World Behind My Wall

fra le montagne rocciose

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    Erano da almeno cinque anni che la famiglia Zaoldyeck aveva concesso il permesso ad Alluka di uscire dalle segrete della loro dimora in cui era stato rinchiuso quasi fino dalla sua nascita. La prima volta era fuggito liberato da Killua, l’unico famigliare da cui veniva amato; in seguito a ciò però fu catturato dal fratello maggiore Illumi e mesi dopo finalmente gli fu concesso ogni tanto di uscire dal suo mondo, costituito da un’enorme sala piena di peluche e giocattoli, a cui di tanto in tanto ancor oggi, facevano visita delle povere persone usate da cavie per il suo potere.
    Quando poteva avere le uscite era sempre stato accompagnato da un familiare (soprattutto da Killua) e ciò forse la diceva lunga su di loro; se non gli avessero voluto un briciolo di bene probabilmente l’avrebbero lasciato andare per sempre...Perché, detto sinceramente, anche se il suo potere era spaventoso, ad una famiglia di assassini cosa mai poteva interessare se uno di loro era la causa di svariate morti? Oppure potevano lasciarlo marcire nella sua “cella”...
    Purtroppo però le ultime volte in cui Alluka (e Killua) erano giunti a delle piccole cittadine ai piedi delle montagne rocciose, le cose non erano andate troppo bene per loro. Killua aveva provato di tutto a non far interagire il fratello con gli abitanti, ma alcuni di loro sapevano essere molto insistenti e da un dialogo era praticamente impossibile da scappare. Così ecco che Alluka aveva dato il via a delle sue personali richieste fino a far comparire Nanika la metà delle volte. Per tre volte il malcapitato delle richieste era riuscito a far esaudire un suo desiderio, ma il restante delle persone erano state uccise, assieme alle loro persone più care. In pratica molte famiglie erano decessi in situazioni misteriose, per le varie polizie locali.
    Ora Alluka era, diciamo, in punizione, e quindi costretto ancora a starsene nella sua cella, questa volta senza ottenere visite. E nemmeno Killua aveva potuto fare molto questa volta. Davanti l’ingresso vi erano addirittura tre guardie, e tutti sapevano di che razza di spietati guerrieri era costituito il personale degli Zaoldyeck. L’unica cosa quindi che Killua poteva fare per il fratellino era quello di pregare. Chiedersi se al mondo ci potesse essere qualcuno in grado di aiutarlo...Di aiutare Alluka...
    Non che Killua sapesse pregare, e in realtà non era proprio quello che aveva fatto, eppure la sua vice giunse addirittura fino ad un Angelo...
    Alluka


    Edited by woozy. - 22/8/2018, 18:33
     
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    Da qualche giorno Denise percepiva qualcosa di strano nell'aria.
    Qualcosa, che nemmeno lei riusciva a spiegarsi. Ma che ben presto, avrebbe trovato una risposta.
    Cercava di trascorrere comunque le sue giornate normalmente, anche se, a volte, era davvero difficile non dare peso a quella sensazione.
    « Finalmente sono a casa » quella, era stata una delle tante lunghe giornate che Denise trascorreva fuori casa per lavoro e da poco, era rincasata. Aveva avuto anche modo di pensare, di riflettere e di poter capire cos'era quella cosa che sentiva.
    La sua non era una semplice impressione e meno che meno la stanchezza che giocava brutti scherzi. Era una sorta di richiesta, una richiesta di aiuto era sopraggiunto fino a lei. Ma chi, chi poteva mai rivolgersi a lei?
    Questo purtroppo ancora non le era chiaro, purtroppo, non aveva la possibilità di prevedere il futuro, sarebbe stato un grosso vantaggio, doveva semplicemente affidarsi al suo sesto senso, e nulla di più.
    « Sarà meglio che vada a dormire, domani mi aspetta un'altra lunga giornata » si disse, mentre finiva di ripulire i piatti della cena che aveva usato.
    Riordinato la cucina, anche se era relativamente presto, si trascinò, dopo essersi messa il pigiama fino al letto, prendendo sonno quasi subito.
    Il sogno che aveva fatto durante la notte fu un qualcosa di strano e di assurdo. Continuava a vedere una sorta di caverna, il posto a stento lo aveva riconosciuto. Si svegliò di colpo, guardando la sveglia sul suo comodino, segnava le quattro di mattina. « Perché quel posto? » si chiese, passandosi una mano tra i capelli scombinati, afferrò il cellulare e scrisse velocemente un messaggio contenente poche parole, non sarebbe andata a lavoro quel giorno, problemi a casa.
    In realtà a casa non vi era alcun problema, ma la sua curiosità la spinse ad andare a controllare quel posto il prima possibile. Infatti, alle prime luci dell'alba si mise in marcia senza pensarci due volte.
    Forse, era da pazzi, da stupidi fare una cosa del genere, partire per un luogo che ti era apparso in sogno, ma qualcosa la spingeva ad andare.
    Arrivata a destinazione, cercò disperatamente il punto esatto del sogno, fino a trovarlo. L'impresa non fu affatto facile ma alla fine c'era riuscita. « Ma che ci fanno tre tizi lì davanti » silenziosamente si avvicinò all'ingresso, notando la presenza di tre persone, sembravano essere due guardie dall'aspetto, il che, era davvero strano, cosa ci facevano piazzate lì davanti? Sembravano facessero la guardia a casa, ma cosa? Doveva trovare un modo per entrare e vedere cosa ci fosse al suo interno, ma come poteva fare per illudere le due figure?
    Uno scontro corpo a corpo non sarebbe servito e poi, voleva evitare la violenza, non faceva per lei, le serviva un diversivo al più presto. Si teletrasportò all'interno, semplice, efficace e se sapeva muoversi bene senza fare rumore, nessuno si sarebbe accorto di lei.

