Alla ricerca di qualcosa

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    « Anche oggi? Sei proprio una secchiona, vedi di non fare tardi, non ho voglia di sobbarcarmi tutte le faccende di casa da solo » una classica discussione che avveniva tra i fratelli Anderson.
    Riley aveva deciso di fare ancora una volta un salto alla biblioteca pubblica della città. Una meta che frequentava spesso e volentieri da lì a qualche mese ormai. Si avviò verso l'uscio di casa prendendo lo zaino, prima di dare una risposta al fratello « Se studiassi tanto come faccio io avresti portato a casa anche tu ottimi voti » lanciò la prima frecciatina « E comunque tranquillo, sarò a casa tra un po', tu .. tu inizia, io .. io finisco il resto .. dopo » lanciò il secondo colpo affibbiando la parte più faticosa da fare a Michael, il quale sbuffò senza replicare. Sapeva che con lei non sarebbe mai ad averla vinta.
    Nel frattempo, la rossa si avviò prendendo l'autobus vicino a casa sua. Purtroppo non aveva ancora un mezzo tutto suo, e non vedeva l'ora di possederlo. Si infilò le cuffie nelle orecchie facendo partire alcune tracce musicali dal suo telefono.
    In venti minuti scese alla fermata in centro, dopo due soli isolati a piedi, la Anderson raggiunse la biblioteca. Un edificio parecchio grande suddiviso in ben quattro piani, una struttura dallo stile antico ma allo stesso tempo molto affascinante.
    Tutti pensavano andasse lì per studiare, leggendo mattoni e mattoni pesanti di informazioni e storia. In realtà non era affatto così.
    « Buongiorno » spalancò la porta entrandovi all'interno. Conosceva la maggior parte delle persone che lavoravano lì dentro e loro conoscevano lei. « Oh, buongiorno a te Riley » in particolare, aveva stretto un buon legame con una signora che le ricordava molto sua nonna, gentile e premurosa. « Le ho riportato i libri che ho preso in prestito » tolse dalla spalla sinistra lo zaino, aprì la zip e prendendo i quattro libri che aveva preso in prestito dieci giorni prima. Lo diede alla responsabile e questa, controllò rapidamente che ci fossero tutti. Si fidava della rossa, ma purtroppo era una prassi che doveva fare con tutti, nessuno escluso.
    « Questa ricerca ti sta prendendo molto eh?, ci sono tutti. » I libri in questione non erano di scuola, non trattavano di poeti o personaggi storici, ma ben sì di argomenti paranormali o misteriosi . Riley aveva raccontato che le servivano per una ricerca, in realtà non era così, una bugia per camuffare la verità. « Già, non può capire quanto, ma ormai penso di essere arrivata quasi in fondo » , altra bugia, altra menziona che nascose dietro un sorriso e un espressione felice. Non era arrivata da nessuna parte, non aveva concluso nulla, ma non demordeva.
    « Oggi mi fermerò ancora un po' » , quel giorno si sarebbe fermata ancora un altro po', infatti, non perse tempo in chiacchiere e, si diresse verso la sezione giusta. Era situata al quarto piano, la sua fortuna più grande era che quasi nessuno andava lì, poteva beneficiare di tutta la calma e la tranquillità per potersi concentrare.
    Si spostava tra gli scaffali cercando quello che le serviva. Prese un paio di tomi, trattavano della storia della città e del suo folklore, altri due invece parlavano di vampiri in generale. « Questo potrebbe andare » , erano tutti libri abbastanza vecchi, alcuni un po' rovinati dal tempo e ingialliti, altri erano ancora conservati abbastanza bene. Peccato che nel tentativo di prenderne un quinto le scivolò di mano causando un sonoro tonfo che riecheggiò per tutto il piano, sollevando anche un po' di polvere.
    « Spero di non aver fatto danni » , si chinò a terra posando gli altri in un angolo, sembrava tutto apposto, era ancora tutto intero, la caduta non gli aveva causato alcun tipo di danno per sua fortuna.

