Through The Trees

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    Finalmente era Ottobre! Per persone speciali come il sottoscritto questo mese era estremamente importante dato che con l'avvenire di Halloween, mentre la maggior parte delle persone indossava una maschera, noi potevamo far calare la nostra ed essere noi stessi senza rischiare di rivelare al mondo intero che cose come licantropi, vampiri, folletti e quant'altro erano più reali di quanto si potesse immaginare. Inutile dire che non stavo più nella pelle. Il mio intero branco, i miei amici, i miei insegnanti, insomma chiunque poteva vedere che in questi giorni era praticamente impossibile togliermi il sorriso. Certo, con i miei familiari era più facile da spiegare, sapevano quanto la notte di Ognissanti significasse per me e a dire il ero anche per loro, ma con gli altri sembravo solo un adolescente esaltato all'idea di travestirmi come una creatura mostruosa... Laila non perdeva occasione di prendermi in giro al riguardo, dicendo che ero un ragazzo di diciotto anni con la mente di un bambino di cinque in questo periodo dell'anno ed io mi limitavo ad accettare ogni tipo di battuta con leggero imbarazzo, incapace dopo tutti quegli anni di rivelarle finalmente chi ero in realtà, troppo spaventato all'idea di un suo rifiuto, all'idea di perdere per sempre la mia migliore amica. Ogni giorno giuravo a me stesso che "oggi lo farò, le dirò la verità" ma finivo puntualmente con il trovare qualche scusa per rimandare al giorno dopo e quello dopo ancora e quello dopo ancora... E come al solito quando finivo con il rovinarmi da solo l'umore o avevo bisogno di sfogare un po' di tensione, bruciare energia o anche solo smettere di pensare per un po' mi recavo nel bosco che distava a brevissima distanza da casa mia, tanto che l'avevo sempre considerato quasi come il mio giardino personale. Appena rientrato in casa dopo la scuola mi ero lanciato in camera mia, abbandonando lo zaino in un angolo senza troppa cura, cambiandomi in una vecchia tuta per poi precipitarmi giù per le scale, salutando un po' frettolosamente la mia famiglia prima di uscire di corsa, avvertendo il lupo dentro di me svegliarsi sempre di più, entusiasta all'idea di qualche ora di qualità all'aria aperta.
    Il bosco purtroppo non aveva ancora iniziato il suo cambiamento con l'arrivo dell'autunno, le foglie erano ancora verdi e ben attaccate agli alberi, ma l'aria che si respirava era senza dubbio molto più fresca e meno opprimente di quella estiva. In breve avevo raggiunto un punto sufficientemente appartato e lontano dai sentieri principali e con un ultimo sguardo per accertarmi di essere solo mi tolsi i vestiti piegandoli al meglio per nasconderli fra le radici di un vecchio albero e chiudendo gli occhi avevo lasciato che il lupo rendesse il sopravvento, facendomi abbandonare il mio aspetto umano ed assumendo quello animale. Non ero chissà quanto imponente o intimidatorio, non come mia madre almeno, che poteva assumere la forma di un enorme lupo dal manto nero mentre io per quanto abbastanza grande continuavo a sembrare quasi un cucciolo... Ma non era il momento di perdermi nelle lacune della mia autostima, così dopo essermi stiracchiato un po' mi ero lanciato fra gli alberi correndo più forte che potevo.

    Noah Strangelove
     
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    I mesi erano passati tra mille cose da fare, ed era arrivato l'autunno e con sè Halloween la sua festa preferita! Era uno dei pochi momenti, in cui poteva andare in giro vestita tra pizzo e merletti vari, ovviamente in nero, e nessuno l'additava come quella strana, anzi le facevano i complimenti, e poi avevano avuto varie offerte su dove andare a suonare in quella notte, del 31 ottobre per celebrare i morti, e c'erano volute molte discussioni con la sua band, per decidersi, e alla fine tra una cosa e l'altra non aveva mai avuto un po' di tempo per sè. I suoi genitori, erano tornati per un breve periodo in Europa, perchè sua madre doveva scrivere degli articoli su vari concerti, e suo padre, con quasi le lacrime agli occhi l'aveva salutata in aeroporto, non volevo staccarsi dalla sua bambina, praticamente si era liberata dalla sua presa, quando sua madre l'aveva obbligato ad andare al check in, se no rischiavano davvero di perdere il volo; e in sintesi loro erano in giro, e lei doveva occuparsi del negozio, e la sua vita si divideva fra lì e le prove con la band. Quando i suoi genitori erano rientrati, lei stava addobbando, stando giustamente attenta agli strumenti, e suo padre, in un gesto di magnanimo, le aveva detto che aveva la giornata libera, a quelle parole, praticamente aveva già il piede fuori dalla porta, prima che cambiasse idea. Non tornò nemmeno a casa, aveva voglia di stare all'aperto, stufa di stare al chiuso, ed erano anche giorni che non si trasformava, e difatti quel giorno era perfetto, il clima tipicamente autunnale, con il vento freddo sul viso, e che le scompigliava i lunghi capelli biondi, con una sola meta: il bosco. Non era difficile arrivarci, e poi non c'era praticamente mai nessuno, a parte qualche creatura di tanto in tanto, ma non ci si dava mai fastidio a vicenda; aspirò una bella boccata di aria fresca, sollevando lo sguardo in alto, verso i colori marrone, rosso e giallo delle foglie, che avevano perso il colore verde, per lasciarli a quei toni più caldi, ma anche tristi, visto che tra un po' sarebbero cadute al suolo, e lei le avrebbe usate, come un enorme coperta, mentre era trasformata in lince, cosa che avrebbe fatto al più presto. Si guardò con circospezione attorno, che non ci fosse nessuno, e poi si svestì, nascondendo i suoi indumenti all'interno dell'incavo di un ramo e proprio lì, decise di sdraiarsi, dove si addormentò poco dopo, nella sua forma animale, sarebbe finito decisamente male, chi avesse provato a svegliarla.
    AlisonWalsh
     
