Rose Rosse per Te!

La serata del ballo fu uno dei momenti più felici nella vita di Jasmine, peccato però che sul più bello, tutta la magia creata si era improvvisamente dissolta con delle parole che sembravano pugnali affilati trafitti nel cuore fidati... non sono il ragazzo che fa per te tu meriti di meglio! e quando lei provó ad obbiettare, Remus la lasciò nel gazebo della festa in perfetta solitudine con un mi dispiace Jasmine, che sapeva tanto di presa in giro. Al momento perfino le lacrime si erano fermate ancor prima di scendere, presa più dalla rabbia che dalla tristezza. Perché diamine quel ragazzo aveva fatto tutto quello, l’aveva invitata al ballo, era stato un’attimo cavaliere, l’aveva baciata e le aveva perfino detto quanto bella essa fosse..., per poi lasciarla lì sul più bello!? No, c’era qualcosa che non andava, oppure i ragazzi ragionavano sempre così!? Dannati maschi!
Jas serró i pugni e sbattè i piedi a terra, poi si voltó e se ne andò via dalla festa di tutta fretta, mentre nella sua mente alleggiava una parola continua stupido!!.
Tornata a casa crolló a piangere, la rabbia aveva lasciato il posto alla tristezza, e si addormentò una volta che le lacrime furono esaurite.
Il mattino seguente era domenica per cui passó tutta la giornata a piangere nel ricordo della sera precedente, e nemmeno sua madre fu in grado di consolarla. Poi giunse finalmente sera e un nuovo giorno l’indomani sarebbe arrivato, portando con se sicuramente delle cose positive con cui potersi aggrappare per non sprofondare nuovamente...
A scuola ne parlò con le amiche che riuscirono a farla divertire e a farle dimenticare quel ragazzo, che alla fin fine Jasmine nemmeno conosceva! Le scuole sono così piene di fanciulli interessanti! esclamò un’amica dandole un colpetto sul fianco, e Jas pensò che avesse proprio ragione. Perché concentrarsi solamente su di uno studente quando poi poteva avere, non solo gli studenti della sua scuola, ma perfino di quelli di fianco, quindi le possibilità di trovarsi un altro ragazzo erano sicuramente raddoppiate!
Giorno dopo giorno il ricordo di Remus passó in secondo piano, e se in cortile capitava di vederlo, si voltava fieramente dalla parte opposta. Così doveva fare e ne andava anche fiera, così come le sue amiche.
Eppure, una volta in negozio, lavorava in una fioreria della città, i clienti più abitudinari continuavano a chiederle se c’era qualcosa che non andasse bene, perché ultimamente aveva perso quel suo radioso sorriso e aveva lo sguardo triste. Al cuore non si comanda, si diceva. Ed era vero. Jasmine poteva dire e ridire che di quel ragazzo non le importasse più nulla, ma il suo cuore sapeva che non era esattamente così.
Salve. Posso esserle uti-. Un cliente era entrato nella fioreria e quando la ragazza lo salutó per poi fare il suo lavoro di commessa, si rese conto di trovarsi faccia a faccia con lui, Remus. Per questo motivo si bloccó immediatamente, non trovando più alcuna parola da dire..., si era completamente bloccata...Che ci faceva lì? Ok, doveva comprare sicuramente dei fiori ma, per chi? Oh se la gelosia si stava facendo sentire...Ma magari era per il compleanno della mamma...
Jasmine rimase a guardarlo con gli occhi completamente sbarrati.

Il ragazzo si ritrovò faccia a faccia con la commessa del negozio che altri non era che Jasmine. La sua reazione fu la stessa identica della ragazza, felicità imbarazzata ma subito dopo un misto fra il terrore e l’arrabbiato. No, forse quest’ultimo sentimento era visibile solo nel volto della rossa. Del resto era lei quella stata scaricata con una scusa banale e più che altro incomprensibile.
