Born on a Different Cloud

Alice e lo Stregatto facevano ormai coppia fissa da un po’. Da poco per i più, in realtà, perché nessuno l’aveva proprio capito capito. Del resto i due erano una coppia molto particolare, ed il loro rapporto non era affatto cambiato rispetto a prima, almeno non nel Paese delle Meraviglie.
Per questo motivo il Bianconiglio, il Cappellaio Matto, il Brucaliffo -solo per citare alcuni strambi personaggi di laggiù- non si erano minimamente accorti che qualcosa fosse cambiato in loro. Forse solamente la Regina Bianca aveva prestato attenzione alla nuova confidenza che i due ora avevano fra di loro. Ma del resto, come sempre, una donna aveva più occhio rispetto ad un esemplare maschile.
Sulla Terra invece lì si che ci si poteva accorgere di loro, dal momento che li si poteva vedere caminare mano nella mano, e li si poteva vedere mentre si baciavano. Ma era a Wonderland che i due trascorrevano più tempo e lo Stregatto davanti a tutti si mostrava come il solito gattone a strisce rosa ed in realtà nessuno conosceva la sua vera natura, ovvero che fosse in realtà un demone, con quindi sembianze umane. Solamente una ragazzina, Layra, sapeva di quel piccolo segreto - che poi tanto segreto non era-, semplicemente egli aveva omesso di dire di essere un demone e si era sempre mostrato a chiunque come gattone. Ma Layra non viveva a Wonderland, a dire la verità nemmeno sulla terra, però era venuta a conoscenza di quel mondo perché aveva avuto una storia breve con il Bianconiglio. Più volte quindi si era anche ritrovata con il gattone grosso e grasso e si sa, fra demoni ci si intendeva!
Ora che le cose proseguivano alla grande fra lo Stregatto e Alice, sembrava che quest’ultima ogni tanto avesse un mezzo di barlume schizzato, come se i suoi ormoni fossero più agitati del solito. Killian, questo era il nome del demone gatto, aveva chiesto pareri a Layra, l’unica persona con cui poteva parlare di certe cose ma ella non sapeva che risposte dargli. Ma infondo Alice era sempre stata un po’ schizzata che quindi alla fine non ci si faceva più caso.
Il Cappellaio Matto però comprese che c’era qualcosa di strano fra lo Stregatto e Alice e quando andò ad indagare venne fuori che i due stavano insieme. Ma insieme insieme. Come era possibile che una ragazza fosse fidanzata con un gatto? Ok che era una ragazza stramba...

Quel giorno lo Stregatto se ne stava appollaiato su di un tronco di un albero; strano dite voi eh!? Ironicamente, visto che era il suo posto preferito e quella la sua posa preferita. Adorava starsene sugli alberi a contemplare il mondo sotto di essi.
Non era un giorno qualunque e se lo sentiva. Non sapeva cosa volesse dire, ma sentiva che c’era qualcosa di diverso nell’aria. Non era certo grazie al Brucaliffo, ne ai gemellini e nemmeno per la Regina di Cuori. Ma c’era qualcosa nell’aria ... lo Stregatto se lo sentiva...quel giorno sarebbe stato un giorno totalmente diverso dagli altri...