    Riley Anderson


    Edited by woozy. - 11/7/2018, 17:49
     
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    Prova adesso Fred!! Strinsi attentamente l'ultimo bullone. Il mio collega si apprestò nel girare la chiave d'accensione, ma come sospettavamo l'auto non diede alcun segno di collaborazione. Accidenti!! Esclamò Fred tutto seccato. Fai una pausa amico... ci penso io qui!! Gli consigliai amichevolmente. Fred non se lo fece ripetere due volte e andò a prendersi una birra ghiacciata in frigo. A noi due!! Pensai con una certa grinta. Osservai attentamente lo scheletro del motore, individuando velocemente il problema. Mentre mi sporcavo le mani, tra quelle giunture ricevetti la chiamata di Annabeth Sorellina!! Risposi con gioia dimmi tutto!! Attesi qualche minuto, nel quale Annabeth mi spiegò certe cose no... è fuori discussione!! Ma sei impazzita?! Ovviamente lei non demordeva. Dovevo ammettere che in parte aveva ragione. Zeus le stava rendendo la vita impossibile!! Non l'avevo mai sentita così preoccupata... sicuramente teneva molto al suo ragazzo, Sirius. Alla fine la capivo benissimo... io avrei fatto lo stesso, tutto pur di proteggere le persone a me più vicine. In questo io e Annabeth eravamo molto simili d'accordo... farò il possibile!! Ti faccio sapere quanto prima gli promisi gentile hey!! Non cacciarti nei guai!! Ma ti pare fratellone!! Scossi la testa divertito, pensando che non mi avrebbe ascoltato. Una volta che finì di lavorare tornai a casa per farmi una doccia, e uscì nuovamente. Probabilmente avrei trovato qualche informazione utile nella biblioteca di Vancouver. Non era molto distante da dove abitavo, così ci andai a piedi. Annabeth desiderava radunare le tre perle, con esse avrebbe potuto aprire i cancelli del Tartaro... ma sicuramente non per entrarci, più che altro per confinare nostro "padre" all'interno. Ritenevo il tutto una follia, ma forse l'impresa poteva funzionare!! Firmai velocemente un foglio prima di raggiungere il quarto piano. Tra gli scaffali si respirava un'atmosfera assai tranquilla. Senza perdere tempo mi diressi verso la sezione giusta. I primi due libri non mi convinsero molto, accennavano ben poco sulle perle. Spero di non aver fatto danni Si espresse una ragazza dai capelli rossi, non molto distante da me. Improvvisamente lo scaffale davanti a noi iniziò a tremare oscillando pericolosamente, questo provocò una reazione a catena con tutti gli altri. Il rumore era intenso e quasi assordante. Corsi verso la rossa prima che lo scaffale potesse venirle addosso. La mia forza divina trattenne il mobile senza alcuna difficoltà il libro!! Rimetti a posto il libro!! La incitai frettolosamente. Era lui la causa di tutto e non c'era tempo per le domande. La ragazza sembrò ascoltarmi e così fece... facendo placare ogni cosa. Tirai un sospiro di sollievo, risistemando quell'immenso scaffale quasi fosse un semplice mobiletto per il bagno. Tutto okay?! Domandai gentile cogliendo il suo sguardo shoccato. Devi sapere che alcuni libri posseggono un'anima propria gli spiegai con tono pacato. Più che altro non concepivo la reazione che aveva avuto il libro verso la rossa. Sembrava che non desiderava essere letto da lei... che cosa strana!! Comunque sono Ercole mi presentai cordiale, sperando che la ragazza avesse riacquisto un pò di calma. Sicuramente lei si chiedeva il perché fossi così tranquillo?! Beh avevo affrontato di peggio... fidatevi!!
    Ercole
     
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    Improvvisamente, lo scaffale vicino alla rossa iniziò pericolosamente ad oscillare, ma non fu il solo.
    Lo stesso, fecero anche gli altri accanto, quasi come un effetto domino, provocando così un rumore assordante. Prima che potesse muovere un solo muscolo, le si avvicinò un ragazzo biondo da gli occhi azzurri. Bloccando l'intero mobile come se nulla fosse. « il libro!! Rimetti a posto il libro!! » Colta da un attimo di confusione, senza ribattere o altro lo riposizionò al suo posto. Sembrava che il tutto si placato.
    La Anderson si guardava attorno, voleva capire cosa fosse successo. Un terremoto, magari? Non era una cosa strana o rara da vedere. Delle viti mal fissate? Possibile, l'intero edificio era vecchio, poteva capitare che qualche piccolo dettaglio sfuggisse a chi si occupava della manutenzione al suo interno. Cercava delle spiegazioni più che plausibili per l'accaduto.
    Spostò lo sguardo verso il biondo, era calmo e tranquillo allo stesso tempo a differenza della rossa « Si io sto bene, lei piuttosto. Come .. come ha .. ha fatto? » pronunciò quelle parole senza rendersene conto, era leggermente spaventata e confusa allo stesso tempo. Magari quello scaffale non era così pesante come si potesse immaginare.
    « Si certo, io sto bene, credo che abbia ceduto qualcosa su questi scaffali o è stato il terremoto. » Stava bene, non si era fatta nulla e non era nemmeno ferita.
    « Io sono Riley, che nome particolare il tuo, molto carino. » porse la mano al giovane, questo, si era presentato come Ercole. Un nome molto particolare ma molto bello stesso tempo. Infatti, non mancò nel farglielo notare. « Devi sapere che alcuni libri posseggono un'anima propria » a quell'affermazione non rispose, non disse nulla. Cosa voleva dire con “un anima propria?” , forse, si riferiva al fatto del libro che le era caduto prima? che avrebbe dovuto trattarlo meglio ? « In che senso, scusa? » La curiosità era troppa, per non porgli quella domanda.
    « Grazie, per averlo bloccato per tempo, senza il tuo aiuto probabilmente mi sarei fatta molto male » Lo ringraziò, senza il suo tempestivo aiuto, Riley avrebbe rischiato seriamente grosso. « Spero non si sia fatto male nessuno, secondo te dovremmo controllare anche gli altri piani? » la paura lasciò spazio alla preoccupazione. Temeva che qualcuno si fosse fatto male. Infatti, chiese al giovane se fosse il caso o meno, di controllare anche gli altri piani per vedere se qualcuno si fosse ferito.

