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Norvegia - Beth&Sirius

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    Avevamo vinto un viaggio, io e Annabeth, e se ella parve subito al settimo cielo io esultai molto meno. Ma torniamo un momento indietro...Era fine ottobre e Vancouver aveva organizzato questa festicciola e gara per Halloween, in cui se trovavi delle determinate pietre vincevi un viaggio dove preferivi, si insomma, non si badava di certo a spese!!! La mia felicità nell’essere proclamato vincitore scemò subito e Annabeth mi guardò lievemente sorpresa quando notó appunto che la mia espressione non era troppo entusiasta. Era la mia ragazza da un anno e ancora alle volte si dimenticava che io ero un Mago Beth, con la magia potrei teletrasportarci ovunque le ricordai accarezzandole la testa. Infatti ero felice di aver vinto, una vittoria per me era sempre una vittoria, ma per il premio...beh..., potevo teletrasportarci ovunque!!!. Era nel frattempo giunto gennaio e il sindaco ci chiamó perché dovevamo dirgli la nostra scelta; io e Annabeth avevamo nel frattempo optato la Norvegia perché ispirava ad entrambi. A me sinceramente faceva abbastanza lo stesso, avevo solo una gran voglia di ritornarmene in Europa, nord specialmente. La Dea si dimostrò subito entusiasta riguardo la Norvegia e così la scelta fu tutto sommato piuttosto semplice. E a quanto pareva pure l’alloggio sarebbe stato gratuito, per cui ora sì che il mio entusiasmo era cresciuto. Eh, quello con la magia non potevi di certo ottenerlo!!!
    Il viaggio sarebbe stato per i primi di marzo ed effettivamente non vedevo l’ora di andarci a mano a mano che i giorni passavano.

    Hai preso tutto? chiesi ad Annabeth piombando in camera sua con un’incantesimo e lei annuì un si con la testa, prima di farmi la lista di tutto quello che aveva messo in valigia. Sinceramente, mi bastava un semplice e solo si, ma ormai sapevo benissimo della sua parlantina...! Con un incantesimo portai entrambi in aeroporto e da lì prendemmo il nostro aereo per Oslo; non era la nostra meta definitiva, perché avevamo scelto Bergen una cittadina sui fiordi, ma il volo fino ad essa non arrivava, così dopo avremmo dovuto prendere un treno che ci portasse direttamente lì, pagandocelo noi, ma io studiai un po’ di geografia in aereo cosicché potei teletrasportarci fino a lì, gratuitamente.
    In aereo avevo già fatto un po’ di storia anche per Beth, dicendole un po’ di cose che riguardavano la nostra vacanza -mi piaceva sempre essere preparato- così le dissi che Bergen era una città situata sulla costa sud-ovest della Norvegia, che era circondata da montagne e fiordi, tra cui il Sognefjord, il più lungo e profondo di tutto il Paese; che la maggior parte delle loro case erano di legno, che c’era una funicolare chiamata Fløibanen che saliva fino al monte Fløyen, da dove si poteva godere di una vista panoramica e da dove partivano diverse escursioni. Eravamo partiti da Vancouver con zero gradi ed eravamo atterrati in un posto che aveva solo un paio di gradi più su, quindi il clima era praticamente lo stesso.
    Il nostro albergo si rivelò essere una di quelle casette di legno colorata di arancione caldo e la signora che vi lavorava pareva vivere nella stessa struttura. In pratica aveva messo in affitto turistico alcune stanze della sua casa, un modo come un’altro per farsi arrivate dei soldi a fine mese.
    Ovviamente, complici le molte ore di volo e il fuso orario, sia io che Beth ci addormentammo appena poggiata la testa sul cuscino. Mi risvegliai il giorno seguente con lei che mi guardava buongiorno dormiglione mi disse e io le sorrisi lievemente per poi stiracchiarmi. Oh se la amavo! Mi diedi poi una sistemata in bagno e quando rientrai in camera Annabeth mi porse subito il depliant che le avevo illustrato in aereo allora, da cosa si comincia!? mi chiese mentre io facevo ancora fatica a parlare, visto che mi ero appena svegliato. Allora, ci sono i fiordi, c’è il monte Ulriken, il monte Floyen...ma io prima delle escursioni visiterei la cittadina, ti va? le dissi ripiegando il depliant e poggiandolo sul tavolino. Ella fu d’accordo, e comunque non è che le avessi dato molta scelta. Mi infilai la giacca, sciarpa e cappello e così fui pronto ad andare finalmente ad esplorare il quartiere in cui dormivamo, fatto di queste antiche case colorate inclinate ed affiancate l’una all’altra. Il tempo era grigio ma fortunatamente non accennava a piovere, cosa che invece aveva fatto durante la notte. Passeggiammo tra i vicoli che ci riportavano indietro nel tempo fino a raggiungere la zona del porto marinaro che si affacciava nel mare. Sono sempre belle le città di mare!! costatai io poggiandomi suo piccolo pontile e scrutando l’orizzonte; peccato il cielo non propriamente favorevole. Ovviamente si mangia pesce! esclamai poco dopo annusando nell’aria il profumino che già si infondeva nella città, profumino di pesce grigliato. Annabeth si trovó giustamente in pieno accordo con me, del resto il pesce era tipico della città, per cui ad entrambi ci sembrava doveroso assaggiare! E così andammo ad accomodarci in un posticino piccolo e accogliente ed ordinammo due menù tipici diversi, così da fare metà.
    Sirius Black


