Dille che l'Ami!!

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    REMUS
    Erano trascorse diverse settimane, da quando Sirius era finalmente tornato in se. La perdita dell'anima era stato un duro colpo... per ognuno di noi, ma specialmente per Annabeth!! Io l'avevo perdonato dopo due secondi, come il resto dei Malandrini. Perché Sirius restava comunque il mio migliore amico e riconoscevo quanto fosse dispiaciuto. Ma in tutta onestà pareva proprio uno straccio ed era terribilmente distrutto per tutto quello che era successo con Annabeth. Lo persa per sempre... Remus?! No!! Certo che no Felpato!! Affermai con una certa decisione, tentando di infondergli sicurezza. Ecco che componeva nuovamente il numero di Annabeth e si portava il telefono all'orecchio, era l'ennesima volta che la chiamava... e per l'ennesima volta la Dea non rispose senti... Annabeth ti vuole ancora bene... gli misi amichevolmente una mano sulla spalla ma questo suo comportamento è comprensibile, visto quello che avete passato cercai di farlo ragionare in maniera tranquilla. Probabilmente era solo questione di tempo e tutto poi si sarebbe aggiustato. Nel frattempo io e Jasmine desideravamo farli incontrare, magari grazie ad una "piccola spinta" avrebbero potuto chiarirsi. Tra l'altro mi sembrava il minimo dopo quello che Sirius e Annabeth avevano fatto per noi. Se io e Tonks stavamo insieme -adesso-, era anche per merito loro!! Grazie alle conoscenze di James, avevamo ottenuto l'invito ad una festa davvero esclusiva. A darla sarebbe stato uno degli studenti più ricchi di Vancouver, quindi immaginatevi la sua villa!! In piú era una festa assai conosciuta e tutti desideravano andarci. La vera impresa sarebbe stata quella di convincere Sirius, mentre Jasmine aveva il compito di convincere Annabeth. Beh... io non posso vederti così Felpato gli diedi una bella pacca sulla spalla, tanto per scrollarlo un tantino avanti... vatti a dare una ripulita... che questa sera si va ad una festa!! Affermai con un leggero entusiasmo. Lo sguardo di Sirius non sembrava molto propenso hai bisogno di staccare la spina aggiunsi con una punta di saggezza e a quel punto Felpato sembrò convincersi. Non era proprio entusiasta al cento per cento, visto il suo stato d'animo ma sarebbe comunque venuto. Una volta pronti, ci riunimmo con il resto dei Malandrini ed assieme ci recammo alla festa. Speravo vivamente che Jasmine fosse riuscita a convincere Annabeth. L'ambiente era molto "IN" per questo tutti indossavamo qualcosa di casual ma che comunque fosse elegante. Io e Felpato facevamo la nostra "porca figura" mentre Peter e James provavano una certa invidia nel guardarci. Evitavo di dare spago agli sguardi che molte ragazze mi rivolgevano, io avevo occhi solo per Ninfadora!! Controllai velocemente il telefono, notando un suo messaggio. L'emoticon della vittoria stava ad indicare che c'è l'aveva fatta!! Grande Jasmine!! Pensai immediatamente. Un momento di distrazione e Felpato pareva sparito... proprio adesso doveva andare alla toilette?! Almeno credevo che fosse andato li. Proprio in quell'istante la vidi, da lontano... Ninfadora era splendida!! In verità erano stupende entrambe... infatti gran parte dei ragazzi si voltarono a guardarle, letteralmente rapiti. Scesero le scale e dopo qualche minuto Jasmine arrivò al mio fianco sono senza parole... sei incantevole!! La bacia con estrema dolcezza. Lei mi disse che Annabeth aveva preferito prendere qualcosa da bere al bar, perché curiosa di osservare il panorama dalla terrazza. Speravo che Felpato -ovunque esso fosse- riuscisse a cogliere l'occasione...

    ANNABETH
    Ogni giorno ricevevo sempre le sue chiamate, a cui però non rispondevo affatto. Stavo cercando ancora di riprendermi, dopo le ultime vicissitudini. Parlai con Dean per sapere di più su Emily. Forse le sue ricerche avevano portato a qualcosa... d'accordo tienimi aggiornata se ci sono novità!! Affermai dandogli tutta la mia disponibilità, chiudendo infine la chiamata. Tornai a casa, quella sera con la pelle che sapeva ancora di cloro e i capelli umidi. Avevo fatto qualche ora in più al lavoro, tanto per tenermi occupata. Pensavo a Sirius... e non potevo negare quanto mi mancasse!! Il mio cuore teneva ancora immensamente a lui, e ciò che provavo non era affatto cambiato. Gli ero rimasta accanto anche quando non mi voleva... anche quando mi ha trattato come un "oggetto"... ho sopportato e pazientato nel vederlo in quello stato -appunto senz'anima- ... forse era proprio questo l'amore di cui tutti parlano!! Ma ciò che mi aveva detto, mi era ancora difficile da accettare. Tentavo invano di dimenticare... eppure non riuscivo a passarci sopra; mi faceva troppo male. Credevo che niente potesse scalfirci... pensai amaramente. Improvvisamente percepì un leggero ticchettio, che si ripeté più volte... mi avvicinai alla finestra. Un gufo?! Pensai leggermente sorpresa, aprendo entrambe le ante. Accarezzai le sue morbide piume, guardandolo ciao!! Inarcai un leggero sorriso. Lui mi consegnò un tenero bocciolo di rosa, che aprendosi rivelò un'infinità di lucciole che composero la parola "Perdonami". Sirius sapeva sempre a stupirmi con la sua magica, ma questa volta non riuscì ad accettarlo. Apprezzai il gesto, ma preferì rispedire quel gentile regalo indietro. L'indomani, durante il pomeriggio passai del tempo con Jasmine. Lei era davvero un'ottima amica!! Parlammo di molte cose e di consuetudine mi feci anche l'ennesimo pianto. Jasmine mi restò vicino e mi propose di andare ad una festa grazie, ma non me la sento... risposi inizialmente, ma lei insistette amichevolmente. Le sorrisi, accontentandola dammi 10 minuti e sono pronta!! Anche se non ero dell'umore adatto, magari mi avrebbe fatto bene uscire un po. Prontamente Jasmine tirò fuori il proprio cambio; così ci divertimmo parecchio nel prepararci assieme. Indossai qualcosa di adatto all'ambiente, restando sempre piuttosto delicata con il trucco. Arrivammo in questa villa immensa, ricca di persone prevalentemente giovani. Gran parte della festa si trovava sulla terrazza, mentre il resto veniva diviso tra l'interno e il giardino. Scendemmo in contemporanea le scale e molti dei presenti si girarono nel guardarci. Ero molto curiosa di ammirare il fantastico panorama, così dissi a Jasmine che avrei preso qualcosa da bere al bar. Esso si trovava sulla terrazza, così salì ancora qualche gradino fino a raggiungerla. Immediatamente mi colpì il fantastico bancone del bar, allestito per l'occasione. Luci a led rendevano l'atmosfera molto dinamica e piacevole. Con una certa classe, mi sedetti ad uno sgabello e il barista non tardò nell'arrivare. Bevvi elegantemente un sorso di Martini mentre osservavo il mare poco distante. La brezza estiva mi accarezzava piacevolmente il volto. Niente di buono... ci viene dall'amare un mortale... Annabeth!! La voce di Zeus piombò nella mia mente, come un lampo impetuoso... voce che finì immediata con l'ignorare!!
    Annabeth Remus
     
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    Erano passate diverse settimane da quando Castiel aveva rimesso a Sirius la propria anima, riportando tutto come doveva essere. O almeno era quello che doveva accadere. Eppure fin da subito il ragazzo aveva avuto dei strani dolori alla testa che non promettevano niente di buono. Ma magari era solo una pura e semplice coincidenza. Probabilmente era solo molto stanco...Certo, Felpato lo pensò fino a che una sera, mentre tentava di prendere sonno, non sentì qualcuno chiamarlo, e quel qualcuno non era di sicuro Remus, che russava pacifico. E ogni Mago sapeva che sentire le voci non portava a nulla di buono.
    La mattina seguente Sirius preferì poltrire e quando aprì gli occhi si ritrovò un estraneo in stanza. Ben svegliato esclamò lo sconosciuto mentre Sirius prese d’istinto la bacchetta e gliela puntò prontamente contro, scagliandogli subito un’incantesimo, che finì dritto contro la parete dietro di lui e il lui era ora scomparso. Felpato guardó ovunque in camera per vedere se era solo o c’era ancora quell’uomo...Era solo...vabbè, pensò subito che non era il caso di indagare oltre, dal momento che aveva problemi più gravi, ovvero riconquistare la fiducia della sua ragazza. Senz’anima si era comportato da vero stronzo con lei; però insomma, Annabeth poteva anche capire che non era in lui!! E allora perché i fiori che le aveva spedito la sera precedente, erano ritornati indietro? L’aveva perduta, dopo tutto quello che era successo?, secondo Remus no. E lui si fidava di Remus. E più che altro sperava che l’amico avesse ragione. E allora, perché continuava a non rispondere alle sue chiamate o ai suoi messaggi?
    Questione di tempo; Remus aveva sempre la battuta pronta.

