What is your deepest desire?

Tristan & Violet

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  1. Omelette~
     
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    Fece una smorfia alla domanda ironica della ragazza. Gli era già capitato, sì e soprattutto col capo, che ormai non se la prendeva nemmeno più, conoscendo ormai da anni quel piccolo ribelle. Almeno la ragazza non se la prendeva del tutto per la battutina. Beh, essendo una Guardiana probabilmente era diversa dalle ragazze comuni. Non era che Tristan discriminasse, sua sorella in primis era una grande Guardiana, la ammirava molto ed era una femmina. Semplicemente, vedeva le ragazze come il cervello dell'operazione piuttosto che il braccio, perché le trovava più intelligenti. Gli piaceva solo dare fastidio, tutto qua: era un'anima semplice. Guardò un po' perplesso Artemisia quando gli disse di seguirlo all'interno di quella struttura abbandonata, ma gli piaceva ficcanasare, quindi la seguì senza esitazione. La ragazza appoggiò una mano su un punto del muro, cosa strana, ma subito dopo l'espressione di Tristan cambiò in piacevole stupore, quando davanti a lui si rivelò una specie di base operativa, con una vasta scelta di armamentario e gingilli tecnologici, la pianta della città da una parte e quella del College nello specifico su un tavolo nel mezzo della stanza. Ascoltò la giovane e fece una smorfietta divertita alla domanda retorica.
    Immagino di sì; non l'ho mai provato.
    Doveva aver colto nel segno: quella ragazza doveva essere una studentessa modello e dalla sua faccia, le era già capitato di essere stata superata da qualcun'altro in fatto di voti. Tristan non aveva avuto di questi problemi, non gli era mai interessato essere il migliore, studiava quanto bastava, preferendo passare il resto del tempo ad affinare la sua conoscenza riguardo i demoni e ad allenarsi per riuscire ad eliminarli dalla faccia della Terra. La osservò prepararsi e notò il proprio fascicolo sul tavolo. Lo prese e lo sfogliò. A lui piaceva ficcare il naso, ma non gli piaceva altrettanto se erano gli altri a farlo. Ma sapeva che era una cosa comune tra i Guardiani.
    Sapevo che avrebbero scelto la foto più orribile.
    In realtà, il giorno della foto aveva fatto l'idiota come al solito ed erano uscite delle foto con delle facce ed espressioni più disparate; per quella del fascicolo, invece, gli avevano detto di fare il serio e infatti, è uscito malissimo. Rimise a posto la cartella e notò un'altra foto, di una ragazza che assomigliava ad Artemisia, ma con i capelli scuri. Senza farsi vedere, la prese e se la mise in tasca, sorridendo sotto i baffi. Dopodiché, tornò a rivolgere la sua attenzione alla sua temporanea collega. Si era messa un armamentario addosso, come se stesse andando in guerra. Tristan scosse semplicemente il capo.
    Tutto chiaro, ma manca ancora qualcosa.
    Senza attendere risposta, si avvicinò al set bellico, passando le dita su tutte quelle fantastiche armi da taglio, ma fermandosi su un arco. Lo prese e lo provò: era leggero e flessibile, davvero fantastico. Prese quindi un paio di frecce e le aggiunse alla faretra che già possedeva, per poi sorridere alla ragazza.
    Non ti dispiace, vero? Non se ne ha mai abbastanza, no?
    Si riferiva al fatto che lei era ben carica per partire, quindi non avrebbe dovuto avere niente da ridire se prendeva un'arma in più: la balestra era veloce, ma l'arco era ancora più preciso. Al che, allargò le braccia in segno di essere più che pronto per partire, ma da bravo ragazzo avrebbe dato la precedenza alla collega.

    Tristan Tremblay


    Edited by Omelette~ - 7/7/2018, 12:05
     
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7 replies since 20/6/2018, 15:47   146 views
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