    Edited by woozy. - 4/12/2019, 15:12
     
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    La primavera pareva voler arrivare -in anticipo tra l'altro-, tuttavia le temperature restavano comunque gelide. Mi piaceva ritagliare del tempo per lo studio -durante la settimana-... perché diciamocelo resto pur sempre una secchiona!! Io e Sirius eravamo fidanzati, ormai già da -quasi- un anno... e ben presto ci saremo sposati... wow chi l'avrebbe mai detto ahah!! Ogni tanto lasciavo cadere lo sguardo sull'anello, come se -in esso- potessi vedere la nostra forza... e la nostra energia di continuare a combattere, senza mai smettere di amarci!! Io e Felpato eravamo spiriti affini... spiriti che comunque potevano entrare in "contrasto", ma che poi sapevano benissimo come chiarirsi. Ciononostante la nostra forza veniva proprio da ciò... noi eravamo sinceri l'uno con l'altro... sempre!! Non a caso, Sirius aveva fatto incidere -all'interno dell'anello- proprio questa frase "We are Invicibile". Tale frase era ben più che una semplice frase... per noi significava tanto... molto!! Perché finché restavamo insieme eravamo più forti... più forti di chiunque altro. Quindi potevo dire di stare bene... o meglio potevo dire di apprezzare moltissimo la "tranquillità" che -attualmente- stavo vivendo. Mi piaceva anche solo pensare a cosa avrei fatto nel week-end... -magari- uscire semplicemente con Jasmine e Michelle per esempio. Tuttavia Pepper mi seguiva costantemente e in maniera molto assidua. Per questo, durante l'ultimo periodo avevo cercato di passare gran parte del mio tempo fuori... a correre!!... Questo mi aiutava a staccare da tutti quei pensieri... e da tutte quelle domande che prima o poi avrebbero ottenuto una risposta. E fu proprio in uno di quei pomeriggi, che incontrai un volto famigliare... cioè in verità mi parve di notarlo in lontananza... nascosto tra la folla... Zeus!! La sua presenza fu alquanto strana e insolita, cioè il suo sguardo non era come lo ricordassi. Era come se qualcosa non andasse... ma andiamo l'Olimpo non può essere in pericolo, o comunque... Zeus non può aver bisogno di me!!... Giusto?! Tuttavia potevo stare a "dannarmi" per giorni... oppure scegliere di andare avanti e non pensarci. La seconda -opzione- parve avere la meglio!! Per questo mi dimostrai subito entusiasta all'idea della vacanza in Norvegia. Avevo sempre sognato di andarci, e in questo Sirius parve d'accordo... visto che -entrambi- condividevamo lo stesso "sogno"... quello -appunto- di visitare una terra così "vichinga". Felpato non era l'unico a volersi documentare a proposito, ma mentre lui preferiva conoscere meglio il luogo e la sua storicità, io restavo -come sempre- affascinata dalle leggende... perché del resto una parte di verità esiste anche li!! Quindi eccoci qui pronti a partire... i passeggeri del volo 41680, diretto a Oslo sono pregati di raggiungere l'imbarco A25... grazie!! Lasciai cadere un respiro, mentre un sorriso spontaneo arrivò -quasi- immediato. Il tempo fu piuttosto tranquillo e il volo altrettanto. Una volta atterrati le temperature si dimostrarono comunque gelide... in pratica non c'era grande differenza tra Vancouver e Oslo. Tuttavia la nostra meta era un'altra... ovvero Bergen... una città sui fiordi, conosciuta anche per le proprie montagne... le "sette montagne!" Guardai Sirius... Monte Fløyen?! Ripetei... interessante!! Il mio tono -di voce- trasudò immediatamente avventura, come il mio sguardo rivolto verso la parete rocciosa -assai distante-. Il paesaggio era spettacolare... soprattutto con l'arrivo della notte i colori delle case sembravano più accesi e sfumati del solito. L'albergo si rivelò essere molto accogliente e confortevole. Il legno predominava in tutte le stanze... guarda, abbiamo pure la cucina!! Ammisi con gioia, prima di entrare in camera da letto. La stanchezza si fece sentire e il sonno prevalse quasi immediatamente. L'indomani mi svegliai con un po di anticipo... lui è già nella tua mente!! Percepì quella frase... di nuovo... eh basta!! Pensai a mia volta interrompendo il costante senso di ansia che ne seguiva. Desideravo godermi la vacanza, ma soprattutto desideravo godermi un po di tempo con Sirius in totale serenità. Perciò mi girai su un fianco... buongiorno dormiglione!! Apparì naturale, sorridendo allo stesso modo. Ero talmente entusiasta che mi preparai in gran fretta... allora da cosa si comincia?!... Io prima delle escursioni visiterei la cittadina, ti va? Certo!! Risposi con naturalezza, prendendolo per mano. L'aria esterna si dimostrò -da subito- umida e fredda, ma c'era d'aspettarselo!! Una volta raggiunta la zona del porto, l'orizzonte rapì entrambi... sono sempre belle le città di mare!! Già!! Mi lasciai accarezzare dalla brezza marina... così fresca e avvolgente. Ovviamente si mangia pesce! Annuì con gioia, mentre prendevamo posto in un tipico locale di zona. La cosa che mi colpì fu la moltitudine di lingue presenti. Prima di sederci avevo fatto caso ad un mercato del pesce fresco... -era poco più in là-... dove la gente strillava in portoghese, in russo e perfino in inglese... ascolta!! Avevo detto a Sirius, con un sorriso. Il cameriere prese le nostre ordinazioni e come omaggio ci portò un antipasto tradizionale. Da quello che avevo capito era salame di renna e di alce, e mentre il primo aveva un sapore più delicato l'altro era più forte e selvaggio. Sirius parve cogliere il mio stesso parere... anche se, non sono male!! Commentai dopo l'ultimo assaggio. Il cameriere tornò con dei piatti davvero abbondanti... granchio reale per Sirius e spiedini di capesante per me. In accompagnamento c'era del caviale e del salmone fresco, mentre un insalatina di aringhe -marinate- al limone faceva da contorno. Il tutto fu eccezionale!! Passammo per il quartiere Marken, uno dei più conosciuti e singolari del luogo. Vari negozietti erano presenti un po qua e un po la, uno di loro però mi colpì particolarmente... vieni fermiamoci un attimo!! Sirius era più propenso a continuare, tuttavia mi assecondò senza fare troppe storie. I troll portano fortuna!! Ci salutò la vecchia signora, parlando stranamente la nostra lingua. Cos'è aveva capito che eravamo turisti?! Forse!! Sorrisi in maniera gentile. Il negozietto era molto piccolo, tuttavia si respirava un forte -e fresco- odore di "foresta". Diedi un'occhiata veloce... compri questo!! Quasi mi spaventai. Come aveva fatto a muoversi così velocemente?! Quella signora aveva un non so che di strano, eppure non sembrava "cattiva". Dice?! Osservai il troll in questione: era piccolo e dalla buffa espressione. Guardai Sirius che però non sembrava molto attento alla nostra conversazione, visto che stava guardando fuori in maniera -forse- "impaziente"?! D'accordo!! Sorrisi felice, pagando il tutto. La signora fu così gentile da regalarmi un secondo troll un po meno sorridente, ma dall'aspetto molto cavalleresco. La ringraziai prima di uscire... e dai sono carini!! Ammisi con un bel sorriso, mettendo i due troll nella borsa in maniera piuttosto accurata, visto che erano di ceramica e quindi "fragili". Forse Sirius credeva che il fatto "di portare fortuna" fosse l'unico modo per vederli, visto che non erano affatto carini ma "bruttarelli". Almeno il suo sguardo parve dire questo... a me piacciono!! Confermai ulteriormente, e soddisfatta del mio acquisto. Andiamo la fortezza di Bergenhus ci aspetta!! Sorrisi con entusiasmo, e una volta li mi fermai ad osservare l'esterno. La fortezza era stata ricostruita, ma tuttavia avevano mantenuto lo stile antico e forse originario -di un tempo-. Il giro era libero e quindi anche gratuito... che fortuna!! Pensai tra me e me. La fortezza proteggeva un bel parco rigoglioso e ben curato, l'interno invece riprendeva -come giusto- lo stile antico. Guardai più volte il soffitto così ampio... Beth vieni!! Seguì Sirius... aspettami!! Affermai scendendo le scale. Osservai i muri in pietra... ma che?! Mi lasciai scappare, osservando una serie di gallerie che a quanto pareva si estendevano al di sotto di tutta la fortezza. Forse erano dei passaggi che un tempo venivano usati per scappare o per nascondersi?! La luminosità era davvero scarsa. Sirius?! Chiamai riconoscendo una figura nell'ombra. Non riuscivo a distinguerla, tuttavia pareva avvicinarsi. All'improvviso si dissolse e come fumo mi passò attraverso, sparendo subito dopo. Ahah bello scherzo Sirius!! Davvero divertente... ironizzai alzando le spalle. Bel tentativo usare la magia per spaventarmi... aggiunsi in maniera alquanto seccata. Lui è i suoi scherzi... tipico dei Malandrini!! Pensai tra me e me, scrollando -appena- le spalle.
    Annabeth Morris
     