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    Pura libertà. Non vi era altro modo per me di descrivere la sensazione che si provava, in quanto licantropo, una volta che si lasciava cadere ogni maschera o pretesa e si permetteva all'animale al nostro interno di prendere il sopravvento e di lasciarci guidare senza pensarci troppo, senza preoccupazioni. Per quanto mia madre, sin da quando ero piccolissimo, mi ripeteva in continuazione e con serietà che eravamo comunque umani alla base io non potevo fare a meno di sentirmi molto a più agio quando me ne stavo a quattro zampe, coperto di pelliccia; forse perchè in fondo il lupo rappresentava la mia anima in un certo senso, la versione di me più vera. Era un pensiero molto poetico e sicuramente con non poca verità, peccato che poi mi ritrovavo in momenti come questo a chiedermi perchè mai il "vero me" era ossessionato dal rincorrere per il bosco povere creaturine indifese. Mia sorella Nora si divertiva sempre a dire che ero più labrador che lupo e la cosa peggiore era che a volte lo pensavo anch'io. Perciò, eccomi ancora una volta lanciato in un disperato inseguimento di un povero scoiattolo che non aveva la minima idea di non essere minimamente in percolo di vita poichè avrei potuto raggiungerlo in qualsiasi momento, ma restavo indietro di proposito, in un gioco del quale solo io ero consapevole e per questo stavo vincendo.
    Il piccoletto aveva finito per trovare rifugio su di un albero ed io mi ero limitato a poggiarmi contro il suo tronco, rilasciando una serie di piccoli ululati come a voler sottolineare la mia vittoria e anche per dire "dai facciamolo ancora!". Ovviamente - e giustamente - lo scoiattolo non aveva nessuna intenzione di uscire dal suo nascondiglio, così mi ero limitato a girare qualche volta attorno all'albero prima di arrendermi decidendo di allontanarmi e magari trovarmi anch'io un posticino dove stendermi e passare un po' di tempo in tranquillità. Questo almeno era il piano prima che una folata di vento non aveva fatto in modo di trasportare con se un odore nuovo e particolare. Era di certo un animale, ma era la prima volta che ne sentivo la presenza nel bosco e non potevo fare a meno di lasciarmi catturare dalla curiosità, dimenticando i miei piani di relax per il resto del pomeriggio e scegliendo invece di investigare, seguendo quell'odore con entusiasmo. Non ero dovuto spingermi troppo lontano e per fortuna ero uno dei migliori nel mio branco nel fiutare, così in un attimo mi ero trovato di fronte all'ennesimo albero dove, una volta tolto il profumo delle foglie, della terra e degli altri abitanti del bosco ero riuscito ad individuare quello che stavo cercando. Ad un primo sguardo sembrava un gatto troppo cresciuto, che se ne stava raggomitolato su se stesso a fare un pisolino, ma c'era qualcosa di diverso... Purtroppo come lupo non ero particolarmente razionale e l'unica cosa che volevo era vedere il felino da vicino, non curandomi affatto delle conseguenze. In fondo ero un lupo, anzi un licantropo, cosa poteva succedermi? Avevo quindi disteso il corpo per arrivare a ramo dove l'animale si stava riposando rilasciando un leggero guaito nel vedere che non riuscivo comunque a vederlo come avrei voluto.

    Noah Strangelove
     
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    La sua coda iniziò a muovermi a scatti, decisamente infastidito da tutto quel rumore lì attorno, voleva solo stare tranquilla, ed essere opportunista come un gatto, ossia ricevere cibo ed essere lasciato in pace, e come lince ci riusciva piuttosto bene, ma quel giorno, la foresta, era più popolata di quanto lei potesse sopportava. Tralasciando tutti gli odori attorno a lei, che la fecero anche starnutire, sentiva degli ululati e qualche animale correre, e si chiese , chi poteva essere, colui o colei, che aveva così tanta energia da spendere, e farlo proprio poco distante da lei; praticamente nessuno, nemmeno i suoi genitori, sapevano di lei, e della sua trasformazione, e ci teneva a far rimanere tale quel segreto, e quindi non era nè il caso che si trasformasse in umana per andarsene, e non aveva la minima idea di spostarsi da lì, ignorando alla fine ciò che le succedeva attorno, e tornando alla sua fatica, di appisolarsi un po' lontano da tutto e tutti. Finalmente si era appisolata, e la pelliccia le teneva caldo, e la faceva stare comoda, nonostante la superficie dura e ruvida sulla quale era appoggiata, e mentre stava facendo ciò; sentì un odore troppo vicino a dove si trovava ed anche molto fastidioso, aprì un occhio, e guardò in quella direzione, notando che un lupo, anzi un licantropo, che stava facendo solo un gran casino, e che ci voleva solo che primo: le desse fastidio, e che secondo: guaisse, o peggio si mettesse ad ululare. Chiuse l'occhio, lasciandolo perdere, ma il lupo non si arrendeva, e quando aprì entrambi gli occhi, se lo ritrovò praticamente di fronte, al che, prese del tutto il controllo il suo istinto, anche di difesa di quel suo piccolo angolo che si era trovato, e tirò fuori gli artigli dalla zampa; e con una zampata prese il muso del licantropo, veloce, e con uno scatto, e un salto, si spostò sul ramo superiore, soffiando verso di lui.
    AlisonWalsh
     
