Yennefer di Vengerberg

Anya Chalotra.

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    Yennefer di Vengerberg;
    »Nome: Yennefer; ma spesso e volentieri viene chiamata con alcuni nomignoli come : Yen, Jenny o ancora Yenna.

    »Cognome: Vengerberg; lo ha trasformato nel suo cognome.

    »Luogo e anno di nascita: Nasce a Belleteyn nella contea di Vengerberg, nell'anno 1173.

    »Città attuale: Dopo aver aperto per sbaglio un portale temporale, si ritrova nella città Americana di Vancouver.

    »Orientamento: Neutrale: I neutrali fanno quello che deve essere fatto, non importa ai danni di chi va la cosa; il neutrale difende prima di tutto se stesso perché sa che se a lui succede qualcosa non ci sarà più nessuno a fare le cose nel modo giusto. Il neutrale valuta la situazione e sceglie la persona più adatta a correre il rischio convincendola a provarci di sua spontanea volontà, anche mentendole perché lo faccia se necessario. Un neutrale può dare la sua parola ma la mantiene solo fintantoché farlo non interferisce con la necessità del momento.

    »Lavoro: Attualmente non ha nessun lavoro.

    »Razza: Ibrido , metà maga e per una piccola parte Elfo. Anche se la natura che più spicca è quella magica.

    »Poteri: I suoi poteri principali sono basati unicamente sulla magia classica e la magia del Caos. Ha imparato tutto ciò che c'era da sapere grazie alla sua maestra Tissaia e ai suoi insegnamenti ad Aretuza. A causa della magia invecchia più lentamente rispetto alle altre persone.


    »Segni particolari: Una caratteristica di Yen sono il colore violetto dei suoi occhi.


    Hanno scelto per me, rivoglio quella scelta
    original
    »Descrizione psicologica: Yennefer è sempre stata una persona timida, insicura, per colpa del suo aspetto che madre natura le aveva dato.
    Spesso e volentieri veniva derisa e additata per questo. Portandola ad evitare le persone. A non fidarsi.
    Dopo il suo cambiamento, al primo impatto può sembrare una persona manipolatrice e spietata, anche un po' meschina.
    Ma in realtà non lo è. E' soltanto una semplice apparenza, una maschera.
    Ha un carattere tutto sommato volubile, testardo e al tempo stesso capriccioso. Tutto ciò che vuole riesce sempre ad ottenerlo. Ma sotto sotto, non è poi così una cattiva persona come possa sembrare. E' anche coraggiosa e non si arrende mai. Cerca sempre quel qualcosa in più nelle cose, non si accontenta mai, vuole sempre il massimo in tutto. Ha un grande spirito di sopravvivenza, se la sa cavare egregiamente anche da sola. Non è la classica dama indifesa, tutt'altro.
    Ma è anche fragile. Tende a isolarsi ogni volta da tutti e da tutto per evitare di soffrire.
    Ha paura di amare, di essere respinta ancora una volta.
    Ma non solo, è spesso in lotta con se stessa, soprattutto per via di un sacrificio che ha dovuto fare per ottenere tutto ciò che ora possiede.
    Per questo, non riesce a darsi pace. E non al troverà fino a quando non sistemerà le cose.
    Non ha molta fiducia nelle persone che la circondano. Pur sapendo di sbagliare a comportarsi così. Ma è troppo orgogliosa per ammetterlo.

    »Descrizione fisica: La bellezza non è mai stata dalla sua parte, anzi, il destino le aveva dato una sorta di deformazione sin dalla nascita.
    Capelli corti marroni, ingobbita e vestita con semplici abiti da quattro soldi. Era così che appariva. Un particolare che la contraddistingueva da tutti, era il colore dei suoi occhi: violetti.
    Col tempo, è' riuscita a guarire a risanare con la magia il suo aspetto, migliorandolo e cambiandolo, rendendolo – per lei – perfetto.
    Trasformandosi in una persona normale, non più come un fenomeno da baraccone. Le deformazioni e la gobba erano sparite. Come se non fossero mai esistite.
    Ma per questo, ha dovuto rinunciare ad una parte di se stessa. Una parte che niente e nessuno potrà mai ridargliela indietro.
    Appare come una donna dai lunghi capelli neri e ricci, che le ricadono lungo le spalle. Dal fisico esile ma ben distribuito.
    Occhi violetti, lo stesso colore che aveva quand'era la vecchia Yen, gli ha voluti tenere senza apportarvi alcuna modifica.
    Adora vestirsi di nero e di bianco, indossare gioielli, sopratutto collane legate da nastrini neri. Nessuno sa la sua vera età, al primo impatto ne dimostra una trentina, anno in più o anno in meno.
    In realtà, grazie alla magia, invecchia in maniera molto più lenta rispetto a tutti gli altri.

    »Famiglia: Famiglia, per lei questa è una bella parola.
    Ha avuto delle persone che si sono prese cura di lei , sua madre e il suo patrigno. Non era figlia unica ma aveva altri fratelli e sorelle.
    L'amore di suo padre non valeva meno di quattro soldi, dato che la vendette per quella cifra nonostante l'opposizione di sua madre.
    La sua famiglia diventò così la Congrega delle Maghe ad Aretusa, è tutto quello che ha oltre a Geralt di Rivia.

