I love Hugs!

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    Era già passata una settimana da quando avevo incontrato Sirius, hai mercatini di Natale. Caspita come vola il tempo! Ero stata molto impegnata, specialmente con un esame che mi dava il tormento. Ma comunque trovavo il tempo per scrivermi con Felpato. Da quando quelle oche starnazzanti avevano scoperto che ero in coppia con Sirius, evitavano di parlarmi e l'aria in classe era diventata alquanto pesante. Con un sospiro le ignorai totalmente. Quando suonò la campanella, una di loro volutamente fece cadere i miei libri dal banco, facendolo sembrare un incidente. "Annabeth calmati!Respira! Non ne vale la pena!" In effetti non valevano lo sforzo. Raccolsi il tutto nella mia tracolla, rivolgendo due parole al professore. Lui si dimostrò comprensivo, spiegandomi tranquillamente che anche se avessi perso qualche ora la mattina per questo progetto, non avrebbe inciso il mio curriculum ne tantomeno sarei rimasta indietro... visto quanto fossi già avanti con il programma. Lo ringraziai salutandolo educatamente. Durante la pausa pranzo inviai le dovute indicazioni a Sirius. Specificando: Ala Est - terzo piano - camera 103 - la finestra vicino alla grondaia - adesivo fulmine. Non poteva sbagliarsi, era l'unica con queste caratteristiche. Mi aspettai almeno un email di risposta, invece niente. Iniziai a pensare se fosse stata una buona idea o meno. Il resto delle ore finirono per passare velocemente e di Felpato neanche una risposta. Nel pomeriggio andai di fretta in camerata, indossando una tenuta sportiva. Scesi in cortile per fare una bella corsa tra i giardini, lasciandomi distrarre dalla buona musica del mio ipod. " If I was given every opportunity
    I'd kill for your love
    So take a chance with me let me romance with you"

    Dovevo assolutamente modificare la mia playlist. Mi stavo dando praticamente la zappa sui piedi. Questa canzone alimentava soltanto i miei film mentali.
    Sempre se fosse venuto, avevo dato appuntamento a Felpato alle 23:00, un'ora dopo il coprifuoco. Conoscevo il portiere, avrebbe dormito profondamente già dalle 21:00. Tornai facendomi una doccia nel bagno comune delle ragazze, cercando di rilassarmi. Dove avevo la testa, avevo dimenticato il cambio in stanza! Mi avvolsi nell'accapatoio, correndo velocemente su per le scale. Fortunatamente nessuno mi aveva visto. Entrai in camera chiudendo la porta, indossando poi il mio adorato pigiama. Pantaloncini corti e t-shirt. La maglietta riportava simpaticamente la scritta "I love Hugs". Mi asciugai i capelli, lasciandoli leggermente umidi. Non volevo rischiare di farli diventare crespi. Organizzai i libri che si sarebbero serviti, sul letto. La scrivania era troppo piccola per due. Con la dovuta prolunga aggiunsi anche il mio portatile. Presi ancora una volta il telefono e le notifiche erano pari a 0. Lo buttai dall'altra parte del letto stizzita. Ma come mi era calato in mente?! Che cosa mi aspettavo veramente? Incrociai le gambe iniziando a digitare nervosamente sulla tastiera. Il programma per il 3D era molto utile, ma bastava un passo falso per mandare tutto all'aria. Intanto mi sembrava utile buttare giù una bozza. Anche se il tempo sembrava non passare mai. Appoggiai la guancia sul palmo della mano stancamente. La bozza pareva quasi completata, bastava aggiungere ancora un paio di numeri e tracciare qualche linea. "Tanto ormai non verrà, sono le 23:30" pensai tristemente mangiando un bounty. All'improvviso un ticchettiò alla finestra attirò la mia attenzione. Alzai lo sguardo osservando Sirius leggermente in bilico sul davanzale. Avrei dovuto lasciarlo li, ma come potevo. Con un sorriso andai ad aprire la finestra prego ritardatario dissi scherzosamente si accomodi lo invitai cortesemente.
    Annabeth Morris
     
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    Passarono qualche giorno dal primo incontro fra Folgore e Felpato che la ragazza gli mandò un messaggio per accordarsi su quando incontrarsi. Come già d’accordo dovevano trovarsi nella stanza del college di lei, ma ne il giorno ne l’ora erano stati menzionati. Per questo motivo la ragazza nella email scrisse tutto. Mh, un adesivo di un fulmine si disse divertito il ragazzo chiudendo la posta elettronica. Non rispose, ma non perché non ne avesse voglia, semplicemente era fatto così. Pensò magari di rispondere in seguito, ma poi se ne dimenticò completamente. Fortunatamente però non si dimenticò il giorno dell’appuntamento, tra l’altro sia Remus che James continuavano a ricordarglielo continuamente.

    Il giorno dell’appuntamento arrivò molto prima di quanto Sirius si aspettasse. Non era possibile che mancassero ancora poche ore all’incontro di studio con Annabeth. Lei lo aveva invitato nella sua stanza, e il ragazzo aveva ben pensato di non presentarsi a mani vuote, però se ne era completamente scordato. Merda! esclamò vestendosi velocemente con le prime cose che gli vennero sottomano. Sbuffando cercó di sistemare la sua chioma che ultimamente era divenuta più selvaggia, prese poi la sua tracolla e si fiondò fuori dal college. Erano le 10 di sera. A quell’ora tutto era chiuso, tranne un supermercato aperto 24 ore su 24, poco distante dalla sua scuola. Sirius era uno di quei ragazzi che abusavano della magia, senza sentirsi in colpa. Amava essere un Mago e per quale motivo, dal momento che aveva dei poteri, non avrebbe dovuto usarli? Questo era sempre stato il suo pensiero. Fu così che si teletrasportò poco distante dal negozio e poi vi entrò intenzionato a comprare delle birre. Velocemente si diresse quindi nel reparto bibite e poi di corsa verso la cassa in cui ad attenderlo c’era una vecchia signora. <b>carta d’identità, prego[/color] domandó notando l’età presumibilmente non idonea all’acquisto di alchool. In Canada bisognava avere 21 anni, peccato che Sirius ne avesse appena 18. Di solito non c’erano grossi problemi, in molti lo scambiavano già per ventenne ma quella megera si era accorta che probabilmente il cliente davanti a se non era maggiorenne. Dovette quindi per un po’ intrattenerla inventando qualcosa per fare in modo che non si accorgesse che doveva estrarre la bacchetta per fare un incantesimo per correggere la sua data di nascita. Uscì dunque dal supermercato in un grosso ritardo portando però con se una cassa di birre, sperando che Annabeth potesse apprezzare. Chissà infatti sè quella ragazza beveva...
    Altro incantesimo. Ora si trovava davanti alla finestra di Folgore. Ma era in ritardo. Bussò per farsi aprire. La ragazza arrivò subito, e sembrava non adirata per il clamoroso ritardo. Lui sventolò davanti a lei la cassa di birre. Scusa del ritardo. Ho avuto dei problemini... fece appoggiando la cassa a terra. Sperò che la reazione di Annabeth non fosse contro l’alcol ma che tuttavia apprezzasse.
    Sirius Black


