Walking with the Beast

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    Vancouver, Canada. No, Newt non era giunto nella città canadese per conto del suo lavoro come Magizoologo, piuttosto perché doveva scrivere un’altra pagina del suo libro, “Gli animali fantastici: dove trovarli". Stava seguendo un Re'em, una specie di bue gigante dal mantello dorato, di elevata rarità. Fra i Maghi si andava dicendo che chi ingeriva il suo sangue assumeva una forza immensa e Newt quindi doveva accertarsene per il suo libro!
    Al momento il giovane Mago si trovava in aeroporto e stava facendo il passaggio nella dogana, un passaggio lungo ma purtroppo bisognoso, perché si era costretti a farlo. Al suo turno, l’uomo dietro lo sportello, un signore distinto e con i baffetti, aveva già iniziato a fare le sue domande <b>Sei qui come turista...per lavoro...?...quanto ti fermerai...?”, quando un rumore nella valigia del ragazzo catturò subito la sua attenzione. L’uomo, la cui targhetta sulla divisa diceva di chiamarsi Stevenson, gli chiese quindi di mostrargli la valigia, la quale Newt la poggiò con non troppa delicatezza, sul bancone. Quella valigia nascondeva un enorme segreto, che solo lui poteva sapere, segreto che ovviamente sarebbe rimasto tale anche ora che il signor Stevenson gli aveva chiesto di aprire la valigia in questione. Quella valigia aveva due “funzionalità”, se così si poteva dire: una era di semplice valigia con tanto di vestiti etc, l’altra, quella segreta, era quella di nascondere al suo interno un mondo in cui vivevano all’interno varie Creature, come i Pixie, ovvero colui che poco fa aveva causato un rumore. Newt ovviamente aprì la valigia rivelando la parte con i vestiti! L’uomo quindi ispezionò tutto e poi gliela fece richiudere, non trovando nulla di sospetto. Grazie, arrivederci fece con un timido sussurro il ragazzo e con il suo accento inglese, dirigendosi poi verso l’uscita dell’aeroporto.
    La città si dimostrava essere piuttosto fredda ma a differenza dell’uggiosa Inghilterra da dove lui proveniva, era investita da dei bellissimi raggi solari che la illuminavano e la scaldavano, infondo quel giorno era una bellissima giornata di maggio.
    Newt prese il bus come un comune mortale e con esso raggiunse il centro della città, dove scese e si guardò intorno per cercare un albergo su cui stare. Bofonchiò qualcosa di compreso solo a lui -doveva comportarsi da comune mortale senza usare la magia e non è che gli piaceva molto- mente il suo sguardo si posò sulla targhetta davanti ad uno stabile fatiscente. I suoi occhi si illuminarono lievemente; aveva toevato velocemente l’albergo che aveva prenotato; entró e si fece assegnare la stanza prenotata. Una volta dentro liberò dalla valigia un tenero peluche marrone scuro/nero che assomigliava ad un porcellino d'India; peccato che non era né un porcellino ne tanto meno un peluche, ma una Creatura magica chiamata Snaso. Era il suo migliore amico, suo compagno di avventure. Si adagiò poi sul letto dove poco dopo si addormentò.

    Il mattino seguente si svegliò con lo Snaso che gli saltellava sullo stomaco. Lo prese per una mano, si alzó dal letto e lo rimise dentro la sua valigia. Poi la richiuse e la riaprì nell’altro modo, rivelando dei vestiti che prese e se li mise al posto di quelli con cui aveva dormito. Richiuse in seguito la valigia e scese nella hall dell’albergo per fare colazione. Poi sarebbe andato velocemente verso la spiaggia, luogo in cui era stato avvistato il Re’em...
    Newton Scamander
     
