Kaleb Verloren

Dylan O'Brien

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    Kaleb Verloren
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    »Nome: Kaleb Deriva dall'ebraico e significa "cane". Nell'Antico Testamento, Caleb era il nome di una delle dodici spie mandate da Mosè in Israele: degli Israeliti che lasciarono l'Egitto con Mosè, lui e Joshua furono gli unici che sopravvissero per vedere la Terra Promessa.
    »Cognome: Verloren dal tedesco, che significa letteralmente "perso". Il suo nome, in un certo senso, sta quindi a significare quello che è stato per tutta la sua vita: un cane randagio.
    »Luogo e anno di nascita:: Non conosce la sua reale data di nascita, ma chi lo ha... Cresciuto, per così dire, lo ha trovato ancora in fasce e ha stabilito quel fatidico giorno come suo compleanno: il 14 Maggio del 1992. Montréal, è la sua città natale; parte del Canada è il centro più popoloso della provincia del Québec. Kaleb non vi ha vissuto per molto e non ricorda quasi niente di questa città, anzi, la considera maledetta poichè è lo sfondo che ha segnato l'inizio della sua storia e di conseguenza di tutti i suoi tormenti.
    »Città attuale: Vancouver, Canada.
    »Orientamento: Neutrale Puro (N): l'Indeciso o l'Equilibrato, si comporta sempre secondo il suo istinto e le sue conoscenze, senza costrizioni o pregiudizi. Considera il bene migliore del male, ma non si sente obbligato a perseguire il bene in modo universale.
    »Lavoro: Tuttofare nel condominio in cui abita
    »Razza: Licantropo
    tenor
    »Poteri: Sa trasformarsi in un vero e proprio lupo. I suoi sensi sono più potenti rispetto a quelli delle persone comuni ed è dotato di una forza e di una velocità sovrumana. Invecchia molto lentamente e sa guarire, rigenerandosi, creando per se stesso una sorta di immortalità virtuale.
    »Segni particolari: //

    « You know I can't see through the haze around me
    And I do anything that just feel better »

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    »Descrizione psicologica: Kaleb è un giovane uomo dall’animo prosciugato dalla sofferenza. Una vita in catene, costretto ad uccidere per il divertimento ed il guadagno altrui, ha reso il ragazzo superficialmente freddo e distante, propenso a tenere tutti ad una distanza di sicurezza a colpi di sarcasmo e cinismo. Tuttavia, Kaleb cova dentro di se una certa delicatezza quasi insospettabile ed una grande paura di poter essere nuovamente ferito e tradito nel peggior modo possibile e di poter ferire gli altri a sua volta. Una vita passata ad agevolare la morte altrui, con crudele ironia, ha reso Kaleb un grande estimatore della vita rendendolo estremamente consapevole dell’importanza di cose come la libertà, il costruirsi un futuro, trovarsi degli affetti sinceri e in sostanza in quella che è la benedizione di poter aprire gli occhi ogni giorno. Se riconosce di aver sbagliato proverà di tutto per farsi perdonare, ma se subisce un torto difficilmente perdona essendo non poco soggetto ad atteggiamenti e sentimenti vendicativi. Ha la fobia dei luoghi piccoli e angusti, non ama mettersi in mostra e quando si trova, non per sua scelta, al centro dell'attenzione tende a combattere il nervosismo che lo assale con piccoli gesti, tic se vogliamo, come lo scrocchiarsi le nocche o grattarsi il collo. Fondamentalmente sensibile, anche se non in modo convenzionale, darebbe qualsiasi cosa per poter tornare indietro e cambiare la sua vita.
    »Descrizione fisica: Per alcuni è solo "un tipo"; né brutto e né bello, ma questo giudizio a dir poco superficiale di chi non sa guardare. Kaleb ti rapisce volta per volta, senza lasciarti via d'uscita, perché nel momento in cui ti renderai conto che qualcosa è cambiato nel modo in cui lo osservi sarà già troppo tardi per tornare indietro. Alto un metro e ottanta per un fisico piuttosto allenato e formato da muscoli possenti anche se non particolarmente accentuati. Pelle chiara e delicata, completamente nivea, che gli conferisce un aspetto ancor più ricercato, insieme a quella che si potrebbe seriamente definire come una "costellazione" di piccoli e inusuali nei, che al contrario di ciò che siamo portati a pensare di solito, non fanno altro che aumentare la sua particolare bellezza rendendolo assolutamente unico. Capelli castani, visivamente lucidi e morbidi, ai quali tuttavia non porta troppa attenzione incorniciano il suo volto a sua volta arricchito da labbra quasi femminili per via della loro forma, un naso a bottoncino e dai suoi occhi che appaiono come due meravigliose perle ambrate, due gemme preziose che sembrano quasi allo stato liquido, piene di luce e riflessi sempre diversi che riescono a comunicare più di mille parole.
    »Famiglia: Mai avuta una e l'unica persona che lo ha "accudito" non è di certo degna di questo titolo.
    »Status sentimentale: Volutamente single, praticamente alla stregue di un eremita. Non esclude di poter incontrare qualcuno di speciale e persino di innamorasi, anzi, sa benissimo che è una possibilità neanche troppo astratta pronta ad attenderlo in futuro ed il solo pensiero lo inorridisce e terrorizza.