    Edited by woozy. - 5/1/2018, 21:13
     
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    Fantastico! Una cassa da 6 birre, niente male. Ma non era birra qualunque, più Augustiner... marchio tedesco. Aveva gusto Felpato. Visto che dovevamo infrangere qualche regola, meglio farlo per bene! Lo ringraziai con un sorriso, dimenticando il suo ritardo. Poggiai la cassa sulla scrivania, tirando fuori un paio di birre. Entrambe le aprì facilmente facendo una leggera pressione con i pollici, qualsiasi corpo sigillato possedeva un punto debole. E poi non era mica la prima volta che aprivo una birra, riesco a farlo perfino con un foglio di carta. Con un sorriso passai la birra aperta a Felpato, facendo cin cin. Dovevo ammettere che quella sua chioma selvaggia, lo rendeva assai carino. Quanto avrei voluto accarezzargli i capelli. "Annabeth non iniziare! Smettila di bere che peggiori solo le cose!" Ignorai totalmente quei pensieri. Sapevo benissimo che in Canada, l'alcool veniva venduto all'età di 21 anni. Comunque Sirius poteva tranquillamente dimostrarli.
    Anche io ho qualche genere di contrabbando gli sorrisi ma non farti troppe illusioni ridacchiai. Non era di quel genere, almeno adesso non mi sembrava il caso. Dovevamo avere la mente lucida per studiare, o almeno provarci. Da sotto il letto tirai fuori una grossa scatola, contenente cioccolato in tutte le sue forme. Avevo perfino la Nutella e i biscotti, per non parlare delle barrette e gli m&m's. La aprì facendogli segno a Sirius di accomodarsi sul letto serviti pure dissi gentile aprendo un sacchetto di m&m's. Cioccolato e birra che accoppiata! Bevvi un paio di sorsi di birra passando il portatile a Felpato allora che te pare? Chiesi sedendomi vicino a lui. Presi un libro di chimica iniziando a leggere qualcosa, ma facevo fatica a concentrarmi. Se lo avessi guardato mi sarei sicuramente incantata, quindi tenni lo sguardo fisso sulle pagine del libro.
    Annabeth Morris


    Edited by woozy. - 1/1/2018, 15:32
     
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    Sirius sapeva di aver scelto una birra tedesca, una delle più conosciute soprattutto all’oktoberfest, la festa della birra di Monaco. E dall’espressione con cui Annabeth le aveva accolte sembrava proprio lo sapesse anche lei. Prese dunque la cassa e la appoggiò sulla scrivania, estraendone due le quali le aprì senza troppa fatica, solo con l’utilizzo del pollice, sotto lo sguardo incredulo e divertito di Sirius. Quella ragazza nascondeva un sacco di qualità! Complimenti, sei esperta eh! fece lui con un sorriso compiaciuto, mentre Annabeth gli porse una bottiglia per poi fargli il gesto del cin cin, che subito fece. Anche io ho qualche genere di contrabbando disse lei lasciando spaesato il ragazzo che aveva appena dato un sorso alla sua birra, che per poco non riversava a terra. ma non farti troppe illusioni aggiunse subito dopo mentre era intenta a tirare fuori qualcosa da sotto il letto, rivelando dei cioccolatini. Sirius si mise a ridere. serviti pure e lo invitò a sedersi sul letto, dove aveva anche appoggiato l’enorme scatola. Ah ah ah!! Non ci credo!! esclamò lui dopo che capì che il contrabbando menzionato altri non erano che quei dolcetti, e ne prese subito uno. Lo scartò e si ritrovò con una barretta al cioccolato e canditi. Anche a me piace il cioccolato fece addentando la barretta.
    Nel mentre Annabeth aveva preso il portatile e glielo aveva sporto allora che te pare? chiese sedendosi tranquillamente al suo fianco per poi aprire il libro di chimica. Sei tu l’esperta in materia!!! scherzò lui avviando il programma di grafica Paint. Hai photoshop? chiese subito dopo. Per lui era essenziale quel programma, e se Annabeth non avesse dovuto averlo, non c’era nessun problema, in quanto con se Sirius aveva portato la sua chiavetta USB.
    Sirius Black


    Edited by woozy. - 5/1/2018, 21:13
     
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    Era davvero bello vederlo ridere, anche perché la sua risata era molto contagiosa. Anche a me piace il cioccolato ricordavo quanto gli piacesse, per questo avevo fatto rifornimento apposta. Infatti qualche giorno fa, facendo una piccola spesa avevo principalmente riempito il mio cestino di schifezze. Cioccolato poi in grande quantità. Gli scaffali del supermercato sembrano fatti apposta per farti comprare le barrette. Fateci caso, non vedrete mai la Nutella posizionata troppo in alto o in basso, tutt'altro solo in una posizione perfetta e facile da prendere. Sarà business... chessó! Hai photoshop? scossi leggermente il capo arricciando il naso per chi mi hai preso bello?! Risposi a tono ridacchiando. Che domanda era?! Chiunque ha Photoshop oggi giorno, siamo nel 21nesimo secolo. Con un piccolo gesto della mano chiusi Paint, cliccando di seguito sull'icona Photoschop ultima versione. Questa probabilmente é di contrabbando ci scherzai su, ma era la verità. Non avevo alcuna intenzione di avere la licenza, ne tantomeno pagarla. Avanti artista... fai la tua magica! Affermai divertita, con un pizzico di sfida nella voce. Tornai a studiare le formule necessarie quando avvertì un forte rumore alle mie spalle Annabeth mi passi gli appunti di chimica?! Che guastafeste che era domani Fred, va a dormire e non rompere esclamai forte affinché mi sentisse dall'altra parte del muro. Non farci caso Sirius dissi tornando tranquillamente a leggere le mie pagine. Di tanto in tanto disegnavo qualche schema sul quaderno, inserendo gli appunti fondamentali, mentre Felpato restava molto concentrato sul pc. Forse era passata un'oretta o poco più, quando all'improvviso saltò la corrente. Non ci posso credere sbuffai innervosita. Non preoccuparti per il file sul computer, non é andato perduto avvertì prontamente Sirius ho un programma che salva tutto in automatico in queste situazioni conclusi alzandomi velocemente. Ma che diamine! Proprio adesso... ma stiamo scherzando?! Non era la prima volta che accadeva, purtroppo la struttura del dormitorio era abbastanza vecchia. Capitava spesso che magari essendoci tanti dispositivi collegati, il contatore saltasse. La luce sarebbe sicuramente tornata, quando però non si sapeva. Scusa ogni tanto capita non sapevo cosa dire é un edificio vecchio cercai il mio telefono per usare la torcia ma era scarico. Fantastico... di bene in meglio! Non ci vedevo un tubo aspetta dovrei avere una torcia o delle candele da qualche parte dissi andando dall'altra parte della stanza. Cercai un attimo fino a haiiiiiiiii!!!Mannaccia! Urlai, massaggiandomi poi il piede leggermente dolorante. Quello spigolo tremendo, che male! Poi proprio il mignolo. Ma perché non stavo piú attenta?! Okay va bene presi un bel respiro, cercando di calmarmi. Tornai mortificata a sedermi piano sul letto.
    Annabeth Morris


