Scary Monsters (And Super Creeps)

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    Non vado nemmeno a scuola,io! borbottó una giovane ragazza vestita con vecchi abiti neri tutti malridotti, con un tono di voce assai stizzito e con una punta di rabbia nella sua voce. Tesoro, tu lo farai per me le disse la donna bionda con voce autoritaria ma con una leggera nota amichevole nei toni, in fondo Barbara ci teneva a Selina. È una semplice festa, non ti dico di andare a studiare. E i bambini amano le feste! esclamò con un tetro sorriso. Io non sono una bambina! replicó subito la giovane puntando i piedi per terra. Come vuoi... fece la bionda stuzzicandole il mento, per poi tirare fuori un foglietto mezzo strapazzato, che Cat riconobbe subito come volantino. Troverai le varie informazioni qui... disse la donna mettendoglielo nella sporca tasca dei pantaloni. Barbara si stava riferendo alla festa di Halloween che un college di Vancouver aveva organizzato appunto per il weekend del dolcetto o scherzetto. Ovviamente ti serve un abito, non bado a spese, andiamo! aggiunse agitando una delle tante carte platinum che la ricca Kean possedeva. Le due ragazze quindi, sotto un’iniziale smorfia della più giovane, si recarono in centro alla ricerca di un abito per Selina, che acconsentì tipo al primo abito provato, tanta era la sua voglia di shopping. Non era una cosa proprio da lei. Se non te ne approfitti della mia magnanimità ora... esclamò pagando il vestito. Cat si era rifiutata di vestirsi con un abito da Halloween, le feste non facevano proprio per lei, ed era già tanto che aveva acconsentito a vestirsi “bene” e a partecipare ad una festa! Gattina, hai bisogno almeno di una maschera! fece Barbara indicando la veterinaria di un negozio allestito per Halloween. Nessuno sapeva che Selina era una Mutaforma, neppure Selina stessa, ma a chiunque avesse a che fare con lei da vicino, era palese che la giovane avesse movenze e atteggiamento da felino, per quello aveva come soprannome Cat, e la Kean alle volte la chiamava “Gattina”. Barbara entrò lì dentro sparata e puntó dritta ad una maschera da gatto che gliela compró senza pensarci su neanche mezzo secondo. Così sei pronta esclamò soddisfatta mettendo la maschera dentro la borsa del vestito. Prima di lasciarla Barbara le spiegó bene il suo piano, ovvero quello che voleva. Alla festa ci sarebbe stato un ragazzo che portava con se una pietra d’oro, monile di cui la Kean aveva assolutamente bisogno. Il tuo “fascino” può essere un arma, potente quanto un coltello o una pistola le disse riferita al fatto che Selina si sarebbe dovuta vestire bene e sedurre quel tipo per avere la pietra d’oro.

    E così il giorno del festival di Halloween era arrivato. Selina aveva indossato il vestito comprato, a cui sopra aveva adagiato una giacca nera di pelle (dal momento che a Vancouver c’erano sui 10 gradi...), e sul volto portava una mascherina di gatto. Era andata alla festa da sola, del resto non era lì per divertirsi come tutti i presenti, ma per lavorare. Ora il suo obiettivo principale era scoprire dove si trovava quel ragazzo di cui conosceva solamente la pietra d’oro che sapeva portare al collo. Non conosceva nient’altro.
    Grazie al depliant fornitole dalla Kean sapeva che la festa si svolgeva nel luna park della città, adibito a tema. Si recó così verso l’entrata del bellissimo parco giochi che fin da subito era investito da una leggiadra coltre di nebbiolina che creava atmosfera, insieme alle lampade fioche incastonate in finte zucche grottesche. C’erano molte coppie che si muovevano insieme vestite da vari mostri e personaggi horror. All’entrata del luna park in uno spiazzo fatto apposito, vi era stato creato un piccolo cimitero, giusto per aumentare l’idea di Halloween.
    Selina "Cat" Kyle
     
