Earth is a Libra

Nieves & AJ

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    La formazione della Terra è datata a circa 4,54 miliardi di anni fa. Il pianeta possiede un satellite naturale chiamato Luna la cui età, stimata analizzando alcuni campioni delle rocce più antiche, è risultata compresa tra 4,29 e 4,56 miliardi di anni.

    Pfffttt... Che stronzata!
    Seduto in bilico su uno scaffale, Anthony stava bellamente leggendo un libro di scienze della terra. Quel giorno non aveva grandi compiti da eseguire, e ancora non aveva voglia di tormentare le piante in negozio, di conseguenza s'era rifugiato in biblioteca.
    Non che fosse un topo da biblioteca, sia chiaro, la sua reputazione ne avrebbe risentito, aveva semplicemente voglia di creare un po' di semplice zizzania, nulla di troppo complesso. Poi, le orecchie del demone udirono il richiamo della sezione dedicata all'astronomia e da lì il demone aveva cominciato a leggiucchiare qualcosa, un po' con disinteresse, un po' con noia, erano cose lette e rilette, viste e riviste... E il libro che stava leggendo? Una totale schifezza, niente di entusiasmante... Ufff... Perché doveva fare sempre lui il lavoro sporco?

    Prendendo un profondo respiro, fece comparire una penna d'oca color nero pece dal nulla ed iniziò a scrivere diversi sigilli, molto presto quello che aveva in mente sarebbe stato impresso sulle pagine.

    Secondo gli scienziati di oggigiorno, l'età della Terra si aggirerebbe intorno ai quattro miliardi e mezzo di anni: queste date sono sbagliate. Gli studiosi del Medioevo fissarono la sua creazione al 3760 a. C., altri la fecero risalire al 5508 a. C. Anche queste ipotesi sono errate. L'arcivescovo James Ussher dichiarò che il cielo e la terra apparvero domenica 21 ottobre 4004 a. C., alle nove del mattino. Anche questo è sbagliato. Perlomeno di un quarto d'ora. Infatti la Terra è stata creata alle 9.13 antimeridiane, per essere precisi. Questo dimostra che la Terra è del segno della bilancia.


    E continuò così per tutto il libro, cambiando le composizioni chimiche delle rocce, i gradi d'inclinazione dell'asse terrestre, i vari biomi... Insomma aveva riscritto completamente il libro.
    Però, pensandoci, perché fermarsi a un semplice involucro di carta, quando c'era il vastissimo regno di Internet? Fece scomparire la penna, ripose in malo modo il libro, di modo che chiunque avesse avuto bisogno di aiuto avrebbe adocchiato immediatamente la sua creazione, e prese il cellulare, togliendo le notifiche della sua applicazione; Anthony rimase un po' deluso che non c'era alcun bambino che avesse detto una bugia, ma avrebbe rimediato in seguito, adesso era occupato con qualcosa di ben più importante.
    Wikipedia, fatta!
    Nasa, ovvio che sì!
    The Canadian Encyclopedia, e... Completato!
    Più continuava, più spuntava un sorriso divertito sul volto di Anthony, un addetto alla biblioteca gli s'avvicinò per fargli notare che non era ammesso sedersi sugli scaffali, ma il demone mosse per un attimo la mano, facendogli credere che per lui tutto era ammesso, anche bere e mangiare.

    Dopo una quindicina di minuti, Anthony iniziò a stufarsi della cosa, così si guardò intorno e scese dallo scaffale, facendosi un giro là dentro, quando vide un ragazzino seduto con un libro sul tavolo di legno, intento a grattarsi la nuca. Ad una prima occhiata, non gli sembrava molto entusiasta della cosa... Chissà, magari poteva convincerlo a fare una qualche marachella?
    Anthony cominciò a camminare nella sua direzione, fece apparire sul taschino della giacca una targhetta con su scritto il proprio nome, facendolo passare per un addetto alla biblioteca.
    Hey marmocchio, lo chiamò in un tentativo d'attirare la sua attenzione, I ragazzini della tua età non dovrebbero essere davanti ai videogames, invece di fare queste cose?, indicò con un tenno della testa il libro, leccandosi impercettibilmente le labbra, mentre la sua mente si chiedeva solo una cosa: quanto tempo c'avrebbe impiegato a convincerlo? Sono aperte le scommesse!
    Anthony J. Crowley


