A witch walks into a bar

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    - Si David, ti assicuro che sto bene e vi ho chiamato con ben venti minuti di ritardo solo a causa del traffico - era senza dubbio al quanto strano sentirsi fare la predica dai propri genitori a più di trent'anni compiuti, dovendo annuire e accettare di buon grado i vari "non parlare con gli sconosciuti" ed i "Ti trovi bene, vuoi che veniamo a trovarti? Stai mangiando?", proprio come era a dir poco assurdo che tua madre e tuo padre fossero quasi tuoi coetanei; tutte cose che non avevano più molto peso però quando ripensavo di essere figlia di due dei personaggi delle favole per eccellenza. Senza contare che dopo essere stata da sola per ventotto anni sarei stata felice persino di farmi dare il coprifuoco o la paghetta settimanale o vedere David prendere in antipatia chiunque provasse a guardarmi anche con il minimo accenno di interesse, pronto ad entrare in modalità padre protettivo per proteggere il mio onore come fossi ancora una liceale. - Mi mancate molto anche voi... Dai un bacio a baby Neal per me - avevo detto con un accenno di sorriso nel pensare al mio fratellino e all'ennesima stranezza della mia famiglia; era sicuramente un gesto meraviglioso, ma dargli il nome del padre di mio figlio mi avrebbe sempre fatta esitare un po'. Alzando lo sguardo sull'orologio appeso in cucina mi ero sbrigata a far accelerare la telefonata, arrivando agli ultimi saluti che comunque sembravano non finire mai una volta che la cornetta passava nelle mani di mia madre, ma per fortuna David era sempre pronto ad intervenire per evitare che le cose degenerassero e con un appena mormorato: buonanotte papà avevo chiuso la telefonata, avvertendo il rossore che mi tingeva le guance ogni volta che mi lasciavo andare e pronunciavo ad alta voce quel titolo così importante, che però riuscivo ad usare solo quando non vi erano troppe orecchie nelle vicinanze che avrebbero potuto sentire. Dopotutto, certe cose erano difficili da imparare, specialmente quando ti eri convinta che non ne avresti mai avuto bisogno.
    Priva di cose da fare mi ero lanciata sul divano con un lungo sospiro, voltandomi verso la televisione ancora spenta e decidendo se valeva la pena far apparire quella vaschetta di gelato al cioccolato che avevo comprato il giorno prima e finirla tutta in una volta guardando qualche film di serie B o un talk show del dopo sera. Forse aveva ragione Henry: il cambiamento dalla vita frenetica di Storybrook alla calma di Vancouver era troppo vasto e avevo bisogno di un compromesso. Neanche con il mio lavoro riuscivo a trovare casi interessanti, per lo più amanti traditi o famiglie che si erano perse di vista, anche se continuavo a ripetermi che ero praticamente appena arrivata e le cose sarebbero cambiate presto.
    Le 22:45, ero senz'altro ancora in tempo per uscire, magari farmi una passeggiata e decidere per strada cosa fare... Con un gesto deciso mi ero spinta via da divano, tornando in piedi e valutando se fosse il caso anche di cambiarmi i vestiti, ma dopo uno sguardo allo specchio del corridoio avevo deciso che una semplice canottiera nera ed un paio di jeans dello stesso colore erano adatti a più o meno qualsiasi evento, così mi ero limitata ad aggiungere la mia immancabile giacca di pelle rossa sulle spalle prima di uscire. Le strade erano più popolate di quanto m aspettassi, persone di ogni tipo ed età passeggiavano su entrambi i lati della via, tutti che si godevano le ultime serate estive.
    Dopo quasi un quarto d'ora mi ero ritrovata in uno dei quartieri più frequentati, famoso per i suoi locali alla moda, ma ironicamente ad attirare la mia attenzione non era stato nessun club esclusivo o diner esotico, bensì un piccolo bar che faceva da separatore fra due strade dotato di un'insegna decisamente fuori moda. Era abbastanza frequentato, ma non affollato perciò avevo deciso di entrare senza starvi a pensare troppo, dirigendomi immediatamente verso il bancone evitando di guardarmi attorno - Solo acqua, grazie - il bartender mi aveva rivolto uno sguardo basito, come ci si poteva aspettare, ma non ero mai stata una grande fan dell'alcool e in più se avessi dovuto iniziare a rimpiangere la mia decisione di uscire potevo sempre usare la magia e riapparire proprio sul divano che avevo da poco abbandonato; cosa non molto semplice da fare se si era ubriachi.


    Emma Swan


    Edited by »Cry Baby•·. - 12/9/2018, 16:33
     
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    Wendy sembrava sparita dalla circolazione, e avevo smesso di preoccuparmene. Dopotutto era stata l'avventura di una notte e niente di più!! Tra l'altro Captain Hook é talmente incasinato da evitare "certi legami", ma Killian non sembrava dello stesso parere. Due differenti personalità... in un'animo così disastrato e alquanto complicato. Una vita passata a saccheggiare ed uccidere, e infine non avevo niente. Sono un fantasma d'uomo... un pirata con l'ardente desiderio di uccidere Pan!!
    Mi accarezzai l'uncino, con fare pensieroso mentre volgevo il mio sguardo altrove. Il cielo notturno cullava l'intera Vancouver, ed io restavo sulla mia Jolly Roger per contemplarlo. Cos'è... stavo perdendo il mio smalto?! Mi chiedevo se fosse giusto tornare a Nerverland... però dopotutto non sentivo di appartenerci più. Ma perché non tornavo ad essere quello di sempre?!
    Per molti versi, l'era moderna era così comoda e all'avanguardia... ma per altri mi rendeva privo di quegli "stimoli" che normalmente avevo bisogno. Fortunatamente avevo trovavo il modo di minimazzare la cosa. Infatti -in questi casi- l'alcool era un valido aiutante!! Quasi tutti sanno che il miglior quartiere per farsi una bevuta è... Granville Street. Così indossai qualcosa di adatto al mio stile, senza nascondere l'uncino... tanto c'è ne di gente strana in giro. Nessuno di quei locali IN e alla moda attirò la mia attenzione, ma bensì una specie di tavola calda che faceva angolo. Ho detto una specie... perché da fuori sembrava proprio così, ma invece possedeva una straordinaria fornitura alcolica. Ero seduto al bancone, in totale solitudine quando al mio fianco si palesò lei... wow!! Pensai immediatamente. Sembrava tanto una donna che sapeva il fatto suo solo acqua, grazie. Il barista era basito quanto me oh Darling... perché accontentarsi?! La mia voce profonda accompagnò uno sguardo ricco di fascino. La vita è troppo breve... per bere della semplice acqua... non crede?! Parlavo proprio io che avevo si è no 300 anni. Mi alzai con una certa nonchalance, girandole intorno. Afferrai un gruppo di freccette ed inizia a giocare, dimostrando immediatamente la mia bravura sa fare di meglio?! Sfidai la bionda, con un sorrisetto malizioso.
    Captain Hook
     
