Sweetest Thing

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    Mi chiamo Sakura Kinomoto, e come potete ben capire, non sono del tutto originaria di qui. Sono nata e cresciuta a Vancouver certo, ma le mie origini sono tutt’altro che canadesi, essendo esse giapponesi, e di ciò devo dire che ne vado abbastanza fiera.
    Oltre al mio nome e cognome chiaramente nipponico, anche la mia vita un po’ potrebbe sembrare proprio quella di un classico personaggio manga, ovvero di un fumetto giapponese.
    Ora, vi chiedo scusa ma non ho tempo di raccontarvela perché sono impegnata in una cosa carinissima che la mia città ha pensato di tenere per Pasqua, festa di domani. Per cui sono impegnata ad organizzare il mio stand, cercando di renderlo il più carino e dolce di tutti! Vi basti pensare che quando avevo 10 anni sono stata impegnata in una ricerca di carte magiche e grazie ad esse potevo fare cose stranissime e appunto magiche!! Solo che non ricordo il motivo...diciamo che è da circa un annetto che ho iniziato a ricordare qualcosa ecco...Qualcuno o qualcosa deve avermi cancellato la memoria...
    Sakura, tieni. Questa è la tovaglia che mi hai richiesto! esclamò la mia amica distorcendomi dai vecchi pensieri. La ringraziai con un grosso sorriso e la misi nella borsetta con le cose pasquali.
    La mia scuola aveva il compito di gestire dei banchetti a Robson Street, nel cuore della città. Eravamo in una decina di studenti ad essere stati candidati e scelti come venditori di cioccolata ai clienti che nel giorno di Pasqua si trovavano nella grossa via. Avevamo lo stand blu ed infatti per tutta la via erano state posizionate delle bandierine di rimando a quel colore; e all’inizio e alla fine di essa erano stati messi due cartelloni pubblicitari fatti da altri studenti, a rimando di cosa sarebbe successo nel weekend di Pasqua.
    Lasciatevi incantare dal profumo e stregare dal sapore!! c’era scritto a caratteri lineari e con colori sgargianti. In questa via troverete di tutto e di più preparato con il cioccolato al latte recintava sotto l’immagine di rimando alla cioccolateria che aveva proposto questa splendida iniziativa. Ah si, io adoravo la Bottega del Cioccolato, quindi fui ben felice nel sapere che la mia scuola aveva aderito a questa iniziativa ed era stata scelta!!! E chissà quanta cioccolata avrei mangiato!!! Io adoravo la cioccolata!!!

    Il mattino seguente era Pasqua. Mi alzai all’alba, per cui la mia famiglia era ancora a letto, mi preparai velocemente e poi mi infilai i pattini pronta a raggiungere Robson Street. La colazione l’avrei -ovviamente- fatta sul posto.
    La città iniziava già a muoversi, anche se con poco traffico, per cui pattinare a quell’ora era una gioia infinita. Dovevo preoccuparmi poco di ciclisti, pedoni e macchine!
    L’aria fresca era inebriante e serviva a svegliarmi ulteriormente. Adoravo andare sui pattini!
    Una volta arrivata in via trovai il mio banchetto, quello con il numero 4. Mi tolsi i pattini e poi estrassi dal mio zaino la tovaglia blu con coniglietti dipinti. Ogni tavolino aveva l’obbligo della tovaglia blu (per ricchiamare il nostro colore) e a nostra scelta decorata con qualcosa che ricordasse la festività. Io avevo scelto i coniglietti, perché troppo teneri e carini!!
    Poi appoggiai su di essa tutto il cioccolato che il furgone della cioccolateria mi (ci) aveva portato.
    Wow!!! mi lasciai scappare mentre posizionavo una colomba, fra un coniglietto ed un uovo tutto ricamato.
    Nel sacchetto celeste c’è la tua colazione mi disse il ragazzo portando altre confezioni piene di cioccolato al banchetto dopo del mio.
    Io misi il sacchetto in questione da parte perché prima di fare la mia colazione volli sistemare tutto il mio banchetto. Al contrario di Louis che stava già facendo colazione! Io ero più da: prima il dovere e poi il piacere!!
    Sistemai quindi tutto il cioccolato in ordine per forme: tutti i coniglietti a sinistra, tutte le colombe al loro fianco, tutti i fiocchi più indietro, tutti i gattini all’estrema destra, tutte le varie forme di uovo giusto al centro... e così via...
    Una volta soddisfatta del mio lavoro, mi accomodai nella piccola sedia e mi concentrai sul sacchettino celeste; quando lo aprii fui travolta da un altro wow!!! tutto emozionante. Pancia mia fatti capanna!!
    La mia colazione comprendeva un coniglio accovacciato, il musetto di un cagnolino e un piccolo uovo ripieno di altro cioccolato. E un succo di frutta alla pesca.
    Non ci misi molto a finirla, mentre i primi clienti iniziavano curiosi a farsi vedere...
    Sakura Kinomoto