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    Appena finimmo di pranzare Annabeth si catapultò subito dentro ad un negozietto con vari oggettini fatto di legno, e fu da subito colpita dai troll -vuoi perché c’erano praticamente solo quelli o vuoi perché le interessavano proprio quelli, e secondo me era proprio così, da come si era catapultata all’interno del negozio!! Io non andavo proprio pazzo per queste cose, forse perché nel mio mondo i troll esistevano davvero, e non erano come li raffiguravano; certo, bruttini erano bruttini, ma fatti di legno acquistavano una caricatura che li rendeva buffi e amorevoli, l’esatto opposto di quello che erano nella mia realtà.
    Non fui forse troppo attento da prestare attenzione all’anziana commessa che me la ritrovai alle spalle (ma non era fino ad un attimo fa vicino allo scaffale di fronte a me!?) che incitò Annabeth a comprarne uno in particolare, mentre dentro di me pregavo con tutto il cuore non lo facesse!! Dai, erano orribili!!, non potevo credere che a Beth potessero piacere delle cose così brutte, insomma, modestamente aveva un ragazzo così bello!! Qualcosa però catturò la mia attenzione al di fuori del negozio, e così non prestai più attenzione alla scenetta e con passo spedito mi avvicinai all’uscita per capire cos era l’ombra che mi sembrava di aver visto...Ma mi ritrovai a guardare decine di passanti camminare da una parte all’altra. Feci spallucce e tornai a concentrarmi su quello che stava accadendo dentro il negozio, sperando che Beth non avesse già comprato qualcosa. e dai sono carini!! ecco che esclamò invece lei tutta entusiasta esibendo addirittura due troll. Io non potei fare a meno che sorridere e accarezzarle la testa, ma non mi lasciai scappare di certo un sta sera ti racconterò un po’ di cosette...Vediamo se la penserai ancora così!!! dissi ridendo.
    Finalmente ci apprestammo a fare qualcosa di più interessante, ovvero scoprire la fortezza della cittadina, un luogo che mi piacque fin da subito, come tutte le cose antiche. Chissà perché non vi era praticamente nessun turista, molto meglio pensai fra me, così mi sarei goduto di più il luogo in santa pace!!! Respirai profondamente e per un attimo mi ritrovai a rivivere nel 700, mi vidi vestito da cavaliere che percorrevo il lungo corridoio fino ad arrivare chissà dove lì in fondo! Ah, chissà com era vivere in quegli anni!! Peccato che da Mago non ero capace a fare viaggi nel tempo, mi sarebbe piaciuto assai!! Poi con la coda dell’occhio vidi una specie di porticciola che pareva dover essere occultata alla vista, ed invece i miei occhi ben attenti se ne accorsero della sua esistenza! Richiamai quindi all’attenzione Beth, per invitarla a seguirmi, e con molta nonchalance spinsi la piccola maniglia malridotta e mi addentrai, ritrovandomi all’inizio di quello che sembravano tanti cunicoli. E i miei occhi si illuminarono! Si, adoro esplorare luoghi nuovi e strani!!!
    Ma Annabeth che fine aveva fatto? Perché non era dietro di me...? Annabeth...? Beth..? la chiamai più volte, ritornandomene da dove ero venuto. Aprí la porticina e la vidi ancora all’esterno. Hey, tutto ok!? le domandai notando i suoi occhi sbarrati.
    Sirius Black







    Mi ero ritrovato a pensare ad Annabeth Morris diverse volte in questo ultimo periodo, e la cosa iniziava a darmi un certo fastidio, lo ammetto. Perché non era come poteva essere per Bellatrix, di cui ammetto che più volte il mio pensiero andava a lei, ma per quella ragazzina era un discorso diverso. Bellatrix mi aveva sempre intrigato come persona, aveva una personalità che non poteva di certo lasciarmi indifferente e nemmeno non poteva che piacermi, in più dovevo costatare che ultimamente mi trovavo spesso a pensare a noi due sotto le coperte, se capite cosa intendo! Bene, di Annabeth non pensavo nulla di tutto ciò, eppure c’era qualcosa in lei che mi “perseguitava”. Chi era costei? Figlia di Zeus e questo lo sapevo benissimo, ma c’era anche dell’altro, ne ero certo. Ma quello che non capivo era perché ogni qualvolta mi ritrovavo a pensare alla “Camera dei Segreti” il suo volto mi faceva capolino. Che fosse lei la chiave di tutto? Vi starete chiedendo cosa sia questa camera e dove sia, ma al momento non vi è dato sapere; non è infatti la mia priorità al momento aggiornavi a tal proposito.
    Dovevo trovare la Morris e capire se quello che supponevo era vero. Con le mie conoscenze non mi fu difficile sapere che si trovava in Europa insieme al suo fidanzatino Black, cugino di Bellatrix -com era piccolo il mondo!-, e così mi teletrasportai nella cittadina in cui facevano da turisti. Mi piace pavoneggiarmi: la mia magia è talmente potente che posso spingerla fin dove voglio, non per niente ho molti seguaci che mi venerano e che mi chiamano il Signore Oscuro.
    Che carini -feci una smorfia di disgusto- li avevo trovati mentre erano intenti a comprare dei troll in miniatura; ah, se gli piacevano così tanto glieli avrei portati io in carne (putrida) e ossa se ci tenevano tanto!!! Sirius parve accorgersi della mia presenza, infatti aveva gettato un’occhiata interrogatoria fuori dal negozio, per cui per il momento era meglio battere ritirata. Conoscevo i Black, era una delle famiglie che più rispettavo nel mondo della magia, e anche se quel Sirius era un cane nero della famiglia (sì, so che si dice pecora, ma le mie parole hanno sempre un senso!), sapevo che doveva essere in gamba come Mago come tutti i Black!! Dovevo dunque fare molta attenzione a lui. La Morris era stata fortunata ad aver rimorchiato proprio un Black!!
    Lessi nella mente di Annabeth la loro prossima meta, la fortezza di Bergenhus, per cui li anticipai teletrasportandomi lì. Immobilizzai ogni persona e la feci momentaneamente sparire (non sono poi ancora così crudele...lì avrei riportati poi dove erano e non si sarebbero accorti di nulla!!!) e attirai Black in una trappola. Sapevo della sua curiosità e della sua incline indole a cacciarsi nei guai, per cui mi bastò far apparire una porticina che si vedeva e non vedeva, per farlo subito dirigere al suo interno, lasciando la Morris da sola. Sirius? aveva esclamato la ragazza accorgendosi di una presenza lì vicino a lei; ma non era di certo Sirius bensì io, che subito dopo mi dissolsi lasciandomi dietro alle spalle una coltre di fumo bluastro che investì quella Dea. Tutto ciò per capire a cosa ella mi sarebbe servita. Ebbene sì, era lei la chiave, ne ero quasi consapevole ora!! Morris, sono già nella tua mente... lasciai oltre il fumo, pure queste parole che rimbombarono nuovamente nella sua testa...
    Tom Marvolo Riddle


