L'Eroe e la sua Chevrolet!

Dean&Emily

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    Sono qui solo da oggi e sinceramente non so quanto tempo ho in previsione di rimanerci.... qualcosa avevo mezzo intuito. Perfino io, mi sposto di tanto in tanto per il mio lavoro. Il mio editore é molto attento, ci tiene particolarmente alla mia pubblicità. Comunque al momento non mi pareva un grosso problema. Quindi se ti va bene ora non ho nulla da fare e sarei quindi disponibile! Di questa sua risposta, ne fui alquanto estasiata. Avevo fatto centro! Sorrisi felicemente finendo con un sorso elegante il mio scotch. Perfetto... allora andiamo! Affermai alzandomi piano. Non ero così scema da farmi scappare un'occasione simile. Nell'uscire dal locale informai Dean che ero a piedi. Al momento non ho una macchina, amo spostarmi di più a piedi o con la bici. Quando ero di fretta prendevo un taxi, ma pensai che lui magari avesse 4 ruote. Poco d'istante notai una meravigliosa auto d'epoca. Wow! Ma é un vero gioiellino questa Chevrolet del 1967 dissi complimentandomi felicemente con Dean. Era tenuta veramente in modo impeccabile, per non parlare poi degli interni favolosi. Dovevo ammettere che mi piaceva assai questo suo stile. Lo ringraziai con un tenero sorriso, quando da vero galante mi aprì gentilmente la portiera. Il viaggio in macchina non fu troppo lungo, anzi tra una parlata e un indicazione arrivammo proprio davanti al portone di casa mia. Tipico inglese, come il resto del quartiere. La mia si distingueva per il portone antico e dorato. Le scale poi erano contornate da orchidee, le più rare e delicate. Girai un paio di volte la chiave nella serratura facendola scattare. Accesi subito le luci invitandolo cortese accomodati pure gli sorrisi gentile fai come se fossi a casa tua! Affermai cercando di metterlo a suo agio. L'arredamento non era dei più nuovi, ma mi era piaciuta per l'aria accogliente che emetteva. Le luci erano molte, ma per lo più soffuse e calde. Posso offrirti qualcosa te, succo... vino magari proposi gentilmente altrimenti vicino a te c'è il mobile bar glielo indicai serviti pure senza fare complimenti conclusi con un dolce sorriso guardandolo. Per un momento il suo sguardo mi parve apparentemente triste. Mi avvicinai piano a lui grazie del passaggio Dean sottolineai piacevolmente il suo nome quando abbiamo finito, magari posso preparare qualcosa per cena se ti va di restare proposi cortese. Anche perché facendo un calcolo approssimativo, quella si sarebbe fatta l'ora. Presi due meravigliosi bicchieri di cristallo dalla credenza lo studio é di sopra gli indicai la scala a chiocciola ma prima beviamoci qualcosa conclusi poggiando i bicchieri sul tavolino. Lo osservai con più attenzione, da seduto non avevo avuto modo di notare la sua corporatura. Aveva l'aria di bello é impossibile!
    Emily Thompson
     
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    Sono qui solo da oggi e sinceramente non Perfetto... allora andiamo! esclamò Emily terminando il suo scotch e alzandosi di tutta fretta dal tavolino, facendo felici una coppia di ragazzini alla disperata ricerca di un posto su cui sedere. Pessima idea in effetti giungere a Vancouver direttamente durante le vacanze natalizie, quando la città diventava più caotica e irrefrenabile. Pessimo tempismo, pensó dunque Jensen alzandosi a sua volta dal tavolo e portando il vassoio al bancone el bar, per poi pagare le bevande per entrambi.
    Usciti dal locale Emily disse di essere a Piedi, del resto ad un Angelo cosa serviva avere una macchina quando possedeva due meravigliose ali? Jensen allora indicò orgoglioso la sua vettura, amava la sua macchina. Wow! Ma é un vero gioiellino questa Chevrolet del 1967 esclamò ilare la ragazza facendo felice il suo proprietario perché, non solo aveva riconosciuto il modello, ma pure l’anno. Eh già...Prego, si accomodi! fece aprendole la porta per farla accomodare dentro. Lui poi velocemente raggiunse la sua postazione e poi accese la macchina per raggiungere l’abitazione della ragazza, che fu facile da trovare. Salendo le
    Scale Jensen guardava attentamente intorno non ritrovando elementi familiari (americani) nell’appartamento. È tipico della Russia...?chiese allora, anche se non gli ricordava propriamente un ambiente russo.
    accomodati pure fai come se fossi a casa tua! fece varcando la soglia della sua abitazione. Lui come ringraziamento fece un cenno di capo e poi entrò nella casa dove delle luci soffuse l’accolsero caldamente.
    Posso offrirti qualcosa te, succo... vino magarichiese e mentre il ragazzo era pronto a declinare l’invito, dal momento che avevano appena terminato di bere al locale, Emily gli fece notare il mobile bar. serviti pure senza fare complimenti concluse sorridendogli dolcemente e lui fece lo stesso, prima di dirigersi verso il mobiletto. Servirebbe anche a me! ci scherzò lui, ma del resto lui era abituato ormai a vivere negli alberghi, visto i suoi spostamenti continui, e non tutti ne erano provvisti.
    quando abbiamo finito, magari posso preparare qualcosa per cena se ti va di restare le disse poco dopo avvicinandosi a lui. Beh, non era niente male come offerta!, e lui annuì lievemente.
    Prima di dirigersi verso lo studio Emily propose di bere ancora qualcosa e a Jensen venne quasi da ridere. Probabilmente anche a lei piaceva bere e sicuramente non si sarebbe fatto sfuggire questo momento, anche se era curioso di vedere come Emily avrebbe lavorato con lui come modello. Si avvicinò così al bicchiere a lei preparato e bevve. Seguirono qualche parola ma poi Jensen sempre più curioso decise di salire verso lo studio. Allora, vediamo cosa sei in grado di fare con questo ben di Dio di modello!!! ci scherzò su mettendosi in posa.
    Jensen Dean Winchester