    Qualche giorno dopo Remus provò a convivere Felpato a partecipare ad una festa esclusiva giusto per distrarsi un po’. I Malandrini per lui ci sarebbero stati, e non solo loro (ma questo preferì evitare di dirglielo!). Così la sera stessa Lunastorta si fiondó sul suo letto ancora pronto a lottare avanti... vatti a dare una ripulita... che questa sera si va ad una festa!!. Ok, Remus sapeva essere piuttosto insistente se ci si metteva, per cui Black capì che negare l’invito non sarebbe servito a nulla, per cui alla fine si arrese.
    I due ragazzi si vestitino così eleganti e raggiunsero l’altra metà dei Malandrini e con un colpo di pacchetti di Potter raggiunsero l’entrata della villa in cui c’era la festa, già inoltrata. James e Peter si dileguarono subito in cerca di qualche ragazza, mentre Remus parve per un attimo impegnato al cellulare. Sirius aveva adocchiato Annabeth e Jasmine insieme. E questo significava solamente ad una cosa!!!
    Jasmine, che nel frattempo si era allontanata dall’amica, sorrise a Felpato e gli diede un colpetto sulla spalla Coraggio Felpato! e quella era la prima volta che lo chiamó con il suo soprannome, dal momento che preferiva usare i nomi veri. Ma sapeva quanto importanti erano i nickname per i Malandrini. Grazie fece lui raggiungendo la Dea.
    Jas arrivó da Remus felicemente e quasi saltellante. Sei bellissimo! gli disse baciandolo sulle labbra, aggiungendo poi che avrebbe gradito se il resto della serata l’avessero passato in giardino. Prevedibile certo, ma lei amava troppo i fiori e la natura.
    Sirius intanto aveva quasi raggiunto Annabeth. La vide al bancone del bar e si soffermò a guardarla quanto bella fosse, con quell’abito poi. Intanto il barista le aveva versato un alcolico è lei si era adagiata su di uno sgabello. Felpato se ne sarebbe rimasto volentieri lì in disparte a guardarla, a volte il coraggio gli veniva meno. Però notó subito alcuni sguardi dei ragazzi lì presenti che iniziavano a divenire sempre più insistenti nell’osservarla. Lei invece pareva non accorgersene...
    Black si fece coraggio e con passo deciso si avvicinò allo sgabello su cui Annabeth era seduta, scansando il primo ragazzo che ci stava per provare. Appena arrivata e già iniziano a bere eh!.. esclamò egli ilare attirando nel frattempo l’attenzione del barman cui ordinó un drink anche per lui Sai cosa ti combina poi l’alcol!!! fece malizioso ricordandosi delle volte in cui avevano bevuto e poi si erano lasciati andare ad emozioni forti “sotto le lenzuola”!!
    Questo vestito...ti sta d’incanto! le sussurró all’orecchio e difatti era stupenda. Con qualche bicchiere di troppo probabilmente Sirius non sarebbe riuscito a trattenersi!! Dio se Annabeth era sexy!! Certo, lo era pure il ragazzo con il suo completo
    ma l’abito di lei era tutt’altra cosa!! La cosa buffa è che avevano optato per lo stesso colore!!! Certo, magari sembriamo due cretini ahah, vestiti uguali!...ma..., posso sedermi qui, signorina?! fece come sempre con fare da simpatico, prendendo il bicchiere che il barman gli aveva portato e aspettando il consenso di lei per l’accomodarsi allo sgabello di fianco.

    Jasmine diede una pacchetta leggera a Remus per fargli notare che Sirius si stava per accomodare -forse- di fianco ad Annabeth.
    Sirius Jasmine


    Edited by woozy. - 26/8/2018, 20:36
     
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    Una parte di me l'aveva già perdonato, perché comprendevo che Sirius non fosse completamente in se!! Ma dall'altra restava l'incertezza... con il ritorno dell'anima quel Sirius poteva essere momentaneamente "dormiente" o semplicemente soppresso dalle emozioni. In fin dei conti poteva benissimo vivere ancora in lui, e quindi non avevo l'assoluta certezza che quel Sirius fosse letteralmente scomparso. Mi rincresce ammetterlo ma perfino fidarmi mi restava difficile -per il momento-. Sirius mi aveva dimostrato di stare meglio senza certe preoccupazioni o responsabilità, ed io ero una di queste!! Non lo ho mai voluto vincolare verso "certi problemi"... io avevo scelto di chiudere la nostra storia prima che potesse diventare qualcosa di più forte e lui invece aveva scelto di lottare per "noi". Ed io, a mia volta desideravo combattere per il legame che ci univa!! Nessun dei due si era tirato indietro, consapevoli del fatto che le nostre famiglie avrebbero voluto vedere uno dei due morti... eppure questo non ci aveva spaventato... perché noi credevamo in "noi"!! Noi credevamo di essere invincibili!! La cosa brutta era che, -in tutta questa confusione di pensieri- stavo per dare ragione a mio padre. In quasi tutte le storie e leggende, dove sono presenti gli Dei viene specificato che non è saggio innamorarsi di un mortale. E allora perché mi stavo innamorando?!
    Dovevo riconoscere che Sirius era un tipo che non demordeva... Appena arrivata e già iniziano a bere eh!.. Stranamente Felpato non era affatto divertente... o meglio io non lo stavo trovando spiritoso come al solito. Mi ero voltata a guardarlo, senza proferire alcuna parola. Sai cosa ti combina poi l’alcol!!! Eppure riuscì a strapparmi un mezzo sorriso. Questo vestito...ti sta d’incanto! Le sue calde labbra sfiorarono appena il mio orecchio, provocandomi un brivido che personalmente non trovai piacevole. Questo non lo diedi a vedere, ma effettivamente non mi stavo trovando a mio agio. Respirai piano, cercando di eliminare certe immagini dalla mia mente... sensazioni che avevo percepito quando le sue mani avevano accarezzato il mio corpo; e quando la sua gentilezza non era più parte di lui!! Ma..., posso sedermi qui, signorina?! Potevo dire di no?! Certo!! Ma non lo feci... come quando quella sera fuori dal bunker...

    "E dove pensi di andare, a piedi? Ovunque... basta che sia lontano da te!! Avrei voluto dirgli... l'avevo pensato, ma qualcosa mi aveva trattenuto nell'esprimerlo."

    E adesso stava accadendo la stessa cosa. Avevo invitato Sirius ad accomodarsi vicino a me, trattenendo i miei pensieri e lasciandolo parlare. Lo ascoltavo con attenzione, incontrando il suo sguardo più volte che cosa vuoi che ti dica... Sirius?! Il nostro rapporto poteva tornare quello di prima?! Tu non hai la minima idea di come mi senta... la mia voce era amara. Probabilmente lui voleva sentirsi dire che "l'avevo perdonato" che comprendevo il fatto che lui non fosse pienamente in se, anche se aveva fatto delle cose "poco carine" come vendere Emily a Crowley. Il mio sguardo lasciò trapelare tutto quel dolore e Sirius si ammutolì improvvisamente. Mi alzai con la convinzione di andarmene una volta per tutte, ma la sua mano prese immediatamente la mia... intrecciando le nostre dita. Deglutì a fatica, mantenendo il suo sguardo mentre la musica iniziò ad accompagnare quel momento. Certe volte io e Felpato eravamo così in sintonia che bastava guardarci per capire l'uno dell'altro. Sulla pista da ballo le sue braccia mi avvolsero dolcemente mentre la musica recitava questo ritornello "Touch me now, I close my eyes and dream away... It must have been love but it's over now... It must have been good but I lost it somehow..." Nessuno dei due parlava, perché entrambi avevamo deciso di goderci quel momento... ancora vicini... solo io e Sirius!! Le sue braccia mi stringevano come se non volessero perdermi ed io a mia volta accarezzai il suo collo esprimendo lo stesso timore. I nostri zigomi si sfiorarono appena, ma quando le nostre labbra furono così pericolosamente vicine ...non posso gli sussurrai con una tristezza infinita. Lo guardai per l'ultima volta, prima di allontanarmi decisa. Ero talmente distrutta, da percepire ogni singolo frammento del mio cuore andare in frantumi. Corsi via... senza aspettarmi nulla!! La folla di gente mi aiutò facilmente a sparire, e solo quando fui ben lontana e ormai dentro il taxi, che sentì la voce di Sirius urlare il mio nome Annabeth!! Potevo essere così importante per Felpato?! E lui per me?! Probabilmente era talmente importante che il taxi mi accompagnò nell'unico luogo che significava davvero molto per me... il faro della spiaggia!! Pagai la corsa e immediatamente mi levai i tacchi, mantenendoli in una mano. La sabbia mi solleticava piacevolmente i piedi, mentre mi avvicinavo alle mura del faro. Tutto era spento, solo la forte luce della luna illuminava il suo interno. Mi sciolsi i capelli, richiudendo la porta alle mie spalle. Credevo di essere sola, ma invece mi sbagliavo... Sirius mi aveva preceduto -giustamente lui era un mago-. La sua figura mi fece quasi paura... che cosa vuoi da me... Sirius?!
    Annabeth Morris