    Denise Dubois


    Edited by Laila; - 30/8/2018, 20:20
     
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    Alluka era seduto appoggiato ad una parete su cui poggiavano a terra dei peluche (quindi la sua schiena non toccava il muro bensì gli animaletti pelosoni) quando improvvisamente una figura comparve lì davanti a lui. Era una ragazza che ad occhio e croce pareva essere abbastanza alta, bionda e con due occhi azzurri vivaci. Il ragazzo inizialmente ne fu sorpreso di questa venuta, primo perché era da un pò che la sua famiglia non gli portava più cavie per i loro esperimenti riguardanti i suoi poteri, secondo perché era da sola e appunto non c'era con lei un suo familiare, e terzo...cos era questa sensazione quasi di pace che stava provando al momento della sua comparsa?
    Solitamente il ragazzo non era solito presentarsi o parlare molto, per salutare il malcapitato, ma questa volta era diverso, sopratutto perché erano da soli. Com'è che la sua famiglia questa volta aveva optato per ciò? E non c'era neppure Killua... Cosa avrebbe dovuto quindi fare? Ciao optò quindi per un saluto veloce, cordiale e appunto sbrigativo. Poi si alzò in piedi e le si avvicinò e nonostante quella ragazza fosse molto alta, egli la superava di almeno 10 centimetri, se non di più. Crescendo era diventato il fratello più alto, battendo anche il maggiore, che come lui era uno spilungone.
    Le sorrise poi, un pò timidamente e al momento aveva fortunatamente deciso di stare zitto e non domandarle niente. Sapeva che se avesse parlato avrebbe tirato fuori i suoi capricci, ovvero qualche richiesta, magari impossibile! E sapeva che non doveva farlo...forse...La realtà era che nemmeno lui si rendeva poi conto di quello che faceva, perché gli risultava normale fare delle richieste, qualsiasi esse fossero. E di sicuro, davanti ad una sconosciuta, non poteva trattenere la sua curiosità, per cui poco dopo riprese a parlare. Chi sei? domandò curioso fissando quegli occhi celesti. Probabilmente di lì a poco sarebbe successo il patatrac!, l'unica speranza era che l'Angelo lì apparso, assecondasse i capricci di quel ragazzo, se mai ne sarebbero venuti fuori!
    Alluka
     
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    « Ciao » non appena messo piede all'interno di quella caverna, una voce risuonò, catturando così l'attenzione dell'angelo. In un primo momento si era spaventata, non aspettandosi di trovare veramente qualcosa.
    Confusa, controllò il punto esatto da dove l'aveva udito. Notando la presenza di qualcuno. Non se l'era sognata, aveva sentito bene.
    Un ragazzo, appoggiato ad una schiera di peluche se ne stava lì, a fissare la bionda. Mosse alcuni passi verso di lui, controllando prima,che le guardie non l'avessero notata e ne sentita. Doveva fare attenzione, anche solo un passo falso e la sua copertura sarebbe andata in fumo. « Ciao » salutò lei. Perché un ragazzo era tenuto in un luogo del genere? O era lì di sua spontanea volontà?
    Lui, le chiese chi fosse, si avvicinò maggiormente parlando a bassa voce. « Io sono Denise, e tu chi sei ? » chiese con tono calmo, rivoltandogli la sua stessa domanda. « Cosa, cosa ci fai qui dentro, perché sei qui? » troppe domande tutte assieme, lo sapeva bene, ma lei voleva vederci chiaro, voleva capire cosa stesse accadendo.
    La sensazione che provava nei giorni scorsi era sparita, così com'era apparsa se n'era andata. Da una parte fu un sollievo, dall'altra, non era riuscita a far chiarezza di cosa si trattasse, ma ora poco importava ormai. Si chiese per un'istante, se fosse stato proprio quel ragazzo la causa di tutto ciò. Ma la sua era una semplice idea campata per aria, quando non riusciva a spiegarsi qualcosa tentava di trovargli spiegazioni plausibili, una cosa che aveva sempre fatto.

