La preda e il Cacciatore

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    La Luna si stava già ritirando e con lei sparivano anche gli effetti della trasformazione di un licantropo, per questo avevo rinunciato all'inseguimento anche se con non poca irritazione al pensiero dell'ennesima creatura che era riuscita a fuggire. Almeno non avevo sentito nessun grido di terrore e agonia levarsi nell'aria e sommato all'assenza di sangue sparso per il bosco mi sentivo abbastanza sicura di poter escludere violenti omicidi che le forze di polizia avrebbero, in un secondo momento, senza dubbio catalogato come "incidente" attribuendo la colpa alla fauna selvatica. Dopo tutto era più semplice da credere e da spiegare rispetto all'attacco di una bestia per metà umana più che altro presente nei film di serie b e non nella realtà. - Bleah... Sudata, sporca e graffiata. Sono certa che sia la trama di qualche terribile romanzo rosa - borbottavo contrariata tra me e me, togliendo con cura una ramoscello dai miei capelli senza neanche perdere tempo a chiedermi quando e come vi era finito, abbandonando quasi immediatamente ogni possibilità di lasciare intatta o quanto meno presentabile la piccola treccia che aveva creato con cura prima di uscire. Guardandomi intorno lo scenario non sembrava cambiare molto e così avevo tirato fuori dalla tasca della giacca il mio cellulare, miracolosamente ancora intatto, sperando che anche attraverso gli alberi e la vegetazione varia che mi circondava sarei comunque riuscita a captare qualche tipo di connessione in modo da aprire il gps - Bestie al limite del mitologico che scorrazzano nella natura, predatori che si immischiano nelle mie lotte, niente wifi... Niente di niente! Tempi oscuri davvero! - per fortuna ero da sola, perchè avevo come la sensazione di non sembrare un gran che lucida in quel momento, presa a parlare con me stessa con lo sguardo fisso sullo schermo del telefono che si rifiutava di collaborare, mentre cercavo di tenerlo in alto, cosa non facile dal basso del mio metro e sessantatre. Chissà perchè poi eravamo tutti convinti che quella particolare tecnica avrebbe risolto tutto... Ora che ci pensavo era un po' come soffiare sulle cartucce dei videogiochi. - Tutta colpa di quel randagio. Giuro che da ora in poi porterò sempre con me una pistola con tranquillanti e la prossima volta che lo vedo gliene sparo uno dritto sul -Hey! Chi si rivede! - mi ero subito interrotta, sostituendo il mio tono irritato ad uno estremamente entusiasta. Forse anche troppo entusiasta. Lentamente avevo abbassato le braccia, riacquistando una posizione più normale, rivolgendo allo sconosciuto di qualche ora fa un sorriso pregno di panico prima di mettere davvero a fuoco la scena e rendermi conto che non aveva più i vestiti - Per favore dimmi che sei un nudista o un esaltato dell'ambiente - avevo detto, quasi implorandolo, riportando gli occhi su... Letteralmente qualsiasi altra cosa che non fosse lui. Non ci voleva Giles per capire come stavano le cose, soprattutto dopo che avevo avuto a che fare con Oz e le sue trasformazioni. Andare ad aprire la sua gabbia al mattino era stata senza dubbio alcuno la cosa più imbarazzante mai fatta in vita mia.