Passarono dunque almeno un paio di minuti di puro silenzio, poi fu Remus a rompere il ghiaccio e del resto se fosse stata Jasmine forse gli avrebbe chiesto di uscire dal negozio. Ehm... Ciao! disse sorridendo timidamente e alzando leggermente le spalle che la ragazza ricondusse subito ad una specie di “brutto” gesto, anche se non sapeva dirne il motivo.... Sai ero venuto a prendere un fiore per te!. Il ragazzo parve sbloccarsi improvvisamente parlando con sincerità, ma Jas gli avrebbe creduto? Magari ne esiste uno che esprime appieno il fatto che sono un vero idiota! e desideravo farti le mie scuse...per quello che ho detto continuò a parlare mentre la ragazza continuava a starmene in silenzio. Ma il suo volto esprimeva più di mille parole. Era felice, non lo poteva negare, fino alla fine ci aveva sperato che lui sarebbe tornata da lei, anche solo per delle scuse. Se Remus non se la sarebbe sentito di frequentarla (per chissà quale strano motivo) lei lo avrebbe anche capito, si sarebbe detta “pazienza”, ma le scuse. Quelle le pretendeva. E pareva che il ragazzo fosse lì proprio per quel motivo. se vorrai ascoltarmi posso darti una spiegazione Jasmine certo che avrebbe ascoltato. Anzi, era proprio quello che stava aspettando da quella sera. Ma non vorrei disturbarti, visto che sei al lavoro. Puoi prenderti 5 minuti?! Altrimenti ripasso più tardi... . Remus parlava con un tono di voce tranquillo e speranzoso. Le sue gote da rosse per la timidezza stavano riacquistando un colorito normale parla dopo parola.
La ragazza, che finora era rimasta in silenzio, sospirò lievemente sbozzando ad un sorriso. L’essere stata scaricata certo le faceva male ma quello che più l’aveva ferita era il comportamento di Remus, che dopo quelle incomprensibili parole si era allontanato da lei. Ma ora era lì proprio a chiederle scusa e con la motivazione al seguito. Sorrise voltandosi poi le spalle. Vediamo che fiore mi avresti comprato! esclamò con un tono allegro, segno che doveva averlo perdonato, almeno in minima parte. Era curiosa di sapere se Remus ci aveva riflettuto sul regalo, perché lei sapeva bene che i fiori erano tutti pieni di significati. Carmen, puoi servire tu il cliente? fece poi richiamando l’attenzione della collega appena giunta sul posto di lavoro. Poi tornó a guardare il ragazzo. Fra 15 minuti ho finito il turno. Vienimi a prendere.. gli disse facendogli pure l’occhiolino, prima di scomparire dietro a delle piante che nascondevano a loro volta una porta, dalla quale poi sbucò fuori Carmen, che quindi servì il cliente, prendendo il posto di Jasmine. Lei intanto, dal magazzino della bottega, iniziò a curare una delle piante che pareva essersi presa una strana malattia...

Al “vediamo che fiori mi avresti comprato” di Jasmine l’espressione del ragazzo si fece decisamente preoccupata. Forse aveva sottovalutato le parole che un fiore potesse trasmettere o forse non era più tanto convinto della sua scelta. Ma subito dopo la sua espressione divenne quasi combattiva, segno che non si stava assolutamente arrendendo.
Carmen iniziò a mostrare al ragazzo alcuno fuori, senza specificare nulla, sapeva che quel ragazzo era quel ragazzo, per cui doveva lasciarlo arrangiarsi, Jasmine non avrebbe di sicuro voluto che lei lo aiutasse. Remus però pareva concentrato sui profumi che le piante emanavano, piuttosto che ascoltare la voce della commessa. Infine Remus scelse l’Amaryllis, un bel fiore maestoso e colorato e molto profumato, e nel linguaggio dei fiori esso diceva di esprimere un timido amore, adatto ad un elegante corteggiamento. Era perfetta la scelta, anche se Lupin lo scoprì solo uscendo dalla fioreria. Il caso gli era stato di certo d’aiuto!
Poco dopo Jas uscì dal negozio e andò incontro a Remus il suo profumo è unico... le disse porgendole il fiore che lei prese subito fra le mani. Spero di non aver fatto una scelta banale... ma che sia adatto per delle scuse aggiunse subito dopo un po’ timidamente.
