La passione dell'animo caccia via la lussuria.

Era una giornata come le altre se non che al college girava voce già da un pezzo che quel giorno sarebbe arrivato il professore nuovo di arte. Un tale di nome Brown per i più, un figo da paura per altre. Erik Brown. Se è quell'Erik Brown che penso io, amiche mie vedrete quanto è figo!!!! fu la prima voce che giunse da una ragazza al terzo anno, una biondina che aveva già avuto modo di conoscere il ragazzo, dal momento che il fratello di lei era stato un compagno di studi del nuovo prof. Voce che non ci mise molto a scorrere fra i corridoi del college e sulla bocca di molte studentesse, tutte pronte ad accogliere il bell'insegnare che di lì a poco avrebbe iniziato la sua carriera di docente fra quelle mura. Pure Miley Demon, che si accingeva ad iniziare il suo secondo anno, era un tantino curiosa di vedere questa faccia nuova così già acclamata, ma non come le sue due migliori amiche che già avevano iniziato a fantasticare su quanto figo potesse essere questo prof. Brown. Del resto Miley era più una tipa con i piedi per terra per quanto riguardava i ragazzi, non era di certo una smorfiosetta che adorava fare la cascamorta...Però un bel ragazzo avrebbe di certo attirato anche la sua attenzione.
E così quel giorno di fine estate era giunto e con esso anche una lieve brezza piacevole che accompagnò Miley lungo il tragitto verso scuola. Hey Miley!!! la salutarono in coro le due amiche che la aspettavano sempre al solito posto. Come saluto la ragazza le abbracciò entusiasta, contagiando le altre due. Pronte per il grande giorno!? fece la Demon ben consona che le due non aspettavano altro e che dal suo canto, lei che amava la scuola, era doppiamente pronta...

Il professor Brown non fece a tempo a finire la frase alla lavagna che già le prime ragazze entrarono in aula accaparrandosi i primissimi posti, neanche fossero ad un concerto della loro band preferita! Iniziarono poi una serie di commenti a bassa voce e come il ragazzo poteva fin da subito notare, il livello di presentazione di quelle ragazze era tutt'altro che scolastico. Sono scollata abbastanza?, Il mio rossetto è ok?, Mi ha notata! furono solo alcuni dei commenti che però un udito normale a quella distanza non avrebbe saputo di certo cogliere. Ma probabilmente l'udito di Erik era tutt'altro che normale...
Poco dopo in aula entrò Miley seguita dalle sue amiche, tre ragazze molto diverse dal restante della classe. La mora indossava un vestito a fiori e una collana di rimando, la bionda era più un tipo sportivo ma guardandosi intorno non potè che commentare con un accidenti, dovevo vestirmi meglio!, facendo sorridere Miley, la quale indossava una canotta bianca e una gonna rossa molto elegante, ma del resto lei si vestiva sempre con abiti femminili. Ai piedi immancabili le scarpe con tacco, rosse in tinta con la gonna, che almeno non la facevano sembrare una nana. Le tre ragazze si accomodarono verso i primi posti disponibili (Miley voleva sempre seguire le lezioni il più avanti possibile), seguite poi a ruota da tutti gli altri studenti del corso.
Una volta seduta la Demon cercò con lo sguardo il professore nuovo, davvero molto bello non lo si poteva di certo mettere in dubbio, ma subito dopo la coda dell'occhio ricadde subito sulla lavagna e sulla scritta riportata, così da distogliere completamente il suo sguardo curioso dal nuovo venuto. Si inizia da Michelangelo!esclamò a bassa voce, sotto lo sguardo stupito delle sue amiche. Lo hai deciso te? chiese subito la bionda e come risposta Miley le fece cenno di leggere la frase. Quella frase...l'ha detta Michelangelo! disse sospirando felice.
Infine la campanella suonò.

