Midnight Memories.

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    Non si scusó nemmeno con lei, si limitò ad ordinare altre due birre, e con lo sguardo da pesce lesso verso di lei, lei era veramente infastidita da quel suo comportamento, non sembrava nemmeno che fosse su questa terra, non sapeva se tenersi sostenuta o ridere, e quello le ricordò la sua gita in Italia... Cosa poteva saperne lei di dove andare a Venezia? Era appena atterata, quando si era ritrovata fra persone, di cui non comprendeva nemmeno la lingua, ma si era adattata in fretta, alla fine sua madre le aveva sempre insegnato a trovare soluzioni, in ogni situazione, ed era riuscita un po' barcamenandosi fra la folla ad uscire, diretta al suo albergo. Era sera quando aveva deciso di uscire a cena, lavata e riposata dopo il lungo viaggio, Venezia aveva un che di magico illuminata; peccato che per una turista come lei tutte le calli erano uguali, e fatto sta che si era persa... Cercò quindi un punto di riferimento e non seppe se fosse un caso, o se le Parche avessero tessuto quel momento, appositamente per lei, incontrò un uomo, che appena le si paró davanti con quel cappuccio le sembrò un angelo, non aveva paura, bensì curiosità. L'accompagnó fino al suo albergo, e lì gli chiese di salire, parlarono del fatto di che erano, e nessuno dei due stette solo quella notte; passarono il suo periodo assieme in Italia, come una coppia, ma non innamorati, si erano affezionati l'uno all'altro con la promessa di rivedersi. E fu mantenuta, quando lei tornò in Grecia da sua madre, e fu strano che lei non batté ciglio quando lo vide, in realtà fece finta di non vederlo. Li lasciò soli, e nuovamente ebbero un rapporto completo, lei gli aveva dato la sua purezza, eppure, lui se ne era andato, e tutto era esploso come una bolla di sapone. Forse sua madre lo sapeva, per questo l'aveva lasciata fare; le aveva impartito la lezione più brutale. E non capiva perché quei ricordi fossero proprio in quel momento con lui...
    Sì ma tu non ti ricordi di me
    Ormai era appurato che si conoscessero, e dopo 3 birre, anche nel caso non fosse stato vero, non avrebbe avuto importanza. Italia e Grecia
    Finalmente si sarebbero riconosciuti? Lo sperava, quanto la impauriva, già una volta se ne era andato, ed era certa che l'avrebbe fatto di nuovo. E forse quello che stava dicendo era solo colpa della birra, e non stava più ragionando.
    DaphneAdler
     
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    E che dire di Venezia...(E chissà se si erano incontrati anche altrove...)
    Era circa il 1600 ed Ezio era ritornato a Venezia dopo un lungo girare per l’Italia. Venezia aveva sempre esercitato un certo fascino su di lui per questo motivo ancora ad oggi ogni tanto egli rifá visita a quella splendida città.
    Era sera e il vento aveva iniziato a farsi sempre più sentire. Lungo il suo trafitto senza una meta ben precisa aveva puntato gli occhi su di una donna che aveva tutta l’aria di non essere del posto, probabilmente era una turista. Ha bisogno di aiuto? le chiese con cavalleria e trovando in lei una risposta affermativa, decise di accompagnarla al suo hotel, strada che lei non riusciva a trovare. Del resto Venezia era piuttosto differente dalle altre città. Una volta giunti all’albergo Ezio si fece gentilmente ospitare nella sua stanza, abbastanza nobile fra l’altro, con soffitti alti pieni di mosaici e un letto a baldacchino in cui consumarono una piacevole nottata di fuoco, e poi parlarono di chi fossero, più o meno; ognuno raccontava all’altro quello che voleva fargli sapere, senza andare troppo oltre.
    I giorni a venire Auditore si propose come sua guida personale e i due parevano aver stabilito un buon rapporto...
    . Ah Venezia. Sì, ad Ezio quella città mancava davvero un sacco e visto che a quanto pareva quella sera le era tornata alla memoria, ci avrebbe fatto un salto di lì a pochissimo. E già che c’era poteva anche fare una visitina alla Grecia, tanto di tempo ne aveva in abbondanza!
    Sì ma tu non ti ricordi di me fece lei improvvisamente sotto lo sguardo un po’ smarrito del ragazzo che però improvvisamente mutò capendo ogni cosa. Ecco perché quei flashback così nitido proprio di fronte a lei. Italia e Grecia aggiunse lei fermamente.
    Ezio sorrise guardandola dritta negli occhi...Firenze. 1680. Ezio scappava, correva veloce fino a quando non andó a sbattere contro una ragazza, carina. Per questo motivo, si role se il cappuccio e la baciò con passione. Le guardie che lo stavano inseguendo proseguirono nell’inseguimento non resesi conto che l’uomo si era camuffato fra la folla baciando una passante. Daphne?! Che bello rivederti! una volta staccate le labbra l’italiano si rese conto di essere fra le braccia della donna che aveva conosciuto anni prima a Venezia. Non era cambiata di una virgola, come lui del resto... E Firenze... aggiunse finendo l’ultimo goccio di birra, dimostrando di ricordarsi di lei. Forse quello di rivedersi nei secoli era scritto nel loro destino...Che ci fa qui? ormai iniziò a parlare come se fosse una sua amica e non più una conoscente. Intanto pensava che sarebbe stato bello rientrare in Italia assieme a lei...Ma che diavolo stava pensando...?
    Ezio Auditore
     