    Edited by woozy. - 4/12/2019, 15:11
     
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    Mi portai alla parete e li vi restai, immobile. Cercai una spiegazione, ma niente appariva logico o sensato. Eppure sono tante le cose che non comprendiamo... perciò perché allarmarsi?! Mi sentì improvvisamente calma, e sciolta da ogni preoccupazione. Che mi prendeva?! Sbadigliai appena... Hey, tutto ok!? Sirius pareva preoccupato, ma mi bastò sorridergli per rassicurarlo e lasciar cadere ogni inquietudine. Faticavo nel tenere gli occhi aperti... Sirius, credo che... provai a dire, ma finì a terra e Felpato dopo di me. Dormì per non so quanto tempo, e sognai qualcosa che avevo dimenticato...
    ***
    Attraversare la foresta era rischioso, e nessuno di noi si sarebbe arreso. Correvamo senza sosta, conviti di poter raggiungere il campo. Il buio fu il nostro unico alleato, e ci avrebbe protetto dalle creature più pericolose. Molti di noi erano piccoli, altri poco più. Siamo quasi al campo!! Urlarono due di loro, speranzosi e alquanto sfiniti. Alzai lo sguardo, e un grosso ramo volò sopra le nostre teste e finì sul sentiero, bloccandolo. Grover!! Lo chiamai a gran voce... Annabeth!! Aiutami!!... la mia gamba é incastrata!! Tentai di spostare il ramo, più veloce che potevo. Nel frattempo diverse ombre si avvicinavano... proseguite, io li trattengo!! Affermai decisa. Luke tentò di farmi ragionare... Annabeth, i ciclopi ti uccideranno!! Andate!!... io vi seguirò!! Lo guardai senza il minimo ripensamento...
    ***
    Aprì gli occhi, interrompendo quel ricordo. La testa mi girava... dove mi trovo?! Dissi piano. Osservai brevemente la stanza, e ne riconobbi un bagno decisamente antico. Come sono arrivata qui?! Ero assai confusa e l'ambiente non smetteva di girare. Mi avvicinai ad un lavello, convinta di poterlo usare ma non vi uscì la minima goccia d'acqua. Che scherzo é mai questo?! Pensai alquanto seccata. Non avevo le forze e difficilmente mi reggevo in piedi. La stanza girò di nuovo, ma prima che potessi finire a terra qualcuno mi prese in tempo... Sirius?!

    Annabeth Morris


    Edited by woozy. - 4/12/2019, 19:17
     
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    Sirius, credo che... rispose Annabeth prima di lasciarsi cadere a terra, addormentata. Io fui per fortuna veloce da riuscire a fermare la sua caduta a terra, prendendola fra le mie braccia. Annabe- dissi con voce altamente preoccupata prima di sentirmi venire meno e di addormentarmi profondamente...

    ********
    Correvo, correvo veloce e questa era una delle cose che preferivo fare da bambino. Correre ci riusciva chiunque. Era una cosa che ogni essere umano imparava a fare da bambino, e non aveva importanza se eri un mago o un babbano, perché correre era in grado di farlo chiunque. E da quando la mia famiglia aveva ripudiato mio fratello perché privo di magia, io la mia famiglia la detestavo...Lo chiamavano mago-no, e per questo motivo lo abbandonarono, perché non aveva alcun potere magico...c’era però qualcosa di diverso...io...io non avevo un fratello, no!? Jensen...chi era Jensen!? Perché mi sembrava di avere un fratello più grande di me se ero figlio unico!? C’era qualcosa che non andava...Comunque, correvo e correvo fino a che i miei passi si arrestarono improvvisamente, non grazie ad un’incantesimo, ma semplicemente perché mi andava di farlo. Mi voltai e mi ritrovai a guardare negli occhi mia cugina Bellatrix. Eravamo in una specie di fienile..., dietro casa Black c’era un fienile? Più sforzavo di ricordare e meno mi ricordavo...Sirius... mi chiamó ella con voce cantilena e gentile. Bellatrix gentile? Si, mia cugina con me era sempre stata gentile, non è vero!? Dimmi, cugina... feci io mentre lei iniziò ad avvicinarsi a me con passo deciso e calmo. Non ricordo le parole esatte, era tutto abbastanza confuso, ma mi ricordo bene quel suo viso gentile e provato, e quella voce che mi infondeva sicurezza nelle parole che stavo udendo; parlava di Jensen, di questo mio fratello abbandonato. Quindi non era solamente una mia sensazione, Jensen Black esisteva, ed ella mi stava dicendo di come l’avremmo trovato. Insieme. Tu non sei solo Samy; tu hai me... mi disse prima di allontanarsi da me. Samy...Samy...Certo, c’era una volta qualcuno che mi chiamava così...Jensen...La persona che più amavo in assoluto. Anche Bellatrix mi aveva appena chiamato in quel modo...Mi amava anche lei, vero? Si-riu-s è troppo complicato...Samy è più semplice!!! era la voce di un bimbo di circa sei o sette anni a parlare. La voce di...
    *****

    Mi svegliai e rimasi per qualche secondo frastornato. Mi guardai intorno, poi guardai le mie braccia che sembravano in procinto di stringere qualcuno. Ma quel qualcuno non c’era. Mi morsi il labbro inferiore cercando di capire dove io fossi e cosa stessi facendo prima di...Svenire. Ora ricordavo ero giunto in Norvegia ma soprattutto...non ero solo! Annabeth era qui con me; ma ora dov era? Stavamo visitando questo castello, e io stavo cercando, come il mio solito, di cacciarmi nei guai, alla ricerca di passaggi segreti e simili. Prima di svenire avevo fra le mie braccia lei, svenuta. Ora dov’era lei? Diamine sono un mago, non sarebbe stato poi così difficile trovarla, no? Mi alzai quindi di scatto e mi guardai intorno. Quand’è stata l’ultima volta in cui mi ero sentito così preoccupato e/o spaventato? Quando si trattava di Annabeth perdevo la testa... il nervoso iniziava sempre più a prendere piede in me; la rabbia si stava insinuando nella mia testa; e la paura, oh quella, si stava facendo sempre più strada... dovevo calmarmi, respirare profondamente e lentamente e cercare di darmi una risposta plausibile su quello che stava succedendo. Dopo aver corso di qua e di là come un pazzo, aver agitato la mia bacchetta in aria senza combinare nulla, l’aver pure urlato come un forsennato senza ottenere nulla (tra l’altro, non c’era anima viva, altra cosa assai strana...) mi venne il lampo di genio: il nostro tatuaggio. Premendolo avrei ritrovato la mia Annabeth!!! Feci dunque quello che dovevo fare e improvvisamente mi ritrovai davanti ad una maestosa porta che mi lasciò per un attimo interdetto. Non tanto per essermi ritrovato da un’altra parte, ma più che altro perché quella porta, quelle decorazioni, quelle pareti...mi ricondussero subito a pensare ad Hogwarts. Possibile che ero finito nella mia ex scuola di magia!? Certo quello era l’ingresso per i bagni del secondo piano, quelli femminili, della scuola. Quelli in cui una volta per puro caso -diciamo pure così- mi ero ritrovato -misteriosamente- insieme agli altri Malandrini!!...Perché Annabeth doveva trovarsi lì dentro?...
    Sirius Black







    Annabeth Morris tu sei la chiave, la mia chiave. Ora ne ero più che sicuro visto il fatto che il mio incantesimo aveva funzionato e lei era finita nei bagni del secondo piano di Hogwarts, la scuola inglese per maghi e stregoni. In quei bagni sapevo esserci l’entrata per la Camera dei Segreti, colei che stavo cercando di aprire da anni senza capirne il reale motivo...motivo che oggi invece mi era assai chiaro.