Anche Miley avrebbe pensato lo stesso, se solo avesse potuto leggere i pensieri del nuovo insegnante; ma quello non faceva assolutamente parte dei suoi poteri. Quante cose aveva lasciato Michelangelo dalla sua morte, ad esempio. Beh, sicuramente prima su tutti vi era l'opera "la creazione di Adamo", uno dei dipinti sicuramente più famosi al mondo, anche se per Miley la sua preferenza andava per una scultura marmorea, quella raffigurante Mosè. Chissà a cosa pensava Michelangelo quando lo stava realizzando...Era una statua che sarebbe stata posta sulla tomba di Giulio II, forse l'artista stava pensando alla morte mentre lavorava? Secondo un documento la statua subì una torsione 25 anni dopo la creazione. Per motivi religiosi Michelangelo girò la testa di Mosè. Ma per quale motivo non gli andava più a genio come l'aveva realizzata? Chissà quali erano i suoi pensieri, i suoi motivi e le sue sensazioni..
I borbottii delle studentesse parevano essere una macchinetta del caffè adagiata su un fuoco lento, continui e sussurrati. Di questo il professore si era chiaramente accorto, stando al mezzo sorriso di soddisfazione che si era andato ad adagiare sul suo volto. Miley abbozzò ad una piccola smorfia sul suo viso, i cascamorti non le andavano a genio.
Buongiorno a tutti, mi presento sono il nuovo insegnate di storia dell'arte Erik Brown si presentò il bel ragazzo una volta che ogni posto a sedere fu occupato da uno studente. Non c'era posto vuoto e ad una veloce occhiata già si poteva notare la differenza abissale che c'era fra maschi e femmine, quest'ultime in un numero decisamente superiore. Desidero esprimere con voi un mio pensiero disse subito dopo spostandosi dalla lavagna per giungere ai vari banchi, sotto questa volta un vociare maschile non propriamente carino come quello femminile. Del resto i maschi già avevano iniziato a prenderlo in antipatia, specie ora che era palese agli occhi dei più che il professore si stava facendo ammirare dalle studentesse. sappiate che desidero essere un punto di riferimento per voi, più che un professore antipatico purtroppo non posso lasciarvi il mio numero di telefono però durante la giornata, per qualsiasi cosa mi potete trovare qui a scuola, vi basterà chiedere in segreteria ho a qualche altro professore disse parlando con un tono gentile e cordiale, difficile da odiare eppure i ragazzi non poterono che storcere il naso e assumere delle arie abbastanza seccate, tutto il contrario ovviamente del genere femminile, Miley compresa.Bene, è anche gentile, commentò la sua amica dai capelli color pece e questo non poteva che essere una cosa assolutamente positiva per la Demon la quale abbozzò ad un sorriso compiaciuto. Nel mentre il professor Brown aveva iniziato a fare l'appello sistemandosi davanti alla cattedra. la signorina dal dolce sorriso laggiù in fondo, vorrebbe dirmi quale artista ha detto questa frase chiese infine riferendosi chiaramente a Miley, la quale sarebbe stata ben felice dal rispondere ad una domanda così semplice Michelangelo, professor Brown rispose abbastanza in fretta sistemandosi i capelli dietro l'orecchio sinistro. Il suo volto rimase impassibile, nessun sorriso o simili, l'essere chiamata "signorina dal dolce sorriso" le poteva far piacere certo, ma non detta da parte di un insegnante, specie se questi aveva appena fatto l'appello. Sapeva come si chiamava, non avrebbe dovuto quindi darle un nomignolo amichevole, non erano amici erano professore e studentessa. Per questo motivo enfatizzò il cognome dell'insegnante, rivolgendosi a lui. Era una ragazza carina e dolce Miley, ma poteva essere anche un bel peperino!
Tirò fuori poi una penna e un quaderno, seguita dagli altri studenti, e si preparò ad appuntare i primi appunti della lezione sperando fosse interessante, sperando soprattutto che quel professore fosse un insegnante capace, perché inizialmente non le aveva fatto proprio una bella impressione...

Probabilmente il professore cercava di rimanere il più impassibile possibile alla risposta corretta di una sua studentessa e forse c'era anche riuscito. Grazie mille signorina Demon fece enfatizzando -come aveva fatto in precedenza la ragazza- il suo cognome, favorendo un sorriso compiaciuto sul volto di Miley. Dunque si ricordava i nomi appena elencati...
Subito dopo l'insegnate continuò con la sua prima lezione in cui a quanto pareva non sarebbero serviti fogli e penne e ciò trovò pieno accordo per la maggior parte degli alunni lì presenti, tranne ovviamente la secchiona Miley (come era chiamata ai tempi del liceo). A che razza di lezione non si potevano ne dovevano prendere appunti? La ragazza lievemente contrariata scosse il capo mentre uno studente prese parola interrompendo la lezione, con un commento a dir poco utile, una battuta che fece sorridere molti dei suoi compagni e tutto sommato pure l'insegnante che stette al suo gioco. I ragazzi adesso stavano quasi cambiando opinione sul nuovo professore, in fondo fino ad ora si era dimostrato un tipo cordiale e per nulla bacchettone. Peccato solo che era troppo bello da provocare loro un certo fastidio dettato dalla gelosia. Le ragazze invece continuavano ad essere in visibilio.
So che almeno una volta vi siete sentiti come loro, spaventati o forse disorientati dal dipinto realizzato spiegò tranquillamente il professore e ciò fece per un attimo riflettere Miley. Ultimamente si era ritrovata spesso a fissare i protagonisti dei dipinti e con quelli più cupi aveva provato una certa angoscia così reale. Prendiamo ad esempio il quadro di Francis Bacon, un Surrealista irlandese, "Studio del ritratto di Innocenzo X". Era un quadro presente nel libro di testo di arte del suo nuovo anno e pochi giorni prima si era ritrovata a fissare l'uomo dipinto che le suggeriva essere il Papa. Raffigurato con la bocca spalancata in un urlo, mentre si teneva saldamente ai braccioli del suo trono. Miley percepiva tutta la sua angoscia e non se ne capacitava del motivo. Certo, non si trattava di un'opera allegra, ma sentirsi così oppressa da quella figura era una sensazione strana che non aveva mai provato prima. Ultimamente quando si soffermava a guardare dei dipinti le sembrava quasi che i protagonisti raffiguranti le potessero in qualche modo parlare...Non lo aveva ancora detto a nessuno perché si rendeva chiaramente conto della pazzia della cosa; ma si era ripromessa che se sarebbe successo ancora avrebbe accennato il tutto a Liam, il suo gemello.
Improvvisamente Miley si risvegliò dai suoi pensieri e trovò il professore che indicando la lavagna la stava osservando, in modo del tutto allegro, probabilmente aspettandosi un'altra sua risposta. Non aveva ascoltato le sue ultime parole ma sicuramente doveva aver chiesto il significato di quella frase di Michelangelo. Sorrise nuovamente compiaciuta e capendo che il professore le stava dando nuovamente voce, rispose con naturalezza. Mettiamo il caso che lei voglia costruirsi un bel castello ma ad un certo punto le sue finanze finiscono per una sfiga improvvisa...In pratica lei può avere quanta volontà vuole...ma se succede qualcosa..., beh, la volontà cessa di esistere, per via del destino. Aveva una calda voce quasi sensuale, nonostante fosse allo stesso tempo così infantile. Oppure che la sua modella preferita si innamori di lei sotto una sua grande forza di volontà -perché non è che proprio vorrebbe-... ma lei, professor Brown, fatalità muore andando incontro al suo destino.. fece guardandolo dritto nei suoi occhi così profondi. Non era un caso che avesse scelto lui come protagonista dei suoi esempi, specialmente l'ultimo. Che lo stesse mettendo alla prova, o semplicemente era il primo esempio che le era passato per la testa...?