Perché ora Alice stava piangendo? Forse fingeva...? Si, doveva essere per forza quello...Forse piangeva dal ridere, o forse rideva nel piangere o...beh dai, di sicuro era felice!!! Era una così bella giornata, che motivo c’era per piangere?
Bastava guardare come quelle farfalle volavano felici -badando bene di non avvicinarsi troppo allo Cheshire Cat- o a quella coppia di lumachine che lente si avvicinavano alla ragazza dai capelli scuri come la notte; e beh, ora che era giorno si notavano molto!
<b>Bella ragazza che succede? Perché piangi?[/color] parlarono all’unisono (in realtà si stavano alternando le parole, in un modo che al gatto stava venendo su un certo nervosismo...). Per questo motivo ora il gatto balzò via dalla sua postazione per cercarne un’altra, così da non sentire quelle vocine fastidiosine che si completavano le frasi a vicenda.
Però non fu proprio un bell’affare , perché da lì non potendo sentire, non poteva nemmeno sapere cosa ora si stavano dicendo...E quindi non poteva sapere perché Alice era triste...perché a quanto pareva quelle erano lacrime di tristezza...le lumachine l’avevano capito, e alla fine anche lo Stregatto ci era arrivato.
Si teletrasportó quindi nuovamente vicino a loro, ma proprio non ce la faceva ad ascoltare quelle voci irritanti. E fatalità ogni volta che si portava vicino ai tre, erano proprio le lumache a parlare ed Alice a stare zitta.
Ideona. Perché andare dritto dritto da Alice a chiedere spiegazioni di quelle lacrime (al momento) era impensabile.
Layra si era ritrovata il gattone a strisce fra le gambe. Hey!! Che diamine! aveva esclamato prima di finire per terra, cosa che tuttavia riuscì ad evitare.
Egli, prima che la ragazzina potesse aprire bocca di nuovo, le mostrò uno strano gesto in cui sembrava proprio chiederle scusa. Lo Stregatto..., che chiedeva scusa...?!
Layra lo guardò perplessa.
Layra carissima, visto che sei sempre qua, perché non ti rendi un pochino utile a me..? disse con una specie di voce in cantilena, prima di rivelarle il suo piano: ovvero quello di andare da Alice a chiedere cosa le stesse succedendo. Fra ragazze si parla, no!?
E Layra, nonostante fosse un demone più che una ragazza, in effetti in queste cose ci sapeva fare, visto che già si era resa partecipe nella relazione iniziale di Jareth e Anastasia...
La biondina sbuffò, mentre il gatto con la coda le indicò dove andare. Non era contenta di fare da Cupido, ma a quanto pareva era portata...E così le si affiancò, mentre due lumache piccole e tozze so stavano allontanando da lei.
Hey, sei messa proprio male se ti stai confidando con quei due esserini...che c’è che non va, Tindell?! le disse sedendosi di fianco a lei. Perché parlare con due bestiole quando poteva avere un’...amica......

Sembrava che Alice non fosse proprio felice di vedere Layra, non almeno in quel momento ma la ragazzina non lo aveva notato di certo, o magari semplicemente non le interessava se alla moretta andasse o meno a genio la sua presenza.
Cosa vuoi falsa fata? le disse aggredendola, eppure Layra non fece nulla di quello che certamente avrebbe fatto un demone.
E così il gattino te l’ha detto... si riferiva al commento sulla finta fata, cosa che solamente lui sapeva.
A quanto pareva fra lo Stregatto e Alice non c’erano segreti...e lui si doveva fidare ciecamente di lei...
In questo momento vorrei vorrei una doppia coppa gelato con tanta panna..., ma non è di me che dobbiamo parlare... fece spostandosi in avanti per poi mettersi di fronte a lei. Ti che vuoi...E che c’è che non va...? le chiese aggrottando la fronte. Era palese che c’era qualcosa che non andasse, visto gli occhi di lei e il trucco colato. Poi tornò al suo fianco e si mise a fissare il cielo davanti ai loro occhi.

Intanto lo Cheshire Cat doveva tenersi occupato in qualcosa, altrimenti non avrebbe resistito e sarebbe corso dalle due ragazze. Per questo motivo ora stava infastidendo Pinco Panco o Panco Pinco. Uno dei due. Non era mai riuscito a distinguerli... ...