    Edited by woozy. - 4/1/2018, 19:40
     
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    Annabeth era davvero furbetta, aveva notato quanto a Sirius piacesse la cioccolata e appositamente ne aveva fatto una bella scorta per il loro secondo appuntamento, anche se appuntamento forse non era la parola più adatta! Ma qual era il motivo di tale accortezza? Per quale motivo la ragazza cercava di compiacere il suo nuovo conoscente? Forse era semplicemente fatta così, oppure gli stava riservando un trattamento di favore perché più o meno inconsciamente, provava qualcosa per lui?
    per chi mi hai preso bello?! rispose alla domanda di Photoshop, ridacchiando e chiudenti Paint per poi far avviare l’altro programma di grafica, tra l’altro con l’ultima versione. Che le piacesse la grafica? In effetti di lei conosceva ancora troppo poco, se non niente. E per quale strano motivo sentiva che voleva conoscerla sempre di più. Gli disse che era una versione scaricata, ma al ragazzo non importava. L’importante era usarlo. Stava per dirglielo ma lei non lo lasciò neanche iniziare la frase che parlò ancora una volta. Seguì poi un forte tonfo alle loro spalle e una vocina maschile che chiese degli appunti ad Annabeth domani Fred, va a dormire e non rompere tagliò corto lei senza aggiungere altro. Strano, per un attimo Sirius credette che Annabeth gli urlasse dietro il motivo per cui ora non poteva passargli gli appunti e altro ancora, invece si azzittì. Trovò quindi un suo piccolo spazio per parlare ma l ragazza lo precedette, ancora una volta. Non farci caso Sirius. No, non farci caso alla sua parlantina, pensò lui lasciando perdere quello che le voleva dire, anche perché nel frattempo se lo era scordato.
    Iniziò dunque a lavorare con Photoshop scambiando poche battute con la sua partner in modo da fare il lavoro il più completo è corretto possibile, e più scopriva la chimica e più notava che gli piacesse. In fondo gli piaceva studiate; quando era più giovane non lo avrebbe mai pensato ma ultimamente stava scoprendo nello studio una grande passione. Ah, ecco cosa doveva chiederle: se quel ragazzo era venuto da lei per degli appunti ciò stava ad indicare che lei fosse una delle studentesse migliori. Sirius dunque aprì bocca per chiederglielo ma ancora una volta Annabeth lo anticipò, giusto mezzo secondo dopo che la luce fu improvvisamente saltata, e Sirius doveva ancora rendermene conto. Non ci posso credere. Non preoccuparti per il file sul computer, non é andato perduto ho un programma che salva tutto in automatico in queste situazioni fece prima sbuffando, poi rassicurandosi ed in fine azzittendosi, chissà però per quanto tempo ancora. Sirius inizialmente fu preoccupato (di perdere tutto il lavoro svolto), poi sollevato (nel sentire che era urto salvato in automatico) ed infine esasperato perché Annabeth continuava a parlare e parlare...Scusa ogni tanto capita é un edificio vecchio. aspetta dovrei avere una torcia o delle candele da qualche parte e nel mentre si muoveva in cerca di un qualcosa che potesse illuminare la stanza haiiiiiiiii!!!Mannaccia! dal tonfo e dalla sua esclamazione doveva essersi fatta male, poi tornò a sedersi di fianco a Sirius, restando zitta? Ovviamente no Okay va bene e li il ragazzo non ce la fece più e per farla stare zitta almeno per qualche istante, d’istinto la baciò sulla bocca. Almeno così l’avrebbe tenuta occupata per qualcosa. Il bacio fu semplice, alla fine anche dolce e calmo, e durò più a lungo del previsto. A Sirius piacque, e ne fu incredulo di ciò. Aveva deciso di baciarla solo per azzittirla, non aveva avuto altri motivi eppure, quando le sue labbra incontrarono quelle della ragazza percepì qualcosa.
    Quando si staccò, tossicchiò un po’ nervosamente e nel mentre la luce tornò attiva ad illuminare la stanza. Toh, è tornata la luce!! esclamò voltandosi verso il pc per riavviarlo, in maniera da non affrontare lo sguardo di Annabeth e da non farle vedere che probabilmente era un po’ arrossito per il suo gesto. A quanto pareva finalmente era riuscito a far voce ai suoi pensieri, prima che l’eri ripartisse a raffica a parlare, per questo sorrise compiaciuto. Si beh, anche per il bacio, ma non lo capiva...
    Qui ho fatto... fece subito dopo indicandole lo schermo del pc e cercando di trovare una discussione per evitare di parlare del bacio. Tu dove sei arrivata?. Sperò vivamente che Annabeth non gli dicesse nulla a proposito del bacio.
    Sirius Black


    Edited by woozy. - 5/1/2018, 21:12
     
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    L'atmosfera si fece più tranquilla, direi quasi piacevole. Forse alla fine il buio non era poi così male. In un instante successe qualcosa che non mi sarei mai aspettata. Un formicolio piacevole mi attraversò la schiena, quando le nostre labbra si incontrarono in un bacio. Il cuore mi batteva a raffica, senza alcuna sosta. Felpato fu di una dolcezza infinita, le sue labbra si muovevano con semplicità. Persi totalmente la cognizione del tempo, mi sentivo solo stranamente felice. La luce tornò facendo finire il tutto troppo presto. Sorrisi osservando quel po di imbarazzo che contornava il suo sguardo. Trovai questa sua timidezza alquanto bella. Lo sentì tossicchiare nervosamente, questo mi divertì leggermente. Restai piacevolmente compiaciuta, nel vedere quel lieve rossore sulle sue guance. Sirius tentava di nasconderlo guardando dritto nello schermo del computer. Non potevamo negarlo, ma quel bacio era piaciuto ad entrambi. Era stato un bellissimo sogno, ma non volevo ancora svegliarmi. Nella mia mente pensavo ancora ad ogni minimo dettaglio, anche se erano passati forse 10 minuti... volevo marcarlo nei miei ricordi affinché non lo dimenticassi. Qui ho fatto... le sue parole mi riportarono per un istante con i piedi per terra. Sicuramente pareva che il gatto mi avesse mangiato la lingua. Non mi veniva niente da dire, strano... molto strano! Sembrava che avessi un vero é proprio blackout. Un bacio poteva essere così potente??! Perché no!
    Tu dove sei arrivata? sbattei velocemente le ciglia cercando di dare un senso a quei numeri che avevo scritto. Mi passai una mano tra i capelli ancora umidi, respirando piano. Volevo rispondergli, ma veramente non ci stavo capendo nulla. Restai un attimo con lo sguardo immobile sul quaderno, agitando freneticamente la matita. Presi per un momento il pc, cercando di confrontarlo con il libro. In un attimo quell'elettricità che avevo dentro di me, saettò arrampicandosi come un'edera attorno ad ogni mio neurone. Wow! Che scarica di adrenalina! Guardai Sirius con la coda nell'occhio, impulsivamente spensi nuovamente la luce. D'altra parte il pulsante era posizionato proprio vicino al letto. In maniera celere posai il pc per terra. Quel fulmine saettò nuovamente attraversando i miei occhi, illuminandoli di un blu più intenso. L'adrenalina era tanta, la contenevo con difficoltà. Mi avvicinai lentamente al suo viso, con una mano sfiorai piano il colletto della sua maglia. Lo guardai decisa, ma con un sorriso sulle labbra. Accarezzai leggera il suo collo, baciandolo infine. Stavo per diventare una vera bomba ad orologeria. Le mie labbra si mossero con più enfasi, ma senza sforare nel troppo. La sua pelle aveva un gradevole profumo simile al gelsomino. Lo tirai piano verso di me, senza interrompere il bacio e facendolo sdraiare completamente sul mio corpo. Probabilmente il letto era molto di aiuto in queste situazioni. Le braccia di Sirius mi avvolgevano calde, lui sembrava una vera piuma sopra di me. Il suo respiro mi solleticò piacevolmente un'orecchio, facendomi venire la pelle d'oca ad un braccio. Le nostre labbra si muovevano dolci, quasi in una danza. La mia gamba si piegò sfiorandogli il fianco, poco scoperto. La pelle di Felpato era bollente! Gli accarezzai dolcemente una guancia, incrociando quel suo tenere sguardo. Riprendendo poi quel bacio alquanto magico.
    Annabeth Morris


