Her Name is Alice

Trovava strano essere tornata alla sua "normalità", dopo che era stata qualche giorno a Wonderland, rivedere i suoi amici, stare insieme a loro, l'aveva fatta tornare bambina, e difatti si era comportata come tale, lei matta, che stava in mezzo ai matti, e si sentiva a casa! Questo poteva sembrare strano, anzi, più che strano, eppure era il paese delle Meraviglie, dove tutto non era come sembrava e in cui si poteva incontrare delle creature così assurde, che erano anche vere. Aveva fatto davvero fatica a riattraversare lo specchio, per tornare al suo appartamento, ma a Wonderland, la concezione del tempo era distorta, e prima di perderla del tutto, come già era successo alla sua sanità mentale, era tornata a casa. Quella mattina aveva già avuto un incontro interessante, ma visto che dopo averla conosciuto un po' gli uomini scappavano per la sua pazzia, non aveva dato molto peso alla cosa; viveva la sua vita giorno per giorno, con l'immortalità a disposizione, era poco capibile il contrario... Aveva quindi deciso, che non sarebbe stata in casa, ma sarebbe andata al giardino botanico, dove stavano sbocciando i ciliegi, e quindi era uno spettacolo che le piaceva, un po', mentre lo guardava si sentiva anche normale, più di tante altre volte, quindi sarebbe stata quella la sua meta. Prese la giacca ed uscì, arrivando in poco tempo in quel luogo, in cui però mancava un po' il tocco di fiori parlanti e canterini, ma era bello anche il silenzio, e difatti non c'era praticamente nessuno quando arrivò, quella tranquillità fu interrotta da uno starnuto, e si voltò in direzione da cui proveniva, e per un momento sentì tutto il profumo, che i fiori spigionavano.
Salute
disse gentilmente, sorridendo al ragazzo vicino a lei, era così carino!

Quando Killian si voltò verso di lei, i suoi occhi si incontrarono, e quell'azzurro le fu stranamente famigliare, tanto simili a quelli di un enorme gatto a strisce nere e azzurre, era strano che vi fosse una persona che solo per quel tratto, glielo ricordasse così tanto; e soprattutto perchè guardando le persone doveva proprio venirgli in mente lui?!? Pazza lo era già, ma così si stava proprio degenerando, maledetto Stregatto! Non doveva assolutamente pensarci nemmeno a Wonderland, visto che il ragazzo la guardava con interesse e le sorrideva, e il che la rendeva una bambina felice, di quelle attenzioni, e poi erano davvero pochi, quelli a cui stava bene il rosso, lei optava praticamente sempre per il nero, o comunque colori scuri, ed era uscita semplicemente vestita con jeans e maglietta, ma comunque non passava inosservata con il rossetto rosso sulle labbra, e il trucco, che le accentuavano i lineamenti, e per quanto potesse truccarsi, era difficile nascondere gli occhi da pazza; ma per fortuna, Killian di quello non se ne era accorto.
Sì sono molto belli
Guardò l'albero, mentre si arricciava una ciocca di capelli sul dito, un po' nervosa della situazione, non sapeva farci con i ragazzi, e poi lui era così carino! E lei era così matta, oppure diversamente normale, ma lui era bello, con quegli occhi chiari, e quel bel sorriso, chissà se lui si sarebbe divertito a Wonderland, come si divertiva lei con i suoi amici.

Si voltò verso di lui, al metà fra il sorpreso, e l'ammirato, e soprattutto una frase del genere, alle sue orecchie, suonava stranamente familiare, anche troppo, soprattutto del mondo in cui stava parlando.
Io conosco un mondo così, che non ha senso...
Si fermò prima di andare avanti, lei era felice al pensiero di Wonderland, ma parlarne con un ragazzo appena incontrato, di certo l'avrebbe fatta sembrare pazza, e visto che lo era, doveva cercare di nasconderlo, almeno fin che era a Vancouver, una matta per la città avrebbe suscitato scalpore, e il fatto che avesse trovato un po' di tranquillità, in quel mondo così caotico, era quasi irreale; quindi se la sarebbe tenuta stretta. Anche se tutti erano matti! Poi pensò agli alberi a quanto fortunati fossero; senza pensieri, dovevano solo fiorire e perdere le foglie in autunno, tranne i sempreverdi, e chissà se nel paese delle Meraviglie sarebbe stato bene un ciliegio... Per i colori sì, ma aveva dubbi sugli altri, e che se non era rosso, la Regina di cuori l'avrebbe abbattuto, e non voleva, quell'albero stava meglio lì, nel giardino botanico nell'essere ammirato. Poi si voltò verso Killian, mentre le porgeva la mano.
Ci siamo già conosciuti? Forse sì, forse no, chi lo sa
Disse come una cantilena guardandolo e stringendogli la mano, reagendo come avrebbe fatto una bambina, alla conoscenza di un nuovo amico di giochi, peccato che loro due erano adulti, e lei era talmente in imbarazzo che straparlava.
Io sono Alice
Lo scrutò perchè aveva qualcosa di troppo familiare, e la cosa le dava molto da pensare, tra la frase detta, il sorriso e gli occhi, ma non riusciva a collegare a chi.