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    Era un famoso luogo comune che i felini fossero animali "difficili", scostanti e un po' scontrosi, ma era anche che vero che ogni stereotipo doveva avere per forza una fonte di verità dal quale partire ed io ne avevo appena avuto un assaggio. Non mi aspettavo coccole e grandi dimostrazioni di gioia, ma neanche un vero e proprio attacco, che preso troppo alla sprovvista non ero neanche riuscito ad evitare, guadagnandomi così un segno di artigli sul muso che nonostante le capacità di guarigione quasi immediate delle quali godevo in quanto licantropo, avevano comunque lasciato un leggero fastidio che in forma animale non potevo scacciare o alleviare. Avevo rilasciato un ringhio d'avvertimento, anche leggermente offeso, istintivamente dopo aver scosso un paio di volte la testa come a volermi letteralmente scrollare di dosso la ferita ormai già svanita. Per fortuna ero uscito da solo o il mio branco non mi avrebbe più lasciato in pace con le battute... Mi ero lasciato sopraffare da un gatto selvatico fuori misura. Non c'era davvero da stupirsi che non fossi io il prossimo in linea di successione per diventare l'Alfa, anche se questo non lo avrei mai ammesso neanche sotto tortura; Nora aveva già fin troppa autostima così com'era.
    Lanciando un ultimo sguardo infastidito verso il felino avevo deciso che sarebbe stato molto più saggio lasciarlo stare, così sbuffando un po' dal naso mi ero voltato incamminandomi nuovamente fra i sentieri non battuti del bosco per tornare al punto dal quale ero partito per poter recuperare i miei vestiti e tornare in forma umana prima che l'ultima ora di luce solare se ne fosse andata. - Strano, brucia ancora - avevo mormorato fra me e me, passando due dita sul punto in cui l'animale mi aveva attaccato, sentendo solo pelle liscia come se non fosse mai accaduto niente anche se vi era una sorta di irritazione, esattamente come quando lottavo con i miei fratelli; se per sbaglio ci ferivamo il dolore era leggermente più prolungato poichè eravamo licantropi. Possibile che anche quel felino fosse un qualche tipo di mutaforma? Se era davvero quello il caso non potevo perdere l'occasione di conoscere chiunque si celava dietro l'animale. Certo, c'era la possibilità che non avesse ottime intenzioni, ma almeno adesso ero all'erta e pronto allo scontro se ce ne fosse bisogno e poi dovevo ammettere che ero estremamente curioso... Non conoscevo nessuno al di fuori della mia famiglia che non fosse al cento per cento umano e purtroppo, per quanto tenessi a loro, a volte mi pesava un po'. C'era solo da sperare di riuscire a risultare più simpatico come ragazzo che come lupo.

    Noah Strangelove
     
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    Se tutti dicevano che i felini erano permalosi, avevano assolutamente ragione, già lei lo era come persone, poi trasformata in lince, arrivava ad un livello inimmaginabile, soprattutto se la sua tranquillità veniva distrutta da un lupacchiotto, che voleva giocare con lei, mentre il suo unico obiettivo era quello di dormire, e difatti un bel graffio sul muso, se lo prese; non aveva nemmeno premuto, era stato un avvertimento, e l'aveva anche evitato, ma che gli servisse da lezione, per non disturbarla più, e le aveva pure ringhiato contro, lei di risposta gli aveva soffiato, alzando il pelo sulla schiena, e drizzando la cosa, non aveva paura di lui, doveva solo provarci ad attaccarla! E difatti se ne andò, e lei indifferente si stiracchiò, comprendendo che era tempo di andare, e che non aveva più speranza nel riposarsi nella neve, sebbene la sensazione che le aveva dato dopo quel graffio era stata strana, anche l'odore del lupo era strano, che fosse un umano trasformato? Era una possibilità che non poteva escludere a priori, vista la città in cui si trovava. E intanto si avviò verso dove aveva messo la sua borsa, per rivestirsi, e tornare verso casa, pensando di prendersi una caffè per strada, e si ritrasformò in umana, pensando che oltre al ragazzo che aveva conosciuto tempo fa, che poi era sparito nel nulla, non conosceva nessun altro che potesse trasformarsi in animale, era un pensiero carino, avere qualcuno con cui parlare liberamente della sua trasformazione; intanto si stiracchiò e si rivestì, mentre i lunghi capelli biondi le coprivano la schiena, e sentiva il vento gelido sulla pelle, che la fece rabbrividire, prima di infilarsi la felpa.
    AlisonWalsh
     