    Edited by woozy. - 4/4/2021, 15:07
     
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    « Uscite signorino Li ? » stavo per uscire di casa quando Wei mi fermò; quell'uomo era un santo. Da quando mi ero trasferito a Vancouver aveva deciso di seguirmi. Lo consideravo come uno zio ormai, una persona a me cara che c'era sempre stato nei momenti più bui e quando, ne avevo maggiormente bisogno. A differenza di mia madre; per lei contava solo ed esclusivamente il suo lavoro. Ero l'ultimo dei suoi pensieri, ma ormai, avevo imparato a farmene una ragione. Il suo carattere era così e niente e nessuno l'avrebbe fatta cambiare.
    « Oh si, vado a fare quattro passi, ho sentito che in centro c'è una fiera. Tornerò per cena », lo osservai mentre annuiva a quelle parole.
    Ed era vero; mi era giunta voce che quel giorno, in centro, si sarebbe tenuta una fiera molto particolare. Non ero pratico della zona, ma un salto lo volevo comunque fare. Mi aveva incuriosito; in più era anche un modo come un altro per passare una giornata all'aria aperta, anziché trascorrerla tra le mura domestiche. Con l'arrivo della primavera, le giornate avevano cominciato a farsi più lunghe e più belle.
    Mi misi così in cammino alla ricerca di quella precisa zona. Prima o poi mi dovevo imporre di visitare a fondo quella città. Tutto era nuovo per me, così bello e strano allo stesso tempo.
    « Mi scusi ? » , mi ritrovai a chiedere delle informazioni ad alcuni passati; come temevo avevo, sbagliato per ben tre volte la strada ma riuscì ugualmente – grazie al loro aiuto – ad arrivare.
    « Deve essere assolutamente questo il posto »,arrestai il passo guardandomi per qualche istante in torno. Non vi era molta affluenza di gente, ma forse, per il semplice fatto che era ancora relativamente presto.
    Cominciai a passeggiare tra le varie bancherelle e stand; soffermandomi su uno in particolare, quello che mi aveva colpito di più fra tutti : quello del cioccolato.
    « Deve essere una bella tentazione avere tutto questo davanti a gli occhi » , mi rivolsi alla giovane che si trovava dietro a quel banchetto; evidentemente doveva essere lei ad occuparsene.
    Syaoran Li
     
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    C’era un bell’afflusso di gente e a tratti sembravano non aver mai visto della cioccolata in vita loro. Anche il ragazzo che ora stava davanti a me con gli occhi sgranati e che stava indicando con il dito prima uno dei coniglietti e poi un gattino; senza contare che di tanto tanto il suo sguardo andava sull’asinello.
    Posso aiutarti? gli chiesi con gentilezza e dandogli del tu, visto la pochissima differenza di età che dovevamo avere. Tra l’altro era proprio un bel ragazzo, in tutti i sensi, almeno così mi veniva da pensare mentre lo stavo osservando. Gentile e a modo.
    Ora il suo sguardo era posato sul mio, e con un sorriso carino e un po’ imbarazzato si apprestò ad aprire bocca per chiedermi qualcosa. Volevo fare un regalo alla mia ragazza. So che adora gli asini, ma fatto di cioccolata non è proprio un bel regalo!! Voglio dire: il coniglietto o il gattino sono più carini!!!.
    Io sorrisi per quanto appena sentito. Doveva essere davvero un ragazzo d’oro, che si preoccupava anche per un regalino non dovuto.
    Guarda, io adoro andare sui pattini! Se il mio ragazzo mi regalasse qualcosa con quella forma -invece del classico coniglietto- lo apprezzerei molto di più!!! esclamai senza mai staccare gli occhi dai suoi. E a contattare il suo sguardo lo avevo proprio aiutato.
    Hai ragione!! E asinello sia!!!.
    Aprii la teca di plastica e presi uno dei pochi asini che avevo. Del resto appunto non era un animale classico per farlo di cioccolata. Di gattini e coniglietti ne avevo molti di più, del resto quelli andando per la maggiore!!!! Ecco a te...sono 8 dollari!!!, feci consegnandogli il sacchetto; lui tutto contento pagò e si allontanò dal mio banchetto.
    Io mi voltai un’attimo a guardare la mia collega poco distante; ci guardammo e sorridemmo soddisfatte. Questa idea pareva piacere ai più!
    Deve essere una bella tentazione avere tutto questo davanti agli occhi. Sentii questa voce così...così...non lo so esattamente così come...ma mi colpì particolarmente che mi fece voltare di scatto. Mi ritrovai a guardare un ragazzo della mia età (grosso modo), dai capelli e occhi castani. Con uno sguardo decisamente meno carino del mio cliente precedente, eppure rimasi per un’attimo a fissarlo. Si, proprio così, a fissarlo, senza caprine il motivo.
    Eh, già...in effetti... esclamai un po’ goffamente e poi facendo linguaccia mentre mi accarezzavo la nuca. A chi non piace la cioccolata!!!! aggiunsi subito dopo con una lieve enfasi. Questa poi è troppo carina!!! feci con allegria indicandogli varie forme carine ricreate appunto con la cioccolata. Ce ne è per tutti i gusti, ma solo al latte!!. Era un po’ un mistero perché la cioccolateria aveva optato per questa scelta di mercato, ovvero ogni luogo un tipo di cioccolato diverso. E fortunatamente io avevo quella al latte: forse la migliore!!!
    Iniziai a parlare con lui e mi sembrava...come...non lo so come...deja vu......?
    Sakura Kinomoto
     
