Oberon

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Oberon

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»Nome: Oberon, nome di origine greca piuttosto famoso nella mitologia. La sua corretta pronuncia è moto simile a quella del nome americano O'Brien/O'Brian. Purtroppo non si è molto sicuri sul suo significato.
»Cognome: Non ha mai avuto la necessità di crearsi un cognome non essendo un grande e assiduo frequentatore del mondo al di fuori di boschi e radure.
»Luogo e anno di nascita:: Non si conosce l'esatto giorno legato alla nascita di Oberon, né tanto meno il luogo dal quale proviene... Si tende a dare per scontato che sia nato assieme alla natura stessa anche se i primi scritti che accennano a lui risalgono solamente al 1200.
»Città attuale: Vancouver, Canada.
»Orientamento: Caotico Neutrale (CN): il Cinico, l'individualista definitivo, colui che si scaglia contro le tradizioni e le leggi solo perché limitano la sua libertà personale. Non si può mai dire cosa farà, né quali danni causerà, poiché le sue azioni sono regolate solo dall'umore del momento.
»Lavoro: Lui è un Re, non è forse già questo un lavoro? Non si abbasserebbe mai a fare nient'altro al di sotto della sua posizione.
»Razza: Oberon è il Re delle fate.
»Poteri: Oberon è una creatura immortale e possiede i tipici poteri di ogni fata solo leggermente amplificati. Il suo sangue è come linfa e può guarire da qualsiasi malattia o ferita, a volte persino finendo con il condizionare lo stato d'animo di chi ne fa uso, conferendogli le sensazioni e l'umore che Oberon provava in quel momento. Può comunicare con gli animali e con le piante, controllandone la crescita.
»Segni particolari: Porta sempre con se - spesso legato al collo - un piccolo sacchetto di pelle dove conserva per breve tempo ciascuno, oggetti che ritiene utili come: la polvere di fata, fiori magici o amuleti.

»Descrizione psicologica: Innamorato di se stesso, riuscirebbe a farsi criticare persino a Narciso. Certo, c'è da premettere che essendo un Re, la modestia non fa parte del suo essere quasi per legge di natura... Tuttavia, per quanto Oberon possa sembrare a volte (o spesso) pieno di se e completamente ignaro dell'esistenza di altri oltre lui nel mondo, non è cattivo in nessuna forma o intenzione. Più corretto sarebbe definirlo "annoiato" e per questo si diletta intrattenendosi nel portare un po' di innocuo scompiglio nelle vite degli umani o di altre creature che entrano nei suoi boschi. Malizioso e per certi versi infantile, ama scommettere, ma solo quando ha la più completa certezza di vincere o di poter fare in modo che la fortuna lo favorisca in qualche modo... Può sembrare estremamente superficiale, ma è pur sempre il sovrano di un popolo e con questo deriva una certa saggezza e integrità. Oberon ha molto a cuore le sue fate ed ogni creatura dei boschi ed è pronto ad aiutarli e proteggerli in qualunque modo e momento ma con questo vi è anche la sua severità nel punire chi infrange le sue regole.
»Descrizione fisica: Si potrebbe dire che la sua è un tipo di bellezza che ti cresce dentro con il tempo, come una goccia d'acqua che cade su di una roccia, inizialmente innocua, con il tempo riesce a scavare la pietra e così è il fascino di Oberon che colpisce quasi a tradimento... Ti rapisce volta per volta, senza lasciarti via d'uscita, perché nel momento in cui ti renderai conto che qualcosa è cambiato sarà già troppo tardi. Alto un metro e ottanta per un fisico piuttosto allenato e formato in fatto di muscoli. Pelle chiara e delicata, completamente nivea, che gli conferisce un aspetto ancor più ricercato, insieme a quella che si potrebbe seriamente definire come una "costellazione" di piccoli e inusuali nei, che al contrario di ciò che siamo portati a pensare di solito, non fanno altro che aumentare la sua particolare bellezza rendendolo assolutamente unico. Capelli castani ai quali non porta troppa attenzione e occhi che sono come due meravigliose perle ambrate, due gemme preziose che sembrano allo stato liquido, piene di luce e riflessi sempre diversi che riescono a comunicare più di mille parole.
»Famiglia: Ogni singola fata e creatura dei boschi fa parte della sua famiglia.
»Status sentimentale: Sposato con Titania, regina delle fate. Il loro rapporto non è decisamente tradizionale e non è semplice da spiegare, ma non vi è dubbio che Oberon veda in sua moglie l'amore della sua vita.