    Edited by woozy. - 7/1/2018, 19:17
     
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    Non era assolutamente possibile ma alla domanda che Sirius aveva appena fatto ad Annabeth seguì un lungo silenzio. Pareva davvero che dopo quel bacio la ragazza si fosse completamente azzittita, quindi il giovane Black era riuscito nella sua impresa, ma in quel frangente non gliene importava poi granché, piuttosto preferiva contemplare quanto alla fine gli fosse piaciuto.
    Ed invece che parlare Annabeth se ne stava seduta nel letto con il suo quaderno ad agitare la matita. Che fosse in imbarazzo? Ok, era sicuramente probabile, ma l’importante è che non pensasse di aver avuto un torto da lui, che insomma non avesse trovato scorretto e poco piacevole quel bacio. Le era piaciuto? Non avrebbe voluto che le loro labbra si incontrassero? Cosa stava pensando in questo momento Annabeth? Il Mago era talmente preoccupato a porsi queste domande che non si ricordò di essere in grado di fare il Legilimens, ovvero un incantesimo per leggere nella mente. Poi Annabeth sembrò finalmente almeno fare qualcosa, da zitta certo, però almeno si decise a smuoversi. Si avvicinò così al pc per vedere il lavoro del compagno di studi e quando i loro volti furono ancora vicini, la ragazza spense furbamente la luce, peccato però che Sirius capì che questa volta era stata lei e non la corrente: il pc infatti era ancora acceso. Per questo motivo si voltò verso di lei trovandosi ad un millimetro dalle sue labbra. Lei gli carezzò il collo e ne seguì un altro bacio in cui lui portò questa volta anche le sue calde mani sul volto della ragazza, poi sui capelli ancora un po’ umidi, accarezzandoglieli con gentilezza. Che stava combinando? Perché pareva che improvvisamente si sentisse attratto da lei...Comunque pareva che neppure lei disprezzasse il tutto! Anzi. Annabeth tirò a se il ragazzo e i distese nel letto così da avercelo sopra di lei. Quello era un chiarissimo invito per un ragazzo e Sirius non se lo poteva di certo fare scappare! Sciolse il bacio per portare le se labbra all’orecchio della ragazza, baciandolo, mentre lei mosse la sua gamba strusciandola sul suo fianco. Questa era davvero una sensazione è situazione eccitante. Non avrebbe mai pensato di finire a letto con quella ragazza eppure era proprio quello che gli stava capitando. Effettivamente non era poi così male Annabeth, anzi. E poi gli piacque quel suo modo di fare diretto, di non essersi tirata indietro e anzi, di essersi lei per prima proposta ad andare oltre.
    Si baciarono nuovamente e Sirius questa volta mise anche la lingua, ma qualcosa lo fece subito fermare. Un botto forte alle sue spalle, e poi una potente raffica di vento che entrò nella stanza gelando tutto se stesso fino anche alla punta dei capelli. Tutto ciò lo fece trasalire e alzare dal corpo di Annabeth Che diamine...?. La finestra era completamente spalancata e l’ondata di gelo si calmò non appena il ragazzo si tirò su, staccandosi quindi dal corpo di lei. Una magia forse? Ma da parte di chi?
    Sirius scese dal letto e si avvicinò frettolosamente alla finestra in questione e guardò subito fuori alla ricerca di qualcuno. Ma tra il buio e il fatto che effettivamente lì non vi era nessuno, non vide anima viva. Chiuse quindi subito la finestra e tirò anche la tenda, che effettivamente era tirata anche prima da che si ricordava, quindi da fuori era praticamente impossibile la visuale della stanza. Che fosse stata solo una casualità? Tornò a sedersi nel letto e a guardare Annabeth. Direi che puoi far tornare la luce, no?! fece anche se non era del tutto convinto, magari sarebbe stato più piacevole tornare a dove erano stati interrotti!.
    Sirius Black
     
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    Quel bacio aveva fatto scattare qualcosa, che non avevo mai sentito per nessun altro. Sirius era attraente e questo di certo non aiutava, anzi mi faceva impazzire. Quel fulmine poi sembrava domato, stando così uniti... così vicini. Che fosse stato lui??! Lui l'aveva placato! Percepivo solo un elettricità fievole, che però andava spegnendosi. Forse avevo capito, perché ancora oggi avevo difficoltà nel controllare i miei poteri. Durante quel bacio mi sentivo finalmente felice. Chissà se però lui provava lo stesso?! Non lo avrei mai saputo, ma un tantino ci speravo. Non sono mai stata una che prendeva e baciava un ragazzo così, di punto in bianco... no. Avevo percepito qualcosa che mi aveva spinto fino a quel momento meraviglioso. La sua lingua era passionale, muovendosi adagio. L'eccitazione si percepiva in entrambi. I respiri si facevano sempre più corti, e l'ambiente iniziava a scaldarsi. Fino a quando un vento gelido penetrò nella stanza. Facendo aprire e sbattere rumorosamente le due ante della finestra. Ma ricordavo di averla chiusa molto bene, non potevo sbagliarmi. Entrambi ci prendemmo un bello spavento, e Sirius si alzò di colpo da sopra di me. Facendo così terminare quella raffica. La cosa puzzava parecchio... conoscevo la sua firma e sapevo benissimo di chi si trattava. Mio padre! La rabbia mi bolliva dentro, ma non lo diedi per niente a vedere. Non volevo assolutamente che Sirius se ne accorgesse. Lo vidi cercare qualcosa o qualcuno con lo sguardo, prima di richiudere la finestra e tirare la tenda nuovamente. Gli sorrisi riaccendendo la luce con un gesto della mano. Tornai seduta vicino a lui, sistemandomi una ciocca di capelli fuori posto. Con la mia spalla diedi un leggero colpetto alla sua, cercando di sdrammatizzare lievemente la situazione. Mi schiarì la voce passandogli il computer, mentre io riprendevo il quaderno e la matita. Mi sembrava meglio così, anche se una parte di me desiderava tornare a dove eravamo stati interrotti. Però al momento mi pareva che tornare allo studio fosse la cosa più giusta e razionale da fare. Avanti rubacuori! Affermai scherzosa ridacchiando sotto i baffi torniamo allo studio dissi tranquilla tornando a guardare il libro di chimica. "Rubacuori" mi sembrava il termine più adatto, per uno che aveva rubato il mio! Speravo solamente che non ci giocasse, come se fosse il più semplice pezzetto di carta da buttare poi nel cestino. Il resto della serata/nottata trascorse tranquilla, tra una chiacchera e l'altra ci finimmo il resto delle birre. Quando l'ora si fece tarda, lo accompagnai alla finestra salutandolo con un sorriso. Il resto della notte la passai a guardare con ira il cielo. "Puoi avermi creato Zeus, ma non sarò mai tua figlia sappilo!" Urlai con rabbia nella mia mente, sapevo che tanto mi stava ascoltando.