    Edited by woozy. - 26/8/2018, 21:16
     
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    Anche se Annabeth aveva paura nel sapere se Sirius fosse tornato o meno ad essere quello di un tempo, non poteva di certo saperlo se continuava ad ignorarlo. Doveva affrontarlo, in un modo o nell’altro.
    Forse Annabeth aveva deciso di chiudere la loro storia, ma Black non era di sicuro dello stesso parere, e per questo motivo l’aveva chiamata e richiamata, le aveva inviato fiori e ora era lì. Dai, dopo tutto quello che avevano passato insieme non potevano finire la loro relazione per un “piccolo” ostacolo come quello dell’anima. Erano andati perfino contro il volere delle loro famiglie e poi...non era forse scritto nel loro destino che dovevano stare assieme!?
    Inizialmente la reazione di Annabeth nel vederlo non era proprio come Sirius aveva sperato, ma egli non demorse e alla seconda esclamazione riuscì a strapparle un piccolo sorriso; era già qualcosa. Ma il fatto di percepirla così tesa non era sicuramente una cosa positiva. L’aria fra loro era così satura di tensione che però non faceva demordere il ragazzo, che del resto ci teneva troppo a lei.
    che cosa vuoi che ti dica... Sirius?! finalmente Annabeth aveva aperto bocca, però già l’inizio non prometteva bene. Tu non hai la minima idea di come mi senta... aggiunse subito dopo con voce amara; eppure era a lui che avevano tolto l’anima...era lui che aveva ferito amici e familiari, era lui che aveva venduto un’amica ad un Demone! E a proposito di questo in tutti quei giorni non si era mai dato pace e la stava cercando e ricercando senza dire niente a nessuno. Ma sapeva che sarebbe stato lui a trovarla e riportarla a casa! Aveva già ristretto il campo, pareva infatti che Crowley la tenesse da qualche parte a Vancouver, e non negli Inferi come subito aveva creduto. Ma l’avrebbe trovata, oh se l’avrebbe trovata!!
    Fra la coppia caló il silenzio, la tensione era così alta che si poteva tagliare con un coltello; Annabeth si alzó dallo sgabello pronta ad andarsene ma egli aveva tutt’altri piani. Non era di certo andato da lei per non risolvere nulla! Le prese dunque la mano per fermarla e nel mentre partì una ballad struggente fatta a posta per le coppiette. La sala da ballo era giusta a due passi da loro, per cui fu facile per loro ritrovarsi immersi a coppie già intente a ballare romanticamente sul pezzo. Felpato abbracciò la Dea ed in silenzio la coppia si abbandonò al romantico ballo, stringendosi avidamente come per paura di perdersi. Sirius azzardó a baciarla ...non posso gli disse lei allontanandosi, non solo dalla pista da ballo, ma proprio dalla festa in generale.
    Sirius capì perfettamente dove ella si stava dirigendo, ormai la conosceva quasi quanto le sue tasche, per cui non fu difficile per lui raggiungere il faro ancor prima di lei. Annabeth!! la chiamò dunque ad alta voce annunciandosi. Ebbene sì, Felpato non aveva nessunissima intenzione di lasciare le cose in sospeso e ancor peggio di lasciarsela scappare. che cosa vuoi da me... Sirius?! domandó lei con voce seria e per nulla accondiscendente.
    Il ragazzo sospirò profondamente; certo se era testarda quella ragazza, e combattiva. Ma non si era forse innamorato di lei proprio per questo motivo!? Già innamorato. Sirius Black si era finalmente innamorato di qualcuno. Non che fosse una cosa strana, insomma era ancora giovane, poteva avere tutta una vita ancora per innamorarsi, ma quello che gli faceva strano era che anche un Black poteva innamorarsi, poteva avere dentro di sè quei sentimenti positivi. Per anni si era tormentato nel credere che non sarebbe mai stato in grado di provare sentimenti positivi tanto forti per qualcuno, e invece...Del resto Remus e gli altri Malandrini glielo avevano sempre detto che prima o poi l’amore sarebbe arrivato. Perché lui non era un Black qualunque!! O meglio, lui non era un Black affatto!!! Era diverso dalla sua famiglia...
    Annabeth...io... fece assumendo un’aria da cane bastonato tanta era la tristezza. Mi dispiace...Io...io...non ero in me.... Il ragazzo però non era molto bravo a parole, preferendo i fatti. Voleva ovviamente scusarsi, ma per egli non era tanto facile trovare le parole adatta. Tenendo poi conto che tutto ciò che aveva fatto non era stata proprio per colpa sua ma di sua cugina Bellatrix. Già, che cosa voleva da lui?
    Non ti vuole Sirius. Improvvisamente era tornata quella presenza. Chi era quell’uomo che stava lì davanti a lui e che a quanto pare Annabeth non vedeva? Black gli diede un’occhiataccia, non poteva di certo parlare con lui, dire di andarsene, altrimenti la Dea avrebbe creduto che quel messaggio sarebbe stato per lei... Sirius Sirius Sirius...Lasciala te prima che te lo dica lei... Mai! fece il ragazzo a dentro stretti prendendo la sua bacchetta magica e agitandola in aria. Doveva trovare un posto più isolato, lontano da quello sconosciuto.
    I due ragazzi si trovarono così su una barchetta carina in acqua vicino al faro. Per dirle quello che voleva dirle, Sirius voleva proprio quello scenario. Per loro il faro significava molto. Scusami Beth... disse lui molto pentito, mentre dei pesciolini stavano nuotando e saltellando intorno alla barca, e Felpato fu sicuro di sentire le loro vicine dirgli ...e adesso diglielo.... O forse era il tipo di prima che continuava a tormentarlo...del resto i pesci mica sapevano parlare!!! Beh, comunque voci o non voci era finalmente arrivato il momento di dire ad Annabeth......Io ti amo Annabeth...non voglio perderti... io... ho bisogno di te! disse guardandola dritta negli occhi e prendendole le mani. E forse lei udì le seguenti parole dette da...boh ...e adesso... bacialo!!!. Forse era stata solo la sua immaginazione...
    Sirius Black


    Edited by woozy. - 29/8/2018, 18:34
     
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    Tenevo così tanto a Felpato, che avrei fatto qualsiasi cosa per lui!! Dovevo affrontarlo e smettere di scappare... dovevo rendermi conto che questo era solo un piccolo "ostacolo"; e che effettivamente ne avevamo passate tante... e il nostro legame non si era mai scalfito!!
    Che cosa provavo per Sirius Black?! Lui era come un'uragano di energia... lui mi dava la forza per combattere... e lui era l'unico che avessi mai amato!! Probabilmente lo amato dal primo istante in cui ci siamo incontrati, ma giustamente non sapevo riconoscere un sentimento di tale "portata". Adesso invece lo percepivo... eccome se lo percepivo!! Annabeth...io... Lo osservavo, senza mai distogliere il suo sguardo. Percepivo la sua tristezza come se fosse mia mi dispiace...Io...io...non ero in me.... le miei guance finirono per accogliere un sorriso pieno di comprensione. Stavo anche per dirgli che l'avevo perdonato, ma qualcosa mi bloccò improvvisamente. Felpato aveva cambiato frettolosamente espressione, e non credevo che fosse per colpa mia. I suoi occhi grigi guardavano me quasi apparentemente... come se ci fosse qualcosa o qualcuno in mezzo a noi. Eppure io non vedevo nulla!! Non sapevo che pensare, e in verità ci stavo capendo ben poco. Vidi Sirius agitare velocemente la bacchetta e teletrasportare entrambi all'interno di una placida barchetta. Il faro illuminava piacevolmente il panorama, mentre la luna si rifletteva intensamente nelle increspature del mare. Probabilmente non ero l'unica a sentire quei pesciolini parlare... -ovviamente mi fece strano-, ma preferì godermi il momento invece che farmi troppe domande. Respirai piano, tornando a guardare Sirius Scusami Beth... la mia mano gli accarezzò dolcemente una guancia ti perdono... Sirius i miei occhi lucidi accolsero la sincerità di quelle parole. Sentivo il cuore battere energicamente, mentre i pesciolini canticchiavano qualcosa di strano ma comunque carino. Io ti amo Annabeth...non voglio perderti... io... ho bisogno di te!! Per un piccolo e breve istante restai senza parole ...e adesso... bacialo!!! Gli sorrisi in una maniera nuova e davvero unica, lasciando che quella felicità colmasse interamente il mio animo. Lo abbracciai calorosamente, forse con troppa foga... infatti rischiai di far ribaltare la barchetta, ma fortunatamente non successe. Lo baciai con una dolcezza infinita, stringendolo a me. Il mio cuore stava straripando per l'emozione e non riuscivo più a contenerla, così mi staccai leggermente dalle sue morbide labbra ti amo... Sirius!! I miei occhi blu guardavano intensamente i suoi grigi io... non posso vivere senza di te!! Le nostre labbra finirono per riunirsi ancora, mentre accarezzavo teneramente i suoi capelli. Sirius mi fece sdraiare piano -all'interno della barchetta- e lui si adagiò sopra di me, liberandomi del vestito ormai divenuto superfluo. Io a mia volta gli sbottonai la camicia con un certo desiderio, per poi aiutarlo con il resto. Le sue mani mi accarezzarono un po ovunque, mantenendo quella gentilezza che da sempre l'aveva contraddistinto. Il suo corpo bollente si strinse al mio, mentre le nostre labbra si incontravano passionali. Gemevo vicino al suo orecchio ...mi sei mancato gli sussurrai caldamente.
    Facemmo l'amore quella sera... in un modo talmente magico, che non dimenticherò mai!!

