Alexander Hale

Alexander (Aamon) Hale

---

»Nome: Alexander. Dal greco Aléxandros, Alexander è la versione inglese del nome Alessandro, il quale si origina dal latino ed è composto dal verbo Aléxein, 'proteggere, difendere', e dal sostantivo Andròs, 'uomo', ed è traducibile come 'difensore dei propri uomini o sudditi'. Questo è il nome che ha voluto conservare e gli è rimasto della sua vita prima di divenire una creatura infernale. Aamon, forse qualcuno lo conoscerà grazie alla storia della demonologia cristiana, poichè è uno dei tre demoni al servizio di Satana ed è inoltre accostato alla divinità egizia Amun, ma crederci o no dipende dalla religione che si segue.
»Cognome: Hale, anche se ovviamente non è realmente il suo cognome poichè se ne ha mai avuto uno non lo ricorda. Questo ad ogni modo è semplicemente un gioco di parole e assonanze basato sula parola Inferno (Hell).
»Luogo e anno di nascita:: Nasce il 5 Giugno del 1702 a Toledo, una città situata nel centro-sud della Spagna.
»Città attuale: Vancouver, Canada.
»Orientamento: Malvagio: un personaggio di allineamento malvagio non impiega ogni occasione possibile per fare del male alla gente, ma è disposto a sfruttare debolezze e situazioni vantaggiose per trarne il massimo del profitto personale. Sostengono leggi e strutture fintanto che esse conferiscono a loro posizioni di potere e benefici, anche e soprattutto a costo della libertà e dei benefici altrui.
»Lavoro: Proprietario di un night club
»Razza: Demone.
»Poteri: Come la maggior parte dei demoni controlla il fuoco, ma la sua specialità è indurre al suicidio gli umani basandosi sulle loro paure poichè si nutre di dolore e della sofferenza suicida.
»Segni particolari: Svariate rune tatuate su tutta la parte superiore del suo corpo e che di tanto in tanto utilizza come aiuto per combattere durante uno scontro.

»Descrizione psicologica: Alexander è più complesso di quanto appaia ad un primo e superficiale sguardo. Un uomo che possiede un aspetto rassicurante, affidabile e che mai farebbe pensare a qualcosa di negativo. Trattasi di una persona con un temperamento irrequieto, frenetico, che deve sempre avere qualcosa da fare. Sogna la gloria e il successo e si lancia con coraggio e ardore in ogni genere di avventura. E' un tipo molto orgoglioso e sicuro di sé. Indifferente a tutto ciò che gli accade attorno, non si interessa a nessuno se non a se stesso. Estremamente abile nel truffare e nel giocare con l'altrui volontà, usando i propri poteri o alcune volte facendo affidamento semplicemente sul suo fascino, che si è rivelato persino più potente in alcune situazioni... Non sopporta essere preso in giro, in nessun contesto e non consiglio a nessuno di mettergli i bastoni fra le ruote qualsiasi sia la situazione, perchè sa esattamente come vendicarsi e come far durare la cosa a lungo, per godersi al meglio ogni istante. Lo si potrebbe definire un collezionista; che siano corpi, anime o persino entrambi non fa differenza, basta che tutti portino in qualche modo un suo marchio, un segno evidente di come siano appartenuti a lui e di come sempre gli apparterranno che lo vogliano o meno. Niente è mai riuscito a far breccia in lui, neanche per un attimo la sua personalità ha rischiato il cambiamento. Nemmeno la vicinanza del suo angelo lo aveva convinto a scegliere il bene contro il male.
»Descrizione fisica: L'aspetto di Alexander è una sorta di contraddizione. Il tipico "bello e dannato" racchiude in se la fantasia del tipo tall, dark and handsome, ma riesce allo stesso tempo a conservare un'apparenza rassicurante e gentile grazie ai suoi lineamenti quasi da adolescente. Pelle leggermente olivastra e alto ben un metro e novanta centimetri, possiede un fisico agile e imponente che rende Alexander ancor più attraente ed intimidatorio a seconda da chi posa gli occhi su di lui. Capelli scuri, neri come la pece o come la sua anima, portati sempre in tagli scompigliati ma lunghi a sufficienza da non apparire trasandati, mossi in continuazione da una mano irrequieta e dita ballerine che portano indietro i ciuffi più ribelli. Occhi a metà fra il castano ed il verde, grandi ed ipnotici e che su chiunque altro potrebbero essere persino innocenti e privi di alcuna malizia.
»Famiglia: Il Diavolo in persona è stato per molto tempo quasi come un padre, ma un demone raramente ha una vera e propria famiglia.
»Status sentimentale: Quando si tratta di lasciarsi andare ai peccati della carne non fa differenze di genere, ma nessuna avventura casuale potrà mai farsi spazio nel cuore e nella mente di Alexander poichè quel posto è già occupato.

