The Nature of Reality

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    Ci sapevo fare con i bambini, ma non perché ne avessi avuti. Io sono nata già Angelo e prima di Dean non mi ero mai innamorata. Però, nei secoli addietro sono stata l'Angelo Custode di molti... e alcuni di loro erano piccoli fanciulli. Li ho protetti e visti crescere, finché non ho realizzato per loro il "momento perfetto". L'attimo in cui si sarebbero innamorati della loro anima gemella. La parte più dolorosa, per un Angelo Custode è quella di lasciare andare il proprio protetto. Il suo destino finisce per cambiare e il Paradiso ti comunica che "la tua guida non è più indispensabile!" Così finisci per essere assegnata ad un nuovo "incarico". Ma con Dean era stato tutto completamente diverso... lui non era un semplice "lavoro", per me. Le nostre vite erano destinate ad intrecciarsi!! L'amore agisce sempre per vie misteriose... noi possiamo aiutarlo, ma alla fine è lui che ci colpisce in pieno!! Dean Winchester era essenziale per il Mondo, il Paradiso aveva ottimi piani per lui... l'unico inconveniente era la vita. Il cacciatore sarebbe invecchiato giorno dopo giorno... ma avrei scoperto che la soluzione all'immortalità era proprio sotto al mio naso... Jack!! Dean non sembrava proprio incline nell'accettare alcuna spiegazione ...Stiamo parlando di un Demone e faremmo meglio ad ucciderlo, prima che sia troppo tardi! È in parte Demone puntualizzai nuovamente il concetto, restando comunque calma. E la madre quindi -che non sei te- che fine ha fatto!? Il mio sguardo lasciò trapelare un velo di tristezza, che bastò come risposta. Purtroppo non tutti gli Angeli sono in grado di sopravvivere... e Kelly non era forte abbastanza. E-Emily! Che cosa ti passa in quella testa? Non ne abbiamo già passate molte!? Perché ti vuoi prendere cura di quel...coso... sorrisi gentile, apprezzando il fatto che Dean non usò la parola... mostro!! Poteva essere già un passo avanti, e probabilmente il Winchester desiderava rifletterci su. Per questo lo osservai uscire frettolosamente dalla stanza, per poi rientrare qualche istante dopo ok, potrei dargli una possibilità. Ma, una soltanto gli baciai teneramente una guancia ti ringrazio... sei un uomo eccezionale Dean lo guardai gentile, abbracciandolo subito dopo. Una volta tornati nella stanza, del piccolo... esso si destò dal proprio sonno. Guardò prima me e poi Dean con una dolcezza infinita, incitando carinamente il cacciatore nel prenderlo in braccio Oh, no. No, no, no!!! Dean tentava di fare il "duro", ma la sua espressione era alquanto buffa. Credo che tu gli vada a genio!! Affermai con un bel sorriso, costatando il vero. Jack guardava il cacciatore in un modo davvero unico, come se gli volesse già bene... questo colmò il mio animo di gioia. Perfino Dean stava riconoscendo, nel bimbo una sorta di positività... lo leggevo nei suoi occhi. Magari dovresti dormire un po... proposi gentile, incontrando i suoi splendidi occhi verdi. Dean sembrò acconsentire, visto l'ora tarda resto io con lui ammisi con tranquillità. Baciai dolcemente le labbra del cacciatore per poi augurargli la buonanotte...

