Is This Real Life?

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    Giuro, non volevo! Scusa, scusa, scusa, scusa... esclamò Sun con un’espressione che chiaramente non poteva che mostrare perdono. Da me. Aggrottai lo sguardo senza perdere la preoccupazione che continuavo ad avere; perché si stava scusando con me? Colei che mi aveva attaccato non era lei, bensì quello che aveva all’intero del suo corpo. Chi meglio di me lo poteva capire e sapere!? Sun non devi chiedermi scusa feci con un filo di voce tuttavia molto serioso.
    Poi mi venne da ridere, ella stava agitando di continuo le sue esili mani sul mio corpo altrettanto esile; come una furia si stava agitando provocandomi del solletico. Infine strinse le braccia intorno al mio copro non appena si era accertata che Nanika era scomparsa ed ero ritornato in me. ...si... dissi arrossendo violentemente stando all’improvviso calore che le mie gote provavano in quel momento. Sun era la prima persona che si preoccupava per me (non contando Killua ovviamente). Non avevo mai provato niente di simile, non solo le mie guance sembravano prendere fuoco, ma anche qualcosa dentro di me, e non era Nanika. Perché quell’ondata di calore provata era una sensazione piacevole e confortante. Stavo bene.
    Ero anche un po’ in imbarazzai devo ammetterlo; per questo motivo gettai uno sguardo fuori dalla finestra, ruotando la mia testa di novanta gradi. Ehi, pareva essere tornato il bel tempo. È tornato il sole dissi a gran voce spostandomi da lei ed indicandole la finestra da cui si potevano vedere i raggi solari ritornati a scaldare la fredda città. E intanto notai che il calore si stava mano a mano affievolendo...
    Abiti qui in zona!? mi venne poi da chiederle forse un po’ troppo spontaneamente. E vieni spesso qui!? aggiunsi tornando a guardare gli scaffali colmi di libri. Magari questo posto era suo...Certo era davvero enorme... È tuo questo posto? chiesi sempre più curioso senza rendermi conto delle tante domande che iniziarono a partirmi spontanee.
    Alluka/Nanika
     
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    Non avevo mai avuto paura della mia metà demoniaca, non realmente; vi erano volte in cui addirittura la presenza della volpe riusciva a confortarmi, farmi compagnia e rassicurarmi. No, il mio vero timore era sempre stato quello di poter ferire qualcuno, o peggio, di cedere totalmente la mia umanità e diventare come mia madre. Era una preoccupazione purtroppo ben fondata, poichè crescendo gli episodi in cui fallivo miseramente nel tenere a bada i miei poteri erano considerevoli e le vittime erano sempre - nel migliore dei casi - oggetti o - nel peggiore dei casi - mio padre. Non ne usciva mai con più di qualche livido o taglio, ma tanto bastava per far crescere esponenzialmente il mio senso di colpa. Per questo motivo mi ero subito precipitata verso Alluka, in preda al panico, terrorizzata all'idea di averlo ferito. Ci sarebbe stato da restarne offesi quando, mentre cercavo possibili danni su di lui, questo aveva iniziato a ridere di gusto "Lo sapevo, ha sbattuto la testa! L'ho rotto!" avevo pensato guardando il ragazzo con un misto di ansia e perplessità. Ancora molto tentata all'idea di chiamare almeno un'ambulanza o fargli le tipiche domande: che giorno è oggi? Quante sono queste? Il tutto sventolandogli delle dita sotto gli occhi, mi ero invece lasciata calmare nel vedere che quella cosa dentro di lui sembrava essersene andata. - È tornato il sole - per un secondo quella frase alle mie orecchie non aveva avuto il minimo senso, ma seguendo lo sguardo di Alluka avevo compreso e con un po' di imbarazzo avevo distolto subito gli occhi, non volendo sostenere dopo quanto accaduto anche una conversazione su come persino l'atteggiamento bizzarro del meteo poteva essere colpa mia e limitandomi a rispondere con un mite - MhMh - di positivo c'era almeno che le mie code ora che il ragazzo sembrava essersi ripreso erano finalmente sparite. Un po' distratta da mille pensieri quasi non mi ero accorta delle domande che Alluka mi stava rivolgendo - Credo che il proprietario della biblioteca sia il sindaco dato che è un palazzo pubblico - avevo risposto con una leggera risata, continuando ad osservare il giovane di fronte a me e a come questo si guardava attorno quasi con meraviglia... Che uscisse di casa ancor meno di me? Speravo proprio di no, per lui. - Per il resto: sì, abito da queste parti e no, o almeno non quanto vorrei - ci avevo fatto l'abitudine ad essere una specie di reclusa, davvero, ma non potevo fare a meno di sospirare afflitta specialmente considerando quanto tempo avevo già passato fuori quel giorno e quanto ne sarebbe trascorso prima che ne avrei potuto avere nuovmente occasione.