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    Era passato un po' di tempo da quando era giunta a Vancouver, era stata trasferita lì per dare sostegno al Ministero in quel luogo, visto che ogni stato ne aveva uno e tutti i vari ministri erano in perenne comunicazione fra loro, ma c'era sempre lavoro da fare e mai ci si poteva riposare. Lei era finita per diventare la scorta di alcuni funzionari, essendo lei un auror, era suo compito proteggere le persone dai criminali del mondo magico, che ora si erano molto focalizzati su delle creature magiche, apparse proprio in territorio canadese. Fu ancora più stupita, ma nemmeno quanto si aspettasse, quando le giunse la notizia, che Newt era lì, era stato chiamato un famoso magizoologo da Londra e chi meglio di lui che fin da ragazzo, aveva sempre amato quelle creature che per gli altri erano strane ed orribili? Sapeva solo che era in città, ma nessuno sapeva dove alloggiava o comunque non gliel'avrebbero detto, visto che alcuni, avevano scoperto della loro storia passata e quindi iniziò a ragionare come lui... Non che fosse una cosa facile, ma se volevi trovare una creatura, dovevi andare nel luogo in cui lei, aveva trovato il suo habitat, e dovette mettersi a fare varie ricerche, visto che la magizoologia non era proprio il suo settore; ma lo trovò, anzi fece di meglio, dove era stata avvistata l'ultima volta: la spiaggia. Si materializzò immediatamente sul posto, Newt... Voleva riprovarci, scusarsi per tutto il dolore che aveva causato e dirgli che l'amava.

    Leta Lestrange


    Edited by woozy. - 16/6/2019, 15:38
     
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    Dal momento che quel Re’em pareva essere stato avvistato nella città Canadese, Newt, dopo una sana colazione, si diresse verso la spiaggia lì vicino che per fortuna, un posto del genere, in pieno inverno non poteva che essere deserto. Questo significava molte cose, inizialmente che nessuno si sarebbe trovato in prossimità di questa creatura a loro sconosciuta, così da non creare panico o simili, ma per Newt soprattutto significava che non avrebbe incontrato nessuna persona, ovvero nessun fastidio, così da agire indisturbato.
    Appena giunto nella spiaggia si avvicinò ad una muretta dove poggiò la sua valigia, dalla quale lo Snaso continuava a battere per uscire; così aprì la cerniera e subito dopo da essa sbucò fuori una creaturina dal manto soffice, ricciolino e dal colore della pece, con un muso allungato giallo scuro (simile a quello di una papera). E per fortuna nessun altro animale pareva aver la voglia di seguirlo! Se continui a fare così, verremo scoperti, prima o poi!! esclamò riferito al fatto che non era assolutamente normale per una persona vedere una valigia muoversi. Sospirò poi guardando il mare che si apriva dinanzi a lui, mentre lo Snaso aveva preso a correre tutto felice, nella lunga distesa di sabbia, fino ad arrivare a toccare quasi l’acqua. Per fortuna la spiaggia era deserta, nessuno infatti avrebbe dovuto vedere quello che ai loro occhi sarebbe parso come un animale anomalo e mai visto.
    Il Mago si voltò poi per tornare alla valigia, e in quel momento, poco distante da egli, apparve Leta, che si era materializzata proprio lì davanti a lui. Fra lo stupore e anche un po’ di terrore (non era proprio bravo a rapportarsi con le persone), riuscì a fare un po’ di sarcasmo, arricciando il naso Non lo sai che nel mondo dei comuni mortali è vietato smaterializzarsi!? fece egli dandole una lezione di vita, anche se il modo buffo con cui parlava tutto sembrava ma non autoritario e di uno che si doveva far rispettare. Per chi aveva studiato nella scuola di magia inglese, come appunto lui e la Lestrange, vigeva la regola che fra i non maghi, i Maghi, non dovevano fare uso della magia......ciao...Leta... la salutò poi abbassando lo sguardo sulla sabbia, dimostrando la sua solita timidezza e il non essere tanto capace appunto al rapportarsi con altre persone. Specie con quelle a lui importanti poi...Con loro, con Leta, era ancora più difficile...!!
    Newton Scamander
     
