We can be heroes just for one day

Hildegard\Violet

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    Era una bella giornata di sole a Bosco Oscuro quando Hildegard dovette interrompere le prove con la sua band per sentire la comunicazione di Jade,la messagera del villaggio. Lei aveva trentacinque anni e andava di qua e di là a raccogliere notizie per gli altri.
    Stavo cercando informazioni sui funghi Respiterni per Mr Figg quando ho visto due mostri. I vostri genitori lo sanno già,dobbiamo prepararci a lasciare il villaggio se no ci attacheranno.
    Due mostri? Vuoi dire due rane?chiese Hildegard.No,più grandi e con delle giacche adosso.Degli umani,alloradisse Pitt.Jade,tranquilla.Siamo folletti e gli faremo degli scherzi se ci attacheranno. Era quello che disse anche il capo del villaggio. Insieme i folletti si riunirono per organizzare dei dispetti di gruppo.
    Intanto li aspettavano,con l'aiuto degli amici scoiattoli avevano raggiunto i rami degli alberi e da lì controllavano la situazione del villaggio. Si erano portati dei secchi d'acqua per bagnarsi l'un l'altro e dei libri da leggere. Hildegard scriveva canzoni per la sua band.
    I due "mostri" si presentarono il giorno dopo,erano due uomini,uno elegante e l'altro sportivo. Quello sportivo aveva in mano un'accetta, alcuni folletti si posarono sulle sue orecchie per fargli il solletico, altri rimasero a guardare l'uomo elegante che stava parlando al cellulare.
    Non si erano resi conto che i folletti erano dotati del dono della parola,il boscaiolo li stava cercando di scacciare come insetti molesti.
    A Hildegard venne un'idea:ragazzi,cantiamo così si renderanno conto che siamo creature uniche e preziose.
    Gli scoiattoli li trasportarono giù, Hildegard e la sua band si organizzarono con i loro strumenti fatti di legni vecchi e frutti secchi.
    Era un'organizzazione di fretta ma andava bene.Ben presto le note si diffusero dall'ombra dell'albero.
    I, I wish you could swim
    Like the dolphins
    Like dolphins can swim...


    Hildegard


    Edited by woozy. - 28/8/2018, 19:29
     
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    Già aveva gli allenamenti, lo studio, il fatto che suo nonno la chiamava almeno una volta al giorno, ed ora si mettevano anche le missioni... Erano di grado inferiore alle solite di cui si occupava, ma erano in carenza di personale, e quindi doveva prendere in carico anche questi, per la tranquillità della città. Quel giorno era arrivata una comunicazione, in cui degli imprenditori avevano deciso una certa zona del bosco, sarebbe stata perfetta per le loro nuove costruzione, che potevano essere case come centri commerciali, ed avevano violato lo statuto della città; visto che quel determinato luogo era abituato da fate e folletti, e quindi era una riserva, dove era vietato ogni intervento umano, se non in determinate occasioni. Era stato detto più volte a questi imprenditori, che l'area non era edificabile, ma il no, da loro non era contemplato, e facendo di testa loro, armati di ascia, si sarebbero fatti il lavoro da solo. La polizia li aveva avvisati, ed erano arrivati prima, soprattutto per vedere lo stato delle creature, e lei insieme ai suoi compagni si era diretta al bosco, ed appena giunti, sentirono una canzone risuonare nel bosco, le voci non erano quelli di persone umane, quindi erano i folletti, che cercavano di far capire ai due uomini che quella era casa loro, e l'avrebbero difesa.
    Piccole testarde creature! Così rischiavano solo di farsi male.
    Ehi voi, qui è vietato abbattere alberi
    I due uomini si bloccarono per fissarla
    Cosa vuoi ragazzina?
    Solo a quella frase capì che non sarebbe finita in modo diplomatico... Neanche alla vista del distintivo, ed un verbale con il loro nome, non si arrendevano, e finirono per portarli via con la forza, e le varie minacce di accuse verso i guardiani, le cose belle, per migliorare la giornata, certe persone ormai le erano diventate indifferenti.
    State tutti bene?
    chiese guardandosi attorno, cercando con lo sguardo i folletti, che nessuno fosse ferito.


