La preda e il Cacciatore

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    Assurdo come passava velocemente il tempo e il più delle volte nemmeno me ne accorgevo.
    Sembrava trascorso un giorno dall'ultimo plenilunio, invece, era già quasi mese. Puntualmente, quella dannata luna tornava sempre a farmi visita, come un orologio svizzero.
    Se solo avessi avuto la possibilità di farla sparire, di farla esplodere in mille pezzi l'avrei fatto, eccome se lo avrei fatto, senza alcun ripensamento per il dopo.
    Nei giorni prima al fatidico momento ero spesso e volentieri di cattivo umore, irritato, con un niente scattavo come una molla. Il tutto, andava a peggiorare giorno dopo giorno, ora dopo ora.
    Dovevo sforzarmi il più possibile a mantenere la calma con le persone che avevo in torno, era più facile dirlo che farlo ma, alla fine ci riuscivo quasi sempre in un modo o nell'altro.
    Quel pomeriggio ero uscito di casa abbastanza presto, avevo un luogo particolare dove andavo tutte le volte, un po' isolato dal resto della città.
    Se non altro, quando mi trasformavo potevo stare abbastanza tranquillo, difficilmente avrei incontrato anima viva lungo il mio cammino - nel punto dove ero solito andare -. Far del male a qualcuno era l'ultima cosa che volevo.
    « Andiamo » Mi spinsi fuori dalla mia abitazione assicurandomi di aver chiuso per bene la porta alle mie spalle. Non volevo ritrovarmi ospiti indesiderati al mio ritorno. Ma a parte questo, non avevo nulla di valore al suo interno, dunque, non avrebbero trovato nulla di così tanto interessante da portarsi via.
    Mi diressi alla fermata che si trovava vicino a casa mia, per raggiungere quel posto mi toccava subirmi ogni volta un pezzo di strada in autobus. Preferivo i mezzi pubblici che nel muovere la macchina, non era il caso che mi mettessi alla guida.
    Quando arrivò ci salì sopra sedendomi al primo posto libero, quello, doveva essere il mio giorno fortunato - da una parte - , oltre a me non vi era molta altra gente, e tutti, se ne stavano in silenzio a farsi gli affari propri. Anche lungo le altre fermate vi salirono poche persone.
    Alla settima scesi, tutto ciò che mi rimaneva da fare ora, era una bella scampagnata. Purtroppo, avevo una ventina di minuti da farmi a piedi, prima di raggiungere la mia destinazione.
    Arrestai il passo non appena arrivai, non vi aspettate chissà quale lungo straordinario o particolare, si trattava di una foresta, una boscaglia ricoperta di vegetazione e alberi - oltre che una serie di piccole o medie creature che ci vivevano - .
    « Se non altro non rischio di fare danni » Mi guardai attorno muovendo alcuni passi verso una direzione imprecisata della foresta. Era relativamente presto, ma avevo la necessità di staccare dalla “civiltà”, per questo, non avevo aspettato il mio solito orario prima di portar via il fondoschiena da casa.
    Diedi una rapida controllata in giro, oltre a me, non sembrava esserci nessun altro nei paraggi.
    Mi appoggiai con la schiena contro il tronco di un albero. Il tempo quel giorno era davvero bello, privo di nubi. Anche il clima non era male, avevo addosso una maglietta nera a maniche corte, semplice, senza scritte o altro e un paio di jeans in procinto di lasciarmi, da quanto li avevo messi nel corso del tempo.
    Presi fuori dalla tasca dei pantaloni un pacchetto di sigarette, intento ad accendermene una. Lo so, lo sapevo bene, erba e fuoco non andavano molto d'accordo, ma fino a quel momento non avevo mai appiccato un solo incendio in vita mia. « Dannazione, sei serio? » tentavo di far fare la scintilla all'accendino, ma senza alcun risultato. Mi spostai di lato incolpando il vento - rigorosamente assente in quel momento - , ma niente, il Karma mi aveva appena punito facendo terminare anche l'ultima goccia di gas al suo interno.
    « Fantastico » infastidito dalla cosa, lo scagliai con abbastanza forza un poco lontano da me. Questo, andò a sbattere probabilmente contro qualche albero, o comunque, contro qualche qualche altra cosa che aveva incontrato lungo la sua traiettoria, dato che terminò con un sonoro tonfo.
    Tutto ciò mi significava solo una cosa : Niente sigarette per quel giorno. Potevo sempre provare a fare come nell'antichità usando due pietre, ma avevo i miei forti dubbi che sarei stato in grado di farlo. « Suvvia Gabriel prendila con filosofia, non potrà che giovare alla tua salute. » soffocai sul nascere quella dannata vocina che di tanto in tanto tornava a farsi sentire nella mia testa. Cercai di portare il mio pensiero su Keira, quanto avrei voluto che fosse stata lì con me in quel preciso istante, a rassicurarmi, a dirmi che tutto sarebbe stato bene e che non mi dovevo preoccupare. Ma purtroppo non c'era, ero semplicemente solo, con me stesso.

    Gabriel Moore


    Edited by Laila; - 20/9/2018, 03:28
     
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    Chissà cosa diceva di me il fatto che il massimo della vita sociale e del divertimento delle mie giornate consisteva nelle uscite notturne passate a setacciare cimiteri, case abbandonate, boschi o qualsiasi altro luogo che letteralmente ogni regista di film horror aveva utilizzato almeno una volta per le sue trame. Mi piaceva pensare di poter risultare solo molto eccentrica e di conseguenza infinitamente interessante e per niente inquietante o più semplicemente pazza, ma ero abbastanza onesta con me stessa da poter ammettere che se fossi stata una persona qualunque mi sarei allarmata non poco nell'imbattermi in una ragazza armata di paletto nel cuore della notte... "E' il duro destino dei guardiani" era solito ripetermi fino allo sfinimento Giles, nel suo modo un po' socialmente impedito di consolarmi nei miei momenti più difficili; momenti che dopo la morte di Angel sembravano non terminare mai. Puntualmente al suo pensiero i miei occhi cadevano sull'anello che mi aveva donato e che un tempo simboleggiava un amore così grande da far male, un futuro luminoso e soprattutto felice, ma che ora era solo un ricordo un po' sbiadito, un promemoria di quello che non avrei mai più avuto.