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    Sembrava incredibile, ma nonostante riuscissi a mantenere i miei sensi aumentati anche in forma umana, la percezione delle cose era immensamente diversa rispetto a quando mi trasformavo in lupo e per questo i primi momenti dopo la trasformazione erano sempre un po' difficili da superare. Ci si sentiva intontiti, disorientati, come dopo essersi ubriacati... O almeno lo immaginavo dato che non avevo mai bevuto fino al quel punto. Mi ero concesso giusto un paio di minuti dopo essermi rivestito per evitare di cadere rovinosamente a terra per un giramento di testa, cosa che mi era capitata più volte di quante ne volessi ammettere, prima di incamminarmi e percorrere a ritroso il sentiero che mi aveva condotto dal felino, sperando ovviamente che nel frattempo questo non avesse deciso di cercarsi un posto più isolato per il suo sonnellino. - Che caratterino - avevo borbottato, passandomi una mano fra i capelli, mentre ripensavo al nostro incontro di pochi minuti prima. La sua reazione era giustificata se dovevo essere onesto, in fondo ero pur sempre un lupo, ma semplicemente non vi ero abituato essendo più avvezzo ad essere il principale predatore nel bosco, cosa che faceva scappare qualsiasi animale. Anche per questo avevo ipotizzato che il felino fosse in realtà una persona, un qualche tipo di mutaforma proprio come me e in realtà lo speravo, immaginando già di riuscire a diventare suo amico e di poter condividere le gioie e i dolori di questo segreto con qualcuno al di fuori della mia famiglia. Forse ero un po' troppo assorto nei miei pensieri, perchè solo dopo essere arrivato a pochi passi dal "luogo del crimine" mi ero reso conto che non ero da solo e non era per via del felino... Alzando gli occhi mi ero trovato di fronte una ragazza, intenta a vestirsi e per lo shock ero inciampato, ritrovandomi obbligato ad aggrapparmi ad un ramo per evitare di finire faccia a terra, creando così un bel po' di confusione - Scusa! Giuro, non sono un maniaco! - avevo esclamato immediatamente, alzando le mani in segno di resa e distogliendo lo sguardo imbarazzato - Se può aiutare non ho visto niente - avevo aggiunto onestamente, continuando a fissare un punto impreciso sopra la mia testa che avevo scelto subito dopo aver intravisto quello che forse era pezzo di schiena nuda. Non ero mai stato così concentrato sulla forma delle foglie in vita mia.

    Noah Strangelove
     
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    Proprio tutte a lei dovevano capitare! Poi le veniva ancora da ridere, quando ad un semplice graffio, quel lupo se ne era andato con la coda fra le gambe, ed era troppo strano per essere un animale selvatico, quel comportamento, era tutt'altro che animalesco, e non si sarebbe stupita se dietro a tutto, vi fosse un umano, tanto di stranezze nella sua vita, ce ne erano già abbastanza. Già pensava, che fosse stato umano, poteva anche provarci, ma con la fortuna che aveva con i ragazzi, cancellò immediatamente quell'idea, visto che l'ultima volta, non era andata a finire molto bene; e poi a lei, serviva qualcuno che le tenesse testa, non che scappasse per una lince un po' lunatica. Si stava sistemando i capelli, che erano ancora all'interno della felpa, quando sentì un rumore, e quando si voltò, per vedere cos'era stato, si ritrovò un ragazzo di fronte, tutto affannato, che le diceva che non era un maniaco. Lei era ancora un po' scombussolata per via della trasformazione, il fatto di diventare lince e tornare umana, consumava molta energia, e i suoi riflessi, anche se maniera minore, erano ancora quelli di un felino, quindi le venne da soffiare, come per dire che non doveva avvicinarsi; e quando sentì quel rumore alle sue orecchie, tossì, rendendosi conto che ora era una ragazza, e non più un felino.
    Stai guardando una ragazza che si sta rivestendo, e dici di non essere un maniaco. Di solito questo lo dicono i maniaci, per non sembrarlo... E sono sicura che non hai visto niente, con la tua entrata se fossi stata davvero senza nulla addosso, mi sarei nascosta, hai fatto veramente casino!
    Sospirò abbastanza calma, tanto in quella giornata, nulla la sorprendeva più, pure il maniaco doveva esserci nella foresta, ma la gente, non aveva nulla di meglio da fare?!? Ma lo guardò bene, e il suo istinto le disse che non era pericoloso, e poi neanche riusciva a guardarla per l'imbarazzo, quindi davvero non aveva visto nulla, se no, avrebbe fatto qualche altra battuta come di apprezzamento su di lei, e lì non si sarebbe trattenuta a dargliene di santa ragione; invece lui, guardava con tanta di quell'attenzione le foglie, che tra poco avrebbero preso fuoco.
    Quindi qui sorge una domanda spontanea, hai problemi di equilibrio?
    Non gli aveva chiesto perchè era lì, le interessava, ma non erano affari suoi, e glielo chiese, soprattutto, facendogli notare, come aveva ridotto il povero ramo, in cui si era aggrappato per non cadere, di certo, aveva fatto un'entrata degna di nota.