    Due giorni dopo...

    Nessun dei due aveva il coraggio di affrontare quell'argomento. Infatti io non riuscivo proprio a scrivergli, forse perché avevo paura?! Nemmeno lui d'altro canto mi aveva scritto. Ma adesso avevo qualcosa di più importante per la testa. Qualcosa che avrei dovuto risolvere da sola, e questa notte. Mi infilai una semplice tuta e delle scarpe da tennis. Richiusi appena la finestra scendendo agilmente la grondaia. Erano circa le due di notte. C'era umidità e una leggera nebbiolina che ti bagnava apparentatemene il viso. Avrei attraversato la foresta che era poco distante, raggiungendo un parchetto molto affollato di giorno ma per niente di notte. Tanto chi poteva esserci in giro, a quel'ora? Forse solo io! Mi inoltrai nella foresta piena di bisbigli, ma non ne avevo alcun timore. Quando fui nel bel mezzo della vegetazione, nella zona più fitta urlai con tutto il fiato andiamo! Grande e grosso come sei fatti vedere Zeus nessuna risposta come immaginavo sei solo un gran codardo aggiunsi piena di rabbia cosa credi?! Che dopo avermi abbandonata hai qualche diritto come Padre?! Non hai nessun diritto su di me dissi con decisione guardando il cielo so che sei stato tu l'altra sera spiegai nervosa se provi solamente a torcergli un capello, troverò il modo di raggiungere l'Olimpo e ti giuro che sarà guerra Zeus! Affermai piena di ira mentre il mio corpo veniva avvolto da piccole scaricare elettriche. La collera mi spinse ad esplodere con un fulmine di notevole dimensioni, arrivando a toccare il cielo limpido e stellato. Affinché il mio messaggio gli arrivasse forte e chiaro. Quel fulmine si disperse nel cielo come i rami di un'albero, illuminando tutta la zona. Forse avevo un tantino esagerato! Potevo rischiare di radere al suolo metà foresta. Respirai piano tentando di calmarmi. Ma il fulmine saettò nuovamente, peró con meno intensità. Cercai di bloccarlo quasi immediatamente, sigillandolo dentro di me. Ero troppo carica di elettricità, non potevo rischiare di farlo notare troppo. Udì molto in lontananza l'ululato di un lupo, anche se pareva molto strano. Tornai a camminare piena di rabbia. Non avrei mai perdonato mio padre, e non lo accetterò come tale. Soprattutto non gli avrei permesso di derrate legge sulla mia vita, o su chi desidero amare. Un passo dopo l'altro è avevo raggiunto il parchetto apparentemente vuoto. Solo qualcuno sembrava esserci. Sembrava avere un aspetto famigliare... ma certo! Era Sirius! Potevo riconoscere quella chioma e quel ciuffo anche ad occhi chiusi. Ma aspetta che ci faceva in giro a quell'ora?! E perché io?! Forse era meglio andare via. Come glie l'avrei spiegato altrimenti?! Sai ero venuta a passeggiare nella foresta per contattare mio padre Zeus, che probabilmente non ti accetta come mio fidanzato! Avevo pensato proprio questo?! Fidanzato?! Oddio! E poi gli ho anche inviato un fulmingramma (un telegramma con fulmine). No non mi pareva il caso. Stavo per fare dietro front quando mi sentì chiamare. Fregata! Hey ciao Sirius lo salutai un pò imbarazzata ma con un sorriso passeggiatina al chiaro di luna anche tu?! Lo guardai tirandomi giù il cappuccio della felpa.
    Annabeth Morris
     
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    Annabeth capì che era stato probabilmente suo padre Zeus a scaturire quella folata di vento che spalancò completamente la finestra della sua stanza. Ma per quale motivo lo aveva fatto? Era forse geloso di Sirius? Per quale motivo poi doveva esserlo dal momento che lui non si poteva di certo definire il padre per eccellenza!
    Una volta tornati seduti vicini la ragazza sdrammatizzò la situazione dandogli un colpetto alla spalla. Avanti rubacuori! Torniamo allo studio ci scherzò su e a Felpato piaceva questo suo modo di fare trasparente, tranquillo, gioioso. Effettivamente l’appellativo affibbiatogli era piuttosto giusto, anche se lui non si definiva proprio così.
    Proseguì la serata che fu tra una chiacchiera e una birra e poco studio, ma del resto avevano già impostato per bene il lavoro es entrambi erano stati piuttosto veloci che con altre sue o tre giornate di studio avrebbero concluso il tutto.
    Infine Sirius se ne uscì dalla finestra, baciando la ragazza sulla candida guancia rosea.

    Due giorni dopo...

    Niente messaggi, niente chiamate, niente di niente. Sirius era un maschio e questo suo comportamento era abbastanza palese, ma Annabeth?
    Sirius poi la sera successiva era stato piuttosto occupato con uno dei suoi migliori amici, erano notti di luna piena quelle e Remus Lupin da Licantropo qual era, perdeva ogni controllo trasformandosi in una bestia. Per questo motivo i suoi migliori amici si avevano in quattro per stare con lui. Anche quella sera Remus e Felpato uscirono insieme nella foresta e fu questione di un attimo che il Lycan perse il controllo trasformandosi nella bestia che cercava di sopprimere. Sirius Black da Mago qual era aveva imparato a trasformarsi in un grosso cane nero e a controllarsi in quelle vesti. Così cercava di comunicare e calmare il suo vecchio amico. Erano quasi le due di notte e i due stavano per aggiustarsi ad una tregua. Tra poco poi sarebbe venuto James Potter a dare il cambio a Sirius Black, ormai esausto.
    Arrivò così l’amico e Felpato tornò nelle sue sembianze umane. Si allontanò subito da loro e si accovacciò ad un albero per riprendere fiato. La trasformazione lo stancava parecchio. Una decina di minuti più tardi riprese a camminare quando in lontananza -neanche troppa in realtà- vide Annabeth. E nessuno dei due poteva fare finta di non aver visto l’altro. Si salutarono con nonchalance passando poi a farsi delle battutone Eh Si bella serata! esclamò il ragazzo con un lieve imbarazzo grattandosi la nuca nervosamente. E ora? Cosa avrebbero potuto dirsi? Beh lei almeno era in prossimità del suo college. Ma lui la che ci faceva?
    Sirius tossicchiò voltando il suo sguardo al cielo, e senza pensarci i suoi occhi si trovarono a fissare la luna, chissà come stavano quei due?
    Sirius Black


