Run, Wolf Warrior, Run

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    Halloween era ormai passato da settimane e Marvel non aveva più avuto problemi con la luna piena, né tanto meno con la rabbia o lo stress, che lo portavano ad assumere sembianze di una bestia assetata di sangue e vendetta, una grossa bestia feroce che a stento riusciva a controllare, se riusciva a controllare...Ma quella notte di metà novembre Marvel si era ritrovato misteriosamente in mezzo alla foresta, al buio e senza sapere perché. Il vento soffiava forte e creava un suono malinconico fra i rami degli alberi che si piegavano senza però mai spezzarsi. Qualcuno si muoveva la in mezzo, non era da solo quindi. Sembrava muoversi abilmente mescolandosi fra le ombre che risultavano essere sempre più inquietanti e minacciose. Una folata di aria gelida gli attraversò tutta la schiena mentre una sorta di pericolo stava captando dentro di se. Il ragazzo non se lo seppe spiegare, eppure quell’aria gelida che improvvisamente lo investì, doveva aver a che fare con il pericolo captato che lo stava facendo sudare freddo e ciò avrebbe immediatamente causato la sua trasformazione in licantropo. Ed infatti eccolo lì che si era paralizzato, mentre i peli del suo corpo iniziavano a diventare più spessi e più robusti e poi sempre più lunghi. La sua stazza si stava ingrandendo e i suoi denti stavano diventando sempre più affilati; poi tutto il corpo divenne quello di un lupo, il muso allungato, il pelo castano rossiccio...finché non ebbe subito la trasformazione in lupo e con essa anche la sua mentalità subì un drastico mutamento, e più che altro una perdita di controllo. Ora era una belva feroce assetata di sangue e sarebbero stati guai per tutti, anche per quella losca figura che si continuava a muovere fra il fogliame. Tra l’altro ora i sensi di Marvel si fecero di gran lunga più acuti tant’è che ora riusciva a vedere nitidamente la figura che aveva di fronte ovvero colui che fu la causa della sua trasformazione. Era un tipo sulla trentina, dai capelli neri come la notte che sbucavano al di sotto di un cappello a cilindro nero. In mano brandiva un bastone color rame e ora lo stava puntando dritto su di lui. Marvel non lo conosceva, non l’aveva mai visto, chi diamine poteva essere quel tipo e perché pareva avercela proprio con lui? Ovviamente Marvel da Licantropo non poteva ragionare, quindi non si faceva domande su chi fosse, cosa volesse...; quindi captato il pericolo scattó con un balzo sulla destra mentre nel posto in cui fino a tre secondi fa era lì, venne colpito da una scarica che distrusse il terriccio. Poi partì alla carica verso il nemico scaraventandolo contro un albero, ma lo Stregone con un incantesimo si era portato alle sue spalle pronto a colpirlo con un’altra dei suoi incantesimi.
    Marvel Shadows
     
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    La notte porta consiglio, un detto antico, che sentiva proferire dai sovrani, dai generali di guerra, e pure dal contadina che all'alba, sarebbe ricominciato il duro lavoro nei campi, ma se lo ripeteva anche lei, mentre ripensava al suo incontro con Marvel, e ciò che era accaduto alla festa di Halloween; tutti quegli avvenimenti, non erano stati assolutamente una coincidenza, e se all'inizio pensava fosse stata Morgana, ora Morgan, aveva avuto torto, visto che con un po' di astuzia, e di fortuna l'aveva trovata, e gliel'aveva chiesto direttamente. Non era stata affatto una rimpatriata amichevole, anzi, erano volati libri, e rotte ampolle, ma alla fine si erano chiarite, capendo di arrivare ad una tregua, se non volevano che Vancouver, già culla di un forte potere, non fosse soggiogata da esso; e questo le aveva portate, ad avere il pensiero, che troppe creature erano state richiamate lì, e dovevano stare in guardia, perchè potevano esserci anche alcune, che pur conoscendo le regole della città, non avevano buone intenzioni, anzi. E stava rimuginando su tutto ciò, e su anche che Marvel fosse davvero figo, quando sentì una scarica di magia, e proveniva dalla foresta, chi poteva essere, e soprattutto quel potere all'improvviso? Di certo stava accadendo qualcosa, e il suo istinto le diceva che non era nullo di buono. Si fiondò fuori di casa, mentre i suoi poteri la portavano verso la sorgente della magia, e quando arrivò quello che le si palesò davanti, dire che era strano era un eufemismo; un uomo, uno stregone, con un cilindro nero, e in mano un bastone in rame, che gli ricordava troppo un illusionista stile Houdini, puntava la sua, sì probabilmente bacchetta, dove confluiva la sua magia, contro un lupo troppo cresciuto. Non ci aveva fatto subito caso, ma quel pelo, le ricordava qualcosa, ma al momento non era quello a cui doveva pensare, il licantropo non aveva la priorità, la massima c'è l'aveva quell'uomo, che stava sparando incantesimi contro una creatura, senza apparente motivazione, e comunque se ce l'aveva non vicino a casa sua! Era alle spalle del licantropo, e quest'ultimo non se ne era accorto, e sarebbe stata la fine per lui se non l'avesse colpito, quindi si concentrò per far sì che uno scudo lo proteggesse, visto che ora lo stregone, rendendosi conto, che anche lei era arrivata, si voltò subito, e l'attaccò senza pensarci. Annullò il suo incantesimo, era una magia potente e basilare, ma lei era molto più antica e con la Dea Madre al suo fianco sempre, insieme al suo elemento, ossia l'acqua.
    Vattene da qui
    Il suo tono era perentorio, e le sue mani era già pronte a scagliare un altro incantesimo, e difatti, lo dovette fare, visto che lo stregone, non era di certo uno che accettava di buon grado un ordine, soprattutto se in ballo c'era la sua preda, ma davvero voleva mettersi contro di lei, e un licantropo senza ragione?!? Gli scagliò contro un incantesimo, che lo colpì, e lo scaraventò più in là, doveva riuscire ad avvicinarsi al lupo, e farlo tornare umano.


