Arthur Pendragon

Arthur Pendragon

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»Nome: Arthur, nome di origine celtica che comunemente significa: "che possiede la forza di un orso" o "forte come un orso". Si tratta di un nome associato spesso anche con l'essere nobile e coraggioso.
»Cognome: Pendragon. Più che un cognome, un titolo vero e proprio poichè non esiste persona che non ne conosca le origini e la fama.
»Luogo e anno di nascita:: Nasce il 14 Aprile del 1994 a Glastonbury, una piccola città nel Somerset (Inghilterra), luogo dove secondo le leggende sorgeva la mitica isola di Avalon.
»Città attuale: Vancouver, Canada.
»Orientamento: Legale Buono (LB) : il Crociato, il difensore dei deboli ed il raddrizzatore di torti, l'eroe per eccellenza. Cerca con tutte le sue forze di fare del bene, ma ben difficilmente metterà in discussione le leggi o la gerarchia in cui si trova. Dice la verità, mantiene la parola data e aiuta i bisognosi; combatterà il male sempre e senza tregua, il suo dilemma morale più grande è quando deve infrangere la legge per difendere i più deboli (salvare un innocente che viene punito da un governo altrimenti impeccabile o rubare per sfamare un bambino che muore di fame lo metterebbe in grande difficoltà).
»Lavoro: Arthur è vicepresidente dell'azienda di famiglia: un'impresa edile che si occupa di abbattimenti, restauri e costruzioni di qualsiasi tipo di edificio ed immobile, attualmente leader nel settore e conosciuta in tutto il Canada.
»Razza: Umano
»Poteri: //
»Segni particolari: Una voglia sull'addome che ha l'aspetto di una ferita da taglio piuttosto evidente.

»Descrizione psicologica: Arthur è quello che comunemente si può definire come: un ragazzo tutto d'un pezzo. Non ha mai conosciuto i suoi genitori biologici, ma la coppia che lo ha adottato si è occupata di instillare in lui sani principi sin da quando era piccolo, insegnandogli a distinguere e scegliere saggiamente tra bene e male. Per certi versi è definibile quasi come un gentiluomo d'altri tempi, un ragazzo che in qualsiasi situazione lo richieda sa essere perfettamente educato e cordiale, ma che in fondo appena gli viene offerta l'occasione si lascia andare agli atteggiamenti tipici di un giovane della sua età, lasciando da parte le responsibilità e pensando solo a divertirsi e godersi la vita, incorrendo occasionalmente in qualche problema e situazione complicata o imbarazzante creatasi dal suo stesso comportamento decisamente poco maturo. Vanitoso e con ragione d'esserlo, Arthur difficilmente si arrabbia e quando lo fa è meglio correre ai ripari, perchè non gli passerà in cinque minuti... Orgoglioso e terribilmente testardo, silenzioso quando non sa cosa dire o semplicemente non vuole affrontare una situazione particolarmente spinosa, ha difficoltà ad esprimere apertamente e direttamente i suoi sentimenti, preferendo le azioni alle parole. Superficiale solo in apparenza, Arthur è molto intelligente e pensa sempre prima agli altri, sacrificando i suoi bisogni e desideri se necessario.
»Descrizione fisica: L'aspetto di Arthur è semplicemente angelico. Alto un metro e ottantatre centimetri, è senza dubbio uno dei ragazzi più belli e affascinanti che esistano al mondo. Non si può non rimanere incantati dai suoi occhi verdi e limpidi come due smeraldi preziosi ed il suo sorriso onesto e gentile che fa quasi venire le vertigini e - se possibile - lo rende ancor più avvenente. La folta chioma bionda sembra quasi un clichè e va ad arricchire il suo aspetto un po' etereo, reso più virile dai lineamenti forti e squadrati del suo viso che ricordano quelli di una statua rinascimentale. Altrettanto formato è il suo fisico disseminato di muscoli nati e curati da anni di sport come: nuoto, judo, basket, calcio e non solo. Pelle chiara, ma non pallida, segnata da un'unica imperfezione sotto forma di una voglia piuttosto evidente sull'addome.
»Famiglia: Arthur ha una famiglia decisamente ristretta. Figlio unico, può tuttavia contare ancora sui suoi genitori adottivi ( non essendo mai riuscito a trovare i suoi genitori biologici ).
»Status sentimentale: Ad un passo dal matrimonio anche se è sempre meno convinto che nel momento fatidico dirà di sì.