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  2. Murphy_
     
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    Finalmente il cielo iniziò ad albeggiare, permettendogli di tornare a gironzolare per casa senza essere rimproverato dal padre per l'ora tarda. Era davvero dura la vita del vampiro: pochissime ore di sonno da poter sfruttare, ma che almeno non gli rimediavano delle vistose occhiaie sotto agli occhi. Il sangue bevuto la sera prima gli permise di fare tranquillamente colazione, decidendo poi di fiondarsi sulla console di gioco sperando di far passare velocemente quella noiosa mattinata senza scuola semplicemente sparando a della gente online.
    Ma com'era prevedibile, in poco tempo si era già stufato di tutta quella frenesia: Sentiva il bisogno di uscire, di andare a fare qualcosa di reale, di dare sfogo ai suoi poteri. Ed alla fine si decise di uscire anche grazie al padre, che dopo avergli dato il buongiorno gli consigliò di andare a fare un giro e magari, nel tardo pomeriggio, fare un salto alla festa a tema Halloween nel luna park di Vancouver. Voleva palesemente levarselo di torno, ma il ragazzo acconsentì ugualmente: non partecipava da molto ad una festa e lui non era di certo un festaiolo, ma era pur sempre qualcosa con cui intrattenersi. Salì quindi al secondo piano dell'appartamento, intenzionato a cercare qualcosa da indossare per combattere il freddo canadese. Non ci mise molto a scegliere il solito paio di jeans neri ed una felpa blu notte, abbastanza imbottita da permettergli di non portarsi il giubotto appresso. D'altronde, se la maglietta sotto e la felpa non avessero fermato il freddo gelido di quel giorno, ci avrebbe sicuramente pensato il suo super sistema immunitario a farlo, visto che in quasi sei mesi da quel "incidente" non aveva ancora avuto nemmeno una leggera emicrania. Prese quindi una copia delle chiavi di casa, ma poco prima di aprire la porta si ricordò del regalo ricevuto dalla madre qualche giorno prima. Una semplice collana d'oro, ma era pur sempre un regalo. E non ne riceveva di molti, soprattutto da lei, impegnata come il padre a rifarsi una vita privata. La indossò quindi al volo, aprì leggermente la zip della felpa in modo da renderla più visibile sia ai suoi occhi che a quelli degli altri, e poi si diresse verso la porta.
    L'aria era ancora piuttosto gelida, ma la gente non si era affatto tirata indietro. Il parco era pieno di maschere a tema che animavano in modo quasi tetro tutta l'area, contornata dalle solite zucche illuminate e dalle sagome di fantasmi e di ragni. Aveva avuto tutto il tempo di andare nei boschi a caccia di sangue, e grazie infatti al prezioso "contributo" di una lince canadese ormai morta dissanguata, potè avvicinarsi alle bancarelle di dolci a tema Halloween per riempirsi la pancia di cibo vero. Lo stile era sempre il solito, con zucche, teschi e quant'altro contenenti principalmente cioccolato, ma erano pur sempre biscotti.
    Alexander Murphy


