un perfetto sconosciuto a diventare il suo mentore in tutto e per tutto. A pensarci era assurdo come si fossero imbattuti l'una nell'altro per puro caso è come le loro vite si fossero poi intrecciate in modo indelebile, si perché qualunque cosa fosse successa di lì in avanti, Phoebe non avrebbe mai potuto dimenticare il ragazzo che l'aveva trasformata in licantropo. *Lo so la carne di bufalo è più appetitosa di quella di una lepre; ma ora ti dovrai accontentare...* a sentire quelle parole la giovane lupa avrebbe volto ridere e se fosse stata in forma umana l'avrebbe fatto, a quanto pareva però i lupi non potevamo ridere così le uscì solo uno strano sbuffo dalle narici. *Anche il coniglio andrà benissimo! *Il bufalo sarebbe stata sicuramente una preda più appetitosa, su questo non c'era ombra di dubbio ma riconsceva che come suo primo obbiettivo non sarebbe stato affatto saggio, il bufalo era un animale molto grande e lei era tutt'altro che una cacciatrice esperta, avrebbe persino potuto farsi male. Quando Nate le fece un segno d'assenso con il capo capì di essere sulla strada giusta e si diresse in quella direzione, osservandolo mentre mentre si mimetizzava tra i cespugli, in disparte in modo da lasciarle campo libero ma comunque abbastanza vicino da correre in suo soccorso in caso ci fosse stato bisogno del suo intervento. Per lei era una sensazione molto strana, quella di avere qualcuno che la guidasse, o che fosse lì pronto a disposizione in caso avesse avuto bisogno d'aiuto, in poche parole Phoebe non era affatto abituata ad avere qualcuno che si preoccupasse per lei, era una strana sensazione, ma strano in senso piacevole. Era una persona solitaria per natura, non le piaceva molto stare in mezzo a troppa gente a meno che no si trattasse di un'occasione speciale come quella de ballo, tant'è che l'ultimo anno lo aveva passato a viaggiare per gli Stati Uniti completamente sola. Chissà come sarebbe stato, avere sempre qualcuno accanto, qualcuno su cui poter sempre contare, non aveva mai avuto una famiglia e non ne aveva mai desiderata una, le era sempre piaciuto stare sola ed era sempre stato così, a parte quando era ancora una ragazzina e viveva con suo fratello, ora però cominciava a chiedersi se fosse giusto, vivere sempre per conto proprio, se non sarebbe stato meglio avere qualcuno accanto. Comunque, in quel momento la concentrazione di Phoebe non era di certo a quei pensieri ma da tutt'altra parte, puntata sulla sua preda, il suo unico obbiettivo al momento! Si avvicinò lentamente al cespuglio di felci dove si nascondeva il coniglietto e quando fu abbastanza vicina riuscì anche ad individuarlo, silenziosamente, così come si era avvicinata a lui si accucciò a terra e poi con un balzo fu addosso alla sua preda ma non aveva calcolato bene le distanze e inizialmente il coniglio le sfuggì. Lui era sicuramente molto veloce, ma anche lei lo era così con in aggiunta un pizzico di fortuna, dopo un secondo balzo riuscì ad afferrarlo!
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    Phoebe si stava lasciando completamente affidare a Nathan, aveva scelto lui come mentore, dal momento poi che aveva chiesto proprio a lui di trasformarla. Avrebbe seguito ogni passo del ragazzo, avrebbe ascoltato ogni sua parola e fatto tutto quello che egli le avrebbe detto di fare, proprio come una brava allieva. Ma Nate, avrebbe accettato tutto ciò? Un conto era averla trasformata, un altro era quello di divenire suo maestro di questa nuova vita. Phoebe forse si era dimenticata di tener conto che egli alla fin fine era solo uno sconosciuto per lei, quindi era molto probabile che una volta averle fatto cacciare una prima volta, l’avesse poi abbandonata al suo destino. Del resto Nathan non era un tipo da prendersi responsabilità, lo dimostrava anche il fatto che nonostante fosse il lupo più anziano del suo branco, non era lui l’Alpha; l’aveva lasciato fare ad un altro lupo, più inesperto ma più consono alle responsabilità. Si sarebbe preso dunque l’incarico che la ragazza aveva ora nella sua testa e che lo vedeva quindi suo mentore!? Senza contare che Phoebe non sapeva neanche se Nathan era un lupo solitario o viveva in branco; forse dava per scontato quest’ultima ipotesi, credendo che ogni lupo vivesse con un proprio branco e mai da solo. Ma non sempre era così...
    Per lei Nathan era stato un tassello della sua vita importantissimo, ma del resto non si poteva dire del contrario. Phoebe infatti poteva benissimo essere una dei tanti che egli aveva trasformato. Ma al momento la giovane lupa non poteva di certo permettersi di porre a se stessa tutte quelle domande e dubbi, dal momento che doveva mangiare. E finalmente aveva lasciato perdere il bufalo, anche se più appetitoso, e di era concentrata sulla preda alla sua portata. Puntò quindi al coniglio nascosto fra i cespugli e iniziò ad avanzare con passi piuttosto lenti e un po’ indecisi, ma non per questo non ce l’avrebbe potuta fare! Ora era dietro al cespuglio e il coniglio pareva non averla neanche sentita, non solo arrivare, ma non si era neanche accorto che stava a due zampe da lui. Solo quando lei spiccó un balzo su di lui, il coniglio captò il pericolo e saltellò via, correndo disperato. Ma quella fuga durò pochissimo, che eccola sopra di lui, intenta a sbranarlo con molto fervore. Del resto quella era la sua prima preda dopo la trasformazione e la fame era immensa.
    Nathan le si avvicinò aspettando che ella si nutrisse. Le buttò poi di fianco un’altra lepre, se avesse avuto ancora bisogno di colmare la sua fame.
    *Sei sazia...? Riesci a tornare umana, ora?...* le chiese e trovando una risposta affermativa alla prima domanda, le domandò se era in grado di tornare alle sue sembianze umane. Forse era ancora un po’ troppo presto perché ella ci riuscisse, ma volle tentare ugualmente. A stomaco pieno la sete famelica era stata sistemata, chissà, magari quella ragazza aveva un’alto tasso di concentrazione che la avrebbe fatta tornare umana prima del previsto. Oppure no...
    La luna alta nel cielo non era completamente piena, e solo ora da lupo la ragazza poteva accorgersene, quindi non poteva esercitare influssi su di lei costringendola a rimanersene animale... .
    Nathan Woodstock
     
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