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    Ero certa di saltare all'occhio fin troppo facilmente in quel locale; dopotutto, dopo un rapido sguardo di ricognizione, sembravo essere l'unica donna non accompagnata e senza dubbio l'unica cliente che non aveva intenzione di sfruttare il più che ben fornito display di liquori al di là del bancone. Certo non aiutava neanche che il posto non sembrava essere uno di quei locai all'ultima moda dove si entrava solo dopo almeno trenta minuti di coda; i colori predominanti erano il rosso ed il verde delle luci, l'arredamento si era fermato a qualche decennio passato e nonostante il divieto di fumo appeso alle pareti era chiaro che qualcuno non era bravo a seguire le regole... In un certo senso trovavo tutti quei "difetti" confortanti poiché il locale mi ricordava un po' il Rabbit Hole di Storybrook, prima che le continue nuove maledizioni avevano portato il ricambio di nuovi gestori. C'era da ammettere che per quanto pericolosi, alcuni cattivi delle favole avevano gusto nel design di interni. Mi era salita una risatina sommessa a quel pensiero, mentre passavo la punta del dito indice sul bordo del mio bicchiere distrattamente. Forse un po' troppo distrattamente, perchè una voce di fianco a me era quasi riuscita a farmi sobbalzare sul posto. - Credo che l'alcool aiuti ad accorciare la vita già così breve - avevo risposto ironicamente ancor prima di voltarmi verso i mio interlocutore, felice di interrompere la mia serata solitaria anche solo per poco con un po' di conversazione. Alzando lo sguardo avevo preso nota dell'uomo poco distante da me e dovevo ammettere di essere rimasta quasi delusa in me stessa per non averlo notato prima, se non per la sua obbiettiva bellezza con i suoi occhi chiari che facevano perfettamente contrasto con i capelli, almeno per l'aspetto generale che portava in se un qualcosa di inusuale... Avrei potuto passare tutto il resto della serata ad impuntarmi su quel dettaglio, un po' come quando non ti viene in mente il nome di una persona e più ci pensi più ti sfugge facendoti impazzire lentamente, ma nel mio caso era stato proprio l'uomo a darmi la risposta dopo essersi alzato per giocare a freccette e non appena i miei occhi si erano posati sulla sua mano mi ero immediatamente chiesta se una delle tante maledizioni con le quali aveva a che fare la mia famiglia non mi avesse raggiunta. Gli mancava una mano ed al suo posto vi era un uncino. - Immagino ci sia solo un modo per scoprirlo - avevo risposto cautamente ed il sorriso sulle mie labbra era passato da genuinamente divertito a sospettoso, mentre mi avvicinavo per raccogliere un dardo e tentare di centrare l'obbiettivo a mia volta. Non poteva essere quello che pensavo, i casi di abitanti della Foresta Incantata che arrivavano in questo mondo senza passare da Storybrook si contavano sulle dita di una man- ok, forse era meglio pensare ad altri modi di dire date le circostanze. Forse si trattava solo di un tipo particolarmente eccentrico, in fondo si erano viste cose anche più bizzarre e di certo non gli avrei mai dato troppa importanza qualche anno fa, ma il mio istinto mi diceva comunque di restare all'erta e non perderlo di vista. - Ci stiamo allenando o giochiamo per qualcosa? - avevo chiesto subito dopo aver tirato, sperando che l'alcool non avrebbe aiutato la mira e la concentrazione del mio avversario perchè, anche se me la cavavo abbastanza bene con le freccette, non ero sicura al cento per cento di poter vincere - Mi chiamo Emma - avevo aggiunto dopo essermi avvicinata al bersaglio per recuperare le due freccette, non troppo distanti l'una dall'altra, tornando vicino all'uomo con l'uncino e porgendogliene una.


    Emma Swan


    Edited by »Cry Baby•·. - 12/9/2018, 16:33
     
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    A parte le luci verdi o rosse -che siano-, quel locale aveva il tipico odore di una taverna e questo mi riportò indietro nel tempo... a quando ero solo un giovane pirata che desiderava una certa fama e bramava quanto più potere possibile!!

    Io e la mia ciurma brindammo gloriosamente, mentre le splendide cameriere riempivano nuovamente i nostri calici. C'era molto di cui andare fieri... avevamo conquistato e saccheggiato, ripulendo i forzieri altrui. Al capitano!! Esultò Spugna e tutti gli altri lo seguirono a ruota, ripetendo a gran voce Al capitano!! Un finto sorriso si disegnò sulle mie labbra, mentre pagavo un altro giro per i miei uomini. Li lasciai a festeggiare e a cantare, per quasi tutta notte... ed io me ne tornai sulla Jolly Roger. Osservai il mare e respirai il suo odore. Mi sentivo a casa, eppure mai pienamente appagato. Ero pronto a pagare il prezzo che questa vita esigeva?! Tutti si sarebbero ricordati del Capitan Hook... e tutti mi avrebbero temuto!!

    Credo che l'alcool aiuti ad accorciare la vita già così breve.. Cos'è la vita senza qualche rischio?! Domandai a tono, scrutandola. Il suo volto era come se l'avessi già visto, infatti quella giacca mi risultava famigliare. Ella possedeva una bellezza alquanto rara, e se lo dico io potete fidarvi!! Ma fu lo sguardo, quello che mi colpì maggiormente... coraggioso e intrepido. Osservai di come l'attenzione della bionda si spostò immediatamente sul mio uncino milady, provi a non giudicare... unicamente dalle apparenze!! Gli sussurrai, sfiorandole la gote. Giocai le prime due freccette e centrai l'obbiettivo senza troppo difficoltà. Immagino ci sia solo un modo per scoprirlo la bionda riuscì a tenere il mio passo. Notevole!! Pensai tra me e me. Ci stiamo allenando o giochiamo per qualcosa? Vivace la ragazza... mi piace!! Dipende... la mia voce si fece più calda e profonda, mentre lasciai -un momento- la frase in sospeso. Aspettai che la bionda recuperasse le sue freccette mi chiamo Emma! Emma! Ripetei mentalmente... dove l'avevo già sentito?! Le sfiorai la mano, e una sensazione alquanto piacevole mi avvolse istantaneamente Killian!! Che strano... perché non avevo detto Hook?! Presi la freccetta e feci ancora una volta centro credo che lei sia abbastanza coraggiosa da puntare in alto... infine risposi alla sua precedente domanda. La guardai un momento Emma... enfatizzai caldamente il suo nome per caso... ci siamo già incontrati?!
    Captain Hook
     