Layra era un demone, cattivello pure e carico di menzogna, ma a Wonderland (così come anche altrove) si era finta una fatina un po’ atipica, ma pur sempre fatina. Solo un demone come lo era lo Cheshire Cat poteva capire che ella in realtà era un demone, ma a lei poco importava perché il gattone a strisce aveva sempre fatto il suo gioco. Ed in effetti, almeno fino a quando Layra non avesse commesso un passo falso (secondo i canoni di Killian), egli la lasciava vivere la sua menzogna come meglio credeva.
Ultimamente però questa farsa, questo fingersi brava e buona, stava forse prevedendo il sopravvento e pareva provarci gusto. Anastasia Prince l’aveva sperimentato per prima, questo lato “tenero” da ragazzina. E poi era toccato agli abitanti di Wonderland. Il Bianconiglio per primo, fino a che egli non l’aveva lasciata senza battere ciglio. Ed in effetti non si era ancora vendicata di lui, forse per non far saltare la sua copertura… o chissà per quale altro motivo…
Con Alice tutto sommato non c’erano mai stati chissà che momenti, ma Layra si era sempre dimostrata comunque un tipo a posto. E comunque era la persona più sana di mente la dentro!!!
Ad Alice forse non piaceva molto, ma perché forse era una persona asociale e vedersi questa ragazzina vicino poteva darle fastidio. Di certo non poteva sapere (almeno finché un certo demone glielo avesse detto!) che ella era un demone. Il demone della menzogna era difficile da mascherare perfino dai demoni stessi. Perché ella era brava con i suoi poteri. Lo Cheshire Cat infatti ci aveva messo un poco a comprendere la verità su di lei, e quando lo fece, Layra non obiettò minimamente, perché aveva compreso di essere stata “smascherata”. E sapeva inoltre che poteva fidarsi di lui. Però, l’aveva detto ad Alice…ok, comprensibile…i due erano molto legati. Cosa che inizialmente Layra non comprese, ma poi, pensando al suo rapporto con Jareth, aveva iniziato a capire del perché lo Stregatto aveva rivelato ad Alice la verità su Layra. Del resto anche lei avrebbe detto tutto quanto a Jareth…

Che tra poco di Tindell non ce ne sarà solo una ammise infine Alice scoppiando poi con una fragorosa risata isterica, una risata pazza, che la biondina non riusciva a comprenderne il significato. Lì a Wonderland era davvero difficile capire i suoi abitanti!! E anche se la Tindell veniva dalla terra, si era ben mischiata con i Wonderliani…(o come si potevano chiamare!).
Forse dovresti dirlo all’interessato…non credo di essere stata io… sentenziò la demonietta alzandosi in piedi. Ora asciugati quelle lacrime, datti una calmata e va da lui! le disse porgendole una mano per farla rialzare.

Intanto il gattone che sarebbe diventato padre, dall’alto del suo albero, aveva captato qualcosa di veramente serio e forse assurdo, provenire dalle due fanciulle. “Serio” lo avrebbe fatto scappare a gambe levate; “assurdo” invece lo incuriosiva.
Si teletrasportò così di fianco ad Alice, mentre Layra si allontanava; dapprima comparve la bocca, poi gli occhi e la coda, ed infine tutto il corpo.
Guardò Alice e capì che la cosa, qualsiasi cosa fosse, era più seria del previsto. Di impulso ora davanti a lei non vi era più il gattone a strisce, ma un ragazzo alto e magro, Kilian.
Hey, Alice…Che ti sta succedendo?! chiese assumendo un’aria seria e visibilmente preoccupata. Ebbene sì, egli impazziva per lei!!!

Che forse ultimamente Layra aveva fatto fin troppo del bene, e più che altro si stava comportando troppo bene…?! Non era da lei essere così troppo amichevole e morale e genuina. Roteò gli occhi, ben consapevole che il primo malcapitato che avrebbe incontrato non sarebbe sopravvissuto. Quindi era meglio abbandonare Wonderland per un po’, perché non poteva mostrarsi a nessuno per quella che era (o forse non voleva fare del male a nessuno lì dentro…).

Vieni, devo dirti una cosa importante e vorrei faccia a faccia. Alice sembrava seria nel rivolgersi a Kilian. Poi ella pianse.
Il demone Mutaforma non aveva mai visto Alice piangere. In genere non aveva mai visto nessuno piangere. A Wonderland non si piangeva mai. Nemmeno quando si perdeva contro la Regina di Cuori. Mai. Era un posto troppo “bello” per piangere. O forse erano un po’ tutti matti per piangere!
Kilian aggrottò per un’attimo lo sguardo, incurvando la sua testa verso destra, stranito da quanto stava vedendo. Ok, in effetti Alice non era proprio un abitante di Wonderland…ecco forse perché piangeva…Ma perché piangeva…?!
La mia faccia faccia è qui davanti alla tua faccia!! esclamò egli portando il suo volto vicino a quello di lei, senza perdere la sua “giocosità”.
Ma perché piangi?! aggiunse subito dopo; non ce la faceva a non chiederglielo…