    Serpeverde!! aveva canzonato lo strano, brutto e puzzolente cappello, che avevo indossato per neanche mezzo secondo. Dalla tavolata alla mia sinistra partì un boato di gioia immensa e mi fecero subito accomodare fra di loro. Ero alla cerimonia di smistamento della scuola, dove tramite quel coso orribile, i bambini venivano smistati nelle quattro case a secondo del loro carattere, della loro indole. Serpeverde era la casa in cui regnava l’ambizione e l’astuzia e come aveva recitato il cappello a inizio cerimonia

    “O forse a Serpeverde, ragazzi miei,
    voi troverete gli amici migliori
    quei tipi astuti e affatto babbei
    che qui raggiungono fini ed onori”

    mi pareva insomma la casa migliore e più adatta a me.
    Non ero interessato alle femmine a 11 anni, eppure più volte mi ero ritrovato davanti l’ingresso di quei bagni femminili del secondo piano. Per quale motivo? Ogni qualvolta che bigonellavo o non avevo niente da fare, le mie gambe mi portavano lì. Finché una volta ci entrai, di sera tardi mentre ero sicuro che tutte le studentesse non vi avrebbero messo piede al suo interno. Carino, non tanto diverso da quello maschile, eppure esso esercitò subito uno strano fascino in me. Mi avvicinai ai rubinetti, posti in circolo e rimasi affascinato dai serpenti intagliati che lo ricoprivano. Sorrisi beffardo capendo subito che il serpente -simbolo della mia casa- era un’animale a me molto affine...Ma non era lui che mi chiamava...Sentivo, percepivo qualcosa lì dentro ma non capivo cosa. Ne da dove potesse essere...
    Entrai ancora, e ancora, anche quando cambiai stato trasferendomi in Canada. Quando verso la maggiore età iniziavo a padroneggiare la magia con moltissima intensità, non mi fu affatto difficile il teletrasportarmi fino a quella scuola...Capì che mi serviva qualcosa, in seguito qualcuno, per poter aprire l’accesso che da quel bagno mi avrebbe portato in colei che avevo nel tempo chiamato Camera dei Segreti...


    Fu facile rintracciare quella ragazzina e il suo lui, che si dimostró essere il cugino di Bellatrix; la mia mente stava già fibrillando per un secondo piano con egli come protagonista. Se da un lato avrei usato Annabeth, dall’altro avrei giocato con Sirius Black. Per questo motivo feci addormentare entrambi. Se il mio piano fosse stato corretto, con quell’incantesimo soporifero Annabeth si sarebbe ritrovata davanti alla Camera dei Segreti dopo aver fatto un bel sogno che ripercorreva uno dei momenti più belli della sua vita, in cui però non ci doveva essere Sirius. E così avvenne...
    Dall’altra parte del mio piano, quello inaspettato, avrei fatto sognare a Sirius un ricordo del suo passato, modificandolo così come sarebbe servito a me. Gli dovevo mostrare che di Bellatrix Black egli si potesse fidare, cosicché in un futuro potessi giocare a mio favore questo avvicinamento (mai avvenuto in realtà) del passato, in cui Bellatrix diceva che si sarebbe fatta in quattro pur di aiutarlo (nella cosa che più lui ci teneva, ovvero il ritrovamento del fratello).
    Per questo feci cadere anche lui in un sonno profondo...
    E ora...ora eravamo io e lei faccia a faccia, Sirius?! fece perplessa e spaesata la ragazza. Si avete capito bene. Sirius. Mi aveva chiamato così perché io ora vestivo i panni di Black!! Io sorrisi alla bell’è meglio, cercando di confortarla. Poi mi finsi spaesato e mi guardai intorno con aria pensierosa. S-Stai bene!? esclamai avvicinandomi frettolosamente a lei che mi guardava con aria interrogatoria. Mi chiese dove eravamo, se lo sapevo e io...beh, finsi stupore e allo stesso tempo assunsi un’aria coraggiosa. N-Non è possibile!!! Questo..., questo è il bagno della mia scuola di magia!!! A Londra!!! Che ci facciamo qui? dissi camminando su e giù per il bagno, come se volessi accertarmi di ciò che dicevo. Mi diressi poi verso la porta -che avevo magicalmente bloccato in precedenza- e feci per aprirla. Niente. Ovviamente. Riprovai una seconda volta; poi con la bacchetta feci qualche incantesimo per sbloccare la serratura. Ovviamente non successe niente...
    Poi, ecco il lampo di genio, tutto calcolato, mi voltai verso di lei e guardai poi i rubinetti. Questo è il bagno delle ragazze, bloccato...so però che se una ragazza apre quei rubinetti, sblocca l’apertura... le dissi intimandole a fare quanto richiesto...Il piano pareva proseguire alla grande...
    Tom Marvolo Riddle


