I'm Coming Home.

Regno di Ade

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    Da qualche giorno ormai, Ade mancava dal suo regno. Stava cominciando a trovarci un po' troppo gusto a convivere con i comuni mortali. E la cosa stranamente gli piaceva, trovava il tutto interessante, continuava a studiarli anche a distanza di secoli, non finiva mai di imparare qualcosa da loro. Ma ora, era giunto il momento di tornare a “casa”.
    Tornare ai suoi compiti e ai suoi doveri.
    La cosa che più lo preoccupava era solo una: come avrebbe trovato il tutto appena arrivato? Aveva lasciato le redini della sua situazione a due servitori, se così possiamo definirli, si fidava di loro, certo, ma non propriamente del tutto. Non voleva addossare tutto il lavoro alla sua amata.
    Dopo la sua richiesta, non ci pensarono due volte a dire di “si” al loro padrone, ma dalle loro espressioni, Ade, aveva ben capito che non erano pronti per una simile missione, avevano accettato per paura, paura che potesse punirli e prendersela con loro.
    Voleva dargli un po' di fiducia, e così fece, sperando di non doversene pentire della scelta fatta.
    Giunto a casa non notò grossi cambiamenti, tutto era al suo posto, così come l'aveva lasciato ancora c'era. La sua dimora era integra, segno che qualcosa di buono l'avevano fatto senza combinare pasticci. Il regno era ancora in piedi e non era stato distrutto per qualche svariato e assurdo motivo.
    « Ottimo lavoro » dovette congratularsi con loro, quando una cosa andava fata andava fatta.
    « Un po' mi mancava questo posto » affermò guardandosi attorno, un po' gli era mancato il tutto, ed ora, era felice di essere tornato. Non sapeva se si sarebbe trattenuto a lungo o se avrebbe programmato nuovamente una gita fuori porta. « Dovrò lasciarvi da soli più spesso. » Un piccolo ghigno si dipinse sul volto dell'uomo, mentre i due, prima di sparire, si scambiarono uno sguardo preoccupato. Poteva veramente prenderci gusto a lasciar tutto in mano a loro … O forse no!



    A d e


    Edited by -Michelle - 18/7/2018, 12:27
     
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    Aveva passato dei bei mesi sulla terra con sua madre, a far fiorire la primavera, a far sbocciare fiori, le tipiche attività tra madre e figlia, e in questo lasso di tempo era stata messa al corrente di tutto ciò che aveva combinato Zeus in quell'ultimo periodo; il sovrano dell'Olimpo riusciva perennemente a far parlare di sè, e se ci pensava, nonostante tutto le era andata bene con Ade, non era l'uomo perfetto, ma era 100 volte meglio del fratello, e nonostante il loro patto implicito di completa libertà, in quei sei mesi che li dividevano, non le aveva mai fatto mancare nulla, anzi, le era stato sempre accanto, e le dava anche pieno controllo degli Inferi, quando lui non c'era. Quindi l'estate era iniziata, e questo implicava che, il tempo con sua madre stava finendo, e ne era da un certo punto sollevata, quanto triste, ma quella parte fu abbastanza messa da parte, quando iniziò, come ogni volta, a lamentarsi del suo compagno... Ricordandole come l'aveva portata nell'Oltretomba, che l'aveva ingannata, che l'aveva condannata ad una vita indegna, che l'aveva strappata da lei; e questo era il discorso che le ripeteva, tutti gli anni da secoli, e quella volta era decisamente stanca, e decise quindi di anticipare il suo ritorno al suo regno. Fu un litigio con la madre, ma questa non potè fare molto, visto che lei praticamente era già tornata nel sottosuolo, e tra l'odore di zolfo dello Stige, e i lamenti delle anime perdute, si sentì più rilassata, era tornata in un luogo che le apparteneva, sebbene un po' oscuro e leggermente macabro. Fu decisamente sorpresa quando non trovò Ade, anche se sapeva che aveva un periodo da "studioso degli umani", ma non si era mai assentato così tanto da lasciare il tutto in mano a due servitori, che nel vedendola erano sbiancati dello spavento, beh più pallidi del solito, con il terrore di qualche ripercussione su di loro; ma tutto era in ordine, e ne avrebbe parlato appena il suo compagno fosse rientrato, e soprattutto se era sulla terra potevano incontrarsi, ma poi pensò al rapporto tra lui e Demetra, e quindi ammise che era stato meglio non averli fatti vedere, visto che nè marito, nè suocera poteva vedersi, senza scannarsi. Quindi visto che era ancora sola, poteva rilassarsi un po' nelle loro stanze, e prepararsi al ritorno del Dio degli inferi; alla fine di tutto nessuno dei due era un angioletto, avevano avuto varie relazioni al di fuori, ma nonostante ciò lui l'aveva voluta accanto a sè, ed ormai lei si era abituata a quella vita, ad essere la Dea dell'Oltretomba, e a volte le piaceva anche; difatti, di tanto, riusciva a incutere più terrore di Ade, quando era arrabbiata, e il pensiero le fece apparire, un ghigno divertito sul viso.
    Si era appena rivestita, con una lunga vestaglia di seta nera, appositamente lasciata morbida sul suo dècoltè, mentre andava dai sue servitori, per chiedere di essere avvisata immediatamente all'arrivo di Ade, ma non servì, visto che il diretto interessato, si stava congratulando con loro, per il lavoro svolto.
    Ma chi è tornato
    disse sorpresa ad Ade, e chi si aspettava che tornasse così presto, si avvicinò a lui, fino ad arrivargli davanti, chissà con quante donne era stato e lei non lo sapeva.