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    Forse avevo passato troppo tempo a Storybrook e adesso non riuscivo più a sentirmi del tutto a mio agio in compagnia di persone "comuni" se così si poteva dire, frequentando posti senza dubbio bellissimi senza riuscire però a non pensare ai luoghi - letteralmente magici - che avevo potuto vedere e che sembravano non finire mai. Gli anni trascorsi a salvare personaggi delle favole, sempre impegnata a far prevalere il bene sul male finendo con lo sviluppare poteri magici a mia volta mi portava a sospettare di chiunque si trovava al di fuori del limite della città che mi aveva ricongiunta alla mia famiglia. Non era un modo molto sano di vivere me ne rendevo conto ed era anche per questo che mi ero trasferita; cercavo di riconquistare un po' di calma e normalità nella mia vita e Vancouver era sembrata una scelta particolarmente azzeccata, per qualche motivo avevo avvertito quasi un legame, un'attrazione che mi aveva portata ad ignorare ogni altra meta più logica come tornare a Philly o magari New York... Non ero stata in grado di spiegarlo neanche a me stessa ma sentivo che il mio posto era in Canada, in quella città. Ora però temevo che il motivo di quel magnetismo risiedeva in un ennesimo attacco alla tranquillità degli ex residenti della Foresta Incantata. - Una vita pacifica? - avevo risposto ironicamente, senza abbassare mai la guardia e continuando ad osservare quell'uomo che per chiunque altro sarebbe apparso solo come bizzarro o fortemente eccentrico, ma i miei occhi non potevano fare a meno di vedere qualcosa di più in lui. Vi era solo da capire se si trattava di qualcosa di positivo o meno. "milady, provi a non giudicare... unicamente dalle apparenze!!" mi aveva subito ammonita notando il mio sguardo esitare sul suo uncino e per un attimo mi ero sentita tremendamente in imbarazzo, anche per via dell'improvvisa vicinanza fra noi - Credici o no ho visto cose più strane - avevo confessato cercando quasi di giustificarmi, senza ovviamente scendere nei dettagli e mettendo un paio di passi di distanza dal lui, non capendo il perchè della mia immotivata agitazione. Dopotutto non era di certo la prima volta che uomo si mostrava interessato a me ed io ero sempre stata ben più che capace di tenerli a bada. Forse mi aveva semplicemente presa di sorpresa o almeno questo era quello che avevo deciso di ripetermi mentre quella partita a freccette continuava senza un vero motivo se non quello di tenerci occupati l'uno con l'altra. Purtroppo però non potevo continuare a ripetere quella scusa per molto, perchè la stessa strana agitazione che mi aveva colpita poco prima era tornata a farsi sentire, come un prurito sotto pelle nel momento in cui gli avevo offerto la sua freccetta e la sua mano aveva finito con lo sfiorare la mia. Killian si era presentato e per qualche motivo stavo iniziando a percepire una strana sensazione di deja-vù... "credo che lei sia abbastanza coraggiosa da puntare in alto..." - Potrei esserlo, ma la vera domanda è... Ne vale la pena? - volevo capire se l'uomo di fronte a me era collegato in qualche modo a Storybrook e soprattutto se fosse una minaccia, come ci ero finita a flirtare con lui? Quasi non me ne accorgevo e quando me ne rendevo finalmente conto il danno ormai era fatto. C'era chiaramente qualcosa che non quadrava, tanto che alla tipica frase del "ci siamo già visti?" solitamente avrei riso divertita dal tentativo un po' sciatto e decisamente antiquato di conquistare una donna, ma questa volta potevo sentire che si trattava di una domanda sincera e per mia esperienza non era un'ipotesi da accantonare. - Direi di no, anche se mi è già capitato di avere almeno un paio di primi incontri con la stessa persona - avevo risposto, ancora una volta senza lasciare trapelare troppe informazioni, tornando a voltarmi verso il bersaglio appeso a muro di fronte a noi - Ti piacciono le favole Killian? - avevo chiesto con fare innocente, come avessi parlato del meteo, ma cercando comunque di ottenere le informazioni che volevo. In fondo era inutile giraci troppo intorno.


    Emma Swan
     
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    Storybooke... tempo addietro

    Io e la mia ciurma navigavamo senza sosta, saccheggiando ogni paese che incontravamo. Terra in vista!! Esultò Spugna. Ordinai ai miei uomini di restare a bordo, perché desideravo farmi un'idea del luogo. Preferivo valutare di persona, se la cittadina valesse la nostra attenzione. Il cartello indicava un nome alquanto insolito "Storybooke"!! Le strade parevano deserte, e i negozi chiusi. L'orologio segnava sempre la stessa ora... ma dov'ero finito?! In una città fantasma?! Improvvisamente percepì un rumore... un maggiolino?! Pensai tra me e me, nascondendomi...


    Credici o no ho visto cose più strane!! Allora siamo in due... ammisi con una certa nonchalance. Bastava guardarmi per capire che non ero di queste parti. Perfino la carnagione non ridava a quella dei Canadesi. Lei invece poteva benissimo essere di qui!! Potrei esserlo, ma la vera domanda è... ne vale la pena?! Ti ho mai deluso... Emma?! Stranamente gli diedi del "tu", lasciando cadere le formalità. Era come se quella frase l'avessi già detta; infatti lo credevo fermamente. Come se... tutto si stesse ripetendo per la seconda volta. Allora non era un caso che stessimo giocando a freccette?! Lei credeva che non ci fossimo mai incontrati, ma io iniziavo a sostenere il contrario... infatti continuavo a guardala come se la conoscessi già. Ti piacciono le favole Killian?! Darling... sono un po troppo grande per le favole, non credi?! Perché porre una domanda del genere?! Che cosa cercava di ottenere?! È una domanda insolita... ammisi facendo nuovamente centro, con una delle mie freccette se desideri sapere qualcosa "di più" su di me... ti basta chiedere!! Stranamente sentivo di non avere segreti... o di non volere segreti -con lei-. Magari possiamo discuterne meglio... davanti a qualcosa di più sostanzioso agitai lievemente la mano, come per farle intendere il resto non mi va di cenare da solo!! La mia era una richiesta?! O forse una proposta?! Chissà... probabilmente bisognava interpretare il mio sguardo... o leggere tra le righe!!
    Captain Hook
     