    Il sole era già alto da un'oretta circa, ed io mi stavo concedendo cinque minuti di relax sotto la doccia... mentre Jack riposava ancora beatamente. La quiete e il silenzio vivevano in casa. Indossai l'accappatoio per poi dirigermi in camera da letto, credendo che Dean stesse ancora dormendo invece era già sveglio non sei riuscito a chiudere occhio, vero?! Colsi la sua espressione come risposta affermativa. Mi sdraiai affettuosamente al suo fianco, per poi abbracciarlo dolcemente... ma Dean preferì adagiarsi sopra di me. Gli accarezzai i capelli mentre le sue labbra presero a baciare il mio collo Dean... gli sussurrai caldamente. Il Winchester stava per spogliarmi dell'accappatoio quando una vocina lo interruppe che fate?! Mi voltai con un'espressione calma e divertita Jack!! e adesso come glielo spiegavo?! Coccole dei grandi!! Fu la prima cosa che mi venne in mente. Guardai Dean affinché potesse reggermi il gioco. Comunque Jack era cresciuto in maniera straordinaria!! Per ogni Angelo, il gene della crescita è diverso... in Jack era stato piuttosto veloce, infatti aveva già raggiunto l'età di 10 anni. Sorrisi gentile, alzandomi dal letto vieni... vi preparo la colazione!! Presi il piccolo in braccio, per poi scendere le scale. Dean scese in cucina dopo qualche minuto. Io intanto avevo messo su un bel po di uova, bacon... senza tralasciare degli ottimi pancake. Jack sembrava letteralmente rapito dalla TV, in particolare da Scooby-Doo... e non era il solo!! Perfino Dean stava guardando quel cartone con un certo interesse. Osservai carinamente tutta la scena questo è per te tesoro baciai dolcemente la guancia di Dean, porgendogli la sua colazione ...e questo è per te ometto!! Baciai teneramente la fronte di Jack, mentre gli mostravo come usare la forchetta. Mi passi il caffè... Emily!! Stavo per porgere gentilmente la caffettiera a Dean, quando Jack la fece improvvisamente sollevare. I suoi occhi si erano illuminati intensamente... l'oro colmava le sue iridi scure; mentre versava il caffè nella tazza di Dean. Ho fatto qualcosa di sbagliato?! Chiese immediatamente Jack, osservando le nostre facce stupite volevo solo aiutare Dean... aggiunse con una vocina troppo tenera. Sei stato gentile... Jack!! Gli rivolsi un bel sorriso e lui mi guardò con altrettanta dolcezza. Il piccolo aveva davvero un'animo speciale... perfino sua madre ne era consapevole. Finimmo la colazione in totale tranquillità, scambiando qualche parola lui mi chiama!! Aveva confessato quasi impaurito Jack. Guardai immediatamente Dean, lasciando che intendesse chi fosse quel "lui"... ovviamente suo padre, Lucifero!! Non aver paura Jack... vedrai andrà tutto bene cercai di tranquillizzarlo. Improvvisamente il mio cellulare prese a squillare disperatamente, seguito dal cerca persone pronto!! Risposi cordiale, al mio manager che sembrava piuttosto agitato d'accordo... arrivo il prima possibile!! Avrei voluto passare un po di tempo con Jack, ma a quanto pare non potevo... almeno per qualche ora. La riunione del pomeriggio è stata spostata... tra un'ora spiegai a Dean, caricando frettolosamente la lavastoviglie. Andai velocemente a prepararmi, mantenendo una certa raffinatezza nel vestire -come sempre d'altronde-. Mi raccomando... fa il bravo con Dean accarezzai dolcemente le guance di Jack, lui mi abbracciò teneramente sarò di ritorno tra qualche ora!! Le sue braccia mi lasciarono controvoglia a dopo tesoro!! Baciai dolcemente Dean, uscendo poi di casa dove il taxi mi stava già aspettando...

    Lo sguardo di Jack incontrò quello di Dean che non sembrava molto entusiasta della situazione... e questo il piccolo parve capirlo, eppure chiese felicemente giochiamo?!
    Emily Thompson
     