    Edited by woozy. - 19/1/2020, 19:38
     
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    Cercai di fare il punto della situazione, ma senza capirci granché. Tuttavia di una cosa ero consapevole, non eravamo più in Norvegia. Che cosa strana!! Le forze parvero tornarmi e mi sentii decisamente meglio. S-Stai bene!? Annuì con una certa sicurezza. Ciononostante avvertì qualcosa di insolito, ma seppi di sbagliarmi. La mente restò reattiva e pronta a reagire!! Lo credevo inutile e senza senso... perché improvvisamente ogni certezza sembrò vacillare?! Magari Sirius aveva una spiegazione... Questo..., questo è il bagno della mia scuola di magia!!! A Londra!!! Che ci facciamo qui? Bella domanda!! Pensai quasi incredula. Allora questa è Hogwarst!! Ammisi, ammirandola. Stranamente me l'aspettavo più grande, ma forse quella era una minima parte, d'altro canto era un castello... imponente e ricco di magia!! Affascinante!! Dopo una breve pausa, in cui la mia curiosità venne totalmente liberata tornai coi piedi per terra. Nel frattempo, Sirius aveva provato a forzare la serratura senza però riuscirci. Quindi eravamo chiusi dall'interno... le pareti sembrano insonorizzate!! Perciò ogni tentativo di chiedere aiuto sarebbe stato vano. Guardai al di là della finestra e l'altezza si dimostrò troppa, anche solo per una breve discesa. Tuttavia, Felpato parve trovare una soluzione... poco plausibile secondo me, ma tentare non guastava. Presi un bel respiro... sei sicuro che debba essere proprio una femmina?! Domandai riluttante, credendo ben poco alla sua teoria. Da quando dubitavo di Sirius?! Dal momento in cui avevo colto qualcosa di strano nel suo sguardo grigio, una certa impazienza oserei dire. Lui si avvicinò e provò a convivermi, e stranamente finì col assecondarlo. Guardai uno dei rubinetti, e quello che mi sorprese fu l'iscrizione che trovai su quest'ultimo... era in greco antico. La figlia della Saggezza da sola camminerà... e il marchio di Atena su Roma brucerà! Recitai in rima, senza cogliere appieno il significato. La profezia parlava di me?! Cos'è avrei distrutto Roma?! Perché mai?! Forse era giusto cogliere la metafora, e non il primo approccio di una probabile profezia. Sembrava non accadesse nulla, finché la mano non prese a bruciarmi. Strinsi i denti per non urlare da dolore, finché non vidi il marchio forgiarsi sul mio polso. Sembrava un ustione che sarebbe rimasta indelebile! Sirius parve impassibile e la cosa mi sconcertò, tuttavia non lo dimostrai. Nel frattempo ogni rubinetto si mosse verso l'esterno rivelando una profonda apertura... è l'unica strada! Affermò Felpato. Perché l'idea non mi piaceva?! Forse perché Sirius non mi avrebbe mai messo in pericolo?!... e invece adesso pareva spingermi verso qualcosa di sconosciuto e probabilmente rischioso?! Mi accarezzai il polso, ancora dolorante, poco prima di saltare giù e atterrare su qualcosa di viscido. Provai a fare luce col telefono... ossa?! Dissi con una punta di terrore. Non mi piaceva!! Sirius arrivò dopo di me e parve ignorare la "situazione". Non è da lui!! Pensai alquanto dubbiosa. Proviamo di là?! Sembrò più un ordine il suo, che una proposta... ciononostante lo seguì. Camminammo in quella specie di tunnel, fino ad incontrare un enorme carcassa... o forse era pelle?! Si sicuramente era pelle!! Tuttavia una muta del genere doveva essere stata lasciata da una creatura, probabilmente ancora in vita. Sirius è meglio tornare indietro!! Affermai decisa, senza fare un altro passo. Credi davvero di poter dare ordini?!...
    Annabeth Morris


    Edited by woozy. - 15/3/2020, 11:12
     
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    Allora questa è Hogwarst!! esclamò Annabeth rivelando un lampo di genio. Si, sto usando ovviamente del sarcasmo. Perspicace ragazzina... pensai tra me e me annoiato e sempre ironico, mentre il mio volto ovviamente esprimeva assenso per la miglior interpretazione del signorino Black Si.
    le pareti sembrano insonorizzate!!. Annabeth stava cercando anche lei un modo per uscire, e si concentró sulle pareti. Chi, rimasto chiuso in una stanza, si sarebbe concentrato su di esse piuttosto che sulla porta? Bellatrix mi aveva detto di fare attenzione, che la ragazzina era molto perspicace e in gamba. Credo le piacesse...leggermente. Non si rivedeva lei da giovane, però forse vedeva una potenziale amica, se solamente Annabeth avesse dentro di se una parte malvagia e che la Black fosse avvezza alle amicizie...Mi intrigò la cosa, forse sarebbe piaciuta anche a me una Beth -oh si l’ho chiamata proprio così come il suo bel damerino- malvagia...E io sapevo come rendere ciò reale, ovvero sicuramente sarei riuscito a trovarne il modo; ma non era questo il momento propizio per pensare a ciò, c’era altro nella mia ingegnosa testa ora. Finalmente stavo per aprire (ero piuttosto fiducioso di ciò) la Camera dei Segreti.
    sei sicuro che debba essere proprio una femmina?! Stupida ragazzina dubiti forse delle mie parole?. Cos è, non si fidava di Sirius o la sua intelligenza e perspicacia andava ben oltre le nostre (mie e di Bellatrix) aspettative!?
    Non ci misi fortunatamente molto a convincerla, bastava parlarle con gentilezza e facendole notare l’ovvio, anche del tipo più semplice...del tipo: non eravamo forse in un bagno femminile!?
    Annabeth si concentrò dunque sul rubinetto La figlia della Saggezza da sola camminerà... e il marchio di Atena su Roma brucerà!. Sapevo che sarebbe stata in grado di leggere la scritta, come supponevo che avrebbe fatto 1+1. Era rischioso? Forse, ma non conoscevo altri metodi per aprire la porta...Sicuramente poi ci avrebbe messo un po’ di tempo per capire appieno la profezia, non era scritta in modo semplice, ma bisognava ragionarsi su.
    Oh, da come si stava guardando la mano pareva finalmente smuoversi qualcosa...e si, eccolo lá il marchio che si stava andando a formare sul suo bel polso. Non mostrai felicità, ma cercai di rimanere il più impassibile possibile, mentre ogni rubinetto prese a muoversi, rivelando l’entrata che mi avrebbe condotto verso la mia tanto agognata Camera. Credo che in quel preciso momento il mio sguardo non riuscì più a rimanere atono ma che si stava aprendo ad una smorfia di pura felicità e forse malvagità. Per questo motivo tossichiai leggermente per riprendermi, poi riuscii a dare un senso allo sguardo felice di Sirius, che adorava i passaggi segreti e cose similari. Passaggio segreto!!! Fantastico!!!!! esclamai come un ragazzino alle giostre, mentre tentai di spingere giù la Morris che poi prese il suo telefonino per fare luce ossa?! domandò lievemente perplessa e impaurita. Sciocchina sono un mago posso fare luce con questa Imbecille, ti perdi sulle cose più semplici, stupida ragazzina. Il tuo Sirius è un mago!!, chiedi a lui di fare luce, no!? esclamai io sopra alla sua parola di titubanza, agitando in aria la bacchetta uguale uguale a quella di Sirius. Sapevo fare le cose alla bell’è meglio io!
    Proviamo di là?! forse la voce di Sirius era risultata un po’ troppo fuori dalle righe, ormai la mia maschera stava per cedere...
    Sirius è meglio tornare indietro!! la sentii dire Figuarti se ti ascolto, stolta ragazzina. Ora che sono ad un passo dalla Camera.
    Credi davvero di poter dare ordini?!.... Quelle mie ultime parole le urlò la mia voce, non quella di Black, che riuscì in qualche modo a sovrastare quella del ragazzo. Ok, scoprii una cosa di me: quando ero impaziente e felice, non riuscivo a mantenere il controllo. Il mio aspetto rimaneva anche quello di Sirius Black, d’altronde la pozione avrebbe funzionato ancora un bel pó, ma il mio godimento aveva fatto in modo che la voce venisse smascherata. E sapevo che la dea se ne sarebbe accorta, non potevo più ingannarla. Ma d’altronde ora andavo piuttosto di fretta, dove diamine era la vera e propria apertura della camera?
    Vidi Annabeth guardare sotto i suoi piedi e la sentii tremare Oh non ti preoccupare Beth, è solo la sua pelle quella...Morta...Lui non è lì.... E prima che ella potesse dire o fare qualcosa il mio sguardo andó a posarsi su quell’enorme portone possente con incastonati miriadi di (finti) serpenti. Mi fiondai verso di essa velocemente senza badare più alla ragazza e una volta davanti, a pochi passi, pronunciai parole dette in una lingua antica conosciuta da pochi eletti e chiamata Serpentese.
    Pochi istanti più tardi essa si aprì rivelando finalmente la Camera dei Segreti, che si mostró come una sala molto lunga e debolmente illuminata. Vi erano dei pilastri di pietra torreggianti, formati da serpenti avvinghiati, che si levevano fino al soffitto, e che si perdevano nel buio gettando lunghe ombre nere nella strana oscurità verdastra che avvolgeva il tutto. Questa era la mia camera.



