Riley Anderson

Riley Anderson

• Nome: Riley, semplice sia da ricordare che da scrivere. Non ha alcuna storia particolare questo nome, è stata una decisione presa da mio padre all'ultimo momento.

• Cognome: Anderson.

• Luogo e anno di nascita: 25 Dicembre 2000, Vancouver.

• Città attuale: Vivo ancora tutt'oggi a Vancouver dove sono nata.

• Orientamento: Caotico Buono (CB): il Ribelle, segue solo la propria coscienza benevola, senza preoccuparsi di ciò che si aspettano gli altri da lui, anche se ciò comporta l'infrangere una o più leggi che a lui sembrano ingiuste. Segue la vita del fuorilegge, ma riesce comunque ad essere gentile e ben disposto. Odia quando qualcuno intimorisce o vuole imporre le proprie regole agli altri.

• Lavoro: Non ho un lavoro al momento, sono una semplice studentessa.

• Razza: Umana.

• Poteri: Riesco a vedere e sentire i fantasmi.
E' una sorta di “abilità” che ho ereditato da una lontana parente da parte di mio padre, secondo quanto sono riuscita a scoprire. Anche lei, era in grado di sentire e vedere cose strane, esattamente come succede a me e come succedeva a mia nonna.
Percepisco se c'è la presenza di qualche spirito nelle vicinanze. Riesco a vederlo, anche se non in modo dettagliato, ma come una semplice sagoma nera. Oltre che sentire le loro voci, ma questo avviene soltanto se sono molto vicini.

• Segni particolari: Sono un po' superstiziosa, porto sempre al collo una collana che mi è stata regalata per il mio compleanno come portafortuna.

• Descrizione fisica: Sono alta 1.70 dal fisico asciutto anche se sembro esile e pronta a spezzarmi da un momento all'altro. Ho una serie di lentiggini sul viso, in particolare sulla zona vicino al naso, le ho sempre avuto e spero che con il tempo spariscano del tutto. I miei capelli sono rossi e mossi, adoro lasciarli sia sciolti che raccolti in code o in trecce, non li taglio da parecchio tempo. Adoro truccarmi, ho imparato da poco e non ho intenzione di smettere, ovviamente senza mai eccedere in cose pesanti. Per quanto riguarda i miei occhi sono da cerbiatta, di color castani con alcune sfumature rosse a seconda della posizione della luce.

• Descrizione psicologica: Ho un bel caratterino .
In principio sono una buona persona, ma faccio sempre fatica ad aprirmi alle persone e a mostrare la mia vera natura. Sono forte e decisa, so cosa voglia dalla vita, anche se non sempre so come fare per raggiungerla, ma ci metto del mio meglio per farlo.
Chi mi vede per la prima volta mi scambia per una arrogante e secchiona, dato che voglio sempre avere l'ultima parola e dire la mia su tutto. In realtà, beh, è solo apparenza, non sono arrogante. Testarda e cocciuta, è un lato del carattere che ho ereditato da mia madre. Adoro le sfide e mettermi in gioco, non mi tiro mai indietro davanti ad una sfida, anche un po' ribelle, a volte tendo a mettermi nei guai infrangendo le regole, sopratutto a scuola.
Al tempo stesso, so essere la persona più dolce del mondo, gentile, passionale e romantica. Un po' solitaria a volte, preferisco starmene per i fatti miei , anziché aggregarmi a gruppi di persone e restare in mezzo al caos, ma spero di riuscire a cambiare.

• Famiglia: La mia famiglia è composta da mio padre, mia madre e mio fratello più grande.

• Status sentimentale: Al momento sono libera da ogni impegno amoroso.