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    Ammettere di aver visto cose ben lontane dal reame della normalità non poteva essere considerato come un indizio o come una conferma definitiva per i miei sospetti. Dopotutto il concetto di "stranezza" era diverso per tutti, tanto che per alcune persone bastava un video di un gatto che fa le coccole ad un gufo per dire di avere visto di tutto. Stavo diventando eccessivamente paranoica? Probabile, ma vi erano prove schiaccianti nella mia vita che mi facevano sentire ben più che giustificata nel percepire pericoli in ogni cosa o persona nuova che entrava in città. Solo che questa volta non ero a Storybrook e Killian non era appena arrivato a cavallo di un turbine di magia viola... Era solo un uomo conosciuto in un bar, pur sempre potenzialmente pericoloso, ma per motivi completamente diversi. Allora per quale motivo continuavo a sentirmi come se vi fosse qualcosa di palese che però non riuscivo a vedere? Un po' come quando pensi ad una parola che però ti si ferma sulla punta della lingua e più ti sforzi più ti sfugge. O come la più totale certezza con il quale avevo detto - No - nel sentire Killian chiedermi se mi avesse mai deluso. Ovvio che no, lo avevo appena conosciuto; questo è ciò che avrei dovuto dirgli, eppure non riuscivo a considerarla come una cosa esatta da dire, o veritiera. Come se non bastasse ero stata assalita da un'improvvisa e piuttosto violenta sensazione di imbarazzo per le mie stesse parole "Ti piacciono le favole?" come mi era venuta una domanda simile o, ancora meglio, per quale motivo non ero ancora fuggita lasciandomi tutto alle spalle, continuando ad investigare da lontano se proprio ne sentivo il bisogno allertando i miei genitori e Regina, così da non sentirmi più così mortificata. - Quindi non ti hanno mai detto che ricordi alla perfezione uno dei cattivi più famosi delle fiabe? - avevo chiesto quasi con fare distratto, distogliendo per poco lo sguardo dal suo in un tentativo di ricompormi - E le favole sono per tutti. Non siamo noi adulti quelli che più degli altri cercano il lieto fine? - io di certo lo ero da sempre, anche quando ostentavo sicurezza e ripetevo a chiunque che non avevo bisogno di nessuno, in fondo sapevo di mentire. Non era stato semplice e per molti aspetti quello che avevo oggi non era esattamente un lieto fine da sogno, ma allo stesso tempo mi ero ricongiunta sia con i miei genitori che con mio figlio, mi ero fatta degli amici. Era infinitamente di più di quanto avessi avuto per anni. - se desideri sapere qualcosa "di più" su di me... ti basta chiedere! - non avevo potuto fare a meno di sorridere per il modo di fare decisamente sfacciato di Killian, ma trovandomi ancora una volta confusa sul perchè invece di irritarmi quella sua caratteristica mi divertiva.

    « Sicuro di non avere problemi con questa cosa? » avevo chiesto per la milionesima volta ad Henry, preoccupata della sua reazione non tanto perchè sua madre stava andando al suo primo appuntamento dopo anni, ma per la persona che le aveva chiesto di uscire « No, non mi piace, ma voglio che tu sia felice » e con quelle parole mi aveva letteralmente spinta via verso la porta. Non mi ero mai sentita così nervosa, ma era bastato ritrovarmi di fronte ad lui per dimenticare tutto « Sei bellissima, Swan » ero così concentrata sul mio accompagnatore che quasi non risposi « E... Tu sei... » cercavo di ricambiare, ancor troppo scioccata e di conseguenza impacciata « Oh, lo so! » aveva risposto con fare tronfio e con il suo solito sorrisetto compiaciuto, facendo ridere entrambi.

    Non avevo la minima idea di cosa fosse appena successo o di che ricordo si trattasse... Insomma, nonostante la mia età, gli appuntamenti galanti ai quali ero andata si potevano contare sulle dita di una mano. L'unica cosa della quale ero certa era che Killian era la chiave che mi avrebbe condotta alla soluzione di tutta quella confusione. - Non mi dispiacerebbe mangiare qualcosa - ero abbastanza convinta che avrei accettato il suo invito in ogni caso, ma avere l'ulteriore scusa di un'indagine da usare a parte la curiosità e una strana attrazione verso di lui, non poteva farmi male.