    Riley Anderson
     
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    Si io sto bene, lei piuttosto. Come .. come ha .. ha fatto? Palestra!! Tanta palestra!! Mentì a fin di bene; usai una scusa piuttosto credibile. Ma se fossi stato nella ragazza mi sarei posto qualche domanda. Anche se tante persone non credevano nell'esistenza degli Dei dell'Olimpo... per certi versi era meglio così!! Io sono Riley, che nome particolare il tuo, molto carino. Sorrisi con una certa modestia. Anche Riley non è niente male!! Gli rivolsi un sincero complimento, baciando con galanteria il palmo della sua mano. Ritenevo che certe "usanze" andassero rispettate!! Ti prego dammi pure del tu... altrimenti mi fai sentire vecchio ironizzai simpaticamente. Lo ero?! Forse un pochino... ma non tanto da dimostrarlo!! In che senso, scusa? La rossa si riferì al libro incriminato in poche parole non tutti i volumi desiderano essere letti... da mani diciamo "inesperte" gli spiegai con tranquillità, lasciando che intuisse l'ultima parola. Una creatura conosceva sicuramente questi aspetti... ma forse Riley non apparteneva a questa categoria. Altrimenti quel libro non avrebbe reagito così!! Poteva essere che la rossa fosse una semplice umana... in quel caso tutto avrebbe un senso. Doveva stare alla larga da certe "informazioni"... poteva essere molto pericoloso!! Ercole smetti di supporre; ancora non la conosci nemmeno!! È molto che vieni qui lentiggini?! Chiesi gentile, affibbiandole un nomignolo simpatico. Grazie, per averlo bloccato per tempo, senza il tuo aiuto probabilmente mi sarei fatta molto male Non devi ringraziarmi la mia voce era ricca di umiltà spero non si sia fatto male nessuno, secondo te dovremmo controllare anche gli altri piani? Non credo sia necessario... risposi tranquillamente, tentando di alleviare la sua agitazione. Probabilmente questi vecchi scaffali hanno bisogno di manutenzione nelle mie menzogne restavo più o meno credibile. Le bugie non mi piacevano, ma certe volte andavano dette!! Guarda... gli provai che il resto dei presenti non si era fatto alcun male, anzi sembrava che nessun'altro -a parte noi- si fosse accorto di quel trambusto più tranquilla adesso?! Sorrisi cordiale ti va qualcosa da bere?! Proposi gentile, guardandola. Magari qualcosa di fresco e zuccherato l'avrebbe aiutata a riprendersi. So per certo che il bar di sotto fa degli ottimi frappè alla fragola... o al cioccolato!! Aggiunsi con tono amichevole.
    Ercole
     
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    Il bel biondo non tardò a dare una risposta al quesito della rossa.
    Semplicemente, spiegò di essere riuscito a fermare lo scaffale grazie a tanta palestra. Riley annuì con un semplice cenno della capo. Adesso le era chiaro come aveva fatto. Lo squadrò per qualche istante, effettivamente, il fisico di uno palestrato lo aveva.
    Scosse la testa quando Ercole le fece il bacia mano, ma non prima di aver fatto un complimento anche sul suo nome, affermando che era carino « Ti .. ti ringrazio »
    La ragazza era rimasta leggermente sorpresa da quel genere di formalità, anzi, lo aveva apprezzato molto. Fra tutti i ragazzi che aveva conosciuto a lezione e in giro, nessuno lo aveva mai fatto, si erano limitati ad una stretta di mano o ad una gomitata.
    « in poche parole non tutti i volumi desiderano essere letti... da mani diciamo "inesperte" » continuava a non capire. Era sempre stata brava ad afferrare i concetti, ma in quel momento non riusciva a comprendere quello che Ercole volesse dire. « Mani inesperte? Non sapevo che per leggere un libro bisognava aver una qualche preparazione particolare » quel pensiero che le si formulò in testa se lo tenne per se. Optò nuovamente per non andare oltre con quel discorso, era meglio così, magari, quando il biondo non se l'aspettava, la rossa avrebbe riprovato a estrapolargli qualche informazione in più, ma non adesso.
    « Lentiggini ? Ah, divertente, fustacchione … » aveva appena chiesto da quanto la rossa si recava in quella biblioteca, affibbiandole un nomignolo simpatico legato alle sue lentiggini. Ovviamente anche la Anderson lo prese in giro, dando a sua volta un appellativo anche lei, ovviamente in tono scherzoso. « Vengo qui da qualche mese ormai, sono impegnata con una ricerca scolastica » mentì spudoratamente, non po' le dispiaceva non poter raccontare la verità, ma era meglio così, per il momento nessuno doveva sapere cosa stava tramando in realtà. « E tu invece? Vieni spesso? » rivoltò la sua stessa domanda, chiedendo al ragazzo se ci andava spesso in quel luogo o se, quel giorno, era una semplice visita sporadica.
    Si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mentre Ercole, tentò di tranquillizzarla. Gli altri scaffali erano tutti in piedi e nessuno, ad occhio e croce si era fatto male. Anche lui era d'accordo sulla manutenzione, chiedendo poco dopo se volesse bere qualcosa. « Molto volentieri, qualcosa da bere ci sta » accettò la sua offerta senza troppi se e senza troppi ma. Il bar di quella biblioteca aveva sempre soddisfatto ogni sua aspettativa.

    Riley Anderson
     
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    Ti .. ti ringrazio sul suo volto notai una leggera sorpresa. Cos'è molti ragazzi avevano dimenticato le buone maniere?! Probabilmente si!! Giustamente l'eccezione esisteva ancora, ma magari in piccole quantità. Mi era capitato di vedere, sull'autobus qualcosa che non mi sarei mai aspettato. Nessuno aveva avuto la decenza di alzarsi, per concedere il proprio posto ad un'anziana signora... nessuno a parte me!! Per non parlare di quando si entrava negli uffici. Ben pochi uomini si degnavano di aprire la porta nel momento in cui entrava una donna. Sarà!! Forse dovevo abituarmi a questo secolo... eppure non desideravo dimenticare certe "carinerie". Lentiggini ? Ah, divertente, fustacchione … Gli rivolsi un sorriso divertito, apprezzando quel nomignolo. Vengo qui da qualche mese ormai, sono impegnata con una ricerca scolastica che tipo di ricerca?! Mi venne spontaneo chiederle. E tu invece? Vieni spesso? Sporadicamente!! Ammisi in totale tranquillità in verità mi piace dedicarmi ad altro aggiunsi con tono pacato. Infatti erano rare le volte in cui mi recavo in biblioteca. Però quest'oggi avevo un motivo più che valido; aiutare mia sorella. L'impresa che voleva compiere era da pazzi, ma per lei il termine "folle" stava bene... ed aveva ragione!! Infatti c'è un briciolo di pazzia in tutti noi. Le migliori gesta non possedevano alcuna logica, magari un briciolo di preparazione ma per tutto il resto vigeva il rischio. Qualcuno di importante diceva spesso "siate affamati, siate folli!!" Misi un freno a tutti quei pensieri tornando alla realtà. Osservai Riley sistemarsi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e la trovai davvero carina!! Molto volentieri, qualcosa da bere ci sta... perfetto!! Andiamo allora!! Affermai con un bel sorriso. Il bar si trovava al secondo piano. L'arredamento era per lo più moderno, vigevano i colori rosso e bianco. Anche se il bancone possedeva qualche traccia di blu... comunque nel contesto era davvero carino. Ci sedemmo al primo tavolino libero, proprio vicino le lunghe vetrate trasparenti. Guardando al di sotto si poteva ammirare la strada e un sacco di persone indaffarate. Personalmente tutte quelle lunghe finestre conferivano al locale un'aria molto tranquilla e confortevole. La cameriera non tardò nell'arrivare; molto educatamente lasciai ordinare per prima Riley per me invece il frappè alla fragola più grande che avete adoravo le fragole, come mia sorella ma lei sfortunatamente non poteva mangiarle perché è allergica. Allora Riley che cosa studi?! Domandai gentile, guardandola.
    Ercole
     