    Sun-Hi Park
     
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    Io avevo sempre avuto paura della mia parte demoniaca (la chiamavo demoniaca ma non sapevo esattamente come poterla definire, non sapendo cosa ella fosse. Iniziavo a credere che Nanika fosse davvero un demone; dopo l’incontro con Denise -un angelo- avevo aperto la mia mente ad inferno e paradiso...). Quel demone faceva del male, quel demone aveva ucciso svariate volte e senza remore. Quel demone era una parte di me. Ero io che a fine giornata mi sentivo in colpa, ero io che ultimamente piangevo e piangevo dopo che il massacro era stato compiuto. Una parte di me sapeva che non ne aveva colpe, ma Nanika -in qualche maniera- ero pur sempre io.
    Chissà Sun cosa pensava della volpe che aveva all’intento...sicuramente essa era un’anima che aveva vita propria, visto che era stata lei a ferirmi ora, e non la ragazza preoccupata che avevo di fronte. Doveva anch’ella combattere ogni giorno con il suo demone!?! Eravamo molto più simili di quanto pensavo, e ciò mi faceva sentire davvero al settimo cielo, felice; nonostante ciò andasse a discapito di Sun-Hi. Insomma, era meglio se solamente io avessi un demone dentro di me, e non questa ragazza così carina...chissà quanto doveva soffrire...
    Le feci delle domande che non è che effettivamente mi interessasse poi molto conoscere la risposta; sì certo, mi sarebbe davvero piaciuto sapere se abitava qui in zona e se questa biblioteca era una sua tappa abituale, ma non in questo momento. Ora ero avido di sapere tutto su quanto successo, sulle code...
    Per il resto: sì, abito da queste parti e no, o almeno non quanto vorrei. La sua voce con cui mi stava rispondendo mi riportò a fissarla. Il “non quanto vorrei” lo disse in una maniera con la quale pure io -da “recluso”- avrei risposto. Possibile che oltre all’affinità del demonio dentro di noi, c’era pure il fatto che non potevamo praticamente mai uscire di casa?
    C’erano così tante domande che volevo farle ma non volevo sembrare così indelicato, perché sapevo quanto male potessero fare...Allora mi venne una brillante idea. C’era poco da fare, volevo scoprire tutto di Sun-Hi Park. Tutto.
    Anche se sta venendo fuori una bella giornata, che ne dici di sederci lì ed indicai un tavolo da quattro, ovviamente vuoto ...e scegliamo qualche libro da leggere!!!. Del resto io ero qui perché Killua me l’aveva trovata qui dentro alla biblioteca, ma lei era qui sicuramente perché voleva prendere qualche libro in prestito...e già che c’ero poi, magari potevo prendermi pure io un libro...Comunque, non era questo il punto. Il punto era che tramite i libri avrei potuto usare qualche domandina. Per questo motivo inizialmente seppi bene dove rivolgere il mio interesse sulla scelta di un paio di libri. Andai quindi a chiedere alla signora dove potevo trovare due libri ben precisi ed ella mi indicó lo scaffale. Non sapevo muovermi qui dentro, non conoscevo il criterio di come erano stati messi, che sicuramente non era come il mio. Io li mettevo in ordine alfabetico qui invece...Due file più in là invece c’è il secondo che cerchi, nel reparto fantasy! mi disse facendomi capire che qui probabilmente i libri venivano suddividi per genere. Ora ero alla ricerca di un libro su “letteratura”. Erano in ordine per autore, come la bibliotecaria poi mi spiegò. Il libro che cercavo lo trovai in basso. Poi mi spostai nel reparto fantasy dove trovai velocemente anche il secondo libro.
    Infine guardai Sun sorridente e mi diressi al tavolino che avevo precedentemente indicato, e aspettai che ella facesse altrettanto.
    Dovevo un po’ fingere, mi dispiaceva per ciò, ma era chiaramente una bugia a buon fine. E poi era piccola piccola...
    Sai, volevo consigliarti questo libro, prima di tutto!!! dissi spostando in avanti, e quindi verso di lei, il primo libro. Dalla copertina e dal titolo si poteva capire parlasse di demoni. Io non so cosa sia Nanika e nemmeno quello che ho appena visto “dentro” di te..., ma magari questo libro a te dirà qualcosa...su chi è lei dissi riferendomi alla volpe. Volevo anche io sapere cosa era quella volpe. Un demone? Come fosse lo era Nanika? Questo libro invece alzai la copertina verso di lei narra la vita di un ragazzo che sta girando il mondo... alzai gli occhi al soffitto. Cosa che chissà se io farò mai...sai, ho sempre e solo visto le pareti della mia camera e nient’altro, praticamente. Per questo volevo leggerlo feci tornando a guardarla dritta negli occhi. Questa é la prima volta che mi allontano così tanto da casa...e non avevo nemmeno mai visto una biblioteca...sono bellissime!!! Hanno più libri di me!! finì con un sorriso lieve.
    In realtà il libro lo avevo già letto...Ma volli fingermi di interessarmi ad esso per scoprire cosa mi avrebbe detto Sun a proposito di viaggi o, anche nel piccolo, di gite fuori porta...
    Alluka
     
