Sun-Hi Park

Sun-Hi Park

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»Nome: Sun-Hi, un nome che in coreano significa "bontà e felicità" e che per via della sua pronuncia porta le persone che la conoscono a soprannominarla Sun o Sunny.
»Cognome: Park. Non ha un significato particolare, anzi, è semplicemente uno dei cognomi più comuni e più diffusi in Corea.
»Luogo e anno di nascita:: Nasce il 22 Giugno del 2000 a Jeonju, una delle città più grandi della Core del Sud il cui nome significa letteralmente "Regione Perfetta"
»Città attuale: Vancouver, Canada.
»Orientamento: Buono: un personaggio buono pone il bene comune e la protezione dei più deboli e bisognosi al primo posto. Un personaggio buono è solito seguire le regole e l'autorità, anche se non ha alcuna difficoltà ad abbandonarle per perseguire degli scopi più alti meritevoli.
»Lavoro: Commessa in un negozio di fiori.
»Razza: Ibrida. Per la precisione, sua madre è un demone mentre suo padre è umano. Per andare ancor più nel dettaglio, la madre di Sun è un Kumiho, che poi non è altro che la versione coreana delle Succubi.
»Poteri: Non ha molti poteri dato che metà del suo DNA è umano, ma è riuscita comunque ad ereditare da sua madre la capacità di entrare nei sogni altrui a suo piacimento. Inoltre, anche se non lo ha mai considerato un potere - come la leggenda narra - quando in una giornata serena si mette a piovere con il Sole è perchè un Kumiho sta piangendo e così è anche per Sun.
»Segni particolari: Ci sono alcune caratteristiche, non sempre presenti nel suo aspetto o nella sua personalità, che la portano ad "emergere" e a distinguersi dagli altri. I suoi occhi ad esempio si colorano di un blu elettrico, del tutto innaturale nei momenti di rabbia, quando la sua metà demoniaca si fa più forte dentro di lei e tenta di uscire in superficie. O come le sue code, che spuntano fuori all'improvviso quando è particolarmente felice ed eccitata per qualcosa e che per quanto si sforzi non riesce a trattenere.

»Descrizione psicologica: Nonostante Sun sia per metà demone rimane comunque di quanto più distante possa esistere da ogni leggenda mai creata su quelle come lei. Non ha mai provato il bisogno di fare del male a nessuno, al contrario le piace aiutare per quanto le è possibile. Gentile e delicata è sempre stata ingenua e un po' infantile. Una persona per la quale è importantissimo il contatto fisico, mai imbarazzata dal dimostrare il suo affetto verso il prossimo. Resta affascinata dalle cose più elementari ed ha una comprensione tutta sua dei sentimenti umani, che la porta ad essere a volte un po' sopra le righe. Ama la musica e la natura, tanto che camera sua è una piccola foresta. Entusiasta per ogni cosa nuova che impara e ogni nuovo traguardo che riesce a raggiungere è anche molto fedele e leale, pronta a tutto proteggere chi le sta vicino, disposta persino a lasciare che la sua metà demoniaca prenda il sopravvento su di lei.
»Descrizione fisica: Occhi scuri, grandi e pieni di luce dal tipico taglio a mandorla caratterizzano un volto dai lineamenti dolci e gentili, che sembra portare con se un eterno aspetto da bambina, ma che sa anche assumere le espressioni più seducenti all'occasione. Labbra piene, disegnate in una forma simile a quella di un cuore, che si aprono spesso in sorrisi sinceri e mostrano ancor di più la sua innata innocenza. Alta un metro e sessantotto centimetri, dotata di pelle candida e delicata come i petali dei fiori di loto e con un fisico longilineo ed atletico, composto di forme invidiabili che non disdegna di esaltare attraverso i vestiti, anche se mai in modo troppo vistoso. Lunghi capelli neri come la notte e naturalmente lisci vanno ad incorniciare il suo viso e sembrano rendere impossibile l'idea di cancellare il desiderio o la curiosità di passarvi le dita almeno una volta.
»Famiglia: Vive con suo padre, unico familiare che le è rimasto a parte la padrona del negozio dove lavora che ormai considera un po' come una zia.
»Status sentimentale: Single, da sempre. Non ha ancora mai dato neanche il suo primo bacio.

