Serenity Clover

Serenity Clover

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»Nome: Serenity, un nome fin troppo "hippie" per avere un vero e proprio significato. Si dice sia ispirato da una forte fede e devozione, simbolo di spiritualità. Il suo significato letterale, tuttavia, vuol comunicare pace, tranquillità, benessere... Semplicemente, serenità.
»Cognome: Clover, non è un nome di famiglia dalla lunga tradizione bensì un chiaro riferimento alla sua nascita. Clover non è altro che quadrifoglio, il nome delle piccole e rare piantine in mezzo alle quali Serenity è venuta alla luce.
»Luogo e anno di nascita:: Nasce i 2 Dicembre 1998 in Inghilterra, più precisamente nell'Arboreto di Westonbirt vicino a Tetbury, nel Gloucestershire.
»Città attuale: Vancouver, Canada.
»Orientamento: Neutrale Buono (NB): il Benefattore, fa sempre del suo meglio per aiutare gli altri nei limiti delle sue possibilità. Si sente meglio nel prestare aiuto ai bisognosi, lavora volentieri con regnanti e tutori dell'ordine, ma non sente alcun legame verso di loro. È in realtà il personaggio dominato maggiormente dal "bene incondizionato" poiché il suo istinto di fare del bene difficilmente verrà ostacolato da alcunché.
»Lavoro: Serenity è ancora una studentessa e le cose le sembrano già abbastanza complicate senza dover aggiungerci un lavoro.
»Razza: Fata. Più precisamente è una Comeles; fate considerate responsabili del fenomeno della nebbia e della foschia e appartenenti alla categoria delle Sylphs o silfidi; fate conosciute come elementali spiriti dell’aria, e chiamate Spose del Vento.
»Poteri: Come i poteri di tutte le fate anche quelli di Serenity sono legati alla natura. Nello specifico - a parte le capacità che derivano dalla polvere di fata - traggono forza dalla Luna e la sua specialità è quella di manipolare la luce.
»Segni particolari: //

»Descrizione psicologica: Serenity ha una personalità piuttosto elementare o almeno decisamente non intricata o macchinosa. Non ha traumi alle spalle o esperienze negative che sono andate ad intaccare quella che è la sua caratteristica principale: la sua solarità. La giovane fata è nota per essere di buon cuore, quasi perpetuamente allegra ed un'incorreggibile sognatrice. Tuttavia - anche un po' per via della sua giovane età - può essere lamentosa, svogliata, immatura e maldestra di fronte alle persone, che siano queste sconosciute o amici di una vita fa poca differenza. Ha una spiccata passione per i dolci, tanto che potrebbe vivere solo di quelli. Spesso ingenua, Serenity è quel tipo di persona che si accorge troppo tardi di essere la protagonista di prese in giro o vessazioni, lasciandosi sovrastare dalle emozioni durante una discussione così che le lacrime avranno la meglio su di lei senza il suo espresso consenso e di certo avrà sempre la risposta perfetta... Dopo che sarà stata in grado di rimuginarci su almeno qualche ora e sarà quindi totalmente inutile.
»Descrizione fisica: Ha due aspetti che distinguono seppur senza renderla realmente irriconoscibile. Bellissima, con un fisico invidiabile, asciutto anche se non particolarmente formoso sia da "umana" che da fata; le due cose che segnano principalmente le sue due forme sono il colore dei suoi capelli: rossi quando si mischia con i mortali e biondissimi quando torna alla sua vera natura. Senza parlare dell'altezza... Tra i mortali spicca con il suo metro e settantacinque ed è un cambio di prospettiva al quanto repentino rispetto ai diciotto centimetri che sfoggia una volta indossate le sue ali. Ali uniche e magiche in più di un senso; grandi quasi quanto lei ed apparentemente impalpabili, bianche, pressochè trasparenti appaiono come fatte di un sottilissimo velo di vapore tanto che a malapena si riesce a vedere il punto esatto da cui iniziano sulla pelle di Serenity.

I suoi occhi sono tinti di un verde chiaro, prezioso come gli smeraldi più rari ed incantevole come un giardino primaverile. La sua pelle è chiarissima, baciata dalla Luna, priva di segni o di quei difetti che corrompono così facilmente i corpi degli umani. Labbra sottili e lineamenti marcati, eleganti e "appuntiti" compongono il suo volto conferendole un aspetto per certi versi austero ed etereo.
»Famiglia: Qualsiasi fata viene considerata da Serenity come di famiglia ed ovviamente Oberon è il padre e leader al quale si ispira, insieme alla sua consorte.
»Status sentimentale: Single e terribilmente debole ai colpi di fulmine.