    Edited by woozy. - 25/9/2019, 21:01
     
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    C’erano molte coppie che si muovevano insieme vestite da vari mostri e personaggi horror, forse per questo il suo sguardo si fermò subito verso un ragazzo che di Halloween aveva ben poco, come lei del resto. Indossava un paio di jeans e una felpa scura; ma non si accorse dell’outfit principale, ovvero la collana che portava al collo.
    Subito dopo il suo cellulare aveva squillato, distraendola da quel ragazzo; era Barbara che le aveva inviato un messaggio su cui scritto che un gruppo non definito di criminali particolari (nessuna delle due sapeva dell’esistenza di Vampiri) aveva appena varcato la soglia del Luna Park. Cat non si preoccupó di come ella potesse sapere certe cose, piuttosto si chiese lei cosa ne potesse centrare...stai molto attenta lesse il messaggio seguente, e poi mise il suo cellulare in tasca. Probabilmente Barbara era più interessata ad avere la sua pietra, che alla salvaguardia della sua tirapiedi...
    Il Luna Park era bello che gremito di mostri vari...beh, non sarebbe stata proprio una passeggiata trovare la sua preda...e invece...beh, chiamatelo senso da felino ma Cat aveva fiutato nell’aria quale potesse essere quel tipo ancora senza nome. Si avviò così dritta verso di lui, camminando sinuosamente, e ritrovandosi davanti al ragazzo di poco prima, quello vestito “normale”. Il suo occhio era già caduto sulla collanina che portava al collo. Si sentiva un poco stupida ad indossare quella mascherina e maledisse la Kean per avergliela comprata. Qui mi sembri l’unico nomale... aveva esordito con una smorfia e un mezzo sorriso. Tutt’intorno a loro ragazzi urlanti e festaioli, che correvano felici e pronti a spaventare il prossimo con le loro maschere. Selina e quel ragazzo invece sembravano proprio due pesci fuor d’acqua; la ragazzina aggrottò lo sguardo, ma da sotto la sua maschera non lo si poteva cogliere; lei era al luna park per cercare qualcosa in particolare, ma lui!? Che ci faceva quel tipo lì da solo e senza nessuna voglia di festeggiare come tutti gli altri!?
    Selina "Cat" Kyle
     
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  4. Murphy_
     
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    Il parco giochi sembrava restringersi sempre di più ogni volta che nuova gente vi entrava, anche se di nuovo avevano poco o nulla. Alcuni con maschere un po' originali, altri con i soliti abiti che si vedevano ogni anno in quel periodo. La scelta di non indossare nessuna maschera, però, si era rivelata quella più azzeccata: se tutte quelle persone sembravano così ridicole con quei look, lui di certo sarebbe apparso anche peggio. E poi all'occorrenza aveva già qualcosa di spaventoso e di orrendo da poter sfoggiare, ma aveva deciso di non mostrare mai a nessuno cosa fosse veramente in grado di fare. La gente avrebbe potuto reagire male, come è sempre successo nel corso della storia quando andavano incontro a qualcosa che non capivano o conoscevano. I vari biscotti decorati a tema erano forse l'unica cosa che in quel momento non lo infastidiva, per questo appena li vide non li mollò più. Ne aveva già mangiati tre o quattro, quando una voce femminile lo "interrupe" subito dopo aver afferrato il quinto biscotto.
    Qui mi sembri l’unico nomale...
    Non era affatto come le altre ragazze presenti nel parco: Era decisamente un bel bocconcino, ma trasmetteva qualcosa in più, anche con quella strana maschera addosso. Entrambi sembravano fossero gli unici fuori luogo, come se avessero sbagliato la fermata del bus e si fossero ritrovati lì per sbaglio. Dopo qualche attimo di incertezza ricambiò il suo sorriso ed incrociò il suo sguardo, per poi tornare a guardare il biscotto che teneva tra le mani.
    Beh l'apparenza inganna, no? Tornó ad incrociare nuovamente il suo sguardo, mentre sul suo volto rimaneva sempre lo stesso sorriso. Se non sei venuta qui per ballare ed urlare come gli altri, allora ti consiglio di provare i biscotti: sono fantastici.
    Diede un morso al biscotto che teneva in mano, indicandole poi con un movimento della testa la bancarella su cui sopra poggiava il cesto contenente i vari dolci. Il cioccolato all'interno è davvero buono, non trovi? Quella festa, alla fine, non sembrava stessa andando così male.