    Artemisia
     
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    Hildegard stava cantando quando gli altri smisero di suonare. Perplesso,smise di cantare e li guardò.Cos'è successo?chiese.è arrivata una femmina umana ed è davvero carinalo informò Feorge,sempre il solito che andava dietro alle femmine per poi rimanere deluso.Però grazie alla sua osservazione Hildegard fu incuriosito.
    Da dove?chiese guardandosi intoeno.Non lo so,i suoi piedi mi sembravano femminile e aveva..sai..George si mise le mani a coppa sul petto.
    Hildegard annuì.Capisco e cosa sta facendo ora?Sta parlando con i due...se fossimo più in alto,vedremmo meglioosservò lui.
    Poi una voce fece spaventare il gruppo.Sta dicendo qualcosainformò George.Ok, abbiamo bisogno di un megafonodisse Hildegard.O di un cervoreplicò Peki. Hildegard si mise le mani a coppa intorno alla bocca e cercò di urlare:SE DEVI DIRE QUALCOSA,ABASSATI!.
    Uno degli scoiattoli scese giù dall'albero.Ecco quello che ci voleva,saliamodisse Hildegard poi anche gli altri ci salirono sopra.
    Portarci sull'albero. Così saremo su uno dei rami più bassi e lei ci potrà parlaredisse ai suoi compagni di banda. Lo scoiattolo li portò su un ramo basso a livello del viso di un umano.Ora agitate le braccia,cosìe Hildegard alzò un braccio per salutare come aveva visto fare agli umani.
    Hildegard


    Edited by woozy. - 31/8/2018, 15:19
     
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    Tutto si era risolto velocemente, e senza troppi problemi, meglio così, non aveva assolutamente voglia di perdere tempo, aveva degli esami da preparare, e poco tempo, e poi faceva decisamente troppo caldo. Quando fu tutto sistemato, cercò con lo sguardo i folletti, ma erano talmente piccoli che parlava, ma non sapeva dove guardare, e cercò si di sentire qualcosa, ma gli altri rumori coprivano il tutto, e fu solo quando vide uno scoiattolo nei rami più bassi, finalmente, sforzandosi un po' con la vista li vide. Agitavano le braccia per attirare la sua attenzione, e quindi lei si abbassò leggermente, così da essergli di fronte, erano davvero minuscoli, non se li aspettava così tanto piccoli, per lei era la prima volta che li vedeva dal vivo, ed avevo fattezze umane; nei libri erano sempre descritti con orecchie a punta e vestiti di foglie, loro erano decisamente diversi.
    State bene?
    Doveva essere certa che non avessero riportato danni, se no doveva scriverlo nel rapporto, quanto odiava le scartoffie, ma anche quello era parte del suo lavoro.


    Artemisia
     
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    Oh,ci rivolge la parola,lascia che le parli io.George si era avvicinato alla ragazza ma prima che potesse dirle qualcosa barcollò leggermente e cadde. Si rimise in piedi un pò imbarazzato.
    Ehm sì.,stiamo bene,grazie,tante grazie.Ti aiuto ioHildegard giunse in soccorso dell'amico.Non che lui fosse uno che ci provava con chiunque ma aveva dalla sua la capacità di trovare facilmente degli argomenti di conversazione e George era in imbarazzo.
    Siamo un pò spaventati ma stiamo bene. Pensa...pensi che ci abbiano riconosciuto come creature viventi? Perchè non conosciamo la tua specie quindi non sappiamo le vostre intenzioni. E davvero prima vi abbiamo scambiato per mostri,mi dispiace. Non siete poi così terribili,almeno tu.Solo..altiosservò.
    E noi non abbiamo visto nessuno di così alto.Il mio amico dice che l'altezza è positiva perchè vi permette di fare cose che noi non possiamo fareintervenne George.
    Già. Comunque anche se siamo piccoli noi possiamo parlare e pensare, per questo non vogliamo essere trattati come delle bambole o come se non contassimo niente però se necessario sappiamo fare scherzi. Se quei due non si sono accorti di questo,siamo pronti a farloconclise Hildegard con un sorriso.
    Hildegard


    Edited by woozy. - 11/9/2018, 18:16
     
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    Era difficile capire dove fossero delle creaturine alte sì e no 20 centimetri, e soprattutto che parlavano con lei, le ci volle un po' per finalmente capire che erano in due folletti, che si aiutavano a vicenda dopo ciò, che era appena accaduto, e a parte un po' di stanchezza sembravano stare bene, e non capiva perchè non parlassero, da quel che sapeva loro avevano una parlantina, in cui era difficile fermarli, quando iniziavano a parlare, e difatti non si tirarono indietro, ed eccoli che le stavano raccontando tutto.
    Quelli di prima, volevano abbattere gli alberi, e quindi le vostre case, per interessi personali, ma li abbiamo fermati, e l'altezza non è un problema
    Alla fine non lo vedeva chissà come ostacolo, anzi avere la possibilità di rimpicciolirsi per una missione, non sarebbe stata affatto male, i rischi praticamente si azzeravano e non ci si faceva vedere, il che avrebbe reso tutto molto più semplice, peccato che lei non avesse quel potere, e che quindi doveva arrangiarsi con ciò che aveva.
    In realtà, alcuni di noi, sono anche molto più alti
    Sorrise ad entrambi, verso la direzione delle voci, faceva ancora fatica a metterli a fuoco, così piccoli, eppure dalle fattezze sembravano ragazzi come lei.
    Peccato che i vostri scherzi non facessero effetto, se non quello di sembrare delle mosche fastidiose...
    Fu sincera, a quegli uomini non sarebbe importato niente se li avessero calpestati o schiacciati, erano solo piccole creature, di impiccio per i proprio affari, e lei e la sua squadra, erano arrivati appena in tempo, per evitare il peggio.