    Edited by woozy. - 8/1/2018, 20:46
     
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    Specificai cortese che il quartiere era per lo più inglese. Restai assai felice, quando Dean annuì senza troppi problemi al mio invito. "A questo punto potrebbe fermarsi anche per la notte!" Oh mamma! Ma cosa andavo a pensare... ahah. Bevvi con classe l'ultimo sorso per poi seguire Dean verso lo studio. Allora, vediamo cosa sei in grado di fare con questo ben di Dio di modello!!! Ci scherzò su, anche se aveva pienamente ragione. Potevo ritenermi veramente fortunata come artista. "Forse sarebbe più semplice, se si mettesse nudo." Sorrisi leggermente a quei miei pensieri, arrossendo appena. Il mio studio lo descriverei come una piccola è calda dimora. Piena di colore e di quadri appesi, alcuni poi ancora poggiati a terra con la loro tela originale. Mi piaceva molto la pittura ad olio, per non parlare poi delle sfumature con l'acquerello. Diciamo che amo alternare la mia tecnica. La libreria su un lato completava l'arredamento. Avevo testi alquanto antichi, e non parlo solo di romanzi o semplici libri... c'era qualcosa di più in molti altri. La porta affianco poi conduceva alla mia camera da letto.
    C'erano due cavalletti vuoti, mentre le tele che avevo sugli altri erano ben coperti da un grande lenzuolo bianco. Vi era rappresentata la mia ultima visione, avevo dipinto quell'ombra demoniaca talmente bene che sembrava mi scrutasse. Avevo dato le pennellate con decisione è freddezza, tranne però per lo sguardo di Dean. Con lui avevo usato leggerezza ed i miei migliori colori. Menomale che erano coperti, altrimenti come glielo avrei spiegato?! Cercai di dire velocemente a Dean sono delle semplici commissioni private, che però non ho ancora terminato sapevo di aver mentito, ma speravo con tutto il cuore che se anche non ci avesse creduto non mi avrebbe fatto nessuna domanda. Sorrisi facendogli segno di accomodarsi pure sul morbido puffo rosso, proprio di fronte al mio tavolo da lavoro. Una scrivania antica, piena di attrezzi per il disegno e la pittura. Pennelli di varie forme e dimensioni, setole morbide o più dure. Presi un rotolo di stoffa dal cassetto, chiuso con un laccio. Sedendomi poi proprio di fronte a lui. Tieni gli occhi fissi su di me dissi sorridendo sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e cerca di stare immobile dissi gentile prendendo un foglio rigido e ruvido. Presi l'acqua per il colore e mi avvicinai un pennello, sapevo che mi sarebbero serviti più avanti. Aprì il rotolo di stoffa facendo la punta alla matita, con una piccola lima apposta. Non usavo il temperino. Puoi rilassarti, non essere così rigido Dean gli sorrisi tornando sul foglio mi sarebbe utile sapere magari quali sono le attività che preferisci fare iniziai a tirare qualche linea leggera come schema anche solo conoscere il tuo piatto preferito conclusi continuando delicata la mia bozza. Queste informazioni mi avrebbero aiutato, per costruire successivamente la storia e il resto dei personaggi. La mia mente lo iniziava a descrivere come un leone, con una folta criniera. Il muso però dolce e per niente aggressivo. Mentre avrei reso la sua macchina Chevrolet Impala animata, magari aggiungendo gli occhi al posto dei fari. Comunque avevo già il titolo perfetto "L' Eroe e la sua Chevrolet!"
    Emily Thompson
     
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    Allora, vediamo cosa sei in grado di fare con questo ben di Dio di modello!!! disse scherzosa la ragazza mentre Jensen continuava a mettersi in varie pose, secondo lui tutte da modello. Non lo aveva mai fatto, nonostante sia il suo corpo che il suo bel visino glielo avrebbero permesso alla grande. Ma non ne era interessato, trovava molto più stimolante il suo lavoro da cacciatore. Magari esteriormente non lo dava a vedere, ma salvare gente innocente lo rendeva fiero. E gli piaceva. Anche se questo comportava a non potersi fare una vita tutta sua, dal momento che era costretto a viaggiare per tutta l’America e la sua vita era in costante pericolo.
    Lo studio di Emily era davvero piccino, Jensen se lo sarebbe immaginato di dimensioni molto più grandi, però era confortevole e caldo. E sembrava una piccola stanza di museo, tappezzato con quadri, mentre altri poggiavano ancora a terra, non trovando ubicazione alla parete. Sono tutti tuoi? chiese guardandoli di sfuggita uno ad uno, per poi poggiare il suo sguardo alla piccola libreria che conteneva un sacco di libri che Jensen catalogò subito come libri antichi, eppure ben tenuti.
    Poi lo sguardo delle ragazzo si soffermò su una tela coperta da un lenzuolo Work in progress!! domandò mentre una strana sensazione lo avvolse ma non ci diede troppa bada. Del resto che cosa spiacevole poteva fornirgli un lenzuolo? sono delle semplici commissioni private, che però non ho ancora terminato fece lei sbrigativa, ancora prima che il ragazzo potesse concludere la sua domanda.
    Subito dopo Emily fece cenno al suo aspirante modello di accomodarsi su di un puf rosso difronte alla sua postazione, una scrivania molto antica che catturò subito l’attenzione del Winchester. Tutta quella stanza sapeva di antichità.
    Tieni gli occhi fissi su di me fece la ragazza. Niente di più facile esclamò lui con un sorriso malizioso, intendendo ovviamente dire che sarebbe stato un piacere guardare una così bella ragazza. Puoi rilassarti, non essere così rigido Dean. mi sarebbe utile sapere magari quali sono le attività che preferisci fare. anche solo conoscere il tuo piatto preferito disse lei mentre iniziava a cogliere qualche tratto sulla sua tela. Jensen scrollò le spalle per mettersi di più a suo agio.
    Emily a quanto pareva voleva conoscere il ragazzo per poterlo rappresentare su tela, o forse era piuttosto un modo per conoscere Jensen? Ma semplicemente per stabilire un dialogo oppure perché era interessata a lui per quello che era (e nascondeva)?
    Viaggio. Mi piace viaggiare...Scoprire nuovi luoghi.. iniziò a raccontarsi un poco e per il momento non vi era alcuna traccia di menzogna in quello che stava dicendo. Ometteva certo che i viaggi che aveva non erano di piacere ma di lavoro e che le scoperte che faceva non erano proprio di luoghi ma di persone particolari, come Fantasmi, Licantropi e soprattutto Demoni. Fra tutte le razze che lui cacciava erano infatti proprio quest’ultimi il suo pallino, da momento che uno di loro uccise la madre (adottiva). Adoro le belle donne e fece un occhiolino ad Emily e la mia macchina.. disse. Per quanto riguarda il mio piatto preferito, non saprei, non c ho mai pensato. Mi piacciono i panini. E adoro la Apple Pie. Comunque i dolci in generale.... Prese fiato. E di te invece che mi dici? chiese trovando scorretto che solo lui doveva raccontare le proprie passioni. Era anche un modo per non parlare troppo di sè, non amava mentire, anche se spesso era costretto a fare.
    Jensen Dean Winchester