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    Ezio, a Venezia, era rimasto con lei tutta la notte, nessuno dei due voleva stare sola, e quel loro incontro era stato una boccata d'aria fresca per entrambi. In quei giorni, in cui lei si fermò nella città lagunare, lui le fece da guida, mostrandole una lato di quella città che non conosceva, e di cui le guide nemmeno accennava. Ogni giorno erano assieme, e quando fu il giorno della sua partenza lo salutó, con il groppo in gola; ma troppo orgogliosa per mostrargli che ci teneva a lui, ed anche lui fece il distaccato, ma entrambi sapevano, in cuor loro, che non sarebbe finita così. Erano passati un po' di anni, lei si era affezionata all'Italia, e ci era tornata più di qualche volta, forse anche, nell'ingenua speranza di reincontrare Ezio; poi a quel tempo i cellulari non esistevano quindi era anche impossibile restare in contatto. E a Firenze, mentre stava passeggiando, nella piazza del mercato, fra la gente e i profumi della culla del Rinascimento; mentre stava per avvicinarsi ad una bancarella, fu afferrata da un uomo che la bació con trasporto, mentre delle guardie arrivavano trafelate e li superavano. Stava già per tirare uno schiaffo a quello sconosciuto, quando svelò la sua identità; le Parche avevano di nuovo tessuto il filo del destino, in modo che si incontrassero, un po' innaturalmente, ma che di nuovo fossero assieme. All'inizio era molto infastidita, ma anche felice di quel bacio, ma con le guardie che passavano capì che doveva aver combinato qualcosa, e lì passò a guardare Ezio in modo sospettoso. Ed infine, come a Venezie, quei giorni del suo viaggio, li passarono insieme a Firenze. Poi non lo vide più, fino a quella sera.
    Finalmente entrambi, si erano ricordati, c'erano volute 3 birre, ma ora eccoli lì a distanza di decenni; bevve un altro sorso dal suo bicchiere, sembravano due vecchi amici, e come se il tempo non fosse trascorso, ma semplicemente fermato. Lui non era praticamente cambiato, anche nel vestire, sempre con il cappuccio...
    Ci vivo, tu che ci fai qui?
    Lui non era mai stato un tipo, da essere nello stesso posto a lungo; che il destino li avessi attesi a Vancouver? Conoscendo il fato poteva anche essere.
    Comunque non sei cambiato
    Gli sorrise, finendo la sua birra. Forse sarebbe andata a casa con lui, quella sera.
    DaphneAdler
     
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    La cosa che piacque molto a Ezio di Daphne, era che non chiedeva mai...Non gli faceva mille domande, lasciava lui decidere se parlarle di qualcosa o meno. Come quella volta che a Venezia che egli stava per scappare da delle guardie..., lei non gli chiese il motivo. E ciò conquistó un pezzettino piccolo del cuore dell’uomo.
    Fu un po’ amareggiato infatti quando ella dovette lasciare la città per tornarsene da dove era venuta...

    Ora eccomi di nuovo faccia a faccia e questa volta si erano finalmente riconosciuti. Che ciò stesse a significare qualcosa?
    Ci vivo, tu che ci fai qui? rispose alla domanda di lui sul perché ella fosse a Vancouver, trovando in lui uno sguardo abbastanza sorpreso, ma anche piacevole. Destino. Alle volte ti giocava brutti scherzi ma altre invece ti riservava piacevoli novità! La risposta fu molto vaga, come il loro solito, e anche lui si stava apprestando a rispondere con altrettanta vaghezza. Mi piace spostarmi di tanto in tanto, sai com’è... asserì facendole l’occhiolino, riferito al fatto che essendo immortale ogni tot anni doveva cambiare paese. Non le disse il motivo per cui aveva scelto proprio Vancouver, ma se si sarebbero incontestati ancora e ancora -e ciò era abbastanza possibile- i loro segreti sarebbero probabilmente venuti alla luce. Lui non ambiva a divenire Guardiano, però voleva aiutarli come poteva. In fondo quello era quello che sapeva fare meglio!
    Comunque non sei cambiato aggiunse lei finendo la sua birra, sorridendogli e lui ricambió quel sorriso. Tu invece sei diventata ancora più bella asserì lui malizioso. Forse quella sera aveva trovato una validissima compagnia...
    Ezio Auditore
     
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18 replies since 5/4/2018, 13:05   228 views
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