»Storia: Come già detto, Alexander nasce a Toledo, nel 1702, dove in una Spagna già in tumulto per via dei vari scontri e conflitti derivati dalla guerra di successione si stava affrontando una crisi profonda con il popolo piegato dalla povertà, le battaglie e le malattie. Certamente non il luogo più adatto per crescere un bambino ed i suoi genitori ne erano fin troppo consapevoli, così tanto da pianificare anni dopo una fuga verso uno dei paesi più piccoli e meno toccati dalla guerra. Purtroppo però il destino volle che il giorno prima di mettersi in viaggio, dei soldati assaltarono la loro casa uccidendo i genitori di Alexander distruggendo tutto ciò che gli si parava di fronte. La cosa davvero sorprendente tuttavia fu che per il bambino che a solo dodici anni rimase immobile ad osservare quello scempio senza nessun tipo di emozione negli occhi... Fatto prigioniero e costretto a servo per lo squadrone dei militari che lo avevano reso orfano, il giovane si limitava a vivere alla giornata seguendo gli ordini senza creare problemi, mangiare, dormire e ripetere. Così fu per dieci anni, nonostante la guerra fosse finita da tempo, Alexander era rimasto ad uno status di schiavo, passato da padrone a padrone fin quando dopo essere stato venduto ad un nobile di seconda categoria aveva finito con l'ucciderlo, dopo averlo trovato nelle stanze della servitù mentre molestava una ragazzina di appena sedici anni, piantandogli un coltello nel collo e fissandolo mentre rantolava soffocando con il suo stesso sangue. - Ti ringrazio! - aveva singhiozzato la ragazza tenendosi le braccia strette al petto e guardando Alexander come fosse un eroe - Perchè mi ringrazi? Volevo farlo da tempo, ma non potevo in casa sua - aveva risposto privo di empatia, con gli occhi ancora incollati sul cadavere. Non gli interessava che l'uomo fosse un vile, lo erano stati tutti... Era solo curioso di sapere cosa si provava ad uccidere qualcuno. Così, mentre la giovane scappava, lui si era coricato, incurante della punizione che gli avrebbero inflitto per avere assassinato il suo padrone. La mattina dopo tuttavia non venne svegliato da delle guardie armate. bensì da un uomo distinto, elegante, che con un ghigno divertito si complimentò con lui per l'uccisione. - Temi la morte? - gli chiese con voce greve e suadente allo stesso tempo - No - gli rispose onestamente. Questo fu l'ultimo ricordo della sua vita da umano, perchè un attimo dopo si trovò all'Inferno, ma come demone e non anima perduta. Il Diavolo in persona lo aveva scelto e gli aveva fatto un regalo e finalmente, per la prima volta Alexander si sentì vivo. Ancora così "giovane" e già così potente era l'orgoglio del Re degli Inferi. Nei secoli passò il tempo istruendosi come chiunque altro, appassionandosi alla storia e imparando diverse lingue, ma soprattutto passando gran parte del proprio tempo a sviluppare i suoi poteri, ad allenare le sue capacità spingendole sempre un po' di più oltre il limite e iniziando a collezionare anime, aggiungendo ai suoi trofei anche qualche conquista più "terrena" su persone che passavano dall'essere gli amanti di una sera a schiavi di una vita. Non poteva pensare ad un modo diverso e soprattutto migliore di vivere, non poteva pensare a niente che mancava in quella che per lui era assoluta perfezione. Per questo, dopo uno scontro con un'armata divina, si era trovato a dir poco confuso mentre tenendo in scacco un angelo non riusciva ad infliggere il colpo finale. Era così luminoso e semplicemente così bello ed incantevole... Alexander non aveva mai visto nessuno come lui. Lo portò via, incatenandolo in una stanza della sua villa grazie all'aiuto di rune e amuleti magici. Continuava a ripetersi che lo avrebbe ucciso, stava solo aspettando il momento giusto, studiando il modo migliore, la tortura più crudele, ma ogni giorno non faceva altro che portargli da mangiare e da bere, osservandolo come si fa con una creatura esotica ed inusuale. - La ma punizione è forse la tua compagnia? - l'angelo non perdeva occasione per stuzzicarlo e stranamente il demone lo apprezzava. Gli piaceva come nel parlare l'angelo appariva decisamente poco... Angelico.