    AlisonWalsh
     
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    Mai in diciotto anni mi era capitato di imbattermi in delle persone lungo i sentieri non battuti che sceglievo appositamente per ogni mia escursione quando mi sentivo in vena di lasciare uscire il lupo che era dentro di me e proprio per questo lo shock che stavo provando era piuttosto grande, se poi ci si andava ad aggiungere che mi ero ritrovato di fronte una ragazza parzialmente svestita allora si toccavano vette di stupore ed imbarazzo mai provate prima e che difficilmente avrei saputo spiegare. - Se vogliamo essere precisi ho guardato letteralmente qualsiasi cosa che non fosse la ragazza seminuda di fronte a me - avevo puntualizzato con lieve ironia, indicando con il dito il fogliame dell'albero sopra di me, che avevo fissato con così tanta intensità che era un miracolo non avesse preso fuoco... In compenso, se mai avessi avuto bisogno di sapere il numero di rami di quel particolare arbusto sarei stato in grado di dare una risposta perfettamente dettagliata. - Credo mi si possa concedere la completa mancanza di grazia e agilità considerata la situazione. Potrà sconvolgerti, ma non mi capita tutti i giorni di trovare qualcuno da questi parti del bosco - e ancora meno erano le volte in cui trovavo persone in abiti adamitici, ma avevo evitato di sottolineare questa ovvietà. Mi era venuto da sorridere tuttavia perchè se prima avevo dubbi riguardo la possibilità che il felino fosse in realtà un qualche tipo di mutaforma, adesso non ne restavano molti considerando che la ragazza sembrava possedere lo stesso carattere tutt'altro che mite che l'animale mi aveva mostrato poco prima. Ancora stentavo a crederci e neanche il pensiero di Nora che mi prendeva in giro, dicendomi che se fossi stato ancora sotto forma di lupo non avrei smesso di scodinzolare per l'entusiasmo, riusciva a togliermi di dosso la curiosità e quella sorta di lieve eccitazione all'idea di aver trovato qualcuno di non completamente umano come me. - Mi spiace di averti importunato prima, la mia parte... Non bipede, diciamo, sa essere piuttosto esuberante - avevo cercato di spiegare, senza comunque dare troppi dettagli, abituato sin da piccolissimo a mantenere un segreto enorme come il mio e che per di più riguardava quasi tutta la mia famiglia, mi era quasi fisicamente impossibile pronunciare ad alta voce parole come: licantropo e trasformazione un po' come un riflesso incondizionato e ben ingranato nella mia testa che scattava praticamente in automatico, senza che io me ne accorgessi.

    Noah Strangelove
     
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    Ma perchè a lei?!? No, di certo solo lei quando andava nel bosco, trovava qualcuno che la fissava, mai una fortuna nella sua vita, ed era anche carino, ma era sicura e che un fulmine potesse colpirla, che era già impegnato, e quindi doveva arrendersi a diventare una zitella, tanto il gatto ce l'aveva già. Lei era visibilmente infastidita dalla cosa, più che preoccupata, mentre il ragazzo era visibilmente in disagio, era bello riuscire a fare questo effetto alle persone...
    Se non avessi guardato, non sapresti che ero mezzanuda
    Il ragionamento filava, lui aveva la sfortuna di imbattersi in lei, in una brutta giornata, dove era abbastanza stufa di prendere bastonate dalla vita, già complicata di per sè. Almeno le strappò un sorriso, quando indicò il fogliame sopra di lui, se pensava alla faccia che aveva fatto, e di come aveva fissato le foglie, pur di distogliere lo sguardo, le veniva da ridere, soprattutto per l'assurdità di tutta la situazione, probabilmente conosceva quell'albero, meglio degli animali che lo abitavano.
    E' una cosa reciproca, di solito non mi imbatto mai in nessuno, solo degli animali, e comunque ho notato la mancanza di grazia e delicatezza, penso proprio che non si adatto al balletto
    Si doveva un po' allentare la situazione, alla fine lui si era scusato, e le stava cercando di far capire a tutti i costi, che non era assolutamente sua intenzioni beccarla in quel frangente, era stato un insieme di fattori, e non poteva prendersela con un malcapitato, solo perchè lei aveva una giornata no. Poi più studiava il ragazzo, più si rendeva conto che c'era solo loro due, e fino ad un attimo prima c'era un licantropo, con un carattere mite, che non cercava lo scontro, già questo era strano, ma il ragazzo di fronte a lei, le dava una strana sensazione, che le dava molto da pensare, anche troppo, che fosse? Poteva essere sì come no, doveva essere razionale, e pensarci bene, prima di fare qualche cosa di stupida, come uscirsene, chiedendogli tranquillamente se si trasformava in lupo.
    Beh alla fine, si sa il detto come cani e gatti, non è che va troppo distante dalla realtà. E comunque è tutto ok
    Non gliel'aveva detto direttamente di essere un licantropo, ma da quelle parole, se era come pensava, doveva essere lui; non l'aveva importunata, se non si riferiva a quando era lince, e su anche il fatto che da animale era esuberante, non potevano esserci dubbi, doveva essere lui, se no non avrebbe detto quelle cose; e se non fosse stata una mutaforma, di certo un'altra persona l'avrebbe preso come pazzo ma non lei.
    AlisonWalsh
     
