Kagome Ryo Higurashi

Kagome Ryo Higurashi

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»Nome: Kagome, un nome giapponese tramandato da secoli nella sua famiglia, che significa "gabbia per uccelli" (かごめ), mentre Ryo ha più di un significato a seconda di come viene scritto; per lei vuol dire "scintillante" (亮). Quindi il suo nome completo si traduce letteralmente in: Scintillante gabbia per uccelli.
»Cognome: Higurashi (日暮) anche questo deriva da una secolare tradizione giapponese e porta il significato di "tramonto".
»Luogo e anno di nascita:: Nasce il 6 Febbraio del 1999 a Nara, una città della zona centro-meridionale di Honshu (Giappone), conosciuta in tutto il mondo per il famoso Parco di Nara dove numerosi cervi vivono liberi a contatto con gli uomini.
»Città attuale: Vancouver, Canada.
»Orientamento: Legale Buono (LB) : il Crociato, il difensore dei deboli ed il raddrizzatore di torti, l'eroe per eccellenza. Cerca con tutte le sue forze di fare del bene, ma ben difficilmente metterà in discussione le leggi o la gerarchia in cui si trova. Dice la verità, mantiene la parola data e aiuta i bisognosi; combatterà il male sempre e senza tregua, il suo dilemma morale più grande è quando deve infrangere la legge per difendere i più deboli.
»Lavoro: Lavora come "custode" e occasionalmente guida turistica in un tempio buddhista fondato dalla sua famiglia a Vacouver.
»Razza: Umana
»Poteri: //
»Segni particolari: //

»Descrizione psicologica: Kagome è una ragazza dal cuore puro e gentile. A causa della sua natura empatica, non esita mai ad aiutare chi ne ha bisogno, trattando tutti con calore e rispetto. Anche se non dice una parola i suoi sentimenti sono facili da leggere a causa delle sue espressioni oneste, che la rendono ancora più "amabile" agli occhi delle persone. Tuttavia, Kagome tende ad avere un carattere piuttosto prevaricatore; non ha mai avuto paura di esprimere la propria opinione su ciò che è "giusto" e ciò che è "sbagliato" rendendola in qualche modo supponente e decisamente testarda e sebbene di solito sia quasi perennemente calma e compassionevole Kagome ha un lato "violento" nascosto, che viene allo scoperto specialmente quando questa sua irascibilità viene commentata da qualcuno e/o usata per deriderla. In campo romantico è "goffa" (anche per via delle pochissime esperienze avute) ed è praticamente incapace di nascondere i suoi sentimenti, anche quando lei stessa non è pienamente consapevole di averne.
»Descrizione fisica: Kagome è una bellissima giovane donna. Alta solo un metro e sessantatre, fa pensare in tutto e per tutto ad una bambola. Il suo colorito tende ad essere un po' pallido, ma vanta una figura snella e sinuosa con muscoli tonici e scattanti grazie ad anni di allenamento al tiro con l'arco. I suoi capelli sono lunghi e lisci, colorati di un castano così scuro che in certe luci la fa apparire bruna. Il suo viso è marcato da chiari lineamenti asiatici; i suoi occhi sono grandi, ma pur sempre a mandorla, ipnotici con il loro color nocciola impreziosito da piccoli accenni di verde. Kagome possiede uno dei sorrisi più dolci mai visti e le sue labbra sono carnose, pronunciate, come ferme in un piccolo broncio perpetuo. Il suo nasino all'insù è solo l'ennesima sua caratteristica che la rende quasi irresistibile combinato alle fossette nelle sue guance. L'unico elemento del suo corpo che le crea qualche insicurezza sono le sue orecchie leggermente a sventola.
»Famiglia: Vive con i suoi nonni materni e suo fratello minore Sōta Higurashi.
»Status sentimentale: Single, nonostante i tentativi dei suoi nonni di accoppiarla con qualsiasi rappresentante del sesso maschile a loro simpatico.

