Noah Strangelove

Noah Strangelove

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»Nome: Noah. Proveniente dal termine ebraico Nóah, significa "chi consola e porta tranquillità e riposo". Noè (versione italiana del nome) fu il patriarca biblico che salvò la sua famiglia e tutti gli animali dal diluvio universale tramite l'arca da lui costruita.
»Cognome: Strangelove. Un tasto dolente per il povero Noah... Non ci sarebbe niente di male nel suo cognome, nessuna storia macabra o grande segreto, ma si sa che le persone sono come gli squali con il sangue quando si parla di poter prendere in giro qualcuno ed essere chiamato letteralmente "stranamore" attira svariate battute più o meno simpatiche.
»Luogo e anno di nascita:: Nasce il 14 Agosto del 2000 a Toronto, una città dell'estremo Sud-Est del Canada, capoluogo della provincia dell'Ontario.
»Città attuale: Vancouver, Canada.
»Orientamento: Buono: un personaggio buono pone il bene comune e la protezione dei più deboli e bisognosi al primo posto. Un personaggio buono è solito seguire le regole e l'autorità, anche se non ha alcuna difficoltà ad abbandonarle per perseguire degli scopi più alti meritevoli.
»Lavoro: Noah è ancora uno studente perciò per il momento niente lavoro per lui, anche se riesce a guadagnarsi qualcosa con piccoli lavoretti durante l'estate oppure aiutando con le mansioni quotidiane in giro per il vicinato.
»Razza: Licantropo.
»Poteri: Niente di speciale o almeno niente di diverso rispetto ad altri licantropi. Sa trasformarsi in un vero e proprio lupo, i suoi sensi sono più potenti rispetto a quelli delle persone comuni ed è dotato di una forza e di una velocità sovrumana.
»Segni particolari: //

»Descrizione psicologica: Un vero e proprio cucciolo. Noah non sarebbe in grado di fare del male ad una mosca, anche se ovviamente in circostanze estenuanti saprebbe benissimo come difendersi... Gentile ed educato, con una forte morale che ha ereditato dai suoi genitori. Ci tiene a rispettare le regole e a dare il buon esempio sia in famiglia che con perfetti sconosciuti e grazie a questa sua integrità è sempre stato ben voluto dai suoi insegnanti, nonostante non sia mai stato particolarmente portato per lo studio. Energetico e fortemente attivo, forse anche per la sua natura di licantropo, ci tiene alla forma fisica e va a correre ogni giorno; un grande appassionato di sport, molti dei quali ha praticato in prima persona come il calcio, il nuoto, il tennis ed il basket. Gli è facile fare stringere nuove amicizie grazie al suo essere solare, sa mettere praticamente chiunque a proprio agio o almeno fa di tutto per provarci. Ama la musica anche se non è mai riuscito ad imparare a suonare nessuno strumento, ma tiene comunque una chitarra acustica di fianco al letto. Noah è anche un inguaribile romantico, una di quelle "old souls" che crede nelle anime gemelle, nei gesti d'affetto e dichiarazioni d'amore eclatanti come nei migliori film hollywoodiani.
»Descrizione fisica: Il tipico ragazzo della porta accanto, o almeno il ragazzo che in molte vorrebbero avere alla porta accanto... Viso del tipico bravo ragazzo, Noah ha un aspetto quasi infantile dato anche dalla sua giovane età. Alto ben un metro e ottantacinque centimetri ad un primo sguardo si potrebbe pensare che sia di origini latine per via della sua pelle olivastra. Fisico allenato e disseminato di muscoli evidenti anche se non eccessivamente definiti. Folti riccioli castani che Noah mantiene in un perfetto stile "appena alzato dal letto" incorniciano un volto dai lineamenti gentili ma leggermente squadrati che si illumina grazie ai suoi grandi occhi marroni ed al suo sorriso ampio ed onesto.
»Famiglia: Oltre a due fantastici genitori Noah vive insieme a sua sorella Nora (più grande di lui di 5 anni) ed i suoi fratelli Nicholai e North (due gemellini di 10 anni). Come si può intuire, la "N" è una tradizione di famiglia.
»Status sentimentale: Ha avuto un paio di cotte ma al momento è single.