»Storia: Purtroppo si conosce molto poco della vita di Oberon e quel poco che è emerso nel tempo, grazie a meravigliosi testi di letteratura, ci ha raggiunto unicamente grazie all'approvazione di Oberon stesso che ha conosciuto ogni autore, ha commissionato e approvato ogni scritto che lo riguarda, persino i più confusi e contraddittori per mantenere vivo il mito del Re delle fate e - perchè no - per puro divertimento personale.
Si è fatto associare al personaggio di Alberico, fratello del fondatore di quella che divenne la prima dinastia dei re franchi: Meroveo. Ha richiesto di essere descritto come un mago e ha voluto che venisse raccontato di come riuscì a vincere la mano di una principessa da dare in sposa a suo fratello. Tutte cose realmente accadute, più o meno, solo non a lui... In moltissimi sono passati per i suoi boschi, molto spesso perdendosi al loro interno, accendendo di conseguenza la curiosità di Oberon che un po' per divertimento e un po' per noia li ha osservati ed in cambio delle loro storie li ha guidati alla salvezza. I racconti che aveva raccolto erano così tanti che il sovrano non aveva potuto fare a meno di intrecciarle per renderle ancor più interessanti e così nacquero altri romanzi dove il nome di Oberon veniva portato da un elfo, figlio niente di meno che di Morgana e Giulio Cesare, conoscitore di grandi magie e possessore di oggetti come il Santo Graal. Le possibilità sembravano essere davvero infinite e proprio per questo Oberon si era sentito così sicuro di se da raccontare un episodio realmente accaduto, che aveva affidato ad uno degli scrittori più grandi della storia.
Nel suo regno è tradizione che gli vengano offerti doni di quando in quando o dichiarazioni di apprezzamento e fedeltà e a volte è lo stesso Re che decide di farsi un regalo... Nel caso specifico, Oberon aveva bisogno di un paggio per la sua corte ed il prescelto era un bambino umano, che tuttavia gli era stato impedito di prendere dalla sua stessa consorte: Titania, regina delle fate. Questa era l'unica che poteva ostacolare Oberon e vivere per raccontarlo, anche se non per questo i suoi affronti venivano subito perdonati o dimenticati. Il bambino rimase alla cure e alla protezione di Titania, dopo il feroce scontro con il marito, così impetuoso che aveva portato i poteri di entrambi a scatenarsi creando tremende reazioni atmosferiche come temporali e allagamenti. Il bambino sarebbe stato suo, ma prima doveva dare una lezione alla sua amata e così, ancora furioso per il rifiuto ricevuto, Oberon ingaggia il folletto Puck - uno dei suoi più fedeli servitori se non suo unico amico - affinché lo aiuti a vendicarsi di Titania e chiede al folletto di procurarsi del succo di viola del pensiero e spremerlo sugli occhi della moglie addormentata, cosicché la regina si invaghisca del primo essere, persona o animale, che vedrà al risveglio. Il fatto volle che nel bosco quella notte vi fossero alcuni mortali, fra i quali un tale Bottom, un mero artigiano che aveva indosso come costume una testa d'asino. Puck vedendolo non aveva potuto resistere al fargli uno scherzo: Bottom non poteva più levarsi il costume di dosso e anzi la sua testa era diventata quella di un asino e per un assurdo risvolto del destino fu proprio lui il primo essere di cui si era innamorata Titania al suo risveglio, a causa dell'effetto della viola del pensiero. Ma si sa, il gioco è bello quando dura poco e avendo ottenuto ciò che voleva in principio, Oberon decretò che la sua consorte aveva imparato la lezione ed aveva così rimosso gli effetti del fiore da Titania che alla vista dell'asino restò inorridita, ordinado immediatamente alle sue fate di cacciarlo. La storia, comprende altri personaggi, tutti mortali che in quei boschi incontrarono il loro vero destino, ma tutti sanno di cosa si tratta... La cosa importante era che Oberon e Titania si erano riconciliati ed il Re delle fate aveva il suo paggio.
La storia divenne una commedia e riscosse così tanto successo che Oberon aveva ritenuto di non dover più rilasciare altri racconti di se stesso, felice dell'immagine del suo personaggio che rimase per sempre scolpita nella storia e nell'immaginario di tutti. Parte di se stesso, della sua essenza, la si può trovare in ogni bosco del mondo, ma la sua residenza più recente - ovviamente sconosciuta per praticamente chiunque - era il Canada.