    Emma Swan
     
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    Quindi non ti hanno mai detto che ricordi alla perfezione uno dei cattivi più famosi delle fiabe? Il mio sguardo apparì del tutto lusingato, eppure avevo come l'impressione che quelle parole non fossero "casuali". Niente di lei pareva "casuale"... come se non fosse abituata a certe normalità, bensì a vivere in un mondo pieno di "stranezze"... se così si possono definire quei fenomeni bizzarri che colleghiamo alla magia!! Nessuno nasce cattivo... Swan!! Sottolineai caldamente l'ultima parola, quasi la conoscessi. Eppure sentivo di averla pronunciata solo adesso, e per la prima volta. Cos'è che non ricordavo?
    Non siamo noi adulti quelli che più degli altri cercano il lieto fine? Poteva avere ragione sotto molti aspetti... perché mai?! La guardai restando della mia idea... credere in qualcosa che la maggior parte delle persone reputa frutto di un "bel sogno"... è il miglior modo per essere infelici!! Affermai quasi amaramente. Emma per esempio dava l'impressione di essere estremamente sicura di sé, eppure il suo sguardo celava un desiderio nascosto, qualcosa di "proibito". Niente che combaciasse con il mio modo di vedere le cose!! Respirai profondamente, lasciando che quell'intensa sensazione si allontanasse dal mio animo. Davvero non credevo nel lieto fine?!
    Non mi dispiacerebbe mangiare qualcosa... sorrisi compiaciuto. Pagai per entrambi, prima di uscire dal locale... perché non mi racconti dove sei cresciuta... Emma!! Non volevo essere sfacciato, semplicemente desideravo conoscerla un po meglio... per questo il mio sguardo apparve quasi genuino. Niente che si addicesse a Capitan Hook... ma forse a Killian Jones, si!!
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    Mi stavo apprestando a fare un altro tiro con le freccette, voltandomi di tre quarti per prendere meglio la mira quando il dardo mi era scivolato dalla mano in maniera a dir poco rovinosa per via dello stupore, per non dire assoluto shock nel sentire Killian pronunciare il mio nome completo, quando non ricordavo neanche di averglielo detto - Di solito non sono le donne a dire una cosa del genere e giuro che lo chiedo con reale curiosità, ma... Ci siamo già conosciuti? - mi ero ritrovata a fargli una delle domande più stupide e più insopportabili mai create dal genere umano e un po' me ne vergognavo, ma non sapevo davvero come altro togliermi quel dubbio. Non erano in molti a chiamarmi "Swan" se si escludevano i periodici Gold e Regina, che ricorrevano a tale appellativo o a "sceriffo" solo quando volevano comunicare in maniera neanche troppo velata il loro disaccordo o la loro irritazione in una discussione. Non mi ero neanche soffermata sul come avesse perfettamente ragione nel dire che nessuno nasceva cattivo ed io ne avevo avuto prova in più di un'occasione durante i miei anni passati a Storybrook... Il male era sempre creato e, sfortunatamente, tutti potevano averne la predisposizione. - Non deve essere per forza un sogno - avevo provato a correggerlo, recuperando la freccetta da terra e portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio per nascondere le ultime tracce di imbarazzo - Il lieto fine non deve essere complicato, non si riferisce a grandi ricchezze o conquiste eroiche... Per essere felici basta avere qualcuno accanto - era davvero ironico che quelle parole uscissero proprio dalla mia bocca dato che un tempo la pensavo esattamente come Killian. Il lieto fine non esisteva, il per sempre felici e contenti era una truffa che si raccontava ai bambini per tenerli buoni e dargli qualcosa di cui gioire prima che diventassero grandi e scoprissero che il mondo era pieno di difetti e difficoltà e alzarsi ogni giorno per affrontare tutto questo era estremamente faticoso. Ora non avrei potuto avere un pensiero più diverso al riguardo, dopo aver ritrovato mio figlio, i miei genitori e vedendo che nonostante tutto quello che gli accadeva anche loro si sarebbero sempre ritrovati, mi riempiva il cuore di speranza.

    Non era la prima volta che mi trovavo nella Foresta Incantata, ma ogni volta non riuscivo davvero a capacitarmi di come quello fosse effettivamente un luogo reale e di come, se le cose fossero andate diversamente, quella sarebbe stata casa mia. Ovviamente non era una visita di piacere, bensì l'ennesima missione per salvaguardare il lieto fine di tutti i suoi abitanti e persino del mio, poichè era praticamente un viaggio nel passato. « Aspetta, cos... Cosa stai facendo?! » mi aveva chiesto con tono allarmato lui, mentre mi accingevo a rimuovere il mio mantello e slacciare un po' il bustino del mio abito per dare, per così dire, un po' meno spazio alla fantasia... « Mi assicuro di tenerlo occupato » avevo risposto innocentemente, spostando per un attimo lo sguardo sull'uomo in questione prima di riportarli sul mio accompagnatore, che poi era lo stesso uomo, ma in un periodo diverso « Non dovrebbe essere troppo difficile. Sappiamo entrambi che sono il suo tipo » avevo aggiunto divertita e con non poca soddisfazione personale nel vedere nel suo viso quanto fossero vere le mie parole. « Swan... Sta attenta » era chiaro che volesse dire di più o che avrebbe preferito prendermi e trascinarmi via ed io non potevo fare a meno di godermi quel suo atteggiamento « Sai, se non ti conoscessi direi che sei geloso » non si era degnato di rispondere, preferendo ritirarsi, mentre io con ancora un sorriso compiaciuto stampato sul viso lo guardavo uscire dalla taverna.

    Ero stata assalita da un altro ricordo che non riuscivo a descrivere, che per qualche motivo non ricordavo di aver vissuto, che mi era passato di fronte agli occhi come un flash ed al quale avevo assistito come fosse stato un frammento di qualche film in televisione. L'unica certezza che avevo era che doveva essere legato a Killian e se non fossi riuscita a scoprirne il motivo probabilmente sarei impazzita. - Oh, questa si che è una storia. Sicuro di avere tempo? - avevo chiesto con un accenno di risata, cercando di tornare a concentrarmi sul presente. - Sono nata in un posto estremamente lontano da qui... I miei genitori però mi hanno dovuta lasciare subito per la ma sicurezza, così sono finita a New York - non sapevo davvero come spiegare la mia vita senza svelare enormi segreti o più semplicemente senza sembrare pazza, così mi limitavo a informazioni vere, ma poco precise - Ho praticamente sempre vissuto per conto mio, ficcandomi nei guai più di una volta. Ho perso la via e credevo che non l'avrei più ritrovata, ma un giorno un bambino ha bussato alla mia porta e mia ha portata in una città che sembra quasi inventata... Storybrook - avevo marcato di proposito quel nome, osservando con attenzione e curiosità il volto di Killian per scorgere un qualche tipo di reazione, sperando di vedere un lampo nei suoi occhi o letteralmente qualsiasi altra cosa.


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    Non ero a Neverland, ne tantomeno a Storybook... ma la fitta vegetazione ricordava tanto una giungla. Umida e alquanto pericolosa!! Perché lo pensavi?! Lei sembrava così decisa e piena di coraggio. In fin dei conti avrei fatto qualsiasi cosa per proteggerla... perché speravo che avesse avuto importanza!! La guardai... quello che ha avuto importanza, e che ci hai detto che il nostro amico è vivo!! Grazie. Lei sembrava stupita di tale sincerità. Sorrisi leggermente... voleva vedere se avessi lasciato morire un'amico!! Interessato quanto me alla stessa donna... la mia voce divenne più profonda. E tu hai scelto l'amico?! Vi sorprende?! Alzai un sopracciglio... sei un pirata!! Replicò immediatamente lei... si, in effetti!! Abbassai lo sguardo ...ma ho dei buoni principi!! Mi avvicinai a lei, così tanto da sentire il suo respiro solleticare le mie labbra vogliose... così quando avrò il vostro cuore, e l'avrò!! Non sarà stato un inganno... sarà perché lo volete anche voi!!...