    Artemisia
     
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    Quindi ci hai salvatidisse stupendosi Alack,il padre di Hildegard.Io,la mia famiglia e tutto il mio popolo ti siamo grati.Si udirono i folletti dire che quella ragazza era una fata poi che era qualcosa che non sapevano.
    Pensiamo che tu sia magica e lascia che canti una canzone in tuo onore.
    Hildegard accarezzò due o tre volte le corde della sua chitarra poi la udì dire degli scherzi.
    Ci dispiace e la canzone è anche come promessa che non faremo mai più nulla del genere. Giusto, popolo? Che ne dite?chiese poi agli altri e furono tutti d'accordo.
    Aspetta, Hildegard.Holorck,il capo del villaggio, lo fermò.Potrai cantare alla festa che faremo in onore di questa magica ragazza di cui ancora non sappiamo il nome. Una volta scesi da qui la prepareremo intanto raccogliete fiori,frutta e ogni cosa di commestibile.
    I folletti si diedero da fare a prendere i frutti degli alberi aiutati dagli scoiattoli poi scesero e raggiunsero il loro villaggio. Anche Hildegard,come gli altri,fu impegnato ad allestire il palco su cui avrebbe cantato, ad aggiustare gli strumenti con la sua band mentre sua madre si informava cosa piacesse alla signorina.
    I folletti preparono il tavolo fatto con dei rametti e lo misero sotto una specie di gazebo tra due alberi. Altri cucinavano o raccoglievano frutti,altri ancora trasportavano i piatti. Insomma,ognuno si dava da fare per la festa.
    Hildegard


    Edited by woozy. - 23/11/2018, 18:48
     
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    Fu strano tutto quel riconoscimento per lei, di solito, anzi, la maggior parte delle volte, il suo lavoro non finiva così tanto bene, e con tutta quella felicità nei suoi confronti, ma era bello sentirsi importante per qualcuno, per un gesto così normale da parte di lei, come guardiana; sorrise verso le voci, e che le avrebbero anche dedicato una canzone, si sentiva decisamente importante, ma non si sarebbe montata la testa. Era compiaciuta del suo operato, ma ciò non significava che poteva atteggiarsi a diva, cosa che però era tentata, e non contenti, le volevano dedicare anche una festa, forse quello era un po' esagerato.
    Non serve tutta questa premura
    Poi era un po' complicato, visto che erano esseri molto piccoli, e lei in confronto, era decisamente un gigante, ma le sue parole, furono ascoltate dal vento, visto che ora che erano nel pieno dei preparativi, nessun folletto le prestava attenzione, e quindi sospirò, arrendendosi al fatto, che lei sarebbe stata, l'ospite d'onore. Intanto uno dei folletti, le si era avvicinato, spiegandole che tutti erano concentrati tra il gazebo, e il cibo, e lui si sarebbe occupato della musica, si presentò come Artemisia, e lui come Hildegard, e decisero assieme la canzone per lei. Si sentiva una leggera brezza autunnale, e lo sfondo della foresta era davvero suggestivo, di certo i folletti, ci avrebbero messo tutto il loro impegno, e la loro gratitudine, per la festa.

    Artemisia
     
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    Oh ma è molto tempo che non abbiamo qualcosa da festeggiare e poi tu sei una specie di fatadisse un folletto anziano.Le fate sono piccole come noi quindi non lo ècorresse Hildegard.Però è vero,sembra legata alla natura a cui noi appartanieamodisse pensieroso subito dopo.Già,le fate sono piccole,ora metto gli occhialie il folletto anziano se li mise.Però ha avuto il potere di fermare quelli lì.
    Sì quindi forse è una qualche divinità. E giustamente loro volevano omaggiarla come divinità,per questo si diedero da fare a organizzare la festa proprio sotto ai suoi piedi e ai suoi occhi. Selezionarono i migliori cibi, la miglior musica, anche i più bei spettacoli come la fioritura di alcuni fiori. Questi folletti assomigliavano ad alberi quindi a volte sulle loro braccia e teste spuntavano dei fiori.
    Forse le potremmo fare delle offerteosservò il capo villaggio quindi ognuno di loro si diede da fare per cercare i migliori prodotti del proprio orto,del proprio pescato o dei propri frutti. I pasticcieri preparono i dolci e tutte le cose furono messe sui rami degli alberi.Era quasi pronta la festa,chiamarono le loro amiche e fidanzate fate per illuminare i rami dei dolci.Loro si distribuirono anche nel gazebo che gli scoiattoli davano una mano a fare della dimensione giusta.
    Hildegard