    Edited by woozy. - 16/1/2018, 11:28
     
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    Sono tutti tuoi? Alla sua cortese domanda annuì modestamente. Mi sono sempre ritenuta una ragazza umile e tranquilla. Non ero il tipo da vantarmi delle mie creazioni, ero invece molto contenta quando le mie illustrazioni colpivano l'osservatore. I complimenti sono sempre ben accetti, ma a me basta uno sguardo per trovare l'emozione. Tante volte le parole non servono! Il suo sguardo restava fisso su di me, con quella sua semplicità che piacevolmente mi trasmetteva.
    Viaggio. Mi piace viaggiare...Scoprire nuovi luoghi.. per certi versi sembravamo spiriti affini. Adoravo nei miei piccoli viaggi, per lo più di lavoro, ritagliarmi del tempo per cercare quei luoghi pieni di fascino e cultura. Questo sarebbe stato interessante per elaborare la storia del personaggio. L'Eroe che con la sua Impala, gira il mondo alla scoperta di tesori. Forse un po come alla Indiana Jones, versione moderna. Pronto a salvare chiunque fosse in percolo. Veramente ogni tanto restavo sbalordita, di quanta immaginazione possedevo. L'unica cosa che non amo é quando mi si ritorce contro. Adoro le belle donne alzai lo sguardo mentre nel contemplo Dean mi fece l'occhiolino. Sorrisi arricciando carinamente il mio naso. Magari questo però l'avrei omesso, era un rating non proprio adatto ad un pubblico cosí piccino. E la mia macchina.. disse Dean leggermente orgoglioso. Questa sua passione era veramente da ammirare. Mi pareva che la sua Chevrolet gli facesse quasi da spalla, questo mi fece venire in mente una grande idea. In questa nuova storia la macchina sarebbe stata la sua più umile consigliera, pronta ad avere nel suo cofano tutto quello che serviva al protagonista. Stavo ultimando la bozza a matita, quando l'intrepido leone mi fece l'occhiolino. Aveva ricopiato quello che poco fa, aveva fatto Dean. Si era mosso magicamente da solo... come se fossi riuscita a catturale quel suo lato, riportandolo poi sulla tela. Dean sembrava non averlo notato, per fortuna. Respirai piano quasi sollevata, avvicinandomi poi gli acquerelli. E adoro la Apple Pie. Comunque i dolci in generale.... lo guardai sorridendo dolcemente e non sei l'unico aggiunsi piano ma gentile. Non volevo interromperlo, visto che era davvero piacevole ascoltarlo. E di te invece che mi dici? Intinsi il pennello nel colore ed incontrai i suoi occhi. Avrei voluto dirglielo, ciò che amavo fare di più. Proteggere le persone! Essere quasi come una guida o più semplicemente una amica per loro. Stavo per dirglielo, ci mancava veramente poco... ma non lo feci. Abbassai solo piano lo sguardo. Mi avrebbe presa per pazza, e adesso non mi pareva il momento adatto. Conoscevo ancora troppo poco di lui, e percepivo che la fiducia non era abbastanza. I miei occhi sono come uno specchio per la mia anima, preferisco restare in silenzio invece che mentire. Tanto non ci riuscivo. Delle volte ero come un libro aperto, bastava leggere attentamente. Diedi giusto qualche pennellata, creando lo sfondo per la tela stravedo per gli abbracci dissi guardandolo sincera soprattutto quelli caldi e avvolgenti sorrisi teneramente, passandomi lievemente la lingua tra le labbra. Oltre a ciò che vedi, che é la mia principale passione continuai tranquilla mi piace ascoltare del buon rock&roll, anche dell'ottimo heavy metal aggiunsi quasi fieramente quei toni musicali sono un ottima ispirazione conclusi tornando alla tela. Stavo usando dei colori molto caldi, le mie pennellate erano morbide e delicate. Se lo si guardava con attenzione il leone era praticamente Dean. Solo con un muso più pronunciato. La Chevrolet invece l'avevo resa animata e combattiva, con una bella scatola di Apple Pie posata sul cruscotto davanti. Pulì con un morbido panno il pennello, stando attenta alle setole delicate. Anche se fatto velocemente mi pareva un buon inizio. Presi la mia stilografica ed elegantemente aggiunsi il titolo che avevo precedentemente pensato. Girai poi la tela mostrandola a Dean. Sperai che gli piacesse, anche se io non ero molto convinta. Avrei potuto fare di meglio, o forse tendevo ad essere troppo critica su me stessa. Aprì velocemente l'ultimo cassetto, prendendo il dovuto compenso questi sono per il tuo disturbo... e anche per il gentile passaggio che mi hai dato gli avvicinai i soldi cordialmente. Direi che tutto questo disegnare mi alzai girando la scrivania mi ha messo un leggero appetito! Affermai felice poggiandomi con il fondo schiena, proprio di fianco a lui dalla parte davanti della scrivania. Lo guardai gentile aspettando una sua risposta. Chissá quanto sarebbe stato comodo, sedersi sulle sue gambe?! Oh mamma che andavo a pensare! Il mio compito era quello di proteggerlo, e non dovevo assolutamente dimenticarlo... però era davvero bello! Non se ne vedono molti cosí, forse perché sono dei pezzi unici. Dean infatti era proprio unico!
    Emily Thompson
     
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    Era abbastanza visibile che a Emily fecero molto piacere i complimenti che il ragazzo riservava per i suoi dipinti, anche se non lo espresse a parole. Ma bastava infondo uno sguardo e un lieve rossore si guance per farlo capire.
    Al chiaro complimento che lei fosse una bella donna, Emily arricciò il naso compiaciuta, del resto i complimenti facevano sempre piacere riceverli, a chiunque.
    Probabilmente mentre parlavano l’Angelo si stava immaginando una vita per Jensen che alla fine era molto similare a quella che aveva davvero.
    non sei l'unico. Dopo essersi concentrata sul disegno, Emily finalmente parlò anche lei. Si riferiva alla Apple Pie. Infine staccò gli occhi dal dipinto e li portò per un attimo sul ragazzo, dopo aver alzato anche il pennello. Alla domanda di Jensen su cosa a lei potesse piacere, però, riabbassò lo sguardo alla tela, fingendosi concentrata in un qualche piccolo dettaglio. Forse non voleva rispondere a quella domanda, o forse da brava pittrice si era accorta di qualcosa che non andava nella sua opera. Il ragazzo ovviamente si accorse che Emily quella domanda l’aveva sentita molto bene ma non aveva nessuna intenzione di rispondere. Chissà per quale ragione. Eh si che non era stata di certo una domanda così difficile o che andasse così nel profondo. Bastava rispondere con semplicità, non di certo le aveva chiesto chissà cosa! Eppure la ragazza fece finta di niente.
    stravedo per gli abbracci soprattutto quelli caldi e avvolgenti finalmente Emily si decise a rispondere riportando il suo sguardo su quello del ragazzo. Forse Jensen aveva mal interpretato quel silenzio. Probabilmente prima di rispondere si era un attimo soffermata a finire un punto del dipinto, per poi poter alzare il suo sguardo e il suo pennello per poter parlare con lui. Le piacevano gli abbracci, del resto a chi non piacevano? Però non era di sicuro una risposta usuale. ..Oltre a ciò che vedi, che é la mia principale passione continuò riferita ovviamente al dipingere. mi piace ascoltare del buon rock&roll, anche dell'ottimo heavy metal quei toni musicali sono un ottima ispirazione concluse poi riportando lo sguardo al suo lavoro. Al solo sentire nominare l’heavy metal, gli occhi di Jensen si illuminarono di una luce travolgente. Quel genere musicale era una delle sue grandi passioni, omesse prima nella lista, solamente perché mai avrebbe creduto che quella ragazza potesse ascoltare, o anche solo conoscere, quel genere! Ti credevo più da Mozart o Beethoven! esclamò lui sorridendo e inarcando un sopracciglio, esprimendo la sua perplessità.
    Poi Emily voltò la tela in maniera da fargliela vedere al suo modello. Era ancora una bozza ma già si poteva vedere come sarebbe stato il risultato. C’era un leone e Jensen capì che quel leone doveva essere lui, l’espressione era la stessa,ma ugualmente si sorprese. E io ti avrei fatto da modello per un leone?! domandò perplesso ridendo poi. E come mai proprio un leone? chiese subito dopo accarezzandosi la nuca. Voleva sapere perché Emily lo vedeva come un leone.
    Poi continuò a guardare il dipinto dove vi era raffigurata chiaramente anche la sua Impala con una scatola di Apple Pie posata sul cruscotto davanti. Lui e l’auto erano stati rappresentati sulla stessa tela e la cosa gli fece alquanto piacere. Lesse poi il titolo “L’eroe e la sua Chevrolet” che gli fece sorridere. In un solo dipinto aveva racchiuso la vita sua vita.
    Complimenti disse solamente. Non era solito fare complimenti o cose simili, però era sincero.
    Nel mentre Emily aveva aperto un cassetto da cui prese dei soldi. questi sono per il tuo disturbo... e anche per il gentile passaggio che mi hai dato disse. Jensen però non li prese e anzi fece il gesto di rimetterli via. Non ne ho bisogno, e poi mi offrirai la cena. Direi che è già abbastanza.. fece avvicinandosi a lei.
    Direi che tutto questo disegnare mi ha messo un leggero appetito! esclamò trovando Pino accordo in Jensen Anche stando fermi immobili fa venire un certo appetito..! si espresse lui mentre il suo stomaco fece un lieve brontolio in contemporanea alle sue parole. Quindi sarebbe perfetto dirigerci in cucina, se sei soddisfatta del lavoro e puoi ritenerlo al momento concluso disse gettando uno sguardo alla tela.
    Per un attimo al ragazzo sfiorò l’idea che sarebbe anche stato interessante dirigersi verso la camera da letto, eppure quel suo pensiero si bloccò all’istante. Non tanto perché il suo stomaco aveva continuato a reclamare cibo, ma perché quella ragazza gli sembrava così candida e pura quasi da non volerla macchiare...Strani pensieri, davvero. Quando mai aveva pensato a quel modo di una donna? Eppure Emily gli faceva questo strano effetto...
    Dai, scendiamo! esclamò battendo le mani in maniera da scacciare quei pensieri dalla sua mente. E chissà come cucinava...se cucinava come dipingeva allora Jensen poteva ritenersi davvero fortunato!...
    Jensen Dean Winchester