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    Ercole le chiese gentilmente che tipo di ricerca la rossa stava svolgendo. Si aspettava quella domanda, quasi tutti gliela facevano. Ma lei, aveva la risposta pronta a riguardo. « Sulla città » fece una piccola pausa. « Sulla sua storia e tutto quanto, una cosa interessante. » era quella la scusante che Riley tirava fuori ogni volta e tutti, le credevano senza troppi problemi. Dopo tutto, non era una cosa strana fare una ricerca sulla propria città, sulla sua storia e tutto il resto, no?
    « Ma ho quasi finito comunque, ormai mi manca poco, ho tutto quello che mi serve a portata di mano » una bugia nella bugia. Non aveva nulla in mano di concreto. Aveva trovato così tante informazioni che avevano confuso ancor di più la Anderson. Ma lei, continuava ad ostinarsi.
    Si illudeva di poter trovare qualcosa che le facesse capire la verità su certe cose che ancora non comprendeva. « Mi viene spontaneo chiederti cosa ti piace fare ». Il biondo le rispose che metteva piede in modo sporadico all'interno dell'edificio. Dunque, non era un frequentatore assiduo della biblioteca. Riley però, non perse tempo a fare forse una domanda “scomoda” a volte le piaceva farsi un po' i fatti degli altri. « Ovviamente non sei obbligato a rispondere » disse semplicemente avvicinandosi al bar rendendosi conto che forse, avrebbe fatto meglio a tacere.
    Ci pensò qualche istante prima di decidere cosa poter prendere « Un frappè al cioccolato per me, grazie » era il suo preferito. Attese che anche il ragazzo fosse servito. Di tanto in tanto gli lanciava qualche occhiatina quando lui non guardava. Non era affatto male, lo doveva ammettere.
    « Sociologia, mi piace come cosa. Anche se mio padre sperava seguissi le sue orme per diventare un avvocato » portò il bicchiere alla bocca bevendo un paio di sorsi di frappè. Era sempre stata attratta dai comportamenti delle persone. Anche se suo padre, aveva sperato fino all'ultimo che Riley un giorno, seguisse le sue orme e diventasse un avvocato. Peccato però che non era l'aspirazione adatta per la Anderson, non faceva per lei.« E tu cosa fai di bello? » chiese bevendo qualche altro sorso di quella delizia, era curiosa di sapere cosa facesse di bello il biondo, magari, era uno studente anche lui ...

    Riley Anderson
     
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    Riley fu abbastanza pronta nel dare una risposta apparentemente concreta sulla città... sulla sua storia e tutto quanto, una cosa interessante. Talmente interessante che mi piacerebbe saperne di più!! Ammisi con tono pacato, sfoggiando un bel sorriso. Le sue parole restavano piuttosto vaghe, senza mai sbilanciarsi troppo e questo mi fece sospettare che la scuola centrasse un po poco con questa sua ricerca. Ma ho quasi finito comunque, ormai mi manca poco... beh... peccato!! Magari avrei potuto darti una mano feci spallucce ...ma visto che il tuo progetto é quasi concluso... avrai già dell'ottimo materiale su cui lavorare la guardai con una certa tranquillità. Mi viene spontaneo chiederti cosa ti piace fare... ovviamente non sei obbligato a rispondere ammirai quasi incantato quella sua tiepida timidezza, sorridendo cordiale figurati è gradevole parlare con te... Riley!! Con lo sguardo gli feci intendere di farsi meno problemi, con me. Mi accarezzai selvaggiamente i capelli tante cose... iniziai a spiegare mentre ci venivano serviti entrambi i frappè. Ritenevo importante trascorrere ogni giorno in maniera diversa dall'altro, così da rompere la monotonia. Adoro i motori e le macchine in generale mi accarezzai la barba con fare pensieroso ...non mi dispiace cucinare e preferisco gli sport da combattimento cercai di fare un riassunto affinché non mi dilungassi per ore. Bevvi tranquillamente il mio frappè, ascoltando la rossa sociologia, mi piace come cosa. Anche se mio padre sperava seguissi le sue orme per diventare un avvocato molti papà provano ad imporre le proprie leggi... tentai di nascondere una leggera stizza nella voce. Zeus era fin troppo autoritario, soprattutto con mia sorella. Ma poi spetta a noi decidere della nostra vita!! Aggiunsi con una certa determinazione. E tu cosa fai di bello?! Ho la fortuna di seguire una delle mie principali passioni... ma non ti aspettare chissà che cosa... ridacchiai appena faccio il meccanico ed è un lavoro che mi soddisfa sorrisi sinceramente. Tu hai sempre vissuto qui?! Domandai gentile, pensando che mi sarebbe piaciuto conoscere qualcosa di più su lentiggini e a parte la lettura e questa tua ricerca... che cosa ti piace fare?! Aggiunsi subito dopo mantenendo un tono assai cordiale.
    Ercole
     