    Denise Dubois
     
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    L’intruso sembró spaventarsi inizialmente, eppure era lei che aveva invaso la monotonia di Alluka, e non il contrario; era lei infatti ad essere apparsa misteriosamente davanti agli occhi del giovane.
    Ciao salutò lei di rimando prendendo un po’ confidenza per la situazione. Era un po’ titubante la ragazza, non troppo a suo agio e lo Zaoldyeck si stava chiedendo sul perché ella si trovava lì, pur non sapendo dov era. Era quindi un’altra vittima per gli esperimenti della sua famiglia? Eppure sembravano averci messo un freno, dopo gli ultimi avvenimenti..
    Io sono Denise, e tu chi sei ? si presentò subito l’Angelo e beh, mai nessuno si era presentato a lui. Alluka assunse quindi un sorriso bambinesco, ingenuo e ilare Alluka rispose solamente con il nome; non allungò la mano a mo di presentazioni, perché non sapeva assolutamente comportarsi e quindi non conosceva l’usanza del stringersi la mano quando due persone si conoscevano.
    Cosa, cosa ci fai qui dentro, perché sei qui? gli chiese poi lei dando voce alla sua curiosità. È la mia stanza! rispose egli con una naturalezza normale; del resto per lui quella era la sua stanza, ed era normale essere rinchiuso lì dentro.
    Poi il silenzio calò fra le due figure, e ció non era affatto un buon segno. Dì li a poco infatti Alluka sarebbe partito con i suoi "capricci" che infatti non tardarono ad arrivare. Denise...prendimi quel peluche fece fortunatamente con una richiesta abbastanza semplice e per nulla pericolosa. Sorridente le indicò un peluche dalle sembianze di un cervo. Il ragazzo non sembrava essere affatto pericoloso, e anzi, il suo sorriso era così dolce che nascondeva tutta la pericolosità del suo ospite. Denise, da Angelo, percepì però qualcosa di oscuro in tutto ciò, però forse poteva essere che una sua sensazione...Perchè a guardarlo, era un ragazzo (o una ragazza?) adorabile...
    Alluka
     
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    Poco dopo, il giovane si presentò all'angelo sorridendogli. Alluka, quello era il suo nome. «Molto particolare » si lasciò scappare un commento, mentre ricambiò il sorriso a sua volta.
    Ma la risposta sul perché si trovava lì doveva ancora arrivare. Denise, rimase stupita nel sentire che quel luogo angusto e così strano, non era altro che la sua stanza.
    Rimase in silenzio, incredula, senza dire una sola parola.
    Si stava prendendo gioco di lei o era davvero serio? Si limitò ad osservarlo attentamente, era un ragazzo o forse un ragazza? Non doveva aver più di diciotto anni sulle spalle, dai capelli neri. « La tua stanza? » non era più un'adolescente e se quello era uno scherzo, la ragazza non lo stava trovando affatto divertente. « Sono amici tuoi quelli davanti all'ingresso? » aveva mille domande che le frullavano per la testa da fargli, ma forse, non era il momento e ne il luogo adatto per farlo.
    Come poteva dormire in una grotta ? Forse, non aveva una casa dove poter stare. Magari non aveva nemmeno i genitori e si era ritrovato lì, con un niente. « Come scusa? » una semplice richiesta partì da Alluka. Voleva che la bionda le passasse un peluche lì vicino dalla forma di un cervo.
    L'angelo però avertiì una strana sensazione, più stava a lui o lei, e più, aveva l'impressione che vi fosse qualcosa nell'aria, qualcosa di negativo, ma magari si sbagliava. « Eccolo » lo raccolse da terra, assecondando la sua richiesta, porgendogli il suo giocattolo « Ad ogni modo, non sono qui con cattive intenzioni » lo rassicurò, mettendo in chiaro le sue intenzioni fin da subito. « Ti chiedo scusa se ti sto tempestando di domande. Solo che mi sembrano strano che tu dorma qui dentro » espose la sua perplessità facendo una piccola pausa, posando lo sguardo su Alluka « I tuoi genitori dove sono? » voleva escludere tutte le ipotesi del caso. Se avesse voluto, se avesse avuto bisogno di una mano, lo avrebbe aiutato o aiutata, non si sarebbe certamente tirata indietro, sopratutto non ora che era lì.

    Denise Dubois
     
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    Molto particolare commentó la ragazza quando egli si presentò con, secondo lei, uno strano nome. Per Alluka il nome non era affatto strano, forse perché abituato a sentirlo. Come del resto non trovava strani anche i nomi di tutta la sua famiglia, cosa che invece probabilmente ai più, sembravano particolari e soprattutto strambi.
    Se per Denise faceva strano che quella fosse la sua stanza, per il ragazzo non l’onera affatto. Per lui era la normalità. Però in effetti...chissà che stanza avevano i suoi fratelli? E dormivano tutto insieme o ognuno aveva la propria camera come lui? Strano, ma non l’aveva mai chiesto a nessuno, nemmeno a Killua.
    Sono amici tuoi quelli davanti all'ingresso? chiese poi con tatto; il ragazzo inclinò lievemente il capo e assunse una lieve perplessità in volto. Come aveva fatto a vedere le guardie se era apparsa misteriosamente nella stanza? Già, tra l’altro. Come aveva fatto apparire così dal nulla? Che anche lei possedeva un qualche tipo di dono? Ma perché allora lei pareva essere libera? Boh...Però a volte mi fanno compagnia rispose con un po’ di titubanza; del resto non sapeva cosa fossero gli amici e loro erano fra le poche persone con cui aveva a che fare, quando la sua famiglia non ne aveva completamente il terrore, e lo lasciava uscire un poco.
    Come scusa? chiese appena egli le domandò di passargli il peluche; però fortunatamente subito dopo ciò avvenne Eccolo, e Alluka lo prese in mano abbracciandolo felice.
    Ad ogni modo, non sono qui con cattive intenzioni inizió a dire la ragazza portando l’attenzione dello Zaoldyeck su di lei e lasciando quindi perdere il peluche de altre eventuali richieste. Ti chiedo scusa se ti sto tempestando di domande. Solo che mi sembrano strano che tu dorma qui dentro.
    I tuoi genitori dove sono?
    . Alluka ascoltó con interesse tutto ciò che ella gli aveva da dire, ogni tanto inclinava la testa da una parte all’altra, cercando di non perdere nessuna parola. Sul viso c’era un abbozzo di sorriso e tutto sommato era felice nel poter parlare con qualcuno e che quel qualcuno gli facesse delle domande. Questa è la mia camera fece a grande aggrottando lo sguardo; cosa c’era di strano? A lui sembrava tutto ciò normalissimo! I miei genitori? Non lo so. Non lo vedo da...boh. Giorni...Forse adesso sono in giardino disse nominando praticamente l’unica parte della casa che gli era concessa. Effettivamente del resto della casa -a parte la sua stanza- non aveva visto praticamente nulla.
    Finito di risponderle toccò lui a fare qualche domanda. O meglio, una domanda; già, come aveva fatto ad apparire in camera sua Hai anche tu un potere? le domandò quindi mettendo il peluche a terra. E a quella domanda ne stava arrivando un’altra che ahimè, altro non era che la sua seconda richiesta Me lo mostri? domandò dando così la continuità al suo terrificante “dono”. Forse fortunatamente non era una richiesta difficile, del resto bastava che l’Angelo si teletrasportasse altrove per poi riapparire avanti al ragazzo. Semplice. Ma lo avrebbe fatto...?!
    Lo sguardo di Alluka si fece di poco più oscuro, del resto Nanika era in agguato...
    Alluka
     