Non è quello che dici: è quello che non dici.
Non un'ombra di trasalimento, un bisbiglio di eccitazione.
Questo rapporto ha la stessa passione di nibbi reali.
Abbi una felicità delirante o almeno non respingerla.

Non sarebbe dire quando successe, ma da un giorno all'altro le catene sparirono e l'angelo ebbe la sua stanza personale, anche se per poco, prima di spostarsi nella stanza di Alexander. Insieme erano passione, erano complicità ed equilibrio. Ma non poteva durare... Per stare con il suo angelo il demone aveva trascurato i suoi doveri ed il Diavolo ne aveva preso nota. Dire che ne era deluso non bastava e ancor peggio fu lo scoprire che sapeva perfettamente dove si trovava l'angelo scomparso. - Uccidilo - si limitò ad ordinare al suo demone, senza bisogno di esporgli cosa sarebbe successo se Alexander si fosse permesso di ribellarsi, ma non poteva uccidere la creatura che ormai era divenuta un'ossessione, che avrebbe dovuto odiare e invece non riusciva ad immaginarsi senza di lui. Per giorni cercò una scappatoia, qualsiasi cosa che potesse aiutarlo a tenere il suo angelo con se senza farlo sapere a nessuno, purtroppo però ingannare il Diavolo era impossibile e così una mattina tornando a casa, non appena aperta la porta principale capì che qualcosa non andava... Chiamò l'angelo, ma non rispose nessuno. Corse nella sua stanza e per terra vide delle ali insanguinate - Chissà quanto vive un angelo senza le sue piume - alle sue spalle vi era uno dei nuovi demoni che preso dai suoi nuovi poteri non perdeva occasione di creare caos ovunque e per questo Lucifero gli aveva dato l'incarico di uccidere l'angelo di Alexander. Questo però lui non lo venne mai a sapere perchè accecato da una furia selvaggia uccise il giovane demone riducendo in macerie la sua stessa villa. Convinto di averlo perso per sempre diede sfogo al suo dolore nell'unico modo che conosceva: tormentare gli umani.
Solo anni dopo seppe, grazie a dei vampiri che frequentavano il suo night club, che il suo angelo era vivo e completamente indenne, fatto sparire da Lucifero che grazie all'aiuto di un'intera cerchia di streghe con un incantesimo aveva fatto in modo di renderlo invisibile agli occhi del demone. Non aveva mai provato un tradimento simile ed aveva intenzione di farlo noto al Re degli Inferi.