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    In quanto licantropo che faceva parte di un branco piuttosto affollato, la nudità non mi colpiva più di tanto, non sentivo il bisogno immediato di coprirmi se venivo sorpreso parzialmente o addirittura completamente svestito, ma questo appunto valeva per me... Perchè per quanto poteva suonare incoerente, non riuscivo ad avere la stessa filosofia quando si trattava della nudità altrui. Ricordavo ancora i primissimi tempi negli spogliatoi della scuola, assalito dall'imbarazzo; avevo visto cose dei miei amici che mai avrei voluto scoprire. Per questi motivi non avevo avuto la tipica reazione che ci aspetta da un ragazzo di fronte a quella che era oggettivamente una bellissima ragazza e forse, se non fossi stato già così irrimediabilmente conquistato da un'altra ragazza, sarei arrossito per molto più che semplice imbarazzo. - C'è differenza fra-- Sai cosa? Ho come l'impressione che non mi permetterai mai di uscire da questa situazione con dignità, quindi direi che accetto umilmente la sconfitta - avevo diciotto anni d'esperienza nel trattare con donne dal temperamento forte che avrebbero preferito perdere per sempre l'uso della parola prima di ammettere di avere torto o di prenderlo anche solo in considerazione... Grazie mamma e Nora per questi fondamentali insegnamenti. In fondo non era un problema e discussioni come quella che stavo avendo con la ragazza non erano così importanti o cruciali da dover lottare per approfondirle e far valere la propria posizione. Senza contare che ero effettivamente arrivato in un momento poco consono o potenzialmente vulnerabile per lei e pur avendolo fatto senza premeditazione, potevo riconoscere di essere in difetto e che di certo nessun altro al suo posto mi avrebbe accolto col sorriso. - Ouch! Così distruggi tutti i miei sogni - avevo risposto sarcastico, portandomi una mano al petto come a bloccare una ferita, sperando di riuscire ad allentare un po' la tensione con qualche battuta anche se forse non delle migliori, nel sentirle sottolineare la mia momentanea mancanza di grazia e agilità e quindi probabile scarsa attitudine al ballo. In fondo non aveva tutti i torti, perchè a parte i lenti non ero esattamente il re delle piste da ballo, ma a twister non mi batteva nessuno! Doveva pur valere qualcosa.
    - Speravo di poter superare gli stereotipi - avevo detto, facendo un po' spallucce, sottolineando quasi quanto ritenevo quel modo di dire poco accurato e decisamente superato. Ero convinto che fosse arrivato il tempo per cani e gatti di allearsi. O almeno di sotterrare l'immaginaria ascia di guerra. - Mi chiamo Noah comunque... Piacere di conoscerti, insomma, a parte le circostanze - mi ero presentato felice di sentirle dire che in fondo era tutto ok e che quindi, deducevo, sarei riuscito a vivere per vedere un altro giorno. Mi ero fermato ad osservarla per un attimo cercando di ricordare se l'avevo già vista, magari a scuola poichè non sembrava molto più grande di me, ma difficilmente una ragazza come lei sarebbe riuscita a passare inosservata nonostante l'elevato numero di studenti del mio liceo.





