Posts written by †Angel of nightmare†

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    La situazione già tesa stava iniziando a degenerare, se Lars cercava di mantenere la calma ed allontanarsi da quell'uomo al bancone, che l'aveva preso per qualcun altro, quest'ultimo continuava a punzecchiarlo. Sembrava che fosse riuscita nel suo intento, per una volta che cercava di fare la persone responsabile, la gente le voleva far perdere la pazienza, anche quando la serata stava andando anche bene e Lars si stava rivelando un ragazzo a modo e soprattutto sexy ed avrebbe voluto concludere la serata nel letto di uno o nell'altra non al distretto di polizia per una rissa.
    Ancora con quel nome... Chi era quel maledetto Dorian?!? E se credeva di trovare risposte in Lars si sbagliava visto che nemmeno lui, sapeva di cosa diamine si stava parlando, la sua espressione era di perplessità e soprattutto lo scambiarsi le ragazze, che storia era quella? Questo decisamente l'aveva infastidita, alla prima uscita già si parlava delle vecchie fiamme? Fulminò con gli occhi Lars.
    Era tutto così strano, per un attimo vide il suo accompagnatore puntare con lo sguardo il tendone, non poteva essere una coincidenza; lo stesso punto che aveva guardato lei pochi istanti prima, non poteva essere, ma era così assurdo, che si poteva tentare ma prima, doveva fare due chiacchiere con il vampiro.
    Sul suo viso comparve un sorriso abbastanza inquietante, che non preannunciava nulla di buono, non le importava se era un vampiro secolare, nessuno la chiamava tesoro!
    Tesoro... Io cambierò idea su di te se mi porti nella zona vip dietro al tendone rosso
    Le fece l'occhiolino in maniera maliziosa.
    Sapeva che Lars sarebbe andato in escandescenza ma aveva una brutta sensazione di cosa si celasse dietro quel tendone era certa che l'avrebbe seguita, non aveva la minima idea di cosa l'aspettava.


    Asuka e Dorian
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    Era sempre più dell'idea che non avrebbe avuto due bambini e che bambini... Ma contando anche Kilian sarebbero stati tre.
    Lei aveva ancora la gola secca, non riusciva proprio ad esprimersi, di solito parlava troppo, come una matta quale era, ma ora proprio non le uscivano, bloccate in gola.
    Lo sguardo di Kilian in altri momenti avrebbe potuto essere divertente e farla ridere a crepapelle e farglielo prendere in giro, ma in quel momento rendeva la situazione ancora più difficile da gestire, chissà cosa stava pensando di lei, probabilmente che aveva ancora di più perso la testa, come se prima fosse stata molto normale, soprattutto per fidanzarsi con un demone mutaforma nel Sottomondo, che tutti conoscevano come Stregatto e già questo era veramente assurdo, più ora aspettava non uno, bensì due figli da lui, che situazione singolare, se non fosse che era lei la protagonista della vicenda non ci avrebbe creduto e ne aveva viste di cose impossibili e illogiche.
    Per fortuna i gemelli dovevano essere molto intelligenti ed avevano già capito la situazione, abbastanza intricata, visto che, appena Kilian appoggiò la mano, non sapeva ancora chi, ma probabilmente Robin, la più estroversa dei due, sì aveva già anche scelto i nomi.
    Papà due volte
    riuscì finalmente a dire con un filo di voce guardandolo.


    Alice
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    Benvenuta :)
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    Non aveva la minima idea di come avrebbe reagito Kilian, già che lui aveva un enorme limite a capire le emozioni umane, visto che era un demone che per evitare di farlo scopire, si trasformava in un enorme e grasso gatto a strisce parlando e viveva a Sottomondo, già questo faceva intuire, come fosse difficile fare un discorso con lui, avrebbe avuto meno difficoltà con il Bianconiglio che era sempre di fretta.
    E fu molto tentata di dargli un calcio, visto che nemmeno davanti alle sue lacrime, dimostrava un po' di empatia, ma continuava a scherzare, anche in un momento come quello, aveva paura di dirglielo, soprattutto perchè, il suo terrore più grande era come lui si sarebbe rivelato nel ruolo di padre. Non riusciva nemmeno a parlare, un nodo le stringeva la gola, come a strozzarla, eppure era solo una frase: sono incinta, eppure era così maledettamente complicato! Era abituata alle cose impossibili, ma queste le batteva tutte.
    Visto che non riusciva a parlare, agì come una matta e si limitò a fare dei gesti sperando che Kilian ci arrivasse; si massaggiò la pancia e segno con le dita il numero due, semplicemente, aspettava due gemelli da lui e non aveva la minima idea di come avrebbe reagito, visto che lì, niente era normale, se no, non sarebbe stata Wonderland.