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    « Boh...Però a volte mi fanno compagnia » la risposta da parte di Alluka fu quella.
    Denise, ebbe per un attimo la sensazione, che nemmeno lui, sapesse se quelle persone gli fossero amiche o meno. Cosa glielo fece intuire? Un po' per merito del suo sesto senso, ma forse si sbagliava. « Capisco » Quelle furono le uniche parole che proferì l'angelo in quel preciso istante. Tutta quella situazione era un qualcosa di bizzarro e di strano, ma, le stranezze dovevano ancora arrivare.
    Quando chiese dei suoi genitori, il ragazzo nuovamente fece fatica a risponderle « I miei genitori? Non lo so. Non lo vedo da...boh. Giorni...Forse adesso sono in giardino » non vedeva i suoi genitori da giorni e come prima, non sapeva dove fossero, ipotizzando che in quel preciso istante si trovassero, probabilmente, in giardino. Lei lo guardò basita. « Non sai dove sono dici » decise che era meglio smettere con le domande, continuava a darle l'impressione di essere confuso e non voleva aggravare ulteriormente la situazione. Se si stava prendendo gioco di lei, beh, ci stava riuscendo alla grande, lo doveva ammettere.
    Una seconda richiesta partì dal suo interlocutore. Un qualcosa di strano rispetto a prima. Le chiese se anche lei avesse dei poteri e che ne voleva una dimostrazione di ciò.
    Evidentemente si era accorto della comparsa di una persona dal nulla. L'angelo, aveva commesso un grosso errore. E ora, cosa avrebbe fatto? Avrebbe spifferato il suo segreto ai quattro venti come se niente fosse? Avrebbe mandato a monte il suo segreto per colpa di una distrazione?
    Si scostò una ciocca di capelli dal volto, doveva inventarsi qualcosa, o quanto meno, cercare di camuffare il tutto in qualche modo. « Beh, abbiamo tutti delle abilità particolari » cercò di deviare leggermente il discorso, puntualizzando che tutti sotto sotto avevano delle abilità, qualcosa che sapevano fare di speciale. Volle assecondare la sua richiesta. Si concentrò, trasportandosi dall'interno di quella grotta al salone di casa sua, per poi, qualche secondo più tardi, riapparire a fianco del ragazzo. Prima di poter maneggiare così bene la sua abilità, aveva impiegato davvero parecchio tempo nell'esercitarsi, ma alla fine, tutti i suoi sforzi furono ripagati. « Questo è quello che so fare » puntò lo sguardo verso di lui facendo una piccola pausa. « Hai dei poteri anche tu? » da come aveva parlato, da come lo aveva detto, insinuò nella bionda un po' di curiosità, e infatti, non perse tempo a chiederglielo se anche lui o lei, avesse qualche potere.