    Edited by woozy. - 9/1/2018, 19:33
     
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    In effetti entrambi eravamo alquanto in imbarazzo. Più che altro ci trovavamo in una situazione non proprio consona a due studenti. Due studenti che non amavano rispettare le regole, a quanto pare! Eh Si bella serata! Non potevo negarlo, ma quel suo lieve nervosismo mi piaceva. Mi fece tornare per un attimo a due sere fa, a quelle sue guance arrossite teneramente. Felpato era così impulsivo, timido ma sotto sotto dolce e gentile! Mi sentivo davvero bene quando ero con lui. Avevo tante domande in testa... forse troppe! Una parte di me aveva il timore di affrontarle. Forse perché magari ci sarei rimasta male nel ricevere un no. Oppure nel ricevere la tipica frase "siamo solo amici!" Personalmente gli amici non si baciano, almeno non così come era successo a noi. Degli amici potevano darsi, con molta confidenza un bacio sulla guancia al limite, ma non più di quello. Alla fine quella frase serviva solo come scusa, la risposta era sempre e comunque no. Si va bene lo ammetto! Mi avrebbe fatto davvero male, se fosse accaduto. Ma perché doveva essere tutto così complicato?! Veramente non ci stavo capendo niente, di quello che eravamo. Non esisteva un nome specifico... anche se c'era sempre la friendzone. Terribile!!! Staccai immediatamente il cervello, erano troppe le "pippe" che avevo in testa. "Annabeth datti una calmata!Vuoi almeno parlagli?!Prima di mettere come sempre il carro davanti ai buoi?!" in effetti la mia coscienza aveva ragione. Sorrisi mentre un brivido freddo, mi gelò la schiena. Siamo proprio non curanti delle regole io e te sdrammatizzai ironica guardando il cielo assieme a lui. Milioni erano le stelle, magnifiche nel loro scintillio. Mi avvicinai piano prendendolo delicatamente sottobraccio, per poi lasciar scivolare la mia mano fino ad incontrare la sua bollente. Mi parve alquanto spossato, come se avesse corso per delle miglia senza sosta... o avesse tenuto occupato qualcosa o forse qualcuno. Poteva essere collegato all'ululato che avevo sentito precedentemente nella foresta?! La cosa mi sembrò abbastanza strana, ma preferì non fare troppe domande. C'erano delle cose che in Felpato non mi quadravano, probabilmente dei segreti. Chi non ne aveva! Bastava guardarmi. Sicuramente avevamo le nostre ragioni per non rivelarle, sarebbe successo forse e solo al momento opportuno. Perché non ci sdraiamo su quell'amaca laggiù?! Proposi gentile sorridendogli, era grande abbastanza per due. Probabilmente serviva ad entrambi un momento di tranquillità. Magari guardando semplicemente le stelle. Dai! È divertente dondolarsi esclamai felice sdraiandomi comodamente, facendogli segno di seguirmi. Lo guardai teneramente. Percepivo una sorta di preoccupazione provenire da Sirius, non era sereno e questo mi dispiacque. Forse non aveva voglia di restare li... magari non aveva voglia di restare con me e lo comprendevo. Chinai leggermente lo sguardo a terra, aspettando una sua mossa o una semplice parola. Era meglio che non attaccassi con la mia solita parlantina, non mi pareva il caso adesso!
    Annabeth Morris
     
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    Certo che Annabeth era proprio uno spirito libero, a quanto pareva! Che ci faceva fuori a quell’ora tarda? Certo, era pur sempre vicino al suo college, lei. Magari semplicemente non riusciva a dormire e quindi stava prendendo una boccata d’aria...Eh Si bella serata! esclamò lei in tutta fretta. Si bella serata, a parte il fulmine di poco prima. L’hai visto? Strano no!? fece con voce un po’ trafelata, del resto era rimasto spossato dal fare da babysitter ad uno dei suoi migliori amici, o meglio lycansitter!! A Sirius venne quasi da ridere a questo suo pensiero, ma doveva trattenersi.
    Per il ragazzo quello che era successo due sere precedenti era come se non fosse successo nulla, del resto era un maschio, non era mica una femminuccia che ripensava ai baci o quant’altro. Gli era piaciuto era ovvio, ma non se ne andava avanti a scervellarsi del perché è per come!
    Annabeth si avvicinò a Sirius e lo prese con delicatezza sotto un braccio per poi incontrare la sua mano bollente. Perché questo gesto improvviso? Beh, che ti prende... si sorprese lui tirandosi su per fare vedere che non aveva bisogno di alcun aiuto. Doveva sforzarsi a mantenere un respiro tranquillo e calmo, non quello di uno di cui aveva appena corso per miglia e miglia all’inseguimento di un licantropo! Perché non ci sdraiamo su quell'amaca laggiù?! disse lei senza ascoltare le parole appena dette da Felpato. Come sempre quando partiva in quarta con le parole non la fermava nessuno, apparse le labbra di Sirius. Il ragazzo sorrise al ricordo di due sere precedenti in cui per azzittirla l’aveva baciata e aveva pure funzionato. Dai! È divertente dondolarsi aggiunse subito dopo senza lasciare alcun modo di replica all’amico. Era forse un modo per cercare un qualcosa o di dire qualcosa per non arrivare al discorso del perché si trovava fuori a quell’ora tarda? E se quel fulmine fosse stata opera sua? Era forse una Strega anche lei? Il motivo del fulmine non era molto chiaro, però era ovvio che non fosse stato “reale” ma era artificiale, ovvero creato da qualcuno e non dal tempo stesso. Quella sera era una nottata stupenda, limpida, illuminata da un’enorme luna piena, e un fulmine non poteva di certo trovare spazio per abbattersi.
    I due ragazzi si sdraiarono sull’amaca e Sirius continuava a restare impassibile, come se la stanchezza non facesse da padrona in quella situazione. Si era un po’ calmato ormai certo, però l’aver corso per almeno quattro ore non era di certo una cosa da poco, specie se era stato impegnato a “giocare” con un Licantropo! Licantropo che gli aveva dato una zampata sul fianco sinistro, fortunatamente colpendolo di strisciata. Per questo motivo il sangue non usciva copioso ma solamente un rigolo che tra la felpa e la giacca non si notava. Però il dolore c’era, ora che ci faceva caso. Ma doveva fingere altrimenti, peccato però che la ragazza si era seduta proprio da quella parte. E a parte questo, che ci facevano li quei due? Era tutto così strano, tutto così surreale, come tutta la vita di Sirius Black del resto! Ok dai, il fulmine era opera di Folgore, del resto il ragazzo era bravo a fare 1+1, e questa volta non ci voleva di certo un genio per capirlo!; e l’ululato quindi era probabilmente palese agli occhi di Annabeth che fosse stato lui. Uno che si faceva chiamare Felpato poi...Peccato però che l’ululato alla fine non era proprio opera sua!
    Sirius continuava a rimanermene in silenzio cercando di carpire chi o cosa fosse Annabeth, ma la cosa strana era che pure la ragazza se ne stava zitta zitta, cosa davvero innaturale per una come lei! Sicuramente quindi anch’essa stava cercando di carpire i segreti del ragazzo, e forse era meglio che non lo smascherasse subito. O forse sì...Del resto conoscere altri Maghi o Streghe per Sirius sarebbe stato alquanto interessante...
    Non dovresti tornartene a scuola... decise infine di parlare. Del resto era lei quella in prossimità del proprio college.
    Sirius Black