    "In origine ci si scambiava in segno di devozione. Le mani rappresentano l'amicizia, la corona è simbolo di lealtà ed il cuore... Beh, lo sai... Indossalo con la punta del cuore rivolta verso di te. Significa che appartieni a qualcuno."

    Mi ero sentita così entusiasta in quel momento che quasi non gli avevo permesso di finire la frase, gettandogli le braccia al collo e baciandolo fino a perdere il fiato. Lo perdevo ancora oggi al solo ricordo, ma decisamente per motivi diversi. Sapevo bene che non era un meccanismo molto sano di superare i miei problemi ma portavo ancora quell'anello con la punta del cuore che vi era raffigurato verso di me e ogni volta che riuscivo ad eliminare un altro vampiro, o qualsiasi altra creatura a dire il vero, mi sentivo vendicata e potevo godermi un po' di pace interiore anche se era solo per pochi attimi. Un tempo pensavo che avrei "appeso il paletto al chiodo" e avrei smesso di cacciare lasciando che altri continuassero a rendere il mondo un posto sicuro, ma ormai chiunque mi conosceva sapeva che non ne sarei mai stata capace, non più, almeno fin quando non avrei preso il mostro che mi aveva strappato via Angel e forse neppure dopo... - Venite fuori, ovunque voi siate - avevo mormorato nel nulla, come una piccola cantilena, avvertendo i muscoli scalpitare sotto la pelle pronti alla lotta. Purtroppo si stava rivelando una serata poco proficua e già sapevo che tornare a casa senza aver concluso niente mi avrebbe fatta impazzire dalla frustrazione e resa praticamente insopportabile. Che diamine, c'era anche la Luna piena! Che altro doveva fare una guardiana per trovare mostri notturni da infilzare? Mi ero stretta un po' su me stessa nella mia giacca di pelle, scalciando via un sassolino dalla noia e sperando che il rumore agisse da esca per... Onestamente qualsiasi cosa.
    Improvvisamente, poco distante da me, avevo avvertito del movimento e con cautela mi ero apprestata ad avvicinarmi verso la sua fonte - Finalmente! - felice come una bambina al parco giochi, ma comunque attenta per ogni evenienza, ero rimasta al quanto interdetta nel vedere che si trattava di un accendino che probabilmente era stato lanciato via come vecchia spazzatura. Mi ero guardata intorno per un secondo certa che quella specifica zona del bosco non era meta di campeggiatori o coppiette avventurose, troppo lontano alla strada che riportava in città. Le opzioni su ciò che avrei potuto trovare erano svariate e speravo con tutta me stessa che non si trattasse dell'ennesimo gruppo di adolescenti aspiranti wicca che avevano visto "The Craft" una volta di troppo... Alzando lo sguardo verso il limite degli alberi potevo vedere che non c'era nessun adolescente, ma un uomo apparentemente innocuo - come lo sembravano tutti - che appariva intento a scrutare il cielo. - Hai perso questo - avevo esordito segnalando la mia presenza senza troppa finezza, tenendo il piccolo oggetto in bella mostra facendolo girare fra le dita. Ok, come one liner non era una delle mie migliori, ma la notte era ancora giovane e c'era tempo per migliorare.



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    Buffy Summers


    Edited by »Cry Baby•·. - 18/12/2018, 16:49
     
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    Per qualche strano e assurdo scherzo del destino, quell'accendino era tornato nuovamente tra lei miei mani, come un boomerang una volta lanciato, torna sempre indietro.
    Ero convinto di essere da solo, ma in realtà mi dovetti ricredere su ciò. A catturare la mia attenzione fu una voce, una voce femminile per l'esattezza. Mi voltai lentamente, senza alcuna fretta verso la fonte. Davanti ai miei occhi si presentò una ragazza, una biondina forse sui vent'anni, ma non stetti ad osservarla più di tanto, la mia attenzione era ricaduta principalmente sull'oggetto che teneva tra le mani. « Oh diamine, sei tornato di nuovo » mi scostai dal tronco dell'albero avvicinandomi di qualche passo verso di lei, presi il fantomatico oggetto osservandolo per qualche istante. Non voleva lasciarmi, evidentemente aveva sentito la mia mancanza. Lo riposi in tasca, non ci avrei fatto più nulla con quello dato che era scarico, e sinceramente, non avevo nemmeno voglia di ricaricarlo. « Grazie per averlo trovato » Avevo apprezzato il suo gesto, questo si, ma l'avrei fatto ancor di più se avesse ritrovato qualche altra cosa. Ad ogni modo era stata davvero gentile, e di fatti, non persi tempo non persi tempo a ringraziarla. « Come mai da queste parti? Campeggio o semplice scampagnata? » non sarebbe stata la prima persona che conoscevo che adorava addentrarsi nei boschi solo per perdersi nella natura selvaggia per qualche ora. Una delle tante ipotesi che formulai e che fosse venuta in campeggio con qualche comitiva di amici, dopo tutto, la bella stagione stava lasciando ancora qualche giorni di bel tempo. Mi alzai sulle punti dei piedi, controllando verso la direzione in cui era arrivata, non mi sembrava di sentire altre voci, e di fatti, non vidi nessuno in lontananza oltre a lei. « Se posso darti un consiglio, meglio se non rimanete fino a tardi, da queste parti girano strane voci, non è il massimo trovarsi qui di notte. » il tono della mia voce era calmo. Raccontati una grossa bugia, cercando di essere il più convincente possibile. La intimai di non restare fino a tardi da quelle parti, dato che circolavano strane voci su quella foresta.
    In realtà non era vero niente, ma dovevo pur trovare un modo per metterla in guardia. Non era sicuro stare lì quella notte, non se nei paraggi c'ero io e la luna piena. Non potevo dirglielo apertamente. « Non ti voglio spaventare, mi sembrava giusto avvisarti della cosa però » misi in chiaro fin da subito le miei intenzioni, non volevo spaventarla, quello, era un semplice e amichevole avviso di stare attenta.