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    In men che non si dica quello stand venne preso d'assalto.
    Una folla che non mi aspettavo sinceramente, si era radunata tutt'intorno. Per un attimo ebbi anche l'impressione che molti non avessero mai visto un pezzo di cioccolato in vita loro, da come guardavano ciò che era esposto. Oppure, quell'evento era un qualcosa di totalmente nuovo che prima di quel pomeriggio non era mai stato fatto; con la conseguenza di aver suscitato parecchia curiosità nelle persone. Una possibile spiegazione a tutto quel trambusto. Doveva aver riscosso parecchio successo per gli abitati di quella zona.
    Decisi così di farmi da parte; così facendo la ragazza sarebbe riuscita a servire tutti senza alcun tipo di problema e io, mi sarei evitato di creare inutili blocchi.
    Quando finalmente le acque sembrarono calmarsi e tornare una parvenza di quiete, mi riavvicinai « Assolutamente si » , concordavo con le sue parole, a chi non piaceva il cioccolato ? Mi mostrò cosa aveva in esposizione, la maggior parte era completamente al latte; e sinceramente più di tanto non mi dispiaceva. « Immagino che se continui così con questo via e via, a fine serata racimolerai un bel gruzzoletto » , un sorrisi mi si stampò sulle labbra. Con tutto quel via e via ero convinto che a fine giornata avrebbe intascato un bel po' di soldi. « Vorrei fare un regalo ad un amico, mi affido alle tue mani » , mi affido alle sue mani. Già che c'ero un regalo per Wei glielo prendevo; mi sembrava il minimo dopo tutto quello che faceva per me e, tornare a casa a mani vuoti non mi sembrava granché giusto. Stranamente però, più guardavo quella ragazza e ascoltavo il suono della sua voce, più mi convincevo di averla già vista. Probabilmente mi sbagliavo, ero convinto di non averla mai vista prima di quel giorno, semplice soggezione forse ?
    Syaoran Li
     