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    Non pensava che si sarebbe smaterializzata proprio di fronte a lui, aveva pensato alla spiaggia, di era concentrata per arrivare lì, ed eccolo lì, che appena era apparsa aveva fatto del sarcasmo; alzò un sopracciglio, visto che Newt era bravissimo con gli animali, ma un disastro con le persone e quindi non lo degnò nemmeno di una risposta, trovando quelle parole di nessuna importanza, sapendo fin troppo bene le leggi magiche che vigevano in Canada e che lei era lì, perchè era preoccupata per lui ed aveva bisogno di parlargli, quindi si limitò a fissarlo, anche se lui si mise a guardare ostinatamente la sabbia, quasi volesse che trasfigurarla in qualcosa con il pensiero o molto più semplicemente, che si aprisse un varco, in cui potesse sprofondare, tanto era l'imbarazzo fra loro due in quell'incontro.
    Ciao Newt
    infine lo salutò, non che ci fosse molto altro da fare; mentre lo Snaso si era avvicinato a lei, annusandola e puntando già al suo bracciale che prontamente protesse con la mano.
    come stai?
    Se non avesse parlato, il loro incontro sarebbe nato e morto, con un saluto e lei voleva davvero sapere come stava Newt, era da molto che non lo vedeva, ed era bello, che fosse rimasto sempre lo stesso; così impacciato ma così dolce e caparbio, nel fare ciò che amava, ossia vedere anche nelle specie più pericolose un animale da studiare e con cui interagire, per lui era sempre stato più facile rapportarsi con loro, che con le persone,

    Leta Lestrange


    Edited by woozy. - 16/6/2019, 15:38
     
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    Dall’espressione che aveva assunto Leta, e dal fatto che non proferì parola, era abbastanza ovvio che sapesse che era vietata per loro l’utilizzo della magia, e che sapeva che il suo amico fin dai tempi della scuola, non fosse proprio un abile parlatore.
    Ciao Newt lo salutò ella con una tale naturalezza di una che non aveva fatto nulla di male, figuriamoci infrangere la legge. E con una leggerezza tipica di due persone rimaste amiche nel tempo, cosa non propriamente vera. Dopo gli studi infatti il rapporto fra i due Maghi si era leggermente inclinato, o meglio, più precisamente, era quasi inesistente, e questo probabilmente solamente per colpa del ragazzo, troppo associale e sofferente verso i rapporti umani, che non riusciva dunque a mantenersene uno. Eppure con gli animali era così semplice rapportarsi...forse perché non serviva istaurare un qualche tipo di dialogo, non era quindi costretto a discorsi più o meno complicati...
    Lo snaso intanto stava puntando al bracciale della ragazza (caratteristica tipica di queste creature era quella di essere molto attratte da ciò che luccicava!), la quale prontamente coprì con la mano sta buono, a cuccia..., aveva intanto detto Newt con una voce annoiata, tipico di chi doveva ripetere più e più volte frasi di questo tipo.
    come stai? gli chiese intanto ella cercando di mantenere vivo un dialogo al quale forse entrambi tutto sommato ci speravano molto. In fondo Leta era importante per Newt, e viceversa; e chissà, prima o poi lo avrebbero finalmente capito. Certo, se solo Scamander si lasciasse andare un po’...
    Il Mago tossicchió qualcosa per schiarirsi la bocca, per togliersi l’imbarazzo per risponderle, mentre con la bacchetta puntato contro lo Sanso, gli fece un incantesimo per metterlo “a cuccia”, visto che pareva che l’animaletto non ne avesse intenzione... Bene... rispose solamente, roteando gli occhi e distogliendo nuovamente lo sguardo da lei. Se si fosse trattato di una persona “qualunque” questo suo modo di fare, di porsi, sarebbe sembrato assai scortese e maleducato, ma Leta conosceva Newt e sapeva quanto timido e soprattutto impacciato fosse.
    Il ragazzo tossichiò ancora una volta; Leta gli piaceva -in un modo o nell’altro- e beh, insomma, non voleva che il loro dialogo terminasse così, come spesso succedeva, ma voleva portarlo altrove...Leta non era come tutti gli altri a cui lui non importava nulla...era in qualche modo speciale ancora adesso, dopo tutti quegli anni passati! Te...Leta?...come stai? le domandò riportando lo sguardo su di lei, sguardo che aveva una luce di curiosità, segno che erano parole sincere, non una frase di circostanza quindi. Chissà poi perché era giunta a Vancouver?
    Newton Scamander
     