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    Sapevo che presto Miss Claire sarebbe apparsa per ricordami che era ora di tornare a casa; mi aveva concesso anche fin troppo tempo e non sapevo come avrei fatto a sdebitarmi, specialmente perchè ero più che certa che avesse già ideato la scusa perfetta da raccontare a mio padre, cosa che mi avrebbe salvata dall'ennesimo discorso su quanto dovevamo stare sempre attenti, a come la più piccola distrazione poteva esserci fatale, a come eravamo riusciti a stabilirci - più o meno - per anni in una città senza le valige pronte sotto al letto per scappare di nuovo... Non potevo evitare di sentire il petto costringersi un po' per i sensi di colpa, ma allo stesso tempo desideravo aggrapparmi quasi letteralmente, fisicamente, al tempo che stavo trascorrendo con Alluka ed anche per questo avevo annuito entusiasta di fronte alla proposta del ragazzo di spostarci e di leggere qualcosa insieme - Preferenze? - avevo chiesto riguardo la scelta del libro in questione, ma Alluka sembrava aver già deciso e on sicurezza aveva fatto la sua selezione - Sai, volevo consigliarti questo libro, prima di tutto!!! - gli avevo rivolto un ampio sorriso solare, avvertendo le guance scaldarsi appena per il piacere di sapere che il ragazzo aveva scelto qualcosa appositamente per me, lasciando correre gli occhi curiosamente sul libro in questione e sentendo però il sorriso calare un po' per l'argomento che trattava - Ti ringrazio - avevo risposto educatamente prendendo il tomo, girandolo tra le mani - Anche se penso di sapere fin troppo sulla mia metà demoniaca - avevo ammesso, mormorando appena per evitare di farmi sentire da estranei. Potevo capire, in qualche modo, la sua curiosità sulla mia vera natura specialmente dopo quanto aveva visto e su come questa poteva somigliare alla sua, ma dubitavo di avere le risposte che stava cercando. Ad ogni modo, avevo preso un profondo respiro ed ero tornata a sorridergli come se niente fosse accaduto ascoltando attenta la sua descrizione del secondo libro - Un po' ti capisco... - avevo risposto rattristata da entrambe le nostre situazioni; entrambi prigionieri in eterno - Sono nata in Corea, ma ero così piccola quando sono dovuta scappare con mio padre che non ricordo quasi niente ed il resto è una sequenza di flash troppo veloci e senza significato. Conosco solo la mia vita qui a Vancouver - ed era impossibile sbagliare o non ricordare poichè ogni giorno era come il precedente. "Perchè riesco sempre a rovinare l'atmosfera?" mi ero chiesta affranta, sgridandomi da sola e obbligandomi a pensare ad altro prima di alzare lo sguardo e incontrare gli occhi di Alluka - Dobbiamo rifarlo allora! - avevo esclamato, forse un po' troppo rumorosamente, elettrizzata dal sapere che stavo condividendo un evento così importante per il ragazzo insieme a lui, afferrando entrambe le sue mani con le mie e saltando appena sulla sedia nonostante fossi seduta. Tuttavia, purtroppo la realtà era che mi ero lasciata prendere troppo dall'entusiasmo perchè non potevo promettere davvero ad Alluka che sarei stata in grado di passare un altro pomeriggio con lui, in giro per la città, come i ragazzi normali potevano fare. - O se tutto fallisce... Abbiamo sempre i sogni - avevo aggiunto, sorridendogli più dolcemente e pensando già a come riuscire a concentrarmi su di lui con le mie capacità per essere certa di tornare all'interno dei suoi sogni o per invitarlo nei miei.