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    Come volevasi dimostrare la cioccolata era qualcosa di veramente apprezzato infatti così gli stand iniziavano ad avere sempre più clienti. Ciò significava più lavoro per me, ma la cosa non mi dispiaceva affatto.
    Il ragazzo che avevo di fronte ora, ad essere sincere, più lo guardavo e più, non lo so, c’era qualcosa che mi attraeva. Eppure non è che esprimesse tutta questa simpatia (come il cliente precedente ad esempio); nemmeno quando concordò con le mie parole su a chi non piacesse la cioccolata. Aveva un timbro di voce un po’ sull’arrogante, anche se quasi impercettibile, ma io lo potei cogliere. Eppure egli continuava a dimostrarsi gentile... Immagino che se continui così con questo via e via, a fine serata racimolerai un bel gruzzoletto fece con un bel sorriso stampato sulle labbra. Ed in effetti era davvero un gran bel ragazzo!
    Scossi lievemente la testa scacciando questo pensiero dalla mia testa, del resto a me piaceva il migliore amico di mio fratello da tanti anni. Già, forse un po’ da troppi. Peccato che lui mi considerava solamente come una sorellina...che fosse arrivato il momento di arrendersi? Del resto ora io ero cresciuta, ma lui continuava sempre a vedermi e a trattarmi come una ragazzina...
    Io arrossii un poco e l’unica cosa che mi venne da dire fu un timido eh già..., che non era affatto da me; io non ero una persona timida!!
    Vorrei fare un regalo ad un amico, mi affido alle tue mani aggiunse egli subito dopo e, anche se quasi impercettibile, mi accorsi che non era di qui. Aveva uno strano accento. Ma a parte questo era stato carino a chiedere per un regalo per un amico; forse il mio giudizio era stato po troppo affrettato. Sembrava invece essere ragazzo d’oro!
    Ma certamente!! Allora!!! Guarda, mi serve sapere un po’ come è questo tuo amico!! esclamai gioiosa sorridendogli a mia volta. Come facevo a suggerirgli cosa comprare se io non conoscevo affatto questo suo amico!?
    Non posso consigliarti se non so com’è!!! costatai amichevolmente mostrandogli poi che c’erano forme di vario tipo, appunto adatte ai gusti più diversi.
    Non sei di qui, vero...!?. Non riuscii a trattenermi di chiederglielo. Ero troppo curiosa. Già lo ero di mio, in più, più parlavo con lui e più avevo voglia di conoscerlo, di sapere di più sul suo conto... deja vu......?
    Sakura Kinomoto
     
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    « Hai ragione » , portai una mano dietro alla nuca, un gesto che facevo spesso quand'ero in imbarazzo. Se non gli davo qualche indizio su com'era Wei, era normale che non poteva aiutarmi in qualche modo. Perché non ci avevo pensato subito ?
    Riflettei per qualche istante su come poterglielo descrivere; avevo così tante belle parole da spendere sul suo conto, ma non potevo certamente passare due ore abbondati ad elencare tutto quanto, non potevo assolutamente.
    « Dunque » , una piccola pausa portando lo sguardo verso quella della biondina « E' una persona che ha un certo senso dell'umorismo, gentile e credo che ami i dolci anche se non lo da a vedere », in tanti anni che lo conoscevo, ero sicuro che anche lui nascondesse dei segreti. E dietro quella maschera seria e pacata che indossava in presenza di qualcuno, sotto sotto, dei punti deboli gli doveva avere pure lui, ne ero certo. « Diciamo che mi serve anche per verificare se questa sensazione che ho è giusta o meno », un modo come un altro per vedere se avevo ragione. Male che andava, me la potevo mangiare tranquillamente da solo quella cioccolata, e senza sentirmi nemmeno in colpa.
    Scossi il capo quando mi chiese se ero della zona. « No assolutamente, sono arrivato da poco in questa città , mi devo ancora ambientare » , ammisi. Ed era vero, da qualche mese che mi trovavo a Vancouver e ancora mi dovevo ambientare. Ma dopo tutto era normale, non si trattava di un paesino di qualche abitante e basta; le cose da vedere e da scoprire erano moltissime. « Spero di riuscire a vederla tutta prima o poi, non credo ripartirò tanto presto » , contavo sul fatto di riuscire a visitarla tutta un giorno o l'altro. Non avevo alcuna partenza in previsione, salvo ordini improvvisi di mia madre che si trovava ancora dall'altro lato del mondo. Ma anche se così fosse stato, ero maggiorenne ormai, non ero più un ragazzino che doveva obbedire ad ogni sua richiesta . Potevo tranquillamente rifiutare e restarmene dov'ero, riuscire a costruirmi una vita.
    « Toglimi una curiosità , lo fate ogni anno ? » , quella domanda mi uscì spontanea. Ero curioso di sapere se quell'evento lo facevano ogni anno o se era la prima volta che lo organizzavano.
    Syaoran Li
     