    Persefone
     
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    « Prima di sparire, andate a chiamare mia moglie » , ma non appena pronunciate quelle parole, la mora si palesò d'inanzi a gli occhi di Ade. La osservò in tutta la sua bellezza. « Felice di rivedermi ? » per un istante ebbe l'impressione che non fosse propriamente contenta di rivederlo, magari, la sua, era una semplice sensazione.
    Doveva ammetterlo, le era mancata, anche più del suo regno. Dopo tutto quel tempo, ancora non credeva di averla al suo fianco, con tutto quello che aveva fatto, alla fine c'era riuscito nel suo intento. Anche se era ricorso a qualche inganno, ma in amore e in guerra tutto era concesso.
    Si avvicinò lentamente a lei stringendola a se, scoccandole un bacio sulle labbra. « Mi sei mancata, sai? » a volte, Ade, era ancora incredulo come riuscisse a tirargli fuori certi lati del suo carattere. Erano rimasti da soli, solo lui e lei, poteva anche permetterselo di esternare un minimo di emozioni, lasciando le spoglie del dispotico e scorbutico sovrano.
    « Avevo appena chiesto di venirti a cercare, ma eccoti qui. Ti dona davvero molto queste veste mia cara, ottima scelta. » un sorriso malizioso si stampò sul viso dell'uomo, commentando come le stesse bene quella veste che indossava. Si trattenne per qualche istante dal fantasticare su lei, riportando i piedi a terra. « Cosa mi sono perso durante la mia assenza? » una semplice domande, curioso di sapere cosa si era perso durante la sua assenza, se fosse capitato o meno qualcosa di interessante e lui ne era completamente all'oscuro.

    A d e
     
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    Quando i servitori la videro, la loro faccia era la stessa di quando per sfortuna, qualcuno si imbatteva nel suo cucciolotto, quale era il cerbero, a cui era molto affezionata, e passava anche del tempo a coccolarlo, come se fosse un cane come tanti altri, e non una creatura infernale, a tre testa, a guardia della porta degli inferi, e difatti Ade, non riusciva a comprendere quel suo attaccamento all'animale, ma se lei era felice di ciò, lui non faceva polemiche inutili, soprattutto perchè sapeva cosa significava quando lei era arrabbiata, e sapeva fare anche più paura, del sovrano dell'Ade. Appena giunse davanti a lui, lo guardò qualche istante, e rimasero in silenzio, e in quel frangente vide i servitori sparire molto in fretta, come in un tacito accordo che, non avevano più bisogno di loro, e che quindi volevano stare soli; Ade era lì che la guardava, quasi come una volta, quando l'aveva scelta come sua compagna eterna nell'Oltretomba, con qualche subdola mossa, e l'odio di sua madre verso di lui, ma pensare che poteva finire con Zeus e scatenare l'odio di Era, le era andata decisamente meglio. Ade non era santo, anzi, le sue scappatelle le faceva quando era sulla terra, come d'altronde anche lei, ma era coerente nei suoi sentimenti verso di lei, che nonostante tutto il tempo passato assieme, non erano mai cambiati, ed anzi, si dimostrava un uomo come gli altri in quei loro momenti assieme, e questo onore spettava solo a lei.
    Mi pare ovvio, e sai che è reciproco
    Gli sorrise maliziosa, accarezzandogli il viso un po' tirato dal viaggio, dopo che loro labbra si erano incontrate, in un bacio di bentornato, per entrambi.
    Ti ringrazio
    Non disse molto altro; primo, perchè capì dal suo sguardo sulla sua scollatura, e il sorriso malizioso a cosa pensava, e secondo, perchè anticipò con la sua domanda, cosa gli voleva dire.
    Prima di tutto il nero ti dona, e poi le solite cose; l'Olimpo è un puttanaio tra Zeus e figli illegittimi che vuole uccidere, mia madre che vuole per te una morte lenta e dolorosa...
    Fece un gesto con la mano, come se quelli fossero argomenti come tanti altri, aveva un tono pacato, di chi ormai non si sorprende più di nulla, ma anzi, le piace il posto di spettatrice.
    Sono tornata da poco anche io, e quindi ho trovato tutto come al solito
    Non aggiunse altro, ma il suo sguardo esplicava bene il suo pensiero: Non ho trovato te, ma era stanca per discutere, e voleva solo riposarsi, per poi fare due passi lungo lo Stige.