    Edited by woozy. - 16/1/2018, 17:29
     
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    Perché mi illudevo sempre?! Andiamo era proprio palese. Perfino uno stupido avrebbe visto che forse Felpato non sentiva le stesse cose, che invece io provavo nei suoi confronti. Che brava che ero!! Mi ostinavo a farmi del male da sola. Diamine di chimica ero veramente un esperta, ma in amore completamente una frana.
    Poi lui faceva il duro, il maschio Alpha. Quello che non aveva bisogno di niente e di nessuno. Un carattere probabilmente indipendente. Aspetta un momento! Licantropo non era di certo. La luna piena era alta e lui possedeva ancora la sua forma umana, quindi questa opzione era da escludere. Forse però c'era in qualche modo una sorta di collegamento. Mariaaaa ci stava da scervellarsi!!!
    A parte il fulmine di poco prima. L’hai visto? Strano no!? Il suo respiro restava leggermente affannoso. Se l'avevo visto?! Praticamente era stato generato da me. Questi fenomeni insoliti, sono piuttosto frequenti qui a Vancouver cercai di spiegare velocemente, senza allungare più di tanto. Indirettamente forse era un modo per dirglielo, anche se percepivo che probabilmente qualcosa Felpato aveva già intuito. Ci dondolammo per un tempo che mi parve quasi infinito, il silenzio creatosi lo rendeva tale.
    Non dovresti tornartene a scuola... cos'era? Una sorta di preoccupazione la sua?! Oppure solo imbarazzo?! Non gli risposi nemmeno. Anche se pareva solo un semplice consiglio mi fece innervosire parecchio. Sapevo badare benissimo a me stessa, della sua protezione da maschio Alpha non ne avevo bisogno. Non lo so delle volte non lo capivo proprio. Era ovvio che entrambi possedevamo una personalità forte. Respirai piano, cercando in qualche modo di calmarmi e non darlo troppo a vedere. Quando all'improvviso sentì qualcosa di caldo, forse liquido e piuttosto denso... sfiorarmi appena la mano. Guardai velocemente nella direzione interessata. Sangue?! Sgranai leggermente gli occhi. Ma non era il mio Sirius dissi con un filo di voce guardandolo. Deglutì a fatica non ti farò domande il mio tono era dei più seri ma adesso vieni con me non gli diedi alcun modo di ribattere. Non mi interessava una spiegazione, se doveva mentirmi preferivo che stesse in silenzio.
    Mi sembrava che la ferita fosse superficiale, ma dargli un'occhiata non guastava. Lo presi saldamente per mano, senza lasciarlo un attimo. Il mio cuore a quella scena era sobbalzato. Ero nervosa si... ma anche preoccupata. Se avessi pensato il contrario, avrei solo mentito a me stessa. Conoscevo una scorciatoia che ci avrebbe portato proprio al mio college. Fortunatamente l'infermeria era proprio al piano terra. Mi fermai dietro una grossa siepe e feci segno a Felpato di aspettarmi. Conoscevo ogni centri mento del college, non aveva allarmi solo un piccolo antifurto non proprio funzionate. L'edifico come il dormitorio erano vecchi, quindi forzare una finestra era un vero gioco da ragazzi... bastava una forcina spezzata. Feci una leggera pressione sul grilletto e quello si sollevò senza indugi. Aprí piano facendo segno a Sirius di entrare velocemente. La luce avrebbe attirato troppa attenzione, bastava quella della luna ad illuminare la stanza alquanto piccola ma fornita di tutto. Siediti li gli indicai il lettino togliti per favore giacca e maglietta dissi educata voltandomi a cercare le medicazioni nei cassetti. Sperai che non facesse troppe storie, come i bambini piccoli. Perfetto acqua ossigenata, cotone morbido, cerotto e garza. Non potevo chiedere di meglio. Mi voltai tenendo lo sguardo basso, non volevo che notasse quanto ero in realtà preoccupata. Tanto a lui... che gliene importava?! Disinfettai il cotone prima di poggiarlo sulla sua ferita, collocata su un fianco. Mi mossi piano e delicata, anche se i suoi muscoli si contrassero comunque scusa dissi piano cercando di fargli meno male possibile. Ero leggermente china con la schiena, fortunatamente riuscì a pulirla da tutto quel terriccio. Come avevo previsto, era solo superficiale. Il mio cuore ne fu sollevato. Mi alzai incontrando il suo viso e poi il grigio dei suoi occhi non sei uno che si lascia scalfire facilmente, eh! Affermai sincera, ma non mi riferivo alla ferita per lo più al suo carattere. La forza che possiedi non può sempre controllare tutto ero realista talvolta ci si deve aiutare conclusi sfiorandogli erroneamente il petto. I lineamenti del mio viso erano seri. Basta illudersi... e allora perché avevo gli occhi lucidi?!
    Annabeth Morris
     