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    Buffy Summers
     
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    L'unico conforto che avevo in quel momento era la solitudine.
    Ero da solo, e questo mi significava solo una cosa : niente figuracce.
    Non sarebbe stato certamente una passeggiata spiegare a qualcuno perché ero lì e in quelle condizioni. No, non sarebbe stato per niente semplice farlo.
    Spostai lo sguardo in vari punti della foresta, ora, tutto quello che mi rimaneva da fare era trovare qualcosa da indossare.
    Inevitabilmente, ogni volta che mi trasformavo, qualsiasi cosa indossassi andava strappata, ridotta a brandelli o dispersa da qualche parte. Per questo avevo sparpagliato in giro un po' di indumenti, dovevo solo trovarli ora.
    Mi feci forza, tirandomi su da terra. « Ho bisogno di una bella dormita » , mi portai una mano dietro al collo massaggiandolo. Necessitavo di una bella dormita e sopratutto, di una bella doccia.
    Ma prima di muovere un solo passo, le mie orecchie captarono la voce di qualcuno. Non ero da solo. Quella voce mi era familiare, ma potevo anche sbagliarmi.
    « Hey! Chi si rivede! », dal lato opposto di dov'ero girato, sbucò fuori la biodina della serata precedente « Santo cielo », mi avevo spaventato? Non proprio, ma mi aveva colto di sorpresa. « Sei viva .. cioè .. hey, che ci fai ancora da queste parti? », ero felice che fosse sana e salva e che non le avessi fatto niente. Mi corressi cercai di rimangiarmi quanto avevo detto, chiedendole cosa ci facesse ancora da quelle parti.
    Era davvero una bella domanda, cosa ci faceva davvero ancora in quella foresta?
    « Ti ho sentito borbottare qualcosa prima, va tutto bene ? », mentre si avvicinava l'avevo sentita borbottare qualcosa riguardo a qualcuno o a qualcosa.
    « Ehm … sai , a volte è bello e rilassante starsene … al contatto con la natura » , mi chiese se ero un nudista o qualcosa del genere. L'imbarazzo stava lentamente salendo, prima di degnarla di una risposta trascorsero svariati secondi, la mia mente continuava a ripetermi “cosa mi invento, cosa mi invento?” « A dire il vero sono stato aggredito », mi schiarì la voce. Avevo trovato una scusa più che plausibile per spiegare perché ero senza vestiti e pieno di lividi. « Te l'avevo detto che non era un bel posto di notte qui, no? » ero un pessimo attore, terribile, un terribile bugiardo. Volevo fare passare il tutto per vero, cercando di assumere anche un espressione preoccupata e seria allo stesso tempo, cercando di non ridere. « Si sono presi tutto quanto e mi hanno lasciato qui, un colpo in testa e non ricordo più nulla. » Mi massaggiai la parte dietro della testa, raccontandole di essere stato derubato e poi, di aver ricevuto un colpo in testa non ricordando più nulla di tutta la nottata.« Forse hanno lasciato in giro qualcosa, mi potresti aiutare ? » una mano in più a cercare le mie cose mi sarebbe tornata utile, se solo avesse accettato la mia proposta di aiuto. « Dovrebbe esserci qualcosa in giro, cioè, spero mi abbiano lasciato qualcosa, non so nemmeno in che punto esatto siamo, so che ho abbandonato uno zaino da qualche parte » feci una piccola pausa « Senti, non avresti niente da prestarmi, sai … » tutta quella situazione era a dir poco ridicola.
    Avevo ancora però una grossa preoccupazione addosso, lei stava bene e non aveva nulla, ma se mi avesse visto? Se avesse visto e assistito per tutto il tempo a cosa diventavo?