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    Già, chissà perché ne Dean, ne Emily, ne Sirius e neppure Annabeth avevano fatto seriamente i conti con l’immortalità. I due fratelli avevano già affrontato quel discorso, ma solo superficialmente senza andare oltre, senza cioè ritenere l’immortalità un problema importante. Ma lo era, oh se lo era! Eppure nessuna delle due coppie ci stava pensando seriamente.
    È in parte Demone ribattè Emily; ma per Dean anche se uno possedeva il 10% di Demone era comunque un Demone e ciò non faceva differenza. Eppure quella volta decise di dare una possibilità a quello che per il 50% era un Demone, fra l’altro non uno qualunque. Almeno non era figlio di Crowley, pensó il Winchester sospirando e mostrando un lieve sorriso. Certo Lucifero non era da meno, ma con quel Demone a fine conto, non aveva casi in sospeso, come con Crowley.
    ti ringrazio... sei un uomo eccezionale Dean gli disse Emily quando egli ritornó da Jack. Infine andó a riposare. Ne aveva bisogno, oh se ne aveva bisogno! Eppure non riuscì a dormire come voleva, solo qualche sonnellino. non sei riuscito a chiudere occhio, vero?! il mattino dopo l’Angelo entró in camera dove incrociò subito lo sguardo stanco del cacciatore; Emily si sedette sul letto per coccolarlo ma il ragazzo aveva altri piani, al di là delle coccole. Peccato che mentre portava una sua mano sotto l’accappatoio della ragazza, qualcuno li interruppe che fate?!. Dean scattó in avanti e vide un bambino di circa 10 anni davanti la porta della camera da letto. Jack!! esclamò Emily togliendo ogni dubbio dal Winchester su chi egli fosse. Coccole dei grandi!! fu la riposta che lei diede, mentre Dean rassegnato pensava ad un *Niente* visto che furono subito interrotti.
    Emily e Jack scesero in cucina mentre Dean si preparò per scendere anche lui. E lo accolse come sempre una colazione piuttosto abbondante. Ma quello che più che altro catturó l’attenzione del cacciatore era vedere l’istinto materno che il suo Angelo possedeva. Rimase per un’attimo incantato a guardarla; era bellissima. E al momento non gli venne da pensare che se lei avesse fatto da mamma a Jack, lui doveva quindi dare il papà. Ma Dean Winchester padre!? Ah si, questa era proprio bella!!
    Mi passi il caffè... Emily!! chiese poi il ragazzo schiarendosi la voce e smettendo di fissare la scenetta tra “madre” e “figlio”.
    Emily fece per prendere la caffettiera ma questa di libró in aria, si avvicinò poi alla tazza di Dean dove venne versato il contenuto. Ho fatto qualcosa di sbagliato?! chiese subito dopo il bimbo, e Dean solo ora capì che era stato lui a fare tutto ciò. Ci fu poi uno scambio di battute fra lui ed Emily, tutte piene di dolcezza, e cavolo se Emily ci sapeva fare con i bambini!!, mentre Dean preferiva rimanermene in silenzio ad osservare la scena, un po’ troppo surreale forse. Poi improvvisamente il bimbo con voce impaurita disse lui mi chiama!! e al Winchester andó quasi di traverso il pancake che stava assaporando, comprendendo chi fosse quel lui di cui si stava riferendo. Non aver paura Jack... vedrai andrà tutto bene lo tranquillizzó Emily prima che il suo cellulare iniziasse a squillare. Il lavoro la chiamava e lei doveva recarsi subito, lasciando quindi Dean alle prese con il bambino. Ehi e io che devo fare...con lui... fece lamentandosi mentre lei lo baciò salutandolo.
    giochiamo?! una volta lasciati soli Jack se ne uscì con una parola cui Dean non era affatto pronto di sentire. Giochiamo? Come di giocava con un bambino? Fu strano che il primo pensiero di lui fu chiamandolo “bambino” e non “mostro”. Ehm... fece il Winchester alzandosi dalla sedia e riponendo le tazze e le posate sul lavandino, per poi finire di sparecchiare la tavola. Giocare. Lui alla sua età giocava con le pistole, ma forse non era il caso di insegnargli ciò. Non era proprio un gioco in effetti, nonostante papà John gliele aveva messe fin da subito in mano. Giochiamo. Gli aveva detto. Cosa cavolo poteva mai dire ora?
    Dean fece un piccolo sorrisetto un po’ dettato dal nervoso mentre guardava il piccolo difronte a lui che felice lo invitava a giocare con lui. Che giochi facevano i bambini? Eh, domanda assai difficile per un tipo come (Jensen) Dean Winchester (Black) che non aveva avuto un’infanzia proprio da bambino, ne con i Black ne tanto meno con i Winchester!! Con Bellatrix e Sirius aveva giocato più volte a nascondino, ma del resto Villa Black era immensa e si apprestava bene a giochi di questo genere, ma qui cosa mai poteva giocare!? E a proposito, chissà come stava sua cugina...glielo avrebbe chiesto a Samy quando si sarebbero visti prossimamente...
    A cosa vuoi giocare...?! si arrese infine nel decidere a cosa poter giocare. Jack lo guardò sbarrando gli occhi per poi fare cenno con il capo di essere spiacente ma che lui non sapeva che risposta dare a quella domanda. Lui effettivamente non sapeva ancora cosa significava giocare, ma sapeva che era una cosa che i suoi coetanei facevano spesso.
    Dean si grattò la testa optando allora per il nascondino. Ok, facciamo così. Io sto qui ad o chi chiusi e conto fino a 30. Tu ti vai a nascondere da qualche parte. Poi io ti cerco fece spiegandogli molto velocemente il gioco. Poi chiude gli occhi e inizió con il conto alla rovescia. Jack vide la tenda della finestra della cucina e ci si mise dietro. Finito. Ora apro gli occhi. Ehm, pessima idea l’aver scelto quel gioco. Perché i sensi di Dean con gli anni e il lavoro che faceva, si erano sviluppati un po’ troppo. In più non è che il bambino avesse scelto chissà che nascondiglio. Dietro la tenda! esclamò con poca convinzione il cacciatore tirando la tenda in questione che rivelò solamente la finestra. Jack ovviamente aveva usato i suoi poteri per svanire, e riapparire chissà dove...
    Coso!...ehm...JACK!! urló il Winchester voltandosi indietro. Dov era finito? Lo cercò subito in maniera piuttosto agitata. Se non lo avesse trovato Emily si sarebbe arrabbiata probabilmente in una maniera spaventosa, così almeno se lo immaginava lui. Una ragazza tranquilla e dolce come lei...chissà con era da arrabbiata!
    Jensen Dean Winchester
     