Nessuno dei due aggiunse altro alle cose a quelle già detto, e difatti vi fu un momento di silenzio, che non era imbarazzante, ma pensieroso, di chi, appena conosciuto, non sa cosa dire, così che il discorso vada avanti, quindi lei si limitò a guardare l'albero in fiore, dove alcuni petali rosa erano caduti al suolo, e formavano un tappeto ai suoi piedi, però non poteva avvicinarsi, visto che erano messe delle transenne, per evitare che i visitatori violassero le regole, nel toccare gli alberi, esseri così impotenti, eppure così delicati. E quando tornò con lo uno sguardo attento su Killian, notò un sorriso, ma non era di divertimento, sembrava appagato, e le ricordò troppo lo Stregatto, forse si conoscevano?, anche lui era pazzo come lei a conoscerlo? O forse era solo matta lei, a pensare che qualche altra persona, fosse amico di un gatto umanizzato a strisce, sì era meglio non pensarci, se no i suoi occhi sarebbero sembrati quelli di una pazzoide, mentre lo fissava, doveva darsi un freno, e non farlo scappare. Killian si accorse del suo sguardo indagatore, e guardò dall'altra parte, strano comportamento... Cosa aveva da nascondere? Forse aveva azzeccato lei, e quindi si conoscevano già, e non era poi così distante dalla verità, peccato che lei gli fosse già amica, ma in altre sembianze.
Nuovo in città, anche io è la prima volta che visito questo giardino, visitiamolo insieme
gli sorrise come una bambina, che aveva incontrato un nuovo amico. Pensava che avrebbe passato la giornata da sola, invece aveva trovato qualcuno che le poteva fare compagnia, anche se pensò che forse poteva anche dirle di no, e ci sarebbe stata male, ma capiva che forse lui voleva starsene tranquillo a visitarlo.
Se vuoi
Aggiunse subito dopo, sempre dolcemente, guardandolo.

Annuì e continuò a sorridergli, intrecciando le mani dietro la schiena, alla sua risposta, e quando gli occhi di lui si posarono sui suoi, sentì una sensazione familiare, di uno sguardo che era difficile da dimenticare, ma che non poteva assolutamente essere, e lei distolse lo sguardo arrossendo, non era abituata a stare così tanto tempo vicino ad un ragazzo carino, da come parlava, la prendevano per pazza, ma lui riusciva anche a batterla; visto che con la sua frase, ci aveva messo qualche secondo a trovarci il capo e la cosa, comprendendo in sintesi che accettava il suo invito.
Bene ne sono felice, e mi ricordi tanto un mio amico, sei strano e mi piace
Gli fece l'occhiolino, troppo presa per capire chi aveva di fronte, più che altro non succedeva spesso, di trovare persone fuori di testa quanto lei sulla terra, nel paese delle meraviglie c'era abituata, ma lì era molto complicato, e si rischiava di finire rinchiusa in qualche casa di cura (un termine carino per dire manicomio), e non voleva riprovare quell'esperienza, ora che sembrava leggermente più normale.
Sì e il tuo Killian
Rispose diretta senza pensarci. Si stavano avviando verso delle statue di marmo, che doveva ancora capire perchè di trovassero in un giardino botanico, ma sapeva bene che le cose non sempre avevano un senso, e proprio per questo non serviva cercarlo, e poi erano belle, sebbene non riuscisse a capirne il perchè si trovassero lì.
Non lo so, perchè un corvo può sembrare ad una scrivania? Eppure è ciò che non è
Gli rispose guardandola, la sua domanda non aveva senso, come la frase che lui aveva appena detto, ma andava bene così, era pazzi, fuori di testa, ma si sa che i migliori, sono tutti matti!