    Due giorni dopo...

    Tutto sembrava aver ripreso il suo normale corso. Il calore dell'estate stava iniziando a sbiadire. Felpato studiava qualcosa, mentre io cercavo di sbloccare il computer a Lunastorta. Avevo imparato molto grazie al mio compagno di banco, Derek. Lui è un vero Nerd!! Mi voltai verso Sirius, lasciando partire un'aggiornamento del sistema. Il suo sguardo mi parve subito turbato e piuttosto distratto... come se non riuscisse a stare tranquillo. Cos'è che continuava a tormentarlo?! Perfino la notte aveva difficoltà nel dormire... come se ci fosse qualcuno che lo tenesse sveglio. Mi sedetti accanto a lui che ti succede?! Domandai gentile, guardandolo. Lui prese un bel respiro ed iniziò a spiegarmi tutto quanto. Al momento... è la decima volta che canta TNT degli AC/DC concluse Sirius, con uno sguardo abbastanza stanco. Lo percepivo dalla voce quanto fosse spossato e adesso capivo anche il perché. Le visioni erano sempre più numerose e quel tizio non gli dava pace. Non potevo permettere che arrivasse ad un punto "critico"... cioè che Sirius non riuscisse più a riconoscere l'illusione dalla realtà. Dovevo fare qualcosa... volevo aiutarlo è meglio tornare nel bunker!! Proposi immediatamente ricordo di aver letto qualcosa, nei fascicoli degli Uomini di Lettere... che potrebbe esserci molto utile aggiunsi subito dopo, alzandomi. Sirius non se lo fece ripetere due volte, e un attimo dopo eravamo già nel bunker... che forza la magia!! Cercammo per qualche minuto, finché non lo trovai. Appoggiai quel grosso volume sul tavolo, osservando la pagina in questione a quanto pare questa "radice del sonno" fa al caso nostro!! Lasciai il tempo a Sirius di leggere il resto degli ingredienti e le varie dosi, purtroppo per me la lingua dei maghi è incomprensibile. Nel frattempo ogni componente, compresa la radice del sonno restavano a portata di mano... proprio nello scaffale affianco. La pozione specificava che avremmo dormito così profondamente da instaurare una sorta di "connessione mentale"... nel senso che io sarei potuta entrare nella mente di Sirius... aiutandolo a sconfiggere quel tizio che continuava a tormentarlo. Inizialmente Black non sembrava molto propenso e desiderava tentare un'altra soluzione... perché a seconda di quello che aveva letto questa pianta non era molto affidabile e la pozione poteva comportare dei rischi ...io sono pronta a correrli!! Affermai decisa, prendendo la sua mano. Il mio sguardo era combattivo e desideravo -con tutta me stessa- aiutarlo. Lui parve convincersi, ed iniziò a preparare la pozione. Io lo aiutai per quel che potevo, ma alla fine mi sedetti sul divanetto aspettando che finisse senza disturbarlo. Lo guardai quasi affascinata mentre mischiava precisamente ogni ingrediente. Felpato era proprio in gamba!! Una volta pronta, Sirius si sedette al mio fianco porgendomi un bicchiere. Come al solito non aveva un bell'aspetto e nemmeno un buon odore. Vedrai andrà tutto bene... gli rivolsi un bel sorriso, baciando le sue labbra prima di mandare giù quell'intruglio e Sirius fece altrettanto. Pensavo peggio!! Pensai quasi stupita. L'effetto fu abbastanza immediato, ed entrambi cascammo in un sonno profondo...
    Quando riaprì gli occhi mi ritrovai in una stanza molto essenziale. Le pareti erano grigie e il resto degli arredi totalmente bianchi. Mi sembrava proprio un manicomio!! Perfino io stavo indossando una maglietta e dei pantaloni chiari. Tra l'altro non c'era nemmeno una finestra, per poter guardare all'esterno. A quanto pare la mente di Sirius veniva manipolata completamente da quel tizio senza scrupoli. Lui aveva ricreato questo luogo così inospitale e terribile. Ma... Sirius dov'era?! In quel momento una specie di dottore entrò signorina Morris!! Lo guardai senza capirci nulla come si sente oggi?! Ma di che diavolo stava parlando?! Cosa?! Riuscì a malapena a dire le consiglio di collaborare o dovrò prendere seri provvedimenti... da dietro le sue spalle uscì un'infermiere pronto ad iniettarmi qualcosa con la sua siringa... ma io non glielo permisi!! Lo lasciai avvicinare affinché potessi cogliere il momento opportuno. Lo colpì brutalmente al ginocchio, rompendogli la rotula. L'infermiere andò giù come un sasso, contorcendosi dal dolore. Afferrai velocemente la siringa e finì per lanciarmi contro il dottore anziano dove Sirius?! Gli intimai, mantenendolo contro il muro avanti parla... dov'è Sirius?! Gli ripetei con forza stanza 209... ma stanno per portarlo in isolamento prima di lasciarlo, gli sbattei la testa contro il muro... facendolo svenire all'istante. Corsi immediatamente fuori, cercando la stanza 209. Finalmente la trovai e Sirius era ancora al suo interno. Tirai un sospiro di sollievo, aprendo la porta con il badge che avevo rubato al dottore. Ero felice di vederlo che stava bene... avevo temuto il peggio. Stavo per abbracciarlo quando improvvisamente, nella stanza comparve quel tizio e Sirius non fu l'unico a vederlo. Che cosa vuoi?! Io e Felpato parlammo in contemporanea. Vi auguro che sappiate trattenere il fiato a lungo!! Affermò quello ghignando. La sua risata mi gelò il sangue, mentre lo scenario intorno a noi mutava radicalmente. Ci ritrovammo in un lungo corridoio interamente composto da pareti bianche e luci che si accendevano ad intermittenza. Solo quando percepì un certo suono, capì che cosa realmente intendeva quel pazzo ghignante. Da lontano un forte fruscio prese a crescere notevolmente corri!! Affermò Sirius, capendo benissimo che cosa stava per arrivare... una marea d'acqua!! Ma non ha senso!! Pensai confusa. Prendemmo a correre lungo quei corridoi, mentre un'infinità d'acqua ci inseguiva ferocemente. Ci trovavamo in una specie di labirinto e finimmo letteralmente in un vicolo cieco. No!! Affermai senza arrendermi e cercando una via d'uscita. In contemporanea io e Sirius guardammo in alto e scoprimmo una scala d'emergenza -tubolare-. Ci aiutammo a vicenda così da poterla raggiungere, mentre l'acqua iniziava a salire sempre di più. Finimmo per incontrarci con una specie di boccaporto circolare, chiuso da una grossa maniglia. Sirius provò ad aprirla con tutta la forza ed io lo aiutai senza demordere nemmeno per un istante. Intanto l'acqua ci era arrivata quasi alla gola e quando fu al limite prendemmo un bel respiro. Sirius non riusciva a trattenere il fiato tanto al lungo, così avvicinai le mie labbra alle sue affinché potessimo condividere i respiri e resistere più a lungo possibile. Nel frattempo tentammo di aprire ancora una volta quel boccaporto e non appena si sbloccò, uscimmo immediatamente fuori. Stai bene?! Lo guardai, riprendendo a respirare. I miei occhi si incontrarono con qualcosa di letteralmente assurdo. Questo luogo non possedeva alcuna logica e ne tempo. Quasi ricominciassimo tutto da capo... niente pause!! Quel tipo si divertiva a manipolare le situazioni a suo piacimento... quasi fosse una specie si magiafuoco e noi i suoi burattini!!
    Annabeth Morris
     
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    ti perdono... Sirius come un disco incantato che ripeteva la stessa nota di una canzone, Felpato udiva nella sua mente ripetutamente la frase che Annabeth aveva appena detto. Inutile dire che il suo sguardo come il suo cuore si erano finalmente aggiustati e mi erano aperti un un caldo sorriso.
    La Dea quindi si buttò fra le sue braccia e i due si abbandonarono alle coccole dei grandi! ti amo... Sirius!! si dichiarò a sua volta anche la ragazza io... non posso vivere senza di te!!. Tutto ciò rendeva Sirius immensamente felice e appagato. ...mi sei mancato Figurati te fece lui gemendo felice.