    Gabriel Moore
     
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    Forse avrei dovuto aspettare, osservarlo per un po' e capire se quel tipo era effettivamente un pericolo per il prossimo o solamente molto "emo" prima di uscire allo scoperto. Potevo sentire la voce di Giles che mi ripeteva con soddisfazione qualcosa di molto simile a te l'avevo detto; riuscivo a vederlo a braccia conserte, mentre accennava ad un sorrisetto compiaciuto e contenuto allo stesso tempo. Purtroppo non potevo dire molto in mia difesa, non ero mai stata troppo brava a seguire gli ordini e le regole quando si trattava di dare la caccia ai mostri e dovevo ammettere che, qualche volta, mi si ritorceva contro... Come ad esempio il ritrovarsi in una foresta con qualcuno che potenzialmente era e non era pericoloso fino a prova contraria. Mi piaceva chiamarlo: il pericolo di Schrödinger. « Grazie per averlo trovato » ok, ad un primo esame puramente superficiale l'uomo non sembrava neanche lontanamente in grado di covare malvagità - fin troppo educato tanto per cominciare - ma era anche vero che non tutte le creature della notte erano così stupide da andare in giro con tanto di targhetta per scovarle meglio. - Non c'è di che. Meglio tenerlo in tasca, anche perchè non sono dell'umore per assistere alla natura che si vendica sulle persone - avevo risposto, borbottando un po' la seconda parte per non suscitare troppi dubbi e per non apparire completamente pazza, ripensando a quando qualche anno prima di trasferirmi in Canada avevo dovuto mettere fine ad una rivolta guidata da folletti inferociti ai quali era stato "rubato" un albero. Un altro esempio della favolosa vita di una guardiana. - Sarebbe un cliché troppo grande e prevedibile dire che potrei farti la stessa domanda? - certamente sarebbe stato comunque meglio di dirgli che mi dilettavo in passeggiate notturne nei boschi perchè la mia primaria occupazione consisteva nell'uccidere creature come demoni e vampiri... C'erano persone che non la prendevano bene. Chissà come mai. - Sto facendo una ricerca per lavoro - avevo risposto alla fine con una leggera scollata di spalle, dondolando appena le braccia avanti e indietro, senza troppe spiegazioni precise ma riuscendo comunque a dire la verità. Stavo cercando di osservare lo spazio attorno con discrezione, in cerca di elementi fuori posto o di qualsiasi altra cosa incriminante, ma tutto sembrava perfettamente normale e la cosa purtroppo significava che avevo fatto un buco nell'acqua. Ero pronta a scusarmi per il disturbo e a lasciarlo da solo a fare... Qualsiasi cosa stesse facendo, quando riportando lo sguardo sullo sconosciuto avevo notato che anche lui stava scrutando lo spazio dietro di me ed istintivamente, quasi senza che me ne accorgessi, il mio corpo si era irrigidito, pronto a scattare. - Credo che correrò il rischio - ovviamente sapevo della peculiare reputazione di quella foresta ed era grazie ad essa che mi trovavo al suo interno, ma lui non lo sapeva e le sue parole non sembravano così candidamente mirate al mio benessere come poteva sembrare - Esistono pochissime cose in grado di spaventarmi, ma se questo posto è davvero così pericoloso... Forse dovresti andartene anche tu - avevo detto quasi con fare di sfida, curiosa di sapere cosa si sarebbe inventato per giustificarsi. Dopotutto sembrava che la mia pattuglia non era poi del tutto un buco nell'acqua.



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    Edited by »Cry Baby•·. - 18/12/2018, 16:50
     
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    Mi piaceva l'umorismo di quella ragazza. Le sue parole mi fecero sorridere, quando affermò di non essere in vena, per vedere la natura ribellarsi contro qualcuno.
    Non aveva tutti i torti però, avevo lanciato quel “coso” probabilmente contro qualche albero, e lei, si era ripresa la sua rivincita facendomelo ritornare indietro. « Si , forse è meglio se lo tengo in tasca, lo getterò quando ne avrò la possibilità » se mai il giorno dopo l'avessi ancora con me. Mi chiese a sua volta come mai ero lì in quel luogo. La bionda si trovava da quelle parti per una ricerca, il che, mi incuriosì.
    « Capisco, diciamo che volevo starmene un po' in tranquillità lontano dal caos del centro, mi è sembrato un buon compromesso qui, senza fare troppi chilometri » da una parte era vero, mentre dall'altra si trattava di una vera fesseria. Perché fare tanti chilometri, quando, per arrivare lì ci impiegavo molto meno ? E poi, era l'unico luogo che – fino a quel momento – credevo sicuro e abbastanza isolato , ma mi stavo sbagliando di grosso. Non conoscevo altre zone così aperte e allo stesso tempo, e sinceramente, la voglia di andare a cercare in lungo e in largo altre foreste era inesistente.
    Rimasi in silenzio ad ascoltare successivamente quanto ebbe da dirmi, non ero riuscita a spaventarla, ma al contrario. Speravo prendesse per buono il mio suggerimento, ma non andò come me l'ero immaginato. Aveva fegato quella ragazza, lo dovevo ammettere. Mi diede l'impressione di essere una che, non si spaventava facilmente, il che, per quella occasione, non era affatto una buona cosa, per nulla. E adesso, come avrei fatto ad allontanarla da lì? Evidentemente la scusa che avevo usato era poco credibile, potevo far di meglio o usare una storiella un po' più paurosa per incuterle paura. « Hai fegato ragazza » lo ammisi senza tanti giri di parole. Lei mi suggerì di andarmene, a quelle parole rimasi in silenzio, mentre sul mio volto comparve un sorriso, sospirando. « Non ti do torto, ma ... » ; mi bloccai a metà con il discorso. Non sapevo cosa dirle e non potevo permettermi di lasciar quel posto, purtroppo. Altrimenti, avrei trascorso molto più che volentieri la notte nel mio letto. « Prima parlavi di una ricerca, se posso chiedertelo » fece una piccola pausa « di che si tratta? » se c'era una cosa di cui potevo vantarmi, ero bravo a lasciare i discorsi a metà. Nella maggior parte dei casi ci riuscivo spesso e volentieri, speravo funzionasse anche lui. Da una parte ero davvero curioso di sapere che genere di ricerca doveva fare in un bosco.