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    Il moretto mi diede ragione portandosi la mano dietro la nuca e come un fulmine a ciel sereno mi arrivò una specie di flashback in cui qualcuno, con la mano sulla sua testolina, mi diceva con voce un po’ contraria e non del tutto allegra hai ragione Sakura!. Non nè distinguevo il volto, nemmeno la nuca su cui l’immagine era focalizzata, a dir la verità, perché vedevo il tutto un po’ sfuocato. La voce era quella di un ragazzina di circa 10 o forse 12 anni. Ecco, quella era l’unica cosa limpida di quel...ricordo?...
    Ultimamente mi capitavano delle immagini nella mia mente che sembravano piccoli flashback, eppure non avevo perso la memoria...insomma, non ero stata ne ricoverata ne appunto avevo perso la memoria...Mio padre e mio fratello me lo avrebbero detto, no!? E certo che sì!!! Chissà quindi cosa fossero quelle corte immagini che ogni tanto capitolavano nella mia testolina..
    Dunque...la sua voce mi riportò al presente. E' una persona che ha un certo senso dell'umorismo, gentile e credo che ami i dolci anche se non lo da a vedere mi spiegò in poche parole come fosse la persona a cui doveva regalare della cioccolata.
    Io assunsi per un attimo un’espressione pensierosa, cercando di immaginarmi il tipo, mentre il ragazzo continuò a parlare Diciamo che mi serve anche per verificare se questa sensazione che ho è giusta o meno. Aggrottai lievemente la fronte e poi scoppiai in una piccola risatina. Sicuramente per un tipo così era meglio puntare su una forma semplice e lineare, niente coniglietto o fiorellino insomma!!
    Direi qualcosa di semplice allora...Ma non troppo!! esclamai sul finale. Dovevamo in qualche modo stupire l’amico, o no!? Gli proposi quindi di prendere qualche ovetto semplice semplice -insomma, la forma più classica- e di aggiungere però nel sacchettino un cioccolato di una forma diversa. ...un chiodo?...no...gli piacciono i fiori...?...dei baffetti...guarda anche gli occhiali sono carini...Porta gli occhiali il tuo amico? feci tutta entusiasta. Erano pochi pezzi con quelle forme che avevo appena elencato, però ne avevo!
    No assolutamente, sono arrivato da poco in questa città , mi devo ancora ambientare intanto la nostra conversazione stava andando avanti, e ciò mi provocava una strana sensazione al petto, ma forse ero semplicemente felice di questa bella giornata! E starai qui molto!? gli domandai io visto il suo “mi devo ancora ambientare” che mi faceva supporre che forse non era qui per una vacanza ma probabilmente c’era venuto...magari per l’università!! Quindi per qualche anno!! Spero di riuscire a vederla tutta prima o poi, non credo ripartirò tanto presto mi rispose lui subito dopo e io gli sorrisi caldamente; Oh, vedrai che ti troverai benone qui!!! feci allegra e sorridente. E di dove sei? era anche abbastanza chiaro che non fosse occidentale...
    Toglimi una curiosità , lo fate ogni anno ? chiese rivelando una forte curiosità che mi piacque molto. Oh, ti stupirai di quante feste questa città organizza!! esclamai tutta entusiasta, mentre poi prendevo il sacchetto per mettere la cioccolata che il ragazzo mi stava per richiedere. Ma il tuo amico è qui con te, o devo spedirgliela a casa!? aggiunsi poi. Perché se il suo amico non era lì con lui ma appunto oltreoceano, dovevano trovare il modo per mantenere il cioccolato...
    Sakura Kinomoto
     
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    Più la guardavo e più mi rendevo conto di quant'era felice.
    Entusiasta.
    Beh, chi non lo sarebbe stato lavorando con tutto quel cioccolato davanti a gli occhi. O forse, lo era semplicemente di suo come carattere.
    Mi aiutò con alcuni consigli partendo da un qualcosa di semplice, prima di essere investito da una serie di domande che mi fecero sorridere. « Si, ha i baffetti e gli occhiali » , aveva entrambe le cose. E ora che ci pensavo attentamente, non lo avevo mai visto senza baffi, o forse, me ero troppo piccolo per potermelo ricordare. Anche se nella mia memoria vi erano presenti dei buchi, dei vuoti inspiegabili. Ero convinto di aver preso una botta in testa in qualche modo, un piccolo trauma cranico e ora, la maggior parte delle cose mi apparivano confuse o offuscate da un immenso alone nero.
    « Credo che mi fermerò per un bel po', non ho intenzione di ripartire, sono appena arrivato in fin dei conti » , il mio piano era quello di restare il più allungo possibile. Avrei fatto di tutto per riuscirci, non mi importava quanti sacrifici dovevo fare o che prezzo, dovevo pagare con la mia famiglia. Ma nessuno mi avrebbe mai smosso da lì, o almeno, non volontariamente.
    « Hong Kong e il mio amico sta a casa mia, è lui che si occupa della casa mia madre … » , mi fermai prima di andare troppo in là con il discorso. Dopo tutto era pur sempre una sconosciuta e non mi andava di raccontare troppo dei miei fatti in giro. « E' rimasta lì ,non è potuto venire per colpa del suo lavoro » , come non erano riuscite a raggiungermi nemmeno le mie sorelle, ma poco importava. « Porto tutto direttamente a casa » , non serviva spedire nulla, avrei portato il tutto semplicemente a casa il giorno stesso. « Deduco che fanno molti eventi del genere, molto bene, buono a sapersi » , da come lo avevo capito non era l'unico evento che si sarebbe tenuto. La cosa mi incuriosiva parecchio, lo trovavo un splendido modo per socializzare un po'. O quanto meno, cercare, di uscire da quella corazza solitaria che mi ero costruito attorno. « Spero che questa vada a buon fine … con quelle nubi » , alzai la testa verso il cielo quando una nube passò davanti al sole. Era una così bella giornata quand'ero uscito di casa, mi auguravo soltanto che il brutto tempo non rovinasse il tutto.
    Syaoran Li
     