    Denise Dubois
     
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    Alluka non percepiva alcun timore o simili in Denise, anzi. Gli sembrava che la ragazza fosse a suo agio. E stava facendo questa constatazione in quanto il suo volto non era contorto come quello della maggior parte delle persone che gli facevano visita, non esprimeva ne timore ne una spaventata perplessità, cosa che invece era solito vedere nei volti altrui quando la sua famiglia glieli portava davanti. Ed effettivamente era entrata da sola, nessun fratello o genitore gliela aveva “consegnata”, era venuta di sua spontanea volontà, come faceva Killua, (l’unico membro della famiglia che egli amava). Era sua amica quindi? E non faceva parte degli esperimenti...?!
    Non sai dove sono dici fece di rimando la biondina riferita ai genitori dello strano sconosciuto, che negò con il capo, rafforzando quanto detto poc’anzi. Per lui era una cosa normale, ma forse per ella no, stando almeno dalla perplessità che ora il suo volto aveva assunto.
    Distrazione. Ecco quello che aveva commesso Denise; si era teletrasportata senza pensare alle conseguenze, in un posto sconosciuto, ma tuttavia poteva percepire che si poteva fidare di quello strano ragazzo, che subito a prima vista dimostrava di essere totalmente ingenuo e buono.
    Beh, abbiamo tutti delle abilità particolari esordì la ragazza mentre Alluka pensava alle abilità che anche i suoi fratelli avevano, e il suo discorso non faceva una piega. Di seguito, appunto perché aveva compreso l’inventore del ragazzo, gli mostrò i suoi poteri, teletrasportandosi altrove, per poi riapparirgli a fianco. Sul viso di Alluka si stampò un sorriso a trentadue denti e congiunse le mani in una sorta di applauso. Wow! esclamò senza trattenere lo stupore; eppure l’Angelo aveva fatto una cosa da poco, se si metteva in paragone con i suoi poteri, o quelli di Killua ad esempio. Questo è quello che so fare disse subito lei, per poi prendere respiro. Hai dei poteri anche tu? gli chiese subito dopo, dal momento che la sua curiosità non seppe trattenerla.
    Alluka ridivenne serioso, per poi sorridere nuovamente, anche se con un sorriso più contenuto. Annuì poi con la testa. Come mai sei qui?...Ti ha mandato Killua?! chiese poi il giovane con un altro dei suoi sorrisi ingenui. Le domandò se l’aveva mandata il fratello perché in lei non percepiva un’Aura “malvagia” o “malfidente” o insomma come quelle del resto dei suoi familiari, ma era “positiva” e “buona”, almeno nei suoi confronti. E quando egli nominò il nome Killua, Denise fu colta dalla visione di un ragazzo sui 20 anni o poco più dai capelli bianchi; che chiaramente condusse subito alla sensazione di colui che aveva percepito chiedere il suo aiuto.
    Alluka poi non fece nessuna richiesta, dal momento che non si sentiva di farne nessuna, semplicemente voleva dialogare con lei. Ma Nanika era lì dentro sempre in attesa...Ti va di sederti?! e non era una richiesta, semplicemente una domanda visto che i due stavano iniziando a conversare. Le indicó un tappeto accogliente.
    Alluka
     
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    Il ragazzo sembrò essere sorpreso nel vedere l'angelo trasportarsi da una parte, per poi riapparire lì, davanti ai suoi occhi. Chi non lo sarebbe stato, dopo tutto, non era una cosa che certamente si vedeva tutti i giorni.
    Ma dopo aver chiesto se anche lui possedeva qualche potere, l'espressione curiosa sul volto di Alluka cambiò velocemente, facendosi più cupa. « Come mai sei qui?...Ti ha mandato Killua?! » ma prima di rispondere a quel quesito, le chiese se voleva sedersi, indicando un tappetto lì vicino. « Volentieri » aveva accettato sedendosi successivamente, certo, non era comodo come una sedia, ma non si lamentava, era sempre meglio che continuare il loro discorso da in piedi. Di tanto in tanto lanciava un'occhiata verso l'entrata, ma fino a quel momento, sembrava essere tutto tranquillo. « A dire il verso ho seguito un po' l'istinto. » fece una piccola pausa iniziando a raccontare il perché si trovava da quelle parti « La verità è che ho sognato questo posto la notte scorsa, può sembrare strano ma è così. Non l'avevo mai visto in vita mia » si fermò nuovamente schiarendosi la voce. « Così mi sono spinta fino a qui e ho incontrato te, non so se sia una coincidenza o meno, ma non mi aspettavo di trovare veramente qualcuno » raccontò la pura verità, era stato per merito di quel sogno se si era spinta fin da lui. Mai e poi mai si era aspettata di trovare vita lì dentro, meno che meno un ragazzo e i suoi peluche. « Spero che non racconterai a nessuno di quello che ti ho fatto vedere prima. » sperava vivamente che mantenesse il segreto e che non avrebbe rivelato a nessuno quanto visto prima. Voleva fidarsi delle persone, anche quando non era il caso, era più forte di lei, non poteva farci nulla. « Chi è Killua? Un altro tuo amico o parente? » tralasciò il fatto della sensazione che aveva percepito nei giorni prima, al momento, per Denise era un piccolo dettaglio, dato che nemmeno lei era riuscita a darsi una spiegazione a tutto ciò. Chiese chi fosse Killua, curiosa di sapere se si trattava di qualche altro amico o di un parente, visto, che tra le sue conoscenze non ricordava nessuno con quel nome così particolare. Ma c'era ancora qualcosa che non la convinceva in quel ragazzo, e sperava di riuscire a scoprire il perché.