    Gabriel Moore
     
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    Di solito ero brava nel capire a primo sguardo se una persona era innocente o se era una creatura della notte pronta a uccidere. Giles? Misterioso inizialmente, ma in realtà solo molto britannico e incapace di fare battute effettivamente divertenti. Warren? Un omuncolo, avido e maligno. Il Preside Snyder? Il male puro. C'era la possibilità che stessi esagerando su almeno uno di questi, ma considerando che solo Giles era ancora in vita di loro, nessuno poteva realmente contraddirmi. Sul ragazzo che mi trovavo di fronte invece vi era qualcosa che mi faceva dubitare, esitare nel dare un giudizio e la cosa mi stava facendo impazzire. - Oh si, il caos è terribile, con tutto quel suo... Caos - ok, forse potevamo escludere dalla mia lista di eventuali future carriere quello dell'attrice visto che non riuscivo neanche ad inventarmi qualcosa per intrattenere una banale conversazione di circostanza. - Dovevi essere piuttosto motivato per spingerti fino a qui. Io di solito quando voglio stare sola metto un cartello con scritto "entrate a vostro rischio" sulla porta e poi alzo il volume della musica al massimo, ma... Ad ognuno il suo suppongo - non riuscivo a togliermi dalla testa quel senso di sospetto, eppure era anche vero che se avesse voluto farmi del male avrebbe già agito. Non poteva essere un vampiro, la notte era appena iniziata e per quanto alle sanguisughe piaccia giocare con il proprio cibo, una donna minuta non era abbastanza da perdervi tutto questo tempo. Al solito, quella realizzazione mi lasciava sollevata e allo stesso tempo delusa. Da una parte mi rincuorava non dover combattere o uccidere nessuno, dall'altra era l'ennesimo buco nell'acqua che mi impediva di rintracciare il vampiro che aveva ucciso Angel. Fin troppo spesso essere una guardiana sembrava molto simile al partecipare ad un gioco dove nessuno vince niente. - Non so se è eccesso di fegato o mancanza di cervello, ma si potrebbe dire che entrambi cadiamo un po' sotto tutte e due le categorie per essere qui - avevo risposto onestamente, scrollando appena le spalle come fosse la conversazione più normale del mondo, continuando però a squadrarlo ancora troppo dubbiosa da decidere di lasciarlo a se stesso e continuare la mia ronda altrove; quella sensazione di incertezza si stava pericolosamente trasformando in paranoia, specialmente quando l'uomo de mistero mi chiese di cosa si trattava nello specifico la mia "ricerca". - Parassiti - avevo detto con estrema sincerità, poichè era così che li vedevo. Virus, che infettavano il mondo e le persone come me erano la cura. - La squadra con la quale lavoro si occupa di individuarli, studiarli, mentre io risiedo nel ramo addetto alla rimozione - in fondo non mi ero allontanata più di tanto da quella che era la realtà dei fatti. - E le condizioni atmosferiche sono perfette. Hanno previsto la Luna piena per stasera, magari avrà degli effetti benefici - Come spiegazione era ben più che accettabile, anche se me lo dicevo da sola. Ora dovevo solo inventarmi qualcosa per convincerlo ad andarsene nel caso fosse davvero un semplice umano o fare qualcosa per obbligarlo a svelarsi a me nella sua vera natura e temevo che chiederglielo "per favore" non sarebbe bastato.



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    Edited by »Cry Baby•·. - 18/12/2018, 16:50
     
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    « Dovevi essere piuttosto motivato per spingerti fino a qui. » Ebbene si, ero più che motivato, non avevo altre scelte purtroppo. Non mi rimanevano altre alternative, o quel bosco o casa mia. Se fosse successo nella seconda opzione, molto probabilmente, una volta tornato normale, nessun mobile sarebbe rimasto e il mio appartamento sarebbe diventato una discarica. « Io di solito quando voglio stare sola metto un cartello con scritto "entrate a vostro rischio" sulla porta e poi alzo il volume della musica al massimo » rimasi ad ascoltarla mentre andava avanti. Lei, per allontanarsi dal caos, le bastava semplicemente chiudersi in camera con tanto di cartello e musica ad alta volume. Era un buon modo anche quello, semplice ma efficace. « Io al contrario mi spingo fuori, lontano da tutto e da tutti. Chiudermi in camera non mi aiuterebbe anzi. » feci una piccola pausa, passandomi una mano dietro la nuca « Come hai detto tu, ognuno ha i propri mezzi ».
    Decisi di non aggiungere altro e di tagliare corto il disco. « Non so se è eccesso di fegato o mancanza di cervello, ma si potrebbe dire che entrambi cadiamo un po' sotto tutte e due le categorie per essere qui » a quelle parole non risposi, anzi, mi schiarì la voce, la mia curiosità aumentava sempre di più sul fatto di cosa stesse facendo da quelle parti. La sua “ricerca” era incentrata su dei parassiti. « Che genere di parassiti? » chiesi, il compito della bionda, a differenza della sua squadra, era quello di eliminarli.
    Uno strano pensiero mi passò per la mente, e se, in quel bosco ci fosse stato davvero qualche parassita? Magari pericoloso ? « E le condizioni atmosferiche sono perfette. Hanno previsto la Luna piena per stasera, magari avrà degli effetti benefici » , spostai lo sguardo verso il cielo per guardarlo qualche istante. Il tempo era perfetto. « E' davvero bello il tempo non c'è dubbio » « Ma sul fatto della luna che da benefici non sono d'accordo » pensai, riportando l'attenzione sulla ragazza. Man mano che i minuti passavano, arrivava inesorabilmente la mia ora. Lei, mi dava l'impressione di essere impassibile e di non volersene andare. Che altro potevo fare per farla convincere? Potevo far finta di salutarla, correre e allontanarmi da quella zona. Chi mi assicurava però che non si sarebbe spostata anche lei? Sospirai , mentre la mia mente cercava di elaborare qualche altro piano.
    Ma in quel momento, di idee sensate nemmeno l'ombra « Bene, allora ti lascio alla tua ricerca » Avevo optato per l'opzione numero uno, l'avrei salutata e mi sarei allontanato il più possibile. « Suvvia Gabriel, non puoi di certo dire che non l'avevi avvisata » una vocina nella mia testa tentò di rincuorarmi. Non potevo certamente dire di non averla avvisata, anzi, tutto il contrario. La salutai un cenno della mano, spostandomi dal tronco di prima, passo dopo passo mi allontanavo sempre di più dalla bionda, addentrandomi il più possibile nel cuore della foresta. Così facendo, sarebbe stata al sicuro , forse.
    Inesorabili passavano i minuti, e la luna fece la sua comparsa, così brillante, da riuscire ad illuminare alcuni punti della foresta, ove non vi fossero alberi.
    E in momenti come questi che odio la vita, odio non potermi godere una simile serata al meglio. Lentamente la mia trasformazione ha inizio, dolorosa, come sempre, un dolore di cui non ci si fa mai l'abitudine, anche a distanza di anni. Le mie sembianze umane non esistono più al momento, inizio a ricoprirmi di una folta pelliccia scura da testa a piedi. Lunghi artigli prendono posto delle solite unghie, denti acuminati spiccano dalla mia bocca,
    e anche i miei occhi, cambiano colore, assumendo una tonalità giallastra. Mi lascio scappare un ululato che riecheggia in tutta la zona dove mi trovo, mentre mi sorreggo su due zampe, era questo quello che diventavo, era questa la mia maledizione.