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    Si, ha i baffetti e gli occhiali mi disse il ragazzo quando fatalità nominai proprio quelle due forme di cioccolato. Già, proprio una bella fatalità...aggrottai per un attimo lo sguardo, pur senza perdere la mia ilarità, mentre con l’indice giocherellai un attimo con un ciuffetto dei miei capelli. Non so se fosse una fatalità quella, perché fra tutte le formine a quel ragazzo mi venne subito da nominare quelle due; e non ne sapevo il motivo. Era come se quelle due caratteristiche -i baffi e gli occhiali- in qualche modo potessero appartenere a quel suo amico...Buffo, non trovate!? Io però a pensarci bene lo ritenevo un tantino inquietante...
    Credo che mi fermerò per un bel po', non ho intenzione di ripartire, sono appena arrivato in fin dei conti andava intanto dicendo il ragazzo di cui non sapevo ancora il nome, e volevo conoscerlo a tutti i costi!!!, chissà poi perché...
    Comunque fui felice di sentirgli dire quelle cose, mi aveva fatto un’enorme piacere sapere che si sarebbe fermato a Vancouver per un bel po!!
    Hong Kong e il mio amico sta a casa mia, è lui che si occupa della casa mia madre … continuó egli a parlarmi esitando un attimino perciò capii che c’erano delle cose che sicuramente non andava di dirmi a proposito della sua famiglia. E' rimasta lì ,non è potuto venire per colpa del suo lavoro.
    In poche parole quel ragazzo era venuto in Canada con un amico che probabilmente gli faceva anche da tutore.
    Wow da Hong Kong!! esclamai io notando la distanza da cui proveniva, addirittura da oltre oceano.
    Spero che questa vada a buon fine … con quelle nubi aggiunse subito dopo mentre parlavamo delle feste organizzate da questa città.
    Portai il mio sguardo verso dove lo sconos- non mi andava affarò di chiamarlo così, anche se a tutti gli effetti per me era davvero uno sconosciuto! Comunque dicevo, portai il mio sguardo dove egli stava indicando ed in effetti c’erano un po’ di nubi che minacciose su stavano avvicinando.
    Oh per la miseria! esclamai lievemente adirata sbuffando, come ad aggiungere il dispiacere che mi stava creando quelle nubi. Non sono previste!! Davano bel tempo tutto il giorno!!. Quasi ero arrabbiata contro le previsioni del meteo più che per il meteo stesso.
    Sbuffai mentre insacchettai le due forme scelte dal ragazzo. Ecco a te, sono 6 dollari! gli dissi porgendogli il sacchetto. E poi gli diedi subito una forma di cagnolino di cioccolata. Omaggio. Non seppi perché lo feci, ma mi venne troppo naturale farlo.
    Il ragazzo ringraziò gentilmente e se ne andò.

    Passarono un paio di ore, le nubi all’orizzonte si facevano sempre più minacciose e avrebbero di certo rovinato il finale della nostra beneficenza. Vedevo infatti Karl, il signore della pasticceria che rimase lì con noi a controllare etc, che da qualche minuto andava e veniva sempre più agitato. Passarono altri minuti e alla fine, portando gli occhi al cielo, annunció con l’auto parlante di chiudere tutto dal momento che di lì a poco avrebbe messo pioggia. E così ognuno di noi si mise a rimpacchettare il cioccolato e a rimetterlo nel camion che arrivò poco dopo.
    Il festival si concluse. Però dai. Erano le 5 del pomeriggio, direi che dalle 8 del mattino avevamo potuto fare molto!!!!
    Il parco si svuotò velocemente ma io tardai perché quando arrivai quasi all’uscita, mi resi conto di essermi dimenticata il mio sacchettino con la cioccolata; tornai quindi indietro, sfrecciando con i miei pattini. Una volta arrivata raccolsi da terra il sacchettino, lo misi nel mio zainetto e poi mi precipitai nuovamente verso l’uscita. Fu allora che arrivò un forte scroscio d’acqua, talmente fitto e potente che mi dovetti riparare sotto la tettoia di un gazebo. E notai che non fui l’unica; anche il ragazzo orientale si era riparato lì sotto.
    Hey lo salutai anche con la manina. Bel tempo eh!!! disse ironica e divertita. Non so lì a Hong Kong come sia il tempo. Qui a Vancouver piace cambiare, e in peggio... dissi ridendo. Il clima del Canada in effetti non era proprio un bel clima ideale, specie per le città sulle coste, e Vancouver era sulla costa. Pioveva spesso, purtroppo. Ma io c’ero abituata.
    Sakura Kinomoto
     