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    Come aveva pensato, la situazione era diventata imbarazzante in breve tempo, lei di suo, non aveva molta apertura verso le altre persone e Newt era talmente introverso, che era già tanto, che riuscisse a farlo parlare. Lo Snaso aveva puntato il suo bracciale, cosa assolutamente normale, visto che quell'animale era attirato da tutto ciò che luccicava e quindi tirò fuori la bacchetta e con un semplice incantesimo lo fece sparire, così da non avere altri elementi di disturbo, visto che erano uno di fronte all'altra e come volevasi dimostrare, non sapevano cosa dirsi. Lei ci provava a continuare a parlare, ma Newt non sembrava dello stesso avviso, visto che passò un'infinità di tempo, prima che riuscisse a risponderle, chiedendosi se lo volesse oppure no; alla fine si schiarì la gola, ma ormai l'imbarazzo c'era e non sarebbe stato così facile toglierlo. Si limitò ad un "bene", che implicava un mondo di cose, se si riusciva ad interpretarlo e la rattristò, il fatto che, non riuscisse nemmeno a guardarla in faccia, di certo la sua presenza lo metteva in difficoltà, lei voleva dirgli tante cose, ma non sapeva da dove iniziare ed ogni volta che ci provava, le parole le si bloccavano in gola e fu stupita, quando le chiede come stava, non sembrava nemmeno da lui, che si interessasse agli esseri umani e non solo agli animali.
    Ehm, io, bene... Credo
    Non sapeva nemmeno lei cosa rispondere. Voleva dirgli che gli era mancato, che i sentimenti per lui, non erano mai cambiati, anzi, erano divenuti più forti, ma non sapeva come fare, nessuno dei due era bravo nelle relazioni interpersonali, anzi, entrambi, erano dei completi disastri.

    Leta Lestrange
     
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    Ehm, io, bene... Credo le rispose Leta con un lieve imbarazzo di una che non sapeva bene che rispondere, o meglio che non volesse rispondere con verità; insomma, aveva usato la classica frase di circostanza che chiunque al mondo dava. “Bene”, andava sempre bene, anche se magari la parola più corretta era “male”. Ma “bene” non implicava nessuna domanda fastidiosa, per cui per l’appunto era la classica risposta da dare. ...e...che ci fai qui...? le domandò subito dopo riportando l’attenzione su di essa, fino a quando lo Snaso, liberato dall’incantesimo, non riconquistó il suo interesse. Newt quindi ora si era ritrovato a seguire la bestiola correre verso la battigia. Cioè, intendo qui a Vancouver non qui in spiaggia...! aggiunse subito dopo grattandosi la nuca.
    Fermo!!! Non allontanarti troppo!! stava urlando allo Snaso, il quale sulla riva si bagnava le zampine, poi tornava qualche centimetro più su, per poi tornare in acqua e così via. Ah, se mi da da fare!!! esclamò lievemente esausto.
    Poi lo Snaso prese a scavare nella sabbia A loro piace scavare..., per cercare tesori... disse rivolto a Leta, uno dei primi appunti che aveva scritto per il suo primo libro. Sai, sto scrivendo un libro... le disse subito dopo, con una lieve aria fiera.
    Newton Scamander
     