    Due giorni dopo...

    Finalmente tutto si era sistemato per il meglio, Sirius aveva fatto pace con chiunque, era stato perdonato da tutti, soprattutto da Emily, dopo quello che le aveva combinato, e ovviamente anche da Annabeth. Eppure c’era ancora qualcosa che in lui non andava...Perché ogni tanto continuava a vedere l’immagine di un uomo sulla trentina che lo tormentava con parole e cantilene, uomo che pareva vedere solo lui. E pure nel sonno. Per questo motivo ora, nonostante fosse appena pomeriggio, era in una specie di stato catatonico, seduto sul suo letto, mentre Annabeth stava riparando il pc di Remus. E poi eccolo di nuovo, quel tipo. Ora stava cantando a ripetizione una canzone tanto amata da Dean e tanto odiata da Sirius che non poteva più sopportarla, ovvero TNT degli AC/DC. Sirius provò a tapparsi le orecchie ma il tipo non contento gli si avvicinò continuando a cantare a due centimetri dalle sue orecchie.
    Annabeth, accorgendosi che c’era sicuramente qualcosa che non andava, premete un pulsante della tastiera e poi si sedette sul letto di fianco al suo ragazzo. che ti succede?! chiese gentilmente. Al momento... è la decima volta che canta TNT degli AC/DC rispose lui atono. Annabeth sapeva di quelle visioni, al momento solo lei era a conoscenza del fatto che Felpato aveva delle visioni che riguardavano un uomo che pareva divertirsi nel tormentarlo. è meglio tornare nel bunker!! Ricordo di aver letto qualcosa, nei fascicoli degli Uomini di Lettere... che potrebbe esserci molto utile disse seria Annabeth e così con la magia i due raggiunsero il bunker dove trovarono degli aiuti per porre fine a quello strazio. Bisognava fare la pozione “radice del sonno” e se in un primo momento il Mago non ne era particolarmente convinto, Anna lo convinse. E così eccolo a mescolare ingredienti di varia natura per poi mescolarli in un piccolo calderone; ed infine porgere ad Annabeth il suo bicchiere e tenendo ben saldo il suo. Vedrai andrà tutto bene... cin cin e i due bevvero e si addormentarono l’uno di fianco all’altra.

    Sirius riaprì gli occhi listante successivo -o così almeno credeva- e si ritrovò dentro una stanza dalle pareti bianchissime, disteso in un lettino, bloccato da dei lacci, con un’infermiera sulla cinquantina che gli stava per fare un’ignizione. Sirius si dimenò. Signor Winchester non dovremmo mica fare questa scenetta ogni santo giorno vero!? fece lei con voce arrogante.
    Winchester? Perché l’aveva chiamato con quel cognome? Ma soprattutto dov’era!? E perché si sentiva tanto un paziente di un manicomio? La dottoressa gli si avvicinò per la puntura ed egli le diede una testata per farla svenire, e così avvenne. Poi riuscì a liberarsi dai lacci e a scendere dal letto. Cercò la bacchetta magica che teneva nei pantaloni, ma non era vestito come doveva essere vestito, ma da paziente appunto di un manicomio! Si guardò velocemente intorno e la vide poggiata sul tavolino bianco alla sua destra e così la prese in mano. Fu in quel momento che un medico sulla sessantina entró nella stanza. Black agitó la bacchetta per bloccarlo Signor Winchester. Ancora con quel bastoncino!? Cosa pensa di fare!! Non sei un Mago! e non successe nulla. E cos è che aveva appena detto quell’uomo tarchiato? Io sono Sirius Black! Un Mago!! esclamò Felpato in preda quasi ad una crisi. Signor Winchester. Ne abbiamo già parlato. Ora si faccia fare la puntura così capisce anche lei di non essere un Mago... parlò l’uomo con stizza, mentre l’infermiera riprendeva conoscenza e gli fece l’iniezione. Poi i due dottori uscirono dalla stanza. Subito dopo entrò Annabeth. Entrambi erano felici di ritrovare una faccia conosciuta. E poi apparve lo stesso tizio che da giorni tormentava il ragazzo. Che cosa vuoi?! esclamarono all’unisono. Vi auguro che sappiate trattenere il fiato a lungo!! Affermò egli ghignando mentre lo scenario cambió nuovamente, ora erano in un corridoio con delle luci che si accendevano ad intermittenza, probabilmente era il corridoio del posto in cui erano prima, almeno era quello che pensò Black. Ma non fece a tempo a pensare a molto che si udì subito il rumore come di una cascata, di un torrente, si insomma, di acqua che scendeva e verso di loro corri!!. E ovviamente corsero ritrovandosi alla fine in un vicolo chiuso. Sulla sinistra c’era una scala e ovviamente entrambi capirono che essa costituiva l’unica via di fuga. Fu tuttavia difficile uscirne, ma alla fine ci riuscirono, con l’acqua che era arrivata quasi fino si loro polmoni. In superficie Sirius tossì e sputò tutta l’acqua che poteva. Stai bene?!. Sirius rispose con un cenno di capo mentre tutto girava e girava e...Cambiò di nuovo. E a quanto pareva quel tipo aveva una predilezione per i manicomi, o almeno così sembrava quel posto in cui erano nuovamente stati catapultati. Solo che non erano rinchiusi in una stanza, ma erano in una sala insieme ad altri pazienti. Tutti indossavano delle tute arancioni e i più calorosi indossavano solo i pantaloni e una t-shirt nera. Lì nuovamente era il paziente Winchester, almeno stando alla targhetta applicata alla sua felpa. Ma perché veniva riconosciuto con quel cognome? Annabeth rimaneva Morris ed era lì davanti a lui.
    Eccoli qui i pazienti che si credono mutanti fece un dottore sulla trentina avvicinandosi a loro e dando una pacchetta sulle spalle ad entrambi, mentre un paio di dottori scoppiavano a ridere. Una ragazza sui venticinque anni si avvicinò ai due “mutanti” Non fateci caso a loro, se ci credete davvero voi siete davvero dei mutanti!!! esclamò mentre un altro paziente si avvicinò a loro Oh si, avete dei poteri magici!! Così ci dite e così sarà no!!! Al mondo nessuno ci crede e ci hanno rinchiuso qui, vero Liz? parlò poi interpellando la donna seduta poco distante dal piccolo gruppetto creato. Oh si. Io vedo unicorni viola ogni volta che sta per mettersi a piovere. E per questo motivo sono stata rinchiusa. Ma io vi dico -e lo so- che tra poco pioverà, perché proprio in questo momento ci sono due unicorni qui in stanza con noi!!! esclamò lei agitandosi un pochino, mentre un medico le si avvicinò e tentò di calmarla, sedandola ovviamente.
    Sirius prese Annabeth per il braccio e la trascinò via da lì. Annabeth, che sta succ- le stava chiedendo cosa stava succedendo, perché erano stati catapultati in un’altra “visione”, quando però tutto nella sua mente cambiò. Era come se egli fosse rinchiuso in quel posto da almeno un paio di mesi Da quanto tempo siamo qui!? chiese aggrottando lo sguardo mentre entrambi cercarono di dare una risposta a quella domanda, che però pareva tardare ad arrivare. Da un po’, credo rispose ella non troppo convinta.
    Subito dopo arrivó un medico sulla cinquantina e con autorità spedì ogni paziente nella propria camera. Ognuno aveva la sua stanzetta, piccola ma almeno personale. Lì Sirius si accovacciò sul lettino cercando di ricordare qualcosa del suo passato, ma aveva la mente annebbiata e tutto quello che ricordava era che da qualche mese doveva essere stato rinchiuso in questa clinica perché aveva detto di essere un mutante (o un Mago!?). Provò ad usare la bacchetta da cui per fortuna non si era separato, ma non funzionó. Di nuovo. Si addormentò poi credendo forse che davvero fosse pazzo a credersi Mago.
    L’indomani si ritrovò a combattere per non prendere la pastiglia giornaliera e così fece. Quando gliela consegnarono egli la mise sotto la lingua, e poi la sputò quando fu lontano da occhi indiscreti. Lo stesso fece Annabeth, che poco più in là gli fece capire con uno sguardo di aver fatto altrettanto. La invitò poi in camera sua dove provò a fare un’incantesimo che di nuovo non funzionó. Allora non era per via della pastiglietta. Idem Annabeth. I suoi poteri -ammesso che davvero li aveva- non funzionavano.
    La mattina seguente Sirius si ritrovò di nuovo a non prendere la pastiglia e a riprovare un incantesimo. Nulla. Terza mattina la stessa scena. Così come la quarta, la quinta... ok, era pazzo. Aveva creduto fino a quel momento di essere un Mago e invece era solo un pazzo. Così come Annabeth. Lei credeva di essere una Dea e di aver poteri dei tuoni o una cosa del genere. Credeva di essere la figlia di Zeus, che assurdità. Nulla di tutto ciò era vero. Nulla.
    Così si ritrovò improvvisamente con un medico dall’aria severa ma bonacciona all’interno di una stanza. C’erano lui, il dottore e Annabeth. Allora Winchester. Sei convinto di non essere un Mago ora!? Dai prova a lanciare un incantesimo contro la signorina Morris, e vedrai che non succederà nulla. Felpato strinse il bastoncino (ora anche per lui era questo quello che esso era) e lo puntò contro Annabeth. Avada Kedavra!! e possibile che le uniche parole per un incantesimo che gli venne alla mente furono proprio quelle!!? Dalla bacchetta questa volta partì una luce accecante che investì la ragazza uccidendola all’istante.
    Lo shock fu tale che Sirius riprese finalmente i sensi e risveglió da quel “coma” mentre l’uomo che lo torturava esclamava un nooooooooo fortissimo cercando di prendersi lui il colpo, sapendo che se l’avesse preso Annabeth, l’incantesimo sarebbe svanito. Perché lo shock di vedere morta la sua fidanzata avrebbe spezzato ogni cosa.
    Ma non ce la fece e Black si risvegliò. Aprì gli occhi e si catapultó su Beth. Perché ella non riprendeva i sensi?! Possibile che potesse essere morta anche nella realtà? Stava per mettersi a piangere quando il cellulare della ragazza prese a suonare e lui, mettendo le mani sulla tasca del suo pantalone lo prese e rispose P-Pronto!? rispose...
    Sirius Black