    Vivienne Blais
     
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    Lo Stregone aveva lanciato il suo incantesimo contro il Licantropo ma qualcosa di molto simile ad uno scudo si era manifestato improvvisamente, proprio fra i due avversari, proteggendo quindi l’animale. Era uno scudo magici lanciato da una Strega che si palesò in difesa del lupo, anche se probabilmente non aveva un motivo valido per farlo, per entrare in una guerra non sua, eppure l’aveva fatto. Vattene da qui esclamò poi contro lo Stregone, il quale ovviaMente non acconsentì a quelle parole, e quindi partì al contrattacco; purtroppo per lui però, fu un tantino più lento e la ragazza ebbe la meglio, scaraventandolo poco più in là. In seguito ella si avvicinò al Licantropo, il quale ringhió non troppo entusiasta, dal momento che farsi aiutare non era proprio il massimo per lui. Per lo meno il farsi aiutare da un’altra con poteri magici, una strega insomma...Se fosse stato un suo simile ad aiutarlo magari sarebbe stato molto meglio. Però il barlume di lucidità gli faceva capire che ella era intervenuta per lui, quindi non era una nemica al contrario del tipo che nel frattempo si era rialzato e stava puntando nuovamente a loro. Vivienne non se ne accorse in quanto distratta a salvare il lupo che quindi la spinse via per non farla venire investita dalla scarica potente. Marvel ringhió e con un balzo si portò davanti allo Stregone e lo colpì con foga animalesca, dando il via ad uno scontro furioso, nel quale poi, grazie anche all’aiuto di Vivienne, ebbe la meglio sul suo avversario. Lo Stregone scomparve quindi nel nulla, Marvel non seppe se per suo volere o per un incantesimo fatto dalla giovane...
    Il Licantropo ora si era voltato verso la donna e la stava puntando con uno sguardo non propriamente amichevole, anche se tuttavia non stava accennando ad un attacco...comprendeva che ella non era un pericolo, però egli era pur sempre un predatore...
    Marvel Shadows
     