    Edited by woozy. - 20/1/2018, 19:50
     
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    Ti credevo più da Mozart o Beethoven! Esclamò Dean con un pizzico di perplessità. Se volevo fare la fine di chi si addormentava sulla tela piena di colore, allora avrei messo uno degli artisti musicali citati poc'anzi. Scossi lievemente la testa, annullando ogni suo dubbio su questo genere. Non che mi dispiacesse, ma non faceva proprio per me. Invece lui mi sembrava un grande esperto dell'hevy! Bastava notare la luce che travolse piacevolmente il suo sguardo enigmatico.
    E come mai proprio un leone? Niente di più semplice! Perché tu hai lo sguardo del Re risposi sincera e gentile guardandolo. A pelle percepivo che come un leone lui credeva in se stesso, che per molti poteva essere una guida e che soprattutto non esitava nel proteggere coraggiosamente. Ammiro molto che tu abbia una grande fiducia in te stesso aggiunsi complimentandomi come molti leoni forti e temerari pronti a tutto! Conclusi con tono calmo e semplice. Con un dolce sorriso lo ringraziai per avermi elogiato anzi complimenti a te, che sei stato un meraviglioso modello piuttosto paziente disse gentile incontrando il suo sguardo.
    Notai lievemente il brontolio dello stomaco di Dean. In effetti se aspettavamo ancora un po avrei iniziato anche io, poi sai che concerto.
    Quindi sarebbe perfetto dirigerci in cucina, se sei soddisfatta del lavoro e puoi ritenerlo al momento concluso Annuì confermando piacevolmente la sua ottima idea. Per la tela potevo ritenermi abbastanza soddisfatta, il materiale era okay e quindi adesso potevo tornare al motivo principale di tutta questa storia. Respirai piano cercando di eliminare gli incubi dalla mia mente. Comunque chiamarli incubi era fin troppo carino. Se ne hai uno durante la notte almeno puoi svegliarti, questi invece erano messaggi del destino. Sapevo che sarebbero divenuti realtà... sempre se, come Angelo Custode non l'avrei impedito facendo così da sconvolgere il piano del destino. Le scelte che ognuno fa sono come i rami di una grande quercia, quando ne nascono di nuovi finiscono per adattarsi al resto. Il suo battito di mani mi riportò tranquillamente alla realtà. Dai, scendiamo!
    Aveva deciso di non accettare alcun compenso ma avrei potuto ringraziarlo a modo mio certo risposi senza indugio ma prima lascia mi avvicinai piano che ti ringrazi per tutto. Delicata quasi come una piuma, portai le mie braccia ad avvolgerlo in un tenero abbraccio. Il profumo della sua pelle era fantasticamente gradevole. Mi staccai dopo poco, non volevo che pensasse fosse troppo inopportuno. Sorrisi guardandolo, per poi scendere in cucina. Proprio l'altra sera avevo preparato un arrosto di faraona, ripieno di noci e spezie. Dean mi diede piacevolmente l'impressione di essere un tipo più da "carne" che da "pesce". L'avevo lasciato a marinare una notte in frigo, legato stretto con uno spago. Aprì il frigorifero, poggiando poi la teglia vicino al forno che accesi al massimo. Se preferisci altro basta che me lo dici chiesi cordiale. Poggiai un bel ceppo di lattuga nel lavandino pronto per essere lavato. Mi tirai leggermente su le maniche. Lascio a te la scelta del vino mi girai indicandogli il mobiletto vicino al bar. Accesi poi lo stereo poco distante, lasciando il volume al minimo. Non volevo che desse troppo disturbo. Era rimasta inserita la ma ultima canzone, sicuramente una delle tante che preferivo. Aprì nuovamente il frigo chinandomi a cercare qualcosa per un dessert a regola d'arte, mentre la faraona iniziava a cuocere. Mmmh peperoncino e cioccolato fondente dissi iniziando a pensare. Presi i due ingredienti e la panna liquida. Ti va di darmi una mano con il dessert? Chiesi gentile guardandolo pensavo di fare una mouse di cioccolato aromatizzata al peperoncino aggiunsi aprendo le stecche di cioccolato. Staccai un pezzetto, avvicinandolo alle labbra di Dean dammi un parere lo guardai intensamente.
    Emily Thompson
     
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    Perché tu hai lo sguardo del Re disse Emily sulla questione del protagonista del dipinto. A Jensen si gonfiò il petto a quella risposta. Un Re, era così che poteva apparire da fuori? Sembrava davvero interessante. Un Re. Suonava davvero bene, Jensen Dean Winchester il Re. Anche se tutto sommato alla fine eroe era la parola che meglio lo descriveva, almeno per la maggior parte delle persone che aveva conosciuto grazie al suo lavoro di cacciatore e in seguito Guardiano, che poi erano la stessa cosa solo chiamati in maniera diversa.
    Ammiro molto che tu abbia una grande fiducia in te stesso continuò a spiegare sul perché della sua scelta. Si aveva fiducia di sè il ragazzo, anche se alle volte mostrava segni di disgusto nei suoi confronti per gli errori commessi, come quando per eliminare un Demone aveva dovuto sacrificare il corpo che lo ospitava. come molti leoni forti e temerari pronti a tutto! concluse e Jensen socchiuse gli occhi per qualche istante per vedersi immerso nella savana sotto forma di un leone.
    certo concordò anche lei sul fatto che era arrivato il momento di cenare ma prima lascia che ti ringrazi per tutto disse avvicinandosi a lui con delicatezza avvolgendolo in un dolce abbraccio cui Jensen non era propriamente abituato. Insomma, le ragazze la abbracciava o si faceva abbracciare, in un altro contesto! In una camera da letto, per intenderci! Per questo motivo arrossì lievemente stupendosi del fatto che non l’avesse sbattuta da qualche parte per appunto mettere in pratica quanto appena detto, anche se non erano in una camera da letto! L’abbraccio fu veloce ma intenso e Jensen poté sentire ancora il suo dolce profumo.
    Scesero poi in cucina Se preferisci altro basta che me lo dici fece lei tirando fuori dal frigo una saporita faraona, e lui fece cenno che quella era più che sufficiente e fu grato nel vedere un piatto di carne piuttosto che il pesce, dal momento che preferiva la carne. Lascio a te la scelta del vino disse mentre si preparò ad affettare il contorno, dell’insalata fresca. Jensen si avvicinò al mobiletto dei vini e dopo un’accurata selezione scelse un brunello di montalcino, mentre dalla sala partì Nothing Else Metter dei Metallica. Emily aveva acceso lo stereo.
    Ti va di darmi una mano con il dessert?pensavo di fare una mouse di cioccolato aromatizzata al peperoncino chiese mentre il ragazzo le mostrò la sua scelta per poi poggiarla nella tavola. Subito dopo tornò da lei. dammi un parere disse guardandolo intensamente sventolandogli davanti un pezzo di cioccolata fondente. A quella donna dovevano piacere i gusti forti! Jensen diede un morso, senza usare le mani per afferrarlo, facendo sì che la cioccolata restasse fra le mani della ragazza. Per me è perfetto... disse a bocca piena commentando il gusto della barretta Ma sono completamente negato in cucina... aggiunse subito dopo con un mezzo sorriso. Era la verità. Jensen infatti non cucinava mai, del resto praticamente non aveva neanche una cucina, vivendo in albergo per la maggior parte della sua vita, e lo si vedeva spesso mangiare nei fast-food. Non saprei neppure da dove iniziare... disse grattandosi la nuca.
    Certo che quella era davvero una situazione strana...Che ci faceva lì a casa di quella sconosciuta a cena e praticamente parevano quasi una coppia..?! Ok che gli aveva fatto da modello, però la situazione era un po’ strana, anche perché non erano nella “famosa” camera da letto!
    Dallo stereo partì Highway To Hell, degli AC/DC, una delle band preferite di Jensen che imitò subito con le braccia il gesto di suonare la chitarra, distogliendolo quindi dal pensiero di loro due. Si avvicinò poi allo stereo per alzare il volume e cantare con un cantante le prime note della canzone ”Living easy, living free Season ticket on a one-way ride Asking nothing, leave me be Taking everything in my stride...”. Autostrada per l’inferno, recitava il titolo, non male come titolo anche per la vita di Jensen...
    Dai, proviamo con questa torta!!! disse tornando da lei.
    Jensen Dean Winchester
     