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    Ehi e io che devo fare...con lui... L'Angelo guardò il cacciatore con una dolcezza infinita lo saprai...

    Ricordavo qualcosa di sbiadito, ma di particolarmente intenso. Come riuscivo a percepire certe cose?! Emily mi teneva affettuosamente tra le sue braccia, facendomi addormentare beatamente. Sentivo ancora la voce di mia madre... Kelly!! La sua essenza si era spenta dopo poco avermi messo al mondo. Che cos'ero io?! Quando riaprì gli occhi... vidi una seconda figura vicino ad Emily. L'uomo non sapeva se disprezzarmi o meno!! Perché davo questa impressione?! Allungai le mie braccia verso di lui, affinché mi prendesse in braccio... perché sentivo di volergli già bene. La stessa cosa era accaduta con Emily!! Tornai a dormire con una certa tranquillità, ma una voce scelse di tormentare il mio sonno Jack!! Quella figura la percepivo come "il male di questo mondo" noi siamo uguali!! Ma chi stava parlando?! Vedevo le fiamme intorno a lui e molta sofferenza... eppure non sapevo se sentirmi a mio agio o meno. Quando mi svegliai ero in piedi, e per la prima volta vidi il mio riflesso nello specchio. Un secondo Jack mi guardava ghignante e il suo sguardo era così cattivo da mettermi paura. Infatti uscì immediatamente dalla stanza, cercando Emily... perché con lei mi sentivo al sicuro e lontano dall'oscurità!!