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    Era arrivata appena in tempo, un secondo di più, e per il licantropo, non ci sarebbe stata speranza, ma sarebbe stato ferito, e con un incantesimo del genere, di certo non sarebbe rimasto incolume, e sarebbe stato alla mercè dello stregone; appena lo scudo respinse la magia, sparì in un lieve scintillio, e in quel momento, in cui il grosso lupo, fu più illuminato, scoprì, con sua grande sorpresa che era Marvel, era lui, quel pelo era unico del suo genere, e questo significava che avrebbe ammazzato lo stregone, se avesse provato a fargli qualcosa, almeno prima ci voleva andare a letto assieme! Anche se non era proprio il pensiero migliore da fare, ma questo, con la rabbia che ora aveva in corpo, aumentò il suo potere, e se lo stregone, non l'aveva voluta ascoltare, in quel momento sarebbero stati affari suoi, ed erano due contro uno, quindi era decisamente in difficoltà. Aveva scaraventato il loro nemico poco più in là, ed ora aveva un'altra bella gatta da pelare, non farsi mangiare da un licantropo, che sapeva che era Marvel, ne percepiva la coscienza, ma era sopita, in qualche angolo buio della sua mente, l'animale ora aveva il controllo totale, e questo poteva essere decisamente un problema, doveva trovare un modo per risvegliarla, e al più presto, visto che il ringhio che ebbe in risposta al suo avvicinarsi, non era di certo amichevole. I licantropi erano molto orgogliosi, e tolleravano al massimo i loro simili, in caso di attacco come quello, quindi era già arrivata alle sue conclusioni, che probabilmente il suo intervento, non era stato del tutto positivo, anzi... Era talmente distratta e concentrata sul licantropo, che non si accorse dell'incantesimo che stava arrivando, e quindi si ritrovò a terra, mentre mentre sentiva odore di bruciato poco distante da lei, il lupo l'aveva salvata; e con le fauci aperte stava lottando contro lo stregone, aveva problemi a colpirlo, visto che non riusciva a vederlo sotto la figura del lupo, che stava avendo la meglio, però con delle ferite, visto che l'uomo con il cilindro, si era comunque difeso; e in quel momento, i cui si stava sollevando, per contrattaccare colpì lo stregone, prima che sparisse nel nulla, di certo non sarebbe più tornato a Vancouver. Di certo, però, aveva fatto i suoi calcoli, che non valeva la pena perdere energie, e rischiare la vita per un licantropo, soprattutto perchè si sarebbe occupato lui della strega; e questo era decisamente un problema. Ma lei non si fece prendere dal panico, e lo lasciò avvicinare, rimanendo immobile, senza che il licantropo sentisse che aveva paura di lui, e piano avvicinò le la mani a lui, e concentrandosi, cercò di trovare Marvel, chiedendogli di tornare in sè, che era finita e lei era lì, doveva tornare umano per lei, le doveva ancora un appuntamento dopo la serata di Halloween, e da licantropo era decisamente difficile. Mancava ancora troppo al sorgere del sole, e lei stava usando tutta la sua energia, per richiamare l'uomo a sè, che sentisse la sua voce e la seguisse.


    Vivienne Blais
     
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    Marvel non lo poteva di certo notare ma Vivienne ebbe un cambiamento nel volto quando capì che la vittima dello Stregone doveva essere proprio lui. Era quindi come se lei in qualche maniera ci tenesse un poco a lui, per un motivo o per un altro. Come però ella poteva riconoscere un Licantropo da un’altro era un mistero, forse quei Marvel le era rimasto proprio ben impresso nella memoria, o almeno la sua parte animalesca.
    Ora i due erano faccia a faccia e la Strega guardava l’animale con uno sguardo deciso che non faceva trapelare nessuna paura; e, o era brava a fingere, oppure conoscendo un’infinità di incantesimi, sapeva benissimo come difendersi da un’eventuale attacco. Marvel appunto non percepiva nessuna paura provenire da quella donna, donna tra l’altro che non aveva nessunissima intenzione di attaccare, dimostrandosi quindi non una nemica, non un pericolo. Eppure Marvel non riusciva a calmarsi e quindi a riprendere le sue sembianze umane...Se ne stava lì, fermo, con un respiro normale a fissare la giovane, senza riuscire a tornare in se.
    Vivienne intanto aveva allungato una sua mano verso di lui, aveva anche chiuso i suoi occhi per concentrarsi meglio a tentare di comunicare con lui, o meglio con la parte umana di lui. E non si capiva se ciò stava avvenendo o meno. Perché Marvel rimaneva Licantropo, ma allo stesso tempo non attaccava come un animale selvaggio, ma se ne stava lì in piedi a guardare la ragazza, come avrebbe potuto fare l’umano che era in lui.
    Vivienne cercava di stabilire un contatto con il suo io interiore, scavando nell’animale, alla ricerca dell’umano che era in lui. Marvel la fissava dritta nei suoi enormi occhi blu che gli ricordavano il mare; per un attimo ebbe un sussulto nel riconoscerla, ma la parte di lupo non glielo permise, ed infatti egli continuava a mantenere le sue sembianze di Licantropo. Ringhiò, lievemente ma ringhió. Storse la testa senza mai distogliere lo sguardo dalla figura che aveva di fronte. Perché se ne stava lì davanti a lui, che cosa voleva? Annusò l’aria, non c’era nulla degno di nota nel profumo notturno della foresta. Non c’era nessuno li vicino a loro. Marvel avanzó di due piccoli passi, mentre la sua lucidità stava per emergere. Capì che non riusciva a tornare umano e pareva proprio che il lupo volesse rimanere fuori per sempre. Arrestó i suoi passi e ululò alla luna che effettivamente era quasi completa. Ululò di rabbia mentre le sue zampe anteriori si stringevano in due pungi serrati. Vivienne continuava intanto a non perdere il controllo sulla magia che stava esercitando in lui, magia per fargli mantenere il controllo...Marvel la guardò mentre la sua parte razionale gli faceva capire che si doveva fidare di lei. Ecco che quindi le si avvicinò, si abbassò anche in maniera da portare i loro sguardi alla stessa altezza, dimostrandole di fidarsi di lei...
    Marvel Shadows
     