    Gabriel Moore
     
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    Non avevo idea di come ero finita a conversare di tecniche di isolamento auto imposto per godersi un po' di tempo in santa pace e tranquillità con un perfetto sconosciuto nel bel mezzo del bosco, ma le probabilità che fosse unicamente colpa mia crescevano sempre di più ogni secondo. Mi ero praticamente sabotata da sola durante una ronda, che si era tramutata in un'allegra scampagnata notturna a quel punto, come se solitamente vampiri e creature simili venissero a bussare direttamente alla mia porta per farsi eliminare o come se stessi facendo progressi sensazionali nella ricerca dell'assassino di Angel. No, mi ero impuntata su un sospetto momentaneo, nato forse dalla poca "attività" che il mondo del sovrannaturale mi stava regalando nell'ultimo periodo e probabilmente era solo per non dover ammettere di aver sbagliato che non me ne ero andata subito dopo aver riconsegnato quell'accendino ad un ragazzo che se ne stava seriamente appartato nell'ombra per conto suo per evitare la confusione e non per uno spuntino di mezzanotte ai danni di qualche malcapitato. Almeno non doveo subire i "te l'avevo detto" di Giles... Tutto sommato poteva andare peggio.
    - Del genere letale. Ne basta uno per infettare centinaia di persone! Si moltiplicano molto rapidamente, tanto che una volta ho dovuto dare fuoco ad una palestra perchè era piena di va... Varietà di batteri. Tanti. Batteri - avevo risposto, rievocando quello spiacevole episodio e l'ancor più spiacevole reazione della direzione del mio liceo, inciampando un po' nelle mie stesse parole e giocandomi subito la carta catastrofe, anche se avrebbe potuto mandare il ragazzo nel panico e quindi ritorcermisi contro, ma ero un po' a corto di termini scientifici o più semplicemente plausibili. Con la speranza che quella spiegazione gli fosse sufficiente stavo già pensando ad un'uscita di scena socialmente accettabile; l'ultima cosa che mi serviva era svegliarmi l'indomani e scoprire che girava la voce di una biondina pazza che gira da sola per i boschi durante la notte, ma per fortuna era lui a desiderare di tornare ognuno sulla propria strada, togliendomi così da quel piccolo impiccio - Grazie! Ed io ti lascio a... Beh, a te stesso e l'assenza di caos - entrambi più che allontanarci eravamo praticamente fuggiti l'uno dall'altra e in fondo non potevo dargli torto, ero oggettivamente un tipo insolito nel quale imbattersi la maggior parte delle volte, figuriamoci al buio e in mezzo agli alberi.
    Non appena mi ero sentita certa di aver messo una certa distanza fra me e lo sconosciuto avevo rallentato il passo fino a fermarmi, tirando un lungo sospiro quasi affranto, alzando gli occhi al cielo e fissando la una piena - Non dovrebbe essere parte dei tuoi compiti attirare creature insolite fuori dalle loro tane? Non mi stai aiutando per niente, sappilo - ed ora mi ero ridotta a parlare con un satellite. Non male Buffy, bel modo di non farti mandare in un centro psichiatrico per la seconda volta. Quell'intera spedizione era stata un enorme buco nell'acqua e tirando un calcio ben assestato ad una povera pietra indifesa come unico sfogo per la mia frustrazione, avevo deciso che era decisamente arrivato il momento di tornarmene a casa e affogare il dispiacere nel cibo o in una sessione con il sacco da box che avevo appeso in camera. Oppure entrambi. Mi sembrava un modo più che rispettabile per passare il tempo e fingere che andava tutto bene, ma subito dopo essermi voltata in direzione della città avevo sentito il suono distinto di un ululato non troppo distante da me. Non poteva essere un lupo, non ve ne erano al di fuori delle riserve naturali... - Davvero? Adesso ti decidi a fare qualcosa. Molto maturo - mi ero complimentata sarcasticamente con la Luna prima di cambiare nuovamente direzione e correre verso quel suono, chiedendomi se il ragazzo di poco fa era riuscito ad andarsene sano e salvo. Solitamente i licantropi non mi interessavano, non creavano molti problemi e contenerli era sempre meglio che eliminarli. Peccato che non avevo nessuna gabbia portatile come quella dove chiudevamo Oz... Forse avrei dovuto cominciare seriamente a pensare di aggiungerne una al mio armamentario.
    Ero giunta in quella che aveva l'aspetto di essere una sorta di radura, praticamente al centro della foresta e facendo correre lo sguardo sullo spazio di fronte a me ero riuscita a vedere ciò che stavo cercando. Decisamente non un semplice lupo. - Hey, Cujo! Non lo sai che non si va in giro senza collare? - avevo chiesto con la mia solita eccessiva ironia, portando le mani sui fianchi come se avessi voluto sgridare un cucciolo disobbediente, annunciandogli la mia presenza e sperando di riuscire a mantenere la sua attenzione su di me fino al calare della Luna.