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    Non tutti erano abituati agli abbracci... a quel calore sereno e piacevole che si trasmetteva grazie ad un semplice contatto. Ero consapevole che magari poteva creare un imbarazzo momentaneo, ma percepivo che Dean ne avesse davvero bisogno. Sembrava che manteneva un fardello abbastanza pesante dentro la sua anima. L'abbraccio di un Angelo invece poteva fare veramente tanto, donarti sollievo e protezione. A parte questo io amavo abbracciare chiunche, soprattutto regalare gioia. Anche se non sempre venivo ricambiata... me ne fregavo! Aiutare gli altri per me era fondamentale.
    Osservai compiaciuta la scelta del vino ottima scelta Dean! Affermai sorridendogli. Lasciai scivolare piano il cioccolato tra le sue labbra, mentre un brivido piacevole mi percorse la schiena. I nostri occhi così simili ma al contemplo così diversi, si mischiarono in uno sguardo unico. Ma sono completamente negato in cucina... gli sorrisi dolcemente non preoccuparti gli misi una mano delicata sulla spalla chiunque può cucinare lo incoraggiai sincera prendendo una tavoletta ed un coltello ben affilato.
    Lo osservai divertita mentre imitava il chitarrista degli AC/DC. Ed era anche assai bravo!! Fortuna che non era un peccato, per un Angelo ascoltare canzoni del genere, altrimenti non saprei come avrei fatto a resistere. Mi feci prendere lievemente dalla musica non sapevo che sapessi cantare così bene dissi piacevolmente sorpresa sei proprio bravo Dean aggiunsi subito dopo complimentandomi. Allora... dissi guardando gli ingredienti dolci, nel contemplo mi morsi leggermente il labbro inferiore. Avvicinai a Dean il peperoncino rosso, tral'altro uno dei più piccanti taglialo a metà, seguendo la sua lunghezza dissi gentile passandogli il coltellino leva le sementa piccanti e sminuzzalo per favore lo guardai mentre posizionavo un pentolino sul fornello. Quando hai finito spezzetta il cioccolato dentro questo pentolino e unisci il peperoncino spiegai tranquilla mentre aggiunsi della panna liquida che sarebbe servita per amalgamare peperoncino e cioccolato. Poi basta portare tutto a bollore, mentre si gira continuamente ed è pronta la mousse conclusi cordiale controllando un attimo la faraona. Mi avvicinai al lavandino per lavare la lattuga, lasciandolo fare tranquillo. Non avevo dubbi, sarebbe stato bravissimo. Posai l'insalata ben condita a tavola, che avevo elegantemente preparato precedentemente. Quando in un attimo mi feci trasportare dal ritmo della canzone, lasciando che i miei fianchi ancheggiassero leggermente. Mossi i capelli a mo di rockettara guardando Dean avanti fammi vedere quello di cui sei capace metallaro! Lo invitai a ballare, girandogli intorno. Sono sicura che conosci delle mosse da paura aggiunsi togliendomi la giacca, in effetti iniziai ad avere leggermente caldo. Probabilmente il camino della sala si era acceso in automatico, iniziando a riscaldare l'ambiente. Lo guardai con un sorriso mentre con un gesto piano del dito lo incitai ad avvicinarsi a me... non ci vedevo niente di male nel divertirci un po!
    Emily Thompson
     
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    Quell’abbraccio, dato di sopra nello studio di Emily, gli aveva provocato una sensazione a dir poco strana, e piacevole. Ma strana. E Jensen non poteva mentire a se stesso. Se al momento non ci aveva dato troppa bada, ora che i minuti trascorrevano quella sensazione non lo aveva lasciato un attimo, e nonostante si rifiutasse di prestarci attenzione, l’abbraccio gli ritornava sempre in mente. Quella sensazione così strana...chissà cosa voleva dire...Winchester non poteva di certo attribuirla al tocco di un Angelo, dal momento che non credeva ancora nella loro esistenza.
    ottima scelta Dean! affermò sorridente alla vista del vino che a dirla tutta il ragazzo aveva scelto un poco a casaccio. Gli piaceva bere si, ma non si poteva di certo considerare un esperto di vini!
    non preoccuparti chiunque può cucinare fece subito dopo appoggiando una mano sulla spalla del giovane, non troppo convinto di quella sua affermazione.
    non sapevo che sapessi cantare così bene sei proprio bravo Dean si complimentò la ragazza sentendolo cantare, con una voce sicuramente migliore a quella del cantante stesso.
    Allora...taglialo a metà, seguendo la sua lunghezza gli disse dopo avergli passato un peperoncino, sotto il suo sguardo perplesso. Emily era proprio sicura di voler fare un dolce con quell’ingrediente? Jensen fece spallucce e prendendo il coltello decise di fare quanto da lei chiesto, senza fare domande. In fondo era lei quella esperta di cucina, non lui. leva le sementa piccanti e sminuzzalo per favore. Quando hai finito spezzetta il cioccolato dentro questo pentolino e unisci il peperoncino gli disse e il ragazzo seguì ancora una volta le parole della donna. Poi basta portare tutto a bollore, mentre si gira continuamente ed è pronta la mousse concluse tranquillamente.
    Jensen guardò la pentola sul fuoco e per un attimo gli sfiorò un dubbio, il dubbio. Che ci faceva a casa sua? Che cosa voleva Emily da lui? Non poteva crederci che quello al locale era stato un incontro casuale, non dopo tutte le sue avventure già vissute e soprattutto non dopo quei strani sogni che continuava a fare. Ma pensandoci bene, nonostante potevano sembrare degli incubi, alla fine si svegliava rilassato e in pace con se stesso. Se quella ragazza aveva a che fare con quei sogni, non c’era nulla da temere in lei...Il cane nero era possibile fosse lei? Nah, Jensen scosse la testa guardandola. Non aveva niente a che vedere con un sacco di pulci, piuttosto poteva sembrare una colomba bianca...
    Nel mentre Emily aveva preparato la tavola e poi si riavvicinò al ragazzo muovendo i capelli a mo di rockettara, lasciando stupito il ragazzo. O forse un’aquila un po’ selvaggia...? avanti fammi vedere quello di cui sei capace metallaro! lo invitò a ballare togliendosi la giacca e con un sorriso fece il gesto del dito di incitarlo ad avvicinarsi a lei.
    Metallaro. A Jensen venne quasi da ridere. Mai nessuno lo aveva chiamato così perché dal suo abbigliamento non lo si poteva di certo definire tale, eppure lui ascoltava solo musica metal, quindi era gusto chiamarlo così. E aveva sempre creduto che anche se uno ascolta un genere di musica, non per forza si deve vestire a quel modo, e a quanto pareva anche Emily doveva pensarla alla stessa maniera, visto che esteticamente parlando non aveva nulla di metallaro.
    Jensen avvolse con un abbraccio la ragazza e se la portò al petto, pronto a scatenarsi a ritmo degli AC/DC. Non posso dire di essere un ottimo ballerino, ma me la cavo!! fece iniziando a dare il via alla danza. “I'm on the highway to hell Highway to hell I'm on the highway to hell Highway to hell”, recitavano i versi, “sono nell’autostrada per l’inferno”, eppure non era proprio così, Jensen stava ballando con un Angelo non con un Demone.
    La canzone finì poco dopo, lasciando spazio ad un altro brano, un’altra ballata. Questa volta era il momento dei Led Zeppelin con Stairway To Heaven, una scala per il paradiso, più consona ad un Angelo, e alla situazione in cui ora era Jensen, pronto a raggiungere il paradiso, piuttosto che l’inferno.
    Essendo una ballata il ragazzo strinse a se la sua partner di ballo. Poggiò il suo viso di fianco a quello di Emily, e una ventata di freschezza di profumo gli arrivò fino dentro le narici. Jensen respirò profondamente lasciandosi poi cullare nella danza di Stairway To Heaven. Era una scena così romantica e così sentimentale, che diamine ci faceva Jensen Dean Winchester in questa situazione...?!
    Jensen Dean Winchester
     
