A New Beginning

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    About 3 years ago…

    Zeppelin Andrews era soggiogato da un Vampiro che lo costrinse ad uccidere il sindaco della città in cui vivevano. Ma cosa voleva dire “soggiogamento”? Semplicemente quel Vampiro era in grado di controllare la mente del malcapitato e di fargli fare tutto quello che lui stesso gli ordinava di fare.
    Fu così che Zeppelin, mantenendo il suo solito sangue freddo, non ci mise poi molto a portare a termine il suo incarico, aiutato come sempre da alcuni Vampiri per cui lavorava.
    Anni prima si era immischiato in un brutto giro, ma inconsapevolmente. La sua mente era sempre sotto loro controllo e loro gli facevano compiere un sacco di omicidi. Era (purtroppo) bravo in queste cose, per questo motivo quel clan aveva sempre bisogno di lui.
    Ma quel giorno qualcosa andò storto; a coprirlo non c’era nessuno, un Vampiro si era distratto con il sangue di una giovane donna e quelli rimasti non si accorsero che il loro killer era tenuto sotto mira dalle guardie del politico.
    Zeppelin Andrews quel giorno morì…
    Di fianco al suo cadavere comparve Morte, impeccabile come sempre, mentre brandiva la sua lunga falce.
    Zeppelin (o meglio il suo spirito) guardò la figura nera con uno certo sgomento, poi vide il suo corpo perforato da più colpi di proiettili, poi sentì un forte mal di testa, mentre il soggiogamento lasciava prepotentemente la sua mente. Che ci faceva a terra esanime? Che era successo?
    Sei morto disse l’uomo in nero con voce calma e piatta, dando voce alla risposta che il ragazzo mai si sarebbe aspettato. Morto? Ma come era possibile? Che stava facendo poi prima di…morire…Possibile non si ricordasse nulla…? Possibile visto che la sua mente era manovrata e lui non lo sapeva…
    A Morte poco importava, però quando lo toccò per portarlo da Lucifer Morningstar, qualcosa lo fece destare. Sul volto sempre impassibile del demone, comparve una minuscola smorfia di perplessità. Era giunto fino lì per portarlo all’Inferno ovviamente, visto tutti gli omicidi compiuti, ma quando ebbe un contatto con lui, capì che la sua mente era stata plasmata perché li compisse. Tutti. Non era dunque in sè quando uccideva. E forse nemmeno lo sapeva di tutte quelle morti causate proprio da lui…
    Tuttavia aveva ucciso, quindi Dio non lo avrebbe accolto di per certo nel suo Paradiso; e come Fantasma era fuori discussione, nulla era irrisolto nella sua vita.
    Il Purgatorio poi, non era un posto comune…
    No…Lo avrebbe condotto all’inferno, sua scelta migliore.
    Sei difficile da collocare, ragazzo… si lasciò scappare con uno sbuffo.
    Come sarebbe a dire che sono morto…!??! finalmente Zeppelin riuscì a dar voce ad uno dei sue mille pensieri attuali, che tuttavia puntavano tutti proprio a ciò. Domanda che Morte era abituato a sentirselo dire tutte le volte. Per questo motivo non gli rispose limitandosi a portarlo alle porte dell’Inferno, dove sarebbe stato Lucifer in persona -e forse anche Dio- a decidere per il suo destino. Questa volta infatti Morte decise di lasciare ad altri il compito di decidere…

    L’inferno…Non era proprio come Zeppelin se lo immaginava.
    O meglio. Non se lo era proprio mai immaginato…ma più che il posto, mai si sarebbe aspettato di vedere un ragazzo più o meno suo coetaneo, forse con qualche anno di più (apparentemente chiaro), senza corna, coda o altre cose demoniache…Forse non era il Diavolo…ma Morte tolse tutti i suoi dubbi.
    Lucifer Morningstar…Zeppelin Andrews… non era proprio una vera e propria presentazione, semplicemente aveva così trasmesso al Diavolo in persona tutta la vita del ragazzo in pochi secondi.
    E come Morte, forse anche Lucifer era titubante se quello fosse il posto adatto a Zeppelin…
    Zeppelin Andrews e Morte
     