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    Di nuovo la conversazione era giunta ad un punto morto, lei, limitandosi a rispondere bene, aveva praticamente chiuso la discussione, con una parola di circostanza, nonostante volesse dire molte altre cose, ed anzi, lei stava malissimo, soffriva per la morte del fratello di Newt, per lui, per non avergli mai detto ciò che provava, perchè lei, si sentiva tanto sola, ma tutto questo era ben saldo nel suo silenzio e fu felice, che lui le chiese come mai era qui, ovviamente non in spiaggia, visto che nessuno dei due aveva il costume e gli sorrise dolcemente, le era davvero mancato.
    Lavoro per il ministero, nessuno voleva venire, quindi eccomi qua, mentre tu, di certo sei in qualche spedizione
    Lo sapeva prima ancora che glielo dicesse, stava cercando una creatura e lei era stata mandata lì anche per quello, per tenerlo d'occhio, ma ovviamente non glielo avrebbe mai detto, visto quanto era stato difficile convincere i suoi superiori, che non ci sarebbe stato un conflitto di interessi e che avrebbe tenuto a bada i suoi sentimenti per lui. Era sempre il solito Newt e fu bello vederlo rincorrere il suo Snaso che si bagnava le zampe in acqua e poi tornava, quella scena la fece sorridere, era divertente e decise che doveva dargli una mano, prima che Newt avesse il fiatone, a forza di rincorrere l'animale che ora si era messo a scavare alla ricerca di qualcosa.
    Lo so, me lo dicevi sempre e sono contenta per il tuo libro
    Era fiera di lui e del magizoologo che stava diventando.
    Accio Snaso!
    Visto che se voleva parlare con lui, doveva togliergli ogni distrazione era meglio iniziare; ed eccola con la bacchetta sfoderata a lanciare un incantesimo sullo Snaso che come da una calamita invisibile, veniva attratto verso di loro con uno sguardo perso, non capendo che stava succedendo.


    Leta Lestrange
     
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    Improvvisamente il volto di Leta assunse una specie di dolcezza e tranquillità, per poi rispondere alla domanda postale dal ragazzo Lavoro per il ministero, nessuno voleva venire, quindi eccomi qua, mentre tu, di certo sei in qualche spedizione. Quindi era giunta a Vancouver per lavoro, ma come mai dall’Inghilterra il ministero si era spinto così distante, fin oltre oceano...? Newt non lo domandò a parole, ma la sua espressione parlava forse anche troppo. Non la chiamerei proprio spedizione... disse portando il suo sguardo da lei allo Snaso. Ecco, questo era un comportamento che faceva spesso, spostare la sua attenzione da una persona ad un’animale (o oggetto se gli andava male). Poi il Mago aggiunse il fatto che stava scrivendo un libro Lo so, me lo dicevi sempre e sono contenta per il tuo libro fece allora lei con una certa fierezza nei suoi confronti, che il magizoologo non poté non notare, e la cosa gli fece assai piacere.
    Accio Snaso! esclamò poi la Strega puntando la bacchetta contro l’animaletto, il quale si ritrovò un po’ spaesato fra le braccia di lei, che lo mise subito giù.
    Newt deglutì e poi con fare autoritario -almeno secondo lui- alzò il dito contro la creaturina, si schiarì la voce ed iniziò a rivolgersi a lui con severe parole Allora, se non te ne stai buono ti rispedisco direttamente dentro la valigia senza troppi complimenti. Sai che ne sono capace...Intesi? Mi hai capito?...Bene...Ora ti lascio libero, alla prima cosa che non va, ti chiudo lì dentro!!!... disse indicando ogni tanto la valigia che tranquilla se ne stava al suo fianco. Lo Snaso lo guardava con occhi languidi e innocenti, poi con la coda tra le gambe, se ne ritorno lentamente verso l’acqua e lì si sedette ad osservare il mare davanti a se. Spettacolo che non gli capitava di vedere poi così spesso, anzi.
    Newt lo seguì un’attimo con lo sguardo, rattristato di essere stato così duro con lui Povero...Probabilmente avrà visto il mare una o due volte in tutta la sua vita!!! Sarà emozionantissimo!!! fece tornando poi con lo sguardo rivolto a Leta. Quegli occhi languidi gli avevano provocato un forte tonfo al cuore e lo fece sentire in colpa.
    Improvvisamente si sentì un rumore proveniente da poco distante, rumore che non poté non attirare l’attenzione dei due giovani Maghi, i quali si voltarono subito verso quella direzione; e si ritrovarono a fissare negli occhi lo sguardo minaccioso di quello che ad occhio babbano (così i Maghi inglesi chiamavano coloro che non erano Maghi) pareva un bue un po’ cresciutello e con il manto d’oro. Eccolo lì esclamò con voce fioca Newt, impugnando la sua bacchetta magica; eccolo lì infatti ciò che stava cercando. Il Re’em si era manifestato finalmente davanti a lui. Aveva uno sguardo minaccioso quindi era abbastanza palese che ci avrebbero dovuto combattere contro. Speravo in un incontro più tranquillo...ma vabbè!! esclamò poi sospirando, mentre dietro del Re’em ne comparvero altri tre. Ah, fantastico!!!...Dobbiamo farli entrare nella valigia!!! esclamò guardando Leta, la quale sapeva che per nulla al mondo bisognava fare loro del male. Lo Snaso intanto aveva adocchiato delle grosse erbacce, magari con lo quali poteva avvolgere uno di quegli enormi mostro davanti a loro; voleva essere utile per il suo amico Newt, e non importava se doveva combattere contro qualcuno che era almeno 15 volte più grande di lui!!!
    Newton Scamander
     
