You Can't Judge a Book by its Cover

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    Erano passati diversi mesi da quando Belle aveva conosciuto - e mai più rivisto- Vincent Keller.
    Ma cos era realmente successo quella serata di Halloween? Alla fine la ragazza sognatrice non è che avesse le idee proprio chiare, ancora a tutt’oggi.
    Era Halloween per cui l’apparizione di mostri era più che lecita, ma era quasi certa di essere stata inseguita e spaventata da uno talmente reale da sembrare vero. Ma del resto lei, abituata ad un paesino piccolo della Francia, non era di certo abituata ad una città immensa come quella in cui ora viveva. Chissà quale tecnologia potesse avere, o semplicemente che abiti e che trucchi perfetti!!! Però. C’era un però. Il ragazzo con cui si era trovata a fare coppia nella gara organizzata dalla città (pareva che a Vancouver ogni occasione fosse buona per organizzare eventi e feste!), un tale chiamato Vincent Keller…Lui… era umano ma un attimo dopo era…mostruoso… ok effetti speciali e trucco e capelli e peli impressionanti!, ma lì, la bestia, era, cioè, sembrava, realissima!!! Che era successo? Si era inventata tutto…? Aveva forse visto qualcosa che non c’era stato? In effetti la sua immaginazione andava ben oltre a quella normale, che quindi alla fine capí che probabilmente si era semplicemente immaginata tutto, magari aiutata dall’atmosfera della festa! Forse proprio pure Vincent si era immaginata, visto che non l’aveva più rivisto!

    Stava arrivando Pasqua e pareva che pure per essa la città avrebbe organizzato qualcosa. Belle ne era entusiasta, e stava già colorando un sacco di uova con cui avrebbe addobbato la sua stanza del college, per renderla più carina e appropriata all’evento imminente.
    Quel giorno era di turno alla biblioteca scolastica, essendo nata e cresciuta in una famiglia tutt’altro che benestante, aveva bisogno di un lavoro con cui mantenersi. Ma lei amava quel lavoro perché amava i libri; anche più dei ragazzi. Ma sapeva che non poteva andare avanti così. Insomma, ora era una ventenne e faceva un po’ strano se rifiutava ogni avance!
    Hey Belle, guarda qua. A parlare era proprio un ragazzo, suo collega alla biblioteca. Era un bel ragazzo poco più grande di lei, e forse ci aveva già provato a conquistarla, ma la Baudelaire era troppo ingenua per essersene accorta.
    Le passò un foglio che la ragazza lesse avidamente, ma con scarsissimo entusiasmo. Pareva che il college avesse dato il consenso ad un’agenzia di modelli ad utilizzare la biblioteca come set fotografico. E pareva fra l’altro che il modello in questione fosse abbastanza famoso, stando a sentire i commenti delle ragazze della scuola. Il modello era un certo Viktor Storm. Viktor/Victor. Forse quel nome la perseguitava…

    E così il giorno del set fotografico arrivò in un battibaleno. In quella mattinata tutti quelli che ci lavoravano stavano allestendo un set a tema di Pasqua, immersi fra i libri. Una cosa tipo festa e cultura.
    Quando Belle arrivò fu fatta passare (la biblioteca era momentaneamente fuori servizio), ma lei come lavoratrice avrebbe dovuto dare una piccola mano, anche solo come sorvegliante.
    Ehi!! Faccia attenzione. Quei libri sono molto importanti!!! esclamò quando un ragazzo stava spostando i libri in questione dallo scaffale, per aggiungerci delle uova di cioccolato. Doveva fare metà e metà, in quella libreria. L’uomo si scusò aggrottando però lo sguardo. Quella ragazzina doveva essere tanto bella quanto seccante.
    Intanto una schiera di ragazze si stava facendo sentire fuori dalla biblioteca…
    Belle Baudelaire
     
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