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    lucifer morningstar
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    Se si dovesse chiedere di immaginarsi come sarebbe controllare l'Inferno chiunque congiurerebbe subito nella propria mente immagini di fiamme, potere, distruzione, un trono probabilmente insanguinato e un'armata di creature così terribili da non esistere neanche nei loro peggiori incubi... Ed avrebbero ragione, in parte. Vi erano le fiamme - da qualche parte - vi era ovviamente potere ed un trono, seppur privo di qualsiasi liquido ed un esercito di demoni, che tuttavia da quando il loro leader si era preso una vacanza dagli Inferi si meritavano più il titolo di bambini bizzosi. La fedele Mazikeen oltre a fare da ombra a Lucifer, assicurandosi che nessuno potesse arrivare a lui sulla Terra, gli consegnava rapporti periodici sull'andamento del suo regno. - Sono a capo di un dannatissimo asilo! - aveva tonato subito nel sentire come alcuni demoni si litigavano e anime da torturare, mentre altri battevano la fiacca e tutti lamentavano l'assenza del Diavolo. Il suo improvviso ritorno sul trono aveva mandato nel panico quasi tutti ed era l'unica cosa che riusciva a risollevare il morale di Lucifer. Si era precipitato all'Inferno abbandonando una festa nel suo stesso locale, lasciando dietro di se alcuni invitati che avrebbero di certo contribuito ad un fine serata con i fiocchi, senza neanche cambiarsi troppo irritato per fare qualcosa che non fosse camminare a grandi e minacciose falcate al suo trono. Il papillon ciondolava, sciolto, da entrambi i lati del suo collo la giacca che indossava poco prima abbandonata in qualche angolo del Lux "Il caro Papà e tutti i miei fratelli e sorelle si staranno sganasciando dalle risate" stava pensando iracondo afferrando per una spalla un demone minore che aveva avuto la sfortuna di trovarsi sul suo cammino e scaraventandolo chissà dove in un gesto di frustrazione. - Che altro c'è? - aveva chiesto con l'ultimo briciolo di pazienza rimastogli nel vedere Maze emergere dall'ombra con il suo solito sorriso sinistro stampato in volto, o meglio nella metà di volto che le rimaneva. - Hai visite - si era limitata a rispondere con fare annoiato, poggiandosi con un fianco alla base del trono infernale e indicando qualcosa alle spalle del Diavolo con un cenno del mento. - Mortimer! Che piacere averti tra noi, iniziavano a mancarmi i tuoi sorrisi - aveva salutato canzonatorio, lanciando lui un sorriso in direzione della Morte prima di spostare lo sguardo sull'umano al suo fianco Lucifer Morningstar…Zeppelin Andrews… aveva atteso qualche secondo, pensando di ricevere maggiori informazioni, ma l'entità era rimasta in silenzio come se il nome del ragazzo fosse più che sufficiente per capire osa stava accadendo - Non mi dice niente - aveva commentato muovendosi verso il diretto interessato squadrandolo da testa a piedi. Le anime che giungevano all'Inferno andavano direttamente nel loro loop infernale a scontare la propria pena, ma Zeppelin sembrava non rispondere al richiamo - Mmhh... Interessante - aveva aggiunto girandogli attorno come un predatore pronto a colpire.