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    « Ti ringrazio » , sborsai i sei dollari che mi aveva chiesto lasciando qualche spicciolo in più. Mi venne spontaneo farlo, era stata così gentile con me.
    E al tempo stesso, mi sembrò stupita per il fatto che venissi da così lontano; non era la prima persona che aveva la sua stessa identica reazione.
    « Speriamo regga, te lo auguro » , una seconda occhiata a quelle nubi minacciose che non lasciavano presagire nulla di buono. Speravo fosse solo una cosa passeggera e che il sole, sarebbe riuscito da lì a breve.
    « Ti saluto, grazie ancora per l'aiuto e buone vendite » , accompagnai quelle parole con sorriso, salutandola poco dopo un semplice cenno della mano.
    E ora ?
    Passo dopo passo era riuscito ad allontanarmi un minimo dalla bancarella e dalla mole di persone che si stavano accalcando. Avevo fatto bene, a sgattaiolare fuori di casa così presto. Mi ero evitato file e code inutilmente, odiavo dover aspettare il mio turno ogni volta.

    ***



    Passai così il restante della giornata in giro per quel quartiere; volevo vedere qualcosa di nuovo e farmi un'idea di che cosa potesse offrire realmente quella città.
    « No no no » , in men che non si dica mi ritrovai fradicio, colto da un'improvviso scroscio d'acqua.
    Corsi a ripararmi sotto ad un gazebo; e senza rendermene conto ero tornato al punto da dov'ero partito. « Non poteva aspettare cinque minuti ? » , protestai mentre mi passavo una mano tra i capelli ormai umidi.
    « Non so lì a Hong Kong come sia il tempo. Qui a Vancouver piace cambiare, e in peggio... » , fu la voce di una ragazza a distrarmi; la stessa, che qualche ora prima mi aveva servito. « Ho notato, sembrava migliorare ad una certa » , sembrava. Era quello il termine giusto da usare.
    Una semplice illusione e nulla di più. « Se non altro siamo al riparo qui sotto » , con buone probabilità non mi sarei allontanato da lì per nessun motivo al mondo.
    Stavo per aprire bocca e dire qualcosa quando mi fermai dal farlo.
    Tutto accadde in una frazione di secondo , velocemente e inaspettatamente.
    Un tuono squarciò il silenzio che si era venuto a creare illuminando l'intera area, nonostante fosse pieno pomeriggio. Una luce intensa dove mi ritrovai a chiudere gli occhi. Li sentivo bruciare.
    Nel compiere quel gesto, nella mia mente riaffiorano una serie di immagini e di voci confuse e indistinte.
    Ma una tra tutte mi sembrò famigliare. Una ragazza chiamava il mio nome e un altra, forse appartenuta ad un uomo, ci diceva che avevamo fallito nel fare qualcosa.
    Quando riaprì gli occhi, per un istante mi sentì mancare il fiato e la testa inziò a farmi male.
    Spostai poco dopo lo sguardo verso di lei , rimanendo in silenzio e limitandomi ad osservarla.
    Ero quasi del tutto certo che fosse proprio lei, la voce che aveva pronunciato il mio nome.
    Ma com'era possibile ? Cos'era appena successo ?
    Syaoran Li


    Edited by Laila; - 24/8/2021, 16:49
     
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    Speriamo regga, te lo auguro. Fu carino a dirmi ciò, non era affatto tenuto, come non lo era stato per darmi qualche spicciolo di mancia, eppure l’aveva fatto. Nonostante l’apparenza un po’ burbera che aveva, doveva trattarsi di una persona dal cuore buono. E non so perché, ma mentre costatai ciò, il mio cuore fece un sussulto diverso; c’era qualcosa di familiare in quelle mie parole appena pensate, ma non riuscii a capacitarmi di quando avessi mai potuto pensare ciò…soprattutto nei riguardi di una persona che non avevo mai visto prima in vita mia…aggrottai lievemente lo sguardo…forse mi ricordava un po’ il mio fratellone, cocciuto, aspro, ma in fondo con un cuore enorme ricco di bontà. Quante litigate che ci facevamo quando io ero più piccola!, ma allo stesso tempo ci volevamo un bene incommensurabile (ancora oggi eh!!), come forse non ho mai avuto per nessun altro…dico forse perché alle volte, quando mi ritrovo a pensare ad alcune cose (tipo appunto i miei sentimenti) sento come se qualcosa mi mancasse…ma tutto ciò è chiaramente impossibile!!!