    Edited by Kira7 - 21/1/2020, 22:39
     
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    Non una, bensì due verifiche avrebbe avuto Nieves la prossima settimana, e la cosa non è che proprio gli andasse a genio. Era a metà anno scolastico per cui non è che si sarebbe decisa la sua sorta, però essendo che non stava affatto avendo risultati sperati, bisognava fare qualcosa. E non era tanto il pensiero del ragazzino questo, ma bensì quello dei suoi genitori. Se non studi finirai bocciato Nives...E noi non vogliamo questo, vero Nives?! gli aveva detto suo padre, prima che intervenisse la madre, e si sa, le madri sapevano essere ben peggiori dei padri! Io se fossi in te andrei a studiare in biblioteca...Meno distrazioni, sai com è!!. Il signor Watterson aveva perfettamente ragione. Se suo figlio rimaneva a casa a studiare si sarebbe ben presto distratto, vuoi con una capatina in cucina per uno spuntino, vuoi ad ascoltare la musica che la madre avrebbe messo per fare le pulizie o ancora peggio se si sarebbe messo a studiare al computer, la più grande distrazione di tutte!!! E poi già una volta il padre lo aveva scoperto leggere un fumetto invece che il libro scolastico. La biblioteca invece sarebbe stata il luogo ideale di studio.
    Nives sbuffò qualcosa di incompreso per non farsi sentire dai genitori e annuendo, quel mattino di vacanza natalizie (erano i primi di gennaio), si sarebbe recato nella biblioteca del quartiere, un bellissimo edificio gestito in quattro piani. Non era pratico di quei posti, per cui si dovette servire del tabellone di informazioni che era fisso nell’entrata marmorea. Trovato il piano con i libri che gli sarebbero serviti oh c’è anche una caffetteria!!!, non prima di essere stato piacevolmente sorpreso da questa scoperta, si recò nell’ala giusta. Sbuffando, aprì la porta e trovó un posticino lontano dai computer (pericolo distrazioni!!) e appoggiò su di una sedia il suo zainetto e la giacca. Poi andó a cercare fra gli scaffali i libri che gli servivano, uno di storia sulla seconda guerra mondiale, e uno sulla scienza non specifico. Tornó poi al posto che si era scelto, tirò fuori astuccio e quaderno, e aprì il primo libro, quello di storia. Sia quello scolastico che quello preso in prestito dalla biblioteca.
    Hey marmocchio fu la prima distrazione avuta dopo appena mezzoretta dal suo studio, in cui si era appena appuntato il titolo seconda guerra mondiale, le date, i protagonisti e giusto le prime due nozioni. Alzò lo sguardo verso colui che aveva parlato e si ritrovò a guardare un uomo con targhetta affissa sulla giacca che recitava il suo nome, facendolo riconoscere come addetto della biblioteca. Nives alzò un sopracciglio perplesso, bella maniera avevano gli addetti qui...I ragazzini della tua età non dovrebbero essere davanti ai videogames, invece di fare queste cose? continuó lo strano tipo mentre Nives lasciò la presa dal libro, che si richiuse, e mollò la penna con cui stava scrivendo. Probabilmente avrebbe dovuto rispondergli. Signore... fece con una timida vocina ...non sa fare proprio bene il suo lavoro; insomma, dovrebbe invogliare i marmocchi a studiare e insomma, a frequentare le biblioteche. Sa, il luogo in cui lavora... Nella sua voce, così come nelle sue parole, non c’erano ironia, ne sarcasmo, ma erano le parole cristalline e sincere di un ragazzino di 14 anni, che guardava l’adulto con naturalezza e spensieratezza e purezza.
    Nives Watterson


    Edited by woozy. - 21/1/2020, 16:57
     
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    Ma sentitelo! Il marmocchio era un santarellino!

