Zoey Evans

Zoey " Zoe " Evans

•Nome: Zoey questo è il mio nome, anche se tutti hanno l'abitudine di chiamarmi con un diminutivo dello stesso, ovvero Zoe.

•Cognome: Evans.

•Luogo e anno di nascita: 14 Agosto 1984, Nashville.

•Città attuale: Vancouver.

•Orientamento: Legale Neutrale (LN): il Giudice, agisce come gli suggeriscono le leggi, le tradizioni o il suo codice d'onore personale. L'ordine e l'organizzazione sono di vitale importanza per lui, poiché egli crede o nel suo ordine e vive quindi secondo un codice preciso, oppure nell'ordine collettivo e prende parte a sistemi governativi fortemente organizzati.

•Lavoro: Sono un agente di polizia. Per quanto riguarda quello secondario - anche se nessuno ne è a conoscenza - vado a caccia ci creature che minacciano il genere umano.

•Razza: Umana – Guardiana.

•Poteri: Non ho poteri magici e non mi trasformo in una creatura pelosa.
Sono brava nel combattimento a corpo a corpo, ho seguito quand'ero giovane un corso di karate. Me la cavo bene con le armi da fuoco, ho un ottima mira, anche se non è del tutto perfetta.

•Segni particolari://

•Descrizione fisica: Nonostante ho 34 anni ,chi mi vede per la prima volta me ne da qualcuno di meno.
Sono alta 1.65, dunque, non posso dire di essere una stangona, anche se lo vorrei essere. In compenso, recupero qualche centimetro quando indosso i tacchi.
Spesso e volentieri sono quasi sempre vestita da maschiaccio, più che altro per una questione di comodità. Ma non vi nascondo che nelle occasioni importanti riesco a tirar fuori tutta la mia femminilità.
Di corporatura sono snella, ne troppo e ne troppo poco, mi alleno quando posso, ultimamente, mi manca davvero il tempo materiale per poterlo farlo come si deve.
Passiamo alla parte divertente del mio aspetto, i capelli. Non hanno mai un colore fisso, tante volte li tingo di nero, di castano o li lascio semplicemente biondi. Mi piace sperimentare cose nuove ecco. Ondulati e di lunghezza fino alle spalle, ogni tanto li taglio, è difficile vedermi con i capelli lunghi fino alla schiena, mi piace prendermene cura si, ma fino a certi limiti. Li tengo per la maggior parte del tempo legati e quando sono sciolti, mi diverto ad usare la piastra per tenerli lisci.
Per quanto riguarda i miei occhi invece sono azzurri.


•Descrizione psicologica: Sono una persona determinata, sicura di quel che faccio.
Anche se a volte, questo mio lato, viene scambiato per arroganza, quando in realtà non lo è.
Mi piace l'ordine, non solo sulle cose, ma anche sulla mia vita, sulla mia giornata, per questo adoro pianificare il tutto. E quando qualcosa non va come avevo previsto, beh, cerco sempre una buona alternativa per provare a far combaciare il tutto.
Non riesco a stare ferma, devo sempre trovare qualcosa da fare o da tener occupata la mia mente in qualche modo, ho la tendenza ad annoiarmi facilmente, purtroppo.
Adoro avere quasi sempre la situazione sotto controllo, avere il controllo delle cose, e quando questo non accade vado in panico, so bene che lasciassi andare un po' la presa presa non mi accadrebbe nulla di male, ma è più forte di me.
Alla prima apparenza posso sembrare una persona fredda, fin troppo seria. In realtà, è una maschera che indosso per nascondere le mie debolezza davanti alle persone. Sono parecchio emotiva e questo, nel corso degli anni, mi ha causato qualche problema. Cerco sempre di tenere questa cosa sotto controllo per quanto mi è possibile fare.
Sono parecchio ambiziosa, durante la mia vita ho sempre raggiunto traguardi che nemmeno pensavo di poter fare, per questo, ambisco sempre all'eccellenza, a raggiungere tutt'oggi vette che per molti, possono sembrare difficili e impossibili da raggiungere. Cerco sempre di aiutare le persone a cui tengo come meglio posso. Una mano non la nego mai nessuno, anche se tratta di uno conosciuto.

•Famiglia: La mia famiglia è composta da me, mio padre e mia madre anche se non viviamo più assieme, e parenti vari sparsi in Europa.

•Status sentimentale: Sono troppo impegnata per dare spazio all'amore.

•Storia:Da generazioni la mia famiglia custodisce un segreto che nessuno ne è a conoscenza, nemmeno gli amici più stretti, quelli che tra un po' ti conoscono più dei parenti stessi.
Nella mia vita ho cambiato spesso e volentieri città, girando per prima l'Europa, e poi, passando all'America.
Sono figlia unica purtroppo, ho sempre voluto una sorella o un fratello, ma il destino non me ha mai dato uno.
Ero una tipa solitaria da bambina, cambiando città così velocemente era difficile per me farmi nuovi amici e, quei pochi che conoscevo, dovevo dirgli addio prima di quanto potessi immaginare.
Sono pochi quelli che nonostante la lontananza, riesco a tenermi ancora in contatto per telefono.
L'ultima tappa del nostro Tour de force fu Vancouver. I miei genitori mi avevano sempre raccontato che, tutti gli spostamenti erano dovuti al lavoro di mia madre, ma in realtà, non era davvero così.
Soltanto una volta cresciuta mi venne spiegato ogni cosa. Eravamo guardiani, cacciatori di mostri pronti a difendere il genere umano dalle creature che lo minacciavano. Non so cosa mi spinse ad accettare di portare avanti la cosa, se per stupidità o se davvero mi interessava mandare avanti la nostra “tradizione”.
Nel mentre che imparavo tutto ciò che dovevo sapere a riguardo di quel mondo, continuai gli studi. Per la prima volta, c'eravamo trasferiti in un luogo dove non saremmo andati via tanto facilmente.
Trovai un secondo lavoro, quello con cui oggi vivo, pagando affitto e bollette varie come qualsiasi persona normale. Dopo tanti sacrifici, ero riuscita a trovare un posto come agente, ma prima di ottenerlo, avevo sudato parecchio per meritarmelo ma alla fine, ce l'avevo fatta.
Attorno ai 24 anni uccisi il mio primo “mostro”, fu un'esperienza orribile lo dovevo ammettere, provavo una sorta di pena nei suoi confronti, ma era una cosa che andava fatta. Forse, il provare pietà è sempre stata la mia debolezza e credo, che rimarrà tale per sempre.
Al giorno d'oggi, tento di conciliare entrambi i lavori, cercando il più possibile di non farmi scoprire da nessuno, non che ci fosse nulla di male in questo, me era un segreto e tale doveva rimanere.