    Non so bene come percepii la presenza di Beth all’interno dei bagni femminili eppure sapevo essere lì. E c’era qualcosa che non andava perché essi erano inaccessibili anche ad una, e più, mia magia...
    Annabeth era forse in pericolo? Ma chi è che l’aveva condotta lì? Che senso aveva tutto ciò? Erano mille le domande che affollarono la mia mente mentre cercavo disperatamente con ogni incantesimo di aprire la porta dei bagni, fino a quando finalmente riuscì ad aprirla. Entrai dunque sparato urlando il suo nome che nessuno udì. Perché il bagno era deserto. Ma quello che mi preoccupò non era tanto l’assenza di persone, piuttosto che dai rubinetti sgorgavano flotte di acqua, e che da essi vi era una apertura a mo di entrata. Passaggio segreto!!! esclamai probabilmente con gli occhi che brillavano di felicità. Tutti a Hogwarts sapevano di questa mia passione...Ma com è che non mi ero mai accorto in quegli anni? Feci spallucce, in fondo lo stavo scoprendo ora (anche se non per merito mio...) e mi apprestai ad entrare. Era buio, umido, viscido (toccai una parete e questa fu la sensazione che mi aveva lasciato). Mi feci luce con Lumus e iniziai a camminare veloce fino a quando non udì delle parole che mi penetrarono fino dentro il mio timpano, parole incomprese, sconosciute ma che sapevo bene a cosa esse conducevano: il Serpentese.
    Guardai poco più in là e vidi Annabeth intenta a restare in piedi mentre stava calpestando qualcosa di sicuramente poco simpatico, e qualcuno entrare nella porta che si sta appena aperta.

    ***
    Tu sei l’erede di Serpeverde?! urló il ragazzo che aveva appena varcato la soglia della porta, scavalcando persino la sua ragazza, dalla perplessità e preoccupazione provata. L’uomo che vi era già dentro, e che dall’aspetto era identico a quello che aveva appena parlato, si voltò trovandosi a fissare gli occhi vividi del ragazzo, che come si rese conto delle somiglianze, impallidì e si pietrificò. Colui che aveva parlato il Serpentese, colui che aveva appena aperto la Camera dei Segreti, era identico a lui. Deglutì ma poi si ricordò della Pozione Polisucco e poi sentì la voce di Annabeth dirgli che quello era sicuramente Tom Riddle. Black strinse la bacchetta forte nelle sue mani, ma Tom fu certamente più veloce di lui, cosicché il Malandrino si ritrovò la sua stessa bacchetta impugnata contro, dopo che la stessa aveva immobilizzato Annabeth. Com è vedere la propria bacchetta puntata contro, Sirius Black?...E com è venire attaccato da se stesso, Sirius Black? canzonò Riddle con la stessa voce del mago. E con un incantesimo lo lanciò verso quella che sembrava essere un’enorme testa di un uomo barbuto con la bocca spalancata; intorno una piccola e bassa pozza d’acqua. Interessante: non l’avevo notata prima... fece Tom avvicinandosi all’enorme faccione. Deve essere sicuramente li disse mentre Sirius a stento si stava rialzando in piedi. Stava cercando il secondo Horcrux, che era certo trovarsi in quella Camera: ecco svelato il motivo della sua smania di aprire quella stanza. Tom iniziò a guardarsi intorno, cercando di trovare qualcosa che stonasse con il resto della stanza; sicuramente quello sarebbe stato l’Horcrux.
    Sirius nel frattempo aveva raggiunto Annabeth e l’aveva disimmobilizzata stai bene? Tutto ok? Ti ha fatto qualcosa? partì a raffica. Poi entrambi si concentrarono verso il loro nemico. Dovevano farlo fuori e poi sarebbero dovuti uscire da lì. Aqua eructo! esclamò Black puntando la bacchetta contro Riddle; da essa partì un violento getto d’acqua che andrò a colpire l’uomo che aveva il suo identico aspetto. Quando egli si riprese dall’attacco subito, Sirius si ritrovò circondato da un serpente di fuoco. Acqua vs fuoco a quanto pareva...Fu Annabeth a salvare Sirius dalle fiamme, creando una folata che le spinse più lontane da lui, direzionandolo verso la piccola pizza d’acqua.
    Poi la terra parve tremare. E in effetti non è che proprio pareva, ma fu proprio così. L’acqua vibrava sempre più forte e dalla bocca dell’enorme faccia, comparve un enorme rettile simile ad un serpente. Tom parló ancora una volta in una lingua sconosciuta ai più, che però il serpente pareva comprendere, visto che si innalzó contro i due ragazzi. Merda!!! esclamò Felpato deglutendo. Annabeth, quello è un basilisco: il suo sguardo è mortale! la informò subito voltandosi a guardare la parete alla sua destra, e strattonando la ragazza perché facesse altrettanto.
    Il basilisco era stato messo lì da Salazar Serpeverde, uno dei quattro fondatori di Hogwarts (quello malvagio). Ed ecco di chi era la testa barbuta do dove era fuoriuscito il basilisco, quello era proprio Serpeverde. E Tom era sicuramente il suo erede. Conosceva la lingua che probabilmente solo Salazar e pochissimi altri sapevano, e il basilisco aveva preso ordini da lui. Qui le cose si stavano mettendo veramente molto male, anche stando allo sguardo della bestia che aveva tutta l’aria di essere un killer malvagio e assetato di sangue, che non vedeva l'ora di uccidere o pietrificare le sue vittime, in questo caso la Morris e Black. Il mago cercò di immobilizzarlo, cercò di bruciarlo, cercó di fare molte cose, ma non potendo permettersi di guardare nella sua direzione, ogni incantesimo andava a vuoto...
    Nel frattempo Tom era entrato nella bocca di Salazar e lì vi trovò quello che sembrava essere un diario. Ma che ci faceva un diario lì dentro? Era forse appunto l’intruso e quindi il suo Horcrux? Da quello che provò prendendolo in mano doveva essere sicuramente così. Lo infilò nella tasca della sua giacca (nel frattempo aveva preso le sue sembianze) e ritornò nella camera, dove il basilisco stava lottando contro i due avversari che si stavano dimostrando piuttosto abili e tenaci.
    Tom rimase per un poco a godersi lo spettacolo, poi, decise che non voleva che la Morris morisse...no. Per lei aveva piani ben diversi, doveva capitarle di peggio; fu così che creò una voragine sotto i suoi piedi che la spedì molto, ma molto lontano...con Sirius al suo seguito; purtroppo. Ma allora avrebbe giocato anche con lui, anche se era di suo interesse minore...
    Salutò poi il basilisco e si apprestò ad uscire dalla camera, tutto felice e soddisfatto, mentre accarezzava avidamente la tasca contenente il suo nuovo giocattolino...
    Tom Marvolo Riddle
     