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    Buffy Summers


    Edited by »Cry Baby•·. - 18/12/2018, 16:51
     
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    La mia parte umana mi aveva completamente abbandonato, per quanto provavo a porgli resistenza, ogni volta era quella animale a prendere il sopravvento.
    Dopo aver ululato alla luna, iniziai a muovere i primi passi sul terreno, il mio andamento era lento, forse un po' goffo a primo impatto, ma potevo essere estremamente veloce.
    Fiutavo l'aria, ero alla ricerca della mia preda, mi abbassai poggiando in parte anche con le zampe davanti sul terriccio . Ero affamato e qualsiasi cosa sarebbe andata bene, qualsiasi cosa che avrebbe placato la mia voglia di carne e sangue.
    Mi raddrizzai nuovamente su due zampe, dopo aver camminato un po' lungo una direzione non ben precisa di quella boscaglia.
    Una folata di vento portò alle mie narici un odore che aveva catturato la mia attenzione.
    La seguì continuando ad annusare in direzione di quella scia, forse, avevo trovato la mia preda per quella notte. Come ogni bravo cacciatore, mi muovevo senza farmi sentire troppo, mimetizzandomi con il buio tra gli alberi, in modo tale di cogliere di sorpresa la mia vittima. Ma fu lei a trovare me.
    Non appena raggirato una serie di piante, mi ero ritrovato ad un punto morto, avevo più vie davanti da seguire, se avessi preso la strada sbagliata, probabilmente sarei rimasto a bocca asciutta , ma quando sentì un suono provenire da affianco a me, mi voltai, l'avevo trovata!
    Ringhiai mostrando i canini appuntiti, spalancando le fauci, ululando una seconda volta, alzando il muso verso il cielo.
    Le girai attorno, pronto come non mai a non lasciarmela scappare, mi ero tenuto stranamente un po' alla larga da lei, scrutando attentamente ogni suo movimento prima di fare qualsiasi cosa.


    Gabriel Moore
     
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    Ritrovarsi faccia a faccia con un licantropo era molto meno poetico di quello che Hollywood cercava di vendere da anni a giovani impressionabili con fantasie discutibili. Il termine mostro era un po' tropo forte e personalmente lo riservavo solo a casi speciali, che lo meritavano a prescindere della loro natura... Tuttavia era anche vero che non li si poteva descrivere come cuccioli troppo cresciuti, anche se non avrebbero avuto rivali come animali da guardia o da difesa, ma come mio solito stavo iniziando a prendere tangenti senza una vera via d'uscita quando la situazione richiedeva la mia intera attenzione. Il licantropo, come si poteva immaginare, non era particolarmente felice di vedermi e di certo non aveva intenzione di fare amicizia - Molto impressionante - mi ero complimentata sarcasticamente dopo che l'animale mi aveva mostrato un set di zanne che avrebbero fatto invidia a qualsiasi tipo di lama, mentre continuavo a cercare di assestare al meglio la situazione, cercando una via di fuga o almeno un punto dove contenerlo senza fare troppi danni e non ferirlo gravemente poichè sapevo che la sua aggressività era dettata esclusivamente dagli effetti della trasformazione. Anche uscirne intatta non sarebbe stato male, ma per mia sfortuna non ero attrezzata per quel particolare tipo di creatura e dubitavo che nei paraggi vi fossero coltivazioni di strozzalupo alle quali potevo affidarmi - Ti va un round di riporto del bastone? - avevo chiesto con fare retorico, tirando fuori dalla giacca il mio immancabile paletto di legno, ondeggiando appena sul posto e avvertendo ogni singolo muscolo nelle mie gambe teso fino all'inverosimile, pronti a scattare da un momento all'altro - Capito, sei più un tipo da pallina - avevo continuato ironicamente dopo l'ululato che ero quasi certa fosse riuscito a far tremare gli alberi vicini, mentre non perdevo di vista neanche per un secondo il lupo che aveva iniziato ad accerchiarmi. Dovevo pensare in fretta e in mancanza di idee geniali, per poter ottenere un minimo di vantaggio avevo optato per lanciare con forza il paletto in mezzo alle zampe del lupo, conficcandolo nel terreno, per prenderlo di sorpresa e approfittare di quei brevi e preziosi secondi per correre e riportare una giusta distanza fra me e lui.



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    Buffy Summers
     
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    Continuavo a mostrare le zanne.
    Qualche istante dopo, iniziai a muovere qualche passo verso di lei, fino a quel momento non avevo fatto nulla di avventato, ma per quanto ancora potevo starmene ancora docile in quel modo?
    Le girai attorno annusando una seconda volta l'aria, sentivo il suo odore salirmi lungo le narici, mi fermai dietro alle sue spalle, quello che stavo facendo era un modo per non farmela scappare, per non farla fuggire e ritrovarmi a rincorrerla.
    Ma la bionda inaspettatamente tirò fuori qualcosa, una sorta di bastone « Ti va un round di riporto del bastone? » sentivo la sua voce, e il mio sguardo si posò sull'oggetto che mi agitò pocanzi d'inanzi a gli occhi. Voleva spaventarmi con quel coso? Ma ella fu più rapida di me, lo dovevo ammettere.
    Conficcò quel paletto fra le mie zampe, riuscendo a mettere in atto una sorta di fuga. Aveva guadagnato qualche secondo di vantaggio.
    Io, mi ero limitato ad annusare quel paletto come se fosse stato un giocattolo, o comunque qualcosa di veramente importante. Peccato che me ne accorsi soltanto dopo che fu uno spreco di tempo. Era riuscita a distrarmi? Si!
    Ululai, la mia voce risuonò per la seconda volta rompendo il silenzio di quella foresta. La cosa che non volevo fare, purtroppo la stavo facendo, mi ero messo sulle sue tracce e questa volta non me la sarei fatto scappare per niente al mondo.
    Corsi, utilizzando anche le zampe anteriori, in quel modo sarei stato più veloce.
    Ero riuscito a recuperare qualche metro di più, finalmente la potevo vedere in lontananza.
    Presi del tempo, senza fare rumore avvicinandomi silenziosamente. Non dovevo e non volevo farmi vedere. Mi spostai maggiormente verso la boscaglia, muovendomi tra gli alberi. Fino ad avere la mia preda a pochi metri di distanza come prima. Optai per rimanere nascosto, il perché di tale scelta? Per il semplice motivo che volevo prenderla di nascosto. Ebbene si, quando diventavo un licantropo mi venivano delle idee davvero geniali, rispetto a quando non lo ero. Peccato che come predatore non ero il massimo e a volte la mia furbizia mi abbandonava. Ero stato così intelligente da calpestare una serie di ramoscelli a terra, provocando così alcuni rumori. L'unica nota positiva la foresta era grande, e che qualsiasi cosa poteva provocare rumore, anche un piccolo ed innocente animaletto. Ma io ero tutt'altro che piccolo e innocente.