»Storia: La famiglia di Noah, o meglio, il branco di Noah nasce grazie a l'unione di Tessa e Jack; un licantropo ed un umano, che il ragazzo è solito chiamare più comunemente mamma e papà. Non erano in molti a gioire per questa coppia, ma stranamente non erano i familiari di Jack a non volersi imparentare con una creatura sovrannaturale, bensì il branco di Tessa non era entusiasta all'idea di aprire le proprie porte ad un umano spaventati dalle reazioni volubili che le persone erano solite avere quando venivano poste faccia a faccia con la vera natura di un licantropo e non con le favole romanticizzate che si leggevano sui libri o che salivano al successo nei film perchè era il nuovo trend del periodo. Questo tuttavia non bastò a scoraggiarli e, seppur a malincuore, Tessa abbandonò il suo branco per iniziarne un altro con l'uomo che amava, promettendosi di instillare sin da subito nella sua casa ed i suoi abitanti i principi dell'accettazione verso gli altri ed il rispetto e l'amore verso il prossimo.

Essere felici significa vedere il mondo come noi lo desideriamo, conoscere i nostri limiti, accettarli come dono e non come una sconfitta.

Questa era una delle tante frasi che Noah aveva sentito ripetere da sua madre per tutta la sua vita, specialmente quando era ancora un bambino, se la sentiva recitare subito prima di ricevere il bacio della buonanotte. Gli veniva ripetuto che era speciale, ma non per questo migliore degli altri. Da piccolo già capiva a cosa si stesse riferendo sua madre, anche se doveva ammettere che non era certo di non essere migliore di sua sorella... Lui le sue verdure le mangiava sempre! Ma a parte la dolce ingenuità dell'infanzia, Noah è stato anche addestrato a nascondere la sua natura di licantropo, un gene che nonostante uno dei suoi genitori fosse umano sarebbe sempre stato predominante proprio come nel caso di sua sorella ed i suoi fratellini. La vera difficoltà stava nel controllare la sua natura, il lupo che viveva dentro di lui e che durante le notti di luna piena prendeva il sopravvento... . Alla sua prima luna piena fuori casa, ancora giovane e inesperto, si lasciò andare ai bisogni del lupo, dimenticando ogni avvertimento dei propri genitori e correndo libero nei boschi. Ancora oggi questa è l'unica cosa che ricorda con nitidezza, il suo corpo cambiare, il vento contro la pelliccia e la più inebriante sensazione di libertà. Ma il resto, ciò che lo avrebbe fatto per sempre vergognare di se stesso facendogli quasi venir voglia di morire per il senso di colpa, quello non sarebbe mai stato in grado di scordarlo.
Ci sono soltanto dei flash sfocati di un attacco, di macchie di sangue e di ululati... Soltanto al suo risveglio, la mattina seguente, tornato ormai alla sua forma umana si rese conto di cosa era accaduto. I suoi genitori corsero immediatamente in suo aiuto e non persero tempo nel ripetergli di quanto lui fosse un bravo ragazzo e che niente di tutto quello era davvero colpa sua. Nei giornali locali si poteva leggere di come un lupo avesse quasi ucciso una bambina di solo due anni più piccola di lui. La ragazzina si chiamava Laila e dopo l'incidente dovette crescere facendo i conti con parti del suo corpo rimaste completamente sfregiate poichè i medici non avevano potuto ricostruire al meglio la pelle per via dei segni lasciati dall'animale.
Noah pianse per giorni interi, chiudendosi nella sua camera, incapace di credere di essere riuscito a far del male a qualcuno poco più piccolo di lui, di aver quasi ucciso un innocente... Fino a quando qualche settimana dopo vide la bambina uscire da un centro di riabilitazione e decise di iscriversi come volontario, nonostante fosse anche lui a malapena un'adolescente al periodo. Si avvicinò a Laila desiderando di poter rimuovere dal suo corpo quei segni e di trasferirli sul proprio. Iniziò a prendersi cura di lei, come fosse sua sorella e in breve diventarono amici. Si era creato un legame, fino al punto in cui Noah ed il suo lupo consideravano la ragazza come una loro proprietà e per questo l'avrebbero protetta da qualsiasi cosa. Ancora oggi i due sono praticamente inseparabili, anche se il giovane licantropo non poteva più continuare a far finta di niente. Nonostante la sua famiglia fosse sempre stata molto chiara con lui riguardo il mantenere il proprio segreto Laila doveva sapere, doveva avere libertà di scelta sul volere o meno rimanere sua amica, anche sapendo che la persona che l'aveva presa sotto la sua ala era la stessa che l'aveva quasi uccisa e sfigurata. Purtroppo però queste cose sono più facili a dirsi che a farsi, il coraggio non sembrava arrivare mai, nessun momento appariva essere quello giusto e così Noah ha sempre continuato a rimandare sentendosi sempre meno sicuro di una eventuale reazione postiva da parte della sua migliore amica.