    Alice
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    Non aveva mai compreso perchè le donne dovessero sempre farsi aspettare e non parlava di 10 minuti, ma di ore anche, lo trovava irrispettoso e lei non sarebbe arrivata di certo prima alle gare se fosse giunta al punto di partenza in ritardo. Prese il braccio che Lars le poneva, come un vero gentiluomo, entrando finalmente nel locale che era già pieno di gente, ma per fortuna ci si poteva ancora spostare; ordinò un whiskey liscio, non era una persona che andava molto per il leggero, nemmeno sul bere, sorseggiando il suo drink mentre si guardava attorno, notando un uomo, che aveva messo gli occhi su di lei appena entrata e voleva anche presentarsi ma Lars, attirò la sua attenzione, visto che si parlava di lei e della sua gara, allora se l'era ricordata e durante la lezione di guida gli aveva appena accennato, decisamente molto attento, questo gli faceva guadagnare punti.
    Ho vinto, ovviamente
    rispose come se fosse la cosa più scontata del mondo, lei non perdeva mai, nemmeno coi ragazzi.
    Stava poi andando avanti a raccontargli come si era svolta ma si trovò l'uomo di prima fra loro due, che maleducato interromperli così, anche se facevano la loro bella figura i muscoli che si intravedevano sotto la camicia e chiamò Lars, Dorian... Chi era sto tizio? Era interdetta, perchè già pensava al peggio, che fosse uno che aveva inventato qualche storia per uscire con lui ma dalla reazione del suo accompagnatore, nemmeno lui sapeva a cosa si riferiva, ed anzi, si stavano scaldando gli animi e aveva la sensazione che per Lars, non sarebbe finita bene, il suo istinto le diceva questo e lei lo ascoltava sempre e l'aveva sempre portata alla vittoria e in questo caso, poteva evitare una tragedia; se avesse saputo che Damon fosse un vampiro, avrebbe trascinato Lars via da lì, fin da subito. Sorrise ad entrambi affabile e mise una mano sul petto a Lars, per calmarlo.
    Stavano quindi per allontanarsi e scegliere un tavolo lontano dal bancone, quando qualcosa le fece presente di girarsi...

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    Erano giorni che era strano, troppo anche per lui, quando di giorno dormiva, aveva degli strani sogni, fin troppo vividi, dove girava per la città alla piena luce del sole, sentiva il sapore del cibo, fino anche a sentire il calore del bacio di una ragazza, mentre la guardava con gli stessi occhi ed erano loro due in un auto. Si alzò di colpo, non capendo cosa diamine gli stava succedendo, sembrava tutto così reale, come se qualcuno di giorno vivesse la sua vita e di notte le cose si scambiavano, ma Dorian non sapeva nulla di ciò, ma quella sera sarebbe cambiato tutto, per un incontro fortuito voluto dal destino.
    Aveva svolto tutti i suoi affari, che erano tendenzialmente quelli di punire i vampiri che non eseguivano i suoi ordini, oppure, facevano troppa baldoria in città attirando troppo' l'attenzione. Quella sera era noiosa come sempre, alcol, droga, cosa era mai per un vampiro immortale? Nessuno sapeva che fare; qualcuno, con un slancio di vita dopo aver dissanguato un povero malcapitato, aveva proposto di andare in un locale in città, che avevano aperto da poco, pieno di succulenti bocconcini, letteralmente da assaporare, aveva ancora fame quindi accettò di buon grado, non aveva altro da fare.
    Appena arrivati, saltarono la fila come se nulla fosse, ignorando le protesta dell'altra gente presente, limitandosi a mostrare i canini per zittirli, furono portati in un privè, non volevano stare in mezzo al cibo e una ragazza bionda entrando attirò la sua attenzione, come se la conoscesse, i loro sguardi si incontrarono, ma fu un attimo prima che sparisse dietro a delle spesse tende rosse.