• Storia: Sono nata a Vancouver esattamente il giorno di Natale, il 25 Dicembre del 2000. Sono venuta al mondo prima del tempo, avevo troppa fretta di nascere come dice sempre mia madre, rovinando così le feste ai miei visto che la data prevista per la mia nascita era a Gennaio. Ho un fratello più grande di quattro anni, Michael , non abbiamo mai avuto un buon rapporto da piccoli. Io ero l'ultima arrivata e lui no, era il più grande e geloso allo stesso tempo. Temeva che mamma e papà potessero voler bene solo a me, in realtà non fu affatto così, peccato che quando se ne rese conto ormai, aveva quasi undici anni, ma meglio tardi che mai a volte no?
Crebbi nei migliori dei modi, i nostri genitori erano spesso e volentieri fuori città per lavoro, io e Michael passammo la maggior parte del tempo dai nostri nonni, in particolare, stavamo da loro tutte le estati quando la scuola finiva, non potevamo di certo restarcene a casa da soli.
Ci facevano fare tutto ciò che volevamo, a patto di non farci male e di non distruggere nulla in casa, ci trattavano di più come figli che come nipoti. Per qualsiasi cosa erano sempre presenti, sempre, e ancora oggi lo sono, anche se non sono un più arzilli come un tempo.
Non avevo molti amici da piccola, mi piaceva semplicemente starmene per i fatti miei.
Anche se non vi nascondo che ho avuto pure io un'amica che pensavo fosse la migliore, ma con l'andare del tempo non si rivelò affatto così. Crescendo si dimenticò di me, lasciandomi nel dimenticatoio. Forse, è uno dei tanti motivi per cui preferisco starmene da sola, per paura di essere ferita nuovamente.
A scuola ero abbastanza brava, portavo a casa sempre buoni voti, ma bisticciavo spesso e volentieri con gli altri miei compagni, volevo sempre avere ragione sulle cose, cosa che ancora oggi accade.
Lo so che la mia vita può sembrare monotona, ma effettivamente era così fino a qualche periodo fa. Alcuni fatti strani accaduti vicino a casa nostra mi fecero insospettire che qualcosa si aggira per Vancouver, che quella che credevo una semplice città come tutte le altre, non in realtà non sia affatto così. Questa è una cosa che so solo io, non ne ho mai parlato con nessuno, nemmeno con mio fratello per paura di essere presa per pazza, nessuno mi darebbe retta.
Per questo ho deciso di cominciare ad indagare, di andare a fondo della faccenda. Volevo e voglio capire cosa stia veramente accadendo in quel luogo.

• Eventuale Flaschback : Erano da poco passate le undici di sera.
La giornata si era rivelata lunga, noiosa e pesante. Una combo perfetta insomma.
Mi rintanai nella mia stanza, necessitavo di un po' di pace e tranquillità.
Ma qualcosa, si era messo in testa di non lasciarmi tranquilla nemmeno un po'.
Mi sistemai alla scrivania, accendendo il portatile, il piano era quello di mettermi a guardare un film prima di andare a dormire.
Qualche minuto dopo, una voce mi aveva chiamata.
Infatti, scattai in piedi andando da mia madre, dato che sembrava la sua voce a tutti gli effetti.
Peccato, che la sua risposta alla cosa fu una strana occhiataccia. Lei non mi aveva chiamata!
In risposta a ciò mi limitai a scuotere la testa, convinta che fosse stato la stanchezza a tirarmi quel brutto scherzo.
Non ci diedi troppo peso alla cosa e me ne tornai alle mie cose.
Ma nuovamente, quella calma non era destinata a durare più di tanto.
Infatti, qualcosa colpì la mia finestra.
Dato che la mia stanza si trovava al secondo piano, avevo ipotizzato fosse opera di qualche insetto, magari, era stato così tanto sprovveduto da andare a sbattere contro il vetro.
Controllai il davanzale dopo aver aperto la finestra, ma di insetti nemmeno l'ombra.
Notai però, uno strano particolare in giardino.
Un po' per merito della luna piena che riusciva a fare un po' di luce, una figura, probabilmente una figura femminile, era lì, ferma immobile. Mi fu impossibile vedere ogni singolo lineamento del suo volto, era comunque notte, la luce era quello che era.
Ma di una una cosa ne ero certissima, stava guardando nella mia stessa direzione.
Ancora una volta, la stessa voce di prima risuonò nella mia testa, pronunciando il mio nome.
Chiusi istintivamente la finestra, senza attendere un solo secondo di più. Averlo fatto mi fece sentire più al sicuro. Chiusi gli occhi, stropicciandoli con un po' di forza.
Quando li riaprì, quella sagoma era sparita.
Così com'era arrivata era se n'era anche andata!

PRESTAVOLTO UTILIZZATO : Daria Sidorchuk | ©HIDDEN CREATURE