    Ok, ok, doveva trattenersi dal ridergli in faccia, aveva voglia di combinare un guaio a danno di quel ragazzino, e il fatto che fosse così dedito al buon lavoro diede al demone la giusta spinta per andare avanti col suo obiettivo, ci sarebbe stato da divertirsi!
    Tuttavia, Anthony non potè evitare di sorridere schernendo il ragazzino, sapendo che lo spettacolo era appena cominciato.
    Si mise le mani in tasca ed incassò le spalle, inclinando la testa in un cenno d'ammissione, Beh, sì, in effetti hai centrato in pieno, cominciò facendo un altro passo verso il tavolo, pronto a dire che era stato assunto da poco in biblioteca, Sono qui in incognito, merda... Non era quello che voleva dire, quella benedetta lingua biforcuta aveva fatto tutto da sola, ma poteva ancora riprendersi in calcio d'angolo, Lavoro in un negozio di videogiochi, e questa biblioteca è una gran gatta da pelare, ma questi sono argomenti da adulti, tagliò corto, sedendosi sul piano, appoggiando i piedi su una sedia, poteva ancora giocarsela, doveva solo cambiare tattica.
    Cosa stai studiando? Non lavoro qui, ma una mano posso sempre dartela.

    Si sistemò meglio gli occhiali da sole per tener celati gli occhi, doveva conquistarsi la fiducia del ragazzino e portarlo dalla sua parte; diede una veloce sbirciatina alla scritta sul quaderno, seconda guerra mondiale, meravigliosa! Le guerre portavano sempre dei grandi guadagni tra le schiere infernali, ricordava ancora quando durante una notte alcolica, aveva scherzato coi tedeschi affermando quanto sarebbe stato divertente prendere in giro gli americani facendo vedere che i lager erano luoghi felici, in cui la gente rideva e scherzava; non fu bello venir a conoscenza di quello che facevano ai bambini, ma non doveva pensarci, non adesso.
    Nonostante sapesse già la risposta, Anthony attese che il ragazzino diede la propria risposta, prima di fare il passo successivo, mostrarsi amichevole poteva avere i suoi benefici. Chissà, magari se il moretto avesse detto un'innocua bugia sulla materia, il demone sarebbe stato contento e l'avrebbe lasciato stare, certo non prima d'avergli fatto i complimenti e spronarlo a continuare per quella strada.
    Anthony J. Crowley
     
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    Nieves vide un piccolo sorriso che comparve nel volto dell’uomo, e non se ne capacitò del motivo. Non stavano di certo affrontando un discorso cordiale e allegro, del resto egli lo aveva appena ripreso sul fatto che non gli era sembrato un buon addetto bibliotecario. Beh, sì, in effetti hai centrato in pieno parló il tipo e ora il ragazzino comprese (forse) il motivo di quel sorriso. Egli lo aveva scoperto, e quel tipo probabilmente ci era rimasto piacevolmente sorpreso. Forse non si immaginava che un “marmocchio” potesse essere così intelligente!!!
    Intanto l’uomo gli si era praticamente affiancato ed era nuovamente pronto a parlare, a dare una spiegazione...Sono qui in incognito disse ma era come se non avesse detto proprio la verità, stando all’espressione che aveva assunto il suo viso. Nieves lo capiva, i bambini vedevano la cristallinitá delle persone...Le percepivano queste cose...ma non proferì parola alcuna, forse perché non si era reso conto al 100% che quella era stata solo una frottola. Ma annuì con il capo, riprendendo poi in mano la penna per scrivere. Insomma, la conversazione sarebbe terminata lì, no!? Lavoro in un negozio di videogiochi, e questa biblioteca è una gran gatta da pelare, ma questi sono argomenti da adulti. No. Eccolo che voleva per forza parlare con lui a tutti i costi. Si sedette poi sul tavolo poggiando i suoi piedi sulla sedia di fianco alla sua. *Che maleducato...* pensó Nieves tornando a guardarlo. Però il posto in cui lavorava aveva destato un po’ di curiosità in lui. Del resto era un tipo assai curioso Nieves...Chissà come era lavorare in un negozio di videogiochi...cioè, se dovevi consigliate la merce che vendevi, dovevi provarla prima, no!? Sul volto del ragazzino comparve un’espressione sorpresa e di piacere. Non doveva essere niente male come lavoro!!
    Cosa stai studiando? Non lavoro qui, ma una mano posso sempre dartela. aggiunse infine sistemandosi gli occhiali da sole. Nieves credette per un’attimo che finalmente il tipo se li togliesse, insomma, stare dentro un edificio con degli occhiali da sole non era mica tanto normale...Ed invece non lo fece. E i bambini si sa, sono curiosi di natura; quindi accantonò la sua domanda riguardante lo studio (che odiava) e si interessò invece a farne un’altra come mai indossa degli occhiali da sole dentro una biblioteca!? chiese con una certa naturalezza e curiosità.
    Poi si apprestó a rispondere, in fondo i suoi genitori gli avevano insegnato le buone maniere. Comunque la seconda guerra mondiale...e poi avrei anche scienze... esclamò con pochissima enfasi e gioia, dal momento che a lui non piaceva studiare.
    Ma lei lavora o no in questo posto? domandò poi a bruciapelo dopo aver analizzato le sue parole di poco prima, che andavano incoerenza fra loro; prima aveva detto una cosa e poi l’esatto opposto...
    Nives Watterson
     