    Denise Dubois
     
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    Quella ragazza si era dimostrata fino ad ora molto cordiale e amichevole, cosa di cui Alluka non era proprio abituato. Anche all’invito di sedersi sul tappeto, ella accettó di buon grado, lasciando piacevolmente perplesso e felice lo strano ragazzo, che era abituato a vedere il terrore negli occhi dei suoi interlocutori (del resto costretti a fare con lui uno strano gioco che non comportava nulla di buono nella maggior parte delle volte). Denise invece era diversa, tutto con lei era diverso. Però ogni tanto un’occhiata alla porta la dava lo stesso, come succedeva a gran parte delle cavie; però lo sguardo era tranquillo e sereno, a differenza degli altri.
    A dire il vero ho seguito un po' l'istinto rispose lei sul perché si era ritrovata nella sua stanza. La verità è che ho sognato questo posto la notte scorsa, può sembrare strano ma è così. Non l'avevo mai visto in vita mia. Così mi sono spinta fino a qui e ho incontrato te, non so se sia una coincidenza o meno, ma non mi aspettavo di trovare veramente qualcuno gli parló tranquillamente senza nascondergli nulla. Alluka ascoltò tutto il discorso senza proferire parola ma stando molto attento a tutto quello che aveva da dirgli.
    Spero che non racconterai a nessuno di quello che ti ho fatto vedere prima. disse la ragazza poi con tono sempre gentile e cordiale e assumendo un’espressione di pura fiducia nei confronti dello sconosciuto, il quale le sorrise piegando un poco il capo. Non lo racconterò a nessuno! Sarà il nostro segreto! esclamò il giovane con orgoglio. Non che avesse poi molte persone con cui parlare, e l’avere un segreto con qualcuno lo riempiva di gioia. Era come se finalmente aveva trovato un amico...Neppure a Killua (forse) non glielo avrebbe raccontato.
    Chi è Killua? Un altro tuo amico o parente? domandò poi curiosa Denise Il mio fratello preferito! esclamò egli senza preoccuparsi di aver appena fatto un paragone fra i suoi fratelli, ma del resto era così. Gli altri fratelli erano come degli sconosciuti infondo per lui, è l’unico che si era sempre preoccupato per lui era appunto Killua. ...e io non ho amici... aggiunse subito dopo assumendo un’ aria malinconica e abbassando lo sguardo portandolo su uno dei sui peluche. Tu sei la prima persona che conosco, Denise... ammise un po’ vergognandosi e arrossendo per cui lievemente il viso. E voglio raccontarti anche io un mio segreto...Sul perché poi non ho amici, suppongo.... Lei si era fidata di lui e lui voleva fare la stessa cosa. Aveva sempre visto il male nelle persone (famigliari) e il panico (nelle cavie) cosa che in Denise non aveva affatto riscontrato, così come in Killua. Quindi capì che di lei si poteva fidare. Anche io sono in grado di fare cose strane...Sai, la mia personalità cambia se la persona che ho di fronte esegue tre mie richieste... iniziò a spiegare. A Denise mancava la terza e forse non le sarebbe neanche arrivata, perché con lei aveva intrapreso un dialogo, cosa che praticamente non gli era mai capitato. E posso diventare davvero spiacevole aggiunse serio gettando a terra Il peluche che poc’anzi aveva preso in braccio. Ma non sempre! esclamò infine tornando a sorridere. Per questo la mia famiglia mi tiene qui dentro al sicuro e ogni tanto fanno degli esperimenti con delle persone... aggiunse tirando un sospiro profondo.
    Alluka
     
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    Il suo segreto era al sicuro, era questo quello che gli aveva promesso Alluka, voleva fidarsi delle sue parole, anche se era uno sconosciuto.
    Successivamente gli fu rivelato chi fosse Killua, non era altro che suo fratello, il suo preferito. In compenso, l'angelo percepì una sorta di tristezza, quando il ragazzo affermò di non aver amici. Denise rimase in silenzio, doveva essere davvero brutto non aver nessun altro al mondo – oltre alla propria famiglia – con cui parlare, con cui trascorrere del tempo. « Mi dispiace » le sue parole erano sincere, portò lo sguardo sui capelli di Alluka, quando questi, le rivelò un dettaglio particolare.
    Voleva raccontare la bionda un segreto sul perché non aveva amico « Dimmi tutto » lo interruppe per poi tornare in silenzio, ascoltando quanto ebbe da dirle. Anche lui aveva dei poteri, sapeva fare delle cose strane e particolari, tutto ciò era collegato alla sua personalità , era in grado di cambiare se le persone eseguivano tre richieste. « La tua personalità cambia? » chiese lei, curiosa e allo stesso tempo stranita della notizia. Non aveva mai sentito un potere così strano, anche se, in un primo momento, più che un potere le sembrò semplicemente soffrisse di una doppia personalità. « E posso diventare davvero spiacevole » proseguì lui, gettando a terra il pupazzo che la bionda aveva raccolto da terra. « Per questo la mia famiglia mi tiene qui dentro al sicuro e ogni tanto fanno degli esperimenti con delle persone... » l'unico lato positivo era che non lo faceva sempre, e quello, era anche uno dei tanti motivi per cui era rinchiuso in quella grotta.
    In quel preciso istante non sapeva cosa dire, eppure, a primo impatto non sembrava un semplice ragazzo ma, a quanto sembrava, l'angelo si era sbagliata. Forse, la sensazione strana che percepiva ogni volta che lo guardava, era proprio per via dei suoi poteri, voleva vederci chiaro e capire ancor di più. « Che genere di esperimenti, Alluka ? » forse non avrebbe dovuto fare quella domanda, ma fu più forte di lei, chissà che tipo di esperimenti facevano lì dentro, da una parte lo voleva scoprire, dall'altra no. « Dunque, se ho capito bene, se io non esaudisco le tue tre richieste, la tua personalità cambia » fece una piccola pausa « Mi viene spontaneo chiederti cosa succede quando qualcuno non lo fa » altra domanda che forse, avrebbe potuto evitare, ma che, come al suo solito, non era riuscita a non farla.