    Come conoscevo certe parole?! Come conoscevo i nomi di molti oggetti... ma soprattutto come riuscivo a manipolarli così facilmente?! Dovevo darmi tempo per certe risposte... perché al momento avevo solo 10 anni. Giochiamo?! Sorrisi con una certa allegria, guardando Dean. Lui in un primo momento sembrò leggermente spaesato, probabilmente rapito dai suoi pensieri... ma poi la sua espressione cambiò leggermente a cosa vuoi giocare...?! Scossi il capo, non sapendo che rispondere. La parola "giocare" mi conferiva su senso di allegria e divertimento, ma effettivamente non sapevo cosa significasse. Ok, facciamo così. Io sto qui ad o chi chiusi e conto fino a 30. Tu ti vai a nascondere da qualche parte. Poi io ti cerco... annuì felicemente, mentre Dean iniziava a contare. Restai un momento indeciso su dove nascondermi, ma poi trovai il posto perfetto... almeno così credevo. In verità il nascondiglio era d'avvero banale, ma io non lo sapevo dietro la tenda! Dean fece per avvicinarsi ma io sparì in tempo... come ci ero riuscito?! Ricomparì tra due mobili della sala coso!...ehm...JACK!! Sentì urlare Dean con voce preoccupata. Perché si stava agitando così tanto?! Stavamo semplicemente giocando... tana per Dean!! Affermai con un sorriso gioioso. Dai... ancora!! Saltellai felice ma adesso conto io!! Perché sapevo contare?! Avevo sentito Dean e mi era bastato per memorizzare qualcosa 1... 2... 3... contai lentamente, mantenendo gli occhi chiusi. Dean era davvero bravo a nascondersi, ed io non abbastanza furbo da trovarlo... infatti controllavo sempre nei posti più banali. Ah l'ingenuità dei bambini!! Tana per Jack!! Sorrisi con una certa tranquillità bravo!! Gli battei le mani vieni... andiamo un po al parco!! Annuì felicemente; anche se non sapevo che cos'era un parco. Eppure sentivo che fosse un bel posto!! Una volta fuori restai letteralmente incantato da quello che mi circondava. Stavo vedendo tutto per la prima volta e mi innamorai di ogni piccolo dettaglio. Dean mi prese la mano, ed io strinsi immediatamente la sua. Iniziai a porgli un'infinità di domande... tanta era la curiosità di scoprire!! Lui non sembrava infastidito di ciò, perché forse comprendeva il mio desiderio di imparare. Una volta al parco, Dean mi lasciò andare a giocare con gli altri bambini e lui si sedette su una panchina poco distante. Che cosa dovevo dirgli?! Magari potevo iniziare con un ciao! Accompagnato da un bel sorriso. Eppure non ottenni il risultato sperato. Quel gruppetto di bambini non mi notò nemmeno, scegliendo di ignorarmi. Ognuno di loro preferì spostarsi da un'altra parte, continuando a giocare. Perché avevano fatto così?! Mi sembrava di essere stato gentile. Che cosa avevo detto di sbagliato?! Forse ero proprio io ad essere sbagliato!! Mi sentivo letteralmente fuori posto... e mi sentivo così solo... cos'ero io?!
    Jack Thompson
     