Mentre il professore ascoltava la risposta di Miley il suo sguardo risultava impassibile a celare i suoi pensieri poco impuri. Pensieri che la studentessa non poteva di certo immaginate e pensieri che le sue compagne avevano con lui e loro come protagoniste. Alcune più timide si immaginavano sotto le lenzuola con il bel professore a "coccolarsi", altre invece ci davano giù proprio pesantemente con giochini di vario tipo. Del resto quel suo sguardo furbetto la diceva lunga, come quel gesto che aveva di bagnarsi il labbro mentre era intento ad ascoltare.
A quanto pareva l'insegnante non aveva colto, o forse non aveva voluto dare corda, alla lieve provocazione della Demon e il suo esempio di farlo morire...
Brown continuò a spiegare seguendo l'esempio della ragazza e al suo creiamo l'ipotesi di un individuo immortale molti furono gli studenti che sgranarono gli occhi e rimasero perplessi e divertiti da quella strana affermazione, forse per questo lui proseguì con un è solo un esempio, esempio che però almeno due studenti avevano capito non fosse detto a caso. Non si guardarono fra di loro, ignari quindi di chi l'altro fosse, ma ad uno sguardo attento di uno che conosceva la realtà di quella città, era palese che entrambi non fossero "normali", proprio come il loro nuovo professore, che nel frattempo aveva concluso la sua spiegazione. E Miley più lo guardava e più lo ascoltava e meno riusciva a capire di che tipo si trattasse. Intelligente: quello era assoldato, non solo perché era un insegnate del college, divenuto poi tale in così breve tempo, ma perché i suoi discorsi fino ad ora avevano dimostrato una certa sapienza e dimestichezza. Ma possibile che dietro quel suo bel facciano da latin lover si nascondesse un ragazzo gentile come effettivamente lo era stato fino ad ora?
Ottimo le nove in punto! Bene ragazzi, dovremmo farcela ad arrivare nella 47esima per l'apertura dove "apertura" stava sicuramente ad indicare una gita, ma possibile che già alla prima lezione dell'anno quel professore era riuscito a farsi dare un permesso dal preside per portare la sua classe ad un museo? E soprattutto, possedeva dei biglietti per muoversi con i mezzi pubblici per coloro non avessero un abbonamento? È anche ricco!!! esordì una ragazza alla sua amica e subito uno studente dovette intervenire con un Stupida, paga la scuola non lui di certo!! azzittendo il vociare che si era creato secondo cui, oltre che un gran figo, il prof potesse essere anche ricco.
Prima di congedarsi per qualche minuto diede loro tutte le spiegazioni, cosa che studenti ventenni non potevano di certo trasgredire come magari avrebbero potuto fare dei quindicenni, quindi il professor Brown avrebbe di certo ritrovato una classe ubbidiente e calma.
Miley ripose le sue cose nel suo zainetto, abbastanza felice di questa gita. Era una secchiona che dietro il suo banco era di casa, ma anche uscire per una gita didattica era sempre stata pronta ed entusiasta. E chissà di che mostra stava andando a parlare, lo ignorava proprio...E non era da lei...