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    Ercole era incuriosito dalla ricerca della rossa, così tanto, che voleva saperne qualcosa di più a riguardo. La Anderson si aspettava una simile cosa, anche se, al momento, le uniche persone che lo sapeva non si erano mai spinte oltre al chiedere “ Che genere di ricerca”, ma lei aveva sempre un piano B in tasca, dunque, aveva anche la risposta pronta al caso. « Ecco, in poche parole sulla storia di questa città, sai, chi l'ha fondata, i vari fatti che sono accaduti, un bel po' di storia, ma non solo passata, anche moderna. » raccontò non tutto nel dettaglio ma a grandi linee la questione, se avesse voluto sapere dell'altro beh, si sarebbe inventata qualche altra cosa. Anche se la sua non era una bugia, era la pura verità, una ricerca sui fatti strani accaduti di recenti, a lei interessavano quello. « Sei molto gentile, lo apprezzo molto. » il biondo si era offerto volontario nell'aiutarla, se solo non avesse già fatto tutto quanto. Aveva apprezzato davvero molto il suo pensiero, infatti, aveva accompagnato il tutto con un sorriso.
    Poco dopo, affermò che era un piacere parlare con lei e dopo quell'affermazione, arrivò anche la spiegazione su cosa piacesse fare al ragazzo. « Hai molti hobby a quanto vedo » buttò giù un altro sorso di frappè, era davvero buono dove lo facevano lì, aveva provato molti altri bar della zona, sia da sola che in compagnia di qualche amica, ma quello della biblioteca, aveva un tocco in più rispetto a tutti gli altri. « Ti piace cucinare? » Era sempre bello quando sentiva che un uomo sapeva cucinare, non come suo fratello, che tentando di cucinare una frittata aveva fatto l'allarme antincendio per via del fumo si era creato, oltre che aver bruciato il tutto ovviamente e buttato cinque uova nella pattumiera. « Ma poi spetta a noi decidere della nostra vita!! » rimase in silenzio mentre ascoltava quello che diceva sui genitori, e aveva perfettamente ragione. Molti imponeva ai figli di fare una determinata carriera, ma alla fine era i figli stessi a decidere cosa voler fare della loro vita, decidere di testa propria « Hai ragione » il tono della sua voce si fece per qualche secondo seria. « Allora, quando avrò la macchina, se avessi bisogno di un buon meccanico verrò da te » fece l'occhiolino ad Ercole. Non appena la patente sarebbe stata sua e avesse avuto una macchina, per qualunque cosa si sarebbe rivolto a lui, poteva starne certo. « Si ho sempre vissuto qui » fece una piccola pausa. « Anche se ti confesso che non mi dispiacerebbe visitare un po' il mondo prima o poi » era sempre vissuta a Vancouver, a parte qualche vacanza con la famiglia, si era spostata poco da lì, e uno dei suoi più grandi sogni, era quello di visitare il mondo prima o poi. « Adoro cucinare anch'io, leggo molto, purtroppo per via dell'università sono spesso bloccata in casa, ma mi piace scoprire posti nuovi appena posso, mi piace l'avventura ecco » spiegò brevemente alcune cose che le piaceva fare nel tempo libero. Dare fastidio a suo fratello poteva ritenersi un hobby anche quello ? Ma evito di metterlo in elenco. « E tu? Sei di queste parti immagino » rigirò la sua stessa domanda, anche se, considerando il fatto che aveva anche un lavoro, vi era una buona probabilità che fosse di quelle parti anche Ercole, ma per sicurezza, aveva deciso comunque di chiederglielo.

    Riley Anderson
     
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    Quindi la ricerca della rossa, riguardava anche una sorta di attualità. Niente male!! Pensai tra me e me. Dovevo riconoscere che -al momento- Vancouver stava crescendo notevolmente, l'affluenza delle creature pareva aumentare di giorno in giorno. Bastava guardare le principali notizie!! Attacchi insoliti... strani segni nel cielo... e questi erano solo alcuni dei principali titoli di apertura. Giustamente certi mortali non si rendevano conto del reale pericolo, essi davano per scontato che fosse opera di un serial killer oppure di qualche avvistamento alieno. Meglio così... perché sarebbe stato peggio annunciare che il vero aggressore fosse un vampiro oppure qualcos'altro. Bevvi un sorso di frappè, allontanando quei pensieri... e tornando ad ascoltare Riley hai molti hobby a quanto vedo... ti piace cucinare?! La guardai con un sorriso non mi dispiace... diciamo che so muovermi in cucina la mia voce risuonò modesta e sincera. Ovviamente non potevo paragonarmi ad uno chef, ma sapevo cucinare e questo lo lasciai intendere con una certa semplicità. Mia sorella, Annabeth mi è stata di grande aiuto... infatti -inizialmente- avevo combinato dei gran casini... nel senso che avevo cucinato qualcosa di veramente immangiabile e giustamente non potevo andare avanti con le pizze surgelate. Infatti adesso la pizza... la faccio io e mi riesce anche piuttosto bene!! Per caso... c'è un piatto in particolare che non ti stancheresti mai di mangiare?! Domandai gentile. Io adoravo follemente i carciofi, e li avevo cucinati in tutti i modi possibili. Nel frattempo il discorso si era fatto più serio, prendendo in osservazione certi obblighi che i genitori tentavano di imporre. Riley diede ragione alle mie parole io credo che tu... debba seguire il tuo sogno!! Affermai con una certa convinzione. Infine il discorso cambiò ancora allora, quando avrò la macchina, se avessi bisogno di un buon meccanico verrò da te mi accarezzai i capelli sarai la benvenuta!! Affermai cordiale, lasciandole intendere che gli avrei concesso un ottimo trattamento per la sua auto. Ma... hai già una macchina?! Mi venne spontaneo chiederle. Sembrava molto giovane, ma comunque poteva aver preso la patente. La guardai con una sorta di ammirazione mentre lei parlava di scoprire il mondo è di vivere avventure ... e se potesse succedere?! lo sguardo di Riley parve confuso se "lo scoprire" fosse più bello di quanto immagini... aggiunsi, osservando la brillantezza dei suoi occhi increduli. Ignorai la sua ultima domanda se ci fosse l'occasione... quale sarebbe il tuo posto preferito?! Non so perché stavo facendo tutto ciò, ma avevo desiderio di farle vivere un'avventura... di farle provare qualcosa che capita solo una volta nella vita. Il modo c'era... ma adesso dipendeva tutto dalla sua risposta. Cosa avrebbe fatto Riley?! Si sarebbe fidata?!
    Ercole
     