    Gabriel Moore
     
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    "Pensa Buffy, pensa..." per mia sfortuna ero sempre stata più dotata sull'agire che sul pensare. Praticamente ero formata al 98% da istinto, 1,5% cultura pop e lo 0,5% da cibo da fast food. Mi consolava un po' la consapevolezza che se vi fosse stata la Scooby Gang al completo, con tanto di Giles in aggiunta, nessuno di noi sarebbe comunque stato in grado di formulare una giustificazione credibile per lo stato pietoso nel quale versavo; graffi sulle mani, capelli oltre lo spettinato con ciocche che erano sfuggite alla coda di cavallo che fino a poche ore fa era perfettamente in ordine e macchie di terra, erba e chissà che altro materiale boschivo che probabilmente mi coprivano da testa a piedi. Ew, la natura. - Oh, niente di che... Temo di aver perso la nozione del tempo - come scusa non era delle migliori, ma avevo come la sensazione che lui non fosse davvero attento a ciò che dicevo; sempre se i miei sospetti erano fondati. Per alcune creature che conservavano una parte umana la trasformazione era più complicata e traumatica di altri e forse questo era il caso del mio nuovo "amico"... Anzi, quasi ci speravo, così potevo ottenere una scusa plausibile per non ucciderlo immediatamente. - In effetti potrebbe andare meglio - perchè no, non era andato e continuava a non andare tutto bene. Almeno su quello non avevo motivo di mentire; una serata storta era fin troppo comune, non poteva innescare domande e dubbi nella mente altrui. - E tu, pensi di essere stato abbastanza lontano dal caos cittadino per farvi ritorno o preferisci darti alla vita da eremita dei boschi? - avevo chiesto con il mio solito eccesso di sarcasmo che trasudava quasi da ogni parola, mentre guardavo un punto oltre la testa dell'uomo di fronte a me con estrema attenzione e dedizione, ignorando tutto ciò che esisteva al di sotto del suo collo. Forse ero io quella che si sarebbe dovuta convertire alla vita da eremita in qualche luogo sperduto... Trovavo l'idea particolarmente allettante ad essere onesti.
    « A dire il vero sono stato aggredito » beh, questo era un potenziale e decisamente conveniente plot twist. Lo avevo lasciato parlare, superando rapidamente lo shock iniziale a quella sua dichiarazione, sentendo i muscoli del mio viso muoversi quasi per conto loro man a mano che il racconto dell'ipotetica aggressione andava avanti. Avevo socchiuso appena gli occhi con sospetto poichè per quanto potesse essere plausibile un aggressione nei boschi - anche del tipo non legato al sovrannaturale - non lo era altrettanto che dei criminali da quattro soldi, apparentemente specializzati nel denudare le loro vittime, erano rimasti in giro quanto bastava mentre io ed il licantropo giocavamo a rincorrerci in maniera anche abbastanza rumorosa... - Premuroso da parte loro - avevo commentato con una punta di scetticismo, ma provando comunque a guardare se nelle vicinanze vi fosse un qualsiasi tipo di indumento, perchè continuare a tenere lo sguardo verso l'alto per una persona non particolarmente slanciata come la sottoscritta era a dir poco scomodo. Al suo chiedere se per caso non avessi con me qualcosa da dargli per coprirsi mi stava quasi per sfuggire una piccola risatina isterica; chi non esce di casa con multipli capi di abbigliamento, sia per donna che uomo e adatti a tutte le taglie? Con un breve sospiro un po' sofferto mi ero tolta la giacca, che ormai ero certa avrebbe raggiunto il bidone dell'immondizia molto presto e glielo porsi - Meglio di niente, giusto? - avevo detto in maniera retorica dato che ero più che consapevole che dargli la mia giacca, data la sua altezza era come mettere un cerotto su una ferita da arma da fuoco. - Ti capita spesso di essere aggredito e denudato nei boschi o è una tua abitudine avere uno zaino nascosto tra muschi e licheni? - non potevo farci niente, c'era qualcosa che non quadrava e al momento l'unico pensiero che mi tranquillizzava stava nella consapevolezza che se anche l'uomo di fronte a me era realmente il licantropo che avevo incontrato poco prima, da umano non poteva neanche sperare di farmi del male come invece era andato vicino a fare da lupo.