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    Il contatto con il suo petto fu intenso, procurandomi una sensazione di immenso piacere. Sinceramente era da molto che non stavo così vicina ad un uomo. Poi Dean non era un uomo qualunque, era colui che dovevo proteggere anche a costo di scendere negli Inferi, se fosse stato necessario. Dovevo essere realista, se non avessi fatto in tempo, avrei dovuto salvarlo in qualsiasi mondo sarebbe finito. Non mi era possibile vedere la sua anima, ma percepivo la bontà nel suo cuore. Purtroppo Lucifero non sempre rispettava le regole, tante persone innocenti sono finite tra le sue grinfie, per poi essere salvate da noi Angeli. Percepivo che in qualche modo Dean fosse un credente, non era stupido ma tendeva a credere solo in quello che vedeva... almeno così mi pareva.
    Non posso dire di essere un ottimo ballerino, ma me la cavo!! Se la cavava?! Ragazzi miei fidatevi... sono in pochi a sapersi muovere così bene! La danza era un po come fare sesso, i movimenti per certi versi erano simili. "Se si muoveva così ballando, figuriamoci allora in camera da letto" mamma che pensieri che stavo facendo. Emily avanti resta concertata! Come potevo?! Anche se Angelo, sono comunque sono fatta di carne e ossa. E il mio corpo percepiva ogni cosa! Come la sua guancia sfiorare la mia, provocandomi la pelle d'oca. Avvolsi leggermente le mie braccia intorno al suo collo, sfiorandogli appena la nuca. Mentre le sue mani cinsero delicate i miei fianchi. La musica era coinvolgente, e bastava un attimo per lasciarsi andare. Finimmo per guardarci profondamente negli occhi, mentre con le labbra eravamo vicini forse troppo. Con una mano scivolai inconsciamente verso il suo collo, accarezzando leggera la sua guancia. Pareva l'attimo perfetto!
    Driiiiiiiiiiiin driiinnnnn! Sussultai appena. Svegliata quasi da un sogno. Sorrisi schiarendomi la voce è pronta la faraona dissi staccandomi piano da lui. Aprì velocemente il forno, tirando fuori la carne ancora fumante. La posai a tavola sopra due presine. Cercai al volo la forbice ma parevo avere la mente altrove. O forse ero ancora scombussolata da poco prima. Sembrava un pò surreale... ma poteva essere tutto una coincidenza?! Come Angelo Custode avevo protetto molti, ma con nessuno provavo una sensazione simile! Perché con Dean si?! Aveva qualcosa di speciale?! Poteva essere collegato alla storia che mio padre mi raccontò sugli Angeli e sui Guardiani?! Lui poteva essere uno di loro?! Non ne ero sicura, ma forse. Sorrisi togliendo lo spago dalla faraona, mentre stappai con un semplice gesto il vino... servendolo con classe nei calici. Servì una bella porzione a Dean, senza troppi complimenti. Facendo lo stesso per me. Buon appetito dissi cordiale facendogli segno di accomodarsi. Il dessert lo avremmo finito dopo, la carne valeva il gusto mangiata calda. Presi il calice di vino facendo come buona educazione il cin cin, prima di bere un sorso. Allora Dean iniziai assaporando ancora il vino tra le labbra la mia è una semplice curiosità lo guardai mi sembri un ragazzo che crede solo in quello che vede, giusto?! Chiesi di punto in bianco, ma dovevo sapere un suo parere. Che tramite le parole adatte l'avrei portato al giusto argomento. Il nostro mondo è circondato da numerose storie... che chiunque conosce spiegai senza farmi prendere per pazza mio padre me le raccontava prima di dormire aggiunsi sincera senza mai distogliere il suo sguardo
    hai mai sentito la leggenda dei Guardiani che aiutarono gli Angeli durante l'apocalisse?! Domandai alla fine continuando secondo te potrebbe esserci del vero in tutta quella storia? Respirai piano assaggiando poi un pezzo di faraona. Era meglio che questo dente me lo toglievo subito! Quello che mi interessava era la sua reazione. Poteva alzarsi e urlarmi contro quanto fosse insensata questa storia... oppure essere realista e scegliere di riflettere prima di parlare! Mi pareva che Dean fosse più un tipo da seconda opzione, ma non si può mai sapere! Molti raccontano che questi "salvatori" ancora esistano conclusi sottolineando la parola caldamente. Ammiravo ciò che facevano per gli umani personalmente il loro coraggio è da rispettare! Sorrisi dimostrando il vero in quelle parole. Una luce quasi angelica mi travolse lo sguardo, dissolvendosi velocemente.
    Emily Thompson