    La testa mi girò appena... quasi mi spronasse a ricordare ...non sono più sicuro di niente, almeno finché resto vicino a voi!! Il mio sguardo si dimostrò serio e lievemente confuso. Non capivo il perché!!... Perché mi sentivo così?!... Perché stavo annegando nell'odio verso Pan?!... Perché mi permettevo tale "distrazioni"?! Avrei dovuto concentrarmi sulla mia vendetta, e invece perdevo tempo a parlare di "lieti fini"... Per essere felici basta avere qualcuno accanto!! La guardai molto intensamente... e tu perché non hai nessuno accanto?! Mi permisi di chiederle, costatando il vero. Forse ero stato sfacciato e piuttosto diretto, ma sentivo di avere un certo feeling con Emma... quasi esistesse una sorta di legame tra di noi. Mentre passeggiavamo, la osservai più volte e non potei fare a meno di notare quello sguardo... o meglio quegli occhi!! Erano così simili ai miei... ho tutto il tempo di questo mondo!! Affermai in maniera tranquilla, e del tutto sincera. Desideravo ascoltarla e magari arrivare a conoscere qualcosa di più... di una donna -apparentemente- misteriosa, ma comunque affascinante. Un giorno un bambino ha bussato alla mia porta... il suo volto apparì più sereno, direi quasi luminoso... come si chiama?! Sorrisi senza saperne il motivo, quasi l'influenza di Emma mi stesse cambiando. Mi ha portata in una città che sembra quasi inventata... Storybrook!! Storybook?! Ripetei mentalmente. Sentivo di conoscerlo... sentivo di esserci già stato... magari avevo vissuto una parte di vita li... eppure non apparì sorpreso, anzi sembravo del tutto indifferente. Quasi avesse nominato Chicago!! Forse perché non ritenevo Storybook così importante, o meglio non credevo che lo fosse... Mi sembri particolarmente affezionata a questa città!! Come mai?! Domandai con una certa cortesia... e il ragazzino pare in gamba!! Visto da come ne parlava, cosí orgogliosa d'altronde con una mamma così... non poteva essere diversamente!! Gli feci un complimento sincero. Nel frattempo eravamo arrivati davanti al ristorante... tavolo per due?! Annuì senza troppi problemi, d'altronde non era un appuntamento... o almeno non sembrava!! Il tavolo si affacciava sul porto, o meglio la finestra ci permetteva di osservare lo splendido panorama notturno... ma io guardavo lei!!
    Captain Hook
     
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    Ancora una volta Killian mi aveva rivolto una di quelle frasi da "abbordaggio" che in qualsiasi altra situazione e con qualsiasi altra persona avrei considerato a dir poco squallida e avrei liquidato rapidamente, tornandomene a casa e prendendolo come un segno del destino in quanto la mia vita sociale sarebbe dovuta rimanere morta al di fuori di Storybrook. Ed ancora una volta, però, non avevo provato niente di tutto ciò, non avevo avvertito nessun tipo di fastidio, anche perchè avevo la sensazione che Killian fosse onesto con quello che diceva e non fossero solo frasi preparate per fare colpo. - Ci ho provato, ma il mio stile di vita si è rivelato troppo... Movimentato per gli altri - avevo risposto, non potendo scendere nei dettagli e riuscendo comunque a dire la verità, non potendo fare a meno di sentirmi leggermente afflitta quando mi soffermavo a pensare sulla mia solitudine quando non contavo Henry ed i miei genitori. In fondo, nonostante me lo fossi impedita io stessa per anni, desideravo come chiunque altro poter trovare qualcuno con cui dividere la mia vita, con cui creare una famiglia... L'attrazione per Graham era nata come un vero e proprio colpo di fulmine, rapida e devastante, quasi quanto lo era stato vederlo morire fra le mie braccia; altro motivo per convincermi che forse, più semplicemente, non ero destinata a nessun tipo di amore. Con August ero arrivata a credere in più di un momento che vi fosse qualcosa di più, ma la verità era che funzionavamo meglio come amici o alleati. Senza contare che Turchina lo aveva fatto tornare bambino togliendo davvero ogni dubbio e possibile risvolto al riguardo. Ovviamente poi c'era Neal, che per quanto mi avesse fatto male - ed io a lui - non potevo rinnegare dato che mi aveva regalato la cosa più bella che avevo: mio figlio. In sostanza, ero sola, ma non per il mio poco impegno sulla questione.
    Ma mi ero crogiolata fin troppo nell'autocommiserazione e nelle reminiscenze di relazioni fallimentari e tornando a concentrarmi sulla conversazione con Killian non avevo potuto fare a meno di sorridere apertamente - Si chiama Henry - anche se non era il nome che gli avevo dato io o che gli avrei dato se solo fossi stata più stabile in quel periodo, ma dopotutto almeno su quello Regina non se l'era cavata male ed avrei continuato ad esserle grata per avergli offerto tutto quello che io non ero pronta a dargli. - Era così palese che stessi parlando di mio figlio? - avevo chiesto quasi con dell'imbarazzo, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio come gesto nervoso, realizzando che molto probabilmente mi ero trasformata in una di quelle madri che da piccola avevo giurato non mi avrebbero mai rispecchiata. Chiaramente avevo rotto quel giuramento.
    - In effetti è vero, sono molto legata a Storybrook - come avrei potuto non esserlo? Per certi versi, era come se la ma vita fosse iniziata solo dopo essere arrivata in quella città - Mi ha ridato mio figlio, i miei genitori... Mi ha aiutata a capire chi sono e ad esserlo. Spesso è faticoso viverci, ma ne vale la pena - avevo commentato con la voce piena di emozione al ricordo di tutte le vere e proprie battaglie che avevo combattuto a Storybook. A volte mi sembrava quasi di avervi lasciato il cuore. Cosa molto più possibile di quanto non si immagini. Ad ogni modo, per l'ennesima volta quella sera, mi ero persa nella mia stessa testa e praticamente senza rendermene conto mi trovavo già di fronte al ristorante che Killian aveva chiaramente decretato adatto per cenare. Anche se non era un incontro galante mi ero venuto istintivo abbassare lo sguardo per nascondere il lieve imbarazzo che mi aveva assalita nel sentirgli chiedere un tavolo per due e soprattutto nel vedere l'espressione quasi cospiratoria del cameriere che di tutta risposta ci aveva guidati in quella che sembrava essere l'area più riservata del locale con tanto di finestra con vista.