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    La spiegazione della bionda fu molto semplice : aveva perso la cognizione del tempo.
    Non sapevo se crederle oppure no. Ma era meglio se quella sensazione me la tenevo per me. Non volevo destare altri sospetti. « Succede quando si è in posti come questi, ogni angolo può nascondere una sorpresa della natura » , in realtà non avevo la ben che minima idea di cosa stavo dicendo. L'unica cosa certa che sapevo era che volevo tornare a casa e andare a dormire. Il letto stava diventando un richiamo a cui non potevo resistere ancora per molto. « E tu, pensi di essere stato abbastanza lontano dal caos cittadino per farvi ritorno o preferisci darti alla vita da eremita dei boschi? » a quelle parole la guardai, portando lo sguardo verso di lei. Era una battuta? Mi misi a ridere come un perfetto cretino, mentre il mio cervello cercava di assemblare una frase o una risposta di senso compiuto. « Buona questa, sei divertente … come hai detto che ti chiami? » non mi ricordavo se la sera prima aveva detto come chiamarsi. Mi schiarì la gola « No, preferisco il caos cittadino te lo assicuro, ma ogni tanto è bello staccarsi da ogni cosa e ritrovarsi immersi nel verde. » Già !
    Era bello ogni tanto staccare dal caos della città rifugiandosi nel verde, in un posto tranquillo e silenzioso. Dove l'unica cosa che a volte potevi sentire era solo il vento soffiare tra gli alberi« Premuroso da parte loro » nel sentire dell'aggressione, mi sembrò da prima scioccata per poi rilassarsi. Avevo compreso la sua reazione, non era da tutti i giorni sentire una notizia del genere. « Lo puoi dire forte » quella farsa stava continuando e la bionda, continuava a credermi. Un punto a mio vantaggio, ma dovevo stare attento a non rovinare tutto come al mio solito. Riflettere prima di parlare.
    In richiesta di qualcosa da coprirmi mi passò la sua giacca. « Grazie » , l'afferrai indossandola poco dopo. L'unico problema ? Non avevo considerato che le nostre taglie erano totalmente diverse. Un grosso errore di calcolo. Oh beh, per lo meno ero leggermente al riparo, anche se non dove volevo io. « No, così non va » stavo cercando un modo per sistemarla in maniera diversa, iniziavo a sentirmi davvero a disagio conciato in quel modo. « Ti puoi un attimo … si insomma … girare per favore? » le chiesi gentilmente se poteva girarsi. Mi volevo tirare su e legare quella giacca in vita, era abbastanza lunga se messa bene per coprire giusto un po'. « Che cosa ridicola ... che cosa ridica » bisbigliai cercando annodarla per bene in modo che non mi cadesse. « Ecco, ti puoi girare ». Le dovevo un favore enorme, anzi, le dovevo una giacca nuova appena possibile. Dubitavo fortemente che l'avrebbe usata dopo avergliela presta ad un perfetto sconosciuto. « Te ne devo una la prossima volta che ci incontriamo » mi auguravo vivamente che, la prossima volta che l'avrei rivista, fosse accaduto in circostanze meno ridicole e meno imbarazzanti, oltre che meno pericolose.
    « Ti capita spesso di essere aggredito e denudato nei boschi o è una tua abitudine avere uno zaino nascosto tra muschi e licheni? » Ai! iniziava forse a sospettare e a dubitare di qualcosa?
    Mi portai una mano alla bocca per coprirla mentre sbadigliavo, ignorando per qualche secondo quello che mi aveva appena chiesto. « Dicevi scusa? » lo guardai, facendo finta di non aver capito al volo « Oh, no a dire il vero no. Cerco sempre di starmene lontano dai guai per quanto mi è possibile » vero. Ero diventato una persona tranquilla, calma, che cercava di cacciarsi il meno possibile nei guai. Non era più come un tempo che il rischio, era in un certo senso il mio pane quotidiano. « Credimi è successo tutto così in fretta che non me lo aspettavo, non mi sono nemmeno potuto difendere » nuovamente usai il mio tono disperato. Che attore magnifico ero, mi complimentavo da solo.
    Feci segno alla bionda di aspettare un momento, mentre cercavo di capire dove eravamo finiti. Inizia a gesticolare indicando alcuni punti non ben precisi del bosco, lasciando per l'ennesima volta il discorso troncato in due. « Ti ricordi da dove siamo .. cioè .. da dove sei venuta? » ero confuso, non ricordavo minimamente da dove eravamo arrivati, quanti chilometri o metri gli avevo fatto fare a quella povera ragazza. Ma sopratutto, quanta strada avevo fatto io durante quella notte. « Ah no, se non ricordo male avevo lasciato qui qualcosa tempo fa, credo » Borbottai qualcosa senza nemmeno rendermi conto se avesse capito o meno cosa avevo appena detto. « Credo di avere un trauma, la verità è quello .. sono confuso. » feci un attimo di silenzio tornando a guardarla« E' uno zaino grigio normale come grandezza, spero l'abbiano lasciato qui attorno ». La vera questione era solo una : non ricordavo dove l'avevo messo l'ultima volta. Glielo descrissi dicendo che si trattava di uno zaino normale e grigio. Non doveva essere troppo difficile trovarlo, insomma, quanti zaini ci potevano essere in una foresta del genere sparpagliati in giro?