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    tana per Dean!! esclamò Jack rifacendosi vedere, assumendo un’aria stranita, non comprendendo il motivo per cui Dean si era fatto improvvisamente serio. Poi il bimbo propose di giocare ancora, questa volta però invertendo i ruoli, e così il Winchester si ritrovò a nascondersi pur rimanendo anch’egli nella stessa stanza. Non è che la cosa lo entusiasmasse poi molto...Tana per Jack!! esclamò tuttavia attenendosi alle regole del gioco, quando capì che Jack non sarebbe stato in grado di trovarlo.
    vieni... andiamo un po al parco!! propose subito dopo il cacciatore e beh, non seppe neppure lui perché tale proposta. Non sarebbe infatti stato meglio restarsene a casa e magari metterlo davanti alla tv cosicché Dean non si doveva più preoccupare di farlo da balia? E invece no. Ecco che dalla sua bocca uscirono tali parole...
    Jack parve subito entusiasta, al contrario di Dean, e allegro si incamminò di fianco al ragazzo che lo condusse al parco più vicino. Per lui quella era la prima volta, e si vedeva di quanto tutto fosse nuovo per egli! Era una cosa strana in effetti. A 10 anni Jack stava scoprendo cos era la vita! Un po’ quello che era successo a Dean del resto! A 10 anni aveva iniziando una nuova vita, senza saperlo. Perché era stato abbandonato dalla sua famiglia, i Black, che gli avevano cancellato la memoria; per cui a 10 anni era come se fosse stato tutto nuovo per lui, anche se in realtà non lo era!
    Una volta al parco Dean mostrò al piccolo l’aria giochi su cui egli si sarebbe potuto divertire, e così il piccolo fece. Lui invece si sedette su di una panchina isolata e si mise a leggere un fascicolo da lui stilato riguardante un caso nei pressi di Vancouver. L’FBI lo aveva contattato perché lì in zona era stato avvistato probabilmente un Vampiro, per cui il Winchester era stato subito contattato. Chissà poi perché proprio lui, visto che a Vancouver parevano esserci molti Guardiani...
    Lesse le prime righe ma interruppe subito il suo lavoro in quanto aveva notato che nessun bambino voleva giocare con Jack. Per questo motivo gli si avvicinò prima che esso ci potesse restare male, che piagnucolasse o altro; gli diede una pacchetta sulla testolina castana Non ti preoccupare Jack. Questi mocciosi non sanno cosa si stanno perdendo... fece arruffandogli i capelli e poi togliendo la mano dalla testa. Dean però non ci sapeva molto fare con i bambini quindi sperava con tutto se stesso che le sue parole servissero a qualcosa. È perché sei una novità e loro hanno “paura” di te... aggiunse e questa frase era anche rivolta al se stesso da bambino, quando fu adottato dai Winchester e inizió la sua carriera scolastica in una scuola del tutto nuova. All’inizio i bambini avevano già formato i loro gruppetti ed egli era spesso messo in disparte. Ma la cosa non gli aveva dato grosso fastidio, visto che fin da subito aveva capito che grazie alla sua vita futura, era meglio non legarsi alle persone. Ma Jack ne aveva tutto il diritto, però forse non era con questi bambini che avrebbe dovuto fraternizzare. Senza contare poi che da quanto avesse capito, Jack sarebbe stato decenne ancora per poco, perché di lì a poco si sarebbe sviluppato ancora. Vieni, ti porto in un posto ancora più bello! fece prendendolo per mano e accompagnandolo dal gelataio. Quale bambino non adorava il gelato? Quale colore ti ispira? gli chiese consono che domandare il proprio piacere in fatto di gusto era una cosa che il bambino non poteva assolutamente sapere. Però visibilmente poteva avere delle preferenze, no?
    Jack indicó subito il candore dello yogurt e quel colore che aveva dentro un sacco di colori. E infine l’arancione del melone. Dean allora gli prese quei tre gusti e già che c’era si fece fare un cono anche per lui, con tre gusti. Allora, ti piace!? chiese quasi amorevolmente non rendendosi conto di quanto “carino” egli fosse con un bambino, e soprattutto dimenticandosi che lui per metà era un “mostro”! Jack sorrise felice gustandosi il primo gusto, imitando Dean per capire come si mangiava. <b>È freddo!! disse ridendo. E da come poi si gustava il gelato sembrava piacergli un sacco.
    Intanto avevano preso a camminare per il parco, Dean si sentiva un po’ stupido però la curiosità di Jack era tanta, che egli doveva spiegargli ogni cosa che incontravano. Per questo motivo, gentile lo era anche, ma fino ad un certo punto!!, intanto i loro passi lì stavano portando verso la casa di Emily, cosicché quel pomeriggio potesse terminare! E infatti, eccoli lì arrivati...Siamo a casa. Che cosa strana da dire...Dean se ne rese conto subitissimo di ciò che aveva affermato e di cosa potesse comportare...
    Jensen Dean Winchester
     
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    Non ti preoccupare Jack. Questi mocciosi non sanno cosa si stanno perdendo... È perché sei una novità e loro hanno “paura” di te... Paura?! Ripetei confuso, guardando Dean. Che cos'era la paura?! Potevo descriverla?! No!! Eppure ero riuscito a percepirla, mentre guardavo il mio riflesso nello specchio. Tutti avranno paura di te... Jack!! Di nuovo quella voce... di nuovo quella sensazione di pace e tranquillità. Ma come potevo sentirmi a mio agio; ascoltando una voce così crudele e spietata?! Guardai Dean, accennando un piccolo sorriso vieni, ti porto in un posto ancora più bello! Il mio volto tornò ad essere immediatamente allegro. Dean mi piaceva un sacco!! Ma era mio padre?! Oppure io non avevo un papà?! Sapevo di avere una mamma... ma chi era mio padre?! Dean mi portò in un piccolo chiosco, pieno di disegni buffi e sorridenti il... ge... la.. taio inizialmente scandì piano ogni lettera, ma poi ripetei la parola -per intero- senza alcuna difficoltà. Avevo semplicemente letto l'insegna... ma perché adesso sapevo leggere?! A quanto pare si!! Osservai il bancone ricco di colori bellissimi e finì per sceglierne tre. L'ultimo, l'arancione lo ritenevo il più bello e anche il più buono!! Dean mi porse il cono ed io lo ringraziai con un cenno del capo, purtroppo non ci arrivavo a prenderlo ero troppo piccolo. Ma come si mangiava?! Guardai Dean per capirlo e cercai di imitarlo Allora, ti piace!? Annuì felicemente. Però la lingua mi si stava ghiacciando è freddo!! Ammisi ridendo. Caspita se era buono!! Era talmente buono che finì per sporcarmi gran parte del musetto e anche un po la punta del nasino. Prontamente Dean mi diede una bella ripulita. Lui era gentile con me, ma il suo sguardo aveva qualcosa di strano. Come riuscivo a percepire certe cose?! Sentivo di poter scrutare nell'animo delle persone... ma com'era possibile tutto ciò?! Come si chiama quello?! Chiesi tutto curioso, indicandogli un fiore dai colori vivaci. Papavero!! Rispose immediatamente Dean. Il cielo iniziò ad assumere dei toni più caldi e i miei occhi restarono quasi rapiti da tale meraviglia. Una volta arrivati a casa, Dean accese la TV e mi lasciò li davanti... a guardare dei buffi pupazzi che si rincorrevano. La sigla recitava... Looney Tunes!! Nel frattempo Dean stava preparando qualcosa in cucina, e dall'odore sembrava delizioso. Emily è tornata!! Affermai tutto contento, saltando giù dal divano e abbracciandola affettuosamente. La scena fu più o meno questa
    Ciao ometto!! Lei possedeva un sorriso così dolce e radioso hai fatto il bravo con Dean?! Io annuì con un bel sorriso mi ha portato al parco... e poi abbiamo mangiato una cosa buona ma fredda aggiunsi allegramente. Su... va a lavarti le mani, che tra poco mangiamo ubbidì tranquillamente, mentre Dean impiattava qualcosa di rosso ma dall'aspetto invitante. Uscì dal bagno e mi accomodai a tavola, mangiando con gusto anche Dean è bravo a cucinare!! Affermai sinceramente, mentre Emily sorrise confermandolo. Magari potevo sentirmi "anomalo" per questo mondo... oppure letteralmente fuori posto... ma con Emily e Dean mi sentivo a casa!!