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    La domanda sulla sua curiosità venne soddisfatta. Il biondo aveva appena ammesso che non se la cavava male tra i fornelli.
    A quelle parole si lasciò scappare un sorriso. « Direi la pasta, l'adoro » tra tutti i piatti che preferiva in assoluto era la pasta. Non importava come veniva fatta, a lei piaceva in tutte le salse. Un tempo era amante del cibo fritto, ne andava matta, ma dopo una brutta indigestione da piccola, aveva fatto vedere alla rossa il cibo spazzatura sotto una luce diversa, anche se, tutt'oggi, non rinunciava per nulla al mondo ad un bel piatto di patatine, non sempre, ma qualche volta se lo permetteva. « io credo che tu... debba seguire il tuo sogno!! » riconfermò la sua teoria che avevo formulato poc'anzi, era davvero gentile. Annuì con la testa, come a voler dire “si” , ed era quello che avrebbe fatto. Niente e nessuno avrebbe permesso alla Anderson di non poter realizzare i suoi sogni, genitori compresi.
    « Ma... hai già una macchina?! » chiese lui, probabilmente incuriosito da quanto aveva detto Riley. « Ancora no, devo prendere la patente » si scostò una ciocca di capelli dal viso, mentre pronunciava quelle parole. Aveva diciotto anni e deva ancora prendere la patente, eh si. « So che sembrerà strano ma è così. » la sua era una decisione presa in maniera saggia e, se aveva deciso così vi era il suo buon motivo dietro, si avvicinò di qualche centimetro ad Ercole « diciamo che ho fatto una prova quando avevo ancora quattordici anni con la macchina della sorella di una mia amica e, mi sono resa conto che sono leggermente un pericolo al volante » forse per colpa dell'età, forse per l'inesperienza, ma aveva voluto provare comunque cosa voleva dire guidare a quattordici anni, ovviamente nessuno lo sapeva a parte le due complici. Si era resa conto di non essere molto portata per la guida. Il tutto però, era avvenuto in un parcheggio abbandonato dove non c'era presenze di macchine e di persone, erano pazze si, ma fino ad un certo punto. « Ma, sto valutando l'idea di andarci entro quest'anno, mi serve, con i mezzi sta diventando un caos per me muovermi » stava rivalutato l'intera questione spostarsi con i mezzi pubblici per la rossa stava diventando un vero problema, e non poteva sempre scroccare un passaggio dalla sua famiglia, dato che tutti avevano orari diversi per uscire e non potevano essere a sua disposizione.
    Lo fissò per qualche istante, mentre chiedeva se, ci fosse stata l'occasione, se ci fosse stata la possibilità di evadere da quella città per visitare qualche posto nuovo, quale sarebbe stato il suo preferito.« Mi cogli impreparata » l'aveva leggermente colta impreparata. Sorseggiò un altro po' di frappè, piano piano stava scendendo sempre di più nel bicchiere, le mancava davvero poco per farlo sparire del tutto. « Se ci fosse l'occasione la sfrutterei, perché no, nella vita le occasioni capitano una vola sola, se perdi quel treno difficilmente lo riprendi » avrebbe sfruttato l'opportunità al volo se solo si fosse presentata, ma ancora, non aveva risposto dove le piacerebbe andare. Infatti, in quel lasso di tempo aveva riflettuto per bene su quale destinazione visitare per prima. « Direi qualcosa di orientale, perché no »