    Gabriel Moore
     
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    Divertente? Ah! Ero praticamente la comicità fatta persona che diamine! Esistevano almeno un centinaio di persone che potevano testimoniarlo. O almeno erano esistite, prima che le uccidessi perchè non erano più davvero delle persone... "Lo scuso solo per la situazione a dir poco imbarazzante in cui siamo entrambi bloccati" ad essere onesta avrei sorvolato a prescindere, specialmente perchè la stanchezza accumulata non solo dal quel piccolo match con il licantropo, bensì dall'intera giornata iniziava a farsi sentire e nonostante il mio istinto stesse urlando nella mia testa che l'uomo vicino a me stava nascondendo qualcosa non avevo la minima idea su come farlo confessare. Dovevo ammettere di trovarmi in un vicolo cieco e non mi piaceva affatto. - Oh, certo! Tranquillo, la tua virtù è al sicuro e la tua modestia è ben protetta - avevo commentato una volta ritornata alla realtà grazie alla voce del nudista accidentale che mi aveva chiesto quasi timidamente di distogliere lo sguardo e voltarmi. Avevo ancora una volta optato per iniettare un po' d'ironia nelle mie parole, qualcosa che avrebbe alleggerito la tensione o che almeno mi avrebbe impedito di fargli notare che ormai il danno era fatto ed avevo già visto più del dovuto e che a dire il vero ora mi sentivo non poco curiosa di osservare come aveva intenzione di coprirsi con i pochi centimetri che gli avrebbe concesso la mia giacca. - Non ho progetti di restare nuda in pubblico nel mio imminente futuro, ma apprezzo molto l'offerta - avevo risposto al suo ringraziamento una volta che mi era stato dato il via libera per voltarmi nuovamente ed il mio sguardo era prevedibilmente corso verso sud in una sorta di movimento involontario. "Gli mancano solo una liana e delle extension" gli avevo rivolto un sorriso un po' di circostanza, iniziando a chiedermi se non avessi già ceduto alla stanchezza e tutta quella scena da teatro dell'assurdo fosse solo un sogno venuto a tormentarmi perchè mi ero addormentata in mezzo ad un bosco. Ovviamente non ero così fortunata.
    Nel sentire ancora il racconto di come l'uomo fosse stato aggredito, preso completamente alla sprovvista, mi ero imposta di ammorbidirmi un po' nei suoi confronti; forse non esisteva alcun assalitore ed il motivo del suo costume adamitico era addirittura più imbarazzante, perciò essere derubato in un certo senso ti salvava la dignità. - Sì, penso di riuscire a ritrovare la via - e se non ci fossi riuscita me ne sarei creata una dannazione! Ne avevo avuto abbastanza di quel bosco e non vedevo l'ora di infilarmi sotto la doccia e non lasciare il letto per almeno un paio di giorni, ma ovviamente pioveva sempre sul bagnato e prima di potercene andare avremmo prima dovuto trovare uno zaino. Perchè non ero solo un po' più egoista? Non ero tenuta a restare e ormai avevo detto definitivamente addio alla mia giacca, potevo tornarmene a casa. "Odio avere una coscienza" avevo pensato con una smorfia scocciata sul viso - Ok, teniamo gli occhi aperti per questo zaino, ma poi basta side quest! - avevo sentenziato, non stando neanche a soffermarmi su che tipo di persona lasciava una sua proprietà in un bosco per... Beh, non avevo idea per cosa e forse il problema era proprio quello.