Jasmine sorrise, no la scelta non fu per nulla banale, non aveva scelto il fiore di uno dei suoi nomi, ma aveva fatto ricadere la scelta su di un fiore che appunto non c’entra se nulla ne con Jasmine ne con l’Iris! E aveva fatto di più, le aveva regalato un fiore con un bellissimo significato che poteva rappresentarli. Come scuse erano andate piuttosto bene!
Magari ti andrebbe di bere qualcosa assieme?! le chiese mentre sul viso della ragazza si fecero vedere delle copiose lacrime di felicità. Certo! esclamò asciugandosi le lacrime con le dita per poi sfoderare un candido sorriso.
I due ragazzi si diressero quindi verso il piccolo locale lì vicino e si sedettero in un tavolo per due, dove poggió il fiore con delicatezza. Il cameriere arrivò velocemente da loro, il bar al momento era semi deserto, consegnò i menù, salutò Jas, per poi ritornarsene dietro il bancone.
Vengo spesso qui gli disse a Remus lasciando il menu sul tavolo, del resto lei sapeva già cosa prendere, la spremuta di arancia, ananas e fragola. Ti consiglio le spremute. Le fanno proprio buono qui.. aggiunse poi sorridendogli. Era abbastanza ovvio che la ragazza lo avesse completamente perdonato. E poi sperava che il significato del fiore Remus lo conoscesse. Quindi ciò poteva ad indicare che era pronto per un timido corteggiamento. E quindi non era venuto solo per chiederle scusa e darle una spiegazione per cui alla fine aveva deciso di non frequentarla...oh no, l’Amaryllis diceva amore timido, quindi se Remus sapeva del suo significato voleva dire che era pronto ad “amarla”...!

Alle lacrime di Jasmine Remus reagì con una certa dolcezza, accarezzandole il viso. E con una piccola difficoltà il ragazzo riuscì a trattenere le sue lacrime, dal momento che lui pareva essere un ragazzo abbastanza sensibile, altra caratteristica di lui che Jasmine avrebbe apprezzato molto.
Il volto del ragazzo pareva in costante contrasto: felice, preoccupato, nuovamente felice, per poi finire ad assumere un’aria alquanto afflitta. Jasmine se ne accorse di questo repentino cambiamento nel volto di Remus ma non seppe trovare motivo alcuno. Il ragazzo invece sapeva bene il perché di questi sbalzi d’umore, era felice dell’amore che entrambi provavano l’uno per l’altra ma aveva un enorme paura nel rivelarsi a lei per quello che era, un Licantropo.
Il ragazzo ordinò la stessa spremuta di Jasmine che arrivarono poco dopo servita dallo stesso cameriere che aveva consegnato loro il menù. Remus prima di assaggiarla guardó Jas e poi il mazzo di fiori poggiato con cura nel tavolino immagino siano dei grandi ascoltatori! disse con un sorriso, sorriso che la ragazza ricambió arrossendo lievemente. Se il salice di Stanley park sapeva tutto su Remus, le piante nel negozio di fiori in cui lavorava Jasmine sapevano tutto su di lei, così come anche tutte le piante che adornavano la sua casa. E di questo la Tonks ne era convinta, non per questo quando si sentiva un po’ giù era solita rivolgersi a loro. Sapevano tutto quindi del ragazzo che era lì seduto davanti lei.
Remus sembrava apprezzare la spremuta buona eh commentò la rossa sorseggiandola a sua volta. la tua passione per i fiori è ammirevole Jasmine! Da dove è nato questo tuo amore verso di loro?! disse subito dopo il ragazzo mentre i loro occhi si incantarono l’uni sugli altri. Lei sorrise abbassando lo sguardo al bicchiere e giocherellando con il dito sul suo bordo, la timidezza a volte era una cosa veramente imbarazzante, però Jas si sentiva anche a suo agio con Remus, perché pure lui era colpito da questa sua stessa caratteristica. Tornò quindi a perdersi nei suoi occhi favolosi. In realtà non lo so neppure io. Ahaha esclamò accompagnando una lieve risatina. Sono bellissime creature i fiori...mi piace il fatto che ognuno di loro ha i propri colori, profumi e significati!! sorrise E poi sia Jasmine che Iris -il mio secondo nome- sono dei fiori. Deve essere questo il motivo principale con cui fin da piccolina ho provato interesse verso di loro.. spiegò riportando la sua mente al passato. Si ricordava che anche da piccina amava ogni tipo di fiori e spesso si ritrovava a parlare con loro o semplicemente ad osservarli e ad inebriarsi dei loro profumi. Per fortuna non possono parlare ahaha. Altrimenti saprebbero tutto su di me!! esclamò subito dopo ripensando a tutte le “conversazioni” che aveva avuto con loro.