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    Lo sapevo... me lo sentivo!! Tom!! Affermai con rabbia. Il mio volto era carico d'odio e lo sguardo lo dimostrava. Non avevo paura, neanche un po'... ma forse avrei dovuto averne. Ciononostante desideravo fermarlo, a tutti i costi. Sfruttai quel lasso di tempo per escogitare qualcosa, non ero sicura che funzionasse ma comunque dovevo tentare. Quella camera era enorme e ricca di ingressi d'acqua. Riddle rivolse la sua attenzione altrove, cercando qualcosa. Nel frattempo l'arrivo del vero Sirius Black cambiò le carte in tavola... ero felice di vederlo!! Mi misi orgogliosamente al suo fianco, pronta a combattere. Riddle era in netto vantaggio e Sirius poté fare ben poco contro di lui. Stai bene? Tutto ok? Ti ha fatto qualcosa? Sirius sto bene!! Lo tranquillizzai, tagliando corto. Non era questo il momento di fare troppe domande!! Dovevamo fermare Riddle!! Vidi Felpato lanciare un incantesimo contro Tom, ma venne immediatamente respinto. Prontamente allontanai le fiamme, poco prima che si avvicinassero a Sirius. Ad un tratto la terra tremò e un grosso rettile sbucò dall'acqua. Una creatura sconosciuta e dall'aspetto mostruoso. Annabeth, quello è un basilisco: il suo sguardo è mortale! Un Basilisco?! Ripetei tra me e me. Cosa ci fa una creatura simile nascosta in una scuola?! In fin dei conti, Hogwarst è una scuola!! Forse questo non è il momento più opportuno per "liberare" certe curiosità, pertanto guardai il muro l'istante dopo. È impossibile colpirlo!! Lanciai l'ennesimo attacco che come gli altri finì in "fumo". Sirius fece altrettanto e in qualche modo riuscimmo a tenergli testa. Tra un colpo e l'altro notai la figura di Riddle allontanarsi vittoriosa. Non può averla vinta!! Pensai rabbiosa. Sfruttai un momento di distrazione del Basilisco, per avventarmi su Riddle. Lo buttai a terra, con una forza che non sapevo di avere e tentai di rubargli il diario. Stavo per riuscirci ma qualcosa andò storto. Tom aveva afferrato il mio polso, provocandomi un bruciore intenso... lasciami!! Lo guardai con odio... a presto mia cara!! Affermò crudelmente soddisfatto, lasciando che ammirassi una cicatrice completamente nera. Ma cosa?! Non ebbi neanche il tempo di pensare che una voragine mi inghiottì l'istante dopo. L'ultima cosa che ricordo è di aver urlato... Sirius!!

    ***
    Scozia... terra di magia e leggende...
    12° secolo


    Mi svegliai, dopo aver fatto lo stesso incubo. Erano mesi che quelle immagini mi perseguitavano e non sapevo dargli una spiegazione. I volti erano confusi e niente sembrava nitido, forse solo una voce appariva definita e frequente. Il sole illuminò quel mattino... Principessa!! Il Re vi attende nella sala del trono!! Annuì con poco entusiasmo. Mi sentii soffocare, dalle mura -del castello- e dalle troppe regole. Non obbedirò agli ordini del Re!! Pensai determinata. Avevo la sensazione che fosse mio padre, tuttavia non lo reputavo tale. Aspettai che la mia ancella uscisse, per scappare di nascosto. Conoscevo il castello quanto le mie tasche e sapevo come non farmi scoprire. Attraversai la grande muraglia fino a raggiungere il villaggio. La foresta apparì rigogliosa e piena di vita. Gran parte del popolo lavorava nei campi, il resto vendeva la propria merce al mercato. Respirai un dolce profumo di pane, misto a lavanda. Sorrisi aiutando una cara donna nel trasportare un grosso carico di frutta... vi ringrazio Principessa!! Quelle parole valevano tanto, e mio padre non sapeva apprezzarle. Un regno non si basa sul denaro, ma sul cuore di un popolo. Alla gogna!! Urlò una guardia, strattonando un bambino appena 12enne. Fermo!! Urlai a mia volta... Principessa è un vile ladruncolo! Obbiettò la guardia. Che cosa avrà mai rubato?! Replicai... una mela! Disse prontamente. Ti ordino di lasciarlo andare!!... Ma Principessa ...Subito!! La mia voce echeggiò possente. La guardia lasciò il bambino che corse verso la madre. Nel frattempo, lo sceriffo mi raggiunge con la sua speciale "scorta". Principessa, il Re richiede la vostra presenza!! Il suo tono apparì decisamente autoritario. Non avevo molta scelta, pertanto seguì Guy di Gisborne fino al castello. Le porte vennero sigillate alle mie spalle... perché vi mischiate alla plebe!! Quando potete godere della mia compagnia!! Affermò lo sceriffo, nonché consigliere del Re. Non amo la vostra compagnia! Replicai quasi arrogante, allontanandomi l'istante dopo. Una volta raggiunta la sala del trono, il Re mi parlò di un matrimonio combinato e non potei obbiettare granché. A quanto pare i "pretendenti" sarebbero arrivati oggi stesso e avrebbero alloggiato nel castello, per tutta la durata dei giochi. Uno di loro avrebbe vinto la mia mano e sarei stata obbligata a sposarlo. Ero furiosa!! Mi ritirai nelle mie stanze, scoppiando in lacrime. Beth!!... resta!! Di nuovo quella voce... chi sei?! Parlai da sola, come se potesse in qualche modo sentirmi. Il mio cuore percepì un vuoto immenso... Principessa!! Dovete prepararvi... la mia ancella mi porse il vestito da cerimonia. Dopo averlo indossato, i miei capelli vennero raccolti graziosamente e fermati con un diadema floreale. Raggiunsi la sala del trono, sedendomi alla destra del Re. Le trombe annunciarono il loro arrivo e il mio spirito divenne triste. Salutai cordiale ogni cavaliere, lasciando che ognuno baciasse la mia mano in segno di riverenza. Sir. Black... da Londra!! Annunciò un servitore. Lo vidi avvicinarsi e il mio cuore palpitò. Altezza... quella voce!! No, non poteva essere lui. Ciononostante, non appena le sue labbra sfiorarono la mia pelle provai una sorta di "scossa". Che cosa strana!! Per il resto della cerimonia non feci altro che evitare il suo sguardo, finché non mi ritirai nelle mie stanze. Se non esco... impazzisco!! Un secondo dopo ero nelle stalle del Re, pronta a sellare il mio cavallo... Odin. Accarezzai la sua criniera, poco prima di partire al trotto. Mi diressi verso la foresta, seguendo il sentiero per le cascate di fuoco. Ciononostante, nel tragitto venni raggiunta da... Sir Black!! Lo guardai quasi rabbiosa... cos'è è mio padre che vi manda?! Beh sappiate una cosa... non ho intenzione di sposare ne voi, ne tantomeno gli altri... ci siamo capiti?! Non aspettai neanche una risposta, che tornai a far galoppare Odin. Mi inoltrai nella foresta più fitta e li vi restai a lungo, finché non dovetti rientrare. Questa sera c'era il gran ballo!!...
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