    Alexander Murphy


    Edited by woozy. - 26/9/2019, 18:56
     
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    Notò lo sguardo interessato del ragazzo che aveva di fronte, interessato ovviamente della sua presenza; doveva avere qualche anno in più di lei, ma bene o male erano praticamente coetanei. Se poi si pensava che Cat, a causa del suo passato non certo facile, sembrava più vissuta di quanto non lo fosse, pur mantenendo un aspetto infantile da ragazzina della sua età...
    Le sorrise ma abbassò ben presto il suo sguardo a qualcosa che trovava a quanto pareva più interessante di lei; e seguendo quel sguardo la gattina si ritrovò a guarire un biscotto che egli aveva in mano. Beh l'apparenza inganna, no? fece egli, frase niente che di più vero, anche per due giovani ragazzi come loro; sul volto di Selina comparve quindi un mezzo sorriso mentre tornava a guardare lo sguardo del giovane. Se non sei venuta qui per ballare ed urlare come gli altri, allora ti consiglio di provare i biscotti: sono fantastici. aggiunse egli subito dopo, forse captando il lieve interesse di lei per il cibo gratis. Cat era cresciuta nella povertà più assoluta nelle vie di una città decadente e carica di miseria; lottava tutti i giorni per la sua salvaguardia e per portarsi a casa anche solo del pane e acqua per la giusta sopravvivenza. Solo ultimamente le cose parevano cambiare, da quando aveva seguito Barbra Kean in questa nuova e prosperosa città. Ora non le mancava più del cibo (la Kean era ricca da fare paura!!!) ma la fame che aveva patito la sentiva ancora e comprendeva che l’avrebbe sempre sentita. Per cui cibo gratis rappresentava un toccasana, un qualcosa di meraviglioso ancora oggi! Non ascoltò nemmeno quanto egli avesse da dirle e si ritrovò davanti al banchetto a fare un po’ di scorta. Ne addentò subito uno, ma subito dopo le ritornò in mente quello per cui era venuta al Luna Park e perciò ritornò dal ragazzo che non si era mosso e anzi l’aveva seguita con lo sguardo. Si mise in tasca i biscotti e mugugnò un si non male forse un po’ biascicato. Anche tu qui per il cibo!? chiese con scarso interesse, ma cercando di essere il più interessata possibile, in quanto doveva avvicinarsi a quel tipo. Le venne spontaneo chiederglielo dal momento che egli stava mangiando i biscotti e aveva notato che lei se li era appena intascati; e non erano vestiti da festa (se non si contava la mascherina da gatto di lei...), nessuno dei due. E non sembravano tipi da festa. Nessuno dei due. E lo si capì maggiormente quando si ritrovarono due istanti più tardi circondati da dei bambini che chiedevano dolcetto o scherzetto!!!. Cat fece una smorfia di disgusto che i bimbi non notarono; notarono invece lo sguardo del ragazzo che per un attimo pareva brillare di una strana luce opprimente e quasi pericolosa. I bambini quindi si spostarono alla coppia successiva, e mentre si allontanavano da lui, ogni paura che avevano provato svanì completamente. Non ti piacciono i bambini!? decise di chiedere Cat lievemente incuriosita dalla scenetta appena vista. O forse erano i bambini cui non piaceva quel tipo...O è proprio la festa in se che non ti piace) aggiunse con un piccolo sorrisetto beffardo.

    Nel mentre quel gruppetto visto da Barbara Kean -non si sa come- si muoveva mescolandosi fra la folla, apparendo come dei comuni ragazzi vestiti in maschera, e quindi senza destare sospetti alcuno. Molte era le Creature che trovavano Halloween il momento in cui potevano finalmente mostrarsi per quello che erano senza scatenare il panico. Per quello in questi ultimi anni Halloween era sempre più carico di persone che festeggiavano, o meno. I Vampiri, tre per l’esattezza, erano lì al Luna Park per lavoro, come Selina Kyle. Ed erano liberi di mostrarsi con i proprio affilati canini e di muoversi liberamente senza scatenare il panico...
    Selina "Cat" Kyle
     
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