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    Di certo, Newt non aveva torto, forse, spedizione non era il termine più appropriato e non era nemmeno cambiato dai tempi della scuola, quando non era a suo agio, se c'era una creatura nei paraggi, la sua attenzione era completamente su quella, non era mai stato adatto alle relazioni, ma tutto ciò l'aveva portato, a diventare un mazizoologo importante, a volte, quelli che la gente definiva difetti, erano grandissimi pregi. Intanto lo Snaso era di nuovo lì con loro e Newt provò ad essere autoritario, ma il suo tono non lo era affatto, ma l'animaletto aveva capito che era meglio stare tranquillo, perchè all'indicare la valigia, subito si mise tranquillo e lei sapeva bene cosa c'era lì dentro, ed era un posto bellissimo; ridacchiò a quella scena, non tanto perchè voleva prendere in giro Newt, anzi, non era minimamente sua intenzione, ma perchè, non l' aveva mai visto così e soprattutto lo trovava bene; difatti non durò molto, quella sua facciata da duro, lui odiava rimproverare ed alzare la voce.
    Hai fatto bene, ora è lì, lascialo che si goda il mare
    Per loro, quella distesa d'acqua era scontata, ma per un animale, era una cosa unica, irripetibile e difatti, lo Snaso la fissava rapito. Intanto sentirono un rumore, ed eccolo, il Re'em che Newt stava cercando, di certo non aveva un aspetto amichevole e non era da solo, visto che poco dopo, ne sopraggiunsero altri due.
    Di bene in meglio
    disse ironica.
    Sfoderò la bacchetta, sapendo bene, che avrebbe dovuto solo immobilizzarli per fagli entrare nella valigia e non doveva fargli del mare, però tra il dire e il fare c'era in mezzo il mare... Ma era bello tornare a vivere avventure assieme.