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    Era un osso duro il ragazzino, non c'era che dire, ma certamente non gliel'avrebbe data vinta. Perdere contro un moccioso? Non stava scritto da nessuna parte, lì sotto l'avrebbero probabilmente schernito da oggi fino alla fine dei tempi!

    Alla domanda diretta sugli occhiali, Anthony irrigidì un secondo i muscoli del braccio, mentre la sua gola emetteva qualche verso incomprensibile, perché gli chiedeva? Semplice! Perché giù all'Inferno non avevano un briciolo di umorismo! Non sapevano neanche dov'era di casa lo humor, anzi, magari solo i demoni più giovani potevano comprenderlo, ma questo non accadde nel lontano 1667...
    Sindrome di Schmid-Fraccaro, conosciuta anche come sindrome degli occhi di gatto, non è un bel vedere.
    A chi gli poneva quella domanda, Anthony aveva due possibilità di rispondere, tre se era concesso l'omicidio, ma dato che il più delle volte a porgli questa domanda erano future sue vittime, o futuri soci in affari, l'uccisione non era contemplata (peccato!): un semplice coloboma su entrambi gli occhi, che utilizzava per le persone più scaltre, quelle che probabilmente andavano ad indagare più in profondità, o conoscevano l'argomento. Anni fa, rispondeva anche che era cieco, ma smise di usare questa scusa quando le persone avevano iniziato a dimostrarsi gentili con lui e facevano opere di bene, invece d'approfittarsene; infine arrivò questa sindrome, tanto sconosciuta quanto rara... Certo, chi ne era affetto poteva presentare altre caratteristiche, tra cui una bassa statura e altre controindicazioni, ma le persone a cui dava questa risposta solitamente erano troppo ingenue, troppo innocenti, per andare a fondo della questione, quindi una semplice risposta poteva bastare.
    Inoltre, al demone non piaceva parlare delle sue cose, così fece avvertire al ragazzino che non doveva varcare certi limiti, neanche con un demone.
    I tuoi genitori non ti hanno insegnato che non è buona norma fare domande troppo personali?, domandò con un velato tono di minaccia, tuttavia doveva dargliene atto: mettere in difficoltà qualcuno con una domanda innocua era tra i tanti motivi per cui adorava le nuove generazioni, la curiosità era un tratto da premiare in qualunque situazione, anche quando si metteva in dubbio la propria carriera lavorativa... I ragazzini di oggigiorno, troppo svegli.

    Ti sembro uno che lavora in una biblioteca?, aprì le braccia, in un gesto eloquente per farsi vedere meglio, mettendosi a ridere, attirando l'attenzione di una signorina seduta a qualche tavolo di distanza che lo guardò male, ma Anthony le lanciò un'occhiata e la ragazza tornò alle sue scartoffie, come se non avesse visto niente.
    Ma, riprese a parlare, tornando a guardare il ragazzino, Ciò non esclude che io non sappia che la seconda guerra mondiale iniziò il primo settembre 1939, di venerdì, quando la Germania nazista invase la Polonia perché voleva riprendersi territori che prima appartenenti a lei, cedute poi con il trattato di Versailles, quello che pose fine alla Prima Guerra Mondiale. Di conseguenza, la Francia e l'Inghilterra decisero che era il caso d'intervenire, alzò un sopracciglio, in attesa di una qualche reazione da parte del ragazzino, l'aveva convinto ad ascoltarlo?
    Mettimi alla prova, rincarò la dose, appoggiando il gomito sul ginocchio cercando di reprimere la voglia di ondeggiare mentre tentava il ragazzino, È molto più semplice ascoltare qualcuno che l'ha studiata, piuttosto che leggere quei libri, non credi anche tu?
    Aveva notato il tono con cui aveva risposto il ragazzino, non dei più entusiasti, poteva fare un compromesso, in fondo quel ragazzo s'era dimostrato abbastanza cattivello prima, con quella domanda impertinente.
    Anthony J. Crowley
     