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    Era una situazione decisamente inusuale, lei che aveva appena sconfitto uno stregone, era normale, era la Dama del Lago, non una strega qualunque, ma tutta la stranezza derivava, dal fatto che, stava cercando di far tornare umano un licantropo, che di ciò non aveva praticamente più nulla, ma ci doveva provare; perchè il problema principale, era che se non ci fosse riuscita, sarebbe stata alla mercè del licantropo, visto che era abbastanza stremata dalla lotta appena avvenuta, per potersi difendere seriamente. Era la unica speranza, fare leva sulla coscienza di Marvel, richiamandolo a sè, non aveva paura di morire, ma essere trasformata in licantropo, sarebbe stata una bella gatta da pelare, visto che lei aveva bisogno della luna piena come strega, e poi non l'attraeva proprio l'idea di diventare come Marvel, continuava a preferirsi così, quindi doveva impegnarsi ancora di più, perchè tornasse umano, a bassa voce, mormorava una cantilena, che non era altro che una ninna nanna, per assopire la parte animalesca, lasciando libera quella umano. Non sapeva se stava funzionando, ma il licantropo non le ringhiava più contro, il che era un bel passo avanti, e si limitava a guardarla, quindi non la trovava ostile, e questo doveva usarlo a suo favore. Sembrava che ci stesse riuscendo, quando lo guardò negli occhi, ora che si era messo ad un'altezza che poteva fissarla, gli vide uno scintillio negli occhi, ma sparì in un baleno, sostituito da un ringhio, decisamente infastidito; la parte di licantropo, non l'avrebbe lasciato andare così, senza combattere, e quindi ciò, avrebbe implicato le maniere forti, lei non poteva rischiare di essere attaccata, già stava rischiando la vita per farlo tornare umano, ma Marvel non pareva, voler collaborare con lei. Ululò come faceva giustamente un licantropo, e lei ebbe un brivido lungo la schiena, non aveva più molto tempo, e finalmente lo vide, quella parte umana, che piano piano si faceva largo in lui, e lo guardò, senza mai distogliere lo sguardo da lui.
    Marvel torna da me
    Lo chiamò con tono dolce, porgendogli la mano, l'aveva trovato, ora doveva fare solo l'ultimo sforzo, il licantropo doveva liberarsi dalla sua parte animale, e riprendere quella umana. Sapeva che gli stava chiedendo tanto, ma lei era lì ad aspettarlo.


    Vivienne Blais
     
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    Poi nel silenzio della notte e della foresta si udì una cantilena provenire dalla bocca della Strega, che cercava quindi di far addormentare il Licantropo, in modo da renderlo inoffensivo al 100%, ma lasciando invece vigile la sua parte umana. La belva smise di ringhiare, ma era ancora lì presente, come infatti poco dopo dimostrò, tornando a ringhiare e a guardarla minaccioso. Ululò poi, in modo da incentivare questo suo affronto. Mentre la parte umana stava cercando di lottare e di vincere su quella animale. Marvel torna da me gli disse con una voce dolce senza mai aver tolto lo sguardo su di lui, neppure un istante, neppure quando le aveva mostrato i denti.
    Lei porse poi in avanti la sua mano e il Licantropo si era ritrovato a fissarla un po’ spaesato, mentre la parte umana stava combattendo sempre di più, per afferrare poi quell’aiuto dato da una semplice mano tesa. E inspiegabilmente egli allungò il suo braccio lupesco e afferrò quella mano così calda che gli infuse ancora più calma e tranquillità. Marvel chiuse gli occhi e il Licantropo sparì immediatamente, lasciando spazio solamente al ragazzo, che svenne fra le braccia di lei. Il lupo era scappato, corso via da lì...
    Marvel Shadows
     