    Gabriel Moore


    Edited by Laila; - 28/5/2019, 18:44
     
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    Ero sempre stata dell'opinione che correre tanto per correre, per quanto fosse un più che adeguato metodo per tenersi in forma, davvero non ne valeva la pena. Per quanto mi riguardava era necessaria una motivazione ben più importante per spingere qualcuno - che non fosse un bambino sotto i dieci anni - a correre, ad esempio: il dover raggiungere il camioncino dei gelati prima che cambi strada, lo sfuggire ad incontri e/o momenti imbarazzanti oppure, come stava accadendo in quel preciso momento, si era inseguiti da una bestia pronta ad ucciderti. - Ho decisamente messo le scarpe sbagliate stamattina - mi ero lamentata ad alta voce, tra me e me, pensando per un attimo agli stivaletti carrarmato che poco ma sicuro al mio ritorno a casa sarebbero finiti direttamente nel cestino. Tuttavia, quella non era nella mia top 5 delle priorità in quel momento, specialmente dopo aver sentito levarsi nell'aria un ululato che non trasmetteva niente di buono... L'unica fortuna che ne derivava, stava nel poter determinare la distanza che si era formata tra me ed il licantropo. Non molta, ma abbastanza. Almeno quanto bastava per permettermi di fermarmi, riprendere il fiato e capire cosa avrei potuto escogitare per continuare a respirare ed evitare di diventare fertilizzante per il terreno boschivo. - Pensa, pensa, pensa - incredibilmente il ripetermi in continuazione quel comando non mi stava aiutando a pensare ed ancor meno lo facevano i continui rumori attorno a me. Era come se improvvisamente vi fosse ben più di una sola creatura nelle vicinanze e la cosa era indubbiamente preoccupante - Lo so che ci sei Balto - avevo detto sprezzante, mentre giravo lentamente su me stessa per cercare di capire dove esattamente poteva nascondersi ed eventualmente non trovarmi totalmente presa di sorpresa ne momento in cui avesse deciso di saltare fuori ed attaccare - Non è mia abitudine eliminare quelli come te, ma potrei cambiare idea... Specialmente perchè questa ragazza morirà durante uno scontro ben preciso che non è questo o non morirà affatto - forse le mie parole potevano suonare un tantino esagerate, soprattutto per qualcuno che non sapeva di cosa stessi parlando, ma non per questo non erano vere. Avevo un obbiettivo ed era uccidere il vampiro che aveva trasformato Angel o sarei morta provando... E non mi avrebbe fermata un cagnolino troppo cresciuto.



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    Sentivo la voce della ragazza.
    Potevo udire le sue parole, ma qualcosa nella mia mente mi impediva di capire appieno cosa stava dicendo.
    Quanto avrei voluto urlarle di scappare, di correre più velocemente che poteva e mettersi in salvo.
    Ma dalla mia bocca, l'unico suono che riuscivo a emettere era solo un ruggito.
    Me ne restavo nascosto nel punto di prima, osservavo, facendo attenzione nel muovermi e a non provocare troppo rumore.
    Pian piano la notte stava passando, le ore, per una persona normale potevano volare, ma non per me, non in quella forma. Le ore notturne diventavano lunghe, quasi una sofferenza. E tutto ciò che potevo fare era solo attendere, aspettare, che anche per quel mese, quella dannata maledizione facesse il suo corso fino a svanire del tutto.
    Avevo provato, tentanto in tutti i modi di trovarvi una soluzione, ma niente. Non vi era pozione, magia o rito che potesse mettere fine a tutto ciò. O almeno, a tutti quelli che avevo provato a chiedere aiuto, mi avevano semplicemente riso in faccia. Erano scoppiati in una sonora risata, probabilmente scambiandomi pure pazzo o per qualche fanatico di film horror.
    Era così che andava, nessuno ti capiva, nessuno ti comprendeva, almeno che non ti trovassi a faccia a faccia con un altro licantropo. Solo allora, potevi permetterti di dire qualcosa, senza che questo, ti scambiasse per uno svalvolato.
    Ma torniamo a noi.
    Il mio sguardo era fisso sulla bionda, seguiva ogni suo movimento, aspettavo, aspettavo semplicemente prima di fare la prossima mossa. Tutto ciò poteva ricordava la caccia del gatto con il topo, e più o meno, la situazione era quella.
    Mi mossi, finalmente.
    Passo dopo passo, sfruttando il favore delle tenebre, mi avvicinai alle sue spalle. Tentai di graffiarla alla spalla sinistra. O almeno, era quello che volevo fare, prima che qualcos'altro catturasse la mia attenzione.
    Poco più in là, la presenza di un normalissimo lupo mi aveva distratto da quello che stavo facendo. Una vera, vera seccatura …
    Era intento a reclamare il suo territorio, la prima cosa che fece dopo averci ringhiato sia a me che alla bionda, fu quello di attaccarmi.
    Ma grande e grosso com'ero, mi ci volle poco per evitare il suo morso. Il mio bersaglio era cambiato.
    Il povero lupo scappò, evidentemente impaurito nel trovarsi a faccia a faccia con una simile creatura quale ero. Questo, puntò dritto dritto verso la boscaglia e io, lo inseguì. Avevo salvato la vita alla mia preda, per il momento, poteva ritenersi fortunata.