    Edited by woozy. - 23/11/2018, 18:48
     
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    Beh di fata aveva decisamente poco, tra cui un fattore rilevante, che era l'altezza, e difatti scosse la testa, mesta, nel dare la conferma che non le era, però apprezzava molto quel complimento; le fate erano creature aggraziate e immortali, e questa seconda cosa, non le sarebbe affatto dispiaciuta. Poi non contenti, la paragonarono ad una divinità, forse quello era anche un po' troppo, capiva la gratitudine, ma mai e poi mai, si sarebbe messa al pari di un Dio, o un potere superiore, alla fine era una semplice umana, che aiutava le creature sovrannaturali, in quel mondo caotico.
    Sono una semplice umana
    Era razionale, e teneva i piedi, ben pianti a terra, anche se la festa era per lei, non doveva farsi prendere la mano; anche se le faceva molto piacere, quello era semplicemente il suo lavoro. Lei non poteva fare molto, era tutto in fermento attorno a lei; c'era chi si occupava del cibo, chi della musica, ed anche un bellissimo spettacolo di fioritura dei fiori, era veramente tanto, forse troppo, ma non li avrebbe fermati, sarebbe stato fare un torto verso di loro. Tutto era pronto, arrivava il pesce, la frutta la verdura, e l'illuminazione era davvero suggestiva, anche nel gazebo, costruito apposta per le due dimensioni.
    Vi ringrazio, penso che la festa, possa avere inizio
    C'era tutto quello che serviva, mentre lei faceva salire sul suo palmo uno scoiattolo, per ringraziarlo dell'aiuto, accarezzandogli con il dito la testa.

    Artemisia
     
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    Un'umana? Uh,io ho visto da vicino uno come te ma non era così simpatico nè si preuoccupava di proteggermi. Anzi,mi ha rinchiuso in una scatola!esclamò Hildegard indignato e dei giovani follettini ebbero delle esclamazioni di sdegno.Una scatola? E come sei riuscito a venirne fuori?chiese uno.
    Ho mille risorse comunque giovane fanciulla io e gli altri siamo proprio felici di averti incontrato,non dimenticheremo mai ciò che hai fatto per noi. Hildegard era grato e ammirato dalla ragazza. Non ne era infatuato ma lo ispirava.
    Dopodichè ci fu uno scambio di ringraziamenti. Figurati, noi ti siamo gratidisse il capo del villaggio mentre Hildegard si diceva che forse non lo avrebbe favorito essere invaghito di un'umana. Molto meglio una fata o un'altro folletto.
    Comunque forse il suo era di quei sentimenti che svaniscono presto quindi lo sperava.
    Che la festa abbia iniziodisse il capo e in quel momento si stappò una bottiglia di succo di rose. Hildegard andò a cantare con i suoi amici.

    Hildegard
     
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    Tutti parlavano di altro, anzi, discutevano di quanto gli umani potevano essere spregevoli con creature piccole come loro, ed essere rinchiuso in una scatola, non era di certo una bella esperienza, ma nemmeno la stupiva che vi fossero persone che lo facessero, nemmeno sapevano quanto marcio poteva esserci al mondo, lei ne aveva visto abbastanza nonostante fosse ancora giovane.
    E' stato un piacere e alla fine è il mio lavoro
    Era una guardiana, ed era quello che faceva, ossia vegliare sulle altra creature e spesso mettere apposto i danni che combinavano, prima che fossero troppo evidenti anche per chi, non ci credeva. Notava come Hidelgard lo guardava, lui era decisamente carino, anche se era molto piccolo e proprio non riusciva ad immaginarselo come umano. La festa ebbe inizio, ci furono canti a balli fino a notte tarda, prima che lei se andasse, seguita ancora da tanti ringraziamenti, diretta a casa, sì il suo letto le mancava troppo. Il giorno successivo avrebbe dovuto far rapporto per non parlare delle lezion da seguire.

    Artemisia


    ROLE CONCLUSA
     
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