    Asuka e Dorian
  6. .
    Quando c'era qualcuno di troppo sano di mente a sottomondo, bisognava iniziare a farsi delle domande e difatti lei aveva fatto quelle giuste e alla fine Kilian gliele aveva confermate, Layra era una demone, non che ci fosse voluto chissà cosa alla fine. stettero ancora un po' in silenzio, si sentivano Pinco Panco e Panco Pinco che parlavano con lo Stregatto che li prendeva in giro, quando si annoiava lo faceva con il povero mal capitato di turno, fece un lungo respiro, asciugandosi gli occhi, doveva tornare in sè, aveva già versato abbastanza lacrime quel giorno, ed anche per il resto della settimana e chissà che trucco aveva! Di certo avrebbe battuto quello del cappellaio. Annuì a Layra e si alzò in piedi aiutata da lei, si stava dimostrando amichevole e forse doveva darle una chance.
    Andò quindi alla ricerca dello Stregatto, si guardò in giro che non ci fosse nessuno, visto che doveva parlare con Kilian e sapeva che gli altri abitanti di Sottomondo non dovevano sapere del suo segreto, finalmente lo trovò appollaiato su un ramo a fissare con sguardo vuoto il resto attorno a sè.
    Vieni, devo dirti una cosa importante e vorrei faccia a faccia
    Le era costato molto dire questo e sperava capisse che si riferiva al fatto che voleva parlargli come Kilian e pian piano stava ricominciando a piangere, non sapeva proprio come dirglielo, era nel panico più totale.


    Alice
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    Benvenuta tra noi :D
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    Ci stava provando a fare amicizie a Vancouver, ma trovava che tutti fossero degli idioti, con cui non trovava nulla di cui parlare, ci metteva anche impegno, ma quando gli uomini vedevano che ne sapeva più di loro di auto, se prima erano interessati, soprattutto perchè, sapeva di essere una bella ragazza, quando capivano questo, la scansavano come se fosse un appestata e visto il suo dolce caratterino, li mandava a quel paese. Una speranza in quella giornata di noia fu il vibrare del suo cellulare, di solito non rispondeva a nessuno, ma non aveva poi molta scelta, visto che non aveva nulla da fare e fece un sorriso malizioso quando lesse il nome di Lars, decisamente una cosa molto divertente, poteva passarci la serata e forse anche la notte assieme, un programma che di certo l'ispirava. L'appuntamento era in un locale alla moda in centro, davvero bravo, sapeva cosa le piaceva, di certo si meritava un premio, allora non tutti gli uomini canadesi erano da scartare ed ora c'era la cosa più importante: trucco e parrucco, doveva essere impeccabile e che tutti la guardassero mentre entrava, adorava essere sotto i riflettori ed invidiata per il suo aspetto. Lars arrivò praticamente assieme a lei, lui era vestito elegantemente, niente era fuori posto e questo per lei era una cosa davvero importante, voleva sempre il meglio accanto a sè anche se, vedeva un po' Lars abbattuto, come se avesse dormito poco, doveva essere in piena forma per lei. Il suo vestito nero e la gonna corta che mostrava le gambe snelle fu subito notata, soprattutto da un bell'imbusto al bancone, che seppure stava bevendo da sola, catalizzava l'attenzione su di lui, sorrise nella sua direzione, aveva voglia di divertirsi quella sera.
    Beviamo qualcosa?
    Si voltò verso Lars che sembrava avere la testa altrove, di certo doveva ricordargli con chi era uscito, quindi gli sfiorò appena la coscia con la mano, con uno sguardo malizioso.

    Asuka Dorian
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    Layra era come se fosse in un mondo tutto suo, visto che nemmeno al suo, diciamo, insulto, aveva battuto ciglio, limitandosi a farle presente che gliel'aveva riferito Kilian, anche se non è che servisse chissà che intuito per capire che non lo fosse, la presenza di Layra vicino a lei, le dava i brividi e solitamente le fate avevano una presenza piacevole cosa che a quella ragazza poco mancava, ed ora voleva esserle pura amica; già era incinta, una demone voleva fare la simpatica, bastava solo che si palesasse Kilian come Stregatto e altro che l'essere matti come il cappellaio, lei sarebbe diventata pazza, ancora di più di quello che era e già era un bel pò matta.
    Le chiese cosa non andasse, enfatizzando questo posando lo sguardo sul suo trucco colato, linee nera sul suo viso pallido e si morse la lingua dal risponderle in maniera sgarbata, soprattutto al pensiero che sarebbe andato anche a lei un gelato. Se la ritrovò poi seduta accanto a lei, chiedendole cosa non andava, sì Layra doveva aver preso una forte botta in testa per preoccuparsi per lei, ed anzi, essere interessata a qualcuno, che non fosse lei stessa o Jareth.
    Che tra poco di Tindell non ce ne sarà solo una
    Scoppiò in una risata isterica, di quelle da far gelare il sangue, di una pazza, fuori di testa. Proprio così, non uno, ma ben due, il sottomondo avrebbe tremato alla notizia dei prossimi nascituri, sapendo poi chi era il padre.