    Se ne stava da solo, seduto ad un tavolino fuori da Granny's. Avevamo trionfato ancora una volta, tornati a casa direttamente da passato, ma lui non sembrava in vena di festeggiamenti. « Pensi che Rumpelstiltskin abbia ragione? Ha detto che tutto, a parte la nostra piccola avventura, sarà ricordata come doveva essere. Pensi sia così? » avevo chiesto curiosa e parzialmente dispiaciuta, perchè non mi infastidiva affatto l'idea di avere un capitolo tutto mio nel libro, specialmente se potevo condividerlo con il pirata. « Se lo dice lui sarà vero » mi aveva risposto, quasi irritato dal dover concordare con il "coccodrillo" « Anche perchè altrimenti mi ricorderei di quella taverna e della donna che ho baciato » aveva aggiunto con il suo solito sorriso spavaldo, che un tempo avrei voluto cancellare con uno schiaffo e che in quel momento invece mi costringeva a sorridere a mia volta « Questo cosa proverebbe? » avevo domandato divertita e curiosa all'idea di sentirlo parlare ancora di me, di noi. « So come baci. L'avrei seguita ovunque... Ma non l'ho fatto. La mia vita è andata avanti esattamente allo stesso modo di prima » non avevo idea di cosa dire, stupita da come quel fatto sembrava intristirlo « Sarà stato il rum » avevo optato per sdrammatizzare, sentendomi ancora decisamente impreparata ad aprirmi come probabilmente avrei dovuto fare. « Tutto è tornato alla normalità, sei una dannata eroina Swan! » aveva scherzato « Lo sei anche tu » risposi più seriamente, posando i miei occhi sui suoi pur sapendo quanto mi era difficile dopo spostarli « Non so come ringraziarti. Per essere prima venuto fino a New York, se non lo avessi fatto... » non volevo neanche pensare a quella eventualità « Era la cosa giusta da fare » mi aveva interrotto « Come ci sei riuscito? Come mi hai raggiunta? » era una domanda che mi facevo praticamente ogni giorno « Sapevo che la maledizione stava arrivando così ho corso più veloce che potuto ed appena ho visto che era nuovamente possibile viaggiare tra reami, ho capito che mi serviva solo un fagiolo magico per farlo... » come ragionamento era stabile, ma le cose non erano mai così semplici « Ottenere un fagiolo magico è quasi impossibile » gli avevo fatto notare « Sono molti rari, ma si possono ottenere se hai qualcosa di valore da barattare » mi aveva corretta, cercando di evadere il mio sguardo per qualche motivo, come fosse imbarazzato, il che era un'assurdità! « Cos'hai barattato? » chiesi allora sempre più curiosa « La Jolly Roger ovviamente » lo aveva detto con tale semplicità, come se fosse lampante e quella in difetto ero io per non averci pensato subito ed io ero rimasta senza parole, senza fiato da quell'ammissione « Hai barattato la tua nave per me? » avevo chiesto con un filo di voce, ancora incredula « Aye » tutte le mie incertezze riguardo i miei sentimenti per lui erano come svanite in un secondo e non sapendo cosa rispondere, avevo deciso che le azioni avrebbero parlato al posto mio, sporgendomi per baciarlo come da tanto desideravo fare.

    Ero rimasta come congelata, con gli occhi fissi che guardavano fuori dalla finestra, verso il porto - La tua nave - avevo mormorato con un tono così basso che a malapena mi ero sentita io stessa - Hai ancora la tua nave? - avevo domandato quasi con dello stupore nella mia voce, tornando a voltarmi completamente verso Killian e scrutando il suo viso come fosse la prima volta che lo vedevo veramente. Non poteva essere un caso, quei ricordi non erano arrivati all'improvviso e senza motivo... Ormai ne ero quasi certa, sapevo cosa avevo scordato: Killian.


    Emma Swan


    Role conclusa.


    Edited by woozy. - 3/1/2019, 21:54
     
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    Storybrook...
    Non credevo che ne avrei mai visto uno... la guardai quasi volessi immortalare quel momento. Si dice neonato!! Affermò immediatamente lei, fraintendendo le mie parole. No... il tuo sorriso!! Puntualizzai, sorridendo a mia volta. Tuttavia quel sorriso si spense subito dopo, visto che ella sarebbe partita quanto prima...

    Quel sorriso l'avevo già visto, quasi lo sentissi stranamente "famigliare"... Si chiama Henry!! Henry?! Ripetei mentalmente, cercando tra i ricordi. Tuttavia non vi trovai molto, solo qualcosa di sbiadito. L'ombra di un ragazzino, alto quanto un "tappo"... che portava il nome di Baelfire!!...

    Tempo addietro...
    Certe acque non risparmiavano nessuno, figuriamoci un esile "marmocchio". Tuttavia i miei marinai riuscirono a salvarlo, strappandolo da morte certa. Lo accolsi sulla mia nave, senza farlo sentire uno schiavo. Quasi mi stupì, visto che il nuovo posto da "mozzo" si era appena liberato. Spaventato, e infreddolito lo lasciai tranquillo per qualche giorno... finché non venne lui da me... Sono Baelfire!! Si presentò quasi tremolante... Hook!!... Captain Hook!! Risposi con spavalderia. Lui mi ringraziò per non averlo lasciato morire... sei stato fortunato!! Ammisi senza troppi sentimentalismi. Sto cercando mio padre... iniziò col raccontarmi la propria storia, e se in un primo momento non gli diedi peso... riuscì ad interessarmi solo quando pronunciò il nome Milah!! Milah... hai detto?! Chiesi conferma, apparendo indifferente. Tuttavia non lo ero!! Il mio cuore aveva sofferto così tanto, da dopo la sua morte che non riuscivo a dimenticarla. Lei era stata l'unica donna ad accettarmi per ciò che ero, senza pretendere che cambiassi... ed io le avevo concesso il privilegio di vivere "un'avventura". Ho avuto il piacere di conoscerla!! Risposi alla sua domanda, mentre intingevo la piuma nell'inchiostro. Continuai a scrivere... hai mai governato una nave?! Domandai di punto in bianco, alzando lo sguardo... no!! Bene, allora cominci adesso!! Nessuno mai, -oltre al sottoscritto- avevano avuto tale privilegio. La Jolly Roger non era una semplice nave, era il gioiello del mare... un'oggetto inestimabile!!