E come dare torto ad Alice se non sapeva come esprimere dei sentimenti o come parlare di qualcosa di importante, con Kilian. Che fosse in forma umana o in forma animalesca, il demone non era di certo una persona facile da gestire. Lì a Sottomondo era probabilmente il più difficile di tutti, pure se messo a confronto con la Regina di Cuori. Eppure aveva messo a nudo i suoi sentimenti per Alice, si erano fidanzati, per cui un po’ di “umanità” in lui non poteva che esserci…sotto tutto quel suo buffo pelo!!!
Forse non era proprio il modo migliore per scherzare in quel momento, ma per lui serviva ad alleggerire il tutto. Non sapeva ancora cosa Alice “nascondesse”, ma doveva trattarsi sicuramente di qualcosa di molto importante e difficile da dire. Per questo Kilian stava cercando di abbassare la tensione che si era creata.
Poi la vide agitare le braccia, si massaggiò la pancia, (che avesse mal di stomaco!?), poi fece con le dita il numero 2, che sembrava un gesto di vittoria per lui, più che un numero…(che avesse fatto la cacca…?!).
No, doveva esserci altro. Come gesto al demone venne spontaneo mettere la sua mano sulla pancia di lei, forse aveva bisogno di un massaggio…
…la sua pancia sembrava più tesa, più “bella”, più…ehi ma qui si sta muovendo qualcosa!!! esclamò portando il suo sguardo verso quello di Alice. Perché la sua pancia si stava muovendo, per un’attimo…?!
Kilian aveva sentito come due piccoli colpi che cercavano di spingere sulla pancia di Alice…possibile che…?!

Ok, la situazione creata era alquanto singolare, surreale specialmente, ma non solo per Alice ma anche per lo Stregatto. Certo, la ragazza si era innamorata di un demone e stava portando in grembo i suoi figli, figli di un demonio…come sarebbero nati? Con le corna, la coda, i baffi, striati…?? C’erano così tanti aggettivi che forse era meglio ora non pensarci…
Ma lo Stregatto in tutta la sua lunghissima esistenza non si era mai e dico mai innamorato di nessuno. Aveva vissuto per il 99% come gattone matto e pazzo, per lui i rapporti umani non erano niente in confronto alle leccate di pelo o agli scherzi che faceva. Eppure ora, eccolo lì, tutto pompato davanti alla sua Alice mentre realizzava il fatto che sarebbe divenuto papà. Papà, un tipo come lui…e non di tanti bei micetti, no, di due pargoli che chiaramente sarebbero stati demoni per metà. Papà due volte, disse infatti ella finalmente trovando il coraggio di guardarlo dritto in viso, un viso ancora enigmatico ma pur sempre ilare. Papà due volte suonava bene.


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Kilian sapeva bene che Alice era una persona introversa, pazza certo, ma pur sempre una ragazza che preferiva rimanersene sulle sue. Non le piaceva farsi pubblicità in giro, così come lui stesso, e sapeva che la soluzione ideale era quella di mantenere il segreto con chiunque, a proposito della loro prole, chiunque tranne che con Layra che ormai già lo sapeva.
Nel Sottomondo era abbastanza facile tenere tale segreto, nessuno era così perspicace da notare il pancione, e anche se l’avessero notato…
…Alice è ingrassata! Alice è ingrassata!!!, ecco cosa si andava a dire in giro. Ovviamente i primi a cantilenare ciò furono Pincopanco e Pancopinco, seguiti a ruota da qualche altro buffo personaggio. Forse alla ragazza ciò dava un fastidio enorme, per lo Stregatto invece importante fosse che tali voci non giungessero alla Regina di Cuori, una delle poche persone in quello strambo mondo che avrebbe carpito la verità. Come anche la Regina Bianca, ma ella non costituiva di certo un grosso problema…
Così eccolo a girare per Wonderland come gattone in attesa del parto…
…già, il parto…
Non penserai mica che la faccia partorire io spero!!! obiettò Layra incrociando le braccia d guardando storto il gattone.
Poi voltò il suo sguardo all’umana che chiaramente di lì a poco avrebbe di sicuro dato alla luce i suoi piccoli mezzi demonietti!!
Che intenzioni abbiamo!? chiese subito dopo mettendosi in mezzo anche lei. Era difficile da dire ma non da crederlo, ma per lei quella ragazza lì, piaceva davvero molto! Un po’ come le era successo con Anastasia Prince.