    Edited by woozy. - 31/8/2018, 20:55
     
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    Ma che razza di posto assurdo era questo?! Io non ci capivo un bel niente!! Tutti sembravano pazzi e blateravano cose senza senso. Mutanti?! Addirittura!! Cos'eravamo degli X-Men?!
    Annabeth, che sta succ- non lo so... risposi immediatamente. Avevo una gran confusione in testa, e non sembravo l'unica. Da quanto tempo siamo qui!? Lo guardai non sapendo che rispondere. Avevo perso la cognizione del tempo da un pò, credo la mia voce non era proprio convinta. Al momento non ero certa di nulla!! Sentivo come se stessi per dare di matto, ma cercai di riorganizzare le idee.
    I giorni passavano sempre uguali... sempre con le solite medicine e le stesse domande. Ma mi sembrava incredibile!! Perché Sirius aveva quella targhetta "Winchester"?! Perché al momento stavo dubitando di non essere più una Dea?! Tentavo di ricordare, ma senza grandi risultati. Era tutto inutile!!
    La mia stanza era proprio di fronte a quella di Sirius. Ci soffrivo tremendamente a vederlo così... il suo volto era talmente stanco, da abbandonare il suo bel sorriso. Almeno quello lo ricordavo!!
    Il mio corpo era così pieno di adrenalina che non sapevo come sfogare. Cercavo di contenermi, perché altrimenti mi avrebbero sbattuta in isolamento... e al momento l'unica parte bella della giornata era quando potevo vedere Sirius. Lui veniva a trovarmi, ed insieme cercavamo di ricordare... di parlare... di provare ad usare i nostri poteri... ma più il tempo passava e più ogni cosa sbiadiva. Ma allora ero davvero pazza!!
    Signorina Morris?! Il mio sguardo sembrava perso nel vuoto signorina Morris?! Ripeté nuovamente l'infermiera il dottore la sta aspettando!! Mi alzai dall'angolo in cui ero seduta, e la seguì. Quando entrai nella stanza, vi trovai Sirius e il dottore si accomodi!! Respirai piano, sedendomi subito. Le mie guance non riuscirono ad accogliere nemmeno un mezzo sorriso, eppure mi sentivo felice vicino a Sirius. Il dottore cercava di provare l'autenticità della sua teoria... cioè che Sirius non era affatto un Mago. In conclusione lo vidi puntare la bacchetta contro di me e in quel momento percepì qualcosa di strano, eppure non feci nulla Avada Kedavra!! Un lampo e poi... il buio!!

    ERCOLE
    Avevo ultimato il mio lavoro in anticipo, e finalmente quella "vecchia carretta" aveva ripreso a funzionare. Ci vediamo domani, Fred!! Salutai il mio collega, indossando la giacca. Ultimamente, la sera aveva iniziato a fare un po freschetto. Camminavo per Michigan Avenue, quando decisi di chiamare Annabeth P-Pronto!? Ma non era mia sorella!! Pensai leggermente stranito. Scusi... chi parla?! Domandai inizialmente, con tono cordiale ah... tu devi essere Sirius!! Affermai quasi amichevole e lui lo confermò. Mia sorella mi aveva parlato del suo fidanzato, e da quello che avevo sentito mi pareva tanto un bravo ragazzo. Dov'è Annabeth?! Chiesi sempre cortese... ma dal silenzio che si creò niente mi fece intuire qualcosa di buono, anzi temevo il peggio. Che le è successo?! Poteva centrare nostro padre?! Per tutti gli Dei!! Avrei voluto torcergli il collo, con tutta la forza che avevo. Ma Sirius mi assicurò che Zeus non centrava niente, questa volta. Il Mago mi spiegò velocemente la situazione è decidemmo di vederci a pochi passi da Robson Street, all'angolo tra la nona e l'ottava.
    Ero vicino ad un lampione, quando lui si materializzò davanti a me Ercole! Mi presentai senza troppi giri di parole, ma restando sempre educato. Non c'era tempo da perdere... la vita di Annabeth era appesa ad un filo, e nessun dei due desiderava perdersi in chiacchiere inutili. Gli feci segno di seguirmi la sorgente in questione sfocia su un'isola, all'interno di alcune grotte sotterranee gli spiegai frettolosamente, mentre chiamavo Pegaso. Dovremmo attraversare il mare dei mostri!! Affermai una volta in volo. Il cavallo non ci mise poi molto a raggiungere quell'oceano, che ovviamente non era sotto il controllo del Dio Poseidone. Reggiti!! Gli consigliai, visto che avremmo incontrato una bella turbolenza. La tempesta restava perenne in quella zona e le raffiche di vento erano impressionati... eppure riuscimmo a raggiungere l'isola in questione. Accarezzai Pegaso, lasciandolo in un luogo tranquillo fino al nostro ritorno. Immediatamente feci scattare la mia cintura affinché potessi estrarre due accette alquanto eccellenti resta dietro di me!! Gli consigliai, visto che molto probabilmente il Mago non conosceva questo posto. L'isola era gran parte popolata da giganti e ciclopi, infatti ogni cosa al suo interno era di dimensioni abnormi. Nel senso che noi eravamo delle vere e proprie formiche, a confronto. L'erba era altissima e gli alberi giganteschi... sta alla larga dagli scarlatti gli indicai la pianta in questione. Era enorme e dai colori potenti sparano punte avvelenate specificai e tieniti lontano dai baccelli... quelli grossi e gialli. Ti ingoiano senza che tu possa gridare aiuto!! Raggiungere le grotte sarebbe stata una vera impresa, ma per Annabeth questo è altro, e Sirius sembrava della mia stessa opinione. Con la notte era tutto più difficile... la giungla era ricca di rumori. Mi fermai improvvisamente, visto che le piante intorno a noi iniziarono a muoversi freneticamente. Sirius si fece leggermente indietro e finì per far scattare una trappola. Dall'alto una rete metallica ci cadde addosso, avvolgendoci completamente ucci... ucci... sento odor di cristianucci!! Il ciclope era piuttosto soddisfatto del suo bottino. Io non persi tempo e allargai senza alcuna difficoltà quelle tenaglie che ci imprigionavano hey... ma tu imbroglia!! Io dovrei mangiare voi... il ciclope era furioso, ma noi riuscimmo a scappare. In un mondo così grande, essere minuscoli aveva i suoi vantaggi. Annabeth mi ha detto che sei un Mago, non è che potresti fare un po di luce?! Domandai educatamente, guardandolo. Sentivo che l'entrata, per la grotta fosse qui vicino...
    Annabeth Ercole
     
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    Scusi... chi parla?! domandò la voce al telefono, rivelatasi essere di un uomo, caldo e sexy. Chi diavolo era questo tizio che aveva chiamato la sua fidanzata!? Ok, non era di certo il caso di fare il geloso, Annabeth se ne stava ancora lì svenuta, nonostante egli la stesse scuotendo e riscuotendo. Perché non apriva gli occhi? Ah... tu devi essere Sirius!! fece subito dopo la voce sexy senza lasciare tempo al ragazzo di trovare la risposta più adeguata a quella domanda. E beh, bene, quel tipo sapeva della sua esistenza, quindi, doppiamente, non era di certo il caso di fare il gelosone. Ma comunque. Chi diamine era? Dov'è Annabeth?! chiese senza presentarsi. Che le è successo?! fece poco dopo notando il silenzio che era calato fra di loro, e sospettando che alla ragazza fosse successo qualcosa. Era anche giusto il suo ragionamento, però in realtà il silenzio era calato perché Felpato stava cercando di capire chi egli fosse. Ehm...Ercole...? ipotizzò potesse essere il fratello e trovando nella sua domanda una risposta affermativa, il suo cuore si tranquillizzò così da dargli modo di spiegare al ragazzo cosa fosse successo a sua sorella. Poi si diedero appuntamento a Robson Street.