    Noah Strangelove
     
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    Sì un incontro decisamente singolare, e indimenticabile, eppure le amicizie, non uscivano proprio così? Da incontri imbarazzanti e segreti mantenuti, ben nascosti? Forse doveva essere un po' meno acida, e dargli una possibilità, anzichè essere subito sulla difensiva, lui alla fine non aveva fatto nulla di male, si era subito scusato e alla sua rispostaccia, perchè non poteva dire di essere stata, miss simpatia; l'aveva gradevolmente stupita. Di solito gli uomini, nel caso un ragazzo che aveva circa la sua età, preferivano perdere un arto piuttosto che dare ragione ad una donna, soprattutto appena conosciuta, e invece lui, stava cercando di uscirne, il meno possibile ferito, con l'ovvietà che lei si sarebbe fossilizzata sul suo gesto da guardone, finchè non l'avesse ammesso, nonostante, non fosse un maniaco o altro, semplicemente era nel posto sbagliato al momento sbagliato, nel vedere una schiena nuda.
    Ah ok
    Alle sue parole di sconfitta, lei fu sorpresa, e non seppe che aggiungere, l'aveva di certo presa in contropiede, di solito si trovava con il suo carattere, ad avere la testa veramente dura, quindi, trovarsi davanti qualcuno, di così diplomatico, che aveva concluso la discussione, ammettendo di essere a torto, l'aveva spiazzata, e quindi aveva il suo rispetto per ciò; il ragazzo sapeva quel che faceva, probabilmente era nato in una famiglia di sole donne...
    Almeno la questione del ritrovarsi osservata dopo la sua trasformazione, si era chiusa senza vittime, a parte il graffio sul muso di un lupo in precedenza, che ovviamente non sapeva che ce l'aveva di fronte; e non potè non ridere, quando Noah, si finse pugnalato al cuore, alla sua considerazione, che non avrebbe mai avuto futuro nel balletto; e difatti si lasciò ad una risata naturale, allentando un po' la tensione, che si era creato, divenendo quindi, se forse si poteva definire, una chiacchierata, anche se il luogo, non era dei più appropriati, per fare nuove conoscenza.
    Eppure esistono gli stereotipi, sta poi al singolo cambiarli oppure lasciarli come sono
    disse quasi sovrapensiero, alla fine a lei lasciava indifferente la questione delle razze, era molto per vivere e lascia vivere.
    Io sono Alison
    Si era presentata a sua volta, cercando di ricordarsi se l'aveva già visto in giro, ma lei era una che stava spesso sulle sue, quindi, semplicemente, non ci aveva fatto caso, che con tutti gli studenti che c'erano, poteva anche capitare; già faceva fatica, a volte, a ricordarsi i nomi, delle componenti della sua band...
    Comunque è una storia da raccontare; sai mi ha visto mezza nuda in mezzo ad un bosco
    Ci scherzò sopra prendendolo in giro, per lei era tutto acqua passata.
    Comunque direi che possiamo tornare in città, primo ballerino
    disse a Noah, continuando un pochino a prenderlo in giro, non ci poteva fare nulla, gli era simpatico a pelle, e sperava in un'amicizia con lui, forse era davvero l'amico che stava cercando, per dividere il suo segreto, di ciò che era in realtà.
    AlisonWalsh
     
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    Al contrario di quanto avevo dimostrato fino a quel momento, possedevo uno spiccato istinto di sopravvivenza ed era unicamente grazie a questo che ero riuscito a non ridere apertamente di fronte alla a dir poco contagiosa loquacità che le avevano provocato le mie parole. Era stato un po' come vedere un palloncino sgonfiarsi. Ero certo che la ragazza avesse pronto un lungo repertorio di battute e frecciatine da utilizzare come dardi per abbattermi nella discussione e vederla perdere la parola a causa mia faceva quasi tenerezza. Che dire, a volte si vinceva arrendendosi! - Molto vero e molto saggio - non potevo essere più concorde; ogni stereotipo ad essere onesti nasceva da un fondo di verità, ma come con la maggior parte delle cose nella vita, le persone li portavo a estremi molto spesso dannosi o offensivi... Insomma, l'esempio poteva non essere fra i più calzanti, ma in quanto licantropo l'unica cosa di me che si poteva definire aggressiva era il costante appetito.
    Avevo sorriso decisamente più rilassato dopo che la ragazza, anzi Alison, si era presentata portandomi quindi a poter affermare con convinzione che non era più turbata e che quindi non mi avrebbe ucciso, nascondendo il mio corpo nel bosco. - Oh si, posso già vedermi circondato dai miei nipotini che mi chiedono con impazienza di raccontargli ancora la storia di quella volta che ho accidentalmente violato la privacy di una sconosciuta... Sarò senza ombra di dubbio il nonno preferito di tutti - avevo risposto ironicamente, seguendo il tono scherzoso che Alison stessa aveva utilizzato, mentre internamente pregavo qualsiasi tipo di divinità esistente che quello che era accaduto poco prima non sarebbe mai uscito dal bosco, restando con me e seguendomi nella tomba come ogni evento imbarazzante avrebbe dovuto fare per legge!
    - Signor primo ballerino, grazie mille - avevo commentato divertito, accennando ad un inchino prima di spostarmi per lasciarle spazio e facendole cenno con una mano di incamminarci, accettando di buon grado il suo suggerimento di tornare in mezzo alla civiltà. - Sono consapevole di chiederlo a mio rischio e pericolo, ma vieni spesso a vestirti da queste parti? - non era la domanda più intelligente del mondo e speravo con tutto me stesso che le mie parole non venissero fraintese, ma in mia difesa non esisteva un modo corretto di chiedere se qualcuno non è completamente umano e che soprattutto non spingesse le persone a scappare urlando o a chiamare un ambulanza per farti ricoverare in qualche centro psichiatrico. Pensandoci bene, lasciarle credere che ci stessi provando sarebbe stato il male minore ed una scusa decisamente accettabile.