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    Buffy Summers
     
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    La sentì dire qualcosa sulla mia modestia e sulla mia virtù che era al sicuro. Sentendo quelle parole sorrisi, poco prima di scoppiare in una risata « E' divertente, davvero divertente », adoravo quel genere di sarcasmo. In realtà, la mia modestia era andata a farsi friggere quasi quanto la mia autostima. Dopo quella notte, non ne avevo nemmeno più un briciolo di dignità.
    Avrei dovuto farmene regalare un po' per Natale, come regalo.
    Apprezzò l'offerta della giacca, nel caso le nostre strade di fossero incrociate di nuovo. Gliela dovevo. Non importava il colore e il prezzo me dovevo. Un po' per il fatto che mi stava aiutando e un po' per non averle fatto nulla. Ma ovviamente questo non potevo dirglielo.
    Si ricordava da dove era arrivata, il che, era ottima come cosa. « Splendido, fammi strada » ,le dissi facendo un cenno della mano, come a volerla invitare ad andare per prima. L'avrei seguita senza ulteriori domande, me ne sarei stato buono e tranquillo fino all'inizio della foresta.
    « Provo a cercare qui, tu vedi lì », arrivati al punto designato le dissi di cercare da un parte, mentre io, l'avrei fatta dal lato opposto.
    Mi spostai di qualche metro dalla bionda, guardando in ogni dove. Avevo parlato fino a quel momento di essere stato derubato e picchiato, ma temevo davvero, che qualcuno mi avesse portato via le mie cose.
    Come avrei fatto ritorno in città? Conciato in quelle condizioni? Avrei rischiato di beccare qualche poliziotto e di essere arrestato. Con la fortuna che avevo, ero capace davvero che succedesse. « Ancora niente ? » , mi voltai verso la direzione della donna chiedendole se avesse trovato qualcosa o meno.
    Ma all'improvviso, notai qualcosa di famigliare.
    Sepolto sotto un cumulo di foglie e rametti trovai lo zaino. « E' qui » , le feci segno che l'avevo trovato. Grazie al cielo era ancora lì. Mi veniva quasi da piangere per la gioia.
    Lo aprì e controllai che al suo interno vi fosse tutto, effettivamente era così.
    Una maglia, dei pantaloni, un paio di scarpe e della biancheria. Era tutto lì, non mancava niente. Mi cambiai velocemente, indossando finalmente degli indumenti consoni.
    Non ricordavo fosse così bello avere dei pantaloni. Sistemai le scarpe e raccolsi lo zaino. Lo avrei portato a casa riempiendolo per la prossima luna piena.
    Tornai dalla bionda porgendole la giacca. « E' tua », poteva anche decidere di bruciarla sul momento, non mi avrebbe creato alcun tipo di problema e non mi sarei offeso. « Questa dannata luna piena mi uccide tutti i mesi », sputai quella frase senza rendermene conto, mentre mi massaggiavo il collo.
    Me ne accorsi di averlo detto in un secondo momento. « Cioè, questa dannata cervicale … è fastidiosa, non l'hai mai avuta? A me compare tutti i mesi », cercai di camuffare quanto detto con la prima cavolata che mi passò di turno. « Diamine, che sto dicendo ? » , messo così l'intero discorso era sconnesso, privo di senso.
    Speravo solo non mi avesse sentito, anche se non avevo detto niente di male. « Beh, ti devo ringraziare per tutto, spero di poterti offrire una birra prima o poi. » Non sapevo come ringraziarla. Lo dovevo ammettere.
    Se fosse andata via e tornata a casa, probabilmente a quell'ora sarei stato ancora alla ricerca delle mie cose. Ma ero conscio del fatto che prima o poi, mi sarei spostato lo stesso sempre più lontano, ed era una cosa a cui dovevo trovarvi rimedio al più presto. « Hai una macchina? ti accompagno a recuperala , mi sembra il minimo. » Le chiesi se aveva un mezzo con cui era venuta, l'avrei accompagnata a recuperarla.