    Ho notato, sembrava migliorare ad una certa. Il ragazzo mise speranza in quella frase, ma evidentemente non conosceva il nostro mese di aprile. Se non altro siamo al riparo qui sotto aggiunse subito dopo.
    Mi distrassi per un attimo soffermandomi a guardarlo, non so perché, ma facevo fatica a distogliere il mio sguardo anche solo dalla sua chioma bagnata dalla pioggia. C’era qualcosa…
    …voltai il mio sguardo all’orizzonte quando un tuono prepotente si udì…ma non fu certamente quella la cosa strana…c’era qualcosa di strano in tutto ciò. La luce del lampo che tardò a svanire, mi stava quasi bruciando le iridi da quanto potente fosse.
    Chiusi gli occhi…
    Un’immagine di un ragazzino di spalle, vestito prevalentemente di verde e con una grande spada appoggiata alla sua schiena si fece vivida nella mia mente.
    Chi era costui?
    Qualcuno mi svegliò tutto preoccupato, conscio che stavo facendo un incubo.
    Ma era un incubo quello che stavo facendo? Strano lo era per certo, come mi apprestai a dire alla figura davanti a me (che ora non riuscivo a dare un volto). Un sogno che avevo già fatto altre volte…
    …Si vedeva una torre, poi un ragazzo con degli abiti cinesi…

    …Chissà perché mi era venuto alla mente quel sogno di tantissimi anni fa. Forse perché avevo appena fatta la conoscenza di un ragazzo proveniente proprio dalla Cina!?
    Si, le due cose dovevano per forza essere collegate fra loro…
    Strano lampo eh…tutto bene!? dissi quando riaprendo gli occhi tutto era tornato alla normalità, dalla luce alla mia mente ora proiettata solo al presente.
    Quel lampo e quel tuono però non riuscivo a togliermeli dalla mente…erano stati troppo strani e dentro di me sentì qualcosa che scalpitava, il mio cuore aveva palpitato all’impazzata; mentre ora aveva ripreso il battito regolare.
    Hai poteri magici Sakura. Quel sogno potrebbe essere premonitore…. Una voce, a dir la verità più che una voce era una vocina molto fine ed acuta, stava rimbombano nella mia mente. Chi è che mi stava parlando!? E cosa voleva dire che avevo poteri magici? In poche parole presto potresti incontrare quel ragazzo cinese , mi disse quella stessa voce…
    Mi voltai verso quel ragazzo ”cinese” e solo ora mi ricordai vagamente del sogno che avevo fatto la notte precedente, con un ragazzo di schiena vestito con abiti cinesi e una grossa spada con sé. Erano immagini per lo più confuse, e il volto credo comunque che non si fosse mai visto. E non mi sembrò fosse la prima volta, che facevo quel sogno intendo. Era tutto così strano…
    Poi un altro tuono seguito da un fulmine e mi venne naturale portare le mani alle mie orecchie, come a voler attenuare il fragoroso chiasso che aveva fatto.
    Ma non pioveva. Solo tuoni e un cielo che pareva quasi notturno. Poi un altro tuono ed un altro ancora…Ma cosa stava succedendo? E non una goccia d’acqua. Tutto ciò sembrava così surreale, così artificiale…
    Sakura!!! Devi dire “chiave del sigillo! Release!!”. Improvvisamente si sentì una vocina fine e acuta. Guardai il ragazzo da cui probabilmente non partiva quella voce, ma volevo assicurarmi che fosse sorpreso quanto me.
    Sono qui giù. Sono Cerberus, il custode del libro delle carte!!!. Abbassai lo sguardo ai nostri piedi e vidi un peluche agitarsi e volando arrivare alla nostra altezza. Io deglutii, stringendomi e indietreggiando dell’unico passo che potevo fare. Poi con la coda dell’occhio guardai il ragazzo, quindi senza mai perdere realmente il contatto visivo con quella strana creaturina. Che stava succedendo??? E come conosceva il mio nome? Era tutto così assurdo…
    Dovevo dire quello che quel cosino giallo mi aveva detto di dire o no!?
    Sakura Kinomoto
     
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