     
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    Papà era finalmente tornato a casa…Papà era finalmente lì davanti a lei, a Lilith. Solitamente le figlie adolescenti non vedevano l’ora di rimanere senza le autorità genitoriali, ma ella, che di adolescente aveva solamente l’aspetto, era ben contenta di trovarsi papà davanti. Specie perché l’inferno senza di lui non era lo stesso. Avrebbe voluto dirgli tante cose peccato però che durò ben poco il loro incontro, in quanto Maze attirò subito l’attenzione del capo dei demoni, dicendo lui di avere delle visite. Lilith sparì quindi dalla loro vista, spazientita. Quella Maze era sempre in mezzo dappertutto quando si trattava di Lucifer! Non le bastava essere scesa con lui, no, doveva tornare con egli negli inferi anche nei pochi giorni che lui sarebbe stato lì!! Non era gelosia la sua, i demoni non provavano gelosia…
    Mortimer! Che piacere averti tra noi, iniziavano a mancarmi i tuoi sorrisi Lucifer salutò così il demone della morte, che lo guardò di sbieco. Era da anni che Morte stava iniziando a non capire più Lucifer, esattamente da quando egli era sceso sulla Terra, abbandonando (si, perché era questo che aveva fatto!!) il suo posto di governatore dell’Inferno. Si era ammorbidito e non sembrava più il (giustamente) perfido demone di una volta, e questo sicuramente non poteva che far fare brutta pubblicità su di lui e il suo mondo. Così, se Zeppelin era un poco perplesso per il luogo, figuriamoci su di Lucifer!!! Infatti il ragazzo si era sempre immaginato una persona completamente rossa dalla testa ai piedi, brutta, deforme anche, con corna, coda e forcone!! Invece sì trovava di fronte ad un bel ragazzo all’apparenza poco più grande di lui.
    …Morte… aveva intanto bofonchiato il Cavaliere dell’Apocalisse in un sussurro, mentre guardava il tutto seccato.
    Dopo le presentazioni dovute Lucifer capì subito che il nuovo arrivato non era affatto previsto Non mi dice niente, disse avvicinandosi al ragazzo in questione squadrandolo dall’alto in basso.
    Per un attimo Morte sperò che non fece altrettanto Zeppelin, e invece pure egli squadrò a sua volta il demone. Davvero questo era il famoso Lucifer Morningstar? No, decisamente si sarebbe aspettato tutt’altra persona e personalità.
    Mmhh... Interessante aggiunse poco dopo girandogli attorno e in quel momento Zeppelin si sentiva una preda. Che l’apparenza forse ingannava!?
    Un brivido percosse tutto il suo essere, mentre una sensazione di inadeguatezza fece capolino in lui. Che ci faceva lui lì? Era morto…ma perché!? Quando era successo…?!
    S-Sono all’Inferno!? domandò guardando per un attimo lo sguardo di quello che doveva essere Lucifer (eh si beh, l’altro tizio con la falce così l’aveva presentato!), per poi abbassarlo.
    Din din din!!!, abbiamo la risposta giusta! esclamò il demone alle sue spalle rivelando un certo sarcasmo, anche se il volto rimaneva imperturbabile.
    Zeppelin si voltò a guardarlo. Lui era invece…il traghettatore della anime perdute…? Colui che dirigeva i morti o nel paradiso o all’Inferno!?
    Dunque era l’inferno il posto che lo aspettava…Ma perché? Ok che entrando in quel clan di gente losca non dava esattamente la dimostrazione di essere un santo…, però… davvero l’inferno!?
    No, non era davvero così; proprio per questo Morte l’aveva consegnato a Lucifer con una tale titubanza che anche egli ora comprese…
    Sia Lucifer che Zeppelin ora videro ciò che Morte aveva già compreso… immagini come flash (che Andrews non capiva se erano nella sua mente o erano davanti a lui) in una sequenza di sue azioni. Lo si vedeva con i genitori da ragazzino o fare il teppistello con i compagni di scuola, immagini magari non idilliache, ma sicuramente non da meritarsi l’inferno. Lo si vedeva con le ragazze con cui stava che le trattava bene, crescendo lo si vedeva con gli amici comportarsi come un normale ragazzo della sua età. Poi lo si vedeva con delle persone, poi di nuovo gli amici, poi ancora queste persone più vecchie di lui, anche se non poteva sembrare dalle apparenze. Ma nessuno poteva imbrogliare Lucifer. Quelle persone erano chiaramente molto più vecchie di Zeppelin, era creature immortali di chissà quanti anni alle spalle…Vampiri, vedendo il seguito…che avevano soggiogato Zeppelin Andrews per compiere tutti quegli omicidi…
    Zeppelin era sconvolto. Quando mai aveva ammazzato quell’uomo vestito di blu, piuttosto che la signora con il fregio sull’occhio…?! Si ricordava di quelle persone che aveva di fianco, di quei Vampiri, ma non di certo di tutto quello che faceva per loro…e di certo non conosceva il loro potere di soggiogare le menti altrui…
    …ma che Diavolo- si lasciò scappare dimenticandosi di essere proprio di fronte al Diavolo in persona.
    Lucifer. Aspetto il tuo verdetto. Zeppelin Andrews è destinato all’Inferno? domandò con la sua solita calma e inespressività il Cavaliere dell’Apocalisse.
    Zeppelin Andrews e Morte
     