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    Non aveva paura del licantropo, o meglio, chiunque avrebbe avuto paura di essere divorato da una creatura del genere, ma lei, poneva tutte le sue speranze nei suoi poteri, sapeva di essere potente, e di potercela fare; non si mosse di un passo, nemmeno quando la guardava con sfida, o ringhiava, lì dentro c'era Marvel, e ci avrebbe perso anche tutta la notte, l'avrebbe riportato a sè, che fosse o meno la sua volontà. Lei era lì, continuava la sua cantilena, in una lingua, che forse, Marvel, avrebbe sentito solo una volta nella sua vita, erano parole incomprensibili, ma di grande magia, e potere, ciò implicava anche molto spreco di energie, ma non aveva scelta, o lo faceva tornare umano, o le cose, avrebbero preso una brutta piega; il licantropo ululò alla luna, e lei lo guardò con sfida, senza paura, guardando assieme a lui, il cielo, prima di tornare a fissarlo negli occhi, ed ora lo vedeva, il lupo era spaesato, quell'attimo, aveva significato tutto, era riuscita a fare breccia, nella coscienza sopita di Marvel. Toccà la zampa del licantropo, in un gesto dolce, come per attirarlo a sè, e dirgli che andava tutto bene, ed eccolo, le zampe divennero braccia e gambe, e il corpo, prima di lupo, ora, aveva lasciato spazio ad un uomo, che le svenne fra le braccia. Anche lei era sfiancata, ma dovevano andare via da lì, se qualcuno li avessi attaccati, non avrebbero potuto difendersi, e quindi raccolse le sue ultime energie, per trasportarlo via da lì, diretti a casa sua, facendogli un incantesimo, così che, Marvel sembrasse sdraiato su una barella invisibile, semplice lievitazione. E si teletrasportò a casa sua, per fortuna era stata poca strada, e finì l'ultimo pezzo del percorso verso la camera da letto, con Marvel appoggiato a lei, a cui aveva messo una coperta, per evitare di fissarlo continuamente, perchè nudo. Si buttò con lui sul letto, coprì entrambi con la coperta, dopo essersi vestita; appena toccò il cuscino, stremata, si addormentò, con Marvel accanto.


    Vivienne Blais
     
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    Il mattino seguente Marvel fu svegliato dal cinguettio di un paio di uccellini che non la finivano di dare voce ai loro becchi. Si risvegliò quindi un tantino infastidito, senza contare che l’istinto di lupo in lui a volte poteva fare capolino tranquillamente durante la sua giornata. Avendo un temperamento abbastanza turbolento era di per se un ragazzo difficile da gestire, per cui anch’egli stesso aveva delle difficoltà nel controllarsi. Come in quella mattinata, in cui infatti si svegliò ringhiando agli uccellini. Facendolo, si tirò su dal letto, sedendosi, e con il braccio andó ad urtare qualcosa, mentre cercava di togliersi la coperta. Qualcosa che si mosse lì sotto, e intanto stava mettendo a fuoco l’immagine grazie ai raggi solari che entravano dalla finestra. E beh...quella non era la sua stanza, non era la sua casa, non aveva una finestra a destra del letto, non aveva una porta di quel colore, non aveva un albero così fuori dalla sua finestra e soprattutto gli uccellini non venivano mai a cantare sotto la sua finestra, perché sapevano cosa sarebbe successo, il Licantropo lì avrebbe divorati. E l’univa cosa familiare nella sua vita era in caso la donna nel suo letto...solo che il letto non era suo...
    Intanto anche la ragazza si era svegliata e tirata su ed ora si stavano guardando, lui con un’espressione assai perplessa in volto, mentre ella era tranquilla, come se tutto ciò non avesse nulla di strano. Era la ragazza di Halloween se la ricordava, quindi a suoi modo si poteva dire che si conoscevano, ma...che ci faceva nel suo letto!? Possibile che avevano passato una nottata si sesso e lui non se lo ricordava più? Un po’ imbarazzato il ragazzo prese a guardarsi intorno cercando di cogliere segnali che lo avessero aiutato a ricordare cosa fosse successo e perché si trovava lì. Poi si grattò la nuca rasata ritornando alla memoria dell’ultima cosa che aveva ricordo; egli che correva felice nella foresta poco distante da casa sua. Eh, probabilmente era diventato un Licantropo e quindi quel lasso di tempo lo aveva dimenticato. Tornò quindi con lo sguardo sulla Strega Ok, Vivienne...Potresti spiegarmi cosa è successo...!? domandò ancora un tantino perplesso su quasi tutto.
    Marvel Shadows
     