    Persefone
     
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    La sua fu una semplice sensazione allora, forse, dovuta alla stanchezza del viaggio e della giornata.
    Evidentemente si, erano stati giorni pieni e lunghi allo stesso tempo. Un po' di stanchezza era più che comprensibile. Ma ora, avrebbe avuto tutto il tempo del mondo per riposarsi.
    Persefone affermò che la cosa era reciproca, a quelle parole, sul volto di Ade si stampò un sorriso, mentre lei le accarezzava il viso.
    Sapeva ogni tanto di non comportarsi esattamente bene, di fare un po' il donnaiolo quando era da solo, ma di una cosa la sua regina poteva stare sicura, nessuna, nessun'altra avrebbe mai preso il suo posto, nessuna.
    La donna si complimentò di come gli donava il nero « Mi ringiovanisce e di parecchio » fece una piccola battuta sarcastica di come il color nero lo ringiovanisse. Ormai, aveva completamente perso il conto degli anni che aveva, troppi … tanti.
    « Mio fratello dovrebbe darci un taglio di mandare avanti la sua prole in questo modo » il tono della voce dell'uomo si fece improvvisamente seria. Suo fratello Zeus, doveva davvero smetterla di mandare avanti la sua prole a quella maniera. Quanti nipoti aveva Ade? Uno ? Quattro? O forse dieci? Non andava affatto bene così, per nulla. « Ma ha sempre fatto quello che ha voluto » una nota di amarezza accompagnarono quelle parole. Suo fratello aveva sempre fatto quello che voleva, e mai sarebbe cambiato. Ade aveva sempre avuto un rapporto un po' particolare con il resto della sua famiglia e ancora oggi era così.
    « Tua madre » a quell'affermazione le orecchie dell'uomo si raddrizzarono come due radar. Persefone aveva appena nominato sua sorella. « Mia cara, se tua madre ne avesse l'occasione mi taglierebbe la testa e mi impalerebbe, oh se le farebbe » dopo l'accaduto e dopo aver fatto di tutto per portare via sua figlia, Demetra non l'aveva fatto presa bene, era quasi riuscita a scatenare un putiferio sulla terra per via della sua ira. « Se la conosco, con quel caratterino che si ritrova, mi farebbe soffrire le pene dell'Inferno » scoppiò in una sonora risata.
    Se quella donna ne avesse avuto l'occasione lo avrebbe torturato a vita. Torturandolo a morte fino ad ottenere la sua vendetta verso i confronti del fratello. « A proposito come sta? È da un po' che non la vedo .. e non capisco se questo sia un bene o un male » era da un po' che non la vedeva ora che ci pensava e la cosa, gli lasciava qualche dubbio a riguardo, era una cosa positiva o negativa? « Ad ogni modo, portale i miei saluti appena la rivedraii » non commentò altro, chiese semplicemente alla sua amata di portare i suoi saluti a sua madre, non appena l'avrebbe rivista.
    Anche Persefone era arrivata da poco e anche lei, non aveva notato alcun tipo di cambiamento in giro al suo ritorno. « Com'è andata? » chiese a riguardo di come avesse passato gli ultimi periodi lontana dal regno degli Inferi. Era solito a chiedere poco di cose facesse quando non era con lui, voleva darle un po' di libertà, ma quel giorno voleva sapere qualche cosa in più, una semplice curiosità. « Immagino sia stanca anche tu. » La guardò per qualche istante facendo una piccola pausa di qualche secondo « Potremmo riposarci un po', che ne dici? » Le rubò un secondo bacio, il suo era si un invito a riposare un po', probabilmente anche la mora doveva essere stanca, ma tra le sue parole vi era un invito malizioso che non aspettavano altro che essere colte.