Sorseggiò ancora la sua spremuta mentre la timidezza stava nuovamente facendo capolino in lei. Dovresti vedere camera mia, è piena di fiori!! le venne spontaneo dire ciò, poi si rese conto che la cosa poteva sembrare un invito (un po’ troppo precoce) per cui sprofondò dietro il bicchierone. Si beh, ma ne hai visti molti anche al negozio!! cercò di correggersi subito dopo e poi pensò ad un valido cambio di discorso. Tu studi arte giusto? Com è? e il primo discorso che le venne in mente ovviamente riguardava la scuola.

Ok, che i due ragazzi seduti al tavolino del piccolo locale fossero cotti a puntino l’uno dell’altra, era palese ad entrambi i camerieri e ai cinque, sei clienti lì presenti. Anche Jasmine sentiva che il suo amore era ricambiato, eppure percepiva che c’era qualcosa che non andasse. Del resto perché mai Remus l’aveva piantata in asso la sera del ballo, se provava dei sentimenti nei suoi confronti? A Jasmine non venne minimamente in mente che magari potesse centrare qualcosa il suo non essere umano; nonostante non lo fosse neppure lei. Piuttosto stava iniziando a credere che Remus fosse reduce da una storia appena finita e che quindi avesse paura di “lanciarsi”.
Mentre la ragazza parlava dei suoi nomi vide che lui non aveva la benché minima idea che i suoi nomi fossero presi dai fiori, quindi le venne naturale credere che Remus non sapesse nulla di piante e che quindi magari l’Amararyllis fosse stato un semplice caso che significasse “amore timido”. Quindi non era quello che voleva dimostrarle, farle sapere cosa provava...Sospirò lievemente, comunque non tutto era perduto, dal momento che era palese che egli provasse qualcosa per lei.
È per caso un invito il tuo... Ninfadora?! fece lui con un sorriso gentile quando lei gli nominó casa sua. Per fortuna l’aveva preso bene “l’invito”, e poi l’aveva chiamato con il soprannome che lui stesso le aveva coniato. Un’altro nome che riguardasse poi il mondo floreale, e ciò faceva molto piacere alla rossa. Potresti aiutarmi a far diventare il mio pollice più verde! disse mostrandole il dito in questione, provocando una risata di entrambi.
Ma poi la ragazza cambiò subito discorso, serviva uno molto meno imbarazzante. Remus le sorride passandosi una mano fra i capelli, gesto che fece scaturire gli ormoni della ragazza, che abbassò subito lo sguardo, portandolo al fiore.
piuttosto creativo! Personalmente adoro lasciarmi trasportare dal pennello... i colori che uso più spesso sono molto intuitivi ma sto ancora imparando rispose il ragazzo parlando con una certa modestia. Potresti farmi un ritratto allora!! esclamò lei ritrovando la sua spontaneità che però poi l’avrebbe rimessa in imbarazzo. In particolare mi piace un sacco dipingere gli animali... concentrandomi molto sulle sfumature e sulle ombre continuò il ragazzo rivelando di preferire la natura piuttosto che le persone. Ecco, Jasmine aveva appena accelerato un po’ troppo!! Ninfadora voleva sprofondare.
A te piacciono? domandò riferito agli animali e il volto di Jas ritornó sereno. Oh, adoro i cani!! Ma in genere mi piacciono molto quasi tutti gli animali!! rispose con la semplice verità. C’erano poche specie che non le piacevano, e stranezza voleva che fossero proprio i pesci, creature marine come la sua mezza natura. Eppure era una mezza Sirena, ma aveva addirittura paura di nuotare!
tu come mai hai scelto biologia?! È interessante?! le domandò infine mentre la ragazza nel frattempo finì quasi la sua spremuta. Era talmente deliziosa che lasciarla troppo nel bicchiere era una tale sofferenza.