»Storia: Come nascono le fate? Ci sono svariati racconti e leggende al riguardo una più affascinante e romantica dell'altra. Quesito che non troverà molto presto una risposta concreta ed unanime dato che persino Serenity non è certa di come sia venuta al mondo. Appena i suoi occhi si erano aperti intorno a lei c'era una distesa di quadrifogli che le facevano da culla e sopra di lei un uomo che con un sorriso e voce calma le aveva detto: "Benvenuta nel mio regno". I primi ricordi di Serenity erano dominati da Oberon, la sua corte di fate ed altre creature dei boschi. La piccola era cresciuta tra loro, per anni, senza neanche sapere dell'esistenza di cose o persone che non fossero simili a lei, senza neanche chiedersi per un attimo se vi era di più al di fuori del suo bel bosco. Gli umani, ad esempio, rappresentavano qualcosa di ripugnante ed affascinante allo stesso tempo. Erano rozzi, ma anche eleganti e pieni di conoscenza. Erano pericolosi, ma anche innocui se messi a confronto con altri esseri. Persino Oberon e Titania non sembravano concordare su ciò che si doveva provare per i mortali; dei giorni erano bestie da tenere lontano, altri invece pezzi fondamentali senza i quali nessuno poteva sopravvivere. La curiosità di Serenity non le permetteva di ignorarli e così li osservava, quando alcuni di loro si addentravano nella sua casa senza saperlo. Alcuni facevano più danni di un incendio e ci volevano giorni prima che lei e le sue sorelle riuscissero a curare alberi e animali, ma come poteva lei prendere ad esempio solo loro quando altri sceglievano il suo bosco per passare del tempo con la propria famiglia, per trovare un po' di calma e spensieratezza con gli amici o per creare ricordi con la persona che amavano. Certo, questi ultimi a volte non sapevano davvero quando era il momento di fermarsi e Serenity arrossiva solo al ricordo dei livelli di intimità che gli umani toccavano convinti di essere soli... Oberon non perdeva mai occasione di prenderla bonariamente in giro al riguardo. Ad ogni modo, il suo affetto per i mortali si era indiscutibilmente cementato quando, una sera, la fata stava seguendo ed osservano una giovane ragazza che girava per il bosco apparentemente senza una vera meta, scattando foto e guardandosi attorno ammirata. Serenity non poteva fare a meno di gonfiare il petto orgogliosa nel vedere la sua casa apprezzata come meritava e proprio mentre si stava sforzando di sbirciare una delle foto, dai cespugli erano emersi due uomini che, con in mano un coltello ciascuno, intimarono alla ragazza di consegnare tutto ciò che aveva. La fata neanche ricorda cosa l'aveva spinta ad uscire allo scoperto ed usare i suoi poteri contro quei due, giustificandosi ancora oggi considerandolo un semplice gesto istintivo anche se nessuna delle sue sorelle si era mai sognata di fare niente di simile. Alla fine i due uomini erano fuggiti urlando e la ragazza dopo qualche attimo di shock aveva alzato la macchina fotografica verso Serenity, che prima del click, era uscita dall'inquadratura - o almeno lo sperava - tornando a mimetizzarsi tra gli alberi. "Gli umani non sogni degni di così tanto affanno" le aveva detto Oberon, che aveva saputo dell'incidente, parlandole con un misto di noia e quasi rassegnazione, poichè sapeva bene che la natura di Serenity le avrebbe impedito di buttarsi tutto alla spalle. Infatti, aveva resistito solo due giorni prima di assumere le sue sembianze umane e andare alla ricerca della ragazza per scoprire cosa ne aveva fatto della foto. Purtroppo la città era svariate volte più grande del suo bosco e trovare qualcuno che neanche si conosce era un'impresa praticamente impossibile, ma proprio sulla strada di ritorno a casa, mentre Serenity si sentiva non poco delusa e sconfitta, i suoi occhi erano caduti sul titolo di una pagina di un quotidiano locale che riportava l'immagine della Luna che splendeva alta nel cielo e appena di fianco vi era ciò che sembrava una scintilla e per un attimo la fata aveva perso il fiato. Quella era lei. L'unico dettaglio che non era stato coperto dalla luce erano i suoi capelli biondi, che per fortuna non restavano tali quando si "toglieva" le ali. "Protetti dalla Luna" c'era scritto e Serenity non era riuscita a trattenere un sorriso... Non suonava affatto male. Da quel giorno la fata aveva iniziato a cercare di proposito persone in difficoltà da aiutare, diventando una sorta di vigilante che nessuno riusciva mai a vedere. Le sue sorelle non approvavano, ma la supplicavano comunque di raccontare le sue avventure. Andava tutto a meraviglia fin quando Oberon non aveva annunciato alla sua corte che avrebbe viaggiato verso un'altra parte del suo regno. Il Re delle fate, che per Serenity era un padre, se ne sarebbe andato e lei era inconsolabile, convinta che il suo atteggiamento era la causa della partenza. "La cosa strana degli umani è che sono ovunque e hanno tutti gli stessi bisogni" le aveva detto con fare criptico, ma lasciandole intendere che non era affatto di fronte ad un bivio; non le era richiesto di rinunciare a niente. Così, ritrovato il suo sorriso, si era imbarcata anche lei nel viaggio verso Vancouver curiosa dei nuovi paesaggi che avrebbe trovato ed entusiasta per le nuove avventure che la attendevano.