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    Certo, il compito di Morte non era sicuramente il più piacevole, divertente o ambito al mondo e doveva esistere consapevole di come moltissime persone ed anche creature lo disprezzavano e maledivano quotidianamente per tutto ciò che era e rappresentava... In un certo senso Lucifer si sentiva particolarmente affine a Morte, con l'unica differenza che quest'ultimo non sembrava curarsene, mentre il Re degli Inferi non poteva dire lo stesso anche se aveva finto il contrario per millenni. - Dovresti prenderti una vacanza amico mio, credimi, lo dico per esperienza - aveva commentato il Diavolo, più sincero di quanto ci si poteva aspettare da lui, dirigendo un paio di pacche ben assestate sulla schiena di Morte per poi spostare la propria attenzione sul ragazzo al suo fianco il quale rappresentava una bizzarra anomalia. Non era impossibile accedere all'Inferno sia da morti che da vivi; non vi erano regole che impedivano il transito quasi come fosse una qualsiasi città sulla Terra, ma se non si era un demone o non si veniva invitati e accettati da Lucifer in persona l'unico motivo che faceva ottenere la permanenza eterna nel suo regno erano i peccati da scontare al suo interno e in quel caso di certo non si aveva il tempo di incontrare il Diavolo e conversarvi amabilmente prima della condanna. - Dove credevi di essere Alice? - aveva chiesto divertito all'umano, paragonandolo per un attimo alla famosa bambina delle favole caduta in una tana così profonda da trovare un altro mondo - Che c'è, non ci sono abbastanza fiamme? Vorresti sangue e grida ovunque? - aveva aggiunto con sarcasmo misto a genuino fastidio di fronte all'incredulità del buon Zeppelin e a quelli che sicuramente erano i terribili luoghi comuni che balenavano in testa di chiunque quando gli si chiedeva di pensare all'Inferno - O forse sono io. Forse ti aspettavi qualcun'altro... - Lucifer non aveva un buon rapporto con la sua forma demoniaca; dopotutto, passare dall'essere l'angelo preferito del Signore, il più splendente, a tutto l'opposto non era cosa facile, ma apprezzava molto l'effetto che aveva sugli altri e lo sfruttava ogni volta che gli era possibile.

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    - Così va meglio? - aveva chiesto divertito al ragazzo, standogli a pochi centimetri dal volto, ma ovviamente, proprio quando Lucifer aveva iniziato a godersi il momento Morte aveva sentito il bisogno di interrompere - Lucifer. Aspetto il tuo verdetto. Zeppelin Andrews è destinato all’Inferno? - il Diavolo si era limitato a sbuffare quasi come un bambino, alzando gli occhi al cielo - per modo di dire - riavvicinandosi al suo trono dando le spalle ad entrambi i suoi ospiti - Se ci pensi tutti sono destinati all'Inferno - aveva commentato sedendosi con teatralità e sospirando come la decisione da prendere fosse realmente troppo complicata - Ma non lui. Non ancora almeno - aveva decretato poggiando il mento sul palmo di una mano con aria annoiata, studiando le reazioni dei presenti.

     
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