È molto interessante sì e soprattutto impegnativo. A me piace studiare e fin da piccola ho sempre voluto fare la biologa! rispose mettendosi un ciuffo di capelli ribelli, dietro l’orecchio sinistro.
La loro conversazione aveva iniziato ad essere più tranquilla e meno imbarazzante, Jas ne era entusiasta, eppure continuava a non capire perché Remus l’avesse rifiutata quella famosa sera.
Sei di Vancouver? gli chiese sapendo che moltissimi studenti delle varie scuole, erano “stranieri”, al suo contrario. Lei era nata a Vancouver.

A quanto pareva l’idea di Jasmine di fargli da modella a Remus piacque, visto che affermò che sarebbe stata una fantastica musa. Eppure lei lo aveva detto in battuta, non che ci credesse davvero. Ma aveva sempre pensato che sarebbe stato bello che qualcuno le avesse fatto un ritratto. In fondo l’arte le piaceva parecchio, perché come i fiori e le piante esprimeva sempre tantissime cose.
ricordo che l'ultima volta li avevi biondi! fece lui notando il gesto in cui la ragazza si stava sistemando i capelli. Oh beh...Mi piace cambiare! esclamò senza ovviamente andare troppo nello specifico. Del fatto che con estrema facilità lei riusciva a cambiare colore di capelli, grazie al suo potere speciale.
In verità no, sono inglese... rispose e lei sorrise annuendo con la testa. Infatti adoro il tuo accento! fece sorseggiando l’ultima parte di spremuta. L’accento di Remus infatti non era americano, ne francese, ma veniva da oltre oceano, e a Jasmine piaceva tanto.
di Londra... ci sei mai stata?! Invece immagino che tu sia di queste parti, giusto?! continuò lui. No, non ci sono mai stata. In realtà ho viaggiato poco niente..Ho solo visto città qui nei dintorni...Londra...Mi ha sempre affascinato...così come gli inglesi...E si, io sono di Vancouver! rispose lei con occhi sognanti mentre guardava in alto.
ascolta Jasmine... in merito a quello che ho detto la sera del ballo il fatto è che non sono ancora pronto ad iniziare una nuova storia. Improvvisamente il dialogo si fece più serio è complicato ed il cuore di Ninfadora sobbalzò non propriamente felice. Ecco, ora stava arrivando il tasto dolente, quello in cui lui le diceva che non era pronto e che sarebbe stato meglio essere solo amici...ma se tu vuoi possiamo darci una possibilità. Che cosa voleva dire? I loro occhi si incrociarono e dal momento che Remus la stava guardando con troppa enfasi, lei portò il suo sguardo altrove, riponendolo ovviamente sul fiore. Le stava dando una possibilità? Beh, Jasmine l’avrebbe colta al volo!
Certo, va bene! Per me va bene... disse tornando a guardare il ragazzo. Infondo era quello che voleva anche lei..Allora perché non glielo aveva proposto anche quella sera invece di lasciarla lì senza una spiegazione? Beh, qualsiasi fosse stata la risposta poco importava, perché ora era lì e le stava dicendo che avrebbero potuto iniziare una relazione con una semplice frequentazione, quello di cui fra l’altro avrebbe voluto anche lei.
Bene. Gli avrebbe chiesto lei quando vedersi? Doveva. Ora. Lui le aveva servito la possibilità di chiedergli un appuntamento e lei doveva coglierla. Doveva solo fargli una semplice domanda...Ti va domenica di andare al parco? gli chiese dal momento che stavano iniziando finalmente le belle giornate. E aveva scelto il parco perché in mezzo alla natura si sarebbe sentita “protetta” e aiutata. E avrebbe trovato sicuramente degli argomenti di cui parlare...Gli avrebbe descritto le piante, gli avrebbe detto i vari significati dei fiori...