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    Non sapeva nemmeno quanto aveva dormito, la notte prima, era talmente stanca e stremata, che si era subito addormentata, vicino a Marvel, che come stufa, andava assolutamente bene, che con il suo calore corporeo, aveva riscaldato ben presto il letto, facendole dormire sogni tranquilli; non molte potevano vantarsi di avere un licantropo nel letto. Tornando alla mattinata, fu svegliata dal coro di alcuni uccellini, fuori dalla finestra che ignorò, portandosi la coperta, fin sopra la testa, ma capì che era impossibile, quando sentì ringhiare, lei non aveva un cane, quindi Marvel, doveva essersi svegliato, ma in quel frangente, aveva portato via anche lei, dal mondo dei sogni, urtandola pure... La grazia e delicatezza, di certo non era una cosa, di cui Marvel poteva vantarsi. La sintesi, era semplice, doveva svegliarsi, e dare spiegazioni; difatti, appena finì di stiracchiarsi, e guardò Marvel, se lei era tranquilla, visto che era in casa sua, lui, era decisamente spaesato, poteva anche capirlo, forse nemmeno si ricordava, ciò che era successo la notte precedente.
    Da licantropo, hai avuto un incontro finito male con uno stregone, e sono intervenuta
    Lo guardò, e sospirò.
    Ti ho ritrasformato in umano, ma questo mi ha stremato, quindi ti ho portato a casa mia
    Aveva sintetizzato la faccenda, senza raccontare tutto, soprattutto perchè, se gli avesse detto tutto, di certo, Marvel, si sarebbe sentito in colpa, per il fatto che le aveva ringhiato contro, quando ancora era licantropo. E quando finì la frase lo guardò, facendogli cenno, che era senza vestiti.


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    In effetti Marvel non aveva memoria di quello che faceva quando la bestia prendeva il sopravvento su di lui; difatti non riusciva proprio a capacitarsi di come era finito in quel posto. Certo, era nudo, in un letto, con una bella ragazza al suo fianco...Ciò per un ragazzo “normale” sarebbe voluto dire aver passato una frenetica nottata sotto le lenzuola, ma forse non era il suo caso. Probabilmente Vivienne, essendo una Strega, l’aveva semplicemente “aiutato” quando egli aveva assunto le sembianze del Licantropo, e ora, per un qualche motivo ancora a lui sconosciuto, stava da lei.
    Da licantropo, hai avuto un incontro finito male con uno stregone, e sono intervenuta. Ed ecco che arrivò la spiegazione. A quanto pareva aveva combattuto con qualcuno, uno Stregone per la precisione, e costatando che non erano notti di luna piena, doveva essere stato quel tipo ad aver attaccato per primo, procurando un forte stress o nervoso, che lo fece trasformare in lupo mannaro. Quindi, che voleva quello Stregone da lui? E come mai Vivienne, essendo anche lei della stessa razza di quel tipo, aveva aiutato lui e non il suo “amichetto”?
    Ti ho ritrasformato in umano, ma questo mi ha stremato, quindi ti ho portato a casa mia continuó a spiegargli e visto che questa parte di discorso era, secondo lui, più interessante e importante del perché era andata contro uno della sua specie, si soffermò su quanto appena sentito. Non riuscivo a tornare umano?! si sorprese grattandosi la nuca. Cosa era successo di così “traumatico” da avergli fatto perdere il controllo in maniera così forte da addirittura non riuscire a tornare umano...?!
    Intanto Vivienne gli stava facendo notare che era senza vestiti e lui annuì con il capo senza toppi complimenti. Del resto fino a prima era un animale, e non è che provasse vergogna nel mostrare il suo bel fisico nudo!! Uno dei maggiori problemi di noi Licantropi! ci scherzó su, e non era solito fare cose di questo genere, eppure gli venne naturale scherzare. Grazie, Vivienne la ringraziò ricordandone il nome, poi alzandosi dal letto e guardandosi velocemente intorno. [colpr=brown]Hai niente che posso mettermi?[/color] le chiese tornando a guardarla. ...e...come sei riuscita a farmi tornare umano!? domandò interessato, ma magari per una Strega non era affatto difficile una cosa del genere!
    Marvel Shadows
     