    Ercole! si presentò Black assumendo un’aria alquanto stranita; si insomma, quello era Ercole. Ercole delle 12 fatiche, il Dio greco...aveva letto e visto film su di lui...Sirius... si presentò egli a sua volta squadrandolo dalla testa ai piedi e beh, era abbastanza come se lo immaginava! Certo che faceva proprio strano trovarsi davanti ad un personaggio che fino a poco tempo fa credevi essere solo un personaggio di finzione!
    Egli gli fece cenno di seguirlo, ed in effetti non c’era tempo da perdere la sorgente in questione sfocia su un'isola, all'interno di alcune grotte sotterranee gli spiegó mentre un cavallo alato arrivo dal cielo. OmmiodiononmidirechequelloèPegaso!!! esclamò tutto meravigliato Felpato, e sembrava un bambino portato al Luna Park. Per Felpato c’era un doppio stupore rispetto alle persone “normali”, perché da Mago sapeva che c’erano Creature e animali fantastici, ma un Pegaso non l’aveva ancora visto! E a quanto pareva, vederlo davanti ai suoi occhi, costituiva un certo stupore!
    Dovremmo attraversare il mare dei mostri!! continuò a spiegare Ercole mentre i due salirono sopra il cavallo alato. Black era sempre più emozionato, quasi si era dimenticato di Annabeth, ma in fondo sapeva in cuor suo che si sarebbe risvegliata al più presto! E se per puro caso l’aiuto di Ercole non avesse dato i frutti sperati, beh, lui era un Mago e una soluzione c’era sempre!
    Finalmente arrivarono a destinazione resta dietro di me!! fece il Dio e non è che a Felpato piacesse tanto stare indietro...ma come mise un piede davanti a se, una radice glielo prese stritolandolo. Grazie ad un’incantesimo si liberò frettolosamente, ma non era il caso di fare così ad ogni passo; ergo, decise di fare come da Ercole suggerito.
    Mentre camminava si guardava intorno e tutto era così gigante confronto a loro...certo, avrebbe anche potuto fare un incantesimo per ingigantirsi, ma Ercole gli fece subito notare che rimanendo piccoli passavano più inosservati.
    sta alla larga dagli scarlatti esclamò il Dio indicando la pianta che stavano per affiancare. sparano punte avvelenate. e tieniti lontano dai baccelli... quelli grossi e gialli. Ti ingoiano senza che tu possa gridare aiuto!! continuó a spiegargli, e com è che quel tipo sapeva tutte queste cose!?
    Camminarono per ore e il sole stava per tramontare; Sirius fece scattare una trappola e dall’alto una rete metallica cadde loro addosso. ucci... ucci... sento odor di cristianucci!! si sentì una voce possente e poi apparve un ciclope e...ma esistevano veramente!? Sirius un po’ inebetito rimase a guardare la scena in cui Ercole lì tirava fuori dai guai. Scapparono. E poi il Dio chiese a Felpato di fare un po’ di luce. E se così ci vedessero!? obiettó il Mago, credendo che il buio avrebbe giocato a loro favore. Ma Ercole gli fece notare che così piccini non sarebbero stati visti. Lumus! bisbigliò allora il Mago agitando la bacchetta. La luce mostrò loro una via fatta di ciottoli circondata da alberi altissimi e magrissimi e Ercole capì subito essere nella direzione giusta. Sbrighiamoci! esclamò quindi Felpato aumentando il passo, arrestato poco dopo da una pianta che avvolgendogli la gamba, lo portò velocemente sempre più in alto, e la stessa sorte era toccata a Ercole. Con prontezza comunque i due riuscirono a liberarsi, Felpato usando la magia che poi riutilizzò per fare lievitare lui e Ercole, in maniera che da quell’altezza non facessero tutto quel volo fino a schiantarsi a terra. Subito dopo si rimisero in marcia, facendo più attenzione.
    Davanti a loro comparve poi una formica, gigante. E con le sue zampine rischiava di schiacciarli. Entrambi cercarono di scansarle, il problema era che era una fila di formiche, e si sa, le formiche formavano sempre file lunghe. Dovevano per cui riuscire a non farsi calpestare da loro; a sinistra non potevano andare perché c’era uno fitto cespuglio, impossibile da intrufolarsi e a destra c’era uno strapiombo (per le loro piccole dimensioni). I due quindi dovettero camminare stando bene attenti a non essere schiacciati, e una volta che la fila di formiche fu terminata, ora ad aspettarli vi era un enorme mostro a cui Black non riusciva dare un nome. Immobilus! esclamò pronto Sirius agitando la bacchetta, immobilizzandolo all’istante. Per fortuna aveva funzionato. Non ne era proprio convinto. Ercole propose di lasciarlo lì e proseguire, dicendo che le grotte dovevano trovarsi nelle vicinanze. E così presero a correre e finalmente davanti a loro poterono ammirare l’entrata di una grotta, protetta però da una specie di cane a tre teste, ovviamente di dimensioni spaventose. Mai che possa andare tutto liscio eh!? esclamò Felpato sbuffando. Il cane pareva dormire, il problema però era che occupava tutta l’entrata. E adesso cosa potevano fare? Oh beh, semplice. Con un incantesimo Sirius poteva rimpicciolirlo poi bloccarlo e così passare. Stava per sventolare la sua bacchetta quando questi si svegliò e da una testa sputó dell’acqua che con un
    vortice scagliò il Mago contro l’albero, facendogli pure perdere la bacchetta; mentre una seconda bocca lanciava fiamme all’altro intruso.
    Sirius si rialzò in piedi un po’ dolorante e tutto bagnato e si mise subito alla ricerca della sua bacchetta, mentre Ercole cercava di combattere il nemico.
    Immobilus!! esclamò a gran voce Sirius puntando dritta la bacchetta contro il grosso cane che avendo abbandonato la sua postazione, non bloccava più l’ingresso della grotta. Era comodo quell’incantesimo contro un nemico, Felpato se ne stava rendendo sempre più conto! Qui però bloccò solo la testa sputa fiamme; ed ecco che la terza testa ruggì facendo tremare qualsiasi cosa, mentre la quarta cercava di mangiarsi Ercole. Sirius impugnò con più potenza la bacchetta, mentre ritornava in piedi (il ruggito aveva provocato uno scossone che lo aveva fatto svolare a terra), mirando alla testa lancia acqua, e lanciando ancora una volta l’incantesimo per bloccare. Funzionò. Ercole nel frattempo di era occupato della terza testa; e quindi spronò subito il compagno d’avventura a proseguire. Sirius illuminò la grotta e i due entrarono facendo ben attenzione. Essa era umida e perciò era molto facile scivolare, per questo dovevano camminare facendo molta attenzione e tenendosi ben saldi alla parete, per aiutarsi.
    Sirius Black
     