    Era così palese che stessi parlando di mio figlio? La sua voce mi riportò alla realtà... sembri più rilassata, quando parli di lui... diciamo, meno sull'attenti!! Specificai con una certa tranquilla, costatando il vero. Emma desiderava apparire forte, e lo dimostrava... tuttavia la vedevo molto più a suo agio quando parlava di Henry... e ciò la rendeva ancor più bella. Non che prima non lo fosse, ovviamente. Ciononostante una luce diversa le illuminava il volto, conferendogli una gioia in quello sguardo che dimostravo di apprezzare. La ascoltai parlare di Storybrook, e non potei fare a meno di sentire "qualcosa"... qualcosa che non riuscì a definire. Il mio cuore sembrava scalpitare... come mai hai deciso di trasferiti qui?! Domandai in maniera del tutto spontanea. Mi era difficile da comprendere, visto che era così legata a Storybrook... perché mai -allora- l'aveva lasciata?!
    Osservai il panorama notturno e non potei negare quanto apprezzassi tale tranquillità... tranquillità che venne spezzata -immediatamente- non appena sentì questo... La tua nave... hai ancora la tua nave?! Che cosa aveva appena detto?! Come faceva a sapere della Jolly Roger?! Il mio sguardo si dimostrò sbalordito e confuso... troppe domande mi stavano assalendo... Emma!! Dissi con tono serio... che cosa non so, su di te?! Avevo troppi dubbi, e non potevo più nascondergli. Avevo bisogno di risposte... che cosa ho dimenticato?! O meglio chi?!
    Captain Hook
     
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    Chi l'avrebbe mai detto che Emma Swan, una donna che da sempre aveva giurato guerra alle dimostrazioni d'affetto, all'idea di famiglia e in generale a qualsiasi tipo di legame, adesso era diventata una di quelle persone che solo al pronunciare il nome di un suo caro aveva scritto in volto a chiare lettere l'amore che provava per loro in maniera così palese da non avere segreti neanche per uno sconosciuto... Anche se, in fondo, non era quello il quesito dell'intera serata? Perchè sin da subito non mi ero sentita così convinta che Killian fosse davvero così sconosciuto. - Ammetto che quel ragazzino è riuscito ad ammorbidire e smussare spigoli che credevo avrei conservato per sempre - avevo risposto, scrollando un po' le spalle come a voler rimuovere fisicamente la sensazione di vulnerabilità che mi portava puntualmente il parlare di mio figlio o dei miei genitori. Ok non si poteva dire che mi ero trasformata completamente nella persona più aperta del mondo, conservavo ancora della diffidenza verso il prossimo e mi chiudevo a riccio al primo segnale di allarme... Diciamo che c'era ancora spazio per un po' di crescita, ma avevo comunque fatto passi da gigante. Dopotutto era come diceva sempre ma madre: anche solo credere nella possibilità di un lieto fine è una cosa potentissima ed aprirsi alla possibilità di riceverlo lo è ancora di più. - Ad essere onesta non ho idea del perchè abbia scelto proprio questo posto. Avevo bisogno di una pausa dalla mia vecchia occupazione, per così dire, così sono salita in macchina ed ecco che Vancouver mi offre ciò che cercavo - avevo risposto, sempre attenta a non dare mai troppi dettagli, poiché spiegare che il mio ruolo di Salvatrice delle favole si era pressoché concluso e che questa adesso era una sorta di "pensionamento" dal combattimento contro il male non era così semplice come poteva sembrare. Anche se più andava avanti quella serata e più iniziavo a convincermi che forse il mio lavoro non era davvero finito come pensavo... Non mi ero mai spiegata perchè avessi scelto proprio il Canada e non fossi tornata a New York, dando per buona la giustificazione che la Grande Mela era ormai troppo caotica dopo anni passati in una piccola città, ma sinceramente quale posto poteva essere più frenetico di Storybrook? Chiaramente i conti non tornavano e la reazione di Killian alla mia domanda riguardo la sua nave non faceva che confermare i miei sospetti. - Io non... Non ne sono sicura - avevo ammesso, con un senso di confusione e smarrimento chiari come il giorno nella mia voce, mentre i miei occhi si erano posati nei suoi come lì avrei trovato tutte le risposte.

    « Non riesco a credere che tu sia tornato per salvare la mia famiglia » avevo detto scettica e forse più brutale del necessario, mentre lo squadravo da dietro il bicchiere di rum « Sono tornato per salvare te » mi aveva risposto, come fosse un dato di fatto che avrei dovuto sapere, lasciandomi senza parole...

    +++


    « Cosa stiamo guardando? » avevo chiesto con un misto di curiosità e confusione, mentre ce ne stavamo seduti sul molo « L'orizzonte. Ho pensato che sarebbe stato rilassante qui » mi aveva risposto con fare adorabilmente incerto « Oh, lo è! Ed anche il rum aiuta molto » lo avevo rassicurato con fare scherzoso, prendendo un piccolo sorso dalla sua fiaschetta e lasciandomi cullare dal suono delle onde e della sua voce...

    +++


    « Qualsiasi cosa tu abbia fatto, aspetterò che sia tu a raccontarmela quando sarai pronto... Perchè voglio iniziare a fare quello che fanno sempre i miei genitori: voglio scegliere di vedere il meglio di te » per chiunque altro quelle parole erano comunque importanti, ma speravo con tutta me stessa che Hook riuscisse a sentire le parole non dette, la dichiarazione che più di una volta avevo provato a fargli senza riuscirci « Ed io lo farò con te »

    Hook... Killian...


    Mi ero portata le mani alla testa dopo quella serie di flash, colpita da un dolore improvviso, quasi quelle immagini stessero cercando di uscire fisicamente dalla mia mente. Perchè stava accadendo proprio in quel momento? Potevo fidarmi di quei "ricordi" o era l'ennesimo piano di qualche nemico proveniente dalla Foresta Incantata? Ancora lievemente chinata in avanti per il dolore potevo sentire il cameriere avvicinarsi per chiedere se stesse andando tutto bene - Sì, nessun problema - mi ero affrettata a dire, facendogli segno di lasciarci nuovamente soli - Non so davvero cosa pensare, ma non possiamo parlarne qui... - avevo concluso, riportando lo sguardo su Killian e implorandolo silenziosamente di capire e fidarsi di ciò che gli stavo dicendo. Di fidarsi di me.


    Emma Swan


    Role conclusa.


    Edited by woozy. - 3/1/2019, 22:34
     
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12 replies since 6/9/2018, 18:42   209 views
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