    Noah Strangelove
     
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    Non riusciva a capire se Noah si fingeva stupido oppure lo era, cioè, non si era mai visto un ragazzo che si arrendeva così alla ragione, dettata da una ragazza, di soluti c'erano lotte verbali, discussioni, prima di decretare un vincitrice e un perdente, ma lì, sembrava che lui avesse capito fin da subito, con chi aveva a che fare, e quindi gliene aveva dato, nel suo fare così diplomatico, a non fare battute sarcastiche, oppure infilare il dito nella bianca, aveva ormai capito, che quel loro incontro, era meglio non farlo mai conoscere, sebbene, si sarebbe finiti, più in là a scherzarci sopra, ma non era questo il momento.
    Ti ci vedo come politico
    disse annuendo sicura, uno che riusciva a calmare una testa calda come lei, aveva la sua stima, ed era qualcuno che ci sapeva fare con le persone, peccato, che era sicurissima fosse già impegnato, uno così non sta single a lungo... Ma poi, mentre pensava alla serietà con cui aveva parlato degli stereotipi, prima lo guardò perplessa, e poi scoppiò a ridere, immaginandosi davvero la scena con Noah invecchiato, che raccontava il loro incontro ai suoi nipotini, e ci mise un po' a riprendere fiato, perchè era davvero una cosa esilerante.
    Ti ho immaginato seduto vicino al fuoco, vecchio, con un plaid sulle gambe che raccontavi, come aveva trovato e conosciuto una ragazza, beccandola mentre si stava rivestendo. Secondo me, saresti davvero il nonno preferito
    Lei non lo vedeva così catastrofico, forse perchè era forse abituata alle figure di m****a, ma quello era un altro discorso, e comunque tutta quella risata, le aveva fatto passare tutta la tensione che aveva addosso, Noah era un tipo, che sapeva mettere a suo agio la gente, farla divertire, si vedeva subito che era un ragazzo dal cuore d'oro, peccato, che aveva incontrato una "bestia" come lei.
    Primo ballerino, sia mai
    alzò le mani in segno di resa, con fare scherzoso, mentre lo anticipava lungo la strada.
    Sai che come domanda, ritorniamo al concetto iniziale: dici di non essere un maniaco, ma questa è una domanda da maniaco
    disse aggrottando le sopracciglia e fissandolo. Aveva compreso cosa voleva chiederle, ma aveva scelto decisamente la formula sbagliata, e se fosse stata qualcun'altra, di certo si sarebbe allontanata al più presto da lui, ritenendolo un pazzo.
    Comunque se ti rispondo sì, allora che domanda mi farai? E se invece fosse no?
    Cercava di capirlo, se quello che voleva dirgli, il suo segreto sarebbe stato in mani sicure, oppure essere mutaforma, l'avrebbe portata a finire nei guai.
    AlisonWalsh
     
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    - Sicura sia un complimento? - avevo chiesto ironicamente, facendo l'ovvio riferimento a come solitamente la reputazione di un politico è tutt'altro che positiva e rispettabile... Non riuscivo neanche a ricordare tutte le volte in cui mio padre si lanciava nei suoi interminabili dibattiti, sia in famiglia che al di fuori, chiudendo puntualmente con una frase che ormai era praticamente la sua firma: - Quando eravamo piccoli le fiabe iniziavano con “C’era una volta…” mentre oggi iniziano tutte con “Se sarò eletto…” -. Se anche l'argomento poteva risultare tedioso, per me restava comunque affascinante osservare mio padre parlare di ciò che lo appassionava e gli stava a cuore, ma forse la mia opinione era giusto un po' di parte. Una reale e senza dubbio oggettiva sensazione di orgoglio e fierezza invece l'avevo provata osservando Alison ridere di gusto, un traguardo che da quel poco che avevo potuto vedere e capire riguardo il carattere della ragazza, era a dir poco eccezionale. - Beh, se non il preferito sarò senza dubbio il più stravagante - avevo risposto, scrollando appena le spalle come a voler sottolineare che mi sarei tranquillamente accontentato di un titolo "minore" fin tanto che i miei ipotetici futuri nipoti si sarebbero ricordati della mia esistenza... In ogni caso ero un licantropo e a quale bambino non sarebbe piaciuto avere una creatura sovrannaturale come familiare? Potevo praticamente già vedere la tazza con scritto "Nonno numero 1!" che avrei esposto fieramente nella mia cucina.
    Ma non era il caso di fantasticare e perdersi in scenari che speravo avrebbero perfettamente rappresentato il mio futuro, poichè ero riuscito al quanto rapidamente a distruggere tutti i progressi che avevo fatto con Alison affinché non mi considerasse un molestatore seriale o anche peggio - Oh, no no... Andiamo, avevamo fatto grandi passi avanti! Non torniamo indietro solo perchè fatico un po' con le interazioni sociali - avevo cercato di sdrammatizzare, per quanto non fosse esattamente vero. Non avevo mai avuto problemi a fare amicizia o ad inserirmi in un gruppo, ma continuavo a chiedermi se Alison fosse completamente umana e la possibilità che la risposta a quel mio quesito fosse negativa mi mandava non poco in agitazione. - Direi che in entrambi i casi viviamo in un paese libero e fin tanto che le tue azioni non influiscono negativamente sugli altri nessuno ha diritto di dirti cosa fare - forse era una risposta un tantino "politicamente corretta", decisamente neutrale, ma assolutamente onesta. Ero convinto al cento per cento delle mie parole ed ogni mia opinione personale sarebbe rimasta, appunto, personale. - In ogni caso direi che è chiaro come il Sole che riesco solo a mettermi nei guai facendo domande, quindi per questa volta passo il turno - avevo aggiunto scherzosamente, mentre ormai avevamo lasciato definitivamente la parte più fitta del bosco ed avevamo raggiunto la civiltà, potendo già vedere altre persone che avevano scelto di passare la loro giornata all'aria aperta.





    Noah Strangelove
     
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