Forse era stata un po' troppo diretta con quella frase, e si rendeva conto che il ragazzo poteva prenderlo anche come insulto, sul fatto della sua stranezza, ma Killian non battè ciglio, anzi le dava corta, e questa cosa la mise sulla difensiva, che gli piacesse davvero l'Alice che aveva davanti, o la stava solo prendendo in giro?!? Tanto tempo fa, aveva deciso che non si sarebbe più fidata degli umani, se non i suoi amici a Wonderland, quindi l'essere in sintonia, con qualcuno di appena conosciuto, le faceva piacere, come tanta paura che le avrebbe fatto del male, non a livello fisico, ma livello emotivo, e già la sua psiche era in bilico, quello l'avrebbe distrutta nuovamente, ma questa volta del tutto; e probabilmente di quello, lo Stregatto, non ci aveva minimamente pensato. Lui voleva farle capire che le piaceva, ma cosa sarebbe accaduto quando lei avesse scoperto la verità? Sarebbe stato in grado di non perdere Alice? Per lei quella scoperta sarebbe stato un duro colpo, visto che conoscendo il gatto a strisce, l'avrebbe vista più una presa in giro, che qualcosa con di mezzo sentimenti veri e propri, e quindi sarebbe stato tutto in mano a Killian, di mostrarsi a lei senza sotterfugi, e mettendo in chiaro le cose, che a lui, lei piaceva, e c'era attrazione comunque tra due persone in carne ed ossa, e non con un gatto evanescente. Ma non era ancora il momento di quella scoperta, e chissà quando sarebbe stata, prima che poi, o poi che prima, chi lo sapeva se non il Tempo....
Perchè entrambi riproducono delle Note, anche se sempre Piatte; e non sono mai disposti al contrario!
Ci aveva messo anni a capirlo, e tanti the bevuti con il cappellaio, ma alla fine ci era arrivata, e si rendeva conto, che il suo amico, era ancora più contorto di quello che credeva. Sapeva che non c'entrava nulla con le statue che avevano di fronte, ma poco le importava.
Comunque Killian, ti fermerai per molto in città?
Visto che non sapeva cosa dire, poteva essere spunto per una conversazione, e forse poteva anche essere una scusante per vedersi per un the, e fare ancora un po' i pazzi assieme.

Quell'espressione che mostrava una cotanta indifferenza, la fece salire su tutte le furie, e fu una specie di déjà vu, visto che quella stessa situazione, l'aveva già vissuta poco tempo prima da Becker, proprio con lo Stregatto, che dopo una sua frase lui aveva risposto con la stessa espressione, atona, ed annoiata, come se stesse ascoltando solo per farle una cortesia, quindi aggrottò la fronte, assottigliando gli occhi, in un'espressione di puro fastidio, verso quella reazione, che Killian le aveva appena dato. Non lo ascoltò neppure quando le disse che non sapeva, quanto si sarebbe fermato in città, e quando si voltò per dargli una risposta seccata, notò malizia? Nel suo sorriso, ok c'era qualcosa che le sfuggiva e doveva esserci qualcosa sotto, non la convinceva Killian, quell'incontro troppo occasionale, come se lui la conoscesse, qualcosa non le tornava, e non gli diede una risposta, rabbuiandosi ed iniziando a pensare, a mettere insieme tutti i tasselli. E quando poi se ne uscì con quella frase, talmente familiare, ebbe un brivido lungo la schiena, come se lo conoscesse, come se fosse normale quel modo di porsi e pensò ad un gioco che faceva spesso, pensa a 7 cose impossibili Alice. 1. Un ragazzo carino si avvicina, 2. un ragazzo carino ti parla 3. un ragazzo carino sembra avere interesse 4. Ti parla come se ti conoscesse 5.Non è di Vancouver 6. Come te è un matto 7. E' lo Stregatto. Ma se questo era possibile, nella sua assurdità, e se avesse ragione, come poteva averne le prove, la sua era solo una mera supposizione sul comportamento, dell'individuo davanti a lei. Dove agire di furbizia, senza farsi scoprire, ma far venire allo scoperto lui, e visto che se le cose stavano così, avrebbe giocato nello stesso modo, senza dare troppo peso a quello che diceva Killian, l'avrebbe ripagato della stessa moneta! E poi si avesse avuto ragione... Sentì la collera salire, perchè non le aveva detto che anche lui, poteva trasformarsi in umano come Becker, lui era il solito str***o che si divertiva coi sentimenti degli altri, e non contento di farlo come Stregatto, lo faceva anche come umano, con lei, quello era davvero un colpo basso, si sentiva ferita, soprattutto perchè non gliel'aveva detto, pensava che si fidasse di lei. Ma a tutto c'era il suo tempo, e lei era donna e vendicativa, quindi stavolta si sarebbe divertita lei, a farlo innervosire.
In realtà non mi interessa quanto di fermerai, era semplicemente gentilezza
Si strinse nelle spalle, e continuò a camminare senza guardarlo, visto che si sforzava di ricacciare le lacrime indietro, da quanto si sentiva usata, da uno che pensava fosse suo amico.
Può avere una soluzione come no, la mia non ho detto che sia corretta
Rispose con indifferenza, come se l'argomento non fosse più di suo interesse, in realtà una minima parte di lei, sperava di essere al torto, e che fosse solo tutto frutto della sua testa bacata, ma sapeva anche, che la verità, era più vicina di quanto pensasse.
Ho un mio caro amico che è uguale a te, dovrei presentartelo, sono certa che andreste daccordo, ha solo il piccolo difetto di essere un enorme, obeso, fastidioso, odioso, egocentrico gatto a strisce blu ed azzurre
Sorrise, come poteva sorridere una folle, ora voleva proprio sentire la sua risposta. L'avrebbe presa per pazza da internare, o l'avrebbe sorpresa, oppure si sarebbe mostrato per chi era davvero.