    Alice
  10. .
    Era decisamente triste, ed infatti iniziò a piangere più forte, che una coppia di lumachine avesse una vita più semplice e felice della sua, non seppe nemmeno perché raccontò tutto quanto, del test di gravidanza e il resto a due essere invertebrati, sapeva solo che aveva un peso sul cuore di cui voleva liberarsi di quel peso che la opprimeva. L'ascoltavano in silenzio, ora finalmente erano rimaste zitte anche se di tanto in tanto dicevano qualcosa, completando le parole a vicenda, ed ammetteva che la cosa era leggermente fastidiosa a lungo andare. Si teneva la testa fra le mani, ed almeno, l'unica nota positiva, che non avendo più lacrime, aveva pure smesso di piangere, le lumache se ne andarono, anche se in 5 minuti erano appena a due metri da lei, che esistenza, bella ma anche triste allo stesso tempo, finalmente aveva avuto un po' di tranquillità ma com'era arrivata, era già scappata a gambe levate, visto che una voce le fece alzare piano la testa ed i suoi occhi, ancora lucidi e cerchiati dalle occhiaie si posarono sui capelli verdi di una persona che in quel momento, stava come i cavoli a merenda. Layra e Kilian se la battevano bene per la mancanza di empatia verso il prossimo e la profondità di sentimenti di un cucchiaino da caffè e in quel momento, non aveva voglia di vederla, soprattutto quando l'apostrofò con il suo cognome, sedendosi pure accanto a lei. Una demone che si sua spontanea volontà cercava l'amicizia? Di certo qualcosa non andava e il suo stato, la rendeva anche più paranoica e pazza del solito.
    Cosa vuoi falsa fata?
    Le uscì questa frase in cagnesco, non erano amiche e mai lo sarebbero state.