    Edited by woozy. - 25/1/2018, 01:02
     
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    A quanto pareva a Emily piaceva molto come Jensen ballava, si muoveva, anche se non espresse i suoi pensieri a parole, preferendo rimanere in silenzio, e godere di quel momento. L’avvicinamento poi delle guance provocò in lei una tenera pelle d’oca impercettibile però al ragazzo. I due erano vicini, troppo vicini perché non potesse succedere qualcos’altro, dopo il ballo. Le loro labbra erano finite per sfiorarsi, Emily aveva portato la sua mano sulla guancia del ragazzo, e con un tocco leggero la accarezzò dolcemente, mentre Jensen stava portando le sue mani sulle natiche della sua partner improvvisata di ballo. Mancava ormai poco perché i due si unissero in un bacio appassionato, ma qualcosa di tremendamente fastidioso lo interruppe sul più bello. Driiiiiiiiiiiin driiinnnnn! era l’allarme del forno che li avvisava che la carne era pronta. Emily sussultò lievemente, quello preso più alla sprovvista fu Jensen, che sobbalzò staccandosi da lei.
    è pronta la faraona fece lei tranquillamente allungano le distanze fra loro. Mh...Si, giusto... esclamò lui tossicchiando, portandosi la mano davanti alla bocca, in maniera da nascondere il suo imbarazzo nell’essersi come spaventato da quel suono. Non che spaventato fosse proprio la parola esatta, era più che altro stato colto di sorpresa da quel suono improvviso!
    Emily si diresse verso il forno dove tirò fuori la carne, posandola poi sulla tavola. Si guardò poi distrattamente intorno, alla ricerca forse di qualcosa, mentre lui le si avvicinò. Ceecgi qualcosa...? domandò con voce calma mostrandole la forbice che aveva preso dal tavolo giusto sotto gli occhi di lei. Emily così poté tagliare la faraona e poi stappò anche il vino Hey guarda che posso fare qualcosa pure io è! esclamò ormai sedendosi a tavola.
    Buon appetito esclamò cordiale Emily e il ragazzo annuì con la testa, tagliandosi un pezzettino di carne e assaporandone subito il gusto. Delizioso. Fu il suo commento personale. Delizioso come la padrona di casa, gli venne da aggiungere. Ma che diamine stava pensando? Complimenti fece iniziando a divorare l’arrosto Davvero bevve un sorso di vino, ottimo anche quello.
    Allora Dean la mia è una semplice curiosità mi sembri un ragazzo che crede solo in quello che vede, giusto?! Guess improvvisamente lei dimostrando al ragazzo che come pensava il loro incontro non era stato casuale. Che quella ragazza fosse un Licantropo? Ed ecco del perché del cane nero del sogno...? Anche se Emily continuava a vederla più come una colomba bianca...
    Gli faceva poi strano essere chiamato Dean. Era il suo secondo nome e solo lei e suo padre lo chiamavano così. Nessun altro. Chissà perché aveva scelto di chiamarlo così..
    Jensen non rispose ma la guardò fissò e aspettò che continuasse a parlare, perché sicuramente il suo discorso non era terminato li. Il nostro mondo è circondato da numerose storie... che chiunque conosce mio padre me le raccontava prima di dormire. hai mai sentito la leggenda dei Guardiani che aiutarono gli Angeli durante l'apocalisse?! continuò andando a parare in un discorso piuttosto complicato e non da tutti. Confermando quindi le sue ipotesi, Emily non era una ragazza qualunque.
    Jensen prese un forte respiro senza distogliere lo sguardo da lei. Certo che conosceva la legenda dei Guardiani, lui li aveva incontrati di recente, e di recente ne era divenuto a fare parte, per metà. A lui piaceva pensarla così, ed effettivamente così era. Lui prima di tutto si sentiva un cacciatore più che un Guardiano. Lavorava più per se stesso, in solitaria e senza avere nessun tipo di legame. Però aveva accettato di avere dei contatti con loro, con l’FBI a patto che non nominassero più gli Angeli. In tutta la sua vita non ne aveva mai visto uno, ergo, non esistevano affatto!
    secondo te potrebbe esserci del vero in tutta quella storia? Molti raccontano che questi "salvatori" ancora esistano personalmente il loro coraggio è da rispettare! concluse, mentre Jensen nel frattempo aveva divorato la sua porzione di faraona.
    Emily...Tu chi sei? chiese dunque a bruciapelo cercando di penetrare il suo sguardo. Io più che Guardiano mi definirei cacciatore, ma è praticamente la stessa cosa... disse serio buttando poi giù un altro po di vino. Era uscito allo scoperto con una tale nonchalance perché sentiva che con quella ragazza poteva farlo tranquillamente... Hai forse bisogno del mio aiuto? e se Emily in realtà era la fanciulla da salvare? Magari proprio da quel cane?
    Jensen Dean Winchester


    Edited by woozy. - 26/1/2018, 18:34
     
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    Sorrisi immensamente mentre le mie guance assumevano un leggero colorito rosso porpora. Non ero affatto imbarazzata, anzi molto felice di aver cucinato per qualcuno al di fuori di me stessa. Sembrava tutto più buono in compagnia... poi la compagnia di Dean era meravigliosa! Lo ringraziai gentilmente mentre il gusto della faraona mi solleticava il palato. Osservai il suo sguardo attento, seguire calmo il mio discorso. Avevo sentito parlare del circolo dei Guardiani, sotto la protezione dell'FBI. Personalmente non percepivo una bella sensazione, quando si trattava di queste faccende... dove anche lo stato era anche complice. Sicuramente erano brave persone, anche se le tenebre esistono dappertutto. Bisogna essere realisti, molti mortali non erano molto affidabili, potevano cedere facilmente all'oscurità. Per questo magari chi era più solitario e fuori da qualsiasi gruppo, agiva con il cuore. Le loro azioni silenziose erano quindi da ammirare! Dean mi dava l'impressione di essere proprio così. I miei dubbi si dissolsero quando sentì la parola "Cacciatore" uscire dalle labbra di Dean. Termine simile a Guardiano ma che spiegava benissimo la mia teoria del solitario. Ecco forse spiegato quel peso massiccio che percepivo dentro la sua anima. Restai alquanto sorpresa di come Dean si fosse aperto con tale facilità e fiducia nei miei confronti. La mia aura angelica doveva sicuramente aver aiutato. Il sguardo era intensamente penetrante. Hai forse bisogno del mio aiuto? In realtà era proprio il contrario. Diciamo che la "donzella in pericolo" era in realtà Dean. Dovevo proteggerlo dal suo stesso destino! Come negli anni molti Angeli avevano fatto con alcuni salvatori. Il cacciatore era consapevole di essere più forte vicino ad un Angelo, e viceversa. Finalmente era la mia occasione... potevo rivelarmi per ciò che ero realmente senza alcun timore. La sua domanda a bruciapelo non mi era passata inosservata. Avevo notato come il suo sguardo diveniva diffidente alla parola Angeli. Se esistevano le tenebre... esisteva anche la luce. Eppure mi pareva che Dean non credesse, gli mancava la fede... lui voleva vedere! Bene sarebbe stato accontentato. Presi un bel respiro indirettamente ti ho già detto cosa sono Dean il mio tono era dei più calmi, nel contemplo una sfumatura dorata colmò pienamente le mie iridi verdi. Ma tu vuoi una prova aggiunsi subito dopo bene l'avrai! Esclamai decisa alzandomi dalla sedia. Avrebbe dovuto osservare la mia schiena scoperta per capire, quindi non mi feci alcun problema nel sbottonare velocemente la mia camicia di puro raso... lasciandola poi cadere lentamente a terra. L'unica cosa che avevo ancora addosso, nella parte in alto del mio corpo era il reggiseno di pizzo, bianco candido. Non mi ero spogliata del tutto ovviamente. Lo guardai intensamente, voltandomi poi... lasciando che osservasse le mie scapole. Le nostre candide ali bianche erano immensamente delicate... loro non rompevano muscoli o ossa... non provocavano dolore e non laceravano la pelle, come invece succedeva per le ali nere degli Angeli Decaduti. Respirai lentamente mentre lasciai scorrere le piume lungo la spina dorsale. La mia pelle talmente chiara, permetteva di vederle ad occhio nudo. Pareva quasi un disegno lungo tutta la schiena. Quelle ali di mossero sotto pelle, leggere e momentaneamente piccole. Alzai lievemente le spalle spingendole lentamente fuori, all'altezza delle scapole... mentre una luce bianca e intensamente forte avvolse quel istante. Le mie ali erano talmente grandi e possenti da riempire tutta la stanza. La loro forza non aveva eguali. Ogni piuma brillava come mille stelle nel cielo. Alcune ciocche di capelli avevano assunto una sfumatura argentea come il colore della luna. Mi voltai incontrando lo sguardo di Dean. Richiusi piano le mie ali, dapprima invece spiegate... lasciandole quasi come uno strascico davanti a me. Ora ci credi... Dean?! Affermai con un gentilezza, mentre un sorriso avvolgeva la mie labbra ora che lo sai... devo parlarti assolutamente aggiunsi poco dopo avvicinandomi piano a lui è importante! Conclusi infine. Non c'era molto tempo e lo sapevo! No so se lo percepiva anche lui, tramite quell'indole da cacciatore che possedeva... ma il mio spirito era più forte! Non mi era mai capitato di sentirlo così... ecco perché Angeli e Cacciatori si erano uniti in passato! Ora tutti i pezzi parevano andare piano piano al loro posto.
    Emily Thompson
     