    »Status sentimentale: Da una parte ha paura di amare e di essere respinta, dall'altra, ha sempre provato qualcosa per il suo Geralt. Ha avuto alcune relazioni brevi, ma niente di così importante o di profondo.

    »Prestavolto: Anya Chalotra;
    49E
    »Storia:

    Una vita di umiliazioni.
    Di prese in giro.
    Di paura.
    Di fallimenti.



    Ero così prima di diventare la persona che sono oggi.
    Un emarginata a cui la vita non mi aveva riservato nulla di buono. Cominciando dal mio aspetto, alle prese in giro, alle umiliazioni e alle cattiverie della gente nei miei confronti.
    Manifestai i miei poteri senza rendermene conto. Scappando dall'ennesima umiliazioni inflitta da una giovane coppia non appena mi vide.
    Mi teletrasportai nelle segrete di una scuola. E da lì, ebbe inizio tutto.
    Conobbi Istredd, un giovane mago come me.
    Fui venduta per tre denari alla maga Tissaia de Vries , direttrice di Aretuza. Un'accademia per giovane streghe e maghe.
    Il mio percorso non fu semplice e ne facile.
    La paura di non essere adeguata, di non riuscire nelle cose mi bloccava. Mi impediva di usare la magia al meglio delle mie potenzialità.
    Tutte queste emozioni mi impedivano di gestire a pieno il mio potere. Fu Istredd ad aiutarmi.
    Aprendomi con lui e raccontandogli come mi sentivo. Mi ascoltava ed era speciale. Mi aiutò parecchio, avevo aperto il mio cuore e gli diedi piena fiducia.
    Ma lui, mi aveva tradita servendo il suo maestro Stregobor, rivelandogli il mio segreto al momento debito. Ovvero, la vera natura di mio padre.
    Al momento dell'ascensione rinunciai ad una parte di me, ottenni tutto ciò che volevo di più : Potere e il mio aspetto, riuscì a cambiarlo a stravolgerlo completamente. Ma se pensate che sia stata una passeggiata, vi sbagliate di grosso.
    Non ero più gobba, grazie alla magia avevo corretto ciò che madre natura mi aveva dato, sostituendolo con ciò che avevo sempre voluto. La bellezza.
    L'unica cosa che lasciai com'era, era il colore dei miei occhi.
    Divenni una maga ambiziosa e potente.
    Raggiunsi parecchi obiettivi nella mia vita. Mi accaparrai un ruolo in un regno diverso, da quello che mi era stato assegnato dato la mia natura di elfo.
    Ebbi svariati uomini. Ma tutto ciò non mi bastava mai.
    Non mi accontentavo mai di nulla. Volevo di più, sempre di più.
    Ero troppo ambiziosa, non è vero?
    Ma grazie a quell'ambizione mischiata ad un pizzico di stupidità, conobbi Geralt di Rivia. Un Witcher di una certa fama sulle spalle.
    Più e più volte il destino con quello Strigo si incrociò in diverse situazioni.
    Il nostro rapporto era strano. Fatto di litigate seguito da momenti indimenticabili.
    C'era qualcosa tra me e lui, qualcosa di più di una semplice amicizia.
    Durante la ricerca di un drago, il quale, mi era giunta voce avesse poteri curativi, mi ritrovai a collaborare a fianco a fianco ancora con quell'uomo.
    Fu proprio durante quell'avventura, che iniziai ad avere il sospetto che ci potesse essere davvero qualcosa tra di noi. Ma avevo paura.
    Paura di essere ferita di nuovo.
    Di essere tradita.
    Di lasciarmi andare.
    Ma ben presto, mi accorsi che era tutta un'illusione. Quello che provavo, quella che c'era tra noi era dovuto alla magia. Geralt, ci aveva uniti per colpa di uno stupido desiderio fatto allo Djinn per salvarmi la vita dopo la mia ennesima bravata.
    Era stato lui a confessarmelo. Non l'avevo presa bene. Mi sentì nuovamente ferita ed umiliata. Me ne andai dopo l'ennesima litigata,
    Pensavo di non rivederlo più. Di aver chiuso definitivamente. Ma mi sbagliavo.
    Ancora una volta i nostri destini si incrociarono.
    Senza volerlo, lo trascinai in una nuova avventura. Nonostante la delusione del drago, non mi ero arresa, non avevo smesso di cercare un modo per avere un figlio.
    Mi appellai ad un ultima speranza, un incantesimo di magia molto particolare. Forse, grazie a quello, potevo finalmente risolvere il mio problema.
    Ma qualcosa andò storto. Trascinai il Witcher con me, aprendo una sorta di varco temporale. Il luogo e l'epoca dove eravamo finiti erano diverse, da quello da dove venivamo noi.
    Provai e riprovai a lungo a trovare una soluzione, un rimedio per tornare indietro.
    Ma qualsiasi cosa provassi non funzionava. Eravamo bloccati lì e non avevo idea di quanto tempo e se mai, avremmo fatto ritorno alla nostra epoca.
    Forse, il fato ci stava dando una seconda possibilità ad entrambi?

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    CONVALIDATA!!!!! :oci: :oci:
     
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