    Diverse settimane dopo...
    -dopo la lunga prigionia di Crolwey-

    Dean?! L'Angelo sussurrò il nome della persona tanto amata...
    Jack Emily
     
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    Jack aveva praticamente divorato il gelato e come conseguenze ne venne fuori che aveva tutto il musetto sporco; Dean pregò molto intensamente che egli non chiedesse di pulirlo, ma che si arrangiasse da solo. Purtroppo capì che ciò non poteva avvenire, per cui ci dovette pensare lui.
    Una volta rincasati il Winchester mise il bimbo davanti alla tv, e dal momento che di stava avvicinando l’ora di pranzo, pensò bene di andare a cucinare qualcosa.
    Emily è tornata!! esclamò il bambino catapultandosi in braccio all’Angelo e Dean, sporgendo l’orecchio, aveva notato che Jack non la chiamò “mamma” ma per nome. Ne seguì poi un piccolo dialogo fra i due, dialogo tipico da madre e figlio, mentre Dean continuava a darsi da fare in cucina. Aveva messo su l’acqua e ora ci stava mettendo dentro la pasta, tenendo conto che doveva sfamare tre persone. Mescolò e poco tempo dopo la pasta era a cottura ideale, per cui la scolò, la rimise nella pentola in cui versò un sugo di pomodoro, che mescolò insieme e poi servì in tre piatti, non proprio uguali. Jack avrebbe avuto il piatto con meno pasta, poi c’era Emily e poi il suo piatto stracolmo di cibo. Anche Dean è bravo a cucinare!! esclamò il piccolo mangiando, cosa che fecero poi anche i due adulti.