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    ERCOLE
    Probabilmente, per molti ero solo il Dio Greco... colui che ha completato le 12 fatiche ed è diventato l'eroe dell'Olimpo. In tutta onestà io non mi definivo tale, e chi mi conosceva lo sapeva benissimo. Ho abbandonato il ruolo di "Eroe" da ormai tanto tempo... per giuste motivazioni. Lo sguardo di Sirius sembrava alquanto stranito... ed era come se si trovasse davanti al suo supereroe preferito. Almeno questa fu la mia impressione!! Sono sulla terra da molto tempo e ancora oggi, i mortali riescono a stupirmi -in senso buono ovviamente-. Invece Annabeth, c'era letteralmente cresciuta ed era riuscita ad integrarsi meglio... mentre io avevo ancora qualche difficoltà nel capirli. Questione di tempo!! Pensai con una certa tranquillità.
    L'isola in questione è conosciuta da molti Dei, per le sue innate ricchezze... e non parlo di semplice oro. Io personalmente, mi addentrerei in un'impresa simile... solo per una buona e nobile causa. Non desidero guadagnarci niente, semplicemente una cura per mia sorella. Infatti mi sono sempre reputato diverso dagli altri Dei... e lo dimostrato!! Comunque la sorgente in questione è una fonte inestimabile e sapeva come metterti alla prova. Quell'acqua possedeva un certo controllo sugli Dei, figuriamoci sui mortali. Sirius è meglio che ti avvisi... cercai di avvertirlo, ma lui mi parlò sopra sbrighiamoci! Feci spallucce pensando che lui è Annabeth si meritassero a vicenda. Anche lei non stava mai zitta, e il più delle volte non mi faceva manco finire una frase. Però era un piacere sentirla parlare e al momento avrei pagato oro per ascoltare la sua voce. Purtroppo, la nostra impresa -di salvataggio- venne rallentata da alcuni rampicanti, uno squadrone di formiche -gigantesche- e per finire un bel cane a quattro teste... ricordava tanto il cerbero!! Mai che possa andare tutto liscio eh!? Qui?! Mai!! Affermai con una certa determinazione, impugnando saldamente una delle accette. La scontro fu lungo e intenso, ma solo collaborando ebbimo la meglio ottimo lavoro!! Mi complimentai sinceramente, con il Mago... ci sapeva fare il ragazzo!! Una volta entrati, ci addentrammo sempre più in profondità e mentre cercavo di riprendere il discorso sulla sorgente un sibilo attirò la mia attenzione. Non era davanti a noi... ne dietro di noi... ma sopra di noi!! Giù!! Intimai frettolosamente al Mago. Lui si abbassò in tempo, affinché potessi decapitare il millepiedi. La sua essenza ci finì letteralmente addosso e l'odore non era affatto gradevole beh... c'è di peggio!! Fidati!! Gli diedi amichevolmente, una pacca sulla spalla. Altri sibili stavano per raggiungerci e non fu una buona idea mettersi a correre, perché finimmo per scivolare... scivolare e ancora... scivolare!! In un batti baleno ci ritrovammo fuori dalla grotta, che giustamente aveva più entrate. Neanche il tempo di alzarci che venimmo letteralmente circondanti gli Dei non sono ben graditi qui... e nemmeno i mortali!! Forse erano meglio i mille piedi... che 100 Amazzoni infuriate. Ognuna di loro impugnava un'arco, e le loro frecce erano intrise del veleno più letale. I loro modi non erano affatto affabili, per non parlare della possente stazza. Le amazzoni potevano essere differenti, ovviamente dipendeva dalla tribù. Queste possedevano la corporatura di un'uomo, ma con le tette e i capelli lunghi... quindi non erano un bel vedere!! In piedi!! Era la regina che parlava. Con lo sguardo intimai a Sirius di non fiatare o ci avrebbe rimesso la testa, lui sembrò cogliere il messaggio. Così ci portarono al loro covo, immobilizzandoci contro due grossi alberi. Le corde delle amazzoni erano particolari e assai resistenti -trattenevano perfino me-. In pasto hai ciclopi!! Urlò la Regina facendo esultare le altre. Accesero delle torce fiammeggianti, mentre iniziavano a suonare dei tamburi... FERME!! Si sentì urlare di colpo. Quella voce la conoscevo bene... lasciateli andare!! Annabeth!! Pensai felicemente sollevato. La cerchia di donne si aprì... rivelandola!!

    ANNABETH
    Contemplavo lo splendore dei ciliegi, quando una voce sublime e assai leggera si intromise nella mia mente aiutala Zeus... aiuta Annabeth!! Era Elieen!! Respirai con una certa stizza, mentre facevo volteggiare alcuni petali... essi riprodussero il battito di Annabeth, che lentamente svaniva. Era davvero quello che volevo?! Sbarazzarmi di mia figlia?! L'occasione c'era, e bastava non fare nulla!! Eppure non ci riuscì... svegliati Annabeth!! Svegliati figlia mia... la mia voce era pura energia divina. I petali tornarono a volteggiare riproducendo un battito assai vigoroso. Accennai un piccolo sorriso, mentre mi stavo preparando a fare di più... molto di più!!

    Tossì... mentre qualcosa di umido mi leccava la fronte, poi le guance e infine aprì lentamente gli occhi Pegaso!! Affermai felicemente, accarezzandolo. Mi guardai intorno... ma dov'ero?! Sembrava una spiaggia, con tanto di foresta Ercole è li dentro?! Pegaso annuì. Mi voltai un momento ad osservare il mare, riconoscendolo all'istante. Sirius è con lui?! Nuovamente il cavallo annuì. Merda!! Pensai agitata. Portami da loro!! Un secondo dopo ero già in volo...
    Pegaso atterrò in maniera indisturbata, affinché nessuno si accorgesse della nostra presenza. Ricordavo di aver letto qualcosa in merito a quest'isola... ma al momento mi sfuggiva praticamente tutto. Forse perché la preoccupazione per Sirius e Ercole era piuttosto elevata. Immediatamente un rullo di tamburi attirò la mia attenzione. Mi avvicinai lentamente cercando di rimanere ben nascosta, non sapevo che cosa aspettarmi. Amazzoni?! Pensai osservandole... a quanto pareva si stavano preparando per un rito sacrificale.
    Impugnai saldamente spada e scudo... non appena li vidi -Ercole e Sirius- urlai con forza FERME!! LASCIATELI ANDARE!! Le Amazzoni scoppiarono a ridere sonoramente. Una di loro si fece avanti, probabilmente la leader dovresti meritartelo Dea!! Il suo sguardo mi sfidò e intuì perfettamente il senso delle sue parole. Voleva una lotta all'ultimo sangue d'accordo!! Accettai determinata. Se vinco io... ci lascerete liberi!! La Regina accolse la mia proposta ma se perdi... avrò la tua testa su un vassoio!! In quel momento le amazzoni esultarono con un certo vigore. Guardai Ercole e poi Sirius, sorridendo ad entrambi puoi farcela Annabeth!! Zeus mi parlò mentalmente, e la sua voce fu talmente diversa -questa volta- che riuscì ad infondermi una certa forza. Le amazzoni si misero tutte in cerchio, così da creare una specie di arena. La regina impugnava un'ascia a doppie lame; in pratica quelle che usavano i boia nei tempi antichi. Quell'arma conferiva grande lentezza all'amazzone, che tentava di colpirmi invano. Sfruttato la mia agilità per farla stancare il più possibile e sembravo riuscirci. Saltai prima che la lama potesse tranciarmi le gambe, e mi abbassai prima che potesse decapitarmi. La regina scelse di abbandonare l'arma e mi si avventò contro. Rotolavamo... peggio dei gomitoli di lana in discesa!! Finché non gli afferrai il collo saldamente, stringendolo con forza. Lei provò a liberarsi e alla fine si buttò a terra... stuccandomi il fiato. Mollai la presa, a causa di una lussatura alla spalla... ero letteralmente a terra!! La vidi recuperare l'ascia e alzarla per colpirmi, ma io con un colpo di gambe gli rupi entrambe le ginocchia -spingendole in dentro e quindi nel verso sbagliato-. La regina crollò come una torre, senza più colonne portarti... mentre io schivavo prontamente l'ascia. Recuperai la mia spada mentre la regina urlava dal dolore arrenditi!! Gli diedi una possibilità, ma lei preferì colpirmi a vuoto e a quel punto la decapitati di netto... senza alcuna esitazione. Non avrei mai voluto farlo... ma non mi aveva dato scelta!! La testa rotolò lontana, mentre le amazzoni smisero di esultare ora... respirai affannosamente liberateli!! Immediatamente due di loro andarono a slegare Sirius e Ercole. Le amazzoni recuperarono il corpo -senza vita- della regina e scapparono via, inoltrandosi nella giungla più fitta. Non posso neanche schiacciare un pisolino che... voi due vi cacciate nei guai!! Ironizzai divertita sdrammatizzando il momento. Pegaso è qui vicino... ammisi con un sorriso, mentre Ercole andò a cercarlo. Era tempo di tornare a casa!! Restai un momento da sola con Sirius. Il mio cuore sobbalzò di felicità, vedendolo che stava bene. Sperai anche che il fatto dell'anima si fosse sistemato; io al momento ricordavo poco e niente. Tentavo di ricordare come mi fossi svegliata... o meglio chi mi avesse svegliata!! Avevo una gran confusione, in testa e probabilmente una volta svanita avrei capito ogni cosa. Sorrisi dolcemente a Felpato, mentre lui mi abbracciò con una certa enfasi piano... bisbigliai appena. Il suo abbraccio fu meraviglioso e desideravo stringerlo a mia volta... ma la spalla restava lussata e il resto del corpo un tantino dolorante. Dimmi... che stai bene!! Per me contava solo quello... che Felpato stesse bene!!
    Annabeth Ercole


    Edited by woozy. - 4/9/2018, 21:53
     
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    Edited by woozy. - 8/9/2018, 18:08
     
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