    Alice
  11. .
    Fra tutte le zone in cui avrebbe potuto abitare Tristan, di certo, quella era proprio una di cui non avrebbe mai nemmeno pensato, soprattutto per i costi esorbitanti degli affitti, era pure ricco, cosa che, vedendolo così, non si sarebbe mai aspettata, si era immaginata un piccolo appartamento, vicino al treno per pagare poco di affitto, invece si era ritrovata ad entrare nell'atrio con un signore che le indicava l'ascensore per arrivare all'attico. Solo l'entrata del palazzo era praticamente grande quanto la sua casa; lesse il messaggio e sorrise sul servizio clienti, già solo che la portava lei direttamente era un servizio accessorio non indifferente e la cosa dei piani, lo aveva notato anche lei, non sapeva nemmeno come comportarsi, sarebbe cambiato qualcosa nel vedere dove viveva il vampiro? Di certo non era una cosa da tutti i giorni; una chitarra che valeva quanto un quadro esposto in un museo, da portare ad un ricco eccentrico che viveva in un attico, sembrava la trama di un film, forse pure già visto, peccato che stavolta la protagonista era lei e non c'era un copione da seguire.
    Aveva avuto tutti questi pensieri durante la salita in ascensore, finchè non era arrivata al giusto piano, dirigendosi verso l'unica porta aperta, di certo, dopo il messaggio, l'aveva lasciata aperta per comodità, prese un bel respiro profondo ed entrò; fu stupefatta prima di qualsiasi cosa alla scelta dei colori, chiari, con un parquet scuro, degli ottimi gusti in fatto di mobili, ogni cosa si incastrava creando un equilibrio e per quel poco che aveva conosciuto Tristan, si era immaginata una casa con tinte molto più scure e cupe era stata una sorpresa, qualcosa che le aveva scoprire un pezzo in più di lui. Era rimasta talmente tanto affascinata dalla casa, che non l'aveva subito notato, che stava sorseggiando un drink all'angolo bar, anzi, già il fatto che ne aveva uno, le faceva comprendere quanto il denaro non fosse un problema per lui.
    Ciao, scusami, hai davvero una bella casa
    Doveva darsi un contegno, alla fine era sempre di Tristan che si parlava ed era lì per lavoro, quindi gli si avvicinò con la custodia della chitarra, che aveva protetto a costo della sua vita.
    Dove posso metterla?
    Si rese conto che la frase poteva essere ambigua e sperava cogliesse che si riferisse alla chitarra, era una situazione un po' surreale che stava cercando di capire anche lei come gestirla, forse un drink le avrebbe disteso un po' i nervi.
    AlisonWalsh
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    Aveva incontrato molte persone nella sua vita, ma Tristan era il mistero impersonificato, era come leggere un libro scritto secoli orsono e che trattava argomenti complicati, ma pian piano stava iniziando a comprendere. Riusciva a fargli avere delle reazioni, come uno sbuffo, anche se era pronta a qualche frecciatina in merito, visto che era il loro modo di giocare ma stranamente era giunto il silenzio, non riuscì a nascondere la sua sorpresa, solitamente Tristan e il silenzio, non stavano bene assieme; si era limitato a guardarla negli occhi e per la prima volta, li aveva guardati fino in fondo, rischiando di perdersi, erano lontani, come se di un'altra epoca, avevano visto cose che lei nemmeno poteva immaginare; avevano ammirato, avevano visto, chissà se nel suo passato c'era stata una come lei, forse era meglio non avere una risposta a questo quesito, soprattutto se se lo chiedeva significava che iniziavano ad esserci in sentimenti in ballo verso di lui e doveva ricacciarli giù; lui era il tipico uomo che, se ti bruciava e di te rimaneva solo cenere e lei voleva farlo cantando su un palco.
    Ritornò alla realtà quando sentì la mano del vampiro alla base della sua schiena, una leggere pressione per farla voltare e porle una domanda, che nonostante fosse il suo lavoro, ci dovette riflettere, ma nemmeno di quello aveva avuto il tempo, trovandosi una carta di credito sotto gli occhi. Avrebbe voluto chiedergli se era impazzito, visto che la più costosa che aveva in negozio era praticamente alla stregua di una reliquia e costava sui 400000 mila dollari, ma lui sembrava serissimo e questo significava che era davvero ricco, cosa che di certo non si aspettava. La baciò prima di farle l'ennesima frecciatina.
    Nessuno si è mai lamentato del servizio di consegna
    Riuscì solo a dirgli questo, prima che uscisse dal negozio. La spiazzava, per quanto ci provava, eccolo che ci riusciva, sentì il telefono vibrare e lesse l'indirizzo e il messaggio sotto: ti aspetto, se quello non era un chiaro invito non sapeva cos'altro fosse.
    Con la cura di un reperto archeologico e dopo ovviamente aver strisciato la carta di credito, prese la chitarra e la mise nella sua custodia, un pezzo di storia della musica fra le sue mani, l'accarezzò come un cucciolo di cane appena nato, con la stessa delicatezza, prima di chiudere tutto a chiave, con quello che valeva mancava poco ci volesse una scorta.

    Lasciò detto a suo padre che avrebbe preso la macchina e che aveva una consegna; gli venne un colpo quando vide la chitarra ma con un sospiro di sollievo, quando davanti a lui, gli sventolò il pagamento. Con tutta l'attenzione possibile ed immaginabile, caricò in auto la chitarre, arrivando anche forse fin troppo in anticipo all'indirizzo, quindi decise di farsi una foto e mandargliela; di lei e la chitarra, chissà per quale delle due sarebbe sceso più in fretta.
    AlisonWalsh
  13. .
    Notò il sorriso di Lars e come dargli torto, era stato comunque un bel bacio, il ragazzo ci sapeva fare, cosa non affatto scontata, si notava l'esperienza e le piacevano i tipi così, i novellini non li aveva mai sopportati. E alla richiesta del voto, ridacchiò, l'aveva proprio inquadrata, nulla da dire, non le capitava uno così da tempo, sicuramente pure a letto ci sapeva fare, ma doveva rimanere seria, era lì per lavorare, non doveva subito pensare al divertimento, che forse poteva esserci poi.
    Beh, la sufficienza l'hai presa
    Aveva lasciato apposta un po' di alone di mistero e di tenerlo un po' sulle spine, era il suo stile, gliela faceva sudare, in tutti i sensi.
    Ma direi un 8
    E chiuse lì il discorso, non dovevano divagare, la lezione non era finita, ed lì per quello, nemmeno il bacio doveva in realtà esserci, ma era accaduto e adesso non poteva mica andare in retromarcia, doveva mettere la prima ed andare avanti e Lars non si distrasse nemmeno alla sua mano sulla coscia, bravo ragazzo che manteneva il controllo, chiunque altro le sarebbe già saltato addosso, era comunque rispettoso e non era per nulla, una cosa da poco, lo stava apprezzando sempre di più. Ripresero la lezione e se la cavava, non doveva nemmeno dargli chissà che indicazione per evitare le altre auto oppure le persone che avevano deciso, proprio in quel momento di passeggiare proprio davanti a loro.
    Professoressa
    Era una cosa a cui teneva, maestrina le faceva un po' troppo da film porno.
    Direi che ora torniamo dove ti ho recuperato per oggi abbiamo finito
    Con calma uscirono dal parcheggio, ma si lasciarono con un altro bacio, ovviamente con lingua, prima farlo smontare e riprendere il posto di guida.
    Stavolta scrivimi per un appuntamento
    Gli fece l'occhiolino e sfrecciò via lasciandolo lì sulla strada, era certa che non avrebbe dovuto aspettare molto per rivederlo.