    Leta Lestrange
     
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    Newt si accorse che lo Snaso di lì a poco avrebbe combinato qualche guaio, o più che altro si sarebbe messo egli stesso in un guaio! Apprezzava che voleva aiutarli, ma cosa poteva fare una creaturina così piccola contro qualcuno di fattezze almeno dieci volte più grande?! Fermati!! gli aveva urlato il Mago sperando che esso lo ascoltasse dal momento che la sua bacchetta magica era puntata contro un Re’em e quindi non poteva fare contro di lui un incantesimo per bloccarlo. Vide che anche Leta nel frattempo aveva estratto la sua bacchetta magica e si teneva pronta alla battaglia. Mi raccomando, non fare loro del male!!! aveva canzonato nuovamente mentre con un balzo si spostò sulla sinistra, prima di essere schiacciato da uno di quei bue giganti. Nonostante erano enormi, erano veloci, ed era difficile catturarli. Ne seguì una battaglia veloce, in cui dalla bacchetta di Scamander fuoriuscirono vari incantesimi sia per difendersi che per riuscire a catturare almeno uno di quelli. E finalmente pareva che L’età ne avesse uno in pugno Io apro la valigia, tu fallo entrare!!! esclamò tutto trafelato mentre da distante, grazie ad un incantesimo, fece aprire la sua valigia; nello stesso tempo Leta infilò il Re’em al suo interno. Ben fatto!!! Ora mancano gli altri due!!! aveva esclamato il giovane mentre cercava di riprendere il fiato. Bastò uno sguardo per far capire alla Lestrange che un bue era suo mentre l’altro spettava a lui; così i due si divisero i compiti. Newt si materializzò di fianco al suo Re’em, e con una precisione estrema e un Pietrificus Totalus riuscì a immobilizzare l’avversario. Tirò poi un forte sospiro di sollievo dimenticandosi per un attimo che ce ne era un altro a piede libero; ma se ne ricordò subito dopo, e velocemente si voltò quindi alla ricerca di Leta per vedere cosa stava succedendo da lei...
    Newton Scamander
     
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    Non sapeva se era più stupido lo snaso nel fare il coraggioso, oppure Newt, che le diceva di non fare del male a due bestioni magici, che li stavano andando contro.
    Seriamente Newt?
    Gli chiese puramente ironico, con uno sguardo che valeva più di mille parole, buttandosi a lato, prima che uno di quei simil bue giganti, le andasse addosso. Per fortuna, quegli animali non potevano fare incantesimi per difendersi, ma erano comunque pericolosi, ma sarebbe bastato un po' di lavoro di squadra, visto che era fuori discussioni usare una maledizione per obbligarli a fare ciò che voleva, ma non era proprio il caso, visto che sapeva come l'avrebbe presa Newt e quindi si limitò a qualche incantesimo per bloccarli e farli entrare della valigia. Ne mancavano solo due... Fece un profondo respiro, pensando perchè ogni volta che incontrava quel mago, c'erano sempre dei problemi con qualche creatura magica, ancora sconosciuta. Si limitò a puntare la bacchetta contro il Re'em senza battere ciglio e farlo sollevare in aria; l'animale non sapeva nemmeno che stava succedendo, ed era meglio così, perchè se ne accorse quando finì dentro la valigia, che chiuse di scatto con un colpo di bacchetta. Aveva il fiatone e stava guardando male Newt... Ma cosa gli saltava in mente?!? Ogni volta la faceva preoccupare per le sue ricerche, ma sapeva che non avrebbe mai abbandonato il suo lavoro, anche se a chiederlo, fosse stata lei.
    Leta Lestrange
     