    »Prestavolto: Dylan O'Brien

    »Storia: Sfortunatamente la vita di Kaleb non ha praticamente niente di positivo o particolarmente avvincente di cui vantarsi. Non è una storia che fa piacere raccontare, ma per chi avesse una macabra curiosità, eccola:

    Tutto inizia con una donna al suo ultimo mese di gravidanza in fuga nei boschi. Le gambe le bruciavano, i polmoni sembravano scoppiarle in petto per lo sforzo immane che stava facendo, ma non si sarebbe fermata prima di avere la certezza di essere al sicuro, nonostante le si fossero rotte le acque poco meno di mezz'ora prima. La giornata era iniziata in maniera a dir poco ordinaria per la donna, ma improvvisamente, come quando un sogno si trasforma in un incubo, si era trovata costretta a scappare per la sua vita e soprattutto per quella di suo figlio. Dettaglio fondamentale di questa storia sta nel fatto che la donna era un licantropo ed insieme al suo compagno, anch'esso non umano, si nascondevano da anni da un branco di loro simili dagli ideai decisamente poco pacifici. Questi erano già arrivati al padre del bambino uccidendolo senza pietà, ma la sua morte aveva fatto guadagnare alla donna un po' di tempo in più per trovare rifugio; nascosta in una rientranza tra delle rocce, in riva ad un fiume, sfinita la giovane era riuscita a partorire. Se fosse stato un film, quello sarebbe potuto essere senza dubbio il momento perfetto per un salvataggio, così da permettere a madre e figlio di andare avanti, superare quell'orribile trauma e vivere felici e contenti, ma ovviamente il destino aveva altro in programma per loro. La donna aveva perso troppo sangue e nonostante la stagione primaverile, le temperature del Canada non erano particolarmente amichevoli... Morì, tenendo stretto a se il piccolo fagottino il cui pianto straziante aveva attirato una persona: una donna, una strega, che senza neanche posare lo sguardo sul cadavere aveva preso il neonato tra le braccia, osservandolo con aria curiosa e calcolatrice, decidendo che il piccolo da quel momento sarebbe stato di sua proprietà.

    Aveva deciso di chiamarlo Kaleb, cane, perchè questo per lei erano i licantropi e persino il cognome che gli aveva dato era solo un altro modo per umiliarlo. Inizialmente, tuttavia, le cose sembravano procedere nel migliore dei modi... Il piccolo cresceva forte e sano, ricevendo le giuste attenzioni anche se nessun gesto della strega era mai particolarmente caldo o affettuoso. Si faceva chiamare mamma, ma era solo un modo per manipolare il bambino proprio come l'abitudine che questa aveva iniziato ripetendogli ogni giorno "Farei qualsiasi cosa per te, e tu?" ovviamente Kaleb rispondeva sempre di si, che anche lui avrebbe fatto tutto ciò che lei gli avrebbe chiesto se necessario, ignaro di cosa questo avrebbe comportato.

    Compiuti dieci anni Kaleb aveva ricevuto in dono una gabbia, grande abbastanza da contenerlo o poco più, dove era stato gettato dalla strega "Vuoi uscire? Trasformati!" non importava quanto il piccolo poteva piangere, urlare, disperarsi e chiedere perchè, la donna teneva fede alle sue parole e non aveva intenzione di liberarlo. Erano serviti due anni di quella che poteva essere descritta solo come pura tortura, prima che Kaleb arrivasse al punto di riconoscere e controllare le proprie capacità trasformandosi in lupo. La strega era entusiasta e finalmente, come promesso aveva aperto la gabbia lasciando uscire il bambino "Ho un regalo per te" gli aveva detto gioiosa, mostrando a Kaleb un collare molto simile a quello di un cane e che immediatamente la strega gli aveva stretto al collo, comunicandogli che se le avesse disobbedito quel collare aveva la capacità di somministrargli piccole dosi di strozzalupo; non abbastanza da uccidere, ma sufficienti da renderlo pazzo per il dolore. Da quel giorno Kaleb era divenuto letteralmente il suo mastino, un cane da guardia, che le donna utilizzava per uccidere quelli che riteneva come suoi nemici.

    Con il passare del tempo, ad ogni modo, la strega aveva iniziato a sottovalutare la forza del giovane, convinta che le sue manipolazioni l'avrebbero tenuta per sempre al sicuro dalle sue zanne; infatti, ormai diciassettenne, il suo "mastino" aveva immaginato per anni una possibile fuga con annessa vendetta contro di lei. Durate una delle loro particolari battute di caccia Kaleb aveva approfittato di un momento di distrazione della strega e si era liberato del collare, attaccandola ferocemente e lasciando i resti della strega a marcire nella sua stessa casa.

    Kaleb era realmente libero per la prima volta nella sua vita, ma purtroppo non aveva idea di cosa fare con questa sua nuova libertà... Senza soldi o conoscenze di alcun tipo aveva vissuto come senza tetto per un po', spostandosi di stato in stato in America fino a quando, dopo aver avuto parte in una rissa, un uomo che aveva assistito alla cosa ed aveva notato la sua forza gli aveva proposto un lavoro come buttafuori nel suo locale. Non era di certo il tipo di lavoro che ogni ragazzo sognava, ma Kaleb finalmente guadagnava qualcosa e poteva permettersi un tetto sopra la testa. Purtroppo però non aveva alcuna intenzione di mettere radici e dopo un paio di anni, grazie ai suoi risparmi decise di trasferirsi ancora ed aveva ripetuto questo tipo di "tabella di marcia" fino ad oggi, dove potevamo trovarlo a Vancuver e solo il tempo avrebbe saputo dire quale sarebbe stato il suo prossimo passo.

    ©Hidden Creature

     
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    CONVALIDATA!!!!! :oci:
     
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