Two Old Friends

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  1. lovesick‚
     
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    I ricordi della magica avventura che avevo vissuto verso la fine della mia infanzia, anzi, sarebbe stato più appropriato dire che quell’avventura aveva di fatto segnato la vera fine della mia infanzia, ma non era poi così importante, in qualunque modo scegliessi di esprimermi il risultato non cambiava: quei ricordi vivevano ancora dentro di me e non avrebbero mai cessato di farlo. Se chiudevo gli occhi potevo ancora sentire il profumo dei fiori che circondavano la casa sull’albero nell’Isola che Non C’è, mischiato all’odore della salsedine che veniva dal mare, così come potevo sentire le risate dei Bimbi Sperduti che giovano a riconrrersi o a rievocare qualche battaglia epica che avevano combattutto contro Capitan Hook e la sua ciurma. Era stata un’avventura magnifica, anche se alla fine quando era giunto il momento di scegliere avevo scelto di tornare a casa, ripensandoci ora, dopo molti anni, avrei voluto avere la possibilità di tornare sull’Isola, non spesso, solo ogni tanto, solo per avere di nuovo la sensazione di rivivere quei momenti, quelli belli, ma anche quelli meno piacevoli, quelle situazioni di pericolo che ti lasciavano addosso quella scarica di adrenilina che faceva scorrere più veloce il sangue nelle vene e accelerare il battito cardiaco. Sì, sarebbe stato davvero bello scappare dalla realtà.
    Non che la mia realtà fosse poi così male, anzi a dirla tutta non lo era affatto, avevo la mia famiglia, che oltre ai miei fratelli comprendeva i miei genitori, era per loro che avevo scelto di tornare, mi mancavano, noi Darling eravamo sempre stati una famiglia unita e a lungo andare non ce l’avrei mai fatta senza di loro. Tornare a casa però aveva voluto dire lasciare andare anche tante altre persone a cui volevo bene, tanti amici a cui mi ero sinceramente affezionata, primo tra tutti Peter Pan, anche se le nostre strade si erano divise tanti anni prima, non c’era giorno che passasse senza che pensassi a Peter, al mio caro Peter e a quello che avrebbe potuto combinare! Non avevo più avuto sue notizie dal momento che in cui lo avevo salutato di fronte al davanzale della ia finestra informandolo del fatto che sarei rimasta a Londra e non avrei seguito lui, Trilly e TigerLily, avevo il sospetto che fosse arrabbiato con me all’epoca e mi ero sentita molto in colpa per averlo lasciato andare via in quello stato.
    Qualche settimana prima la mia famiglia aveva deciso di lasciare Londra per trasferirsi a Vancouver ed ora, mentre passeggiavo per le strade di quella città che per me era ancora quasi completamente sconsicuta, da sola, era la prima volta in cui rivivevo anche solo vagamente quella sensazione di avventura, di esplorazione che avevo provato tanti anni prima quando ero bambina. Certo Vancouver non c’entrava nulla con l’Isola, nemmeno da lontano, eppure non potevo fare a meno di guardarmi intorno cercando di scoprire con gli occhi ogni sua meraviglia. Passeggiavo quindi guardandomi intorno e di tanto in tanto mi lanciavo anche qualche occhiata alle spalle, non si era mai troppo prudenti quando si camminava da soli per un luogo sconosciuto. La prima volta in cui mi voltai notai un ragazzo dai capelli lunghi sulla fronte che cammianva non molto distante da me, di sicuro non sembrava pericoloso, continuai per la mia strada e dopo un po’ tornai a guardare nella sua direzione, stava ancora là! Mi stava per caso seguendo? Ma no, era molto più probabile che stesse andando esattamente nella mia stessa direzione.
    All’improvviso, come se fossi appena stata congelata sul posto mi bloccai nel bel mezzo del marciapiede, non poteva essere vero, probabilmente avevo le allucinazioni, ma quel ragazzo anche se molto cresicuto rispetto a come lo ricordavo, somigliava moltissimo a… «Peter!» esclami restando ferma nel punto in cui mi ero bloccata, aspettando che si avvicinasse per poterlo osservare meglio «Sei davvero tu?» ero incredula, quasi sconvolta, non mi sembrava che un’incontro così casuale fosse realmente possibile, o ero completamente impazzita e stavo prendendo una cantonata gigantesca oppure il mondo era davero molto più piccolo di come appariva, le coincidenze esistevano e le persone di cui sentivi la mancanza saltavano fuori all'improvviso.
    Wendy Darling
     
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2 replies since 4/9/2021, 08:15   48 views
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