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    Lo sapeva bene, che Marvel aveva un'amnesia, per quello che era successo la notte precedente, e almeno, con le sue spiegazioni, sperava che riuscisse ad avere qualche stralcio di ricordo, così da poter ricomporre ciò che era accaduto, ma non si faceva troppe illusioni; anche per lei, erano successe troppe contemporaneamente, come il fatto che uno stregone attaccasse un licantropo. Una cosa decisamente stupida, da idioti, ma c'era qualcosa sotto, e lei sarebbe andata comunque contro quell'uomo che stesse attaccando Marvel o meno; nessuno entrava nel suo territorio per fare casino! Lì aveva trovato il suo posto, nessuno sapeva della sua identità, e poteva mescolarsi di nuovo agli umani, in una nuova vita, questo non sarebbe stato messo a repentaglio da uno stregone che si era messo in testa di spadroneggiare a Vancouver; non funzionavano così le cose, c'erano delle regole da rispettare, e non era decisamente consigliato, far arrabbiare la Dama del Lago, perchè poteva essere molto vendicativa... Quindi tutto ciò le dava da pensare, che aveva un attimo dimenticato, Marvel nudo accanto a lei; di solito in quella circostanze, si pensava ad una nottata assieme, ma per sua sfortuna non era stato così, nemmeno a Yule, poteva avere un bel regalo, almeno una scopata con un bel ragazzo, non chiedeva poi molto. Annuì verso Marvel, del fatto che era stata lei a riportarlo in forma umana, senza mai indietreggiare, o aver paura di lui, in forma da licantropo, e invece eccolo lì, sano e salvo, vicino a lei, ancora, giustamente perplesso.
    La questione vestiti mi sa che è un problema...
    Si alzò dal letto, anche lei, a sua volta, era nuda, per meglio dire indossava solo degli slip, si stiracchiò, prima di infilarsi una maglietta, almeno per coprirsi un po'; per poi mettersi a cercare nell'armadio, forse con qualche incantesimo, un paio di pantaloni, per Marvel, poteva recuperarli.
    Ti ho richiamato a me
    rispose molto semplicemente alla sua affermazione, su come aveva fatto a farlo tornare umano, mentre gli lanciava un paio di pantaloni, che aveva modificato, così che andassero bene per la sua taglia.
    Comunque vestiti che vado a fare un caffè, sei una certezza per i miei poteri
    Gli diede un bacio e gli fece l'occhiolino, mentre si avviava in cucina.

    Vivienne Blais
     
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    La questione vestiti mi sa che è un problema... esclamò la ragazza, frase che fece sorridere il Licantropo, mentre si alzava dal letto, rivelando un meraviglioso corpo praticamente tutto nudo, fatta infatti eccezione da degli slip. Marvel aggrottò lo sguardo, entrambi nudi sotto le lenzuola, questo gli faceva pensare e credere solamente ad una cosa, e non gli dispiaceva affatto, anche se non sarebbe stato il massimo aver dimenticato di essersi divertito con quel bocconcino! Ma magari i ricordi pian piano sarebbero riaffiorati...
    Vivienne intanto aveva indossato una maglietta, poi si era immersa nel suo armadio, probabilmente alla ricerca di qualcosa per il suo ospite.
    Ti ho richiamato a me rispose semplicemente riguardo al fatto di come avesse fatto a riportalo umano; risposta che però non poteva soddisfare la sua curiosità, ora però spostata su altro. Ormai il suo pensiero fisso era se l’avevano fatto o no!
    La Strega gli lanciò dei pantaloni che Marvel afferrò al volo, conscio che la donna aveva fatto una magia per quei pantaloni. Comunque vestiti che vado a fare un caffè, sei una certezza per i miei poteri gli disse mentre egli si stava già vestendo. Gli diede un bacio lasciandolo nuovamente un po’ sorpreso dagli avvenimenti. Cosa voleva dire poi “sei una certezza per i miei poteri”?
    Marvel la seguì in cucina Cosa vorresti dire? le chiese quindi mentre ella stava già mettendo su il caffè. Il Licantropo annusò così il profumo che la moca emanava, un odore forte ma tutto sommato piacevole.
    E intanto il pensiero di loro due insieme non lo abbandonava un istante. Per questo motivo si appoggiò alla parete di fianco a lei e con fare sensuale la guardava malizioso. Non gli pareva bello chiederle se c’era stato o meno qualcosa, insomma, che figura ci avrebbe fatto, dimenticarsi di una nottata di sesso!, per cui cercava di capirlo in altre maniere, sperando che Vivienne si lasciasse andare con qualche commento su quanto successo quella notte...
    Marvel Shadows
     