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    Seriamente Newt? fece Leta con una punta di ironia nella voce, ma se se ricordava bene, Newt era l’amico delle creature magiche e non voleva ovviamente fare loro del male, mai e poi mai. Che poi questi poveri Re’em non stavano facendo nulla di male, si erano solo ritrovati in una terra non loro. Stava poi proprio alla Lestrange scoprire chi e per come, visto che lavorava per il Ministero della Magia!! Newt infatti si sarebbe limitato a salvare questi animalotti e niente di più! Eh già, Leta si era appena ritrovata con un lavoro da fare, cosa che probabilmente entro breve se ne sarebbe accorta anche lei.
    Ora che i Re’em erano stati sistemati i due maghi si ritrovarono a guardarsi e la donna non aveva di certo uno sguardo poi così amichevole. Grazie Let!!!... fece egli con un mezzo sorriso caldo per poi guardare la sua valigia, la quale la accarezzó, battendo poi due tre colpetti. Aveva il fiatone, entrambi avevano il fiatone ed erano abbastanza esausti. Newt ripose la bacchetta e tirò fuori un block notes tutto stropicciato, che teneva nella tasca della sua giacca. Direi che posso classificarli come XXXX... disse guardando la ragazza, facendole notare che avevano appena combattuto contro una creatura fra le più pericolose. Siamo stati fortunati che erano solo dei cuccioli!!! finì di dire riponendo il suo taccuino.
    Newt non disse niente a proposito del lavoro che forse la Lestrange ora avrebbe dovuto fare per conto del Ministero, perché aveva tutt’altri piani. Ti va di entrare nella valigia!? le chiese perciò con una naturalezza di come se le avesse chiesto se voleva del caffè.
    Newton Scamander


    Edited by woozy. - 6/11/2019, 21:18
     
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    Per fortuna!
    Rispose con molto sarcasmo, alla tranquillità di Newt, di definire quei due bestioni cuccioli, con la stessa inflessione, che si usava per descrivere una puffola pigmea. Stava cercando di riprendere fiato, pensando che con Newt non c'era assolutamente mai da annoiarsi e con tutta la sua sincera educazione, la invitò nella sua valigia, come se fosse una cosa normalissima, per lui lo era e lei annuì e sorrise, era da molto che non vedeva i suoi progressi, ed era certa, che in tutto quel tempo, che non si erano visti, aveva incontrato e catalogato molte creature.
    A patto che tu abbia del whiskey incendiario!
    Gli fece segno di farle strada, alla fine quella era casa sua e lei era solo un'ospite.
    Se al di fuori poteva sembrare un bagaglio normalissimo, dentro vi si nascondeva un mondo, che si chiedeva come Newt, riuscisse sempre a farla franca ai controlli, visto che sapeva bene, che là dentro c'erano animali fantastici di grado pericoloso ma per Newt erano semplicemente incompresi e a volte invidiava quella sua visione del mondo.
    Leta Lestrange
     
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    Newt non era solito a fare entrare qualcuno dentro la sua valigia. Anzi, diciamo pure che non vi faceva entrare mai nessuno -animali a parte ovviamente-, e Leta doveva sentirsi quasi onorata che il ragazzo si era proposto di farla entrare. Una volta entrati si ritrovarono in un’enorme spazio che aveva tutta l’aria di essere una pianura, ma come era possibile ciò? Beh, Scamander era un mago per cui stramberie di questo tipo erano all’ordine del giorno; e dal momento che anche la Lestrange era della sua stessa specie, non si scompose più di tanto. Aspettami qui le intimó il ragazzo mentre si allontanò con il suo nuovo “acquisto”, i Re’em. Ma le bestie si stavano dimostrando piuttosto indomabile per cui ritornò immediatamente da Leta e scusandosi la fece uscire dalla valigia ti mostrerò un’altra volta questa parte del mio mondo... le disse atono ma allo stesso tempo anche un po’ dispiaciuto. I Re’em sono piuttosto irrequieti e hanno bisogno di me... le disse infine. In effetti egli era preparato ad occuparsi di un Re’em e non di un piccolo branco...Prima di congedarla definitivamente le chiese se stava a Vancouver per un po’, cosicché si potessero rincontrare uno di quei giorni...
    Poi se ne ritornò dalle sue nuove bestiole. Prima di portarle al loro habitat naturale il Mago avrebbe dovuto calmarle un minimo, altrimenti avrebbero distrutto il mondo dentro la valigia....
    Newton Scamander



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