Aaleahya

Aaleahya

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»Nome: Il suo nome è Aaleahya, nome meno difficile di quanto si possa immaginare da pronunciare, che significa "Luce del Sole" in Hindi.
»Cognome: Non ne possiede uno in tutta sincerità; dopotutto è un'elfa e la loro società, se così si può chiamare, è strutturata in modo nettamente differente da quello che siamo abituati a vedere e conoscere, perciò cose come un "cognome" non sono viste come necessarie. Al massimo si può portare, assieme al proprio nome, quello della propria "tribù" o della divinità che si serve, sempre ammesso che ve ne sia una. Certo, in occorrenza, fra gli umani le sentirete dire che il suo cognome è Smith, il più comune in America.
»Luogo e anno di nascita:: Nasce ben 540 anni fa, in concomitanza con l'equinozio di primavera in un luogo che oggi non esiste più, in un luogo magico che non fa parte del mondo umano chiamato Mirkwood o Bosco Atro.
»Città attuale: Vancouver, Canada.
»Orientamento: Legale Buono (LB) Cerca con tutte le sue forze di fare del bene, ma ben difficilmente metterà in discussione le leggi o la gerarchia in cui si trova. Dice la verità, mantiene la parola data e aiuta i bisognosi; combatterà il male sempre e senza tregua, il suo dilemma morale più grande è quando deve infrangere la legge per difendere i più deboli (salvare un innocente che viene punito da un governo altrimenti impeccabile o rubare per sfamare un bambino che muore di fame lo metterebbe in grande difficoltà).
»Lavoro: Non passa abbastanza tempo tra gli umani per doversi preoccupare di trovare un lavoro.
»Razza: Elfo
»Poteri: Trae la sua forza dalla natura e anche per questo non passa lunghi periodi di tempo tra gli umani, può essere un'avversaria quasi imbattibile grazie alla maestria che sfoggia con i suoi chakram (fasce di metallo forgiate a forma di anello con un bordo esterno estremamente affilato) e la sua firangi (una spada affilata solo da un lato, flessibile e potente grazie alla sua vasta portata d'attacco). Conosce alcuni incantesimi totalmente innocui e che utilizza molto raramente.
»Segni particolari: Alcune parti del suo corpo sono segnate da dei simboli che molti definirebbero erroneamente come semplici tatuaggi, ma sono molto di più per lei... Questi rappresentano il suo spirito, la sua natura, tutta se stessa. Dietro l'orecchio destro porta il segno di un grifone, simbolo di forza interiore, mentre sulle mani e sui piedi si intrecciano complicati design di linee e fiori, che fra gli uomini vengono comunemente definiti "mehndi"; motivi che sono di buon auspicio per la persona che li indossa.

"What Brings The Moon Down To Earth Today?"
"To Take Your Breath Away"

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»Descrizione psicologica: Aaleahya può apparire come un fiore delicato e non molto di più, ma quella è solo una minima parte di lei. Non c'è un modo preciso o semplice per definirla, probabilmente perchè non esiste un solo modo di vederla. L'unione perfetta di un guerriero e di una venere in un unico corpo; aggraziata, femminile ed elegante nel portamento ed i modi di fare, qualità che si trasferiscono anche quando canta e balla come le è stato insegnato sin da piccolissima. Forte, fiera e sicura di se Aaleahya sa affrontare il pericolo come un albero che non si lascia abbattere dalla tempesta. Non sopporta quando non le si porta rispetto e si cerca di sovrastarla o sminuirla principalmente perchè donna; un preconcetto che è sempre pronta a smontare in qualsiasi modo e contesto con estrema soddisfazione. Tuttavia, anche se è convinta che sia una debolezza e non faccia altro che alimentare gli stereotipi sul genere femminile, l'elfa è una romantica in fondo al cuore. Ha un debole per tutti i felini, tanto che si è impegnata per "addomesticare" un leone. Ama la natura e possiede una particolare connessione quasi spiritale con l'acqua, infatti quasi tutti gli incantesimi che conosce sono legati ad essa. Farebbe di tutto per i suoi fratelli, anche quando la portano all'esasperazione e nonostante sia lei la figlia minore, con loro si comporta un po' come una madre.
»Descrizione fisica: Probabilmente - anzi - quasi sicuramente è per via della sua genetica, per via della sua natura di elfa, ma l'aspetto di Aaleahya si può definire solo come irreale, ai limiti del finto. Per certi versi somiglia ad una bambola, tanto i suoi tratti appaiono incredibili e privi di evidenti difetti anche se la sua statura non sia fra le più notevoli, fermandosi al massimo al metro e settanta. Praticamente una pigmea per i canoni degli elfi. Occhi grandi e chiari, come le acque pure e tranquille dei luoghi in cui è cresciuta, caratterizzati da ciglia lunghe e folte e da linee orientali ed esotiche molto ricercate. Labbra carnose e piene, che una volta stese in un sorriso riescono a trasmettere più emozioni di mille parole, rosse come le rose in maggio, attraenti e invitanti come le fragole più mature. Il processo d'invecchiamento della sua razza è estremamente lento esteriormente, perciò il suo aspetto resta quasi completamente intaccato come un orologio rotto che segna sempre la stessa ora. Il suo corpo presenta forme floride, anche se non eccessivamente abbondanti e senza dubbio femminili. La sua pelle curata, splendente e tendente ad un colore olivastro, un po' come se facesse bagni di Sole ogni giorno e un po' in effetti è così poichè ama stare all'aperto in stretto contatto con la natura più di qualsiasi altra cosa al mondo. Orecchie a punta, tratto distintivo della sua razza, che però lei tiene quasi sempre coperte con i suoi capelli lunghi, che vanno ben oltre i fianchi, castani come il legno di mogano e naturalmente ondulati che Aaleahya preferisce tenere sciolti.
»Famiglia: Tutti gli elfi abitanti del "regno" dal quale Aaleahya proviene sono considerati famiglia, ma (specialmente dopo aver perso i suoi genitori) prendono per forza la precedenza i suoi tre fratelli: Aego, Fenris e Raegel.
»Status sentimentale: Decisamente complicato. Le è sempre stato detto che altri sceglieranno per lei, ma questa elfa sogna l'amore; quello vero, quel tipo di sentimento che ti travolge e sommerge. Sogna romanticismo e grandi gesti del cuore, sogna un amore che riesce a vivere attraverso a tutto, persino al tempo. Un sogno meraviglioso che si era quasi realizzato, ma dal quale è stata brutalmente svegliata.

