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Laila;.« Ti ringrazio » , sborsai i sei dollari che mi aveva chiesto lasciando qualche spicciolo in più. Mi venne spontaneo farlo, era stata così gentile con me.
E al tempo stesso, mi sembrò stupita per il fatto che venissi da così lontano; non era la prima persona che aveva la sua stessa identica reazione.
« Speriamo regga, te lo auguro » , una seconda occhiata a quelle nubi minacciose che non lasciavano presagire nulla di buono. Speravo fosse solo una cosa passeggera e che il sole, sarebbe riuscito da lì a breve.
« Ti saluto, grazie ancora per l'aiuto e buone vendite » , accompagnai quelle parole con sorriso, salutandola poco dopo un semplice cenno della mano.
E ora ?
Passo dopo passo era riuscito ad allontanarmi un minimo dalla bancarella e dalla mole di persone che si stavano accalcando. Avevo fatto bene, a sgattaiolare fuori di casa così presto. Mi ero evitato file e code inutilmente, odiavo dover aspettare il mio turno ogni volta.***
Passai così il restante della giornata in giro per quel quartiere; volevo vedere qualcosa di nuovo e farmi un'idea di che cosa potesse offrire realmente quella città.
« No no no » , in men che non si dica mi ritrovai fradicio, colto da un'improvviso scroscio d'acqua.
Corsi a ripararmi sotto ad un gazebo; e senza rendermene conto ero tornato al punto da dov'ero partito. « Non poteva aspettare cinque minuti ? » , protestai mentre mi passavo una mano tra i capelli ormai umidi.
« Non so lì a Hong Kong come sia il tempo. Qui a Vancouver piace cambiare, e in peggio... » , fu la voce di una ragazza a distrarmi; la stessa, che qualche ora prima mi aveva servito. « Ho notato, sembrava migliorare ad una certa » , sembrava. Era quello il termine giusto da usare.
Una semplice illusione e nulla di più. « Se non altro siamo al riparo qui sotto » , con buone probabilità non mi sarei allontanato da lì per nessun motivo al mondo.
Stavo per aprire bocca e dire qualcosa quando mi fermai dal farlo.
Tutto accadde in una frazione di secondo , velocemente e inaspettatamente.
Un tuono squarciò il silenzio che si era venuto a creare illuminando l'intera area, nonostante fosse pieno pomeriggio. Una luce intensa dove mi ritrovai a chiudere gli occhi. Li sentivo bruciare.
Nel compiere quel gesto, nella mia mente riaffiorano una serie di immagini e di voci confuse e indistinte.
Ma una tra tutte mi sembrò famigliare. Una ragazza chiamava il mio nome e un altra, forse appartenuta ad un uomo, ci diceva che avevamo fallito nel fare qualcosa.
Quando riaprì gli occhi, per un istante mi sentì mancare il fiato e la testa inziò a farmi male.
Spostai poco dopo lo sguardo verso di lei , rimanendo in silenzio e limitandomi ad osservarla.
Ero quasi del tutto certo che fosse proprio lei, la voce che aveva pronunciato il mio nome.
Ma com'era possibile ? Cos'era appena successo ?
Edited by Laila; - 24/8/2021, 16:49.