    Gabriel Moore
     
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    Il fatto che anche lui riuscisse ancora a trovare da ridere in quella catastrofe in cui si era trasformata la nostra serata di separate disavventure era senz'altro un buon segno o forse stava solo a significare che entrambi necessitavano di lunghe e ripetute sedute di terapia... Io, purtroppo, conoscevo la risposta per il mio caso specifico e per questo non mi ero soffermata più di tanto su quella stringa di pensieri.
    Stavo continuando quella bizzarra caccia al tesoro in cerca degli effetti personali dell'uomo ma dovevo ammettere che se il povero malcapitato stava facendo reale affidamento sulla sottoscritta sarebbe tornato a casa nel suo costume adamitico o se preferiva poteva iniziare una nuova vita in stile Tarzan (o era meglio Mowgli?), poichè stavo conservando le mie ultime energie solo per riuscire a trascinarmi sotto la doccia del mio mediocre appartamento e poi sotto le coperte sperando come sempre che il materasso mi risucchiasse. « E' qui » aveva annunciato colui che presto avrei potuto nuovamente guardare negli occhi senza sentirmi sopraffare dall'imbarazzo - Splendido! - avevo esclamato a mia volta abbandonando quella che ormai era una simulazione di ricerca calciando via un mucchio di foglie e rametti vari mentre attendevo di non essere più l'unica persona vestita presente nel bosco. Questo però significava anche che la mia giacca aveva terminato il suo servizio di pareo improvvisato e così cercando di mantenere un'espressione neutrale avevo allungato un braccio per riprenderla - Eh si, è proprio la mia - avevo commentato senza particolare entusiasmo, afferrando l'indumento letteralmente con tre dita e osservandolo per un attimo indecisa sulla sua sorte "Buttarlo nel primo cassonetto disponibile per strada o non buttarlo nel primo cassonetto disponibile per strada... Questo è il dilemma" per il momento sarebbe rimasta ciondolante lungo il mio fianco destro.
    « Questa dannata luna piena mi uccide tutti i mesi » com'èche sidiceva? "due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova" e sarebbe stato a dir poco idiotico da parte mia ignorare quello che ormai era un cartello luminoso sulla testa dell'uomo con su scritto a lettere cubitali: licantropo. - Devo ammettere che le notti di Luna piena mi creano molti problemi, specialmente con certi animali... Ma niente cervicale - avevo risposto con un tono di voce che lasciava perfettamente intendere l'inizio del gioco "io so che tu sai" e mi chiedevo cosa sarebbe servito per farlo cedere e confessare. - Non so se merita ancora di essere definita "macchina" però sì ne posseggo una - dovevo ammettere che mi sentivo un po'combattuta; il mio primo istinto in quanto Guardiana mi obbligava a voler eliminare ogni tipo di minaccia percepita, ma a parte uno show alla Magic Mike non richiesto, il licantropo non aveva minimamente l'aria di un tipo pericoloso da umano e per esperienza sapevo come la bestia potesse a volte prendere il sopravvento. - Sono Buffy comunque. Mi pare il minimo darti almeno il mio nome in cambio di questa futura birra - "e di uno strip al chiaro di Luna" avevo aggiunto mentalmente ed accennando ad un sorriso prima di incamminarmi verso l'uscita del bosco senza controllare se anche lui aveva preso lo stesso sentiero.


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    Finalmente tutta quella situazione estremamente imbarazzante si era risolta nei migliori dei modi.
    Avevo recuperato i miei vestiti e mi ero rivestito, non potevo chiedere di meglio dalla vita.
    Stessa cosa però non potevo dire della mia dignità; era andata in frantumi come un bicchiere di vetro, ma a chi almeno una volta nella vita non era capitato qualcosa di bizzarro?
    L'unica cosa che mi lasciò perplesso e dubbioso, furono le parole della biondina. Non capivo il perché, ma una vocina all'interno della mia testa mi suggeriva che forse, sapeva.
    Fosse a conoscenza del mio segreto, cos'ero e peggio ancora, temevo che avesse visto tutto dall'inzio fino alla fine.
    Ma di questo non ne ero assolutamente certo, non avevo prove a riguardo. Ero tentato di farle qualche altra domanda, cercare di capire e comprendere qualcosa di più. Ma se mi conoscevo, temevo di dire qualcosa a sproposito o di troppo con l'esito di scavarmi la fossa da solo. No, non potevo farlo, non quel giorno e non in quel momento.
    Seguì la ragazza verso l'uscita da quel bosco riaccompagnandola come promesso alla sua vettura, almeno lei sapeva come riuscire a portarci fuori da lì. « Lieto di conoscerti Buffy » si presentò poco dopo. « Gabriel » , mi sembrò il minimo dopo tutto quello che aveva fatto per me dirle come mi chiamavo. Ero convinto che le nostre strade prima o poi si sarebbero nuovamente incrociate in qualche modo, ma per il momento, l'unica cosa che potevo fare era solo ringraziarla per l'aiuto che mi aveva dato.

    Gabriel Moore
     
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