»Prestavolto: Aishwarya Rai

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»Storia: Purtroppo la vita di Aaleahya non è ricca di grandi momenti di felicità. Tanto per cominciare, l'elfa è un'orfana. I suoi genitori sono stati uccisi dagli orchi, una piaga che infetta i luoghi in cui è cresciuta da secoli e che occupa da altrettanto tempo intere popolazioni di Elfi in una guerra contro questa razza ripugnante. A farle da genitori, da guida, erano rimasti i suoi tre fratelli maggiori i quali si sono sempre accertati che Aaleahya crescesse senza che il peso della perdita dei loro genitori pesasse troppo sulla sua vita.

In molte civiltà nascere donna comporta numerosi svantaggi e moltissime opportunità vengono negate, ma questo non accade per gli Elfi. Sia uomini che donne erano liberi di affinare le proprie capacità in qualsiasi campo, dal più artistico al più pratico. Inizialmente i fratelli di Aaleahya credevano che il futuro della loro dolce sorellina sarebbe stato legato alla musica dato il suo interesse nel ballo, ma negli anni scoprirono che quello non era altro che una prova, un'abilità in più che Aaleahya intendeva aggiungere al combattimento. L'unico vero obbiettivo dell'elfa era quello di poter finalmente aggiungersi alla schiera di soldati impegnata nel respingere gli orchi e così, oltre alla musica ed il suo ritmo, aveva iniziato ad imparare ad utilizzare il maggior numero di armi possibile fino a trovare le sue preferite. Osservarla combattere era più ipnotico di qualsiasi danza. Aggraziata e letale allo stesso tempo, aveva giurato a se stessa che se non poteva vendicare i suo genitori allora avrebbe protetto i suoi fratelli ed il resto degli elfi ad ogni costo.

Tuttavia, qualcosa - o meglio qualcuno - aveva ritardato i suoi piani distraendola e portandola a coltivare sogni e desideri molti diversi da quelli che avrebbe dovuto avere una guerriera. Quell'uomo, quel mago, aveva fatto battere il suo cuore ad un ritmo diverso da ogni ballo che conosceva; nuovo e sconosciuto, spaventoso ed eccitante e Aaleahya improvvisamente non voleva nient'altro che lui.

Purtroppo però, come già detto all'inizio, la felicità non era mai destinata a durare molto per l'elfa. La guerra contro gli orchi era andata oltre il loro territorio ed una delle peggiori battaglie aveva preso luogo ad Erebor, conosciuto anche come La Montagna Solitaria, mietendo vittime a grande velocità. "Non è la tua battaglia! Ti prego, resta qui" era stata la supplica di Aaleahya all'uomo che amava prima di unirsi ai soldati. Avrebbe potuto restare al sicuro con lui, ma l'elfa non era mai stata così egoista ed aveva preso l'meno di combattere molto prima di conoscere il mago. Nel bel mezzo della calca non poteva fare a meno di continuare a pensare a lui, di pregare che le avesse dato ascolto e la stesse aspettando in un luogo sicuro e lontano dalla battaglia. Ovviamente le cose andarono diversamente... Quando i suoi fratelli l'avevano raggiunta le era bastato uno sguardo per capire e neanche le ferite subite in battaglia erano state in grado di fermarla dal raggiungere il corpo senza vita dell'uomo che amava. Il dolore del suo pianto avrebbe riecheggiato per sempre in quei boschi.

Incredibilmente l’idea di allontanarsi da Mirkwood non venne a lei, bensì ai suoi fratelli, stanchi di vederla soffrire e tremendamente preoccupati per l’elfa poiché dopo la morte del mago questa si era dedicata con ancor più impeto nella lotta contro gli orchi. Persino il resto degli Elfi del Bosco Atro appoggiarono la proposta di mandare Aaleahya nel mondo degli umani, principalmente per evitare che la sua sete di giustizia con il tempo si tramutasse in sete di sangue. Così aprirono un portale e l’elfa con un passo si era trovata in un luogo completamente diverso da quello che l’aveva cresciuta. Vancouver almeno aveva grandi luoghi aperti dove Aaleahya sarebbe stata in grado di unirsi alla natura e rigenerare i suoi poteri. Il mondo umano non aveva orchi, ma non aveva neanche i suoi fratelli e soprattutto non aveva lui... Nessun luogo terreno le avrebbe mai ridato il suo mago.