    ASuka


    ROLE CONCLUSA
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    Era decisamente triste, ed infatti iniziò a piangere più forte, che una coppia di lumachine avesse una vita più semplice e felice della sua, non seppe nemmeno perché raccontò tutto quanto, del test di gravidanza e il resto a due essere invertebrati, sapeva solo che aveva un peso sul cuore di cui voleva liberarsi di quel peso che la opprimeva. L'ascoltavano in silenzio, ora finalmente erano rimaste zitte anche se di tanto in tanto dicevano qualcosa, completando le parole a vicenda, ed ammetteva che la cosa era leggermente fastidiosa a lungo andare. Si teneva la testa fra le mani, ed almeno, l'unica nota positiva, che non avendo più lacrime, aveva pure smesso di piangere, le lumache se ne andarono, anche se in 5 minuti erano appena a due metri da lei, che esistenza, bella ma anche triste allo stesso tempo, finalmente aveva avuto un po' di tranquillità ma com'era arrivata, era già scappata a gambe levate, visto che una voce le fece alzare piano la testa ed i suoi occhi, ancora lucidi e cerchiati dalle occhiaie si posarono sui capelli verdi di una persona che in quel momento, stava come i cavoli a merenda. Layra e Kilian se la battevano bene per la mancanza di empatia verso il prossimo e la profondità di sentimenti di un cucchiaino da caffè e in quel momento, non aveva voglia di vederla, soprattutto quando l'apostrofò con il suo cognome, sedendosi pure accanto a lei. Una demone che si sua spontanea volontà cercava l'amicizia? Di certo qualcosa non andava e il suo stato, la rendeva anche più paranoica e pazza del solito.
    Cosa vuoi falsa fata?
    Le uscì questa frase in cagnesco, non erano amiche e mai lo sarebbero state.



    Alice


    Edited by †Angel of nightmare† - 8/6/2021, 14:22
  15. .
    Un tipo decisamente, molto sfacciato, che sapeva fin troppo bene fin dove si poteva spingere e a lei piacevano i tipi così, soprattutto se avevano un bell'aspetto come Lars, giustamente non gli avrebbe fatto complimenti, lei non la dava vinta a nessuno, di solito le persone finivano per detestarla, ma questa cosa, non l'aveva mai fermata anche se non aveva mai avuto amici, a parte qualche storiella finita solitamente male. Quando si avvicinò per baciarla per un attimo sembrò che voleva tirarsi indietro e questo la fece un po' alterare, prima faceva il pomposo e poi eccolo che diventava un codardo era ormai difficile, trovare degli uomini con un po' di spina dorsale.
    Però rinsavì da quell'attimo, anche se ci metteva altro tempo si sarebbe spostata, ed invece eccolo, ed anzi, era molto passionale, mettendoci anche della lingua, ma senza esagerare era per farle sentire quanto aveva voglia di baciarla e se doveva dargli un voto, avrebbe optato per un 8 e da lei, era veramente alto, visto che al massimo dava un 6.5, valutava sempre chiunque e forse era per questo che non riusciva a stringere chissà che amicizie...
    La mano di Lars risalì piano sulla sua gamba, mentre la sua era fra i suoi capelli, come a volerlo intimare di continare e baciarla e non staccarsi, fin quando furono costretti, per riprendere un po' di fiato.
    Le venne da ridire al suo "niente male", le ricordava un po' lei, ma era meglio ricominciare la guida, era qui per lavorare non di certo per divertirsi o per meglio dire, non troppo.
    Torniamo alla lezione di guida, ora fai un giro nel parcheggio, come se stessi guidando su strada
    Appoggiò con nonchalance la mano sulla coscia di Lars mentre guardava come guidava, per tirare le somme sulla lezione e se dovevano essercene altre in futuro.

    ASuka
445 replies since 27/11/2008
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