    Denise Dubois
     
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    Mi dispiace fece con un tono davvero sconsolato Denise e per questo motivo Alluka le mostró un suo sorriso, perché non voleva vederla triste a causa sua; che già di sentimenti di tristezza (se non peggio) lui recava nella gente che incontrava.
    La tua personalità cambia? Guess curiosa dopo che lo strano ragazzo le aveva spiegato questa sua dote, che più che altro era una maledizione per lui. Alluka come risposta scosse la testa leggermente. Non è che proprio avesse o soffrisse di doppia personalità, perché in realtà era proprio posseduto da un’altra persona. Forse se Denise avesse approfondito un poco di più, avesse cioè cercato di scrutargli l’anima o simili, avrebbe percepito che l’entità dentro di lui era quella di un Demone.
    Che genere di esperimenti, Alluka ? chiese per poi continuare subito a parlare Dunque, se ho capito bene, se io non esaudisco le tue tre richieste, la tua personalità cambia. Mi viene spontaneo chiederti cosa succede quando qualcuno non lo fa. Alluka le sorrise leggermente. I miei genitori vogliono capire quando Nanika appare e perché. E cosa comporta se i miei capricci non vengono esauditi...e tutta una serie di regole che pare il mio “dono” comporta... sospiró grattandosi nervosamente la nuca, distogliendo poi lo sguardo dalla ragazza gentile. Non so bene neppure io chi sono, cioè, chi è Nanika e tutto quello che ha a che fare con lei...Però so di per certo una cosa. Io ti ho già fatto due richieste. Se te ne facessi un’altra, potresti vedere Nanika disse serio per poi riportare il suo sguardo su di lei. ...Denise, hai un desiderio che vorresti si realizzasse? le chiese prendendole le mani. Se lui le avesse chiesto qualcosa e lei glielo avrebbe fatto, Nanika sarebbe appunto comparsa e avrebbe realizzato il suo desiderio. Tuttavia quella ragazza, avrebbe rischiato...?
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    Alla domanda sul fatto se si soffrisse o meno di una doppia personalità, Alluka, annuì con un semplice cenno del capo, come a voler dire di si all'angelo.
    Ma la parte che incuriosì maggiormente la bionda, fu quanto riguardava che tipo di esprimenti facessero. In risposta, il moro le raccontò che i suoi genitori volevano vedere in che modo apparisse Nanika e, in particolar modo, come funzionasse il suo "dono".
    « Dunque, i tuoi genitori sanno tutto » il fatto che i suoi sapessero della sua abilità, interpretò la cosa in modo positiva. Magari, volevano semplicemente aiutare il figlio, chi non l'avrebbe fatto in caso di bisogno? Anche se, trovava un po' eccessivo rinchiuderlo, sempre se fosse stata opera loro. « Forse » fece una piccola pausa, alzando lo sguardo verso di lui « Ora ho capito cos'era la strana sensazione che avevo avvertito prima » iniziava a capire da cosa era scaturita la strana sensazione che aveva provato prima, non appena aveva visto il ragazzo. « Non era questo posto, probabilmente era l'altra tua parte » Denise si rese perfettamente conto che messo così, il suo discorso poteva apparire distorto e strano, privo di senso, ma per lei, un senso lo aveva a tutti gli effetti. L'impressione che il ragazzo avesse qualcosa di strano, non era del tutto infondata, non era stata quella caverna, a farle provare quella sensazione, forse, era stata in qualche modo la presenza di Nanika. « [color=gray]Però so di per certo una cosa. Io ti ho già fatto due richieste. Se te ne facessi un’altra, potresti vedere Nanika[/color] » a quelle parole, l'espressione dell'angelo si fece serio. Voleva veramente vedere Nanika, oppure lasciar stare e lasciare tutto com'era? Da una parte, forse, avrebbe preferito non farlo, ma dall'altra, in cuor suo, voleva aiutare quel povero ragazzo. Fino a quel momento non le aveva fatto nulla di male, era lì vicino a lui, se il suo animo fosse stato malvagio, avrebbe sicuramente sfruttato la loro vicinanza per farle qualcosa. « ...Denise, hai un desiderio che vorresti si realizzasse? » Un altro attimo di silenzio si formò tra i due, a quella domanda, l'angelo non sapeva cosa dirle. Le sue labbra si schiusero, ma senza emettere alcun suono. Un desiderio ... un desiderio nel cassetto lo aveva, avrebbe tanto voluto tornare indietro nel tempo, riuscire a salvarsi in qualche modo e continuare la sua vecchia vita con la sua famiglia, i suoi amici. Ma non voleva rischiare, per quanto le mancasse i vecchi tempi e la sua vecchia esistenza, non le dispiaceva quella nuova possibilità che l'alto le aveva donato. « A dire il vero si » Si tirò su da terra, mettendosi in piedi. « Un desiderio ci sarebbe » fece una piccola pausa, sperando che quel suo piccolo piano non andasse a rotoli « Desidero ... poterti aiutare e vedere Nanika in questo momento » folle, totalmente folle, lo sapeva benissimo. Non sapeva nemmeno cosa fosse in realtà Nanika, se un demone o qualche altra entità che avesse preso possesso del corpo di ragazzo, ma quello, era l'unico modo per poterlo aiutarlo, prima lo vedeva, prima capiva, con cosa aveva a che fare e meglio era.