    Riley Anderson
     
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    Direi la pasta, l'adoro!! Quale piacevole coincidenza!! Pensai tra me e me. Infatti potevo ritenermi abbastanza ferrato sulla cucina Italiana. Nel senso che preparavo la carbonara con le uova e non con la panna... come giusto che sia. Addirittura sono arrivato ad udire che alcuni tendono a mettere il prezzemolo sulla amatriciana... che assurdità!!
    Nel frattempo Riley mi spiegò il perché non avesse ancora la patente pericolo volante?! Ripetei quasi divertito, ma poi tornai serio io credo che... con un bel po di pratica, tu possa imparare a guidare egregiamente!! La incoraggiai a non mollare l'idea... ed infatti lei sembrava determinata a seguirla. Tra l'altro mi specificò quanto fosse difficile spostarsi con i mezzi; tra i vari orari -che non sempre combaciavano- e le lunghe attese. Potevo capirla... Annabeth aveva lo stesso problema!!
    Ultimai il mio frappè, mentre osservavo l'espressione alquanto stupita sul volto di Riley. Certamente, non capitava tutti i giorni un'occasione simile e lentiggini sembrò coglierla al volo ...nella vita le occasioni capitano una vola sola, se perdi quel treno difficilmente lo riprendi mi piaceva questo suo modo di vedere le cose, per questo gli rivolsi uno sguardo pieno di stima. Direi qualcosa di orientale, perché no... interessante scelta!! Pensai tra me e me. L'oriente era piuttosto vasto e ricco di posti magnifici. Bene... andiamo allora!! Pagai il nostro conto, come un vero gentiluomo e feci segno a Riley di seguirmi fin fuori la biblioteca. Sta tranquilla... non voglio farti del male ammisi gentile, incontrando il suo sguardo leggermente preoccupato e alquanto confuso. La portai in un vicolo indisturbato, e dopo essermi guardato attorno... fischiai con un certo vigore hai presente i miti sugli Dei della Grecia?! Beh non sono miti!! Affermai con una certa serietà, mentre Pegaso fece la sua comparsa lentiggini... puoi scegliere se venire con me, oppure no... la guardai, rivolgendogli un bel sorriso ma se decidi per il si... non te ne pentirai!! Salì in groppa a Pegaso, porgendole la mia mano...
    Sapevo già dove condurla... nella perla delle Andamane, conosciuta anche come Phuket -una delle isole della Thailandia-. Tra l'altro una delle più belle... molto rinomata per le sue acque cristalline e la lussureggiante vegetazione tropicale.

    Ercole
     
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    « pericolo volante?! » a quelle parole, sul viso della rossa comparì una specie di smorfia. Ovviamente non si era offesa, anzi. Il biondo aveva detto la pura verità. Lasciare la macchina a lei sarebbe stato un bel problema. Si limitò ad annuire con un cenno della testa, sorridendo poco dopo. « io credo che... con un bel po di pratica, tu possa imparare a guidare egregiamente!! » anche quello era vero. Con un bel po' di pratica e tanta tanta pazienza, forse, ce l'avrebbe fatta ad imparare. Terminò di bere il frappè cercando di lasciarne sul fondo del bicchiere il meno possibile. « Vedremo come andrà » era fiduciosa che tutto sarebbe andato bene, voleva essere positiva, ed è quello che avrebbe fatto.
    « Bene... andiamo allora! » lo guardò confusa mentre si alzò e si diresse a pagare il loro conto. Non capiva a cosa si riferisse. « Ma … andiamo dove? » non gli diede il tempo di tirar fuori i soldi dal portafoglio, che lui, aveva già sistemato il tutto. Era stata troppo lenta, la prossima volta che l'avrebbe incontrato avrebbe offerto lei, era il minimo.
    Seguì il biondo, sapeva che non doveva dare molta corda a gli sconosciuti, ma stranamente, non avvertiva nulla di malvagio in quel ragazzo. Sperava solo che il suo sesto senso non la tradisse.
    Usciti dalla biblioteca, la condusse fino ad un vicoletto un po' fuori dal caos. « Perché siamo qui? » continuava a tenere lo sguardo su di lui, osservando ogni suo singolo movimento. Continuando a non capire cosa avesse in mente. La rassicurò, non voleva farle del male, non era sua intenzione.
    Ma prima che la Anderson potesse aprir bocca e dire qualcosa, questo, si mise a fischiare. « hai presente i miti sugli Dei della Grecia?! Beh non sono miti!! » quello che sarebbe accaduto da lì a poco, fece indietreggiare la rossa di qualche passo, incredula a quello che aveva appena visto d'inanzi ai suoi occhi. Un cavallo bianco alato si era materializzato dal nulla. Si stropicciò gli occhi guardandosi attorno. Era uno scherzo di pessimo gusto? C'era qualche telecamera pronta a riprendere la scena per qualche programma televisivo e lei, era l'ignara vittima di tutto ciò? « Ma cosa? » Optò anche per la possibilità che il barista, avesse messo qualche cosa di strano al posto dello zucchero. Avanzò lentamente, osservando la creatura « Da dove spunta … questo? » I miti su gli Dei della Grecia non erano solo miti? Voleva dire che era tutto reale? Per un attimo, si sentì sollevata, se quello era reale, allora anche i suoi sospettihe che in quella città ci fosse qualcosa di strano, erano reali. Dunqu, non era pazza o paranoica.
    « lentiggini... puoi scegliere se venire con me, oppure no... » Ercole la mise davanti ad una scelta, poteva seguirlo oppure no, ma se lo avesse fatto, se avesse risposto in maniera affermativa non se ne sarebbe pentita.
    " Ricordati Riley, non si accetta nulla dagli sconosciuti " ; rimase un attimo titubante su cosa dirgli, su cosa rispondergli, mentre nella sua mente tornavano in mente le parole di sua madre. « Ecco … » posò lo sguardo prima sul biondo e poi sul cavallo « Aiutami a salire » allungò la mano verso la sua, non sapendo esattamente come salirci sopra. Aveva accettato, avevo messo a tacere per un attimo quella vocino che la bloccava, voleva vedere cosa aveva in mente Ercole, sperando di non pentirsene della scelta appena fatta.