    A d e
     
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    Andare sulla terra e tornare negli inferi, faceva usare un bel po' di energia, sebbene tutti, pensassero che per le divinità fosse una passeggiata, ma quel giorno, non avevano nessun impegno, e ciò implicava che potevano entrambi dedicarsi ad un giorno di riposo, ed anche altro, se avessero voluto, cosa che di certo Ade, le avrebbe fatto capire.
    Sai che però ti preferisco quando giri per gli Inferi
    Il suo sorriso era malizioso, mentre lei si riferiva, che era spesso vestito in modo molto più comodo, rispetto al completo che aveva addosso in quel momento, come lei, che aveva deciso di coprirsi solo con un lunga vestaglia, ovviamente nera; era un colore che aveva un certo successo negli Inferi.
    Lo so, ed ora si è portato anche Ercole...
    Guardò di sottecchi il suo compagno, sapeva bene che fra loro due non scorreva buon sangue, anzi, e quindi già Zeus era egocentrico, doveva anche sguinzagliare la sua prole, come se fosse così facile, celare la loro esistenza al mondo; così sarebbero finiti tutti nei guai, e con il rischio di mettere a repentaglio il segreto, e far sì che l'Olimpo non fosse più una leggenda, cosa che a loro faceva comodo.
    Diciamo che mia madre mi ricorda sempre, come vorrebbe ucciderti in modo lento e doloroso, e penso che sia un bene che non vi vediate, e penso che non sarebbe molto felice dei tuoi saluti
    Iniziò ridendo, al pensiero di sua madre, perennemente arrabbiata contro il fratello, ma poi si fece fredda, al pensiero che se fosse successo, che i due si incontrassero, non sarebbe finita bene, e lei non sapeva chi avrebbe scelto, se sua madre o il suo compagno di eternità, ma alla fine tornò a fargli un mezzo sorriso. Fu un po' sorpresa, quando Ade le chiese come era andata sulla terra, di solito non lo faceva mai e il che la rese sospettoso, e si mise sulla difensiva.
    E' andata bene
    Non disse molto, pensando a tutto quel suo interessamento, e forse lo stava valutando male, poteva anche essere che fosse davvero interessato a ciò che le era accaduto, e per fortuna ebbe la fortuna, che l'argomento passò ad altro, dopo un bacio da parte di Ade.
    Molto volentieri
    Gli appoggiò le mani sulle spalle, per togliergli la giacca, mentre si riprendeva il bacio appena rubato.
    Mettiti comodo
    Il suo sguardo, lo stava spogliando con gli occhi, e sperava che lui se ne fosse accorto, era un invito implicito, prima da lui, e adesso da lei.

    Persefone
     
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    « Sai che però ti preferisco quando giri per gli Inferi » capì a cosa si stava riferendo, ma dopo tutto, sulla terra doveva mantenere un certo standard di decoro.
    Certo, nessuno vietava ad Ade ci conciarsi come faceva di solito, in modo più tranquillo e meno “formale”, ma purtroppo, doveva mantenere la sua copertura ad ogni costo.
    Ma non disse a riguardo, al contrario, non riuscì a trattenersi dal commentare cosa aveva fatto il fratello, portandosi in giro Ercole. Più andavano avanti con il discorso e più cominciava a restare senza parole. « Anche ... la prossima volta ci portiamo dietro il Cerbero, perché no » era sarcastico, un briciolo di sarcasmo per coprire quello che provava veramente. Di quel passo, Zeus, avrebbe rischiato veramente di far mandare a rotoli la copertura di tutti quanti. Anche se si augurava di no. « Di questo passo temo che prima o poi ci scopriranno » si passò una mano tra i capelli portando lo sguardo verso il pavimento. Si augurava che il ragazzo sapesse mantenere il segreto e non spifferare niente a nessuno. « Non lo dubitavo, più è dolorosa e più tua madre sarà felice » cambiò argomento, passando questa volta alla sorella. Si, nella sua famiglia erano uno migliore dell'altro. L'unica che si salvava era la sua amata, per il resto, no. « D'accordo, niente saluti allora, non voglio scatenare un'altra semi-distruzione del mondo come la precedente » un sorriso comparve sul suo volto mentre pronunciava quelle parole. Era meglio che Persefone non portasse alcun tipo di saluto a Demetra, avrebbero evitato le sue ire e collere, non aveva molta voglia di affrontarla.
    Anche se prima o poi l'avrebbe rivista, e non voleva nemmeno pensare a cosa sarebbe potuto succedere. Infatti, scacciò nell'immediato quel pensiero, non c'era motivo di pensarci in quel momento, avrebbe pensato a qualcosa quando sarebbe successo.
    « Bene, mi fa piacere che la mia proposta mia cara ti sia piaciuta » Persofone aveva accettato il suo “invito” , posò le mani sulle spalle di Ade per toglierli la giacca che ancora aveva addosso, mente ricambiava il suo bacio. Se la lasciò sfilare gettandola sul pavimento, mentre la mora, come lui, lo stava spogliando con gli occhi, « Non me lo faccio ripetere due volte » rispose a quelle parole con un sorriso malizioso, non se lo sarebbe fatto ripetere due volte.

    A d e
     
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