    Sun-Hi Park
     
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    Ti ringrazio mi ringrazió la ragazza non appena io le porsi i libri per lei scelti. E nel farlo mi mostrò un sorriso talmente bello che mi fece sicuramente arrossire. Anche se penso di sapere fin troppo sulla mia metà demoniaca aggiunse subito dopo. Il mio sguardo si aprì con un’espressione perplessa, un po’ esitante e pure felice. Se ella sapeva molto su demoni etc, allora forse poteva darmi una mano a capire -e magari sconfiggere- Nanika!! Anche se, ad essere sincero, non mi sembrava così esperta. Almeno non con il demone con le code arancioni che aveva dentro di sè...
    Davvero? E cosa sai?...E sapresti anche qualcosa sulla mia...cioè...almeno se è un demone o meno...? chiesi poi tutto eccitato fissandola dritta negli occhi.
    Poi il discorso si era portato sulla nostra prigionia, perché a quanto pareva anch’ella non doveva avere chissà che libertà..., come infatti mi fece capire con il suo Un po' ti capisco.... Eravamo davvero molto simili io e Sun Hi.
    Sono nata in Corea, ma ero così piccola quando sono dovuta scappare con mio padre che non ricordo quasi niente ed il resto è una sequenza di flash troppo veloci e senza significato. Conosco solo la mia vita qui a Vancouver iniziò poi a spiegarmi la sua infanzia. In effetti era abbastanza palese che non fosse occidentale, ma avrei puntato su cinese. So che c’è ne sono tanti in giro, però effettivamente non so che differenze ci siano fra loro o i giapponesi o i coreani! Poi non ne ho mai visto uno dal vivo fino ad ora!!! Sun era la prima!!!
    Dobbiamo rifarlo allora! esclamò subito dopo prendendomi le mani e rivelandosi elettrizzata. Ovvio, chi non lo era al nostro posto? Io già ero felice quando potevo uscire dai cancelli di casa Zaoldyeck, figuriamoci visitare una città così distante da essa...
    Certamente! esclamai entusiasta e felice. Mi piaceva Sun Hi, molto. Non solo perché era molto simile a me in quanto a restrizioni e a “demoni”, ma anche perché era una ragazza così solare (nonostante tutto), così gentile, così carina...e si, mi trovavo davvero bene insieme a lei. Volevo vederla e rivederla...ne avevo proprio bisogno!!
    O se tutto fallisce... Abbiamo sempre i sogni aggiunse subito dopo ella. Ecco, mi riportò con i piedi per terra. Come era possibile che ci saremmo visti ancora nella vita reale? Eravamo molto distanti l’uno dall’altra, e poi non sapevo proprio come poterla rintracciare, se non nei sogni...che comunque potevano anche bastarmi...
    Passammo così un’altra oretta in compagnia, parlammo di tutto e di niente, e davvero più i minuti trascorrevano e più mi rendevo conto che quella ragazza mi piaceva davvero molto. Parlammo molto, probabilmente entrambi non avevamo mai nessuno con cui chiacchierare...ero felice; molto.
    Poco dopo però arrivò mio fratello che mi disse che era ora di rincasare.
    Sun Hi!!! Sono stato benissimo in tua compagnia... dobbiamo assolutamente rivederci!!! Intanto ti aspetto in un mio sogno, ok!? feci allegro e facendole l’occhiolino.
    Lei non desiderava altro al momento e fu quindi subito concorde con me.
    Ci abbracciamo e di nuovo potrò sentire un grosso calore che ci invase, e poi mi allontanai con Killua, che sembrò salutare con un lieve gesto di capo, la mia amica. La mia prima amica!!!
    Alluka/Nanika


    ROLE CONCLUSA
     
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