    Gabriel Moore
     
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    Perchè continuavo a parlare con quella creatura? Probabilmente era una delle tante domande da riservare ad un buon psicologo... Se ne avessi avuto uno. Personalmente lo consideravo come una deformazione professionale, combattere o eliminare un mostro non dava abbastanza soddisfazione se non accompagnavo il tutto con qualche brillante e pungente battuta ad effetto. E adesso le stavo sprecando tutte! - Quante possibilità ci sono che tu mi lasci il tempo di appuntare qualche frase ad effetto da leggerti più tardi, sai, quando ti sarà passata la furia omicida? - avevo chiesto con fiato corto e l'affaticamento che iniziava a farsi sentire, costringendomi il petto e pesandomi sulle braccia come dopo aver sollevato pesi per ore, mentre continuavo a fare di tutto per non perdere di vista il mio obbiettivo e stargli ad una giusta distanza allo stesso tempo. Come ci si poteva aspettare il licantropo non aveva accennato in alcun modo in risposta alle mie parole, lasciando che come tutte le altre se ne volassero via nel nulla. Come si spingeva una bestia ad uscire allo scoperto senza farsi uccidere? Ora questa si che era una domanda. Ero certa che anche lui stava tenendo i suoi occhi ben fermi su di me, per quanto dubitavo fortemente che avesse i miei stessi timori nell'avvicinarsi...Infatti non avevo dovuto attendere molto prima di sentire dei rumori - i suoi passi - per i miei gusti fin troppo vicini, ma grazie alla poca luce intorno a me neanche quello mi portava a dire con estrema certezza da che parte sarebbe saltato fuori. A peggiorare il tutto era arrivata un'altra serie di rumori, che se possibile mi aveva spinta a stare ancora più in guardia - Oh andiamo, due contro una non vale! - mi ero lamentata immaginando il peggiore degli scenari: due licantropi a passeggio per i boschi. In tutta onestà avevo affrontato situazioni ben peggiori, ma non per questo quella ipotetica complicazione mi esaltava. Poi tutto aveva iniziato ad accadere come in un flash. Finalmente visibile vi era il licantropo e poco distante un lupo - un normalissimo lupo, grazie al cielo - che non sembrava particolarmente felice di vedere due estranei in casa sua. Evidentemente il predatore aveva deciso che la bestia era il problema più grande, cosa che non avrebbe davvero dovuto offendermi così tanto, perchè gli si era scagliata contro togliendomi così dai guai almeno per qualche attimo, poichè il povero lupo aveva capito molto in fretta di non essere l'alpha tra loro due e dopo un tentativo d'attacco fallimentare aveva saggiamente optato per la fuga. - Ok, è stato un intervallo interessante. Ora torniamo a n.. Hey! - come non fossi neanche mai stata presente il licantropo si era lanciato all'inseguimento del lupo, lasciandomi indietro confusa, interdetta e oltraggiata. Insomma non li avevano dei libretti d' istruzioni le creature della notte? Guardiani uguale massimo pericolo ed esigevano la priorità su tutto. Avrei potuto iniziare la mia ritirata, tornare a casa e ricominciare tutto la notte seguente, ma sarebbe stato a dir poco irresponsabile... Non ero veloce come un licantropo nella corsa, tuttavia ero obbligata a tentare. Un lupo inseguito da un licantropo inseguito da una donna. Aveva il potenziale per una pessima barzelletta.



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    Avevo rincorso quel lupo per parecchi metri.
    Ovviamente, fu più furbo di me e riuscì in qualche modo a raggirarmi. Mi sfuggì, come predatore non ero esattamente il massimo.
    Tutto fumo e niente arrosto, o come in questo caso, tutto ululati e poca azione.
    In più, avevo completamente perso di vista quella ragazza. Annusavo, fiutavo l'aria, ma gli odori presenti in quel luogo continuavano a distrarmi.
    Avevo perso completamente il conto di quanto avevo camminato, la notte stava pian piano per finire. La mia maledizione sarebbe cessata anche per quel dannato mese.
    Con i primi chiarori, iniziai a riprendere le mie sembianze umane, lentamente. Non ero più un enorme creature pelosa e aggressiva. Ero semplicemente io.
    Mi spinsi fino a raggiungere l'albero difronte a me. Mi lasciai scivolare, appoggiando la schiena contro corteccia fino a sedermi a terra. Guardai i vestiti, completamente strappati, per fortuna avevo un nascondiglio da quelle parti, tenevo sempre un cambio in caso di necessità, sempre se mi ricordavo dove lo avevo nascosto. Non sarebbe stata la prima volta che lo perdevo. « Ci fosse una sola volta che torno a casa senza questi », portai l'attenzione sui graffi, per qualche strano motivo, al termine di ogni trasformazione, mi ritrovavo sempre coperto di tagli. L'unico lato positivo era che nel giro di poco si sarebbero rimarginati, sarei tornato come nuovo, ma necessitavo di una bella dormita.
    Sospirai, passandomi una mano tra i capelli, ero davvero stanco e non vedevo l'ora di tornare a casa. « Chissà se quella biondina se n'è andata » , il mio pensiero andò a posarsi su quella ragazza. Speravo vivamente che se ne fosse andata, che avesse seguito il mio consiglio. Ricordavo poco e niente, se non qualche strascico di quella nottata. « Spero di non averle fatto nulla » , mi auguravo di non averle fatto nulla, di non averla beccata nel momento sbagliato. Andavo in quei boschi per evitare le persone, per evitare di fare del male a qualcuno e di “trasmettere” la mia stessa maledizione. A fatica mi tirai su, guardandomi attorno. « D'accordo, da che parte sono venuto ieri sera? » , non conoscevo affatto quel punto, non avevo la minima idea di mi trovassi in quel preciso istante.

    Gabriel Moore
     
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