    Denise Dubois
     
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    Dunque, i tuoi genitori sanno tutto fece la ragazza quando Alluka si confidò un po’ con ella; e si, lo sapevano bene e non comprendendolo a fondo lo stavano appunto “studiando”. Denise interpretó tutto ciò come una cosa positiva, per lei Alluka faceva parte di una tranquilla famigliola che cercava in più modi di aiutare il loro figlioletto “maledetto”, ma in realtà non era proprio così. La famiglia Zaoldyeck era una spietata famiglia di assassini (con particolari poteri), figuriamoci se potevano interessarsi di essere carini e gentili con qualcuno, nemmeno con i propri parenti. Non erano poco frequenti appunto neppure le lotte interne, quante volte ad esempio i fratelli Illumi e Killua si erano battuti l’uno contro l’altro; Alluka sapeva bene in che razza di famiglia era capitato e sapeva che si poteva fidare solamente di uno dei membri, ovvero Killua. Egli era diverso, egli nascondeva un animo gentile. Probabilmente invece i coniugi Zaoldyeck erano solamente interessati a capire come sfruttare a loro vantaggio questo potere così potente.
    Ora ho capito cos'era la strana sensazione che avevo avvertito prima. Non era questo posto, probabilmente era l'altra tua parte gli disse la ragazza infine, comprendendo quindi il motivo di tale disagio che aveva provato non appena aveva varcato la soglia di quella stanza, e che le sembrava appunto impossibile provenire da lui, che aveva tutta l’aria del ragazzo buono e gentile. Dimostrando a parole quindi che anche lei possedeva un dono speciale, sicuramente migliore di quello dello Zaoldyeck, almeno era quella che pensava lui in quel momento. Per lo meno non aveva un potere che causava del male a delle persone.
    Ed ecco che erano giunti al momento clou, quello in cui Denise aveva accettato ogni richiesta di Alluka e quindi era pronta a fare la sua apparizione Nanika. Il ragazzo si fece quindi serio, anche se quella volta il suo Demone non avrebbe causato uccisioni, la sua comparsa sicuramente non era ben gradita (per lui); anche Denise si era fatta più seria, cercando di capire se era pronta a conoscere Nanika...Poi il suo pensiero andó al fatto che avrebbe potuto dire un suo desiderio e che secondo le parole di Alluka, quel desiderio si sarebbe dovuto avverare. Era sicuramente una cosa meravigliosa, chi insomma al mondo non aveva un desiderio (magari irrealizzabile) e che stando alle parole di quel ragazzo, avrebbe potuto finalmente realizzarlo...!? Ella poi in cuor suo aveva un desiderio superiore a qualsiasi altra persona incontrata prima, un desiderio di tale portata che avrebbe poi causato un’enorme catastrofe alla persona dopo di lei (la prima che non avrebbe acconsentito a tutte e tre le richieste di Alluka). Denise ne sarebbe uscita da super vincitrice, insomma, avrebbe ritrovato la sua famiglia e la sè stessa di tanti anni fa (prima di divenire un Angelo), e tale prezzo lo avrebbe pagato la persona dopo di lei, vedendosi morire praticamente chiunque avesse avuto modo di conoscere. Perché il desiderio di Denise era quello di ritornare Umana, un desiderio che andava ben oltre ai desideri “comuni” delle persone...e si sapeva, più il desiderio era grande e più ci sarebbero state spiacevoli conseguenze (per gli altri).
    A dire il vero si fece alzandosi in piedi mentre l’atmosfera iniziava a cambiare. Desidero ... poterti aiutare e vedere Nanika in questo momento. Desiderio complicatissimo per Nanika, non in quanto ad esaudirlo, ma a “concepirlo”. Perché per la prima volta qualcuno aveva espresso un desiderio non per se stesso ma per quello sconosciuto.
    Intanto il volto di Alluka iniziò a mutare leggermente: gli occhi divennero completamente neri, pupilla, iride tutto l’occhio insomma!, e più grandi, e il suo volto pareva essere ancora più femminile, e il suo sorriso divenne sghembo e tutto nero. In pratica sia gli occhi che la bocca parevano come due buchi profondi...

    Sembrava Alluka ma si percepiva che non era più Alluka, quel ragazzino spilungone. Eccola quindi là persone che aveva reso inquieta Denise fin da quando aveva messo piede li dentro: Nanika.
    Era apparsa con uno strano sorriso e per qualche istante la Demone rimase in silenzio a fissare quella ragazza davanti a sè, riconoscendone un Angelo. Demone e Angelo ora erano l’una di fronte l’altra. Esaudirò il tuo desiderio come richiesto... parlò con una voce calma e femminile (insomma non era più Alluka a parlare). E aveva anche in mente come esaudire quel desiderio, ma prima voleva chiederle una cosa per lei molto importante, la sua grande curiosità scaturita da quelle parole. Perché non era mai andata incontro ad una persona così per nulla egoista e che aveva espresso il desiderio a favore di quello che per lei era solamente uno sconosciuto. Come mai hai scelto proprio un desiderio del genere?! le domandò quindi, curiosa più che mai. E fin da che il mondo era stato creato Angeli e Demoni erano avversari, eppure Nanika non aveva la benché minima intenzione di attaccare Denise, da essa infatti non si poteva percepire nessun tipo di aura minacciosa, anzi. Tutt’altro. I due buchi neri che aveva al posto degli occhi parevano penetrare lo sguardo della bionda, ma erano tutt’altro che malvagi nei suoi riguardi; erano solo curiosi.
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