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    Sindrome di Schmid-Fraccaro, conosciuta anche come sindrome degli occhi di gatto, non è un bel vedere. rispose il Demone alla domanda forse un po’ inopportuna del ragazzino, il quale, non essendo propriamente un genio, che poi non era una cosa che si sentiva parlare spesso, anzi, non aveva la benché minima idea di cosa fosse. Cioè ha gli occhi come un gatto? Ma i fatti ci vedono benissimo e soprattutto non portano gli occhiali!!! esclamò obiettando quanto sentito. Si era mai visto un gatto che non ci vedeva neve e quindi costretto ad indossare degli occhiali? O semplicemente i medici avevano dato un nome un tantino sbagliato a questa malattia, o quel tipo non sapeva cosa stava dicendo...e il cervello di Nieves smise di dargli informazioni su questo argomento e passò oltre.
    I tuoi genitori non ti hanno insegnato che non è buona norma fare domande troppo personali? fece il Demone dopo qualche istante di tempo in cui le due figure erano perse nei loro pensieri. La sua voce alle orecchie del ragazzino era sembrata piuttosto minacciosa e infastidita, ma che voleva quel tipo!? Non era forse stato lui ad avvicinarsi, quindi ora era seccato se il ragazzino gli faceva qualche domanda!?
    Nieves borbottò qualcosa di per lo più incompreso mentre faceva spallucce. Il discorso per lui poteva anche terminare lì così si sarebbe potuto rimettere a studiare ignorando il tipo; il quale però non pareva proprio intenzionato a smettere di avere un dialogo con lui. Ti sembro uno che lavora in una biblioteca? domandò ridendo mentre Nieves non poté che tornare a guardarlo, domandandosi quanto ancora sarebbe andato avanti a parlare con lui. Si guardó poi intorno e noto una ragazza poco più che ventenne che stava leggendo un libro, una signora grassoccia con un giornale in mano, tre studenti universitari intenti a fare una ricerca su qualcosa che sembrava essere divertente, stando alle loro continue risate, un uomo che continuava a scrivere e la bibliotecaria. Perché proprio da lui era venuto? Il moretto alzò gli occhi al soffitto espirando lievemente. Maledetta quella volta che accettó di venire in biblioteca a studiare, fu ovviamente il suo pensiero costante di quella mattinata. Ma. Ciò non esclude che io non sappia che la seconda guerra mondiale iniziò il primo settembre 1939, di venerdì, quando la Germania nazista invase la Polonia perché voleva riprendersi territori che prima appartenenti a lei, cedute poi con il trattato di Versailles, quello che pose fine alla Prima Guerra Mondiale. Di conseguenza, la Francia e l'Inghilterra decisero che era il caso d'intervenire. Oddio cos’era? Gli stava per caso facendo una lezione di storia ora? Nieves continuava a scrutare l’uomo senza battere ciglio e senza emettere un filo di un qualsiasi tipo di suono; piuttosto pareva starsene in attesa di risentire cosa quel tipo avrebbe sicuramente detto entro pochi secondi, tanto era loquace. Mettimi alla prova. È molto più semplice ascoltare qualcuno che l'ha studiata, piuttosto che leggere quei libri, non credi anche tu? continuó infatti a parlare e beh, tutto sommato il ragazzino diede quasi ragione a queste sue ultime parole. Ovviamente solamente se il narratore avesse una bella voce e allo stesso tempo fosse anche coinvolgente con il suo interlocutore risultando quindi piacevole da ascoltare. Sulle labbra di Nieves comparve un piccolo sorriso e fu percettibile uno sbuffo simpatico. Si signore, non avrebbe tutti i torti... rispose quindi, ormai rassegnato a dover avere a che fare con lui, oltre che con la seconda guerra mondiale. Peró questo dipende se l’insegnante sa essere simpatico e coinvolgente!!! aggiunse in seguito. Ciò non voleva dire che non reputava quel tipo tale, che quindi il suo commento fosse rivolto a punirlo; semplicemente i suoi professori -o così almeno li riteneva lui- erano tutti noiosi e incapaci di farsi ascoltare. Per questo a scuola egli si ritrovava sempre con la testa altrove...Chissà se Anthony si sarebbe invece fatto da lui ascoltare...Nieves ne iniziava ad essere incuriosito di ciò, e speranzoso. Ma perché ha tutta questa voglia di insegnarmi? Fa anche il professore, di mestiere? domandò prendendo in mano la penna con cui si tenne pronto per il prendere appunti.
    Nives Watterson
     