    Riley Anderson
     
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    Giustamente, per Riley il tutto appariva quasi surreale o addirittura folle perché siamo qui? Gli sorrisi, rassicurandola. La sua reazione, nel vedere Pegaso fu del tutto normale. I mortali non erano abituati a certe cose!! Il volto di Riley venne assalito da un tripudio di espressioni, mentre io la guardavo con una certa tranquillità da dove spunta … questo? Questo?! Ripetei cortese e senza offendermi si chiama... Pegaso!! Puntualizzai con un bel sorriso, accarezzando la sua morbida criniera. Giustamente, la rossa era titubante... come poteva fidarsi di un'uomo -o meglio di un Dio- che conosceva appena?! Non dovevo farmi illusioni... eppure la ragazza mi sorprese un tantino aiutami a salire!! Le presi dolcemente la mano, aiutandola tieniti... stretta!! Le sue braccia strinsero saldamente la mia vita, ed un brivido mi avvolse istantaneamente. Fu qualcosa di piacevole, ma anche di strano... che però non diedi affatto a vedere. Lei poteva avere l'età di mia sorella, ed io ero fin troppo vecchio!! Pegaso prese una bella rincorsa, spiccando il volo visto che ti piace qualcosa di orientale... dissi una volta in volo stavo pensando di mostrati Phuket... una delle isole della Thailandia spiegai gentile, mentre Pegaso cavalcava le correnti migliori. Lei sembrava parecchio elettrizzata... chi non lo sarebbe stato?! Volare... non era -di certo- cosa di tutti giorni!! Magari con l'aereo si... ma sopra un cavallo alato?! No!! In meno di due minuti, avevamo raggiunto l'isola in questione e Pegaso atterrò proprio sulla spiaggia. Phuket era bellissima nella sua estrema semplicità!!
    La natura regalava un panorama da mozzare il fiato, mentre gli innumerevoli mercati vivevano negli angoli più colorati dell'isola. Riley avrebbe dovuto assaggiare il tipico street food della zona... il mango sticky rice, era qualcosa di sublime!! Senza dimenticare il meraviglioso belvedere di Prompthep Cape. Osservare il tramonto, da li era qualcosa di spettacolare. Ovviamente c'era ancora molto altro da vedere... ma avrei lasciato la decisione a Riley allora che ne pensi?! La guardai con una certa gioia. Nel frattempo dissi a Pegaso di restare nei paraggi, lui chinò il capo e spiccò nuovamente il volo. Ti va di fare un bagno?! La giornata era magnifica e l'acqua cristallina... nessuno poteva resistere a tale meraviglia!!
    Ercole
     
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    La risposta alla sua curiosità non si fece attendere. Ercole, le rispose che “quello” non era altro che il leggendario Pegaso, dunque, non si trattava di un comune equino.
    La rossa rimase stupita, infatti, sentendo quelle parole sgranò leggermente gli occhi, come se avesse un visto un fantasma. Solo in quel momento, iniziava a capire le parole precedenti del biondo, su fatto, che certe leggende non erano solo leggende.
    « Grazie » lo ringraziò lei, dopo che le prese mano e l'aiutò a salire in groppa al suo destriero. Seguì il suo consiglio e si tenne forte stringendosi al ragazzo, in modo tale da non cadere di sotto e farsi male. Era ancora un po' titubante se avesse fatto bene ad accettare o meno, ma lo avrebbe verificato da lì a poco.
    I due spiccarono il volo, quando vide Pegaso alzarsi da terra si strinse ancor di più ad Ercole, chiudendo gli occhi, rendendosi conto solo dopo che forse, se non mollava leggermente la presa avrebbe rischiato di fargli male. Aveva un po' paura dell'altezza, infatti, cercava in tutti i modi di guardare verso il basso.
    « stavo pensando di mostrati Phuket... una delle isole della Thailandia » la loro destinazione sarebbe stata la Thailandia, stava esaudendo il desiderio di Riley di vedere qualcosa d'orientale. La Anderson ci pensò su qualche istante, prima di parlare. « Come idea non mi dispiace, ma … ci impiegheremo un giorno intero ad arrivare fino a là » l'idea non le dispiaceva affatto, anzi, l'attirava parecchio. L'unico problema era il fattore tempo, ci avrebbero impiegato un giorno interno ad arrivare … o forse no?
    « Come non detto » il cavallo aveva sfruttato al massimo le varie correnti d'aria e, in una manciata di minuti erano già arrivati a destinazione, tutto ciò per la rossa era un qualcosa di strano e bizzarro, infatti, la maggior parte del tempo la sua espressione era un misto tra il sorpreso e il confuso. « E' stato velocissimo » poteva tranquillamente tenere testa alle migliori compagnie di volo. Toccato terra scesero entrambi, la discesa fu più semplice rispetto alla salita, per sua fortuna. Si avvicinò al muso di Pegaso accarezzandolo in maniera delicata, come a volerlo ringraziare.
    Il paesaggio che offriva quel luogo era magnifico, non appena inziò a guardarsi attorno « E' stupendo, hai fatto un'ottima scelta a venir qui » non perse tempo nell'esprimere su ciò che ne pensava di quel posto. « L'ultimo che arriva è un bradipo » non ci pensò due volte vedendo lo splendore dell'acqua, così cristallina.
    Lasciò lì a fianco la borsa e, lanciando una piccola sfida al biondo, corse verso l'acqua tuffandosi. Ovviamente era stata così intelligente da non essersi nemmeno levata i vestiti di dosso, ma, era sempre stata così tanto attento alle regole, che per una volta, voleva infischiarsene del tutto.
    Nuotò per qualche metro per poi tornare indietro, non una nuotatrice esperta, ma per lo meno riusciva a rimanere a galla senza affondare. « Dai vieni, si sta bene » incitò l'altro a raggiungerla, la temperatura era perfetta, ne troppo fredda e ne eccessivamente troppo calda. Cosa poteva desiderare di più?

    Riley Anderson
     
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18 replies since 11/7/2018, 16:25   277 views
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