»Storia: Non si sa molto di come vengano al mondo i Kumiho, anzi non se ne sa quasi niente. Alcune storie narrano di loro come semplici bestie, niente più di animali, con le stesse abitudini e caratteristiche, ma con il tempo le leggende su questo particolare tipo di creatura si sono evolute e ne hanno tirato fuori tutt'altra immagine. Per secoli le persone sono vissute temendo i Kumiho, volpi a nove code, mascherate da semplici ed apparentemente innocue donne alle quali viene dato il beneficio del dubbio sull'essere buone o cattive, ma che per lo più vengono dipinte come figure maligne, bestie carnivore che si cibano degli uomini attirandoli a loro grazie alla loro bellezza ed i loro poteri di manipolazione. Tuttavia non sono creature nè uniche nè particolarmente speciali, poichè in altre zone del mondo sono conosciute come Succubi, in altre come fate maligne; un po' come per i vampiri che hanno gli Upir come variante in Russia oppure il loup garou o rougarou è il rappresentante francese dei licantropi. Sono tutti la stessa cosa e hanno solo piccoli particolari che li differenziano gli uni dagli altri. Nel caso dei Kumiho è la capacità di prendere la forma di una volpe a nove code.

Questo è il tipo di creatura che ha dato alla luce Sun. Non per amore, non per voglia di avere una famiglia, ma per puro egoismo. Il demone aveva intenzione di mettere al mondo una sua futura erede che avrebbe aiutato a portare caos fra gli uomini, ma non aveva preso in considerazione che il DNA umano sarebbe sopravvissuto, rendendo la piccola un'ibrida. Era chiaro dunque che Sun non avrebbe mai continuato il "mestiere di famiglia", almeno non quello della madre... Per il Kumiho era una vergogna e come tale doveva rimediarvi e cancellarla. Al sesto compleanno di Sun sua madre riuscì a portarla via di nascosto, in un vecchio tempio e dopo averle spiegato una volta per tutte che non era una bambina come le altre il Kumiho decise di darle un'ultima possibilità: poteva scegliere di mangiare suo padre accettando gli istinti della sua natura demoniaca o poteva rifiutare e venire mangiata al suo posto. Sun non poteva fare altro che piangere spaventata e confusa, non capiva cosa ha aveva fatto di male, tutti le dicevano sempre che era una brava bimba ma sua madre non ne era affatto contenta. Sembrava essere davvero la fine per la giovane ibrida, ma nè lei nè sua madre sapevano che un guardiano assoldato per cacciare il Kumiho le aveva seguite e quando tutto sembrava perduto riuscì a salvare Sun, imprigionando il demone in una pergamena magica dalla quale sarebbe potuta uscire solo se qualcuno avesse disegnato le nove code alla volpe che vi era raffigurata. La bambina venne riunita a suo padre che per la paura, dopo l'accaduto, prese la decisione di scappare da Jeonju andando quanto più lontano possibile: Vancuover, in Canada. La distanza fra loro e il pericolo era grande, ma l'uomo non riusciva a scrollarsi di dosso il perenne sentimento della preoccupazione arrivando quasi alla paranoia, crescendo Sun in casa, dove lui stesso le diede un'educazione al meglio delle sue abilità. La faceva uscire solo in sua compagnia e certamente mai da sola e per Sun non era un problema, perchè non aveva mai vissuto una realtà diversa, non aveva mai fatto le stesse esperienze dei suoi coetanei... Solo dopo aver compiuto quattordici anni riuscì ad ottenere un po' di libertà ed indipendenza. Le erano sempre piaciuti i fiori e la loro vicina di casa, Miss Claire, aveva sempre un giardino pieno di fiori colorati e profumati, bellissimi durante qualsiasi stagione e Sun ne era perdutamente affascinata, così pur andando contro le regole di suo padre un giorno uscì di casa per bussare alla porta della donna e con estrema innocenza chiese di poter vedere il suo giardino. Stette con lei tutto il pomeriggio e al padre di Sun venne quasi un infarto non trovandola in casa e ancor più nello scoprire che la sua vicina era una strega. Stava quasi per decidere di scappare un'altra volta, ma dopo una lunghissima conversazione con Miss Claire, potè rendersi conto che non era malvagia e al contrario sarebbe potuta essere una grande alleata. Da quel momento Sun poteva uscire per andare dalla strega, aiutandola con i suoi fiori e anche con qualche pozione - ma non ditelo a suo padre - tanto che a diciotto anni iniziò anche a lavorare con lei al suo negozio. Ogni giorno era come una festa, usciva emozionata e tornava entusiasta di tutte le persone e delle cose nuove che aveva visto. La vita era finalmente meno grigia, anche se la paura che il Kumiho potesse liberarsi e trovarla non smetteva mai di esistere.