    Diverse settimane dopo...
    -dopo la lunga prigionia di Crolwey-

    Sirius l’aveva trovata, non sapeva bene neppure egli come vi era riuscito, ma finalmente stava riportando Emily verso casa; dopo che l’aveva venduta a Crowley il Mago non si era dato pace finché non l’aveva trovata. Emily parve perdonarlo subito, del resto era stato un gesto di un ragazzo che aveva perduto la sua anima, ma non sapeva come Dean l’avrebbe presa. Per questo motivo accompagnò l’Angelo fino la soglia di casa e poi era sparito.
    Dean?! si annunciò subito ella entrando in casa. Dean però non c’era. Il motivo? Beh, era alla ricerca della sua donna, come ogni giorno. Sapeva che anche Sirius si era messo alla sua ricerca, anche se non gli aveva detto nulla, però il Winchester preferì agire da solo. Quella mattina aveva portato Jack da Annabeth (come faceva spesso per cercare Emily), e ora che era quasi sera la Dea lo stava chiamando al cellulare. Forse per dirgli di venire a riprendersi il moccioso, giustamente anche; invece no Sirius te l’ha portata a casa gli disse e Dean chiuse subito la comunicazione e con la sua Impala sfrecciò per Vancouver per arrivare a destinazione il prima possibile. Perché non era stato Sirius a chiamarlo? Vabbè, poco importava, l’importante era la salvezza di...Emily...? esclamò il ragazzo catapultandosi in casa dove vide l’Angelo uscire dalla doccia, che ne aveva avuto un enorme bisogno. Dean le corse incontro e l’abbracciò di potenza, forte, per paura di perderla, di nuovo. Stai - stai bene? esclamò senza staccarsi da lei. Emily lo abbracciò dolcemente Ora si disse cercando di calmare lo spirito del cacciatore, che alla fine lasciò la presa su di lei. I due si guardavano fissi negli occhi. Non permetterò più a nessuno di portarti via..da me... fece lui bisbigliandole le ultime parole, prima di baciarla con passione.
    Jensen Dean Winchester
     
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    Non ho mai sottovalutato Crowley, infatti sapevo bene quello che mi aspettava ed ero pronta a subirlo. Tra l'altro non era la prima volta che un Demone desiderava sfruttarmi per i suoi loschi fini. Credevo che mi avrebbe spedita all'Inferno, invece optò per qualcosa di peggio. Crowley aveva pensato proprio a tutto!! Infatti più il tempo passava e più la mia luce angelica si affievoliva. Tra l'altro, Crowley era un vero innovatore nell'infliggere dolore ...ti concederò un trattamento speciale, Emily!! Il demone mi sorrise beffardo non avrai mai niente da me... Crowley!! Il mio sguardo si dimostrò forte e privo di paura.
    ...
    Dean mi mancava tremendamente, e speravo -in cuor mio- che stesse bene. Senza dimenticare il piccolo Jack!! Lui era un'amore, ed ero certa che con Dean sarebbe stato al sicuro.
    Come ogni sera, Crowley mandava i suoi segugi a sorvegliarmi... eppure questa volta tardarono nell'arrivare. Infine una ragazza, riuscì a tirarmi fuori e dopo lo scontro la persi di vista. Stavo tornando indietro per aiutarla, quando poco distante vidi Sirius. Il suo sguardo sembrava sollevato, e percepivo la sua anima brillare intensamente. Stranamente sentì che quella ragazza non sarebbe stata in pericolo, con Crowley... così guardai Sirius, rivolgendogli un bel sorriso. Lui non riusciva a trovare le parole, visto quanto gli dispiacesse sta tranquillo... lo abbracciai amichevolmente non devi scusarti di nulla... ti ho già perdonato!! Affermai gentile. La perdita dell'anima era una questione alquanto delicata... per questo avevo ben compreso quanto fosse stato difficile, per Sirius affrontare tutto ciò!! Alleggerì il suo senso di colpa, tranquillizzandolo. Sirius mi riaccompagnò gentilmente a casa ti ringrazio i miei poteri erano troppo deboli per affrontare un teletrasporto. Probabilmente sarei tornata in piena forma solo tra una settimana. Lo salutai prima che sparisse nell'aria. Credevo che Dean e Jack fossero in casa, invece mi sbagliavo. Le stanze parevano immutate e ogni cosa era al suo posto. Respirai piano mentre salivo le scale che portavano al piano di sopra. Avevo bisogno di una doccia... e mi sentì decisamente meglio quando l'acqua prese a bagnare il mio corpo. Stavo uscendo da essa quando sentì Emily...? Le mie guance accolsero un meraviglioso sorriso, mentre Dean si catapultò in bagno. Lui mi strinse a se... ed io non potei fare a meno che piangere dalla gioia. Lo abbracciai con estrema dolcezza, senza staccarmi un momento da lui Stai - stai bene? Ora si... risposi con una certa tranquillità non permetterò più a nessuno di portarti via..da me... il mio sguardo si incontrò intensamente con il suo adesso... sono qui!! Lo rassicurai, baciando caldamente le sue morbide labbra.
    Emily Thompson


    Role conclusa.
     
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