»Storia: Kagome è la primogenita della coppia formata dai signori Higurashi, sposati e tragicamente deceduti in un incidente stradale solo dopo un anno dalla nascita di Sōta, fratello minore di Kagome. I due, quando Kagome aveva solo otto anni, vennero dati in affidamento ai nonni materni che per allontanarsi - in tutti i sensi - dal dolore causato dalla perdita della figlia e suo marito si trasferirono in Canada. I primi tempi la vita si era rivelata più dura e complicata di quanto non sarebbe mai dovuta essere per una bambina; appena arrivata in una terra straniera, capace solo di comunicare con i suoi nonni per via della differenza di lingua, ma Kagome ha sempre avuto una sorta di "aura" attorno a lei che spingeva praticamente chiunque a volerle bene e a rendersi disponibile a darle una mano come meglio poteva, incapace di rifiutarle qualsiasi cosa se messi di fronte a quel suo dolce ed innocente viso. Le insegnanti della sua nuova scuola si davano il cambio nell'offrire lezioni in più alla bambina, i vicini di casa non lasciavano mai passare un singolo giorno senza presentarsi alla porta di Kagome per assicurarsi che lei, suo fratello ed i suoi nonni stessero bene. Si era creata una solida rete di sostegno attorno alla piccola famiglia giapponese e con il passare del tempo la loro vita a Vancouver si era solidificata fino al punto da portare a pensare che avessero sempre vissuto lì. Tuttavia, il peso di essere conosciuta come la ragazza senza mamma e papà a volte diventava quasi impossibile da sopportare, ma il bisogno di mostrarsi sempre forte agli occhi di Sōta - che per sua fortuna o sfortuna era troppo piccolo per avere ricordi dei genitori - aiutava la giovane a superare anche le giornate più grigie. Durante il liceo Kagome aveva iniziato ad aiutare i nonni con "l'impresa" di famiglia, lavorando nel tempio buddhista che avevano fondato sia per motivi religiosi che per motivi economici, poichè attirava quotidianamente numerosi turisti e curiosi. Kagome era convinta che vi fossero più foto sue negli album degli svariati sconosciuti che le chiedevano di posare con il suo abito tradizionale, che in quelli custoditi nella sua soffitta. Da quel momento in poi praticamente niente era cambiato nella sua vita... Aveva finito il liceo e non avendo ancora le idee chiare sulla piega che voleva far prendere alla sua vita stava ancora valutando quale università poteva fare al caso suo o se evitarla completamente. Per alcuni poteva sembrare che Kagome non avesse ambizioni, che fosse addirittura "pigra" in un certo senso, ma lei trovava una certa pace nel poter stare vicino alla sua famiglia e nel passare parte delle sue giornate nel tempio dove chiudendo gli occhi, riusciva a sentirsi di nuovo a Nara, anche se per via delle storie che i suoi nonni raccontavano di continuo mancava un po' tutto di autenticità... Non che Kagome non avesse un posto speciale nel suo cuore per tutte le "leggende" che i suoi nonni le narravano sin da quando era piccola, ma alla fine era di questo che si trattava: leggende. Quando era ancora una bambina, si potevano vedere i suoi occhi illuminarsi al pensiero del pozzo all'interno del tempio nel quale si nascondeva un passaggio magico che conduceva in un universo parallelo nel bel mezzo dell'era feudale giapponese e Kagome passava ore affacciata su quel pozzo nella speranza di intravedere quel mondo magico. Ovviamente crescendo iniziò a vederlo per ciò che era: un pozzo. Tuttavia, non mancava mai un sorriso sulle sue labbra al pensiero di come i suoi nonni avevano fatto davvero di tutto per farle credere nell'esistenza della magia, anche se ora che era una giovane donna non accennavano a smettere e piuttosto avevano rincarato la dose, aggiungendo storie di come la perla tenuta in uno scrigno sull'altare del tempio - inaccessibile ai visitatori - era direttamente collegata a Kagome e racchiudeva un enorme potere. Scuoteva sempre la testa quando passava vicino all'altare, ma ormai considerava tutte quelle leggende come una sorta di tradizione di famiglia e aveva smesso di negarne l'autenticità. Almeno in presenza dei suoi nonni.