»Storia: Ci sono due storie da raccontare per conoscere davvero Arthur ed entrambe lo vedono come protagonista. La prima non sarà di certo una novità per nessuno dato che si fatica a credere che al mondo esistano persone ignare della storia del leggendario condottiero e sovrano: Arthur Pendragon. Tutti sanno di Mordred e Morgana, di Ginevra e Lancillotto e di quello che è uno dei tradimenti più famosi della storia, di come sia stata fondata Camelot e le storie sulla tavola rotonda sono quasi infinite... Tuttavia, c'è un particolare della vita di Arthur che non è stato riportato correttamente ed è il suo rapporto con quello che era suo consigliere di corte e che ancora oggi è descritto come il mago più potente mai esistito al mondo: Merlin Emrys. I due erano legati molto più profondamente che da un semplice ruolo di corte o da un'amicizia... Merlin era stato per Arthur il primo e vero amore della sua vita, che per via delle loro responsabilità verso il regno di Camelot e dei loro destini già segnati ancora prima della loro nascita, non è stato mai veramente vissuto dai due come avrebbero voluto, accontentandosi di restare l'uno al fianco dell'altro con la consapevolezza che non sarebbe mai realmente accaduto niente fra di loro e come ogni amore tormentato che si rispetti, tutto era finito tragicamente con la morte di Arthur; ucciso da un colpo di spada per mano di Mordred, per il giovane Re non vi era più niente da fare, ma Merlin non poteva credere che fosse già arrivato il momento di lasciarlo andare, di rinunciare a lui come gli era stato predetto... Il mago aveva prato con tutte le sue forze a salvarlo, non lasciandolo solo neanche per un attimo, ma infine era stato tutto inutile e Arthur morì tra le sue braccia, ringraziandolo per essere sempre stato al suo fianco e concedendosi in punto di morte di confessare apertamente il suo amore. Da quel momento le leggende ci raccontano di come il Re di Camelot era destinato a nascere ancora e di come Merlin avrebbe atteso pazientemente il suo ritorno.




Questo ci porta al giorno d'oggi con un apparentemente nuovo Arthur, rinato come era stato predetto, ma senza memoria di chi era ed è in realtà. Non ci sono tracce dei suoi genitori biologici tanto che a volte, George e Anita (la coppia che lo ha adottato e potato con se in Canada) scherzano su come il piccolo sia apparso dal nulla, come un segno del destino per i due che non potevano concepire naturalmente un figlio e che, portando un cognome storicamente famoso, si erano concessi di chiamarlo proprio come il Re delle leggende sostenendo che comunque per loro Arthur era e sarebbe sempre stato il loro piccolo principe. La cosa ancor più divertente era che il bambino sembrava mostrare una certa attitudine per il comando sin da subito, abusando addirittura del suo nome e le storie ad esso collegate per farsi valere con gli altri bambini durante i primi anni di scuola. Ovviamente crescendo questo tipo di comportamento è andato pian piano scemando, ma il carattere di Arthur sembrava comunque appartenere ad una persona che aveva vissuto mille avventure ed era sopravvissuto ad altrettante difficoltà... Difficoltà che decisamente non aveva incontrato nella sua carriera scolastica, poichè sin dalle medie Arthur risultava sempre essere uno dei ragazzi più popolari, costantemente accerchiato da ragazzi che volevano essere suoi amici e ragazze che volevano essere ben più che amiche. Per lui tutte quelle attenzioni erano come acqua fresca per un assetato e le riceveva con gioia ogni volta che poteva amando l'essere sempre al centro dell'attenzione. Ma a parte la sua innegabile vanità, Arthur ha sempre lavorato sodo per quello che ha, compreso il suo lavoro come vicepresidente nell'azienda di famiglia; ha conseguito i suoi studi di architettura con i voti migliori e proprio all'università ha conosciuto Fiona. Era senza dubbio la ragazza più carina del corso e per Arthur era solo logico chiederle di uscire e iniziare una relazione, anche se con il passare del tempo quella scintilla della quale aveva sempre sentito parlare non sembrava voler arrivare... Era attratto da lei e la amava, su questo non vi era dubbio, ma non era certo di amarla come lei si aspettava. Nonostante ciò, dopo cinque anni insieme e non vedendosi pronto a ricominciare tutto da capo con qualcun'altra, per Arthur era sembrato normale proporle di sposarsi; in fondo vi erano innumerevoli coppie che stavano insieme quasi per inerzia e vivevano felici e contenti, perchè non poteva farlo anche lui? La domanda era del tutto retorica, eppure sembrava che qualcuno l'avesse sentita, perchè dopo solo una settimana dal fidanzamento ufficiale con la ragazza, Arthur aveva cominciato a fare dei sogni piuttosto bizzarri... Le immagini erano sempre sfocate, ma per qualche motivo gli risultavano comunque familiari. Vedeva ciò che poteva sembrare un castello, vedeva spade e sangue, ma vedeva anche occhi di un azzurro quasi irreale e baci rubati dietro le tende. Ogni volta il ragazzo si svegliava di soprassalto, sudato, con il cuore che batteva dolorosamente e una mano che toccava istintivamente la strana voglia sul suo addome. Non aveva idea di cosa gli stesse accadendo, ma era certo che non avrebbe potuto dare la colpa di tutto allo stress per molto altro tempo.

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