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    Prima che si alzasse del tutto, notò il sorriso di Marvel, allora non gli era affatto indifferente, ma quello l'aveva già capito da un po' ormai, nonostante, il fatto che essere nudi sotto le lenzuola, non avesse implicato nulla di sessuale, ma semplicemente di stanchezza, che li aveva portati in poco tempo, fra le braccia di Morfeo, però non si poteva dire, che comunque lui non potesse non rimediare... Ma doveva dare tempo al tempo; prima di tutto, doveva accertarsi che Marvel stesse bene, e che non si sarebbe ritrasformato in Licantropo da un momento all'altro. Per fortuna quella, era una delle tipiche storie, che ci si portava nella tomba, piuttosto che dirlo a qualcuno; difatti che figura si sarebbe fatta, al dire: non mi ricordo nulla di una serata focosa, in compagnia di una bella ragazza. Una figura di m***a, seppure non ci fosse stato nulla, e difatti, dopo il caffè gli avrebbe spiegato tutto. Quella bevanda era capace di rimetterla in sesto, e farle iniziare la giornata in modo migliore, a suo tempo, di certo, era stata una splendida invenzione, in auge ancora oggi, attese in cucina Marvel, che uscì poco dopo con addosso i pantaloni che gli aveva appena ricreato per lui.
    Che non si sono indeboliti nel tempo
    Gli sorrise tranquilla, mentre lui era perplesso, e la guardava come un pesce fuor d'acqua, non capendoci assolutamente nulla. Sì era meglio spiegargli per bene che era successo la notte precedente, visto che il suo sguardo, era tutt'altro che preoccupato, ma di uno che si stava facendo chissà che film mentali. E difatti, si sentiva osservata, e si voltò per vedere Marvel, che la guardava malizioso, era meglio spiegargli tutto, prima che davvero ci stesse male, davanti alla verità che non era successo nulla fra loro, cosa che dispiaceva anche a lei.
    Dopo che ieri notti, ti ho fatto tornare umano, ti ho portato a casa mia, e no, ci siamo addormentati entrambi
    Rispose con un sospiro alla domanda implicita di Marvel, ma il suo sguardo era decisamente quello c'è ancora tempo per rimediare. Quindi lo fissò, mentre gli porgeva la tazza di caffè fumante.

    Vivienne Blais
     
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    Che non si sono indeboliti nel tempo rispose lei tranquillamente riferita ai suoi poteri. Ma perché mai avrebbero dovuto indebolirsi? Vabbè, qualsiasi fosse la risposta Marvel preferì non indagare oltre, del resto era probabilmente meglio rimanere all’oscuro di molte cose, già di per se essendo lui un Licantropo aveva iniziato a scoprire un mondo lontano anni luce da quella che fino a prima aveva considerato la realtà. Ma a volte pensava che meno sapeva (di quelle cose) e meglio stava! Dopo che ieri notti, ti ho fatto tornare umano, ti ho portato a casa mia, e no, ci siamo addormentati entrambi e finalmente arrivò la risposta alla domanda che non si toglieva affatto dalla sua testa. Es ecco cosa era successo, nella foresta egli si era trasformato in un Licantropo per colpa di uno Stregone e Vivienne era corsa in suo aiuto, per poi portarlo a casa con se, semplicemente per non abbandonarlo lì in balia di chissà chi, dopo avergli fatto assumere le sembianze umane, grazie all’uso della sua magia. A casa di Vivienne poi entrambi erano crollati dalla stanchezza. Per Marvel era normale, si era trasformato in un Licantropo e aveva combattuto contro uno Stregone, e questo già di per se lo avevano affaticato molto. Poi c’era da aggiungere che la sua trasformazione per riportarlo in forma umana, non era stata per nulla naturale, visto che era avvenuta per la magia, e quindi il suo corpo ne aveva doppiamente risentito. D’altra parte pure Vivienne, utilizzando la sua magia, probabilmente era rimasta senza forse, e per questo motivo entrambi erano crollati.
    Marvel sorrise comprendendo ogni cosa, mentre poi il suo sguardo andò a ricadere su quello di Vivienne, malizioso più che mai. Fu chiaro al Licantropo che quello era un invito, del tipo “c'è ancora tempo per rimediare, e il tempo è esattamente ora!
    Intanto la ragazza gli aveva offerto il caffè che egli bevette in un sorso solamente, tanto anche se era caldo il suo fisico lo percepiva come tiepido. Un Licantropo infatti possedeva una temperatura corporea elevata al normale e quindi una cosa che per tutti era calda, per loro era normale. E quella bevuta gli servì a riprendere praticamente tutte le sue forze. E sembrava fosse così anche per Vivienne, che poggiò poi la tazza sul bancone e sensualmente gli si avvicinò. Marvel la guardó malizioso capendo che “quel” momento era finalmente giunto e così poggiò anche lui la sua tazza e si apprestò a sbottonarsi i pantaloni. Peccato però che qualcosa catturò subito l’attenzione di entrambi. Ecco che infatti qualcuno si lanciò contro la finestra della cucina e si palesò dinanzi a loro. Era un Licantropo e pareva essere piuttosto feroce verso entrambi. Esso infatti ringhiava e mancava poco a che sbavava, pure.
    Il cuore di Marvel iniziò ad accelerare sempre di più eppure la trasformazione pareva non avvenire. Il suo corpo era bollente, ma continuava ad essere quello di un semplice ragazzo, però un ringhio contro quel Licantropo fuoriuscì dalla sua bocca. Ma perché non riusciva a trasformarsi? Eppure lo stress e il pericolo lo faceva trasformare all’istante! Era sempre stato così, perché ora non succedeva? Forse perché era stato per magia che era tornato umano?, o non considerava quel tipo un vero pericolo?
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