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    Anthony inclinò la testa a destra e sinistra, sibilando leggermente, ma fece di tutto per sminuire la cosa, facendo diversi versi con la bocca, sss... Bah, sì, certo! Certo che ci vedo! Non è bello però essere ossservato per qualcosa di strano-- avrebbe continuato, benedetto il mondo intero!

    Notò la reazione infastidita del ragazzino, e la cosa lo divertiva parecchio, che quell'alzata di occhi al cielo fosse un segno che stava facendo bene il suo lavoro? Molto probabilmente!

    Però, si sorprese positivamente nel vedere che il giovanotto gli aveva dato ragione, con quel mezzo sorrisino, voleva un insegnante simpatico e coinvolgente? Umh... Poteva lavorarci sopra, Direi che le tue motivazioni siano più che giuste, ragazzino, poteva instituire un quiz tra i presenti della biblioteca? Uhm... Perché no, poteva essere caotico, poteva far nascere completamente dei sentimenti negativi in quel moretto seduto accanto a lui... Non era male...
    Poi, Anthony sospirò e si guardò attorno, un'idea, aveva bisogno di un'idea geniale!
    Venne riportato alla realtà dalla seguente domanda del ragazzo, e gli rivolse nuovamente lo sguardo, Nah, non mi avrebbero mai permesso di insegnare, non ha idea a chi sia rivolto quel loro sottinteso, Allora, nuovo Capo dello stato! Abbiamo fatto un bel casino con la Germania, mh? A me devi dare 300 dollari, alla bibliotecaria laggiù 400, la ragazza ti chiede aiuto per un libro che non trova, sei convinto che quegli universitari stiano ridendo perché ti hanno rubato i tuoi videogiochi, o giocattoli, e sei legato su questa sedia. Cosa fai per primo?
    Anthony si ripassò a mente la situazione che aveva posto a Nieves, sì, poteva andare... Aveva deliberatamente evitato di rispondere al perché voleva aiutarlo, gli andava di farlo e basta, c'era bisogno di avere un motivo? Sì, creare casino, motivo migliore di quello non c'era.
    Anthony J. Crowley


    scusami per il ritardo 🙇🏻‍♀️
     
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    Pareva che il Demone stesse avendo dal ragazzino quello che voleva, qualsiasi cosa egli volesse ottenere da lui.
    Nah, non mi avrebbero mai permesso di insegnare rispose l’uomo tornando a guardarlo dritto negli occhi, per poi scostare subito il suo sguardo andando a posarlo altrove, e Nives poté immaginare che si stava soffermando su ogni persona presente lì in biblioteca. Ma allora cosa voleva da lui? Perché era così intenzionato a spiegargli ciò che stava cercando di studiare? Si, cercando, visto che veniva costantemente interrotto dallo strano e soprattutto invadente sconosciuto.
    Poi Anthony riposó gli occhi sul ragazzino, il quale con un lieve stupore, prima si morse il labbro inferiore e poi si apprestò a fargli una domanda, perché ha guardato uno ad uno i presenti...? e mentre la sua voce parlava, egli si stava già pentendo di quello che stava facendo...perché gli aveva fatto una domanda? Così facendo, avrebbe sentito una risposta di cui francamente non gliene poteva fregare di meno!! Perché invece dalle sue labbra uscirono quelle parole? Se vuole andare a tenere lezioni -o ad importunare- e questo lo disse con un sussurro qualcun altro, prego... concluse, con poca enfasi posando i suoi occhi sulla signora grassottella che aveva appena riposto sul tavolo davanti a se il giornale che stava leggendo, per poi rovistare nella sua piccola borsetta rossa, dove tirò fuori una barretta di cioccolato. Non era forse più interessante lei, di lui? Insomma, per quale motivo quel tipo di era avvicinato proprio a lui...?
    Nives Watterson
     
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