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    Emily rimase piacevolmente colpita dal fatto che Jensen si era aperto così tranquillamente con lei, e a dir la verità, pure Jensen era abbastanza sorpreso di come avesse parlato tranquillamente con una sconosciuta. E più che altro di come si sentisse a suo agio a raccontarle tutto ciò.
    Forse agli occhi della ragazza parve un’attimino strano che Jensen pareva non credere agli Angeli quando però credeva ad altre razze, Demoni compresi. Del resto, se esistevano gli uni, dovevano esistere anche gli altri! Ma dopo tutti quegli anni il cacciatore credeva solo a quello che vedeva! Forse per questo motivo Emily decise di rivelare al 100% se stessa. indirettamente ti ho già detto cosa sono Dean fece l’Angelo con un tono di quiete totale, sotto una lieve smorfia di lui, che si sentì un poco stupidirò a non aver colto questa cosa. Ma tu vuoi una prova bene l'avrai! esclamò subito dopo alzandosi dalla sedia, cosa che fece subito anche lui, come se si stesse preparando a vedere qualcosa che mai si sarebbe aspettato.
    Emily iniziò a sbottonarsi la camicia di raso sotto un ouh ouh ouh di Jensen che non capiva e non voleva vederla nuda, non in quel frangente almeno! Perché si stava spogliando davanti a lui? Era un tantino fuori luogo il tutto...Troppo tardi, la ragazza era rimasta in un sexy reggiseno che Jensen pensò quanto lo avrebbe voluto togliere. La ragazza si voltò velocemente lasciando Jensen in un’espressione totalmente inebetita. Sorpresa e scioccata anche. Che diamine stava succedendo? Dalla schiena di quella ragazza si potevano chiaramente scorgere due candide ali bianche, che stando alle fiabe Jensen sapeva bene a chi appartenevano, agli Angeli. Stando alla sua vita reale anche, anche se non credeva minimamente della loro esistenza, almeno non fino ad ora. Poi una luce candida immerse quella donna ed infine le ali comparvero completamente fuori dalla sua schiena, riempiendo totalmente la stanza ed emanando una luce senza eguali.
    Emily si voltò poi verso il ragazzo Ora ci credi... Dean?! <i>ora che lo sai... devo parlarti assolutamente parlò con estrema serietà e tranquillità.
    Jensen deglutì sgranando gli occhi. Non ci poteva credere, gli Angeli esistevano veramente. Ora avrebbe dovuto aggiungere una nuova razza tra quelle da lui scoperte.
    Gli ci volle qualche minuto prima di calmarsi un’attimo e prendere a respirare. Poi sentì dentro una strana forza, si sentiva inspiegabilmente più forte e combattivo. Cos era questa situazione?
    Suppongo quindi che il nostro incontro non sia stato casuale, dico bene Emily? disse serio ma tranquillo. Ora voleva sapere tutta la verità. E sai niente di un grosso cane nero? provò a chiedere al riguardo dei suoi sogni.
    Jensen Dean Winchester
     
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    Lasciai che Dean si riprendesse un tantino. Sicuramente non era da tutti i giorni vedere un Angelo, soprattutto per uno che fino ad un momento prima non ci credeva assolutamente. Suppongo quindi che il nostro incontro non sia stato casuale, dico bene Emily? Come dargli torto?! Esatto Dean risposi sincera senza distogliere il verde dei suoi occhi é da molto che ti cerco ma con quel suo spostarsi continuo, visto la sua indole da cacciatore. Aveva reso la mia ricerca alquanto difficile. Purtroppo non mi avresti creduto se te lo avessi detto prima... o peggio mi avresti dato della pazza! Affermai con tono pacato, dando vita ai i miei pensieri. Era plausibile, non potevo rischiare se prima non avevo delle piccole certezze. E sai niente di un grosso cane nero? Riflettei un secondo, ripercorrendo la mia visione... istante per istante. Magari mi era sfuggito un piccolo dettaglio, ma invece no. Non vedevo niente che ridasse ad un grosso cane nero. Ero perplessa, cosa poteva significare?! Scossi il capo alquanto dispiaciuta perdonami Dean, ma non so nulla risposi rammaricata forse però posso aiutarti mi proposi gentile, sperando che accettasse. Ascoltami attentamente... iniziai prendendo un bel respiro. Avrei scelto le parole più adatte per dirglielo, ma non so se avrei trovato il coraggio di rivelargli tutto. Per me al solo vederlo... al solo pensiero morivo dentro lentamente. Esistono tanti Angeli sulla terra, molti vengono scelti per essere dei Custodi spiegai con tranquillità, nel contemplo mi staccai una candida piuma. Nello stesso momento una nuova venne subito sostituita alla mancante. Sono un Angelo Custode da molto tempo ormai... mi é stato affidato il compito di starti accanto e di proteggerti sottolineai l'ultima parola con il cuore. Anche se una parte di me sapeva, che Dean non avrebbe accettato che qualcuno si preoccupasse per lui. Gli porsi gentile la piuma tienila con te, per favore gli sorrisi e se dovessi aver bisogno di me, stringila forte e pronuncia il mio nome distolsi il suo sguardo così ti sentirò trattenni con grande fatica le lacrime. Diamine dovevo essere forte, invece mi facevo sempre prendere dalla mia parte sensibile. Feci rientrare lentamente le mie ali, lasciandole scorrere nuovamente tra i muscoli affinché si dissolvessero dentro di me magicamente. Raccolsi poi la camicia, abbottonandola di seguito. Non potevo costringerlo a stare qui con me, lui aveva una vita da vivere! Ed era più che giusto così! Ti dico solo che esistono delle forze a questo mondo... che tu non puoi controllare gli misi una mano sulla spalla. Stavo provando a dirglielo, ma le parole non volevano uscire. Restavano chiuse... come segregate dentro la mia anima. Come potevo dirgli che se non avesse cambiato le sue idee, se fosse rimasto su questa strada sarebbe sicuramente morto?! L'avrei sicuramente riportato perché il suo destino era un'altro. E la mia speranza era almeno di arrivare in tempo ed evitare la sua morte. O magari se lui avesse cambiato il corso degli eventi, non sarebbe successo niente. Il punto era che gli eventi non stavano cambiando... anzi erano più marcati. Quindi Dean aveva già imboccato quella strada.
    Emily Thompson
     
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