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    Se Annabeth iniziava già a provare qualcosa per Sirius, questi non era del suo stesso parere, ovvero per lui la ragazza era semplicemente una nuova conoscente, una nuova amica, se così si poteva definire una studentessa con cui si era ritrovato per un progetto scolastico. Certo l’aveva baciata, ma il motivo era stato palese quale fosse, ovvero trovare un modo per azzittirla. Certo l’aveva ribaciata dal momento che non gli era affatto dispiaciuto, però da lì a dire di essersi innamorato di lei né passava di acqua sotto i ponti!!
    Per un attimo alla ragazza venne in mente che Sirius potesse essere un Licantropo, ma appena rivolse i suoi occhi alla luna, capì immediatamente che i suoi dubbi erano chiaramente fuori pista. La luna piena brillava alta nel cielo. Piena appunto. Un Licantropo sarebbe stato un Licantropo in quel momento e il giovane Black rimaneva tuttavia umano. Certo, forse Annabeth non poteva saperlo, così come nemmeno Sirius, ma al mondo probabilmente vi erano dei Lupi Mannari in grado di resistere al richiamo della luna piena. Essi dovevano però per forza trattarsi di Licantropi molto vecchi, e non era di certo il caso di Felpato, dal momento che fra l’altro lupo non lo era proprio, nonostante il suo nickname potesse dire altrimenti.
    Questi fenomeni insoliti, sono piuttosto frequenti qui a Vancouver fece calma Annabeth riferita al fulmine generato da lei stessa. Parlava con tranquillità, come se fosse una cosa così normale, ma nonostante Sirius non fosse originario di qua, sapeva bene che non era affatto normale tutto ciò. Che Folgore fosse una Strega con i poteri meteorologici? Magari era brava a controllare il tempo...Oh magari c’era davvero stato quel fulmine sceso casualmente...
    Quando il ragazzo le disse che forse sarebbe dovuta rientrare a scuola, Annabeth lasciò trapelare una sorta di fastidio nei suoi confronti così “paterni”. Era già ovvio di per se che quella ragazza avesse un carattere piuttosto forte da non apprezzare sicuramente che qualcuno si preoccupasse per lei...Però Sirius non si riuscì a trattenere lo stesso da darle una sorta di consiglio...
    Sirius non ti farò domande ma adesso vieni con me fece improvvisamente lei con voce flebile. Saggia ragazza che decise di non porre nessuna domanda ad una persona che sicuramente aveva dei grandi segreti. Forse perché anche lei ne custodiva di grossi?, o era semplicemente stata una sua gentilezza...? Si era accorta della ferita che Sirius aveva al fianco e per questo motivo lo prese per mano e se lo trascinò via, verso la sua scuola. Senza lasciarlo pensare o parlare, come sempre del resto. La ferita poi gli faceva sempre più male, anche per questo motivo decise di seguire Annabeth che probabilmente aveva intenzione di portarlo in infermeria, anche se non glielo aveva ancora detto. Arrivati a dei cespugli in prossimità della scuola, Annabeth gli fece cenno di aspettare li mentre lei andò a scassinare una finestra, per poi fargli cenno di avvicinarsi. Così in breve tempo arrivarono all’infermeria dove la ragazza lo fece accomodare.
    Sirius che fino ad ora se ne era stato buonino non riuscì a trattenersi più. Che intenzioni hai, sto bene e so arrangiarmi!! le disse mentre lei lo intimò a spogliarsi per appunto curare quella ferita e la vide subito dopo ravanare per i cassetti alla ricerca dei medicinali giusti. Black sospirò e decise di lasciarglielo fare, per questo motivo si tolse prima la giacca ed in seguito la maglia, rimanendosene a torso scoperto. Sarebbe stato inutile discutere con quella testona!, lo sapeva bene. Ed eccola lì a medicarlo iniziando a pulirgli prima il sangue fuoriuscito e poi si concentrò sulla ferita premendo e procurando a Sirius un po’ di dolore, almeno stando ai suoi muscoli che si contorcevano non appena Annabeth toccava la ferita con la medicazione. scusa gli disse con voce flebile per poi provare ad essere più delicata. Tolse così tutto il terriccio e si accorse subito che la ferita non era niente di che alla fine, e sospirando portò il suo sguardo incollato a quello del ragazzo. Non sei uno che si lascia scalfire facilmente, eh! fece lei e Sirius non ne fu sicuro ma gli parve che non si stesse riferendo proprio alla ferita, ma bensì a qualcos altro, forse il suo carattere..? La forza che possiedi non può sempre controllare tutto talvolta ci si deve aiutare concluse sfiorandogli il petto e anche qui il ragazzo non era sicuro di quello a cui lei si poteva riferire. Ma non ci pensò troppo dal momento che la mano di lei gli aveva sfiorato il petto, facendogli venire nuovamente una strana voglia che la riguardava. Cos era quel desiderio di baciarla, di stringerla a se, di “amarla”...?
    Sirius prese quella mano e se la appoggiò al petto muscoloso. Per essere un ragazzo di circa vent’anni il suo fisico era piuttosto possente e negli anni lo sarebbe divenuto ancora di più, se continuava ad allenarsi e a mantenersi così. Ora la mano destra di Annabeth quindi si trovava tra i muscoli pettorali, quella sinistra invece era libera di muoversi dove meglio preferiva. Sirius mollò la presa da quella mano destra e portò entrambe le sue mani dietro la schiena della giovane, a sfiorarle il sedere. Il suo sguardo deciso era fisso su quello fiero di lei. Non era troppo sicuro di poter azzardare un altro bacio, Annabeth infondo era un peperino, ma ci provò ugualmente. Avvicinò quindi le sue labbra calde a quelle di lei, senza sforzare il bacio. Se lei l’avesse voluto avrebbe potuto rifiutare quelle labbra vogliose. Stava a lei decidere cosa fare...
    Sirius Black
     
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    Notai il suo sguardo cambiare... i suoi occhi grigi si colmarono di desiderio. Una semplice carezza, anche solo data per caso poteva scaturire quella sensazione in entrambi?! Era semplice attrazione... o era amore?! Il suo modo di fare mi confondeva, si insinuava dolcemente nel mio animo per poi tirarsene fuori con il suo atteggiamento da duro. Mi faceva male?! Si! Ma non riuscivo a fare a meno di lui... resistergli era impossibile e lui lo sapeva benissimo. Ma non era solo questione di attrazione, percepivo che c'era qualcosa di più in entrambi, ma forse non eravamo ancora pronti per affrontarlo. Il mio cuore era felice assieme a lui. Come non era mai stato prima. Dal primo momento che lo avevo incontrato, Felpato aveva sconvolto piacevolmente la mia vita. Lui mi prese delicatamente la mano poggiandola tra i suoi muscolosi pettorali. Bollente come il nostro desiderio! Frenetici erano i battiti del suo cuore. Dovevo ammetterlo era da impazzire in quel suo fisico scultoreo, ben definito. Non feci in tempo a deglutire che le sue mani mi avvolsero, tirandomi leggermente a se. Sfiorandomi appena il fondoschiena. Respirai piano quasi eccitata, mantenendo fiera lo sguardo deciso di Sirius. Le sue labbra così vicine... troppo vicine. Vogliose come le mie! I nostri respiri sempre più corti, si mischiavano come un tutt'uno. Stava aspettando una mia mossa che non tardò ad arrivare. Baciai le sue labbra passionale, accompagnando con la lingua quel desiderio ardente. La mia mano sinistra percorse delicata e sensuale la schiena di Felpato. Raggiunsi piano la nuca per poi accarezzargli teneramente i capelli. Tengo molto a te Sirius gli sussurrai vicino ad un orecchio, spezzando un secondo quel bacio. Lasciai volutamente la frase in sospeso. Poteva essere un "tenere" come amica o come altro. Dipendeva da lui, cosa preferiva pensare. Portai poi le mie labbra a baciare sensualmente il suo collo. Che non indossassi il reggiseno era diventata ormai un'abitudine. Preferivo di gran lunga la libertà, senza la morsa dei ferretti. Lasciai condurre adagio la sua mano sotto la mia felpa. Mi morsi intensamente il labbro inferiore, tornando a baciare quelle sue meravigliose labbra. Quando all'improvviso percepì una certa sofferenza da parte di Felpato. Avevo fatto attenzione a non avvicinarmi alla ferita, ma probabilmente gli dava delle brutte fitte. Mi dispiacque e questo mi bloccò un secondo. Cercai di calmare il respiro. Aspetta Sirius gli accarezzai una guancia. Guardai velocemente la ferita, tornado poi ad incontrare i suoi occhi. Il pensiero della sua salute mi stava impedendo di proseguire oltre. Non distolsi il suo sguardo, si notava che gli faceva male anche se tendeva a non darlo a vedere.
    Annabeth Morris


    Edited by woozy. - 21/1/2018, 00:03
     
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